News Vitivinicole e tenute agricole di lunedì 14 febbraio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 14 febbraio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Al via le adesioni dei produttori locali.
“Abbiamo lanciato, in collaborazione con Arsial, la call per la raccolta di adesioni alla prossima edizione di Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona”, così Enrica Onorati, assessora regionale all’Agricoltura, che spiega: “La manifestazione rappresenta uno dei principali appuntamenti della produzione vitivinicola a livello mondiale e ripartiamo dopo due pesantissimi anni di fermo a causa della pandemia. Torneremo a Verona per raccontare e far vivere l’esperienza di qualità e di eccellenza della nostra meravigliosa regione e dei suoi produttori”.

Fonte: Corriere di Viterbo.

Djurberg e Berg rivestono l’Ornellaia.
I due svedesi scelti per il progetto benefico annuale legato al Guggenheim • Vigore. È la parola (e il concetto) che secondo i vertici di Ornellaia definisce l’annata 2019 di quello che è uno dei vini mito dell’enologia bolgherese e italiana. «Il vigore – spiega il direttore Axel Heinz – è la forza della crescita sana delle piante. È la forza attiva nel corpo e nella mente. È il carattere di un vino che cattura i sensi e proietta il gusto in un paesaggio naturale di energia, potenza, forza e vitalità. Il gusto, le sfumature aromatiche e il corpo del vino lo trasportano come in una dimensione spirituale dove il potere della natura è al centro dell’esperienza». Come ogni anno la parola-chiave serve a ispirare gli artisti scelti per la Vendemmia d’artista, il progetto che unisce enologia e arte. Quest’anno si tratta degli svedesi Nathalie Djurberg e Hans Berg, la cui arte è potente, espressionistica, talora repulsiva. In questo caso i due hanno puntato sul tema della metamorfosi, sulla ciclicità della natura e sulla sua trasformazione, nonché sul rapporto tra l’uomo e la terra.

Fonte: Giornale.

«Il vino non è da bollino nero»
La relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Europarlamento ha accostato il consumo di vino addirittura alla malattia BOLLINI NERI SUL VINO per spaventare i consumatori, come sui pacchetti di sigarette. La furia moralistica e falsamente salutistica dell’Europa continentale minaccia uno degli alimenti più storici e tradizionali della nostra cultura alimentare oltre che simbolo della Dieta mediterranea. Le due Europe, del Nord e del Sud, mai così divise davanti alla proposta di etichettatura detta Nutriscore (informazioni nutrizionali divise per colori) e adesso alla relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Europarlamento che ha accostato il consumo di vino addirittura alla malattia. Su questa relazione si voterà domani 15 febbraio in plenaria al parlamento UE.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Lettere da Bruxelles – Il Cancer plan, tra Alessandra Moretti e i vigneron.
Sgombriamo il campo da semplificazioni: l’Unione europea non ha intenzione di vietare il vino. Domani la plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo voterà gli emendamenti al testo conclusivo della commissione per la strategia europea alla lotta al cancro (Beca) e il giorno dopo l’intero testo.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

L’Europa ci boicotta: «Vino cancerogeno» – L’Europa boicotta I’ItaIìa: «Il vino è cancerogeno».
Inserito tra le sostanze pericolose L’Europa ci boicotta: «Vino cancerogeno». L’Unione Europea sta per dichiarare guerra al vino e non sarà solo una guerra contro l’Italia, ma pure contro la cultura e la storia della nostra civiltà. Ecco la notizia: martedì 15 febbraio verrà discusso al Parlamento europeo Un attacco alla nostra cultura L’Europa boicotta l’Italia: «II vino è cancerogeno» L’Ue pronta a varare un piano di lotta al cancro che inserisce il nettare di Bacco tra le sostanze pericolose, quando in realtà ha poteri antiossidanti e anti-tumorali. «L’Unione italiana vini già prevede effetti devastanti per il settore se il piano non sarà cambiato: un crollo del 35% del fatturato, che equivale a cinque miliardi di euro l’anno» il cosiddetto “Cancer Plan”.

Libero Quotidiano.

Anche per i vini c’è il salasso Le bottiglie ora costano di più.
Le aziende vinicole sono costrette a ritoccare i prezzi finali I risultati dell’indagine di mercato elaborata dalle cooperative Anche il mondo del vino deve fare i conti con il ‘muro’ dell’aumento dei prezzi di materie prime (dall’uva a vetro, cartoni, plastica, tappi) ed energia. Le aziende vinicole sono costrette a ritoccare i prezzi – nella media del 10% – e il consumatore finale, cliente di enoteche e ristoranti o della Gdo, si troverà probabilmente nei prossimi mesi a dovere pagare le bottiglie fino al 20-30% in più. La situazione è stata analizzata da ‘The Wine Net’, rete tra 7 delle più importanti cooperative italiane: Valpolicella Negrar (Veneto), Pertinace (Piemonte), Frentana (Abruzzo), Vignaioli Scansano (Toscana), CVA Canicattì (Sicilia), La Guardiense (Campania), Colli del Soligo (Veneto). La reazione del mercato ai nuovi listini proposti è stata diversificata Mentre nel canale Horeca gli operatori li hanno accettati, la grande distribuzione oppone maggiori resistenze anche se non mancano insegne che hanno compreso senza difficoltà la situazione.

Fonte: Metropolis.

L’Enoteca regionale da oggi a Parigi prima fiera del 2022.
L’evento atteso dopo una lunga assenza delle manifestazioni enologiche causa Covid DOZZA Facendo un vero e proprio slalom fra fiere ed eventi annullati, rimandati in data da destinarsi e postici-ati, l’Enoteca Regionale Emilia Romagna da oggi al 16 febbraio sarà a Parigi in quello che rappresenta il primo evento internazionale dedicato al settore del vino per il 2022. In questi giorni si svolgerà infatti il Wine Paris e Vinexpo Paris, dove sono attesi 2.800 espositori provenienti da 32 nazioni, 30.000 visitatori professionali e oltre 600 giornalisti internazionali. Il dato delle presenze è suddiviso equamente tra francesi e stranieri. Tra i Paesi più rappresentati ci saranno i Paesi Bassi, Usa, Belgio, Regno Unito, Germania e Canada.

Fonte: Corriere Romagna del lunedì.

Il bollino nero al lambrusco Bonaccini: «Grave errore».
La Regione è al fianco dei produttori di vino e contro al provvedimento che imporrebbe un bollino nero sulle bottiglie. Nei giorni scorsi avevamo raccontato della “rivolta del lambrusco” con le attività di Castelvetro sul piede di guerra contro la legge europea che sarà votata dal parlamento di Bruxelles nella giornata di domani. Si tratterebbe di andare a marchiare il vino. Perché? Perché ritenuto addirittura nocivo e portatore di cancro. Un po’ come succede coni pacchetti di sigarette. Ovviamente contrari i produttori che si sono già mossi tramite le loro associazione. Questa scelta dell’Unione Europea porterebbe in dotte tasse sul prodotto, divieti sulla pubblicità e ovviamente anche quel marchio poco desiderato.

Fonte, Gazzetta di Modena.

Bollini neri, Lambrusco nel mirino – Lambrusco contro l’Europa «Questo vino non è nocivo»
L’Europa vuole gli avvisi di pericolo sul vino, l’ira dei produttori reggiani. Lambrusco contro l’Europa «Questo vino non è nocivo» Domani l’Ue vota per il bollino nero sui vini perché ritenuti dannosi per la salute Rabbia tra produttori reggiani: «Grave danno: a fare male è solo l’uso smodato». «Il Lambrusco è storia e tradizione, qualità e vita. Se l’Europa mette un bollino su una nostra bottiglia indicandolo invece come “nocivo” per la salute, come fai poi a spiegare a un mercato ormai internazionale e che quindi ti conosce meno, che non è affatto così? Siamo di fronte a un’aberrazione». Davide Frascari, presidente di Emilia Wine, cooperativa vinicola che oggi unisce il lavoro di più di 730 soci che conducono circa 2000 ettari di vigneti tra il fiume Po e l’Appennino reggiano, in questi giorni è impegnato a parlare al telefono con i referenti italiani in Europa per tentare di schivare l’ennesima mina vagante che rischia di causare un danno ingente al sistema agroalimentare italiano e reggiano in particolare. In ballo ci sono margini economici e credibilità dei campioni della tavola emiliana a causa in primis del Nutriscore, l’etichetta che bolla come ipercalorici prodotti come il Parmigiano Reggiano, tralasciandone la genuinità.

Fonte: Gazzetta di Reggio.

«Vinitaly, occasione da non perdere».
Il bando Dellapietà (Arsial): Possibilità per le aziende pontine di partecipare a questo importante evento «Chance vera per un rilancio del settore del vino dopo gli anni della pandemia» IL FATTO «E’ stata aperta proprio in questi giorni la call per le adesioni all’edizione 2022 del Vinitaly. Arsial invita così le attività del territorio a farsi avanti per prendere parte ad uno dei principali appuntamenti fieristici del settore vitivinicolo». E’ quanto afferma il consigliere di amministrazione di Arsial Enrico Dellapietà, invitando in questo modo le aziende della provincia di Latina a farsi avanti e partecipare a questo grande evento. «Dopo lo stop imposto dalla pandemia, gli eventi fieristici stanno tornando a svolgersi e mai come oggi rappresentano una vetrina privilegiata per rilanciare i prodotti del territorio – aggiunge Enrico DellaPietà – L’edizione 2022 di Vinitaly si svolgerà dal10 al 13 aprile a Verona.

Fonte: Latina Oggi.

Diritto di reimpianto «Nelle Cinque Terre chi produce vino viene penalizzato».
Cooperativa Cinque Terre di Grippo, sulle alture alture di Manarola: un’immagine che racconta fatica e la bellezza una produzione agricola unica al mondo Diritto di reimpianto «Nelle Cinque Terre chi produce vino viene penalizzato» Da oggi e fino al 31 marzo si possono presentare le nuove domande «Norme da cambiare, altrimenti è come i terreni non esistessero». Son stati definiti i criteri per richiedere l’autorizzazione a impiantare i nuovi vigneti. Da oggi fino a131 marzo, anche alle Cinque Terre come nel resto d’Italia potranno essere presentate le domande per ottenere la quota di superficie massima richiedibile e quella di superficie minima garantita, per il rilascio delle autorizzazioni per i nuovi impianti vinicoli. Si tratta della norma del “diritto del reimpianto”, un’autorizzazione per creare nuovi impianti, che prevede una richiesta di autorizzazione, ma soprattutto impone che il terreno da reimpiantare sia stato iscritto, in passato, nell’albo della Doc.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Vino, il “semaforo” Ue preoccupa il settore.
Grande preoccupazione per le ripercussioni dell’applicazionedelsistemadi etichettatura Nutriscore (etichetta con il semaforo) e delle indicazioni sul Cancer plan della Commissione Europea è espressa dal neopresidente di Cia Pavia Carlo Emilio Zucchella. «È inaccettabile — commenta — proporre per il vino un consumo zero: anni di teorie, supportate da evidenze scientifiche, sui benefici del consumo di vino gettati in fumo da uno studio di soli quattro anni. Il vino e altri prodotti di eccellenza del comparto agroalimentare italiano, simboli della dieta mediterranea (fra cui l’olio extravergine d’oliva), sembrano sotto attacco. Questo non significa schierarsi contro un consumo moderato e responsabile del vino, ma chiedere che i produttori siano tutelati»..

Fonte: Provincia – Pavese.

Via libera ai fondi statali destinati alla promozione della viticoltura.
Come aveva anticipato il sottosegretario alle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio, durante un’iniziativa all’istituto Gallini di Voghera, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al fondo nazionale di 25 milioni di euro per aiutare le filiere vitivinicole, quindi anche quella oltrepadana, a sviluppare azioni di promozione e informazione, incrementare la competitività, migliorare e sostenere lo sviluppo dei prodotti Dop e Igp. «Si tratta di fondi che vogliono aiutare la filiera nel post pandemia- commenta Centinaio -. Il vino è tra i migliori ambasciatori del made in Italynel mondo come confermano i risultati straordinari dell’export. L’obiettivo è consolidare il valore delle nostre aziende». Possono richiedere i finanziamenti i Consorzi di tutela e le associazioni tra Consorzi. Le attività riguardano le campagne di informazione, promozione, pubblicità sui mezzi di comunicazione.

Fonte: Provincia – Pavese.

L’export del vino cresce E supera l’era pre-Covid – Vino, cresce l’export Ma la ripresa è in salita.
Le esportazioni del distretto hanno fatto registrare un +17% sul 2019 II direttore del Consorzio Chianti «Le banche non fanno credito e alcune aziende sono in affanno Servono sostegni a tutto tondo». La ‘capitale del Chianti’, Montespertoli, produce da 100 a 150mi1a ettolitri annui di Docg del famoso vino rosso, su una quota globale che va da 7 a 800mi1a ettolitri. Quasi un terzo comunque arrivano dall’Empolese. In maniera sorprendente, visto lo tsunami Covid che si è messo di traverso, le esportazioni del distretto del vino dei colli fiorentini (e senesi anche) hanno registrato per i primi 9 mesi del 2021 un +17% rispetto al 2019, «ma questo non significa che sia tutto rose e fiori. Anzi». Si perché i freddi numeri non spiegano lo stato «caldo» di malessere e crisi delle aziende.

Fonte: Nazione Empoli.

Nisini (Lega) «25 milioni al vitivinicolo».
La ripartenza Nisini (Lega) «25 milioni al vitivinicolo» «Per il settore vitivinicolo il governo ha messo in campo una importante opportunità: grazie all’iniziativa del sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, vengono stanziati a sostegno della filiera vitivinicola 25 milioni di euro per iniziative sul territorio nazionale con un decreto ministeriale», lo ricorda il sottosegretario Tiziana Nisini della Lega, specificando come il finanziamento interessi anche le aziende vitivinicole lucchesi. Il decreto prevede che potranno richiedere i finanziamenti i consorzi di tutela (anche in forma associata).

Fonte: Nazione Lucca.

I marchi senesi protagonisti a BuyWine.
bilancio dell’evento I marchi senesi protagonisti a BuyWine. Un successo per il BuyWine Toscana 2022 che è anche un successo per il movimento vinicolo senese: quasi un terzo delle duecento aziende presenti alla vetrina internazionale del vino a Firenze sono arrivate dalla nostra provincia, per la precisione 64. Hanno avuto grande spazio in un bilancio fatto di 20mila degustazioni, quasi 3000 appuntamenti e un valore stimato per oltre 5 milioni di euro di ordini nel breve periodo. L’evento alla Fortezza da Basso di Firenze ha richiamato 110 acquirenti provenienti da trenta Paesi e duecento aziende toscane selezionate tramite bando regionale. Un appuntamento promosso da Regione insieme a Camera di Commercio di Firenze, organizzato da PromoFirenze, con il coinvolgimento di Fondazione Sistema Toscana.

Fonte: Nazione Siena.

«Contattati i veneti a Kiev» – Il console Toson: «Noi al telefono con i veneti a Kiev».
Le testimonianze e le attese in Ucraina. L’export e le imprese: «Rapporti consolidati, abbiamo fiducia» «Contattati i veneti a Kiev» II racconto del console Toson. Coppia veronese già richiamata dalla Farnesina: «Qui sono abituati alla tensione» •• I venti di guerra nell’Est Europa spaventano anche il Veneto. Sono numerosi i veronesi che vivono in Ucraina e sono stati contattati, come assicura il console Toson. Una coppia è stata chiamata dalla Farnesina, mentre le imprese, abituate alle tensioni, parlano di rapporti consolidati: «Siamo fiduciosi». Il console Toson: «Noi al telefono con i veneti a Kiev» Dopo l’invito della Farnesina a rientrare. «In questo momento non si vive un’emergenza reale». L’export dal Veronese all’Est Europa Manuela N Sono ore intense al Consolato onorario della Repubblica di Ucraina per il Triveneto che ha sede a Padova. Il telefono del console continua a squillare. Cittadini, imprenditori, giornalisti chiedono informazioni sull’escalation Ucraina. Nelle scorse settimane il presidente Vladimir Putin aveva schierato le sue truppe al confine dell’ex Paese satellite per convincerlo a non aderire alla Nato, come hanno già fatto gli Stati confinanti ed appartenenti all’ex blocco sovietico.

Fonte: Arena.

«Masi, rapporti da venticinque anni» Le attese e la fiducia delle imprese.
L’azienda vitivinicola di Gargagnago di Valpolicella esporta da tempo i propri vini nel Paese «Masi, rapporti da venticinque anni». Le attese e la fiducia delle imprese II presidente: «Attualmente non ci sono indicatori di una situazione drammatica» •• Un rapporto consolidato da ormai venticinque anni, quello dell’azienda veronese Masi Agricola con l’Ucraina, che a sua volta è Paese produttore di vino. E le tensioni tra Stati Uniti e Russia, almeno fino a ieri, non hanno pesato su queste relazioni, cioè non c’è ancora stato alcun indicatore, almeno a livello commerciale, del precipitare della situazione. A dirlo è Sandro Boscaini, presidente dell’azienda vitivinicola di Gargagnago di Valpolicella quotata in Borsa, riferendosi allo «storico legame con un mercato che è stato costante nel tempo, fatta eccezione per il 2014, anno in cui scoppiò la prima crisi tra Ucraina e Russia, e Masi fu costretta a cambiare importatore».

Fonte: Arena.

Vino veronese, l’export torna a correre: +7,2%.
Dopo il calo nel 2020, la Camera di commercio indica l’inversione di tendenza nel 2021 Vino veronese, l’export torna a correre: +7,2% Valore totale di 804,103 milioni nei primi nove mesi dell’anno scorso, al netto del caro energia Primi mercati Germania, Uk, Usa. Le esportazioni di vino veronese sono tornate a correre. Lo dicono i dati elaborati dalla Camera di commercio, che fissano la situazione a fine settembre 2021, dimostrando che c’è stata un’inversione di tendenza rispetto a quanto accaduto nel 2020. Anno nel quale era stata registrata una battuta d’arresto dei fatturati. Verona è la seconda provincia italiana per export di vino con il 10,7% nazionale. Il vino vale 1’8,3% delle produzioni scaligere vendute all’estero. Nelle ultime tre decadi c’è stato un incremento pressoché costante del valore dei prodotti enologici che sono stati esportati. I volumi d’affari sono più che sestuplicati.

Fonte: Arena.

Bottega produrrà whisky nelle botti dell’Amarone.
Le botti in cui è stato invecchiato l’Amarone serviranno per l’whisky che Sandro Bottega vuole produrre nel suo sito produttivo di Fontanafredda nel pordenonese. Per l’azienda trevigiana (che ha anche una cantina a Valgatara oltre che a Montalcino, Godega di sant’Urbano e Vittorio Veneto) si tratta di una nuova sfida mondiale che vedrà impegnata una parte della superficie di 12mila metri quadri dello stabilimento friulano e che, stando alle previsioni della vigilia, dovrà portare alla realizzazione, sin dal primo anno, di almeno 200mi1a bottiglie che dovranno quintuplicare nel giro di 7 anni. «A Valgatara produciamo un buon quantitativo di vini della Valpolicella», afferma Sandro Bottega, a capo dell’azienda che porta il suo nome e che esporta in 148 paesi nel mondo, «e vogliamo creare un whisky che ricordi l’Amarone e questa bella zona del veronese. Useremo materie prime italiane, dall’orzo al luppolo, al grano, che sono le migliori del mondo e useremo per l’invecchiamento le botti in cui lavoriamo l’Amarone.

Fonte: Arena.

Il connubio con l’arte delle Cantine Pasqua.
La storica azienda scaligera e le opere commissionate Il connubio con l’arte delle Cantine Pasqua «Falling Dreams» tra le 10 installazioni top per Exibart •• Falling Dreams, la gigantesca opera immersiva commissionata da Pasqua Vigneti e Cantine al collettivo None e presentata a ottobre prima a Base Milano per la Milano Wine Week e poi alle Gallerie Mercatali di Verona per Vinitaly Special Edition, è stata inserita tra le 10 installazioni più interessanti del 2021 dalla piattaforma artistica Exibart, accanto a Christo (con L’Arc de Triomphe, Wrapped), Jenny Holzer (Like Beauty in Flames) e Jr (con La Ferita a Palazzo Strozzi). L’opera Falling Dreams, una cascata di nuvole alta sei metri, ha esplorato il tema del sogno, celebrando anche tematiche a cui Pasqua Vigneti e Cantine è legata, come la creatività e il talento.

Fonte: Arena.

Migliori vini rossi d’Italia 2022 secondo la classifica di Gentleman.
Ogni anno la classifica Gentleman (magazine di Class Editori) stila la classifica dei 100 migliori vini rossi italiani e dei 50 migliori vini bianchi sulla base delle graduatorie stilate dalle sei guide più autorevoli italiane. Dietro alla classifica Gentleman da più di 15 anni c’è il giornalista Cesare Pillon, impegnato in questo settore dalla fine degli anni Settanta. Ad aiutarlo c’è il giornalista di Class Editori Emanuele Elli. Scopriamo dunque insieme quali sono i migliori vini rossi italiani e i migliori bianchi secondo la classifica 2022 stilata dal magazine Gentleman.
Classifica Gentleman sui migliori vini rossi italiani nel 2022
Ecco la top 10 dei migliori vini rossi italiani:
#1 Es ‘19 di Gianfranco Fino (Puglia)
#2 Bolgheri Sassicaia 2018 della cantina Tenuta San Guido (Toscana)
#2 Solaia Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
#3 San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2016 della cantina San Leonardo (Trentino)
#3 Masseto Toscana 2018 della cantina Masseto (Toscana)
#4 Montiano Lazio Rosso 2018 della cantina Famiglia Cotarella (Lazio)
#5 Habemus ‘19 della cantina San Giovenale (Lazio)
#5 Monteverro Toscana Rosso 2018 della cantina Monteverro (Toscana)
#6 Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio 2017 della cantina Lungarotti (Umbria)
#7 Montefalco Sagrantino 25 Anni 2016 della cantina Arnaldo Caprai (Umbria)
#8 Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2018 della cantina Velenosi (Marche)
#9 Tignanello Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
#10 I Sodi di San Niccolò Toscana 2017 della cantina Castellare di Castellina (Toscana).
Questa invece la top 10 dei migliori vini rossi italiani nel mondo, sulla base dei giudizi sia dei critici italiani che quelli internazionali:
Bolgheri Sassicaia 2018 della cantina Tenuta San Guido (Toscana)
Solaia Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
Masseto Toscana 2018 della cantina Ornellaia-Frescobaldi (Toscana)
San Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2016 della cantina San Leonardo (Trentino)
Montefalco Sagrantino 25 Anni 2016 della cantina Arnaldo Caprai (Umbria)
Tignanello Toscana 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana)
I Sodi di San Niccolò Toscana 2017 della cantina Castellare di Castellina (Toscana)
Baffonero 2018 della cantina Rocca di Frassinello (Toscana)
Amarone della Valpolicella 2017 della cantina Allegrini (Veneto)
Bolgheri Guado al Tasso 2018 della cantina Marchesi Antinori (Toscana).

Fonte: Investire Oggi.

Cantina Terre, il prezzo-uve infiamma la corsa elettorale.
Venerdì i 700 soci dovranno decidere il futuro cda. Cambia uno dei candidati Confronto sui ricavi delle vendemmia: Barbera e Riesling sono in picchiata. Terre d’Oltrepo al voto con l’incognita dei prezzi delle uve che sono crollati nel giro di pochi anni. A meno di una settimana dalle elezioni che dovranno definire i nuovi vertici della cooperativa, sono state ufficializzate le 19 candidature, presentate in vista dell’assemblea in programma venerdì 18 febbraio. Martedì scorso, il collegio sindacale, che sta guidando la cantina dopo la sfiducia al Cda precedente, ha visionato e validato le candidature, che saranno riportate sulla scheda di voto in ordine di ricevimento: Emilio Bosini, Valter Dellabianca, Enrico Bardone, Daniele Gabetta, Mario Cocchi, Giulio Romanini, Antonio Morini, Andrea Boni, Carlo Guarnaschelli, Davide Scabini, Davide Cristina, Stefania Covini, Paolo Piccinini, Fabio Marchesi, Fabio Bisi, Carlo Angelo Ferrari, Paolo Boselli, Andrea Giorgi, Alberto Cazzulani (componente del nuovo consiglio di amministrazione già nominato, in rappresentanza del socio sovventore).

Fonte: La Provincia Pavese.

Aumento costi filiera del vino, Valpolicella Classico in difficoltà.
Daniele Accordini, dg di Cantina Valpolicella Negrar: «Impensabile perdere il vino del territorio per eccellenza, urgono interventi per calmierare i rincari ed il riequilibrio delle rese produttive». Una congiuntura economica senza precedenti sta mettendo a rischio la sopravvivenza del Valpolicella Classico. «Il rischio di perdere il vino del territorio per eccellenza è reale», afferma Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, nonché presidente di The Wine Net, rete di 7 cantine cooperative italiane sorta nel 2017 con l’obiettivo di unire le forze per presentarsi in modo più efficace nel mondo e di cui è stata promotrice proprio la cantina cooperativa negrarese.

Fonte: Verona Economia.

La Champagne apre ai vitigni resistenti in disciplinare: via libera ai primi impianti di Voltis.
L’Institut National de l’Origine et de la Qualité ha dato l’ok alla richiesta dell’Interprofessione. Una scelta che sta per compiere anche Bordeaux. Mentre in Italia siamo appena agli inizi del dibattito sui vitigni resistenti nei disciplinari di produzione dei vini a denominazione, per i quali l’Unione Europea ha dato il via libera, in Francia, nel nome della sostenibilità, ma non solo, si procede spediti, e in denominazioni di primo piano. Come nella Aoc Champagne dove, riporta il magazine francese “Vitisphere”, sarà testato in campo un vitigno resistente alla peronospora e all’oidio, il Voltis, che così sarà il primo resistente in assoluto ad essere inserito in un disciplinare francese, e di una delle denominazioni più importanti.

Fonte: WineNews.

Il mondo del vino piange Franz Haas, icona del Pinot nero altoatesino.
Alla guida della storica cantina fondata nel 1880, è scomparso domenica 13 febbraio a causa di un infarto mentre era in seggiovia con il figlio. Arrivò a vinificare quasi 600 Pinot Neri. Il mondo del vino (e non solo) piange la scomparsa di Franz Haas, 68 anni, ultimo esponente di sette generazioni di viticoltori che con passione guidava l’azienda di famiglia a Montagna (Bz) e che, a tutti gli effetti, era considerato il padre del Pinot Nero all’italiana. Haas è morto domenica 13 febbraio a causa di un infarto mentre era in seggiovia con il figlio.

Fonte: Italia a Tavola.

Matteo Kaswalder, la passione per le vigne nella terra dei giovani agricoltori.
A Roveré della Luna l’azienda di famiglia, che è diffusa su dieci ettari. Il sogno di aprire una piccola cantina. A Roveré della Luna, uno dei paesi più vocati alla viticoltura di qualità del Trentino, sono più di una decina i giovani sotto i 25 anni, impegnati a tempo pieno in agricoltura nelle rispettive aziende di famiglia con ruoli diversi. La storia che raccontiamo oggi è quella di uno di loro, è la classica storia di un giovane di 23 anni, Matteo Kaswalder, che non ha mai avuto dubbi sul fatto che da grande avrebbe fatto il viticoltore perché questa è sempre stata la sua passione. Di conseguenza anche la scelta per la scuola superiore non poteva ricadere che sull’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, e non poteva essere che la specializzazione in enologia.

Fonte: Trentino.

Scende il prezzo al dettaglio del vino. Ma la produzione costa sempre di più.
Calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari in bolletta. In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. È quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore. Le politiche commerciali adottate al dettaglio, con sottocosto e promozioni, non possono gravare sulle spalle dei produttori con bilanci già provati dalla crisi e dagli aumenti internazionali dei costi di produzione, confezionamento e trasporto. Una situazione insostenibile per il vino italiano che – sottolinea la Coldiretti – deve affrontare anche le difficoltà della ristorazione che rappresenta un canale privilegiato di vendita.

Fonte: Ciociaria Oggi

VINO – BUYWINE 2022: stimati oltre 5 mln di euro di ordini all’estero per il vino toscano nel breve periodo.
Più di 20mila degustazioni, 200 aziende, di cui la metà Bio, 110 buyer da 30 paesi e un valore stimato per oltre 5 milioni di euro di ordini solo nel breve periodo: sono i primi numeri emersi a BuyWine Toscana, la più importante vetrina internazionale del vino Made in Tuscany, che si è svolta venerdì 11 e sabato 12 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze. L’evento è promosso da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze. Il coordinamento della comunicazione è curato da Fondazione Sistema Toscana. L’edizione 2022 vede rinnovarsi il rapporto con True Italian Taste, MAECI, Assocamerestero, per il prezioso contributo nella selezione dei buyer da Stati Uniti e Canada.

Fonte: Toscana News.

Coldiretti avvisa: gli sconti sul vino non gravino sui produttori.
Preoccupano i recenti provvedimenti comunitari incoerenti con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea. Il patrimonio enologico italiano vale 12 miliardi e rappresenta un elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare. In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dell’1,2% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. È quanto è emerso dalla Consulta vino della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui prezzi al consumo a gennaio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore.

Fonte: Economy Magazine.

“Talks Gioia di Ber”, Carlotta Trevisanello: produzione del vino in epoca etrusca.
Il MIC Faenza continua il viaggio alla scoperta del consumo di vino e acqua attraverso la ceramica attraverso i “Talk Gioia di Ber”. Il 15 febbraio, alle 16.30, Carlotta Trevisanello, dottoranda del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, parlerà della produzione e trasporto del vino nel delta padano di epoca etrusca in diretta sui canali facebook e youtube del MIC di Faenza. Il delta padano è un territorio ideale per una ricerca incentrata sullo sviluppo della viticoltura ed il trasporto del vino in epoca preromana: ricco di risorse naturali, ricoperto da boschi e pinete, ha un clima umido favorevole per la vite selvatica. Attraverso le analisi botaniche condotte sul territorio, l’esame dei vasi e dei loro contenuti e l’individuazione di fornaci per la realizzazione di anfore da trasporto, si sta delineando un quadro via via sempre più completo sulla viticultura ed il commercio del vino in area padana.

Fonte: Emilia Romagna News 24.

STAMPA ESTERA

Winemakers in a fizz over bid to put health alerts on every bottle.
Winemakers in Germany and Italy are protesting against a plan to make bottles and cans of alcohol carry health warnings across the European Union. MEPs in Strasbourg will debate a package of cancer prevention measures tomorrow including a proposal for alcoholic drinks to be labelled with their ingredients, nutritional values and mention of the medical risks associated with heavy drinking. The parliamentarians behind the idea argue that 10 per cent of cancer cases in European men and 3 per cent of those in women can be attributed to alcohol. They aim to curb excessive drinking across the EU by 10 per cent over the next four years. The exact details of the labelling remain to be determined but it is not thought they will stretch to the graphic images of disease printed on cigarette packets. One plan is for wine to be given its own category in the EU’s “Nutriscore” food safety traffic-light system, developed by Serge Hercberg, a French epidemiologist.

Fonte: Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.