Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 9 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
A New York in passerella i 130 migliori vini d’Italia.
Per Wine Spectator arrivano quest’anno a 130 i migliori vini d’Italia testimoni della diversità e dell’autenticità del vino tricolore sul mercato americano e sono i protagonisti dell’llma edizione di OperaWine 2022, super degustazione di sabato 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali, che sarà l’anteprima del 54mo Vinitaly (10-13 aprile). La lista dei 130 produttori selezionati in rappresentanza di tutte regioni italiane dalla maggiore rivista enoica degli States, è stata presentata ieri a New York nel corso di una conferenza stampa, aperta anche agli operatori professionali statunitensi, al ristorante Gattopardo, nell’ambito del roadshow di promozione e incoming per l’edizione 2022 del Salone internazionale dei vini e distillati. Per il dg di Veronafiere, Giovanni Mantovani, «gli Stati Uniti sono sempre più mercato di riferimento per i Paesi produttori; la domanda Usa nel 2021 ha azzerato il Covid con gli interessi, grazie a un incremento delle importazioni a valore del 26% sul 2020, e del 14% sul 2019.
Fonte: Arena.
Torna Opera Wine E su 19 vini veneti ben 15 sono veronesi.
Svelata la lista degli eletti. Sono i 130 migliori vini d’Italia scelti da Wine Spectator, autorevole magazine americano depositario del verbo enoico mondiale, che saranno i protagonisti dell’uª edizione di OperaWine 2022, top tasting in programma sabato 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali che, come da tradizione, farà da anteprima a Vinitaly che aprirà i battenti dal io al 13 aprile. Si torna alla normalità, e se vogliamo già questo è un successo a cui brindare: cancellata nel 2020 per l’esplosione della pandemia, lo scorso anno la decima edizione di Opera Wine andò in scena nell’inusuale collocazione di giugno, le cantine presenti in degustazione erano 186, perché oltre alle loo selezionate erano state invitate le altre 86 presenti ad almeno un’edizione di OperaWine. La Toscana fu la regione più rappresentata con 47 vini, seguita dal Veneto con 23 e dal Piemonte con 20; delle 23 cantine venete ben 16 erano veronesi, a conferma dell’eccellenza della proposta del «vigneto Verona». Per l’edizione 2022 Wine Spectator ha allargato la selezione da loo a 130 etichette: si conferma il primato della Toscana, presente con 36 vini, davanti al Piemonte che, assestato a 20, passa di una lunghezza il Veneto sceso da 23 a 19.
Fonte: Corriere di Verona.
Prosecco, anacardi e il bando per esperti.
E la guerra? Boh… Certo non poteva scegliere una data più sventurata, l’Istituto Giuseppe Verdi di Valdobbiadene, per emanare un nuovo bando di ricerca per un Docente esperto e un Tutor d’aula nell’ambito del Pon, «il Programma Operativo Nazionale del Miur, intitolato “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”» che punta «a creare un sistema d’istruzione e di formazione di elevata qualità» finanziato dai Fondi Strutturali Europei. Giusto il tempo che Putin invadesse l’Ucraina e il giorno dopo l’istituto più importante della capitale planetaria del prosecco si metteva alla ricerca, dopo una raffica di 5 «visto», 6 «vista» e un «considerata», di due esperti «perla realizzazione del modulo “Alla scoperta degli anacardi” per un totale di 3o ore di lezione». Gli anacardi?
Fonte: Corriere della Sera.
Ritorno al passato per la Cantina Le Manzane con la produzione di un prosecco col fondo….
Un vino della tradizione, ancestrale e sostenibile ma realizzato con le attuali conosce enologiche dall’azienda di Ernesto Balbinot gestita con la moglie Silvana e i figli Marco e Anna. Si chiama Springo Green, è un Conegliano Prosecco Superiore Docg «Brut Nature» sui lieviti, sostenibile, con un basso residuo zuccherino, e tramanda l’esperienza di Osvaldo Balbinot. Ernesto Balbinot ricorda come «da ragazzino facevamo le prime bottiglie di prosecco, leggermente amabile e colore giallo oro. Le bottiglie erano chiuse esclusivamente con il tappo a corona ed anonime, imbottigliate con luna calante e riposte una ad una in un luogo angusto, buio e basso sotto il piano di carico dove la temperatura si pensava fosse più costante».
Fonte: Italia Oggi.
Cantina Terre del Barolo di Castiglione Falletto (Cn), conferma la presidenza a Paolo Boffa.
Cantina Terre del Barolo di Castiglione Falletto (Cn), conferma la presidenza a Paolo Boffa (nella foto). Sarà affiancato dalla vice Rosa Oberto e da un consiglio esecutivo composto da Elio Fenocchio, Luca Cogno, Livio Scavino, Graziano Gallo e Bruno Ronzini.
Fonte: Italia Oggi.
Igor Gladich è il nuovo direttore del Consorzio Tutela Vini del Soave.
Guiderà in qualità di direttore anche il Consorzio Tutela Vini del Lessini Durello, il Consorzio Tutela Vini dell’Arcole e il Consorzio Tutela Vini del Merlara. Nato a Pordenone, classe 1983, laureato in scienze forestali, Gladich ha maturato esperienze in AVEPA (Agenzia Veneta peri pagamenti), e regione Veneto. Alla comunicazione viene chiamata Lucia Vesentini. Presidente del consorzio è Sandro Gini.
Fonte: Italia Oggi.
Biondi Santi alla grandissima.
Il fatturato 2021 si aggira su 8,5 min. Nella holding sono disponibili riserve per 67,7 min Biondi Santi alla grandissima Sul mercato Brunello e Riserva. Gli ordini sono già al 40%. I nuovi vini di Biondi Santi arrivano sul mercato a marzo. Si tratta del Brunello di Montalcino 2016 e della Riserva 2015. Ma di questi a febbraio i140% era stato già venduto. Lo stesso film dello scorso 10 luglio quando gli ordini erano arrivati al 94% delle 90 mila bottiglie pronte per il 2021. Insomma un momento magico per Biondi Santi e per il Brunello di Montalcino che, a livello generale, nel 2021 ha venduto 11 milioni di bottiglie, +27% dell’imbottigliato. Biondi Santi ha fatto meglio, si è avvicinata al +30%. «Il 2021 è stato un anno straordinario», commenta il ceo Giampiero Bertolini, in occasione della presentazione a Milano dell’iniziativa culturale “La voce di Biondi Santi”: «Anche se i risultati di oggi sono il frutto di investimenti e di una ridefinizione strategica».
Fonte: Italia Oggi.
Sostenibilità, vitigni autoctoni, denominazione e brand: sono gli elementi che guidano le scelte di consumo dei fine wine.
E quanto rileva una ricerca di Istituto Grandi Marchi e Nomisma Wine Monitor dove ad emergere è una ripresa nei consumi fuori casa, +22,3% nelle vendite foodevine presso la ristorazione italiana. Tuttavia la flessione rispetto alla fase pre-pandemica rimane rilevante, con un — 22,4% fatto registrare nel 2021 rispetto al 2019. Ovvero se nel 2019 le vendite di food e wine presso i ristoranti si aggiravano intorno agli 85 miliardi di euro, nel 2021 si sono superati i 63 miliardi di euro. Netto calo, quindi, ma con una crescita netta nei confronti del 2020 che aveva fatto registrare un volume valutabile intorno ai 54 miliardi di euro.
Fonte, Italia Oggi.
L’e-commerce di Val D’Oca cresce del 16% anche nel 2021 per arrivare a superare il milione di euro di fatturato.
L’andamento del 2021 mostra un processo di consolidamento delle nuove abitudini dei consumatori dopo l’exploit durante il lockdown. Con picchi del +230% a febbraio, +99% a giugno, +130% ad agosto e +159% a settembre, quello che emerge è anche una tendenza significativa nella destagionalizzazione dei consumi. Per quanto riguarda il profilo del consumatore, ha un’età media tra i 25 e i 55 anni ed è in prevalenza uomo. Ad oggi le vendite online generano poco meno del del fatturato della cantina che ha in programma di arrivare a15% in 3 anni.
Fonte, Italia Oggi.
La viticoltura sostenibile si mette in mostra a Summa.
In Alto Adige, presso la Tenuta Alois Lagedera Magrè (BZ), torna dal 9 al 10 aprile l’evento che è la vetrina delle migliori cantine nazionali ed estere che hanno fatto della sostenibilità la loro scelta produttiva. Produttori da tutto il mondo (Francia, Austria, Italia, Germania, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo) presenteranno le nuove annate e racconteranno il loro modo di lavorare in sintonia con la natura. 11 programma prevede anche degustazioni guidate e verticali, seminari e visite ai vigneti e alla Cantina di Alois Lageder.
Fonte, Italia Oggi.
Rebranding nel gruppo Angelini e Bertani Domains che diventa Angelini Wines & Estates….
Si tratta di un gruppo di aziende vinicole che conta un totale di 1.700 ettari di proprietà, di cui 460 vitati, per una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie l’anno, un fatturato di 25 milioni di euro e 101 dipendenti. In origine era Tenimenti Angelini e comprendeva le aziende toscane Val di Suga, Tenuta Tre Rose, San Leonino, la friulana Cantina Puiatti e la marchigiana Fazi Battaglia; nel 2013 è entrata nel gruppo la Cav. G.B. Bertani della Valpolicella. Nel 2014 il gruppo cambiò nome in Bertani Domains.
Fonte, Italia Oggi.
Con il vitigno di montagna la degustazione ci guadagna.
Il nome, Erste + Neue, suona forse un po’ insolito per una cantina. Sarà per via del simbolo matematico, apparentemente freddo, asettico. In realtà, in quel «più» c’è molta poesia. Rappresenta l’unione solida e profonda, siglata nel 1986, tra due realtà vinicole, entrambe con una storia centenaria alle spalle: la Erste Kellerei da una parte e la Neue Kellerei dall’altra. Siamo a Caldaro, in provincia di Bolzano. L’indicazione geografica è già di per sé indice di qualità. Un eccellente biglietto da visita: l’Alto Adige/Südtirol, come è noto, grazie ai diversi microclimi e alle differenti tipologie di terroir presenti è patria di grandi vini. La biodiversità qui è una ricchezza inestimabile e i produttori, che si tramandano il mestiere da generazioni, sanno molto bene come valorizzarla. Erste + Neue ne è un esempio significativo. I vini, siano bianchi o rossi, hanno un bellissimo corredo aroma Il Pinot bianco (1) ha un’ottima corrispondenza naso-palato in cui spiccano note di fiori e frutti. Buona la vena acida. II Sauvignon (2), fresco e vivace, ha buona persistenza. Suggeriscono sia perfetto con formaggi freschi e scampi al sale. In alto, la cantina Erste + Neue di Caldaro (Bolzano).
Fonte, Panorama.
Con Salonicco per promuovere il comparto vinicolo.
Incontro in Camera di Commercio con una delegazione greca sul progetto “Terra Vino” Con Salonicco per promuovere il comparto vinicolo Un progetto di cooperazione tra la Camera di Commercio Basilicata e la Camera di Commercio Italo-ellenica dei Salonicco che da due anni partecipa al Progetto Europeo “Terra Vino” è stato discusso nella sede di Matera della Camera di Commercio, al termine dell’evento “Vini da Terre Estreme”. Molto nutrita la delegazione greca formata oltre che da rappresentanti dell’ente camerale, dalla direttrice del Ministero del Turismo della Grecia, dal console italiano a Salonicco, sindari ed amministratori di cinque comuni della regione di Salonicco, operatori turistici e vinicoli greci. Insieme al Presidente della nostra Camera Michele Somma, il presidente dell’Agenzia Speciale Angelo Tortorelli, Rosa Gentile (Confartigianto) che è la presidente del Comitato Imprenditoria Femminile, l’ideatore-organizzatore di “Vini eroici da terre estreme” Alvaro De Anna che ha invitato la delegazione greca ospite dell’evento dello scorso fine settimana.
Fonte, Quotidiano del Sud Basilicata
Vino, via alle domande per nuovi impianti.
I viticoltori molisani possono presentare, entro il prossimo 31 marzo, la domanda per ottenere le autorizzazioni per i nuovi impianti e per i reimpianti viticoli. Lo ha annunciato l’assessorato regionale all’Agricoltura. La procedura avviene in via telematica attraverso il portale di erogazione dei servizi digitali del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian). “Per un settore particolarmente in crescita nella nostra regione – ha detto l’assessore Nicola Cavaliere – si tratta di un’occasione importante per implementare la quantità e la qualità di un prodotto sempre più apprezzato anche al di fuori del nostro territori”.
Fonte, Il Sannio Quotidiano.
Mercandelli e la logica del vino biotico La rivoluzione partita da Canneto Pavese.
Percorso fatot di nessun intervento in campagna e affinamenti lunghi Attorno a lui è nato un vero e proprio “collettivo” con il ferrarese Merighi Mercandelli e la logica del vino biotico La rivoluzione partita da Canneto Pavese per arrivare a comprendere il lavoro di Giorgio Mercandelli in campo vitivinicolo è necessario sbarazzarsi di diversi paradigmi che possono intralciare nel tragitto. Innanzi tutto il più difficile, forse, ovverosia quello dell’approccio, in Giorgio spesso antitetico a quello del “normale” viticoltore. I suoi vini (chiamati biotici) sono esperienze che poco, o niente, hanno a che vedere con i prodotti cosiddetti “commerciali”. Ciò dipende dal fatto che Mercandelli vede se stesso più come l’artefice di un’opera che non il realizzatore di un prodotto. Ma non credete che si tratti di vuote formule di marketing, tutt’altro. Giorgio è uno dei vignaioli più preparati del nostro tempo, il suo uno degli approcci meno filosofici (nel senso negativo del termine, ossia scollegati dalla realtà) che mi sia stato dato di incontrare.
Fonte, Nuova Ferrara.
Dal più estremo Vino I al Bianco Orocoro del 2018.
Arrivati fin qui sarebbe forse superfluo dire che la prova dei vini è allineata, nei risultati, alla teorizzazione della Cantina Alchemica. Bianchi come rossi. Superfluo, forse, ma non inutile. I vini di Mercandelli hanno etichette di colore diverso, e riportano i nomi delle vocali, che rievocando la nascita della materia riprendono i suoni della lallazione con cui il bambino inizia ad esprimersi. È la ricerca di autenticità di un vino più simile, nel gusto, alla purezza dell’acqua che non a una bevanda alcolica. L’assaggio migliore di casa, ma anche il più estremo, è il Vino I (vino i) 2007, che evidenzia un naso di rose disidratate, prugne secche, corredato da sentori balsamici, di carruba, rabarbaro e liquirizia amara. In bocca è teso, denso e compatto insieme, completamente sprovvisto di spinta tannica, di persistenza irreale, al di fuori dei canoni censiti finora.
Fonte, Nuova Ferrara.
Onav, master di due giorni dedicato ai “naturali”.
Riprende il programma dei master di approfondimento e aggiornamento di Onav (organizzazione nazionale assaggiatori vino) . Il master in oggetto è stato proposto a Bergamo a fine 2021 ed è stato un successone. Ecco che vine riproposto: un percorso dedicato ai vini non convenzionali, anche detti “naturali” in senso generico; un mondo parallelo che si non si può disconoscere nei suoi principi metodologici e applicativi così variegati da rendere difficile il, seppur legittimo, tentativo di categorizzazione. Il seminario in oggetto è nella sede di Onav Modena, in via Pietro Bembo 36, i prossimi 11 e 12 giugno. Il corso è aperto anche ad appassionati iscritti o non ancora soci Onav, interessati al mondo dei vini “naturali”, previo tesseramento Onav 2022. Il master si sviluppa in due giornate con stile full immersion. A interventi teorici, introduttivi, seguiranno sessioni pratiche. Tutti gli assaggi verranno eseguiti con l’ausilio di una App per smartphone.
Fonte, Nuova Ferrara.
Il gusto da tutto il mondo con il Sana slow wine fair.
Dalla Champagne alla Côte-de-Nuits, passando da Bordeaux, Montepulciano e dalla Germania, per poi volare oltreoceano in America Latina e approdare infine in estremo Oriente con i vini cinesi: queste sono solo alcune delle esperienze di degustazione riservate ai professionisti e agli appassionati che partecipano alle masterclass di Sana slow wine fair, la manifestazione internazionale, organizzata da BolognaFiere con direzione artistica di Slow Food, dedicata al vino buono, pulito e giusto, in scena dal 27 al 29 marzo. Nove appuntamenti di approfondimento, realizzati in collaborazione con Società Excellence, per raccontare i vini di alcune tra le denominazioni, i Domaines, le Maisons, gli Châteaux e i Weingüter più iconici attraverso la voce di profondi conoscitori delle zone scelte per questo viaggio nel mondo dei vini. Fra i narratori anche il giornalista cinese e curatore della prima guida Slow Wine China, Lan Liu, e Alberto Lupetti, tra i più noti opinion leader della Champagne.
Fonte, Nuova Ferrara.
“Io Vino” sbarca nella capitale.
Da Cerveteri e Santa Severa produttori ed enologi si sono dati appuntamento a Roma il prossimo 13 marzo “Io Vino” sbarca nella capitale «Dopo due anni di stop, contenti di essere tornati: ci ha bloccato solo la pandemia». Dopo due anni stop, causa Covid, torna la manifestazione dedicata all’enologia: “Io Vino”. Selezione da vitigno autoctono che il prossimo 13 marzo si terrà a Roma, presso l’Hotel Ergife, dopo che le passate edizioni si sono tenute a Cerveteri, Ceri e al Castello di Santa Severa. Per la prima volta, al quinto appuntamento, la manifestazione si svolgerà fuori la provincia di Roma, nel cuore della capitale dove saranno presenti 90 aziende di Marche e Campania, due regioni che sono ai vertici della produzione di ottimi vini. Il format, sempre lo stesso, prevede seminari e degustazioni che tendono a far scoprire la passione e la tradizione di due regioni nella quali vi sono vignaioli e produttori che si tramandano da generazioni l’amore per la terra e il vino.
Fonte, Provincia di Civitavecchia.
Vino in lattina: buono, comodo e sostenibile.
Vendere vino (vino buono) in lattina? È la scommessa di. «Quartin», progetto creato da Lorenzo Canali insieme ad Andrea Marchesi. Fausto Trucillo, Guglielmo Foffani e Lorenzo Foffani. Si tratta di lattine da 250 ml, il classico quartino di vino. di Refosco. Ribolla Gialla e Sauvignon «Le lattine di vino in sé non sono una novità, esistevano già negli anni 30 negli Usa per le razioni dei Lorenzo Canali, 42 anni soldati», racconta Canali. Ma non hanno mai preso piede, soprattutto in Italia. Invece i pro ci sono, anche a livello di sostenibilità: l’alluminio è più leggero da trasportare, più semplice da riciclare. più difficile da rompere. «Inoltre la lattina permette di raffreddare velocemente il vino e di evitare sprechi, lasciando bottiglie mezze piene aperte a invecchiare», dice Canali.
Fonte, Corriere della Sera Vivi Milano.
Mosca stoppa 20.000 bottiglie di Erbaluce.
Effetto frontiere chiuse su Tenuta Roletto, da 8 anni in affari con la Russia: subito annullato ordine da 68mila euro Simona Bombonato. «Avevamo im carico da 20mila bottiglie di Erbaluce pronto a partire per Mosca, un controvalore di 68mila euro che sarebbe stato distribuito all’interno di una catena di supermercati di alta gamma. Ma pochi giorni prima dello scoppio della guerra mi è arrivata una mail con la sospensione dell’ordine. Stop, tutto fermo. Frontiere chiuse. Le bottiglie restano qua. La verità? Mi viene da piangere al pensiero del lavoro che c’è dietro»: si commuove davvero Antonino Iuculano della Tenuta Roletto di Cuceglio pensando che la guerra arriva in un momento in cui la ristorazione non ha ancora ripreso la normalità dopo due anni di pandemia.
Fonte, Sentinella del Canavese
Niente allarmi salutistici in etichetta sulle bottiglie di vino e birra.
Coldiretti: «Il Parlamento europeo ha salvato 10 mila anni di storia e un patrimonio che conta 14 mila imprese. Il Parlamento europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino. Lo afferma Coldiretti, nel ringraziare, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone. Nei giorni scorsi infatti è stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea «II giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi – evidenziano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate.
Fonte, Unione Monregalese.
Le Donne del Vino schierate contro sessismo e disparità.
Un corso di prevenzione e le Giornate: “Senza pace non c’è futuro”. Un progetto che nasce e uno che si realizza: lunedì a Palazzo Madama la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti, con il presidente della Commissione Politiche UE Dario Stefano, hanno tenuto a battesimo il primo corso di «prevenzione del sessismo» per i luoghi di lavoro e le Giornate delle Donne del Vino, in occasione dell’8 Marzo, quest’anno dedicate al Futuro e alla Pace. Donne del Vino capofila del cambiamento: il comparto enologico è il più vicino a sfondare il tetto di cristallo del «gender gap». Le donne sono minoritarie, nei numeri e nei ruoli, in vigna e in cantina, ma dominano i nuovi settori delle imprese enologiche: commerciale, marketing, comunicazione e turismo. Un’avanzata che fa leva sulla maggiore scolarizzazione e sull’attitudine alla relazione proprie del genere femminile.
Fonte; Stampa Asti.
Il sottosegretario tra eccellenze della Langa – La due giorni del sottosegretario tra eccellenze del territorio di Langa.
Dalla Champagne alla Côte-de-Nuits, passando da Bordeaux, Montepulciano e dalla Germania, per poi volare oltreoceano in America Latina e approdare infine in estremo Oriente con i vini cinesi: queste sono solo alcune delle esperienze di degustazione riservate ai professionisti e agli appassionati che partecipano alle masterclass di Sana slow wine fair, la manifestazione internazionale, organizzata da BolognaFiere con direzione artistica di Slow Food, dedicata al vino buono, pulito e giusto, in scena dal 27 al 29 marzo. Nove appuntamenti di approfondimento, realizzati in collaborazione con Società Excellence, per raccontare i vini di alcune tra le denominazioni, i Domaines, le Maisons, gli Châteaux e i Weingüter più iconici attraverso la voce di profondi conoscitori delle zone scelte per questo viaggio nel mondo dei vini. Fra i narratori anche il giornalista cinese e curatore della prima guida Slow Wine China, Lan Liu, e Alberto Lupetti, tra i più noti opinion leader della Champagne.
Fonte, Stampa Cuneo.
Prodotti da primato tracciati Blockchain.
La giovane imprenditrice Antonia Volpone, titolare della casa vinicola Placido-Volpone di Ordona è stata annoverata tra le “Donne del Vino”: l’associazione nazionale di imprenditrici vinicole che è la più grande al mondo, con più di 900 associate in tutta Italia. L’obiettivo è di diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo. «Sono molto contenta e fiera di essere entrata nell’associazione Donne del vino — ha detto Antonia Volpone, — poiché ritengo che il lato femminile sia importantissimo all’interno delle aziende, perché le donne, più che di cercare gli obiettivi, creano relazioni e il loro apporto creativo è fondamentale all’interno dell’azienda. Proprio per questo motivo ho progettato una linea didattico-artistica che ospiterà al suo interno un teatro e avrà intorno a sé alcuni satelliti, che aiuteranno il percorso esperienziale della degustazione attraverso gli occhi, il naso e la bocca, con un connubio di arte, vino e musica».
Fonte, L’Edicola del Sud Foggia.
La battaglia del Primitivo vinte 35 vertenze legali Il fatturato sta correndo.
Trentacinque battaglie legali vinte nel mondo su 64 azioni per tutelare il marchio del Primitivo di Manduria. Alcune cause sono ancora in corso. È ciò che ha attivato il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Doc e Docg per combattere la contraffazione in ambito enologico. Intanto, il rosso pugliese scavalca e supera brillantemente la crisi: la produzione del 2021 cresce in media del 7,2 per cento in più rispetto al 2022. Le procedure processuali sono state utili a bloccare molti marchi ingannevoli presenti in Italia e all’estero, sia figurativi che denominativi. “Ogni giorno — spiega la presidente del Consorzio di Tutela Novella Pastorelli — nuove azioni di repressione si vanno ad aggiungere alle azioni legali già intraprese per difendere il Primitivo di Manduria”. Il numero dei tentativi di contraffazione del marchio e del prodotto fa capire come sia cresciuta la domanda di mercato.
Fonte, Repubblica Bari.
I numeri del 2021: trenta milioni di bottiglie con un fatturato di 195 milioni di euro – Primitivo di Manduria Ecco i numeri del 2021.
Oltre 23 milioni di litri (+ 2 milioni rispetto al 2020) che equivalgono a più di 30 milioni di bottiglie (+ 2 milioni rispetto al 2020) con un fatturato di 195 milioni di euro (+ 12 milioni rispetto al 2020). Sono questi i numeri dell’anno 2021 per il Primitivo di Manduria (+7,2% rispetto al 2020). “Il Primitivo di Manduria è un brand riconosciuto in tutto il mondo. — afferma soddisfatta Novella Pastorelli, presidente Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – è un vino che non conosce crisi, soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali ed internazionali. Ed è proprio l’essere così amato all’estero che il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione. Questo è uno degli scopi principali che persegue Consorzio di Tutela, ovvero combattere condotte illecite intervenendo con massicce azioni legali in ogni parte del mondo, mirate a contrastare opere di contraffazione ed emulazioni dove si tenta di registrare marchi che evocano il Primitivo di Manduria e che ne usurpino l’avviamento commerciale anche in vista di continui aumenti della produzione”.
Fonte, Taranto Buonasera
Gettate le basi per un master in enologia.
In un incontro promosso da Confagricoltura Puglia che si è svolto nelle scorse ore a Manduria sono state gettate le basi per l’istituzione di un Master in Enologia con sede nella città dei messapi. Alla riunione perlustrativa hanno preso parte il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, il rettore dell’Università degli studi di Lecce Fabio Pollice, la presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Novella Pastorelli. Presente all’incontro il componente di giunta nazionale di Confagricoltura con delega ai rapporti con l’università Filippo Schiavone. La scelta di individuare Manduria come luogo ideale di un Master in enologia è legata al suo territorio, sede del doc Primitivo, alla spiccata vocazione all’accoglienza e al legame con l’enologia: condizioni ambientali ideali per formare nuove classi di direttori di cantine e tecnici altamente specializzati.
Fonte, Taranto Buonasera.
«Le Vigne», riconoscimento. Tutti i prodotti sono «vegan».
«Una scelta in linea con il nostro modo di fare agricoltura Rotazione delle colture e tecnica del sovescio» «Le Vigne», azienda biologica di Montenero d’Orcia situata nelle campagne che separano le colline di Montalcino con i territori di Castel del Piano, produce vini e oli certificati vegan. Ma cosa vuol dire esattamente? Si tratta di una certificazione che esclude l’utilizzo di qualsiasi sostanza di derivazione animale in ogni fase della produzione. Oltre ad essere un’eccellenza, questa azienda amiatina rappresenta chiaramente un modo di produrre bio del tutto coerente con le pratiche agricole messe in campo fino ad oggi. A parlarne è Chiara Bartolini. «La scelta di ottenere la certificazione vegan – spiega Bartolini, dell’azienda Le Vigne – è stata una naturale conseguenza del nostro modo di produrre bio.
Fonte, Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.
«Quel vino Chianti era annacquato» Due accusati di frode in commercio.
Tribunale «Quel vino Chianti era annacquato» Due accusati di frode in commercio L’inchiesta era stata fatta da guardia di finanza e da ispettorato centrale repressione frodi. Un’inchiesta congiunta, condotta da guardia di finanza e l’ispettorato centrale repressione frodi del ministero. Che aveva portato a scoprire, stando a quanto contesta adesso la procura a due imputati, che circa 12 mila litri di vino prodotto da una piccola azienda del Chianti sarebbero stati annacquati. A finire davanti al giudice padre e figlia, a vario titolo ai vertici della società, assistiti dagli avvocati Enrico e Lorenzo De Martino. L’accusa per entrambi, che la difesa ritiene infondata, è frode in commercio. La prossima udienza arriverà la sentenza, ieri sono sfilati testimoni davanti al giudice Simone Spina. «Mai sentito dare ordini affinché venisse aggiunta acqua», è stato confermato alla domanda diretta rivolta dal pm Alberto Bancalà.
Fonte, Nazione Siena.
Sei vini regionali per Wine Spectator.
Scelti per la degustazione che fa da anteprima alla rassegna Vinitaly tre bianchi altoatesini (Cantina Terlano, Cantina Termeno ed Elena Walch) BOLZANO. Per «Wine Spectator» sono i 130 migliori vini d’Italia, testimoni della diversità e dell’autenticità del vino tricolore sul mercato americano e da ieri sono ufficialmente i protagonisti dell’U° edizione di OperaWine 2022, la super degustazione in programma sabato 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali e che, come da tradizione, fa da anteprima a Vinitaly (Veronafiere, 10 -13 aprile). E tra i vini-top ci sono anche 6 etichette del Trentino Alto Adige. Una rappresentanza, quella delle due Province, che si distingue per la sua varietà. Sono infatti presenti i bianchi di Cantina Terlano (Cantina Terlano Sauvignon Alto Adige Terlano Quarz 2019), Cantina Termeno (Troy Chardonnay Riserva 2016) ed Elena Walch (Beyond the Clouds 2019), gli sparkling di Ferrari (Brut Perlé 2007) e Maso Martis (Madame Martis Riserva 2009) e il rosso di Tenuta San Leonardo (Vigneti delle Dolomiti Red San Leonardo 2015).
Fonte, Adige.
Vini d’Italia, tra i migliori anche 6 etichette regionali.
Scelti per la degustazione che fa da anteprima alla rassegna Vinitaly tre bianchi altoatesini (Cantina Terlano, Cantina Termeno ed Elena Walch). Per «Wine Spectator» sono i 130 migliori vini d’Italia, testimoni della diversità e dell’autenticità del vino tricolore sul mercato americano e da ieri sono ufficialmente i protagonisti dell’U° edizione di OperaWine 2022, la super degustazione in programma sabato 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali e che, come da tradizione, fa da anteprima a Vinitaly (Veronafiere, 10 -13 aprile). E tra i vini-top ci sono anche 6 etichette del Trentino Alto Adige. Una rappresentanza, quella delle due Province, che si distingue per la sua varietà. Sono infatti presenti i bianchi di Cantina Terlano (Cantina Terlano Sauvignon Alto Adige Terlano Quarz 2019), Cantina Termeno (Troy Chardonnay Riserva 2016) ed Elena Walch (Beyond the Clouds 2019), gli sparkling di Ferrari (Brut Perlé 2007) e Maso Martis (Madame Martis Riserva 2009) e il rosso di Tenuta San Leonardo (Vigneti delle Dolomiti Red San Leonardo 2015).
Fonte, Alto Adige.
Sei vini regionali a Opera Wine, brillano le bollicine del Trentino.
Degustazione a Verona Sei vini regionali a Opera Wine, brillano le bollicine del Trentino Sono sei i vini del Trentino Alto Adige nella lista dei 130 migliori vini d’Italia selezionati da Wine Spectator per l’urna edizione di OperaWine 2022, la super degustazione in programma sabato 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali di Verona e che, come da tradizione, fa da anteprima a Vinitaly, la grande fiera del vino che toma dal io al 13 aprile a Verona dopo due anni. A rappresentare l’Alto Adige nella prestigiosa top 130 ci sono tre vini bianchi: il Sauvignon Alto Adige Terlano Quarz 2019 di Cantina Terlano, il Troy Chardonnay Riserva 2016 di Cantina Tramin e la cuvée bianca Beyond the Clouds 2019 di Elena Walch.
Fonte: Corriere del Trentino.
Le altre notizie in breve – «Basta speculare o il fotovoltaico arriverà sui colli».
Il progetto di legge regionale per gli impianti fotovoltaici su suolo agricolo arriva in commissione e il Pd lancia un appello: «Dobbiamo fermare le speculazioni, altrimenti avremo pannelli anche sulle Colline del Prosecco, patrimonio Unesco. Chissà che questo dia la sveglia al governatore Luca Zaia e alla Lega». La discussione si aprirà il 17 marzo: «Dobbiamo approvare subito la legge – dicono i consiglieri regionali Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon – per fermare le speculazioni aumentate grazie al vuoto normativo. In realtà basterebbe seguire il Piano territoriale regionale di coordinamento che indica come luoghi prioritari cave, siti industriali e discariche oltre a tetti di edifici, case e capannoni».
Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
«Area del Prosecco, no ai pannelli» Nuova maxi richiesta nel Rodigino.
Il 17 marzo arriverà in Seconda commissione regionale il progetto di legge per limitare il fotovoltaico «Ì: ora che Zaia e Caner intervengano decisi C’è l’occasione per fare un bel lavoro comune». Nemmeno il tempo di denunciare e cercare di fermare le iniziative di “pannellizzazione” col voltaico di aree delle colline del Prosecco, che sulla scrivania dell’Arpav è pervenuta una nuova richiesta, l’ennesima. L’area è ancora una volta nel Rodigino, ora dalle parti di Trecenta. Si chiede la realizzazione di un parco per l’energia solare dalle dimensioni molto estese. Ma, ed è questo che non piace, con pannelli a terra. Niente agrovoltaico, dunque: l’unica soluzione sulla quale associazioni e politica potrebbero scendere a patti. Per questo, le preoccupazioni sono soprattutto in casa Coldiretti, dato che un eventuale via libera significherebbe consegnare un’altra enorme porzione di terreno al sogno “green”, sottraendola però al ben più prosaico fine agricolo.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
«Sdoppiamo il nome del Docg tra Conegliano e Valdobbiadene».
Ritorna la Fiera di San Gregorio, 50mila le presenze previste in tre giorni. L’evento segna la ripartenza turistica. «I primi visitatori sono arrivati da una decina di giorni, soprattutto austriaci e tedeschi — fa sapere il sindaco Luciano Fregonese -. Abbiamo 800 posti letto, entro l’anno aumenteranno a un migliaio. Prevediamo in tre annidi raddoppiare a 2000. Se nel 2019 abbiamo contato 45mila presenze, le proiezioni a 5 anni sono di crescere fino a 150 mila pernottamenti l’anno». Le potenzialità sarebbero maggiori, ma Valdobbiadene, come osserva il sindaco, preferisce una crescita sostenibile. Come, peraltro, di crescita sostenibile parla per il Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene, il presidente della Cantina Produttori Valdobbiadene, che precisa: «Noi siamo contrari alla cancellazione del nome Prosecco dall’etichetta e siamo, invece, per la doppia opzione: Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg o Conegliano Prosecco Superiore Docg». Se ne discuterà anche alla Fiera di San Gregorio che ieri è stata presentata presso la sede della stessa cantina.
Fonte: Tribuna Treviso.
STAMPA ESTERA
Le programme Oracle predit l’avenir du Médoc.
AFIN D’IDENTIFIER LES FUTURS PLANTS DE VIGNE CAPABLES DE RÉSISTER AU RÉCHAUFFEMENT CLIMATIQUE, LE CENTRE DE RECHERCHE DE BERNARD MAGREZ AUGMENTE DE 2 Á 4’C LA TEMPÉRATURE D’UNE PARCELLE DU CHÂTEAU LA TOUR CARNET. 84 CÉPAGES COLLECTÉS PARTOUT DANS LE MONDE Y SONT TESTÉS. II s’agit de savoir quels seront les cépages de demain, ceux qui pourront donner les meilleures qualités de vin possibles,’ C’est une expérience unique qui est menée au château La Tour Carnet, un des domaines historiques du Médoc, par la cellule recherche et développement de l’entreprise Bernard Magrez. L’idée a été de créer artificiellement les conditions météorologiques de 2050-2100 pour identifier les cépages qui pourront produire du vin de qualité pour les prochaines générations. « Le projet Oracle est parti du constat de l’évolution climatique, explique Bernard Magret. La température monte de telle manière qu’elle peut faire évoluer le vin, augmenter son degré d’alcool et risque même, dans Ies pires hypothèses, de nous empêcher d’en faire.
Fonte, Figaro.
Alain Graillot.
10 DÉCEMBRE 1944 Naissance à Lyon 1988 Achète plusieurs hectares de crozes-hermitage 2016 Devient président de l’Académie du vin de France 4 MARS 2022 Mort à Grenoble ATain Graillot, le célèbre vigneron de CrozesHermitage et président de l’Académie du vin de France depuis 2016, est mort le 4 mars, à l’âge de 77 ans. Avec la disparition de ce créateur de la cuvée « La Guiraude», le monde de la viticulture perd une de ses principales figures. En achetant quelques hectares de vignes à la fin des années 1980, Main Graillot avait choisi de quitter un poste important à Paris pour produire le vin dont il rêvait. «Je me souviens d’Alain Graillot, il y a maintenant près de trente ans, visitant notre restaurant à SaintEtienne. J’étais intrigué par cet homme urbain et civilisé qui venait en compagnie d’illustres vignerons (Patrick Bize, Christophe Roumier, Dominique Lafon, Jacques Seysses, Jean-Pierre Perrin, Gérard Chave…), et j’avais saisi, par des bribes de conversation, qu’il avait changé de vie et était entré dans les ordres», écrit Pierre Gagnaire en préface de l’ouvrage cosigné d’Alain Graillot, Parcours de vignerons. Eloge de l’entêtement (Glénat, 2021).
Fonte, Monde.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.