Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 2 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Prodotto “Cleto Chiarli” in evidenza per Vinitaly.
L’azienda vinicola modenese Cleto Chiarli lancia l’annata 2021 con il Lambrusco di Sorbara Vecchia Modena Premium in occasione di “Opera Wine”, l’anteprima ideata da Veronafiere in collaborazione con la rivista americana Wine Spectator, che precede di un giorno la 54esima edizione di Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile. Le 130 cantine scelte per l’evento, di cui solo due emiliane, rappresentano una panoramica sceltissima di regioni, territori, denominazioni e annate diverse, con un occhio privilegiato al mercato americano. Il Lambrusco di Sorbara Vecchia Modena Premium è esportato a livello mondiale, ma è soprattutto presente negli Stati Uniti con una quota del40% rispetto alle altre etichette Cleto Chiarli, seguito, nell’ordine da Canada, Germania, Giappone e Paesi Scandinavi. «Nel mercato americano — dice l’azienda — il Vecchia Modena Premium è distribuito in tutti i 50 Stati: lo si put) trovare sugli scaffali di Eataly, Whole Foods Market (catena texana con una platea di 500 supermercati) e sui tavoli del ristorante “Rezdora” a Manhattan.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Le aziende poùtine verso il Vinitaly frenate da guerra e rincari.
Nonostante tutto c’è ottimismo, ecco cosa dicono i viticoltori che dal 10 aprile saranno a Verona «GLI AUMENTI SONO NELL’ORDINE DEL 15 PER CENTO MA I PREZZI NON POSSONO SALIRE OLTRE IL SETTE». Le aziende vinicole pontine sono in fermento per il Vinitaly. Il principale appuntamento del settore vitivinicolo, che si tiene a Verona, inizierà il 10 aprile e sarà luogo di ritrovo di oltre 4400 buyer ed espositori. Al cinquantaquattresimo salone internazionale dei vini ci saranno anche le cantine della provincia di Latina, da Aprilia a Terracina. Tra realtà piccole e grandi le aspettative vanno dall’acquisizione di nuovi clienti al consolidamento delle relazioni già intraprese. La cantina Sant’Andrea, ad esempio, è un habituée dell’esposizione: «Partecipiamo da venticinque anni – afferma Andrea Pandolfo – e negli ultimi tempi è diventata una vetrina istituzionale per rinforzare i rapporti, anche se, senza dubbio, il grosso del lavoro va fatto durante l’anno».
Fonte: Messaggero Latina.
Vitivinicoltura. Venduta intera annata del supertuscan I Sodi
I Sodi di S. Niccolò, Supertuscan di Castellare di Castellina (in foto il presidente del gruppo, Paolo Panerai), è stato collocato con successo sulla Place de Bordeaux. In 72 ore sono state piazzate tutte le bottiglie rese disponibili dell’annata 2018.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Intervista a Francesca Tinazzi – Vini freschi, meno alcolici, bio.
Francesca Tinazzi (esporta 1197% della produzione in 40 Paesi) punta sul rosè per i giovani Vini freschi, meno alcolici, bio Dopo la Cina, il Vietnam. Paura dei costi in crescita I rincari già incominciati nell’ultima parte del 2021 minacciano l’andamento economico delle imprese. I prezzi al consumo saliranno. Negli ultimi due anni lo stile di vita delle persone è diventato più salutista e quindi i cibi che mettiamo in tavola sono meno lavorati e più genuini. Conseguentemente c’è più attenzione anche sulla tipicità dei vini e sulla loro capacità di esprimere il territorio da cui provengono. La richiesta si sta concentrando su vini più freschi, meno alcolici e biologici. È proprio per venire incontro a queste tendenze che siamo andati in Toscana, a Greve in Chianti, ad acquisire Pian del Gallo, una piccola realtà con vigneto e oliveto biologici da più di vent’anni e che racchiude in se la tipicità di una delle più vocate zone vitivinicole in Italia.
Fonte: Italia Oggi.
Vinitaly torna in presenza dopo 2 anni.
Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa, per la rassegna numero 54 presentata a Roma, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Sciacchetrail al via con il papà di Luca.
Da sinistra il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, il regista Enrico Casarosa e Vincenzo Resasco presidente di Asd Cinque Terre Sciacchetrail al via con il papà di Luca Oltre 300 atleti di 15 nazioni su e giù per sentieri, boschi e vigneti In gara anche il regista del film di animazione Disney, Casarosa Patrizia Spora. «Le Cinque Terre vanno vissute stando sul territorio almeno qualche giorno, per coprirle con profondità. Un paio di ore non bastano, bisogna muoversi su questi bellissimi sentieri, tra paese e paese. Sono uniche, con i muretti, il lavoro di secoli nell’agricoltura, è importante godersele, almeno una settimana». Enrico Casarosa, il regista del film di animazione Luca, che oggi correrà la Sciacchetrail ha parlato così delle Cinque Terre, ieri durante l’incontro tenuto al castello di Riomaggiore, con il sindaco Fabrizia Pecunia, Vincenzo Resasco presidente di Asd Cinque Terre e i vignaioli.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Torna Vinitaly il 10 aprile A Verona i nostri rossi tra gli alfieri della qualità.
Enologia Torna Vinitaly il 10 aprile A Verona i nostri rossi tra gli alfieri della qualità • I vini lombardi saranno presenti in un padiglione da 3mi1a metri quadrati in cui saranno ospitati tutti i Consorzi regionali, alla prossima edizione del Vinitaly, in programma da domenica 10 a mercoledì 13 aprile. Dopo due anni di stop – al netto della Special Edition dello scorso ottobre – il vino si ridà dunque appuntamento a Verona per celebrare il ritorno alla “quasi” normalità e riuscire finalmente a realizzare quell’edizione numero 54 rimasta troppo a lungo in sospeso a causa della pandemia. II programma della prima regione agricola d’Italia alla più importante manifestazione fieristica dedicata al vino è stata presentata a Palazzo Lombardia, nel corso di una conferenza stampa che è servita anche a fare il punto della situazione del comparto vitivinicolo regionale, che nel 2021 ha registrato un forte incremento delle esportazioni (pan a 285 milioni di euro, + 11,8% rispetto al 2020).
Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.
Una visita all’Enoteca con Fabiano Giorgi.
II pomeriggio in Oltrepo Pavese dell’assessora regionale Letizia Moratti si è concluso con una visita all’Enoteca regionale di Broni a Cassino Po. Accompagnata dal presidente Fabiano Giorgi, la vicepresidente lombarda ha fatto un breve tour della struttura prima del brindisi finale con le bollicine oltrepadane.
Fonte, Provincia – Pavese.
Bianco del Moro vino del paradiso.
La cantina Fattoria Colmone della Marca a San Severino Bianco dei Moro vino del paradiso GIOVANNI MESCHINI: «LAVORIAMO LE VIGNE COL PROTOCOLLO ZERO». Un angolo di terra meraviglioso. Un paradiso. Tra le colline e le montagne di San Severino Marche. Terra buona, lo scontro dei venti qui crea un clima unico che benedice ciò che sfiora o investe. Quello (il vento) degli Appennini arriva forte e sferzante, l’altro (il vento), quello dell’Adriatico, spennacchia fin quassù ma si t’a sentire anche lui. Le vigne innanzitutto. Conic quelle dell’azienda Fattoria Colmone della Marca, una cantina non da grandissimi numeri ma con livelli di eccellenza straordinari. Sia per i bianchi che per i rossi. Le vigne sono a 450 metri di altezza dove la collina inizia a diventare montagna: con l’amore e la competenza di chi lavora quassù ecco che si crea l’alchimia perfetta. Tra storia e vini Una bella storia tutta marchigiana a cavallo dei territori di San Severino e Cingoli. Protagonista è Giovanni Meschini.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Acqui si presenta al salone sul turismo in Costa Azzurra.
C’è il vino al centro della masterclass «Alla scoperta dei sapori del Piemonte» in programma stamattina a Nizza, in Costa Azzurra, nell’ambito del salone «ID Weekend», al quale partecipa anche il Comune di Acqui. L’assessore al Turismo Lorenza Oselin guiderà i partecipanti alla scoperta dell’offerta enogastronomica dell’Alto Monferrato insieme ai titolari dell’azienda agricola Torre di Castel Rocchero che illustreranno i loro vini al pubblico; fra questi, Brachetto e Moscato. «Acqui è capace di raccogliere i flussi turistici stranieri — dice Oselin —: “ID Weekend” è una vetrina importante per mostrare le potenzialità del territorio.
Fonte, Stampa Alessandria.
I vini Marenco apprezzati anche da Obama.
Nei primi anni del 1900 produceva anche il passito, ma la casa ora è un polo di eccellenza per moscato e brachetto, vini aromatici che in questi terreni super vocati, danno al prodotto finale profumi e sapori unici. Si investe anche nella barbera in questi 70 ettari biologici. «Viticoltura sostenibile — ricorda Andrea Costa —, da qui escono ogni anno circa 300 mila bottiglie, frutto di una marna calcarea che dona caratteristiche difficilmente reperibili in altre zone. Per il moscato, la selezione dei grappoli è essenziale per ottenere un vino di eccellenza a cui dedichiamo passione. Siamo proiettati anche a nuove etichette, ad esempio il Nizza, la punta della piramide della barbera che inizieremo a proporre dal 2023 grazie a nuovi impianti.
Fonte, Stampa Alessandria.
A Valle Bagnarlo “riposa” il passito dai mille profumi.
13 bottiglie capaci di stupire anche dopo un secolo. Non è una leggenda: a Londra, Domenico Ivaldi aprì un passito di Strevi del 1862 ben dodici decadi dopo l’imbottigliamento: i commensali erano riuniti in una sala e per un po’ regnò un po’ d’imbarazzo. Ma il profumo di rosa riempì subito il salone. In un secondo appuntamento, a Marsala, tutto fu identico anche con bottiglie del1892. Un passito doc e presidio slow food quello di Valle Bagnario, dove antiche bottiglie piene di polvere riposano in attesa di essere scoperte. Alcuni erano soliti conservarne alcune annate per occasioni speciali. Nascite di figli, battesimi, matrimoni. Poi venivano dimenticate in cantina e aperte nelle varie fasi della vita; addirittura, gli eredi potevano bere il passito del defunto prodotto l’anno della sua nascita. Una forma di rispetto e richiamo della tradizione che ci racconta il referente dei produttori Giampaolo Ivaldi.
Fonte, Stampa Alessandria.
Le bollicine di casa Banfi si degustano a più di 100 mesi dall’imbottigliamento.
La qualità dell’azienda che ha rilevato il marchio Bruzzone Le bollitine di casa Banfi si degustano a più di 100 mesi dall’imbottigliamento. Le 13 officine charmat o metodo classico. Alta Langa Aurora è una bollicina che per essere stappata (e assaggiata) necessita di 100 mesi: il vino ottenuto da uve su suolo malmoso-calcareo con piccole percentuali d’argilla, viene fatto affinare in bottiglia sui lieviti per oltre 9 anni. Pinot nero e chardonnay sono le varietà contenute in un magnum di Banfi Piemonte, casa con chiare radici a Montalcino, ma che a Strevi ha rilevato il marchio Bruzzone continuando produzioni di livello e ricercate. «Acquistiamo uve da fornitori certificati e fedeli da anni — racconta l’enologo Antonio Massucco —. Abbiamo anche un’azienda agricola con terreni nel Gavi e nella zona di Acqui.
Fonte, Stampa Alessandria.
Con “Grandi Langhe” 2022 il vino torna a viaggiare.
Compratori, enoteche e ristoratori lunedì e martedì si danno appuntamento alle Ogr torinesi per la grande degustazione. Poi gli eventi Vinitaly e Barolo e Barbaresco World Opening Con “Grandi Langhe” 2022 il vino torna a viaggiare. Da Torino a Los Angeles, passando per Verona. È questo l’itinerario d’aprile per i produttori di Barolo e Barbaresco, finalmente tornati a viaggiare per il mondo e a frequentare eventi. La prima tappa è alle Ogr torinesi, dove lunedì e martedì va in scena Grandi Langhe 2022. Buyer, enotecari, ristoratori e importatori italiani e internazionali potranno partecipare alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni di Langhe e Roero. Con una novità importante: per la prima volta anche gli appassionati e i privati consumatori potranno accedere alla manifestazione, durante una sessione a loro interamente dedicata, lunedì dalle 18,30 alle 21,30.
Fonte, Stampa Cuneo.
Likos Première un Aglianico molto «speciale».
Mai avere fretta ad aprire Una bottiglia di buon Aglianico. La pazienza verrà quasi sempre ampiamente ripagata. D’altronde il carattere scontroso di questo vitigno nei primi anni è noto. L’aspirazione di molti produttori è quella di produrre vini pronti da bere alla loro uscita, ma anche capaci di migliorare con il passare degli anni. Far quadrare il cerchio però non è affatto facile e dipende da una serie di fattori che spesso sono incontrollabili. Di certo c’è la predisposizione di alcuni vitigni, tra cui l’Aglianico, che hanno questa capacità a patto che vengano portate in cantina uve di ottima sanità e mature al punto giusto. Questa è la base su cui poi si innestano stili diversi a seconda della filosofia del produttore.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Intervista a Roberto Perrone Capano – Cantina Santa Lucia paladina del Nero di Troia biologico.
Monica Caradonna e prime mappe dei vigneti di cantina Santa J Lucia, disegnate a mano, sono datate 1849 ma la planimetria dell’antico casato risale al 1822. Duecento anni di storia racchiusi nella genealogia di una famiglia della borghesia agricola tranese con un piede a Napoli. Magistrati e avvocati e anche un diplomatico che ha scritto un pezzo di storia dell’Italia libera. E si deve a un antenato, Giuseppe Perrone Capano, pretore di Andria e giudice istruttore a Lucera, la scoperta di un grande errore giudiziario, liberando da carcerazione certa un uomo che per ringraziarlo ha costruito un muretto a secco intorno alla proprietà.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Viticoltura, sfide e opportunità.
Incontro con gli operatori del settore alla presenza dell’assessore Pentassuglia • Riflettori sul mondo del vino. Più precisamente su «Le sfide della viticoltura del nord Salento: risultati raggiunti e obbiettivi futuri». È il titolo del convegno che si svolgerà domani a partire dalle ore 10, nella Cantina cooperativa campiense (via Vecchia Guagnano a Campi Salentina). Interverranno l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia; il vice presidente del Consiglio della Regione Puglia e agronomo Cristian Casilli; il presidente del Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino (Dajs) Pantaleo Piccinno; il direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche ed ambientali(DistBa) Unisalento Luigi De Bellis; il presidente dell’Ordine degli Agronomi di Lecce Fabio Lazzari e il presidente di Confagricoltura Lecce Maurizio Cezzi.
Fonte, Gazzetta del Salento.
Olio e vino, produttori in rete «Brand e fiere dopo la xylella».
Cinque milioni per il progetto “Radici virtuose”: partnership con i Consorzi doc di Salice, Manduria e Brindisi Pierangelo. Eventi, fiere e campagne di promozione per far conoscere al mondo i vini e gli olii a denominazione protetta del Salento e reagire, così, allo “tsunami” Xylella. Con uno stanziamento di cinque milioni di euro parte il progetto “Radici virtuose”, coordinato dal Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino (Dais) e finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Protagonisti sono i consorzi di tutela delle Doc Brindisi e Squinzano, Primitivo di Manduria e Salice Salentino e il consorzio di tutela della Igp Olio di Puglia, che si avvarranno del coordinamento del Distretto e della consulenza di partner internazionali. Nei giorni scorsi si è insediato l’Ufficio del programma di promozioni. L’obiettivo è di favorire la partecipazione delle aziende a eventi e fiere in tutto il mondo e di creare campagne di promozione, sensibilizzazione e divulgazione scientifica. Tutti, produttori di vini e di olii del Salento, uniti in una grande rete.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.
Cantine sarde premiate al Vinitaly.
La Silvio Carta strappa quattro riconoscimenti a Verona. 1 7 FDDIANI Silvio Carta fa incetta di premi a Vinitaly 2022, dove, presenterà in anteprima assoluta la limited edition “Per te”, dedicata alla moglie Nella. I premi sono per il packaging, appunto la “veste” che si da a un prodotto. Quattro in tutto quelli assegnati all’azienda nata a Baratili San Pietro e che oggi ha sede a Zeddiani. Perla Categoria distillati con origine diversa dall’uva, ha ottenuto la Medaglia d’oro: Giniu; per il Premio Packaging – categoria liquori è stata assegnata la Medaglia d’oro: Bitter Roma Assoluto Medaglia di Bronzo: Amaro Bomba Carta; Premio Speciale Packaging Box; Medaglia d’argento: Bitter Roma Assoluto. Le limited edition riguardano invece due small batch pronte a essere lanciate sul mercato: una Vernaccia di Oristano Doc Riserva e un London Dry Gin.
Fonte, Nuova Sardegna.
Assoenologi, Murru confermato alla guida.
Piena fiducia a tutto il Cda Assoenologi, Murru confermato alla guida Alla guida di Assoenologi Sardegna è stato riconfermato all’unanimità il presidente uscente Mariano Murru, 52 anni, responsabile tecnico della azienda Argiolas di Serdiana. Con lui, piena fiducia anche a tutto il Cda uscente per l’assidua attività svolta nella formazione e aggiornamento degli associati e nella tutela e promozione dei vini Docg, Doc, Igt, prodotti in Sardegna. Tre anni intensi di lavoro sul fronte degli aggiornamenti sulle nuove tecnologie e biotecnologie da utilizzare in cantina per il miglioramento qualitativo, seminari legislativi, corsi di Inglese e partecipazione ai concorsi, (Binu, Concorso Vermentino).
Fonte, Unione Sarda.
«L’Etna un simbolo forte il vino ancora in crescita».
Il rosato “Amuri di fimmina e amuri di matri” di Al-Cantàra conquista l’unica medaglia d’oro siciliana al Concours Mondial de Bruxelles. Mentre tutto intorno a noi sembra cadere nell’oscurità, c’è chi vede rosa. E non solo per il premio appena conquistato al Concours Mondial de Bruxelles con un vino rosato, “Amuri di fimmina e amuri di matri” Etna Doc 2020, l’unico siciliano ad avere vinto una medaglia d’oro, ma anche per l’ottimismo che nasce dalla dedizione, dalla fatica, dal lavoro in vigna. La vie en rose della cantina Al-Cantara di contrada Feudo S. Anastasia, a Randazzo, è il preludio di un’altra annata straordinaria. «Inizia sotto buoni auspici – commenta Pucci Giuffrida, patron e “anima” della cantina, stimato commercialista catanese, innamorato del vulcano e del vino – E’ il primo concorso, aspettiamo i risultati del Vinitaly e di altre manifestazioni. Intanto, presenteremo questo rosato in una masterclass oggi a Contrade dell’Etna». Ancora riconoscimenti per i suoi vini “poetici”, tutti con nomi di romanzi e poesie di grandi autori siciliani. Il segreto di questo rosato? «Il suo profumo, gli aromi accattivanti, eleganti, raffinati, è un vino che tocca tutti i sensi – racconta Giuffrida.
Fonte, Sicilia.
E’ nato il Consorzio Vini Valle d’Aosta “Promuovere e tutelare la nostra Doc”.
Promuovere e tutelare i vini Doc valdostani, partendo dalla riforma del disciplinare di produzione: è l’obiettivo del neonato Consorzio Vini Valle D’Aosta, che raccoglie 42 aziende che producono complessivamente 2 milioni di bottiglie l’anno di vino a Denominazione di origine controllata. Presidente del consiglio di amministrazione è stato nominato Stefano Di Francesco dell’azienda Di Francesco-Gasperi Vini e Spiriti di Saint-Pierre; vicepresidente è André Gerbore della Cave des Onze Communes di Aymavilles. L’atto di costituzione è stato firmato venerdì scorso e il nuovo ente è stato ufficialmente presentato in una conferenza stampa convocata martedì 29 marzo nella sede dell’Assessorato dell’Agricoltura a Saint-Christophe. «La Valle d’Aosta era l’unica regione italiana senza un consorzio: a livello nazionale erano 122, ora sono 123. – ha ricordato Andrea Barmaz, presidente uscente della Vival, l’associazione dei viticoltori della Valle d’Aosta, che si è sciolta nel consorzio – 11 neonato ente ha avuto un’adesione non plenaria, ma quasi.
Fonte, Valle’ Notizie.
La carta Valpolicella Val d’Adige va a ruba.
Duecento chilometri cicloturistici La carta Valpolicella Val d’Adige va a ruba •• È stata stampata in 20mila copie la cartina degli itinerari cicloturistici di Valpolicella e Valdadige, grazie al contributo della Strada del Vino Valpolicella e dei Comuni di Negrar, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano, Sant’Ambrogio, Pescantina, Sant’Anna e Dolcè. Chiude in bellezza il progetto intercomunale di tabellazione di 200 chilometri di percorsi con traccia Gpx scaricabile, realizzato con finanziamento Gal. La cartografia è a cura di Tappeiner, il partner tecnico è Neon. Poi c’è il supporto dell’associazione Fiab-Amici della bicicletta di Verona. La nuova cartina è disponibile a San Pietro, nella sede della Strada del vino, in via Ingelheim 7, alla Fiab in città, in strutture e cantine socie della Strada, negli uffici Iat di Verona e provincia. «Sta andando a ruba», rivelano la presidente della Strada, Miriam Magnani, e il referente degli Amici della bicicletta per questa zona, Marco Tosi.
Fonte, Arena.
Degustazioni e storia dei nostri vini ai Soffioni apre la Casa del Prosecco.
IL LOCALE APERTO DA PALO LAI GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE 0114 CANTINE TREVIGIANE: OLTRE 40 I VINI DA SCOPRIRE L’INIZIATIVA TREVISO. Oggi le preziose bollicine Doc, Docg e Asolo Docg hanno una casa vicino al salotto buono della città. Non è un museo, ma un luogo in cui degustazione e cultura del prosecco si incontrano. Non ha un fine espositivo, ma propone una prosecco experience, una degustazione informata sui vini del territorio, corredata da utili materiali e tabelloni che aiutino a comprendere zone e tipicità. Oltre l’ovvia finalità commerciale c’è un valore encicolpedico: la casa del prosecco si propone di dare un nome al gusto, di far approfondire la cultura della glera e i diversi terrori.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Tra vino & design, le “Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture” in mostra a Verona.
“Casabella” e Veronafiere/Vinitaly raccontano i progetti d’eccellenza firmati da celebri architetti che coniugano produzione, innovazione e bellezza. Dalla Cantina Podernuovo, la “Bulgari Winery” di Alvisi Kirimoto a Palazzone a San Casciano dei Bagni in Toscana, all’avveniristica Cantina Antinori nel Chianti Classico firmata da Archea Associati nel cuore del Gallo Nero, dalla Cantina Pacherhof, progettata dallo studio Bergmeisterwolf a Novacella in Alto Adige, dalla Cantina Gorgo, frutto di un progetto di ampliamento e recupero a Custoza dell’architetto Bricolo Falsarella, alla Cantina del Bruciato della Tenuta Guado al Tasso progettata da asv3-officina di architettura e Fiorenzo Valbonesi per Marchesi Antinori a Bolgheri, dalla Cantina Pizzolato firmata dallo studio Made associati a Villorba a Treviso, al progetto di Markus Scherer per Nals Margreid a Nalls tra i vigneti altoatesini, alla Cantina dei 5 Sogni, architettata da Matteo Clerici – Fondamenta – hus nelle Langhe, da Feudo di Mezzo, la cantina sull’Etna della griffe siciliana Planeta firmata da Santi Albanese e Gaetano Gulino, alla Distilleria Puni dell’architetto Werner Tscholl ancora in Alto Adige, fino alla Cantina Masseto, “tempio” del Masseto a Bolgheri ideato dallo studio Zitomori. Sono queste le “Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture” raccontate da “Casabella” in collaborazione con Veronafiere-Vinitaly, in una mostra a cura di Roberto Bosi e Francesca Chiorino, che, dall’8 al 13 aprile, a “Vinitaly n. 54”, racconta nella splendida cornice settecentesca di Palazzo Balladoro – Banca Passadore, 11 progetti d’eccellenza che coniugano design e vino, tecnologia e innovazione, con la bellezza.
Fonte, WineNews.
Tra vendita diretta in cantina ed enoturismo, quante opportunità per le cantine italiane.
Gli acquisti in cantina (anche online) valgono il 10% del fatturato (in Napa Valley il 66%), e solo 1 azienda su 4 ha un responsabile ospitalità. I due anni di pandemia hanno rilanciato la vendita diretta e gli e-shop delle cantine italiane, ma sul fronte del rapporto diretto con i clienti, a partire dall’enoturismo, c’è ancora tanto lavoro da fare per sfruttare appieno il potenziale delle aziende enoiche del Belpaese, come racconta il report su enoturismo e vendite direct to consumer firmato da Divinea, il principale portale di enoturismo italiano, che ha scattato una fotografia di come le cantine italiane si muovono nelle vendite dirette ai consumatori e nelle attività di enoturismo, anche rispetto ad altre realtà internazionali.
Fonte, WineNews.
Cantina di Soave, Raifer: «Daremo maggiore valorizzazione alle denominazioni».
Il direttore generale di Cantina di Soave Wolfgang Raifer, intervistato ai microfoni di Verona Economia, esprime entusiasmo per il ritorno al Vinitaly in presenza dopo la buona esperienza della Special Edition di ottobre, e svela la direzione che la Cantina ha intenzione di prendere nei prossimi anni. La 54^ edizione di Vinitaly è alle porte, mancano meno di dieci giorni all’inizio della nuova fiera internazionale dedicata al mondo del vino, di nuovo in presenza e a pieno regime. Tra le aziende veronesi protagoniste c’è anche Cantina di Soave. Abbiamo avuto ospite in studio il direttore Wolfgang Raifer. Direttore, un appuntamento tanto atteso. C’è grande fibrillazione tra gli operatori anche perché mancava da due anni. Come si sta preparando Cantina di Soave?
Fonte, Verona Economia.
Il vino piace a nove siciliani su dieci. Boom del bio. Sicilia protagonista al Vinitaly.
Presentati gli ultimi dati regionali in vista del salone internazionale in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Nell’Isola la media di consumo pro-capite è di circa 4 bicchieri a settimana.
Nove siciliani su dieci hanno consumato vino nell’ultimo anno. La Sicilia, che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, conferma il rapporto privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile col vino, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata ieri a Palermo alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile a Verona.
Fonte, Palermo – la Repubblica.
Osservatorio Vinitaly: secondo gli italiani un consumo moderato di vino non è dannoso.
Consumare vino moderatamente nell’ambito di uno stile di vita sano non fa male alla salute. La tesi, a dibattito in corso sulle politiche dell’Ue (e dell’Organizzazione mondiale della Sanità) in materia di consumi di alcol e alimentari, è condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani, con solo il 5% che non si trova d’accordo con tale affermazione. Inoltre, solamente 1 consumatore su 10 (13%) sa cos’è il Nutriscore, il nuovo sistema di etichettatura a semaforo che potrebbe trovare spazio sugli scaffali italiani ed europei nei prossimi mesi. Lo rivela l’ultima indagine. “Gli italiani e il vino”, presentata martedì alla conferenza stampa della 54^ edizione di Vinitaly a Roma dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor.
Secondo l’indagine dell’Osservatorio realizzata su un campione nazionale rappresentativo, anche l’ipotesi di aumentare le tasse sugli alcolici – e quindi sul vino – auspicata dal Parlamento europeo, trova d’accordo solo il 27% dei consumatori contro il 53% che ne contesta l’eventuale messa in atto. Nel suo complesso, su una scala di valori da 1 a 5, alle accise sul vino gli italiani attribuiscono un punteggio di 2,46 mentre condividono l’ipotesi di inserire in etichetta messaggi che invitano al consumo responsabile (voto: 4,04). Il punteggio più alto riguarda l’affermazione che il consumo moderato di vin
Fonte, Gazzetta d’Asti.
“Itinerari di…vini” sbarca su internet: presentato il blog Antiche terre del vino.
“Far conoscere il territorio attraverso il vino e il vino attraverso il territorio”. Con queste parole Rosa Giammarco, presidente della Casa delle Culture di Sulmona, ha aperto la conferenza stampa di presentazione della seconda fase del progetto Itinerari di…vini, tenutasi giovedì 31 marzo 2022 presso la sala conferenze del Complesso monumentale della SS. Annunziata a Sulmona. “Una sede non casuale – prosegue Giammarco; – uno dei monumenti più caratteristici di Sulmona, per ospitare il lancio di un progetto che, attraverso la valorizzazione di un prodotto fortemente identitario, punta a far conoscere e a rendere attrattivo un intero territorio”. Il progetto entra nel vivo con la presentazione del blog Antiche terre del vino, attorno a cui ruoterà la proposta di promozione territoriale legata alla singolarità dei vini delle Peligna e del Tirino, culle del Montepulciano d’Abruzzo e del Cerasuolo.
Fonte, ilGerme.
Vino: la Puglia punta sul biologico, mentre un quinto della produzione nazionale viene dal Sud.
La Puglia sta crescendo come grande realtà del vino biologico nazionale, grazie anche alla crescita dell’export negli ultimi cinque anni. Quando si parla dell’Italia del vino si va immediatamente a pensare a Toscana, Veneto e Piemonte come motori trainanti del settore, finendo per dimenticare tra le righe le produzioni del Sud; e in base a quanto emerso da un studio redatto da Nomisma-UniCredit si può concludere che equivale a sottovalutare un coefficiente importante della filiera nazionale. Si calcola, infatti, che le regioni continentali del Meridione contribuiscano a più del 20% della produzione nazionale, con la Puglia che spicca per la propria volontà di puntare sulla qualità del prodotto favorendo in particolare la produzione biologica.
Fonte, Dissapore.
I vini senza alcol approdano a Vinitaly. E scoppia la polemica.
Hofstätter presenta a Verona il suo nuovo “fermo”: “In Italia tante inutili critiche e intanto si rischia di perdere un trend di mercato”. Assoenologi: “Non sono vini, li mettano in un padiglione a parte”. Coldiretti: “Vigileremo sulla normativa Ue”. Riesling Kabinett della Mosella, bollicine a base di Glera e Malvasia Rossa, persino un Amaro alle erbe delle Alpi e aloe: tutti senza alcol. I prodotti alcohol free sbarcano a Vinitaly. Portandosi dietro un carico di novità e polemiche. A fare il primo passo è Martin Foradori Hofstätter che ha scelto la fiera per eccellenza del vino per presentare la sua nuova etichetta priva di alcol: un “fermo” che si presenta con il marchio “Steinbock Selection Dr. Fischer” realizzato con una selezione di Riesling della Mosella, “fratello” del vino dealcolato con le bollicine, Steinbock Alcohol Free Sparkling, che il produttore altoatesino aveva presentato lo scorso anno. Più che una provocazione, un’occasione di mercato, vista la vetrina internazionale offerta dal Vinitaly. Lo stesso farà Sandro Bottega che sul banco del suo stand a Verona proporrà i suoi due sparkling e anche l’amaro, oltre a una gianduia vegana (senza burro né panna). “Spero che ai prodotti senza alcol dedichino un padiglione a sé, ma molto a sé, rispetto ai vini veri – è la posizione netta di Assoenologi nelle parole del suo presidente Riccardo Cotarella
Fonte, La Repubblica.
Il Lazio a Vinitaly, la più grande fiera al mondo del vino.
I numeri della fiera, delle passate edizioni, erano impressionanti: migliaia di produttori e giornalisti del settore e non, centinaia di televisioni e radio, indotto diretto ed indiretto incalcolabile, dell’ordine di miliardi di euro; insomma il mercato del vino non più un fenomeno di costume, ma volano per l’economia di tante regioni e paesi nel mondo. L’invito arrivato ad Abitare a Roma, da parte dell’ufficio stampa della Regione Lazio, è di quelli che non possono essere elusi: Vinitaly, Regione Lazio, protagonisti a Verona con il bello e il buono del Lazio. Complice la giornata quasi estiva, lunedì 28 marzo 2022, ci siamo recati presso THE BOX, in via Ignazio Pettinengo 72, Roma.
Fonte, Abitare a Roma.
Il faro del vino italiano.
“Al vino italiano serve un salto di qualità più che di quantità”. Questo concetto, espresso da Giampiero Bertolini, amministratore delegato di Biondi Santi, in una recente intervista a Il Sole 24Ore sintetizza appieno la vera sfida che si trova di fronte il vino made in Italy. Il vino fa parte a pieno titolo di un più ampio concetto di lifestyle italiano, a cui appartengono anche la moda e il design e in entrambi i settori i nostri prodotti sono posizionati, sia in termini di contenuti che nell’immaginario del consumatore, al top del mercato. Ecco alla nostra offerta vinicola manca ancora un gradino da salire per essere inserita nel top, il luogo che ci compete come paese del bello e del bel vivere. Certo, il vino italiano ha già fatto molta strada sul sentiero della qualità, dallo scandalo metanolo degli anni 80 a oggi, ma è ora chiamato a fare un ulteriore salto che può rivelarsi decisivo per la nostra affermazione a livello mondiale. La sfida è infatti quella di una valorizzazione che non può misurarsi più in termini di primato produttivo, che già ci appartiene e forse oggi risulta controproducente, ma piuttosto, e soprattutto, a livello di valore.
Fonte, Wine Pambianco – PambiancoNews.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.