Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 12 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
In cantina ecco i nuovi servizi digitali destinati ai ristoranti.
Grazie all’accordo siglato tra la Federazione dei pubblici esercizi e The Winesider ora è possibile digitalizzare inventari, riordini, rotazione e carta dei vini e si paga solo ciò che effettivamente consumano i clienti. Ristorazione e vino sono da sempre in un rapporto di forte interconnessione, ricoprendo entrambe un ruolo di primo piano nella filiera agroalimentare. L’una ha bisogno dell’altra. Da un lato i pubblici esercizi devono puntare sull’offerta di vini di qualità per essere attrattivi, dall’altro le case vinicole trovano in bar e ristoranti uno sbocco fondamentale per portare sul mercato i propri prodotti. In quest’ottica nasce la partnership tra Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ed Excantia, la Foodtech company che ha sviluppato The Winesider per affiancare alla gestione digitale della cantina l’approvvigionamento delle bottiglie in conto vendita.
Fonte: Italia a Tavola.
Vinitaly: “E’ guerra in cantina”. Costi vino aumentati del 35%.
Le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina risultano molto pesanti per quanto riguarda il settore del vino italiano. Il rischio è di un impatto che intaccherà la redditività delle imprese e la loro capacità competitiva sui mercati internazionali. In Italia, l’allarme è stato lanciato dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere.
Fonte: Libertà.
La guerra in cantina, Montepulciano e autoctoni penalizzati dalla crisi ucraina. +35% costi del vino.
A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino abruzzese con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole”. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per ‘toccare con mano’ la classifica degli aumenti nel bicchiere. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino italiano – e l’Abruzzo non fa eccezione – sono in media di 6886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. “Anche le aziende vitivinicole abruzzesi si sono trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che arrivano oggi a pesare ingentemente sui bilanci – spiega Coldiretti –. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%”.
Fonte: ekuonews.it.
Cantina Ferrari di Trento è carbon neutral.
La riduzione e compensazione volontaria delle emissiobi grazie alla collaborazione con ClimatePartner.
Fonte: LiberoReporter.
Vino, l’allarme delle cantine: «Non ci sono più bottiglie, produzione a rischio».
Nel 2021 crescita a doppia cifra, all’inizio del 2022 impennata dei costi di elementi fondamentali per il settore: capsule, tappi, etichette e imballaggi. Le cantine si presentano a Verona con conti migliori rispetto all’ultimo Vinitaly del 2019. La pandemia non ha inciso in modo pesante sulla vendita e sull’export e anche le aziende molto esposte sull’Ho.re.ca. (alberghi, bar e ristoranti, chiusi durante il primo lockdown) sono riuscite a contenere le perdite. Preoccupa però la guerra in Ucraina el’impennata dei costi che ha riguardato elementi fondamentali per far arrivare il vino nelle nostre tavole: bottiglie, capsule, etichette, cartoni per gli imballaggi. A preoccupare i produttori è soprattutto la carenza delle bottiglie, tanto che più di qualcuno afferma: «Rischiamo di non averle quando imbottiglieremo la vendemmia 2021».
Fonte: Corriere veneto.
Oltre Vinitaly. ViniVeri 2022: i 12 assaggi migliori a Cerea.
Non solo Vinitaly. Tanti gli eventi che ruotano attorno alla fiera di Verona, a partire dalle fiere dedicate al mondo del vino naturale. Noi, come di consueto, siamo tornati nell’area Exp di Cerea per la XVII edizione di ViniVeri. Convinti che il livello di questa manifestazione sia più alto rispetto alle tante fiere nate ultimamente. Nella manifestazione, è stato presentato il manifesto La forma e la sostanza, le luci e le ombre firmato dal presidente del Consorzio ViniVeri, Paolo Vodopivec, e il giornalista Sandro Sangiorgi, mentre in degustazione ci sono stato oltre 100 produttori italiani e internazionali. Vi proponiamo di seguito gli assaggi che ci hanno convinto di più.
Fonte: Gambero Rosso.
Vino: export Italia, cresce di più rispetto a Francia e Spagna.
Negli ultimi dieci anni l’Italia è il Paese che ha incrementato maggiormente il valore delle esportazioni del vino: +51% a fronte del +41% della Francia e del +20% della Spagna. Lo rende noto Ismea in occasione del Vinitaly (Veronafiere, 10-13 aprile) con una scheda di settore relativa al 2021. Dal report dell”Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare emerge che l’Italia nel 2021, con 50 milioni di ettolitri (+3% sul 2020), mantiene la leadership della produzione globale di vini e spumanti, davanti alla Spagna, “storico rivale per i volumi prodotti, e alla Francia”.
Fonte: ANSA.it.
Joe Bastianich e il nuovo podcast: “Gli eroi del vino? Vignaioli irriverenti, oltre i confini”.
Un progetto del tutto nuovo per l’imprenditore italo americano. Wine Heroes, 10 puntate al ritmo di blues per raccontare i viticoltori eroici d’Italia e se stesso. “Fare il vino lì dove la natura in teoria non lo permetterebbe.
Fonte, La Repubblica.
Il mondo del vino mantovano punta sul futuro con nuovi prodotti e strategie di vendita.
La vetrina di Verona serve a valorizzare idee innovative. Problemi di forniture e rincari per bottiglie, tappi e cartoni. In un Vinitaly che torna dopo due anni segnati prima dalla pandemia e ora dalla guerra, il mondo del vino mantovano si presenta trasformato, con aziende storiche che disertano, altre nuove che si presentano per la prima volta, altre ancora che scelgono una partecipazione meno impegnativa.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Vinitaly, Rossano Sasso (Istruzione): “La cultura del vino e dell’olio arriva nelle scuole”.
E’ la mission di Rossano Sasso, Sottosegretario all’ Istruzione, che insieme ai colleghi Borgonzoni e Centinaio ha siglato oggi l’accordo al Vinitaly. Utilizzare l’istituzione scuola e i giovani come volano di espansione per l’identità territoriale, la promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti nazionali più tipici, in particolare il vino e l’olio. È la mission, semplice quanto concreta, auspicata da Rossano Sasso, Sottosegretario al Ministero dell’ Istruzione, che insieme ai colleghi Lucia Borgonzoni e Gian Marco Centinaio ha siglato un protocollo d’intesa, finalizzato alla promozione della giornata internazionale dell’olio e del vino, prevista per il 7 maggio.
Fonte, RomaIT.
Un vino sempre più internazionale: il segreto del successo è la qualità.
Export in salute, il 60% degli ettari è destinato a produzioni con denominazione d’origine. L’anno della rinascita. Le Marche si preparano al ritorno al Vinitaly dopo anni di difficoltà. La ripresa è iniziata anche se i valori pre Covid non sono stati ancora raggiunti. Lo si vede, ad esempio, alla voce export con 57,6 milioni di valore degli scambi con i paesi esteri, dato in crescita rispetto al 2020 ma ancora distante dal 2019 pre pandemia (-5%). A sostenere il settore soprattutto gli scambi con Stati Uniti, Germania, Svezia, Giappone, Regno Unito, Cina e Norvegia. Gli ultimi dati sulla produzione vedono 10.764 aziende agricole che coltivano 17.526 ettari (dati Ismea) con oltre 2.200 attività che vinificano quasi 800mila ettolitri di produzione. Una produzione di altissima qualità. Il 60% degli ettari coltivati a vite è destinato a produzioni a denominazione di origine, il 35,6% è certificato biologico. Morale: secondo i dati Ismea-Qualivita il settore wine a denominazione di origine, che conta 21 denominazioni tra Doc, Docg e Igp, vale 102 milioni di euro con vini celebrati sulle guide più prestigiose e sulle tavole di tutto il mondo.
Fonte, Quotidiano.net.
A VERONA IL VINO ITALIANO SI DIFENDE DALLA UE – Vinitaly 2022.
Byoblu è a Verona per la 54esima edizione del Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei distillati, che si tiene a Verona dal 1967 e che, dopo due anni, torna finalmente in presenza. Quello vitivinicolo è uno dei settori trainanti del made in Italy e sviluppa una fetta importante del prodotto interno lordo. Ma è soprattutto una delle eccellenze del nostro Paese. Eccellenza che è sotto attacco da parte delle nuove regole proposte dall’Europa. Prima fra tutte il “Nutri-score”, ovvero il nuovo sistema di etichettatura a semaforo che penalizza il vino e, più in generale, la dieta mediterranea e i prodotti enogastronomici made in Italy.
Fonte, ByoBlu.
VINO – Vinitaly, degustazioni solidali per famiglie e profughi dell’Ucraina.
Oggi l’asta benefica organizzata da Consorzio del vino Brunello di Montalcino in collaborazione con il Consorzio del vino Chianti Classico DOCG e il Consorzio di tutela vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC. Il ricavato delle masterclass e dalle degustazioni di Vinitaly, stimato in 80mila euro, devoluto da Veronafiere alle iniziative della Caritas. Oggi alle 16 anche l’asta benefica “Vini per la pace” battuta da Sotheby’s.
Fonte, Toscana News.
Tommasi investe ancora «Acquisizione in Sicilia».
L’azienda della Valpolicella conta già sei cantine in Italia, oltre al marchio De Buris Tommasi investe ancora «Acquisizione in Sicilia» II progetto comprende 15 ettari di vigneto nella zona dell’Etna, una cantina strutturata e prevede lo sviluppo dell’enoturismo. Un investimento di quindici ettari di vigneti sull’Etna è l’ultima acquisizione di Tommasi Family Estates, l’azienda vitivinicola con sede in Valpolicella che comprende, oltre al marchio De Buris, le tenute Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma toscana, Paternoster in Basilicata, Surani in Puglia e Caseo nell’Oltrepò pavese. E ora parte con il progetto Etna, che scommetterà sull’enoturismo in Sicilia e che metterà il proprio vino in commercio tra un anno. Il fatturato dell’azienda Tommasi è pari a 30 milioni di euro nel 2021, con un export dell’85 per cento, prevalentemente negli Stati Uniti, in Canada, Nord Europa, Svizzera e in Asia
Fonte, Arena.
Nel 2027 la nuova Glera per il Prosecco sostenibile.
Tra pochi anni in Veneto si potranno stappare bottiglie di Prosecco prodotto da vitigni resistenti a malattie come peronospora e oidio, con ridotto uso di prodotti fitosanitari. II progetto Gleres, frutto di una convenzione tra Confagricoltura Treviso e Crea-Ve che coinvolge 16 cantine del Prosecco, si avvia a ottenere varietà di Glera resistente. «Dal 2017», ha detto Riccardo Velasco, direttore di Crea-Ve -, «abbiamo selezionato 10mila piante con numero da tre a cinque geni multipli di resistenza alle malattie, che nel 2020 sono arrivate a produrre uva. Contiamo nel 2027 di finire il percorso, con l’iscrizione nel Registro delle varietà di vite di una decina di varietà, che potranno essere usate per produrre Prosecco altamente sostenibile, che porterà a ridurre in maniera esponenziale il numero di trattamenti».
Fonte, Arena.
Torna «Cantine in vigna» alla scoperta del territorio.
Ripartire dalle eccellenze enogastronomiche del territorio, con un’esperienza unica di un picnic tra i vigneti, circondati dalla natura, in una zona che vanta alcune tra le più prestigiose realtà vitivinicole d’Italia. È stata presentata a Casa Athesis la terza edizione di InVigna, manifestazione enogastronomica con il patrocinio di Confagricoltura Verona, Giovani di Confagricoltura, Coldiretti Verona e Coldiretti Giovani Impresa Verona, presenti con Piergiovanni Ferrarese e Riccardo Franco, di fianco al consigliere regionale Filippo Rigo e alle responsabili del progetto Chezia Ambrosi e Chiara Lavarini. II progetto In Vgna è stato presentato ieri a Casa Athesis.
Fonte, Arena.
Prosecco, vola la Docg Crescita al 30% per Santa Margherita – Santa Margherita brinda: nel 2021 crescita del 30%.
Il bilancio Prosecco, vola la Docg Crescita a130% per Santa Margherita Al Vinitaly i bilanci del Prosecco: la Docg sigla un lusinghiero + 18% mentre per la Doc è + 25%. E Santa Margherita brinda: per la cantina del gruppo Marzotto, nel 2021 crescita è del 30%. Crema e Filial a pagina 15 Santa Margherita brinda: nei 2021 crescita del 30% >Boom della cantina del gruppo Marzotto› «La griffe di abbigliamento Hugo Boss Il presidente Gaetano: «Vinitaly è energia» rimane una partecipazione strategica». Santa Margherita archivia un 2021 in decisa crescita anche sul 2019 con fatturato a 220 milioni, non esclude nuove acquisizioni e malgrado tutto resta ottimista su quest’anno malgrado le ombre di guerra e rincari. E la famiglia Marzotto resta saldamente al 15% anche di Hugo Boss, griffe dell’abbigliamento da 2,7 miliardi di fatturato in pieno rilancio. «Abbiamo chiuso a 220 milioni di fatturato (il 70% all’estero) e li abbiamo fatti in veri Paesi, negli Usa ma anche in Europa e in Italia, con la ripresa dell’Horeca – afferma Gaetano Marzotto – in aumento del 30% sul 2020 e del 10% anche sul 2019 pre pandemico.
Fonte, Gazzettino.
Prosecco Conegliano: la Docg sale del 18% a 621,4 milioni.
ELVIRA BORTOLOMIOL, PRESIDENTE DEL CONSORZIO: «TRAGUARDO RAGGIUNTO MIGLIORIAMO PIU IN VALORE CHE IN VOLUME» IL BILANCIO TREVISO I numeri parlano chiaro: quella del Prosecco non è una bolla destinata ad esaurimento. Almeno, nel medio periodo. I due principali consorzi hanno approfittato del palcoscenico del Vinitaly per presentare i dati dell’ultimo anno. La Docg sigla un lusinghiero + 18% mentre per la Doc è + 25%. Il Prosecco vola sui mercati italiani ed esteri, investe su sostenibilità e vitigni resistenti ed è il vino del gran finale del Giro all’Arena di Verona. 11 secondo giorno della più importante fiera del vino nazionale ha visto la presentazione del rapporto economico del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. E l’esito conferma la felicità del momento. Le bollicine di collina fanno il record sia sul fronte dei volumi con 104,7 milioni di bottiglie sia su quello del valore con 621,4 milioni di euro ovvero una crescita del 18% sull’anno precedente.
Fonte, Gazzettino.
Torna la Mostra dei vini «Un segno del rilancio».
Pramaggiore, dal 22 aprile all’8 maggio, sarà la prima località del portogruarese a organizzare una sagra, i Festeggiamenti di San Marco, dedicati al santo patrono. Contemporaneamente si apre la Mostra dei vini, il cui padiglione ha sede proprio a Pramaggiore, a poca distanza ad dove si celebrano i festeggiamenti. «Siamo in linea con le direttive del nostro governo, in materia di mascherine e distanziamenti» ricorda il sindaco Fausto Pivetta «Poi dal 1 maggio non dovremmo più indossare la protezione al chiuso, ma è tutto da vedere. Mi compiaccio con gli organizzatori dei due eventi che segnano la ripartenza. Pramaggiore credo riparta alla grande, mi auguro arrivi tanta gente». I festeggiamenti di San Marco scattano venerdì 22 aprile con i primi concerti al chiuso, al PalaCubo, dove si potrà anche ballare. All’esterno si stanno già predisponendo i chioschi. I Festeggiamenti marciani durano fino all’8 maggio.
Fonte, Nuova Venezia.
Sorsi di felicità al Vinitaly – Sorsi di felicità al Vinitaly.
La Regione Umbria è presente a Verona alla più importante fiera del comparto del vino. Tante le novità Sorsi di felicità al Vìnîtaly. “Umbria, sorsi di felicità” è il claim scelto dalla Regione Umbria per presentarsi a buyer e pubblico in occasione del Vinitaly per valorizzare la condivisione e l’autenticità per questo ritorno ai grandi eventi in presenza. E l’Umbria lo fa con numerose iniziative nello spazio espositivo curato da Umbria Top Wines, cooperativa che promuove i vini regionali, dei quali sono qui presenti 50 cantine. Allo stato attuale, lo scenario della viticoltura umbra presenta una marcata frammentazione produttiva con molte aziende vitivinicole di poco superiori all’ettaro; i vini Igp e Dop rappresentano circa il 90% della produzione complessiva e in termini di quantità prevalenti i vini bianchi trainati dalle Doc Orvieto classico e Orvieto e dall’Igt Umbria (bianco e grechetto).
Fonte, Corriere dell’Umbria.
Only Wine 2022 si presenta al Vinitaly di Verona.
Presentato Only Wine nell’Area Eventi del padiglione Umbria al Vinitaly di Verona. Il salone dei giovani produttori di vino under 40 e delle piccole cantine aprirà i battenti dal 30 aprile alt maggio a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, a Città di Castello. Un’edizione dal valore simbolico molto importante per realtà che hanno subito un brutto contraccolpo dalla pandemia Le cantine, individuate in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, ne saranno protagoniste indiscusse con le loro etichette, le loro storie, le loro scommesse, le loro sperimentazioni. Per la prima volta la Federazione italiana vignaioli indipendenti sta definendo alcuni seminari di approfondimento».
Fonte, Messaggero Umbria.
Finardi: Vinitaly grande vetrina.
È stato un lavoro sinergico quello portato avanti negli ultimi mesi dal Consorzio Turistico della Piana Rotaliana che, assieme al mondo delle Pro loco del territorio e alle aziende vitivinicole consorziate, ha portato alla creazione di diversi materiali promozionali in occasione dell’edizione 2022 di Vinitaly. All’interno della rassegna nazionale dedicata al vino – da domenica a domani – la Piana Rotaliana è presente presso lo stand F2 del Padiglione 3, interamente dedicato al Trentino, con tre tipi di materiali freschi di stampa. Il primo presenta gli eventi più importanti della Piana Rotaliana in ambito enogastronomico organizzati nel corso dell’anno dal mondo delle Pro Loco; un altro illustra le esperienze particolari ideate dalle cantine della zona abbinate alle degustazioni tipiche della Piana, tra le quali il Teroldego Rotaliano e la Nosiola, mentre il terzo riguarda una mappa turistica che espone punti di interesse culturali e la collocazione delle aziende vitivinicole locali.
Fonte, Adige.
Vinitaty Il conflitto porta alti costi per le filiere del vino.
L’aumento dei costi di produzione legati alla guerra tra Russia e Ucraina mette allo scoperto la fragilità di alcune filiere dietro una bottiglia di vino, rendendo ancor più indispensabile l’allargamento dei Paesi di riferimento per le esportazioni e la difesa in Europa della qualità italiana. Tanto più che 1’80% del prezzo di vendita è determinato proprio dai costi energetici. Lo ricorda il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ad un incontro di Coldiretti nella seconda giornata di apertura a Verona della 54/a edizione del Vinitaly. Coldiretti quantifica in un aumento del 35% il costo per il vino italiano del conflitto in Ucraina: il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura i140% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette dei tappi degli spumanti i rincari sono del 20%, ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano lievitazioni del 35% e del 45%.
Fonte, Alto Adige.
Ma il bicchiere è mezzo pieno – «La bandiera di Siena sventola alta al Vinitaly».
L’evento dopo due anni torna in presenza con 4.440 aziende. Guasconi (Camera di Commercio): «Le nostre esportazioni sono in aumento». «Sono molto alte, con l’edizione torna un momento d’incontro fondamentale». Dopo due anni torna Vinitaly in presenza. La 54esima edizione del salone internazionale dei vini e distillati ha cosi riaperto le porte domenica 10 aprile dopo un lungo stop dovuto alla pandemia. A Verona, fino a domani, ultimo giorno dell’evento, il mondo del vino è il grande protagonista. Sono infatti 4.440 le aziende presenti e molte ovviamente anche le realtà del territorio senese. «Le aziende della provincia di Siena al Vinitaly sono un numero molto alto – commenta il presidente della Camera di commercio. «I Paesi coinvolti hanno un’incidenza inferiore al 2 per cento sull’export del vino» mercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi.
Fonte, Nazione Siena.
E i ‘Vini per la pace’ fruttano 22mila euro.
L’asta benefica per i profughi dell’Ucraina centra l’obiettivo Battuti 30 lotti di grandi bottiglie offerte dai produttori SIENA Raccolti 22.500 euro all’asta ‘Vini per la Pace’, che si è svolta ieri al Vinitaly di Verona, e che andranno a favore dei profughi ucraini, assistiti e sostenuti dalla Caritas Diocesana di Siena Colle Val d’Elsa-Montalcino. L’asta benefica, voluta ed organizzata dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, in collaborazione con il Consorzio del Vino Chianti Classico Docg e del Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc, «ha centrato il suo obiettivo solidale» hanno sottolineato gli organizzatori.
Fonte, Nazione Siena.
Degustazioni solidali I fondi alle vittime.
II salone internazionale dei vini punta a raccogliere almeno 80mila euro. II salone internazionale dei vini, in programma fino al 13 aprile, ha scelto di destinare tutto il ricavato delle 76 super-degustazioni e di tutte le masterclass a pagamento alle iniziative della Caritas a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra. La cifra, stimata in 80mila euro, sarà devoluta in favore dell’accoglienza dei profughi e, in particolare, delle famiglie ucraine.
Fonte, Nazione Siena.
Le aziende del comprensorio alla vetrina di Vinitaly.
Ha preso il via domenica scorsa 10 aprile la 548 edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati che farà di Verona la capitale mondiale del vino fino a domani mercoledì 13 aprile. Un ritorno particolarmente atteso, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, celebrato con la presenza di 4.400 aziende espositrici provenienti da 19 nazioni. Confermata l’internazionalità della rassegna, con 700 top buyer esteri da 50 Paesi già accreditati. Oltre 30 i grandi convegni e 761e degustazioni in calendario. In contemporanea a Vinitaly anche SoleAgrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, il salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra.
Fonte, Tirreno Massa Carrara.
L’elbano Arrighi e i suoi vini premiati al Vinitaly di Verona.
Un’edizione un po’ sotto tono, ma ricca comunque di soddisfazioni per l’Elba. I vini elbani hanno infatti fatto la loro parte anche quest’anno al Vinitaly nonostante «la guerra nell’est Europa abbia ridotto la partecipazione e anche di noi elbani», fa presente Marcello Fioretti, presidente del Consorzio di tutela deivini doc dell’isola. All’appuntamento ci sono solo tre aziende agricole isolane: la tenuta La Chiusa di Portoferraio, aggregati al settore del Friuli dall’enologo aziendale Fabio Coser; Le Ripalte di Capoliveri tra gli stand delle Marche; mentre negli spazi della Toscana, al D17/E16, ha esposto Antonio Arrighi dell’omonima azienda vitivinicola di Porto Azzurro.
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
Tenuta Campo al Mare è pronta a crescere. Altri 9 ettari di vigneti.
L’annuncio dell’acquisto in occasione del Vinitaly 2022 dove esordisce la nuova etichetta Gallico Toscana IGT BOLGHERI. Nuovo investimento bolgherese per Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute che acquista altri nove ettari di terreni. La nuova proprietà si aggiunge ai 30 ettari della Tenuta Campo al Mare, già articolata in sei unità produttive. «Abbiamo chiuso il 2021 con una crescita di oltre il 30 per cento in termini di fatturato. Proseguiamo nell’ampliamento del patrimonio vitivinicolo delle cinque tenute toscane di proprietà, sul quale siamo sempre pronti ad investire — dice il presidente Giovanni Folonari — Dall’acquisto dei nove ettari e dall’allargamento delle superfici vitate della Tenuta Campo al Mare, nasceranno prodotti di grande eleganza e freschezza, grazie alla conformazione del territorio e al microclima unico».
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
Turismo ed enogastronomia La Sicilia ha le carte in regola.
Musumeci: «La nostra isola registra il maggior numero di prenotazioni per Pasqua» Turismo ed enogastronomia La Sicilia ha le carte in regola Dal Vinitaly di Verona dati e riscontri incoraggianti I progetti ambiziosi illustrati dall’assessore regionale Scilla C’è anche Totd Cuffaro nel ruolo di produttore E Giorgia Meloni incontra il governatore siciliano Vincenzo Lombardo VERONA La Sicilia si candida nel 2025 a diventare sede europea dell’enogastronomia. Lo dice con entusiasmo l’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla in una affollata conferenza stampa al Vinitaly di Verona, dove lo ha raggiunto, da Milano, il presidente Nello Musumeci. Ilgovernatore in mattinata aveva tenuto un’altra conferenza stampa alla Borsa internazionale del turismo, sciorinando dati e accordi per incrementare i voli aerei anche da Trapani e da Comiso.
Fonte, Gazzetta del Sud.
«L’Isola diventi la capitale Ue del vino».
L’annuncio dell’assessore all’Agricoltura «L’Isola diventi la capitale Ue del vino» Scilla lancia la candidatura a sede europea dell’enogastronomia. Musumeci: 368 milioni al settore. La Sicilia rilancia il suo ruolo centrale nella sostenibilità e nell’agricoltura al Vinitaly di Verona candidando l’isola ad ospitare nel 2025 la sede europea della enogastronomia. Una candidatura lanciata dall’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, nel corso della conferenza stampa organizzata dalla amministrazione alla kermesse. Scilla ha presentato gli eventi che da qui alla fine dell’anno saranno ospitati dalla Sicilia come il concorso internazionale di Bruxelles dedicato ai vini dolci (a Marsala a settembre) che riunirà produttori, critici e distributori.
Fonte, Giornale di Sicilia.
Coldiretti: crescono i costi di produzione.
Ferreri: rincari del 35 per cento Coldiretti: crescono i costi di produzione. Ogni bottiglia di vino costa dai 15 ai 20 centesimi in più rispetto a quattro mesi fa ma, nonostante la spinta al rialzo delle materie prime, la produzione e il mercato vitivinicolo in Sicilia è in continua crescita. Secondo un’analisi di Coldiretti, i prezzi delle materie prime — il vetro per le bottiglie, la carta per le etichette e i tappi — sono aumentati complessivamente del 35 per cento a causa della guerra in Ucraina: una bottiglia di vetro incide il 30 per cento in più rispetto allo scorso anno; i tappi di sughero hanno superato il 20 per cento e addirittura il 40 per cento per quelli realizzati con altri materiali; per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente incrementi tra il 35 e del 45 per cento.
Fonte, Giornale di Sicilia.
Vinitaly, le eccellenze siciliane in vetrina – Il presidente Musumeci a Verona: “Quest’anno presenti da protagonisti”.
Comparto da valorizzare Vinitaly, le eccellenze siciliane in vetrina Servizio a pagina 4 Il presidente Musumeci a Verona: “Quest’anno presenti da protagonisti”. “In quattro anni di governo abbiamo investito 368 milioni di euro per il rilancio e la valorizzazione del settore vitivinicolo siciliano. Risorse che confermano la grande attenzione che la Regione pone per l’enologia e grazie alle quali l’Isola è ormai un brand indiscusso di altissimo prestigio internazionale nel campo del vino. Ed è con questi presupposti che anche quest’anno siamo presenti, da protagonisti, al Vinitaly”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, arrivando alla Fiera di Verona, in occasione del 54mo Salone dei vini e dei distillati.
Fonte, Quotidiano di Sicilia.
Vinitaly, a Verona tutti pazzi per l’Etna Zaia corteggia il passito di Pantelleria.
Il governatore veneto propone un patto col prosecco. L’assessore Scilla: “Lo attueremo, ma rivendicando il nostro ruolo” In Sicilia il vino rosso, con il Nero d’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa che fuori. Incremento pure dei bianchi. Tutti pazzi per l’Etna. E al padiglione Sicilia che conta circa 185 espositori, tra aziende, consorzi e associazioni, gli stand dell’Etna sono quelli presi d’assalto alla fiera più importante del settore, il Vinitaly. Un paradosso se si pensa che l’Etna rappresenta circa l’1 per cento della viticoltura siciliana. Ma la Sicilia rappresenta anche il primo vigneto d’Italia per superficie e dove il consumo pro-capite è di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22 per cento), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75 per cento delle risposte), soprattutto se «associato a uno stile di vita sano» (79 per cento, con solo il 5 per cento del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione).
Fonte, Repubblica Palermo.
La Sicilia in corsa per l’Oscar della gastronomia 2025.
Da Milano a Verona è un tiro di schioppo, dalla Bit al Vinitaly è un attimo. Per dimostrare che «ci siamo liberati dalla cappa dei luoghi comuni», scandisce il governatore Nello Musumeci, citando «il vino da taglio, la mafia, la disorganizzazione, il disordine», tutti stereotipi stile coppo la e lupara «dai quali non si sottrae nemmeno qualche idiota-personaggio», con chiaro riferimento alla frase infelice di Oliviero Toscani. Il doppio viaggio, che non è soltanto della speranza ma anche di programmi pensati e di risultati che si cominciano a raccogliere, racconta una Sicilia – del turismo e del vino – che lascia tutti a bocca aperta. Anche da qui, dal Vinitaly che riapre dopo due anni da astemi forzati, arrivano buone nuove. L’Isola si presenta alla kermesse con 185 produttori, tre associazioni (Assovini, Providi e Vitesi), e Consorzi di tutela di vinic Doc (Sicilia, Etna e Pantelleria), oltre alla Fondazione SoStain per la sostenibilità della vitivinicoltura.
Fonte, Sicilia.
Vino, mare, Sardegna.
11 vino, insieme ai prodotti della pesca, sarà il protagonista di oggi nello stand sardo al Vinitaly. Gli appuntamenti In agenda, a cura dell’assessorato regionale a 1l’AAgricoltura e di Agris, prevedono Infatti alle lo rincontro incontro con le delegazioni est ere, alle ia una degustazione di vini abbinati al tonno di Carloforte, alle 14 la presentazione dei vini l’erre di $oro a’ e Moscato di Sorso-Sennºrl per 150 anni del Consorzio Erga Omnes, alle 1h un’altra degustazione abbinata alla cucina di mare sarda.
Fonte, Unione Sarda.
Produttrici e enologhe, calici in alto.
Le Donne del vino di Puglia alla conquista del mondo: siamo un valore aggiunto e vogliamo lavorare insieme. I numeri parlano chiaro: sempre più donne producono, raccontano e consumano vino. Un amore scoppiato già da qualche anno, ma che oggi sta assumendo una connotazione davvero importante se pensiamo che in Puglia, e più in generale nel Sud Italia, cresce la rappresentanza femminile alla guida di aziende vitivinicole o delegata a importanti ruoli commerciali. Ed è sufficiente fare una passeggiata per i padiglioni del Vinitaly di Verona per rendersene conto: le donne sono in prima linea, protagoniste consapevoli per affinità e competenze di un mondo fino a qualche tempo fa in larga parte prerogativa maschile. «Ci chiedono cosa vogliamo dimostrare; in realtà niente, per noi è solo importante lavorare insieme», racconta Marianna Cardone, produttrice dell’omonima cantina in Valle d’Itria e delegata regionale delle Donne del Vino di Puglia, associazione che conta oltre 900 presenze sul territorio nazionale e 57 in quello regionale fra produttrici, ristoratrici, ambassador e giornaliste enogastronomiche.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Il traguardo delle bollicine.
Acquaviva sfida lo champagne: si punta al turismo esperienziale •. La lungimiranza di aver creduto nelle capacità di una terra vocata al vino nelle sue diverse espressioni – anche la spumantizzazione – e l’impegno a valorizzare il «prodotto Puglia» in Italia e nel mondo. Sono le direttrici lungo le quali ha viaggiato la storica azienda vinicola Tenute Chiaromonte di Acquaviva delle Fonti dove, tra muretti a secco e grandi uliveti, risiede la passione che dal 2013 ha portato Nicola Chiaromonte e il suo socio Paolo Montanaro ad unirsi per scommettere sul Primitivo prima e sulle bollicine poi. «La cosa impressionante è che la Puglia ha una lunga tradizione di bollicine.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Stefàno: «La vera sfida è la formazione degli operatori».
«Avevamo la necessità di avere questa fotografia dettagliata, un’analisi il più attuale possibile su quello che va considerato a tutti gli effetti uno strumento di differenziazione del reddito del settore primario, che ha rilevanti ricadute in termini di tutela del territorio, sviluppo e promozione dello stesso, qual è appunto l’enoturismo». E quanto afferma il senatore Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche Europee, a margine dell’incontro «Turismo del vino al femminile nel XVIII Rapporto dell’Osservatorio nazionale “Città del vino», svoltosi a Verona, nel padiglione Mipaaf del Vinitaly, organizzato da Città del Vino, Donne del Vino e Puglia in più, in collaborazione con Nomisma All’incontro hanno preso parte anche il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini e il presidente delle Città del vino Angelo Radica.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
La Puglia frizzante punta sulle bollicine.
Servono a conquistare nuove fette di mercato. La Puglia frizzante guarda alla ripresa con le bollicine. E una sfida lanciata alla Francia dello champagne, ma soprattutto al nordest e al Prosecco. Tra le 110 cantine e aziende presenti al padiglione 11 di Veronafiere per la 54esime edizione di Vinitaly sono molte quelle che propongono, oltre ai tradizionali metodi di lavorazione, bottiglie rifermentate con metodo classico: bianchi, ma anche rosè che nobilitano i vitigni più conosciuti. Bombino, Fiano e Negramaro le qualità più gettonate per trasformare in pregiati spumanti le produzioni più tipiche. Gianni Cantele, che guida una delle cantine più famose del Salento, ha prodotto una bottiglia affinata per 60 mesi.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Per la Regione È il Freisa il vitigno dell’anno 2022.
Nel primo giorno di apertura del Vmitaly a Verona, all’inaugurazione ufficiale dell’area Piemonte (Pad 10 /G2) a cura di Regione Piemonte, Piemonte Land of wine e Unioncamere Piemonte è stato annunciato il Freisa in qualità di vitigno dell’Anno 2022 del Piemonte. Dopo il Dolcetto nel 2019 e il Cortese nei 2021, prosegue il progetto di valorizzazione del “vitigno dell’anno”, lanciato dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. Insieme ai Consorzi di tutela ed Enoteche regionali partiranno le azioni promozionali dei vini a denominazione di origine controllata Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Piemonte Freisa, Colli Tortonesi Freisa, Pinerolese Freisa, Monferrato Freisa, Langhe Freisa. Una produzione complessiva di oltre due milioni di bottiglie, prodotte da quasi 300 aziende.
Fonte: Monferrato.
“Sì” al Settembre Astigiano – Settembre Astigiano: presente.
Confermati tutti gli appuntamenti Ci saranno Palio, Festival delle Sagre e Douja D’Or con la mostra “Il vetro è vita”. 11 Vinttaly spazza via t dubbi sul Settembre Astigiano che è stato presentato ieri In tutta la sua interezza, cosa come si era sempre tenuto fino alla pandemia da Covld. Al Padiglione della Regione Piemonte è stato confemato tutto: Palloal4 settembre, Douja d’Or dal 9 al 18 settembre il Festival delle Sagre nel weekend di sabato 10 e domenica 11. Insomma, torna il bouquet dl manifestazioni che fanno di settembre II mese più attrattivo per tutta la nostra città dopo i due annidi parziale stop dovuto alle restrizioni sanitarie. Manifestazioni che tornano In presenza perla frutzlone turistica.
Fonte: Nuova Provincia (Asti).
Vinitaly Per la guerra a rischio 150 min export in direzione della Russia.
La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 150 milioni di euro di export di vino Made in Italy in Russia, che quest’anno avevano raggiunto il record storico con una crescita del 18% rispetto al 2020. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly, con l’esposizione per la prima volta di tutti i colori del vino portati a Verona nell’esclusivo salone creato a Casa Coldiretti, per far scoprire la grande diversità cromatica del mondo offerta dal vino Made in Italy, frutto della combinazione della più ricca varietà di cultivar a livello mondiale e delle profonde differenze pedoclimatiche del territorio lungo tutta la Penisola. Diversi gli ostacoli «Dopo una crescente presenza negli ultimi anni, a seguito del conflitto in Ucraina, sono state sospese le azioni di promozione del Vinitaly nella Federazione Russa che non ha partecipato all’appuntamento» ha affermato il presidente Coldiretti Mauro Bianco.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
Vino, il Piemonte alla prova del business – Il vino, dal bicchiere al business La sfida dei produttori piemontesi.
Economia e territorio Scarsa quantità ma ottima qualità per l’ultima vendemmia. Cirio: «Preferiti i nostri prodotti» Vino, il Piemonte alla prova del business Al Vinitaly di Verona, apprezzamento peri nostri produttori. Ma sugli affari si può migliorare Vinitaly 2022 arrivato alla sua 54esima edizione, di nuovo in presenza con tanta ungila dl ricominciare. 4.400 aziende espositrici provenienti dalle nazioni. Partecipazione unitaria del comparto vinicolo del Piemonte all’interno del padiglione io dove oltre alle piccole e medie aziende, le cantine cooperative e le associazioni dl produttori si trova l’area istituzionale a cura di Piemonte (.and of wine, fente che rappresenta tutti I consorzi piemontesi del vino.
Fonte: Corriere Torino.
Competitività vitivinicola Piemonte terzo in Italia soffre la produzione bio.
Lo studio Nomisma- Unicredit Competitività vitivinicola Piemonte terzo in Italia soffre la produzione l)io Una crescita quinquennale che avanza sostenuta dai rossi e dalla qualità. Ma su cui pende la spada di Damode dell’emorragia dl turisti, della guerra in Ucraina e dell’inflazione. Mentre la superficie dedicata ai vigneti bio è ridotta al lumidno. Insomma il vino piemontese Potrebbe fare di più, basterebbe davvero poco. A dirlo è lo studio «Le regioni del vino Italiano, overview, mercato e prospettive», presentato ieri a Verona da Wine Monitor di Nomisma con Unicredit. La nostra regione è tra le prime 6 che si caratterizzano per un’ottima competitività della filiera vitivinicola rispetto a un punteggio medio di 68, II Piemonte arriva terzo con 72 punti, dietro a Toscana e Trentino Alto Adige (77) e la capolista Veneto (8g) quarta la Sicilia, seguita dall’Emilia-Romagna (68).
Fonte: Corriere Torino.
Nel 2021 vendemmia con quantità più scarsa ma eccellente qualità.
Cresce l’export verso Stati Uniti, Germania, Francia Una vendemmia quella del 2021 che ha registrato un calo di produzione del 15% a causa delle avversità atmosferiche, dovute alle gelate anomale avvenute a inizio aprile e alle grandinate estive, a una primavera fredda e piovosa che ha portato a un ritardo vegetativo e a una seconda parte dell’estate molto calda con assenza di pioggia, ma resta confermata la qualità eccellente, un calo più o meno io linea con quello nazionale. Positivi I dati di vendita sin in Italia che all’estero. In crescita il valore dell’export supera 1 miliardo di euro con una variazione del +12,2% rispetto all’anno precedente ed interessa circa il 60% del vino prodotto, di cui 11 709 nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ile. I principali paesi importatori sono Paesi Scandinavi, Stati finiti, Germania, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone. Le aziende vitivinicole con superfici a denominazione in Piemonte sono circa 33.781 così distribuite: 12.433 a Cuneo; 12.179 ad Asti; 7.389 ad Alessandria; 1.124 a Torino; 282 a Novara; 225 a Biella; 94 a Vercelli; 55 nel Verbano-Cusio-Ossola.
Fonte: Corriere Torino.
«La filiera del vino costa il 35% in più».
Coldiretti in fibrillazione per i rincari folli di bottiglie, tappi e imballaggi «La filiera del vino costa il 35% in più» M A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione della 54° edizione di Vinitaly a Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.
Fonte: CronacaQui Torino.
Il Consorzio di tutela punta sugli antichi Piceni per promuovere il vino.
Il Consorzio di tutela dei vini piceni debutta con la nuova campagna di comunicazione per far vivere una nuova rivoluzione nel mondo dei vini Doc e Docg italiani, tra i più apprezzati al mondo. Forte di una propria identità territoriale, il Consorzio nel ventennale della costituzione, torna ad affermare l’autenticità dei suoi vini, in modo nuovo e originale. E lo fa a partire dai guerrieri piceni, dalla cultura di un popolo legato indissolubilmente alle Marche, alla sua storia antica e recente, che ha dato un’impronta forte, non solo a Fermo e Ascoli, ma a tutto il centro Italia. La nuova campagna di comunicazione “Piceno Veritas”, gioca con l’espressione latina “In vino veritas”.
Fonte: Corriere Adriatico Ascoli Piceno.
Casciotta di Urbino al Vinitaly «Nutri-Score beffa per l’Italia».
Cesaretti e Cartoni annunciano battaglia: un agguato di Francia e Germania. La Casciotta d’Urbino Dop, piccolo gioiello caseario delle Marche ha scelto il Vinitaly, palcoscenico internazionale del vino, come campo di battaglia per dichiarare forte il suo No al Nutri-Score. La difesa Paolo Cesaretti, coordinatore della Casciotta d’Urbino Dop, è sicuro che «l’etichetta a semaforo in approvazione da parte dell’Unione europea, ideata per indicare la qualità nutrizionale complessiva di un determinato alimento, attribuisce un colore ‘sfavorevolè a prodotti come il formaggio e fornisce informazioni limitate e fuorvianti ai consumatori. Da qui – sottolinea – il nostro grido di battaglia: qualità bullata». «L’etichetta a semaforo rappresenta una subdola guerra commerciale camuffata da campagna per la salute», ha detto invece il vice presidente della Regione Marche, Mirco Carloni.
Fonte: Corriere Adriatico Pesaro.
Mancini torna in campo per lanciare le Marche «La mia terra nel cuore» – II turismo a suon di sport «Belle Marche con Mancini».
Testimonial per il turismo: nuovo logo e spot Mancini torna in campo per lanciare le Marche «La mia terra nel cuore» Mazzanti nel Fascicolo Regionale II turismo a suon di sport «Belle Marche con Mancini» Il ct resta testimonial: «Orgoglioso di rappresentare ancora la mia regione» Tanti eventi, spazio anche a cibo e musica. Nuovo logo e musica. Oltre all’allenatore azzurro erano presenti Acquaroli e Sabatini, presidente Camera di Commercio. La cultura, la musica, lo sport, l’enogastronomia, gli eventi. E un testimonial, confermato, come il ct della nazionale azzurra, Roberto Mancini. Le Marche si presentano alla Borsa internazionale del turismo, a Milano, mettendo sul piatto tutte le carte di una regione che fa della sua diversità storica una marcia in più per attirare i turisti.
Fonte: Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
«Più valore al vino marchigiano».
Michele Bernetti, neopresidente del Consorzio tutela: «Investiremo 1,3 milioni sui mercati esteri». La nomina annunciata a Vinitaly, dove si contano 107 aziende della regione: «Puntiamo a far conoscere i territori di origine dei nostri vigneti» di Ilaria Traditi. Promozione, valorizzazione, tutela contro le frodi. Si possono riassumere con queste tre parole chiave le attività che Michele Bernetti, neo presidente del consorzio Imt (Istituto marchigiano di tutela vini) intende portare avanti per il prossimo triennio. La nomina è stata annunciata domenica durante la 54esima edizione di Vinitaly, che vede la partecipazione di 107 aziende marchigiane. A inaugurare gli spazi espositivi della nostra regione l’assessore all’Agricoltura Mirco Carloni, che ha ricordato come la Regione voglia essere più che mai al fianco dei produttori, i veri ambasciatori della qualità «made in Marche».
Fonte: Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
Risorse, difesa della qualità e rilancio: nasce il patto Vinitaly.
Amministratori e politici aprono il dibattito sulle proposte economiche lanciate dal gruppo Athesis Risorse, tutela e rilancio Nasce il patto del Vinitaly Dal presidente Zaia all’europarlamentare De Castro Firma bipartisan al manifesto: in tutto cinque punti per il sostegno al sistema vitivinicolo made in Italy N’ak ria Zaneai. Un patto in cinque punti a tutela del vino italiano, asset di primissimo piano dell’agroalimentare e dell’export tricolore. Proposto dal gruppo Athesis (che comprende anche L’Arena, Brescia oggi e Il Giornale di Vicenza) il documento impegna i firmatari: a proteggere il brand enoico nazionale dalla contraffazione; a sostenere le imprese attraverso le risorse del Pnrr; a fare pressing perla revisione della Politica agricola comune (Pac), in vigore dal prossimo gennaio, alla luce delle conseguenze della guerra in Ucraina; alla promozione unica e concertata del made in Italy; a difendere il vino in sede europea da misure come il nutri-score o gli slogan inibitori dei consumi, strumenti individuati dalla Beca, la Commissione speciale del parlamento Ue per la lotta contro il cancro.
Fonte: Brescia Oggi.
Per il Consorzio Valtenesi grandi risultati e nuovi obiettivi.
Appuntamenti internazionali perla promozione delle produzioni Per il Consorzio Valtenesi grandi risultati e nuovi obiettivi. La vetrina di Vinitaly rilancia la Valtenesi del vino in tutte le sue declinazioni, il Rosa e il Chiaretto: il Consorzio di tutela – che raggruppa un centinaio di produttori da San Felice a Pozzolengo – ha annunciato ieri mattina a Verona i prossimi appuntamenti della stagione in arrivo. Sia sul fronte b2b, con la partecipazione a grande fiere internazionali, che per il grande pubblico: in tal senso sono confermate le date di «Valtenesi in Rosa», la rassegna in scena nel giardino del castello di Moniga dal 3 al 5 giugno e che sarà erede di «Italia in Rosa», manifestazione celebrata per oltre un decennio e poi costretta allo stop causa Covid.
Fonte: Brescia Oggi.
Intervista a Gregorio Gitti – Langhe e Barolo sulle tracce di Giulio Einaudi».
Quando la passione del vino arriva dopo quella perla letteratura. Ma quando arriva, la passione del vino è forte e solida quanto quella letteraria. E non ti lascia mai. Di Gregorio Gitti non si può usare dire «chi era costui», almeno non lo si può dirlo a Brescia o a Milano, nel mondo degli affari ed accademico. Forse lo si poteva dire nel mondo del vino o in Piemonte, ma anche lì, adesso, si è fatto conoscere da quando l’azienda Castello di Perno affina eleganti rossi langaroli. Avvocato Gitti, allora viticoltori si diventa, non solo si nasce? «Sì è vero, castello di Perno, la dimora che ho comprato, non era al centro di una produzione di vino. Siamo partiti da zero. Va detto che se compri lì viene quasi da sè avviare un’attività agricola.
Fonte: Brescia Oggi.
Intervista a Cesare Materossi – «Dal Groppello al Lugana nel nome di Alessandro».
Può un Lugana affondare le radici a Bagnolo Mella? Si, è possibile, se si chiama «Monte Cicogna», l’azienda vitivinicola guidata da Cesare Materossi. «Sì all’inizio c’è l’azienda di commercio di vini di Bagnolo Mella, ma era quattro generazioni fa. Però e lì l’origine. All’inizio del 900, Alessandro vide la tenuta di Moniga, che è oggi il cuore dell’azienda, e decise di comprarla, sviluppando i vini della zona, che allora erano essenzialmente il Riviera classico. Successivamente vennero acquistati terreni tra Desenzano e Sirmione, dove cominciammo a coltivare uve Lugana, e a produrlo». Ieri a Casa Athesis, oltre che con Materossi Bresciaoggi ha fatto una chiacchierata con Gregorio Gitti, l’uno e l’altro sono viticoltori anomali: uno fa l’avvocato, e Materossi il commercialista «L’azienda la seguiva principalmente mio fratello Alessandro, che però cinque anni fa è mancato.
Fonte: Brescia Oggi.
Vinitaly parte forte Boom di presenze e voglia di ripartine.
I produttori bergamaschi già soddisfatti per affluenza e contatti: «Nonostante il periodo critico la scommessa è vinta, c’è in tutti desiderio di rinascita». Debutto decisamente sopra le aspettative per Vinitaly. La kermesse veronese, da sempre punto di riferimento per il mondo dell’enologia, sta suscitando grande interesse sia da parte del pubblico che degli operatori qualificati. Massima affluenza e pienone per l’edizione 2022, che punta alla vera ripartenza del comparto, nonostante le incognite legate al conflitto in Ucraina e al caro materie prime. La truppa bergamasca, quest’anno in versione ridotta, che ha deciso di confermare la propria presenza, giudica positivamente i primi due giorni della manifestazione. «Il Vinitaly 2022 ha sicuramente rappresentato un atto di coraggio, dettato da una grande voglia di rinascita – commenta il presidente del Consorzio di Tutela Valcalepio, Emanuele Medolago Albani.
Fonte: Eco di Bergamo.
Vinitaly, nello stand dell’Oltrepo pavese la sfilata dei politici.
Costi per le aziende vitivinicole oltrepadane in aumento del 35%. L’allarme è stato lanciato dalla delegazione di Coldiretti Pavia, il presidente Stefano Greppi e il direttore Antonio Tessari, che ieri hanno partecipato a Vinitaly ad un convegno sull’impatto del conflitto ucraino e dei rincari energetici sulle cantine. A preoccupare i 1.500 produttori sono soprattutto i costi degli imballaggi: +30% rispetto allo scorso anno per la bottiglia di vetro, + 20% per i tappi di sughero e +40% per quelli di altri materiali; per le gabbiette dei tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, per le etichette e i cartoni i rincari sono del 35% e 45%. Senza contare gli aumenti del trasporto su gomma del 45% e i costi dei container che mmm in aumenti che vanno dal 400 a 1000%.
Fonte: Provincia – Pavese.
La vetrina del Vinitaly rilancia “Terre lariane” «Cento vini differenti».
Verona Il consorzio dell’Igt raggruppa oggi 22 aziende per un totale di 130 ettari di zone coltivate Il Vinitaly, occasione per farsi conoscere. Ma il vero obiettivo è farsi apprezzare dai propri concittadini. Alla fiera di Verona, tornata dopo due anni di stop forzato, il Consorzio dell’Igt Terre lariane si è presentato per il decimo anno consecutivo. Il Vinitaly è stato quindi l’occasione di fare un po’ il bilancio di questo periodo, ma anche di guardare al futuro. «In questo momento – spiega la presidentessa Claudia Crippa – il Consorzio conta di 22 aziende, per un totale di circa 130 ettari. La cosa bella è che abbiamo vinificato ben 62 etichette solo all’interno della cooperativa, a queste si aggiunga la produzione di quelle aziende che vinificano nella loro cantina di proprietà. Quindi sicuramente arriviamo attorno ai 100 vini differenti.
Fonte: Provincia Como.
Torna “Liguria da bere” dopo due anni di stop.
Dopo due anni di stop per l’emergenza sanitaria, dall’1 al 3 luglio torna alla Spezia Liguria da Bere. La rassegna, dedicata ai vini di qualità, è stata presentata a Vinitaly, in corso a Verona, ad un pubblico di esperti del settore, appassionati di enoturismo, giornalisti specializzati. «Liguria da Bere – ricorda il segretario generale della Camera di Commercio, Marco Casarino – è un evento entrato nella tradizione estiva della città che coniuga due momenti importanti: la promozione dei nostri vini, un’eccellenza riconosciuta in Italia e all’estero, e l’animazione del territorio. Vinitaly è stata una vetrina privilegiata per annunciare al meglio la quindicesima edizione, quella della ripartenza».
Fonte: Nazione La Spezia.
I vini delle Cinque Terre premiati dal Touring.
Le Cinque Terre sono state premiate alla manifestazione “I vini buoni d’Italia” e inserite sulla guida Spirito Autoctono del Touring Club. A essere premiati con le corone sono stati la Cooperativa Agricoltura di Groppo (enologo Gianfranco Vita), sulle alture di Manarola, con la Doc Vigne Alte, la cantina Possa di Heydi Bonanini a Riomaggiore è stata premiata con lo sciacchetrà e la cantina Cheo di Vernazza con il Perciò. Si tratta di uno dei massimi riconoscimenti, per una delle guide più blasonate d’Italia, assieme al Gambero Rosso e a Slow Food. Premiati a Torino, per questa guida dedicata al vitigno autoctono italiano, il Piemonte, la Lombardia, la Valle D’Aosta e la Liguria, con 14 produttori, di cui tre dalle Cinque Terre.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Azienda di Bonassola si impone al Vinitaly.
La Liguria del vino protagonista al Vinitaly, con la premiazione dell’azienda Cà du Ferrà di Davide Zoppi a Bonassola e con la celebrazione dei cinquanta anni del Rossese di Dolceacqua. Presenti all’edizione numero 54 del salone internazionale del vino e dei distillati, anche il presidente della Regione Giovanni Toti e il vicepresidente Alessandro Piana, che hanno parlato della cultura, della tradizione e della storia del vino ligure, legati all’offerta turistica. Zoppi, dell’azienda Cà Du Ferrà di Bonassola, ha ottenuto il riconoscimento di viticoltore etico nello stand della Regione Liguria.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Una mattinata tra le vigne: studenti a lezione di enologia.
I ragazzi della scuola secondaria di Marinella ospiti delle Cantine Lunae di Bosoni Hanno scoperto i segreti di come si fa un vino conosciuto ormai in tutto il mondo Gli studenti che hanno visitato l’azienda vinicola Cantine Lunae di Bosoni Alessandro Grasso Peroni. La storia dell’Idea di Cà Lunae, il museo del vino e tutto ciò che è accaduto in questi ultimi tre anni di investimenti, raccontata dai collaboratori e dipendenti della famiglia Bosoni ai ragazzi delle scuole medie. Una mattinata straordinaria, nella quale sono stati appresi gli strumenti su come si può arrivare a conoscere, si cura e si ama il territorio, e come si arriva a costruire una delle realtà imprenditoriali più note della provincia Spezzina. Protagonisti i giovanissimi studenti della classe seconda M della scuola secondaria di Marinella, ospitati dalle Cantine Lunae, nella quale hanno potuto visitare il vigneto, la liquoreria e l’interessante museo etnografico.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
«Pigato e vini liguri conquistano il pubblico».
Successo per le otto aziende agricole della provincia di Savona presenti a Vinitaly. In un comunicato la Cia Savona, esulta: «Pigato e vini Doc conquistano il pubblico a Verona».
Fonte: Secolo XIX Savona.
La Cantina Rauscedo celebra i suoi prodotti alla vetrina di Vinitaly.
Dal pluripremiato Sauvignon alla nuova linea di spumanti legata alla Ribolla arrivando al rosso di vigneti selezionati. Vinitaly è la rassegna dedicata ai vini più prestigiosa e attira addetti ai lavori e appassionati da tutto il mondo. Quella di domenica scorsa, al Vinitaly di Verona, è stata la giornata di Cantina Rauscedo, con la celebrazione degli straordinari successi recenti e la presentazione ufficiale dei nuovi packaging. A fare gli onori di casa il presidente Antonio Zuliani, affiancato dai due vice Michele D’Andrea e Fabio D’Andrea e dai membri del consiglio di amministrazione. II presidente, nel suo intervento, ha rimarcato quanto sia importante la squadra per raggiungere traguardi come quelli del Sauvignon (2 medaglie d’oro al “Concours mondial du Sauvignon” e “Rivelazione Italia”) e ha ringraziato tutto lo staff della Cantina.
Fonte: Gazzettino Pordenone.
Sbarca a Vinitaly la rete del Pinot bianco del Collio.
Sette aziende di prestigio si sono consorziate per la promozione Alessio Del Savio (Mionetto): puntiamo ad aumentare i nostri 80 ettari di vigneti a Montereale per il Prosecco Antonella Nonino: grappa protagonista della mixologia, che perla prima volta ha uno spazio tutto suo alla Fiera veronese. La Rete del Pino bianco nel Collio ha scelto di essere protagonista alla 54a edizione di Vinitaly rappresentando le 7 importanti aziende che hanno creduto in questo progetto: Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica e Venica. Dopo aver varcato i confini regionali, presentandosi a Milano al mondo della ristorazione con una cena a cura dello chef tristellato Enrico Bartolini, la Rete rilancia, non potendo mancare all’evento più importante del mondo del vino nel panorama italiano e internazionale.
Fonte: Messaggero Veneto.
Ribolla gialla richiesta anche nel mercato Usa «Stop alle svendite».
Gradimento per gli incontri dell’Ersa con i buyers internazionali Gli utilizzi “alternativi”: nel vermut e perfino in un disinfettante per le mani Giulia Bianchini (Forchir): abbiamo ideato il vermut a base di Ribolla gialla con 15 erbe della regione. C’è un interesse crescente attorno alla Ribolla gialla, il vino bianco autoctono che la Regione, quest’anno, ha voluto protagonista a Vinitaly. Lo confermano gli apprezzamenti di alcuni big veneti del Prosecco («di Ribolla ne parlano tutti, anche fuori dal Friuli»), gli incontri organizzati dall’Ersa con i buyers di mezzo mondo, l’endorsement di un personaggio noto come Joe Bastianich, che è pure produttore sui Colli orientali («la Ribolla si sta già ritagliando quote di mercato negli Stati Uniti»). E ci sono pure aziende che studiano utilizzi alternativi del vitigno. Forchir ne ha fatto un vermut, con 15 erbe tutte friulane, Collavini ne ha fatto addirittura un igienizzante per le mani naturale che contiene anche 10 oli essenziali.
Fonte: Messaggero Veneto.
Sette grandi famiglie del Collio al Vinitaly con il Pinot bianco.
Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica e Venica a Verona per presentare un vitigno proposto come simbolo di una produzione di eccellenza Sette grandi famiglie del Collio al Vinitaly con il Pinot bianco. La Rete del Pino bianco nel Collio ha scelto di essere protagonista alla 54a edizione di Vinitaly rappresentando le sette importanti aziende che hanno creduto in questo progetto: Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, VenicaeVenica. Dopo aver varcato i confini regionali, presentandosi a Milano al mondo della ristorazione con una cena a cura dello chef tristellato Enrico Bartolini, la Rete rilancia, non potendo mancare all’evento più importante del mondo del vino nel panorama italiano e internazionale.
Fonte: Piccolo.
I primi 50 anni della Doc Trebbiano d’Abruzzo.
II Trebbiano d’Abruzzo compie SO anni. II VinItaly ha voluto festeggiarne omagglare la Doc abruzzese con un convegno duel b svolto ieri nel Padiglione Abruzzo, alla presenza, oltre che del presidente Marsiiie,andu del vice presIdente con delega alf agricoltura Entinuele Imprudente, dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e del presidente dei Consorzio tutela vini d’Abruzzo, Valentino Di Carnpll. Nella sala degustazione erano presenti anche tre delle bottiglie Trebbiano d’Abruzzo originali della vendemmia 1972, le prime ad avere il certificato, prodotte appunto cinquant’anni fa dal vignaiolo Edoardo Valentina di Loreto Apnrtino.
Fonte: Centro.
«Sostegno all’agricoltura, eccellenza del territorio».
I1 regno del vino e degli appassionati e professionisti del settore quest’anno è tornato in presenza: è il Vinitaly, che in questa edizione 2022 si conferma il maggior evento vitivinicolo internazionale. Alla fiera di Verona quest’anno sono state circa 4400 le aziende partecipanti, da 19 nazioni nel mondo e con la presenza di 700 top buyers da 50 Paesi. Anche quest’anno la Basilicata si è confermata tra i protagonisti della manifestazione, con la collettiva dei produttori locali presente da circa 30 anni, che per questa edizione è ospitata in un’area estesa su 282 mq e vede la partecipazione di 17 aziende vitivinicole, coordinate dalla Direzione Generale Agricoltura della regione Basilicata attraverso l’apposita struttura di marketing e promozione insieme ad aziende e consorzi.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Volpaia, un piccolo paradiso del Chianti.
L’azienda ruota attorno a un borgo enogastronomico, II Classico Docg Riserva 2015 eletto fra i tre migliori vini al mondo Merito a “Giovannella” che ha saputo unire una proprietà storicamente divisa N Farrivato il momento di ritornare in zona di Chianti Classico. Per farlo ho scelto un’azienda il cui Chianti Classico Docg Riserva 2015 è stato giudicato dalla prestigiosa rivista americana Wine Spectator fra i tre migliori vini al mondo, un grandissimo onore. Sto ovviamente parlando di Castello di Volpaia. Ormai lo saprete a memoria, ma io ve lo ripeto ancora una volta: per quanto possiamo scrivere o parlare, niente eguaglia l’esperienza diretta di vivere, respirare ed esperire le vigne. Per capirle bisogna camminarle, come diceva il grandissimo Luigi Veronelli, non c’è altra maniera per avvicinarsi al miracolo del vino.
Fonte: Nuova Ferrara.
La versione dei 2018 è sofisticata Ideale gustarla da sola.
È un Sangiovese in purezza affinato prima in barrique poi in botti di varie dimensioni Come idea di abbinamento l’ossobuco alla milanese Ecco allora il gioiello di casa, il Chianti Classico Docg Riserva 2018. È un vino sofisticato, insieme elegante e fascinoso, un’ode alla grandezza del Classico. Sangiovese in purezza, affinato per quattro mesi in barrique, poi in botti di dimensione variabile, tra i 25 e i 45 ettolitri, evidenzia un naso di piccoli frutti, lampone A destra Giovanna detta “Giovannella” coni figli Niccolò e Federica nero su tutti, poi tocchi di alloro e chinotto, sferzate salmastre e chiusura su tonalità di eucalipto e rabarbaro. La bocca rivela succosità, densità e croccantezza, con tannini salmastro-sapidi e un ritorno balsamico-officinale. Per l’abbinamento sarei in difficoltà, ci sono vini talmente spiazzanti che dovrebbero essere degustati da soli, permettendo di ascoltarne ogni minima vibrazione.
Fonte: Nuova Ferrara.
Una giornata dedicata alle etichette Trentodoc.
Trentodoc si presenta a Rimini, al Grand Hotel, lunedì 2 maggio dalle 14 alle 20 con 50 case spumantistiche presenti e 130 etichette in mescita. Nell’ambito della manifestazione, si terranno approfondimenti sulle bollicine di montagna condotti da quattro migliori sommelier d’Italia dell’Ais (associazione italiana sommelier) – Premio Trentodoc 2021, 2019, 2018 e 2016, ovvero Stefano Berzi, Valentino Tesi, Simone Lo guercio e Maurizio Dante Filippi. I sommelier saranno anche presenti a turno in sala con il pubblico e i produttori, per conoscere gli ospiti e rispondere alle curiosità su Trentodoc. A partire dalle 12 si terranno quattro Trentodoc Time, seminari di degustazione di sette etichette della durata di un’ora. Poi, a partire dalle 14, si terranno i MyTrentodoc, sessioni di approfondimento su Trentodoc e degustazione di un’etichetta della durata di venti minuti.
Fonte: Nuova Ferrara.
Settore vitivinicolo analisi di una crescita Lo studio di Nomisma.
I nuovi scenari post pandemici e le strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italianoed emiliano romagnolo sono stati al centro di un incontro organizzato da UniCredit con alcuni tra i principali produttori e consorzi del comparto in Emilia Romagna. Un confronto avviato sulla base dei risultati dello studio condotto da Nomisma per UniCredit, dal quale è emerso il quadro di un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore d i oltre 7 miliardi di euro. L’indagine Nomisma-UniCredit ha evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 vs 2019) , ma si registra un’importante crescita anche dell’e-commerce (+ 187% quello dei siti generalisti+Amazon) , segno di una evoluzione digitale che sta caratterizzando non solo le modalità di acquisto degli italiani ma anche le aziende del comparto negli ultimi anni. Tuttavia, dallo Studio emerge come il canale online abbia ancora ampie potenzialità di crescita dal momento che esprime un’incidenza inferiore al 5% rispetto alle sole vendite di vino della Distribuzione Moderna.
Fonte: Nuova Ferrara.
STAMPA ESTERA
Comment pomerol a su s’améliorer.
Michel Rolland, Stéphane Derenoncourt et Thomas Duclos, tous trois consultants pour les plus grandes propriétés pomerolaises, reviennent sur l’évolution des vins de l’appellation. 0nne présente pins Michel Rolland, superstar internationale de l’oenologie, Sans qui les bordeaux n’auraient pas le même goût. Ce fin connabseur de Pomerol – il a même possédé le Château Bon Pasteur, revendu en 2013 à l’homme d’affaires hongkongais Sutong Pan – conseille toujours quelques-unes des plus grandes propriétés de l’appellation, même s’il passe doucement la main à une nouvelle génération après avoir cédé la majorité de son laboratoire d’oenologie à trois proches collaborateurs. De son côté, le Dunkerquois Stéphane Derenoncourt est certainement un des consultants les plus influents dans le monde du vin en intervenant auprès de plus d’une centaine de domaines de la Napa Valley, au 1.ihan, en passant par l’Italie et la Grèce et, bien sûr, le Bordelais. Son franc-parler fait parfois grincer les dents de certains dans l’univers feutré du vin, mais ses conseils ont permis à des propriétés d’acquérir une recmnaitiaance internationale bien méritée. Quant an Libournais Thomas Duclos, il est considéré comme un des nouveaux hommes forts de Bordeaux et décrit par certains comme l’ans-Michel Rolland, même s’il lui rend régulièrement homage.
Fonte: Figaro.
Un classement de Pomerol, enfin!.
Contrairement à d’autres appellations bordelaises de premier plan, le pomerol ne bénéficie d’aucune classification. Quel est le meilleur pomerol? Pour certains, il s’agit de celui qui est entreposé depuis toujours dans leur cave, celui qu’achetaient, avant eux, leurs parents. Le vin, plus que tout autre produit, véhicule un enorme capital sentimental. D’autres vous parleront de ce primerai formidable que leur caviste-qui -est-aussi-un -ami-et- quia-toujours-de-bons-plans leur met de côté depuis des années. Nous pourrions multiplier à l’envi les profils des amoureux de ce vin si sensuel. L’absence de classification officielle oblige chacun à se faire son propre avis, en fonction de sa culture, de ses dégustations, de ses goûts et des sommes qu’il est prêt à investir dans ce plaisir. Au risque parfois de se tromper, par méconnaissance de l’appellation, par manque de temps. Depuis des années, Le Figaro déguste les vins de chaque domaine de l’appellation. Cette expertise, associée à l’envie de vous proposer, à vous lecteurs, une grille de lecture sérieuse pour mieux choisir vos vins, nous a convaincus de la nécessité d’un classement des propriétés de Pomerol. officielle. «Le Figaro» l’a créée en prenant en compte la qualité des vins, leur notoriété et leur prix. Explications. Si l’idée plait aux amateurs de vin et souvent à ceux qui le vendent, les propriétaires auraient sans doute pu continuer à s’en passer. Comme l’explique notre consoeur Isabelle Spaak (pages 41d 43), les Pomerolais sont de grands discrets, presque des timides.
Fonte: Figaro.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.