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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 25 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Le finalità per cui è nata l’iniziativa.
L’esame della giuria degli esperti. Il fine della sezione-guida “Wine Without Walls”è diffondere la consapevolezza della viticoltura sostenibile. Ecco perché include i vini selezionati nella guida “5StarWines- the Book”. Punta in particolare a far conoscere e valorizzare a livello internazionale l’impegno dei produttori nell’agricoltura biodinamica, biologica e sostenibile, in quanto realtà attive nel definire nuovi orizzonti sostenibili sia in vigna sia in cantina. La giuria, analogamente a quanto avviene per “5StarWines – the Book”, ha giudicato le etichette in gara alla cieca. È formata da professionisti del settore, specializzati in prodotti vitivinicoli da agricoltura biodinamica e biologica.
Fonte: Latina Oggi.
I vini di Casale del Giglio tra i migliori del Vinitaly.
La guida Selezionate sette etichette della cantina de Le Ferriere per la sezione “Wine Without Walls” del “5StarWines-the Book” Biologici, biodinamici prodotti da aziende aderenti N a protocolli sostenibilità ella guida “5StarWines-the Book”, che da sei anni Vinitaly, il salone dell’enologia di Verona, pubblica in collaborazione con Assoenologici, c’è la sezione “Wine Without Walls” in cui vengono recensiti i vini biologici, biodinamici o prodotti da aziende aderenti a protocolli/certificazioni di sostenibilità che abbiano raggiunto o superato i 90/100. Ebbene, sette vini dell’Azienda agricola Casale del Giglio de Le Ferriere, avendo per l’appunto superato o raggiunto tale punteggio, entreranno in tale sezione-guida. Eccoli: l’Anthium, l’Aprhodisium, il Viogner, il Madreselva, l’Antinoo, il Petit Mansenge lo Chardonnay. Da precisare che dell’Anthium ne sono state selezionate due versioni: quello del 2021 e quello del 2022. Uno degli ultimi vini nati in casa Santarelli, l’Anthium ha esordito nel 2015.
Fonte: Latina Oggi.
Intervista a Carlo Delmonte – «Il vino si è ripreso il posto giusto».
Carlo Delmonte, presidente di Caviro, la più grande cooperativa vitivinicola italiana, fa il punto della situazione dopo il Vinitaly di Lorenzo Frassoldati «II vino si è ripreso il posto giusto». La più grande cantina d’Italia Alla guida di Caviro ci sono il presidente Carlo Delmonte (a destra nella foto in basso) e il IL VINITALY È ALLE SPALLE, si avvicina Prowein di Düsseldorf (15-17 maggio). Il mondo del vino è tornato in presenza, sono tornati i contatti, gli incontri, soprattutto coi buyer esteri. Le valutazioni sono generalmente positive, anche se sul vino italiano ‘business globale’ si addensano le nubi delle incertezze dei nuovi precari equilibri geopolitici mondiali, la scarsità di materiali, la crescita folle dei costi dell’energia e dei trasporti e i tanti mercati esteri sempre più difficili da presidiare (anche perché i concorrenti non mancano). Carlo Delmonte, presidente Caviro, la più grande cooperativa vitivinicola italiana, grande gruppo che va dal vino in brik (Tavernello) alla media e alta gamma (Vigneti Romio, Leonardo da Vinci, Cesari) si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
I giovani preferiscono vino italiano “Aumenta chi cerca la qualità”.
Alla quantità privilegiano il gusto, e il consumo è diventato responsabile Uno studio di Censis e di Enpaia fa il punto sul rapporto delle nuove generazioni con rossi, bianchi, rosé. E spazza via i luoghi comuni a quota dei consumatori italiani di vino resta a grandi linee stabile nel tempo, ma cambiano le caratteristiche anagrafiche, con un numero crescente di giovani che si mostrano interessati alla bevanda, e soprattutto cresce l’attenzione alla qualità del prodotto, in linea con una tendenza diffusa a tutto l’ambito alimentare. Sono alcuni degli elementi che emergono da uno studio condotto dal Censis e da Enpaia (Ente di Previdenza degli impiegati in agricoltura), che fa il punto su un prodotto tipico del nostro Paese sia a livello di produzione, sia di consumo, con tante specificità nell’uno e nell’altro caso legate a tradizioni geografiche e culturali. Uno studio che si sofferma soprattutto sui più giovani, mettendo in evidenza come alcuni i luoghi comuni non trovino corrispondenza nella realtà. La quota di italiani che beve vino ammontava al 58% nel 1993 e si è attestata al 55,5% nel 2020, L L’opinione m “Schiacciare H rapporto dei ragazzi con l’alcol solo sulle modalità estreme è una forzatura Perla maggioranza invece vince la fruizione contenuta e che soddisfa”, dunque senza particolari differenze in un arco temporale che copre oltre un quarto di secolo. Nello stesso arco di tempo la quota di giovani consumatori è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella di chi supera il mezzo litro al giorno è crollata dal 3,9% a meno dell’1%.
Fonte: Repubblica Affari&Finanza.
Intervista a Filippo Borghesi – Dal rischio di emarginazione alla vigna «Così lanciamo il vino Most sul mercato».
Al lavoro in trenta dai 20 ai 60 anni, ospiti dei centri diurni per aiutare a trovare un’occupazione «E’ un progetto con base sociale, ma con un prodotto di qualità già dalla prima vendemmia». «Molto più di ciò che appare». Ecco il vino che profuma di solidarietà. Grazie a un codice Qr ogni bottiglia racconta la storia di uno dei vignaioli che si è preso cura dei filari e della terra che li accoglie. Protagoniste della nuova avventura sono infatti i sorrisi e le mani instancabili degli ospiti che frequentano le realtà educative della cooperativa sociale La Fraternità. Nel vino scorrono le loro storie, la fatica, ma anche uno sconfinato entusiasmo. C’è chi sogna il principe azzurro, «per cui se passate dalle vigne su un cavallo bianco vi noterà», c’è chi invece ripete le cose lentamente e non manca chi sa tutto di Harry Potter. A raccontarci la progettazione di agricoltura sociale è Filippo Borghesi tra i referenti che hanno sviluppato l’idea. Borghesi, come è nato questo progetto? «La famiglia Brigliadori ha messo a disposizione della cooperativa un vigneto che coltivava da due generazioni.
Fonte: Corriere Romagna del lunedì.
“Tramonto divino” inaugura la stagione.
Primo appuntamento a Cervia per “Tramonto divino”, la rassegna in programma il 22 luglio che sarà allestita fra la torre San Michele e la Darsena del sale. Il road show gourmet dell’Emilia Romagna del gusto riguarda sette appuntamenti estivi, fra la riviera e le città d’arte. Fra queste, appunto, è stata scelta anche Cervia. All’opera, nel programma annunciato per l’estate, saranno presenti sommelier e chef stellati, per il celebre binomio fra vino e cibo come `valore assoluto”. Esperienza a 360 gradi, con il meglio dei cibi e dei vini regionali, e una arena del gusto collocata nell’area prescelta.
Fonte: Corriere Romagna del lunedì.
“Coltiviamo il futuro”, idee dall’Agorà dem.
La segreteria regionale del Pd ritiene molto importante il contributo del dibattito a Campomarino “Coltiviamo il futuro”, idee dall’Agorà dem. Un’Agorà che, per il suo valore, resterà a lungo nella mente dei tanti partecipanti quella dedicata al tema dell’Agricoltura che si è svolta venerdì 22 aprile nella location d’eccellenza del Casale di Madonna Grande ‘Coltiviamo il futuro, quale agricoltura per il Molise’ questo il titolo dell’incontro, il terzo dedicato al ‘Patto verde per il Molise’, al quale hanno preso parte relatori provenienti dal mondo dell’Università, della politica, dell’associazionismo, tutti uniti per fare il punto sull’Agricoltura a livello nazionale e locale e per discutere delle prospettive del settore in Molise.
Fonte: Primo Piano Molise.
Upupa in missione per proteggere i vigneti.
Il progetto di Massimo Pastoris ed Elisa Pozzo nel tentativo di contrastare un coleottero distruttore Upupa in missione per proteggere i vigneti. Un nuovo progetto ha preso vita in due aziende agricole del paese, Pozzo e Pastoris, per cercare di lavorare di prevenzione contro il coleottero giapponese, la popillia Japonica. «Questo coleottero – spiegano Elisa Pozzo ed Eugenio Pastoris – mangia tutto e si lascia dietro intere piantagioni devastate. A Viverone i casi accertati di questo insetto molto simile al nostro maggiolino sono pochi, per questo abbiano deciso di cercare di fare del nostro meglio per combatterlo: sono tentativi, ma noi vogliamo provare. II progetto dell’upupa guardiana dei vigneti. Le due aziende hanno deciso di lavorare puntando ad aumentare la biodiversità della zona, cercando di accrescere i predatori naturali di questo insetto, che potrebbero fare la differenza. «L’idea è venuta in principio a Eugenio – spiega Elisa Pozzo – che lavora da sempre nelle sue vigne con un’impronta bio. Io mi sono subito aggregata e abbiamo fatto costruire e installato sette nidi a testa in luoghi strategici, in alto, intorno alle vigne, cercando di optare per una posizione più tranquilla visto che sono esemplari particolarmente schivi.
Fonte, Eco di Biella.
«Consorzio Tutela dell’Asti»: dopo Vinitaly e Pasqua, si guarda a Vinum e al dreno storico nei luoghi Unesco.
Bilancio positivo per l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, che avevano già registrato trend in crescita per le festività di fine anno, anche grazie ai numerosi eventi di cui il Consorzio dell’Asti Docg è partner. E proprio durante i festeggiamenti e le occasioni di celebrazione, dalla Pasqua ai campi da tennis dei tornei ATP, che l’Asti e il Moscato d’Asti mostrano tutta la loro versatilità. Sono, infatti, declinabili a tutto pasto: dai primi ai secondi, dalla carne al pesce, dagli antipasti ai dessert. Grazie all’ampia gamma di tipologie disponibili, ogni portata pub essere accompagnata da una delle numerose versioni delle bollicine aromatiche piemontesi in purezza, che portano con sé i profumi e la bellezza dei luoghi in cui si coltiva con dedizione e passione l’uva Moscato bianco. Proprio queste colline sono teatro dell’iniziativa Super i Colli, una suggestiva passeggiata tra Acqui Terme e Strevi nel territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, tra storia e natura, bellezze mozzafiato e tradizione vitivinicola, per trascorrere una giornata all’aria aperta in compagnia dell’Asti e del Moscato d’Asti.
Fonte, Notizia Oggi Vercelli.
Intervista a Federica Boffa – La ragazza del Barolo punta in alto “Il mio vino va in quota” – A 24 anni riscrive la mappa del vino «II mio Barolo va in alta quota».
Nell’aprile del 2021 scompare Cesare Pio Boffa, il grande vignaiolo delle Langhe Da allora la figlia Federica, studi classici e fresca di laurea in economia, si è ritrovata a dover gestire la storica cantina di fa miglia. Con l’obiettivo di sposare tradizione con innovazione. Federica Boffa non lo sa, ma dal 17 aprile 2021, data della scomparsa di Pio, l’amato papà. È la donna del vino piemontese. Forse è un bene che non lo sappia, perché a 24 anni certi (moti possono sembrare oneri, ma non può essere altrimenti per la produttrice alla guida di Pio Cesare, una cantina unica per molte ragioni. Fondata nel 1881 da Cesare Pio, e la sola con sede nel centro storico di Alba, l’unica a poter inserire in etichetta lo stemma della città del tartufo bianco e a poter vinificare, con la scuola Enologici, il Nebbiolo da Barolo al di fuori del confine del rigido disciplinare. Non è un caso che l’io Botta sia stato tra primi ad acquistare terreni In Alta Langa, non per produrre bollicine, bensì Nebbiolo, Vedendo un futuro in altitudine per i nobili vini relegati finora alla Langa di sotto, quella tutta riflettori e paillettes. Federica Bofla, partiamo da un anno fa «la Federica di prima stava metabolizzando. Il fatto che suo padre stesse per partire per un viaggio dal quale non sarebbe tornato.
Fonte, L’Economia del Corriere Nord Ovest.
Alba, domani “C’è più Gusto” con le eccellenze del territorio – “C’è più Gusto” a portare sul palco le eccellenze.
Ad Alba “C’è più Gusto” a portare sul palco le eccellenze lana giornata dedicata al vino e ai suoi legami col territorio. Fra gli ospiti attesi produtori. chef. Sommelier. «C’è più Gusto». Con questo slogan Il Gusto, il contento hub del gruppo Gedi dedicato ai piaceri dello star bene a tavola, organizza domani nella capitale delle Langhe un evento speciale per raccontare la straordinaria ricchezza del mondo del vino italiano e per accompagnare la città nel suo percorso che la porterà ad ospitare, a settembre, la sesta Global Conference on Wine Tourism. Ovvero, il più importante forum mondiale dedicato al turismo enogastronomico organizzato dall’Unwto, l’organismo delle Nazioni Unite che governa il turismo globale. Sarà un’intera giornata dedicata al vino e ai suoi legami con il territorio, un’occasione per confrontarsi con i protagonisti del mondo enologico, dell’alta cucina e del giornalismo, con un esclusivo intervento finale del direttore de La Stampa, Massimo Giannini, in occasione dei suoi due anni di conduzione del giornale.
Fonte, Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.
Ad Alba si brinda con 700 etichette.
Ieri ad Alba prima domenica e seconda giornata di Vinum, la Fiera nazionale dei vini del Piemonte giunta alla 44a edizione. La più grande enoteca a cielo aperto d’Italia ha accolto i winelovers con oltre 700 etichette e più di 400 produttori in rappresentanza di tutto il Piemonte del vino e i vignaioli ospiti della Valle d’Aosta. Oggi si replica, con gli stand aperti tutto il giorno nelle vie e nelle piazze della città. La kermesse proseguirà nei weekend fino all’8 maggio.
Fonte, Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.
Negramaro, neri e rosati a tutto vino – Negramaro, neri, rosati a tutto vino.
La Campania, rispetto alla Puglia è più indietro nel settore, tuttavia l’export è passato dai 42 milioni del 2015 a oltre 52 milioni del 2020 3 L’assessore Caputo: Procida capitale della cultura sarà strategica, non solo eccellenza enogastronomica, ma ambasciatrice regionale per la prima volta le donne del vino sono scese in piazza a Verona, con un flash mob tutto in rosa per chiedere a Putin di fermare la guerra. Il Vinitaly 2022 purtroppo è stato anche questo, perché il conflitto non solo ha fatto crescere del 35% i costi di produzione del vino, ma ha anche penalizzato l’export in direzione dei Paesi dell’Est europeo, non solo di Russia e Ucraina. Detto questo, però, la rassegna vinicola più importante del Paese si è chiusa complessivamente in positivo per il made in Campania e in Puglia. Per esempio plaudono i produttori del Sannio, così come 1 produttori salentini. Questi, in particolare, hanno raggiunto risultati ragguardevoli: infatti, tra i vini più venduti del 2021 ai primi posti si piazzano il pugliese Negroamaro, seguito dal Lambrusco di Emilia Romagna e Lombardia, dal Sangiovese di Toscana, Emilia Romagna e Puglia e quindi dal Rosato del Salento. Solo il Primitivo pugliese già nel 2020 era cresciuto del 23,6% e la corsa al rialzo è proseguita anche nel 2021 con un +5,2% e +11% di valore; del resto lo scorso anno la vendita di vino nella grande distribuzione ha visto un’impennata del valore del 2,1%.
Fonte, L’Economia del Corriere del Mezzogiorno.
Anteprima vini in arrivo con 400 super etichette.
Manca pochissimo alla 218 edizione di Anteprima Vini della Costa Toscana, la rassegna che porta al Real Collegio le migliori etichette, aziende e i vini più pregiati di quella parte di Toscana bagnata dal mare. Da sabato 30 aprile e domenica 1° maggio, 80 produttori e oltre 400 etichette. Una chiara volontà dell’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana di promuovere e sostenere giovani realtà. Dalla Lunigiana, al confine tra Toscana e Liguria, l’azienda agricola Terenzuola di Ivan Giuliani coltiva antiche particelle ultracentenarie. Ancora mare, quello che bagna l’Isola del Giglio. È qui che nasce il “Paradiso dei conigli” da Massimo Piccin e Alice Dal Gobbo. Con la “Maestà della Formica” si torna a Lucca, a Careggine: alle pendici del Sumbra, resiste l’agricoltura biodinamica guidata da Andrea Elmi.
Fonte, Tirreno Lucca.
Masi, progetto green per nuovi consumatori.
Durante Vinitaly sono stati festeggiati i 250 anni di attività Masi, progetto green per nuovi consumatori «I giovani prediligono vini sostenibili e di alta qualità» •• Masi quest’anno ha festeggiato a Vinitaly i 250 anni di attività con un seminario tecnico contraddistinto da un titolo in latino che ha guardato al futuro. «Vinum natura genitum mette al centro la natura nella produzione di vino, esaltandone il frutto» ha sintetizzato Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola. Con un occhio di riguardo ai nuovi consumatori post-pandemici. Al centro del 32° appuntamento a Vinitaly, rappresentato dal direttore generale Giovanni Mantovani, sono balzate le tendenze emerse da una ricerca commissionata a Ipsos su un campione di enoappassionati, per lo più millennials e xennials a Milano e a Bologna. «Nonostante i due anni pandemici, abbiamo riscontrato una crescita del senso di responsabilità negli acquisti a livello globale», ha detto Lorena Cocozza di Ipsos. Nel 2021 il 65% degli italiani ha dichiarato di cercare ritmi più rallentati, 8 su 10 di rinunciare alla convenienza per prodotti più salutari e il 39% di ridurre gli sprechi. Il 74% del campione sceglie marche che rispecchiano i valori e il 58% opta per prodotti sostenibili. «Sostenibilità e premiumizzazione sono trend in accelerazione» ha sottolineato Cocozza.
Fonte, Arena.
Valdo Spumanti, fatturato 30%.
II presidente Bolla: «Con un 2021 positivo, investimenti per 16 milioni» Valdo Spumanti, fatturato +30% •• Il 2021 si è rivelato per Valdo Spumanti srl presieduta da Pierluigi Bolla, un anno positivo. A trainare la crescita dell’azienda di Valdobbiadene (Treviso) sono stati tutti i mercati che hanno permesso un +30%. Il fatturato si attesta sugli 80 milioni di euro con un ebitda del 6,5%. Nel valore globale dell’azienda il mercato italiano resta fondamentale, +20%, con ottime performance nella Gdo. Valdo Europe ha registrato +22%, mentre il Regno Unito, ha confermato il trend positivo, +10%, nonostante la Brexit che, a differenza delle previsioni, non ha creato effetti negativi sulle vendite ma solo qualche complessità sulla gestione delle spedizioni. Il mercato nordamericano si è ripreso sul 2020, con 30%. Trend positivo anche per il Prosecco Rosé Doc che si è aggiunto alle referenze tradizionali di spumanti rosati dell’azienda che nel complesso sono tutti aumentati.
Fonte, Arena.
Un weekend in Valpolicella: dove l’Amarone esce dal caveau e la degustazione si fa nella bottaia.
Questa zona del Veneto è ricca di cantine, ma dove andare se si ha a disposizione solo un fine settimana? Ecco i nostri consigli. La qualità delle aziende vinicole, i consorzi che propongono un racconto eno-paesaggistico d’interesse, un pubblico sempre più colto ed estimatore del buon vino: ecco i motivi del successo dell’enoturismo in Italia, dove le proposte da sud a nord sono davvero tante. Tra queste spicca la Valpolicella, porzione di un Veneto sempre gaudente. E allora, dove andare avendo a disposizione solo un weekend? Intanto cominciamo con il delimitare e geolocalizzare il territorio della Valpolicella: una zona di produzione composta da 19 comuni (5 nella zona classica e 14 nella zona Doc), un mega vigneto che copre l’intera fascia pedemontana della provincia di Verona, circondato a ovest dal Lago di Garda, ad est e a nord dai Monti Lessini. Al suo interno, secondo il disciplinare, convivono tre zone ben distinte: la Classica formata da cinque aree geografiche, ovvero l’areale di Sant’Ambrogio di Valpolicella e di San Pietro in Cariano, le vallate di Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella, la zona Valpantena costituita dall’omonima valle, e la Doc con i comprensori del comune di Verona e le valli di Illasi, Tramigna e Mezzane.
Fonte, La Repubblica.
Vino a tavola, nel piatto e nel paesaggio: viaggio alla scoperta delle cantine con ristoranti.
Dal Trentino Alto Adige alla Sicilia passando per Veneto e Toscana, sempre più aziende vitivinicole puntano sulla ristorazione per allargare l’offerta enoturistica: se ne parlerà con chef e produttori martedì 26 aprile ad Alba nell’evento de Il Gusto. Roberta Ceretto: “Noi 22 anni fa abbiamo spinto per creare un modello enogastronomico nelle Langhe. Negli anni qui è nato un distretto gourmet”.
Fonte, La Repubblica.
Rincari, vino italiano a rischio: il nuovo allarme.
C’è un nuovo pericolo per il vino Made in Italy, e la crisi potrebbe ripercuotersi sulle tasche degli italiani, con bottiglie sempre più care. Il settore vitivinicolo del nostro Paese, e quindi il vino stesso, eccellenza del Made in Italy da milioni di euro, stanno affrontando una nuova minaccia che rischia di mettere in difficoltà i produttori e far aumentare i prezzi anche per i consumatori. A lanciare l’allarme, attraverso l’Agi, sono le più importanti associazioni come la Federvini, l’Unione italiana vini e l’Alleanza cooperative. Che lamentano una situazione particolarmente difficile a causa dei rincari dell’energia che si sommeranno a una crisi logistica, con gravi ripercussioni sulla competitività delle aziende italiane. Allarme vetro per il vino prodotto in Italia: cosa sta succedendo. L’allarme questa volta riguarda il vetro, che sta vedendo forniture a rischio e prezzi in crescita a causa della crisi globale e dell’aumento spropositato dei costi energetici, oltre che dalla dipendenza di prodotto finito dall’estero. Il 2022 non si prospetta un anno facile per il vino italiano.
Fonte, QuiFinanza.
Il vino esce dalla crisi e fa salire le vendite. Economia.
Nell’ultimo anno, il settore vitivinicolo ha registrato un forte aumento delle vendite sia sul mercato estero che domestico, riprendendosi dai precedenti livelli di stretta della domanda causata dalla pandemia. Inoltre, ha migliorato i prezzi dei pacchi esportati per categoria di origine per registrare i numeri. Ma il predominio della maggior parte dei prezzi di contrattazione oscura questo miglioramento. A seguito della chiusura della ristorazione, il vino è stato uno dei prodotti più colpiti dal coronavirus nel 2020, con un calo di oltre il 20% dei consumi interni e del 3,2% del valore delle esportazioni (meno del previsto). 5,7% in volume). Oggi, con i dati gestiti dall’Osservatorio del mercato del vino spagnolo, nei conti degli anni a febbraio scorso, il settore esce dalla crisi dei volumi di vendita all’estero, con 23,06 milioni di ettolitri, il che significa il 12,3% in più rispetto al periodo precedente. Questa cifra pone la Spagna al vertice delle vendite nel commercio mondiale, rispetto ai 20 milioni di ettolitri dell’Italia o ai 14 della Francia. Tuttavia, il fatturato di 2.926 milioni di euro, dopo un aumento del 15%, è ben lontano dagli 11mila milioni di euro per i francesi o per i settemila italiani. Da segnalare in questo scenario le elevate vendite sfuse a prezzi stracciati: oltre 10 milioni di ettolitri in Francia, Italia, Germania e Portogallo per il consumo interno o per la riesportazione in altri paesi come vino comunitario in concorrenza con il vino spagnolo venduto dalla penisola.
Fonte, Flamina&dintorni.
Vini convenzionali, biologici, biodinamici e naturali: quali le differenze?
Tradizionale, biologico, biodinamico, naturale. Ormai non è più sufficiente dire soltanto vino per comprendere cosa si versa nel bicchiere. Al di là del vitigno di partenza e del terroir in cui il vigneto è impiantato, a definire il vino sono anche i metodi di coltivazione delle piante e le pratiche enologiche attraverso le quali avviene la vinificazione e si ottiene la bevanda alcolica che da migliaia di anni accompagna la vita dell’uomo. Secondo il Regolamento della Comunità Europea n. 491 del 25 maggio 2009 il vino è il prodotto ottenuto esclusivamente dalla fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche, pigiate o no, o di mosti di uve. A disciplinare il vino in Italia è il Testo Unico Vino, ovvero la Legge 12 dicembre 2016, n. 238, che nell’articolo 1 stabilisce che il sistema vino è «un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale» introducendo anche il concetto di sostenibilità ambientale.
Fonte, Wise Society.
Strada del Vino dell’Alto Adige, la piacevole leggerezza dell’essere.
Percorrere la Strada del Vino dell’Alto Adige vuol dire immergersi in una natura rigogliosa e in una cultura millenaria, tra vigneti a perdita d’occhio e cantine accoglienti, castelli maestosi, tenute storiche e incantevoli laghi incastonati in magnifici paesaggi. Seguiteci in questo viaggio in cinque tappe gustose, raffinate e spettacolari. Vigneti fin dove arriva lo sguardo, laghi balneabili, residenze storiche e maestose montagne che fanno da cornice a uno scenario spettacolare intessuto in una cultura millenaria. La Strada del Vino dell’Alto Adige (Südtiroler Weinstraße) rappresenta il meglio di ciò che la regione più settentrionale d’Italia è in grado di offrire: come un nastro narrativo che si srotola fra territori,sentieri didattici facili e piacevoli e soprattutto cantine. È lunga circa 70 chilometri e si snoda attraverso 15 Comuni altoatesini. Furono i Greci, nel 500 a.C., a portare alle nostre latitudini tutte le conoscenze relative al vino, mentre i Romani contribuirono sensibilmente alla diffusione della vite. Grazie a questo eccezionale retroterra culturale, la strada del vino altoatesina (fondata nel 1964) è uno dei percorsi più antichi del vino in Italia.
Fonte, Vanity Fair.
Due giorni sulla Via Francigena Tra passeggiate, cibo e buon vino.
Due giorni dedicati agli amanti dello slow travel. Sabato 30 aprile e domenica 1 maggio Gambassi Terme si animerà con ‘Francigena Floralis’ e con tante iniziative organizzate nei sentieri della Valdelsa, nella tappa gambassina della Francigena tra natura e storia. Sarà possibile percorrere gli itinerari da soli, in compagnia degli amici a quattro zampe, in bicicletta, a cavallo; fermarsi ai banchi allestiti a tema floreale, assistere a spettacoli tematici, presentazioni di libri, intrattenimento per bambini e non solo. I più golosi potranno partecipare a ‘Passaggiando’, il trekking enogastronomico dove, tra un passo e l’altro, si potrà degustare cibo e vino. La partenza sarà libera da piazza della Cisterna dalle 10 alle 11. I partecipanti riceveranno una bag personalizzata con qualche snack, utili lungo il percorso. La prima tappa è all’azienda agricola Casanuova, con un bicchiere di vino, qualche affettato e bruschette con l’olio. Il trekking enogastronomico proseguirà vicino all’affioramento dei Bollori e da qui gli escursionisti raggiungeranno la Fattoria Le Caprine, dove potranno assaggiare i formaggi e un rosso di loro produzione. La terza fermata sarà l’azienda agricola La Taverna, con una insalata di farro e verdure e un assaggio della loro birra. Ultima tappa all’agriturismo Pompone e Pola con assaggi di vini e torte casalinghe.
Fonte, La Nazione.
STAMPA ESTERA
Vin: lutter contre la contrefaçon grâce aux net.
Au-delà des questions de manipulation des stocks et de la stricte protection contre les faux, il s’agit aussi de savoir qui boit le vin et comment il le boit 99. LE VIGNERON BOURGUIGNON LOUIS-MICHEL LIGER-BELAIR, PRODUCTEUR Á VOSNE-ROMANÉE ET VOUGEOT, PARTICIPE Á LA MISE EN PLACE D’UNE PLATEFORME DÉDIÉE À L’AUTHENTIFICATION DES VINS. EXPLICATIONS. STÉPHANE REYNAUD sreynaud alefigaro.fr p Prance apeur», aurait dit le présentateur du journal « télévisé Roger Gicquel. « Nos clients sont inquiets », annonce sur le même ton grave le vigneron Louis-Michel LigerBelair. La cause de cette crainte? « Il est beaucoup question de faux dans le monde du vin, explique le Bourguignon. Nous avons été peu confrontés à ce phénomène mais nous savons qu’il n’est pas difficile de réaliser une fausse bouteille, et cela en dépit des nombreuse’ protections mises en place par Ies producteurs. Comme je ne veux pas avoir d réagir personnellement au dernier moment à im problème de ce type, j’ai décidé de prendre les devants avec me propre solution. » La fraude et la contrefaçon: une plaie qui concerne des dizaines de milliers de bouteilles chaque année dans le monde. Au sein des institutions chargées du contrôle, les plus pessimistes avancent que 20 % du commerce international de vin serait affecté. Le sujet n’est pas nouveau.
Fonte: Figaro.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.