News Vitivinicole e tenute agricole di giovedì 12 maggio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 12 maggio 2022!

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Al Prowein le eccellenze in vetrina.
Finalmente dopo due edizioni mancate torna Prowein e anche noi ci saremo. La fiera internazionale per il settore dei vini e delle bevande alcoliche di Düsseldorf è un appuntamento che richiama migliaia di importatori e buyer di tutto il mondo e anche gli espositori saranno tantissimi, ma l’attrattività della Maremma è il plus valore intrinseco dei nostri vini. Per questo siamo fiduciosi di emergere nell’offerta complessiva e di portare a casa buoni risultati per la promozione dei nostri produttori. Come nel 2019, data dell’ultima partecipazione alla fiera tedesca, lo stand del Consorzio sarà nell’area Toscana – Hall 16 Stand A71 -, unitamente ai Consorzi Morellino e Montecucco. In questa edizione lo stand è stato però ampliato e coinvolge anche altri Consorzi attivi sul territorio toscano nell’ottica di fare sempre più sistema.

Fonte: Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.

Lvmh, la sfida dello spritz (made in Argentina) di Moët & Hennessy.
Chandon sbarca in Italia per sfidare lo spritz direttamente a casa sua con Chandon Garden Spritz. Per il battesimo ufficiale, in programma domani, arriva a Milano Sibylle Scherer, presidente della casa vinicola controllata da Moët e Hennessy, parte del gruppo Lvmh. Nel nostro Paese il nuovo drink made in Argentina competerà con lo spritz tradizionale a base di Campani o Aperol. «Gli spritz sono una categoria in forte crescita e noi puntiamo ad allargare il mercato. Il nostro è un prodotto nuovo, complementare e non alternativo allo spritz italiano», afferma Scherer, 54 anni, tedesca, 2 figli, chiamata alla guida di Chandon nel novembre 2018. La prova è nei numeri. «Nel 2020 sono state usate 100 milioni di bottiglie di prosecco e spumanti per produrre gli spritz, un numero molto grande, che continua ad aumentare. In io anni il mercato degli spritz è cresciuto di g o 4 volte. Ma, in generale, è tutto il mercato dei vini con le bollicine a crescere 5 volte più velocemente dei vini fermi. Nel 2020 sono state vendute 2,8 miliardi di bottiglie tra champagne, pro secco e spumanti.

Fonte: Corriere della Sera.

Il gusto pieno della Toscana.
Sono nato a Forte dei Marmi, e fin da giovanissimo ho viaggiato per tutto il mondo inseguendo una pallina da tennis, ma le radici sono sempre rimaste nella mia terra. Le ragioni per amare la “toscanità” sono infinite. lo ne ho trovata una anche nella passione per i vini, che ho iniziato a coltivare una volta appesa la racchetta al chiodo. Prendiamo il Masseto: con lui non si sbaglia mai. Per me, ex tennista, è come Roger Federer, se ti piace il tennis, adori Roger. Il Masseto è un vino che definirei “a tutto campo”, “vero” di classe, completo. II suo è il gusto pieno della Toscana, da abbinare a un piatto di selvaggina o alla classica fiorentina. L’ho incontrato tanti anni fa, ma non ero preparato: un po’ come chi guarda Wimbledon la prima volta.

Fonte: Gusto.

California – Non solo Napa Valley la sorpresa è Sonoma.
La rivincita di una terra vissuta nell’ombra della sorella maggiore e ora in ascesa grazie a vini naturali, romantici resort e meditazione fra i filari delle vigne la rivincita di una terra E del vino che ha sempre vissuto all’ombra della sorella maggiore: Sonoma è spesso scomparsa dalle rotte turistiche perché era la più famosa ed estesa Napa Valley ad attrarre il maggior numero di visitatori. Eppure Sonoma county è una località che rappresenta da sola i valori cardine della California: una natura maestosa che combina i paesaggi morbidi delle vigne alle foreste di sequoie intorno al Russian River. Ha applicato da tempo modelli sostenibili: qui sono nati alcuni esperimenti di glamping, il campeggio di lusso, e il cibo di qualità è tra le attrazioni più importanti. Dall’aeroporto internazionale di San Francisco (SF0), Sonoma si raggiunge con un’ora di macchina, diretti verso Nord e lasciandosi alle spalle la nebbia del Golden Gate Bridge.

Fonte: Gusto.

Il Prosecco Doc con la pizza va a nozze.
Pizza e birra. Anzi no, pizza e champagne. Uno tremendamente pop e tradizionale, l’altro compagno chic della nouvelle vague della pizza, questi abbinamenti sono, tecnicamente, entrambi sbagliati. Unire due lieviti pub sembrar idealmente romantico ma risulta deleterio per la digestione. La bollicina perfetta per la tonda? Quella nata da un metodo charmat. Quindi, se si parla italiano, inevitabilmente un Prosecco (Doc). Una liason su cui il Consorzio Tutela Prosecco Doc investe oramai dal 2018, quando a Vinitaly fu presentato un progetto che mirava a sdoganare proprio questo pairing così particolare, vero simbolo di lusso democratico (altissima qualità a prezzi popolari). Da allora di strada ne è stata fatta tanta. Forti della facilità di replica di questo abbinamento, abbiamo stilato per voi un piccolo vademecum del pairing perfetto. Non si pub partire se non dall’origine della pizza come la conosciamo oggi, la margherita.

Fonte: Gusto.

Tra Cava e Champagne la bolla italiana gode.
Wine Monitor: “Il vino francese è ripartito alla grande (valore export +42%), lo spagnolo soffre. Ma è il Prosecco ad avere la spinta più forte” Gli spumanti italiani volano anche in Cina: gli Usa i maggiori consumatori (richieste +33%). Prosecco, Cava e Champagne. Sono i tre spumanti più diffusi al mondo, le bollicine più amate a ogni longitudine. Un derby tutto mediterraneo, che vede fronteggiarsi Italia, Spagna e Francia sulle tavole dei consumatori, con successi che variano molto da zona a zona. Ma anche tra i tre vini ci sono molte differenze: cambiano i vitigni e cambia il modo di produzione, perché il Cava e lo Champagne si producono con il metodo classico che prevede la rifermentazione in bottiglia, mentre il Prosecco Doc si produce con il metodo Charmat. Cambiano le bollicine e anche le diverse classificazione dei vini in base alla dolcezza.

Fonte: Gusto.

Vorrei un Sassicaia anzi due… al calice.
Ristoranti, enoteche e locali stanno ampliando l’offerta di grandi vini al bicchiere come alternativa all’intera bottiglia: cresce la richiesta, complici la curiosità di assaggiare più etichette e la voglia di consumare meno alcol Pranzo di lavoro, un solo piatto e la necessità stare leggeri, ma senza rinunciare al piacere della tavola. Cena di coppia o di famiglia, ma solo lui o solo lei ama bere vino. Tavolata di amici, il desiderio di provare non solo un’etichetta, ma di concedersi anche quel bianco o quel rosso importante. Tre situazioni differenti, una sola soluzione a portata di mano, o meglio di bicchiere: il vino al calice. Tutte le volte che una bottiglia è troppo, oppure non basta a soddisfare la curiosità dei commensali, la possibilità di evitare l’ormai anacronistico “vino della casa” e di scegliere un solo calice si presenta allettante per tanti motivi, compreso quello puramente economico. Fino a qualche tempo fa, nella maggiore parte dei locali quando si apriva la carta dei vini, spesso si scopriva una selezione ridotta a un minimo di etichette, giocando un po’ al ribasso. E in molti casi è ancora così.

Fonte: Gusto.

Intervista a Greg Lambrecht – Con i miei tappi ho reso il vino senza tempo.
Il fondatore di Coravin: “Volevo creare qualcosa che migliorasse la qualità della vita delle persone. È una rivoluzione: non si è più obbligati a bere tutta la bottiglia” u uccede che un mercoledì sera qualsiasi, ti viene voglia di assaggiare un bicchiere di Ceretto Cannubi da una magnum del 2009. E il tuo partner vuole uno champagne. Ma per bere due calici dovresti stappare due bottiglie. Be’ oggi non sei più obbligato. E non devi più aspettare 5 anni, quando il vino sarà pronto: puoi degustare un bicchiere orse uno nel futuro, dalla stessa etichetta. Io, in quanto scienziato, non sono paziente. Greg Lambrecht è un fisico specializzato in ingegneria medica. Una carriera brillante da inventore di protesi, valvole cardiache e dispositivi medici per pazienti oncologici. Appassionato di vino sin dall’età di 16 anni, a un certo punto del suo percorso professionale, a partire dal 1999, realizza di voler creare qualcosa di speciale che coinvolga il mondo del vino. Qualcosa di rivoluzionario che migliori la vita della gente, proprio come accade con i dispositivi medici.

Fonte: Gusto.

Grandi manovre sul fronte delle fiere E a Verona ribaltone in vista dello shopping.
Cambia il vertice della rassegna scaligera. Con Bricolo pace Lega-Fi per le Comunali. Grandi manovre nel sistema fieristico italiano che è ripartito dopo il periodo il forzato stop per il covid (con cali di giro d’affari superiori all’8o%). Ma il boom di presenze registrato tra i padiglioni da gennaio ad oggi non cancella i problemi di un rilancio che passa anche attraverso il rinnovamento delle strutture ed un salto tecnologico-digitale che si è fatto pressante alla luce delle problematiche legate alla pandemia. Tra l’altro, mentre nel resto d’Europa (specie in Germania) i governi sono intervenuti da subito con cospicui finanziamenti a sostegno delle Fiere, nel nostro Paese i soldi sono arrivati in ritardo e col contagocce. Dunque il gap si è fatto più netto. A nostro favore gioca però la forza del prodotto-Italia ed il contesto attorno alle manifestazioni. Ma non basta.

Fonte: Verita’&Affari.

Oggi i funerali di Nicola Pietrantonj.
Con i suoi vini, Nicola Pletrantonj (foto) ha raccontato la sua famiglia: una vita fatta dl tenacia e lungimiranza. Ma oggi, Il mondo del vino abruzzese, piange Il grande imprenditore. Nicola Pietrantonj è morto all’età di ottanta anni lasciando alla figlia, Alice, dedita nel perseguire il rilancio e l’innovazione dell’azienda di famiglia, la sua eredità: un’azienda che racconta una storia di oltre due secoli fatta di passione, tradizione ed innovazione. Risalgono al lontano 1791 le attestate testimonianze dell’attività della famiglia Pietrantonj da sempre dedita alla viticoltura e all’agricoltura. Da ben 8 generazioni l’attività vitivinicola ha luogo nel tenimenti di Vittorito e Corfinio nel cuore della Valle Peligna, luogo di origine del Montepulciano d’Abruzzo e culla sin dall’epoca romana della più pregiata e decantata produzione vinicola.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

Sabato del vignaiolo – Per “Il sabato del vignaiolo” tutta la Romagna va in Emilia.
I produttori romagnoli della Fivi invitano tutti per un giorno in Emilia a pag. VI VINO Per “Il sabato del vignalolo” tutta la Romagna va in Emilia La delegazione dei vignaioli indipendenti della Fivi sarà presente sabato 14 maggio alla Cantina Palazzona di Maggio di Ozzano per la giornata di assaggi e giochi del gusto. Sveglia all’alba o giù di lì, caffè e subito in vigna, a potare, legare le viti, fare il sovescio tra i filari, diradare, vendemmiare… a seconda della stagione. Il sabato qualunque di un vignaiolo potrebbe cominciare così, ma quello che sta per arrivare sarà diverso. Ovviamente anche questo sarà in vigna, dove in effetti comincia il lavoro dei produttori della Fivi, ma in questo caso i vignaioli indipendenti si ritroveranno in gruppo per raccontare ad appassionati e clienti i loro vini e i loro territori. L’appuntamento è per sabato prossimo 14 maggio con la prima edizione dell’evento “Il sabato del vignaiolo”.

Fonte: Corriere Romagna Cibo.

Wein tour al via le iscrizioni per le masterclass.
Il Wein Tour 2022 riscopre i vini bianchi, che saranno i protagonisti assoluti delle masterclass di questa edizione in programma dal 20 a122 maggio. I relatori saranno: Chiara Giovoni, ambasciatrice italiana dello champagne, sommelier, wine writer per diverse testate giornalistiche di settore e autrice di libri dedicati al mondo delle bollicine italiano, europeo e mondiale; Giorgio Melandri, wine writer e critico enogastronomico, vicepresidente del consorzio Modigliana Stella dell’Appennino e produttore con la sua cantina Mutiliana; e il “principe dei sommelier” Bruno Piccioni. Protagonisti saranno i produttori della regione, che si presentano lungo la passeggiata enogastronomica nel centrale viale Bovio dalle 17 a tarda sera.

Fonte: Corriere Romagna Cibo.

La scelta di Gardini – Francesco Valentini storia di un vero artigiano del vino.
Francesco Valentini storia di un vero artigiano del vino Di origine spagnola, la famiglia Valentini vive in Abruzzo dal 1600 ma è solo con Edoardo che iniziano a produrre il mitico Trebbiano. L’Italia è una nazione ricca di cultura, di profumi, di sapori. Dalle punte innevate delle Alpi fino alle spiagge dorate del Sud Italia la diversità che si respira dà un valore unico ad ogni singolo metro quadrato di terra, rendendolo un posto unico. C’è però una ricchezza che spesso si perde perché non risalta alla vista, ed è la storia delle persone. Come quella della nobile famiglia di origine spagnola Valentini. Siamo a Loreto Aprutino, comune di appena settemila anime in provincia di Pescara. È l’Abruzzo generoso quello che si respira in questa parte di regione, capace di generare dalla terra frutti superbi quali il Trebbiano e il Montepulciano d’Abruzzo.

Fonte: Corriere Romagna Cibo.

Solidarietà e volontariato: il vino “Il Most” per aiutare le famiglie in difficoltà.
In vendita a Balconi fioriti nello stand di Ci.vi.vo. “Ven Èulta” e “Rimini Smoke Box”. Un brindisi di solidarietà. Durante il weekend, nell’ambito della kermesse “Balconi fioriti”, sarà possibile acquistare il vino “Il Most” creato dai vignaioli della cooperativa sociale La Fraternità. Ogni bottiglia è il risultato di mani instancabili con dietro tante storie, in un perfetto equilibrio «tra i bisogni e le risorse della terra ma anche delle persone che la coltivano». Durante l’evento i volontari del Ci.vi.vo. “Ven Èulta Santarcangelo” e “Rimini Smoke Box” vi aspetteranno dunque sotto i portici di piazza Ganganelli, insieme ai vignaioli. Un’occasione I volontari per raccontare progetti sociali e promuovere una cultura di collaborazione tra associazioni, a sostegno dell’inclusione e sostenibilità.

Fonte, Corriere Romagna Rimini.

Piacevolezza assoluta per un rosso violaceo dai profumi fruttati.
Firano gli anni Ottanta quando a proposito del CampofioJrin di Masi, storica azienda della Valpolicella, il leggendario Burton Anderson scrisse che questo vino ha creato una nuova categoria di vini veronesi. Dichiarazione lapidaria e decisiva, che fece la sua comparsa su Decanter. Ma il Campofiorin ha una storia più lunga e risale a quasi sessant’anni fa, precisamente al 1964. Fino ad allora la Valpolicella seguiva una pratica desunta dal mondo contadino abituata a produrre un «vinello» di pronta beva, ottenuto aggiungendo della semplice acqua sulle bucce dell’uva fermentata dopo il cosiddetto «governo». Toccò a Masi accordare il nome «Ripasso» a questa pratica.

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

Al “Ventimiglia Wine Festival” il meglio dell’enologia mondiale.
È una primavera che Ventimiglia dedica al cibo e alle eccellenze. Da domani si apriranno gli spazi riservati alla 1a edizione del Ventimiglia Wine Festival. Il primo evento è previsto in centro (via Garibaldi 10), dove domani sera alle 18 andrà in scena il primo delle due Masterdass dedicate all’eccellenza assoluta del vino, riservate a un massimo di 20 persone, a pagamento e guidate da Cristina Mercuri, una delle sole diecimila persone al mondo in possesso del Diploma Wset. La prima Masterclass sarà dedicata agli «sparkling wines», i vini frizzanti dei quali si degusterà una speciale selezione, con etichette provenienti non solo da Italia e Francia ma anche da Spagna e Sudafrica.

Fonte, Stampa Imperia.

Dalla Camozzi alle bolle per conquistare Parigi.
Lo spumante Nuit Dorè della cantina Vedrine di Polpenazze concede il bis al concorso internazionale dei vini biologici Amphore di Parigi. Anzi, fa ancora meglio: dopo la medaglia di bronzo del 2021 — unico spumante premiato in mezzo a soli champagne francesi — lo scorso weekend si è meritato la medaglia d’argento, uno dei pochi italiani medagliati tra le oltre 550 cantine, da tutto il mondo, passate al setaccio dagli esperti della celebre rassegna transalpina, quest’anno alla 26esima edizione (per dovere di cronaca: nel 2022 medaglia Silver anche per un prosecco brut di Valdobbiadene). Un’altra bella soddisfazione perla piccola azienda biologica gardesana, aperta nel 2002 come un hobby e una grande passione da Dario Ferrarini, dirigente alla Camozzi (dove è Chief technology officer), che andrà in pensione in autunno e così potrà quindi dedicarsi anima e corpo alla sua cantina.

Fonte: Brescia Oggi.

Wine festival e nuova sede Brindisi all’estate che arriva – Cultura e accoglienza D mondo delle vigne la carta per il turismo.
Con una nuova sede a Sondrio, a palazzo Martinengo, gli eventi estivi e un calendario di attività quotidiane, in collaborazione con la Strada dei vini e dei sapori e Provinea, il Consorzio è pronto per la nuova stagione. A partire dal Valtellina wine festival, che decolla il 4 giugno con i suoi sette appuntamenti dalla Valchiavenna a Livigno. Cultura e accoglienza Il mondo delle vigne la carta per il turismo I progetti. Una nuova sede per Consorzio tutela vini Tutto pronto per il Valtellina wine festival dal 4 giugno Sette appuntamenti «e la bellezza della sostenibilità» I La collaborazione con Provinea e Strada dei vini e dei sapori per gli eventi. Aumentare la cultura e l’accoglienza che ruota intorno al variegato mondo della vigna e dell’enogastronomia, in generale, perché segnali e dati parlano tutti di un turismo in grande crescita. «Obiettivo quinquennale».

Fonte: Provincia Sondrio.

Nel 2021 mille presenze agli eventi Quest’anno ne aspettiamo di più».
II programma Un festival per far conoscere il Nebbiolo delle Alpi e i suoi produttori tra degustazioni e percorsi Un festival, sette date e un lavoro di équipe che dà i suoi risultati migliori. Va sotto il nome di Valtellina wine festival la manifestazione simbolo dell’estate del mondo del vino valtellinese con le sue tappe fatte apposta per far conoscere il Nebbiolo delle Alpi e i suoi produttori attraverso laboratori, degustazioni, cene di territorio, passeggiate in vigna e percorsi enogastronomici. Un appuntamento organizzato da Consorzio, Strada dei vini e dei sapori e Provinea che si avvale della collaborazione di enti, istituzioni ed operatori, che è ormai vicino ad essere una tradizione per la stagione più calda dell’anno in provincia.

Fonte: Provincia Sondrio.

Le Marche del vino al ProWein per consolidarsi in Germania.
Dopo il Vinitaly da domenica 15 l’importante appuntamento a Düsseldorf I1 vino delle Marche torna protagonista a ProWein, la fiera tedesca di riferimento per il business enologico internazionale in programma a Düsseldorf da domenical5a martedì 17 maggio. Unite sotto il segno della promozione della produzione vinicola regionale, sono 39 le aziende socie dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) presenti alla fiera, di cui 24 aderenti alla collettiva coordinatá dalla Regione (pad.17, B05 e CO2); le altre 15 esporranno invece in spazi propri odi distributori. Per tutta la durata dell’evento sono previste degustazioni e incontri b2b. La partecipazione alla manifestazione tedesca arriva dopo un’ottima annata sul fronte dell’export per il vino made in Marche. Secondo Istat, lo scorso anno le esportazioni enologiche marchigiane sono cresciute a valore del 5,4%. Un aumento che sancisce la ripartenza per il settore vitivinicolo dopo le difficoltà legate all’emergenza sanitaria.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Rosa di Velenosi classe purissima.
Un rosato già di grande successo Un incanto. Un miracolo, il solito che nasce dalla nostra terra. La cantina è Velenosi, il vino è un rosato strepitoso che segnerà la prossima estate. In primo piano la fuoriserie enologica guidata da Angela Velenosi, nel caso sempre più sostenuta dai figli Marianna e Matteo: base operativa ad Ascoli Piceno, ma a proposito di vigneti anche Castorano, Monsampolo e Castel di Lama. Poi Ancarano, in Abruzzo e San Marcello, nell’Anconetano. Il totale parla di 2 milioni e mezzo di bottiglie all’anno tra bianchi, rossi, bollicine e appunto il Rosa (Marche Igt Rosato). Versione classica e poi la Magnum, 70mila pezzi che il mercato assorbe sempre più velocemente per un bere che premia la gradevolezza, il piacere di accompagnare i piatti con un bere sostenibile.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Panzini, occasione per gli studenti.
La collaborazione con Imt avrà una durata triennale Mettere a sistema le mol • teplici competenze ed esperienze in un’otticalavoradva. Èilrisultato del protocollo d’intesa siglato tra l’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e l’Istituto di istruzionesuperiore Panzini di Senigallia, che vede gli studenti della scuola protagonisti di attività didattiche e percorsi di formazione extracurriculare in ambito enogastronomico. La collaborazione – della durata triennale – ha fatto il proprio debutto ad aprile in occasione di Vinitaly con gli studenti che hanno partecipato alle iniziative di Imt, dal servizio presso lo stand fino alle prove di servizio in sala nell’ambito di una cena riservata alla stampa di settore. Un accordo strutturato in nome del made in Marche che, oltre ai temi dell’accoglienza, favorirà l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo di una rete di competenze trasversali.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

«La promozione internazionale è un vero gioco di squadra».
Langhe goes to Hollywood! Si è aperta cosi la seconda edizione del BBWO (Barolo e Barbaresco World Opening, ndi svoltasi quest’anno nella città del cinema il 28 e 29 aprile. Una manifestazione che ha riscosso un grandissimo successo internazionale e ha visto i due grandi vini di Langa, Barolo e Barbaresco, protagonisti nella kermesse organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria Ironika di Marene. Una partnership che si è rinnovata e consolidata dopo il primo grande appuntamento del Barolo e Barbaresco World Opening del 2020 a New York. Beppe Incarbona, amministratore delegato di Ironika, ritornato in Granda in questi giorni, non nasconde la sua grande soddisfazione per la riuscita dell’evento e ribadisce: «sono davvero felice ed onorato per avere organizzato una manifestazione così importante nella mecca del cinema. La stretta collaborazione di Ironika con il Consorzio ha dato risultati incredibili.

Fonte: Idea.

Tra i filari nasce la solidarietà E la Barbera si mette all’asta.
Saranno vendute oltre 500 bottiglie storiche, il ricavato? La solidarietà corre tra i filari della Barbera d’Asti. Qui la mano è tesa per aiutare chi oggi è in difficoltà per la guerra in Ucraina. È in programma stasera alle 18, al Teatro Alfieri, la grande Asta della Barbera orchestrata dal Consorzio Barbera d’Asti eVini del Monferrato insieme al Comune di Asti e alla Croce Verde. Un evento benefico che ha coinvolto le aziende storiche associate al Consorzio che hanno messo a disposizione grandi selezioni di Barbera d’Asti Superiore docg e di Nizza docg con alcune annate storiche molto ricercate. 01tre 500 bottiglie di vecchie annate, qualcuna ormai introvabile, saranno battute in lotti da 6 e 12. La base d’asta è di 5 mila euro, ma dal Consorzio sono fiduciosi nella generosità degli astigiani e si augurano di raccogliere di più.

Fonte: Stampa Asti.

La tre giorni per il Freisa vino piemontese dell’anno.
È tempo di festeggiamenti per il Freisa, eletto dalla Regione Piemonte vitigno dell’anno 2022. «Un riconoscimento prestigioso che premia gli sforzi fatti in questi anni dal Consorzio e ci offre un’occasione imperdibile per far conoscere ancora di più il nostro vino» dice Marina Zopegni, presidente del Consorzio, che quest’anno festeggia 20 anni di attività. Così per tre giorni, da domani a domenica nel centro di Chieri, il vino simbolo di Torino e delle sue colline sarà protagonista della XII edizione di «Di Freisa in Freisa», la manifestazione regionale organizzata dal Comune di Chieri e dal Consorzio del Freisa di Chieri e Collina Torinese. Una tre giorni in cui il vino, protagonista, diventa anche sponsor delle eccellenze gastronomiche e culturali del territorio. Il centro storico ospiterà workshop e seminari a tema vino, aperitivi, esposizioni artistiche, proposte musicali, iniziative dedicate ai più piccoli.

Fonte: Stampa Torino.

II Primitivo va in Germania È la prima volta al ProWein.
È la prima volta al ProWein I1 rimitivo di Manduria sbarca in Germania. Dal 15 al 17 m o, il consorzio tutela del Primitivo di Manduria sarà per la prima volta alla fiera internazionale ProWein di Düsseldorf con ben 31 aziende. La partecipazione alla fiera dimostra il grande interesse che il doc Manduria riscuote in Germania, uno dei primi Paesi per l’export con un trend in continua crescita. Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio tutela del Primitivo di Manduria, spiega che «l’evento di a Düsseldorf si conferma la manifestazione di punta del settore a livello internazionale e, dopo due anni di stop, questa edizione richiamerà sicuramente buyer, giornalisti e operatori da tutto il mondo. Una bella vetrina per la nostra dog dove uno dei mercati di rifermento è proprio la Germania, qui il nostro vino raggiunge ottimi risultati assicurandosi una grande fetta del proprio export, circa il 25 per cento».

Fonte: L’Edicola del Sud Taranto.

La svolta, nasce il Comitato vitivinicolo.
Dovrà, sviluppare il comparto che sta faticosamente uscendo dalla crisi del Covid La svolta, nasce il Comitato vitivinicolo Accolta la richiesta del settore, lo presiede l’assessore all’Agricoltura Forse è la volta buona che il settore vitivinicolo sardo riesce a fare quadrato e presentarsi unito sui mercati. Una svolta in un comparto dalle grandi potenzialità per lo più inespresse. La Regione, accogliendo le richieste degli operatori, ha istituito il Comitato consultivo vitivinicolo per il sostegno e la promozione del settore. L’assessore regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia, ieri ha firmato il decreto istitutivo, come aveva promesso al Vinitaly di Verona, nell’aprile scorso.

Fonte: Unione Sarda.

Chianti, allarme cinghiali “Devastano vigne e campi persi 40 posti di lavoro”.
Il Consorzio Colli fiorentini: “Abbiamo avuto danni per circa 700 mila euro” Chiesta l’estensione anche ai dipendenti delle aziende per la caccia di selezione di Barbara Ciotti Centinaia di posti di lavoro persi ogni anno nel Chianti, migliaia a rischio in tutta la regione per le devastazioni sempre più frequenti dei cinghiali e dei caprioli, di casa nelle vigne e negli allevamenti toscani. Dai lockdown le invasioni degli ungulati nelle proprietà di agricoltori e allevatori, un problema già annoso, si sono moltiplicate. Al punto da provocare al solo Consorzio Chianti Colli fiorentini, che riunisce 28 produttori, «un danno di circa 700mi1a euro, per una quarantina di posti di lavoro in meno», spiega il presidente Marco Ferretti. «Rappresentiamo il 2,6 per cento del vigneto complessivo del Chianti, in proporzione mancheranno altre decine e decine di impieghi.

Fonte: Repubblica Firenze.

Consorzio vini del territorio, 110 etichette e 55 cantine in due giorni di degustazioni.
Da oggi quinta edizione del contest organizzato dalla fondazione Mach La sfida per individuare i migliori Teroldego, Pinot grigio, Lagrein e Kerner Commissione. E composta da 30 tra enologi, enotecnici, sommelier e giornalisti Centodieci etichette in gara, 55 cantine del Trentino-Alto Adige Südtirol, 4 tipologie di vino suddivise in annate, due giorni di degustazioni a cura di una qualificata commissione composta da 30 esperti. Sono i numeri della quinta edizione del concorso sui vini del territorio organizzato dalla Fondazione Edmund Mach, che si terrà oggi e domani prossimo a San Michele all’Adige. L’apertura del concorso è prevista, presso la Sala Versini del Palazzo Ricerca e Conoscenza, questa mattina alle ore 8.45. La manifestazione, autorizzata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali come concorso ufficiale, è promossa e organizzata dal Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach in collaborazione con i comuni della Piana Rotaliana San Michele all’Adige, Mezzolombardo e Mezzocorona e conta sul supporto delle due sezioni Assoenologi Trentino ed Alto Adige e del Consorzio Piana Rotaliana Königsberg Quest’anno i vini protagonisti saranno: Teroldego Rotaliano DOP, Trentino DOP con indicazione di vitigno Pinot grigio e Lagrein, Alto Adige Südtirol DOP con indicazione di vitigno Pinot grigio, Kerner e Lagrein.
Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Convegno della Coldiretti di Verona sulla flavescenza dorata.
Coldiretti Verona accende un faro sulla flavescenza dorata, fitopatia della vite che interessa molle aree del Veronese. Lunedì 16 alle 18 il teatro parrocchiale di Roncà ospita alle 18 Gabriele Posenato, tecnico del Centro studi Agrea di San Giovanni Lupatoto per fare luce sulle azioni per fronteggiare la fitopatia anche dal punto di vista politico con esponenti locali, nazionali e europei. P.D.C.
Fonte: Arena.

Torna la Guida ai vini di Verona Appuntamento con i Top 100 – Torna la Guida ai vini di Verona Si brinda con il Gruppo Athesis.
Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandogliero selezioneranno le etichette migliori Torna la Guida ai vini di Verona Si brinda con il Gruppo Athesis Parte la raccolta di bottiglie per scegliere i Top 100 In ottobre uscirà l’edizione 2023, in allegato a L’Arena «Sempre vicini a questo mondo, con tante iniziative» •s Mondo del vino e Athesis, un rapporto sempre più consolidato e fatto di sinergie che si rinnovano ancora una volta grazie alla settima edizione de «La Guida ai vini di Verona 2023 Top 100». Tantissime cantine scaligere ogni anno aspettano di poter sottoporre le loro etichette al giudizio dei sommelier Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandogliero, gli autori del compendio che premia i cento migliori vini prodotti nell’areale vitivinicolo veronese.

Fonte: Arena.

La crescita dei prezzi non rallenta le bolle Il Prosecco ora attinge ad altri settemila ettari.
Per Giorgio Polegato (in foto), presidente di Coldiretti, bisogna osservare lo sviluppo della crisi ucraina. I prezzi sono aumentati del 20%, ma la corsa del Prosecco non si ferma grazie all’export, in particolare verso Gran Bretagna e Stati Uniti. Da inizio anno tutte e tre le denominazioni crescono a ritmi vertiginosi (Asolo 8,6 milioni di bottiglie, +33,4%; Valdobbiadene e Conegliano 38,5 milioni, +27,63%; Doc 196,4 milioni di bottiglie, +17,8%). Un sistema che lo scorso anno produsse 753,6 milioni di bottiglie per un valore di 4 miliardi di euro al consumo e che quest’anno potrebbe crescere ancora. Ma non è ancora tempo di festeggiare. «Dobbiamo essere lieti dei risultati, ma realisti – dice il presidente del consorzio della Doc, Stefano Zanette -. Sorprende come in questi primi mesi dell’anno siamo riusciti a portare sugli scaffali prodotti più costosi, ma continuando a vendere e a crescere. Speriamo che prosegua così anche nei prossimi mesi, ora è troppo presto per fare ulteriori previsioni». Di certo, la Doc si sta attrezzando per sostenere i flussi aumentati. Nell’assemblea dei soci di lunedì è stato deciso di estendere gli ettari di «attingimento». Le bollicine Doc ora nascono su 24.450 ettari, che oggi sono «pochi» rispetto alle richieste. Per questo lo scorso anno si decise di attingere ad altri 6.25o ettari di Glera già piantata a terra.

Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.

Asolo Prosecco cresce la domanda «Più produzione».
Approvato lo sblocco vendemmiale. Luca Zaia: «Buon segnale di ripresa» ASOLO Asolo Prosecco: approvato lo sblocco vendemmiale. Così si potrà incrementare la produzione e rispondere alla crescente domanda per l’anno in corso. È stato approvato ieri anche dai soci lo sblocco vendemmiale proposto dal Cda in ragione delle ottime performance delle bollicine nel post pandemia. E sul risultato interviene anche Zaia. «È il segnale delle energie del territorio». Soddisfatto il Consiglio di amministrazione del Consorzio che sta vedendo una cresciuta importante sia in valore sia in consumo. «Dopo due anni di pandemia, il dato che giunge da Molo sottolinea che per fortuna non mancano e sono notevoli i segni di ripresa. Speriamo che presto si possano registrare finalmente anche segnali positivi di superamento della crisi ucraina. Intanto, i segnali ci dicono che la nostra è una viticoltura eroica non solo per l’ambiente su cui si sviluppa ma anche per le energie con cui gli imprenditori dimostrano di saper reagire alle difficoltà sui mercati internazionali».

Fonte: Gazzettino Treviso.

Asolo Prosecco produzione al +33%.
L’Asolo Prosecco ha chiuso il primo quadrimestre 2022 con una produzione di bottiglie pari al 33,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Le bollicine asolane si confermano una delle perle che compongono quella diadema della nostra viticoltura, chiamato Prosecco. Mi congratulo con il consorzio e il suo presidente per l’impegno profuso e il risultato di una crescita della produzione così rilevante ed uniforme a tutta la filiera” ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia.

Fonte: Voce di Rovigo.

Per fare vino in sottrazione bisogna sapere cosa non fare!
Si sente sempre più spesso parlare di vini prodotti in “sottrazione”, ovvero cercando di togliere il più possibile per impattare il meno possibile su ciò che finirà nei nostri calici. Sono fortemente convinto che la strada della sottrazione del superfluo possa essere un obiettivo da perseguire e che, oggi, possa dar luogo alla produzione di vini di grande interesse e carisma. E’ fondamentale, però, non travisare il concetto di sottrazione che, come la scultura ci insegna, deve basarsi sulla cognizione di causa: “non per via di porre ma per forza di levare” (Michelangelo Buonarroti). Per fare vino in sottrazione, quindi, bisogna sapere cosa togliere; per sapere cosa togliere bisogna conoscere i principi tecnici che permettono alla vite di produrre uva sana e di qualità e a quell’uva di diventare vino capace di farsi traduttore fedele della propria identità varietale e ancor più di quella territoriale. Sia chiaro, per tecnica intendo l’insieme di scelte (anche nel non fare) e di azioni attuate da qualsiasi vignaiolo e produttore dalla vigna alla bottiglia, secondo i propri canoni produttivi (per intenderci, la potatura è da considerarsi una delle più importanti azioni tecniche come lo possono essere un travaso o un rimontaggio o qualsiasi altra operazione meccanico-fisica di cantina, quindi non necessariamente chimica).

Fonte: Wine Blog Roll.

Mario Draghi ambasciatore dei vini italiani con i big del mondo.
Mario Draghi ambasciatore del vino italiano con i grandi del mondo. Dopo la speciale cassetta di etichette di pregio regalata a Mark Zuckerberg in visita a Palazzo Chigi il 5 maggio, il capo del governo, in viaggio negli Stati Uniti, ha fatto dono al presidente americano Joe Biden di una super selezione che mette insieme il top della produzione vitivinicola italiana. Quattro super etichette tirate fuori dalla ricchissima gamma offerta dal nostro Paese, in particolare da Piemonte, Toscana e Campania: stiamo parlando di un Barbaresco Sorì San Lorenzo Gaja del 2016, di un Masseto 2018 (vino cult di Bolgheri, punta di diamante del Gruppo Frescobaldi), un Sassicaia 2018 (simbolo del top dell’Italia da bere nel mondo, realizzato a Bolgheri nella storica Tenuta San Guido) e un bianco profumato e di grande eleganza firmato Marisa Cuomo: Costa d’Amalfi Fiorduva (blend di vitigni  autoctoni quali Fenile 30%, Ginestra 30%, Ripoli 40%).

Fonte: La Repubblica.

Vini pregiati: come unire passione e investimenti.
In tempi incerti, puntare sulle bottiglie di valore è diventato un trend solido. L’accesso alla vendita En Primeur è ancora più conveniente. Le grandi etichette continuano a rappresentare un asset alternativo interessante per chi investe. Il mercato del vino pregiato tende a rimanere stabile anche in tempi difficili: è infatti considerato, in genere, un investimento di lungo periodo, meno esposto alla volatilità. Il vino può quindi rientrare tra quelli che vengono definiti “beni rifugio”. Guardando al “Knight Frank Luxury Investment Index”, che verifica gli investimenti nei settori del collezionismo (arte, monete, auto, gioielli, vino e superalcolici) degli “Ultra-high-net-worth individual”, ossia delle persone con patrimonio netto oltre i 30 milioni di dollari, merge che il vino ha realizzato performance migliori negli ultimi dieci anni rispetto agli altri settori (tranne per il whisky) segnando un +137%. Anche nel 2021, un anno complicato per molti settori, il mercato dei vini pregiati ha continuato a crescere, in media dell’1% l’anno, con performance particolarmente brillanti per Champagne e Borgogna.

Fonte: Corriere della Sera.

Vino biologico, anche in Argentina produzione e consumo in crescita. Unione europea principale cliente.
La produzione di vino biologico e il consumo interno stanno conoscendo un periodo di crescita anche in Argentina, in linea con la tendenza mondiale sempre più attenta a salute e protezione dell’ambiente. “C’è un aumento deciso di produttori interessati alle apposite certificazioni”, spiega Francisco Barreiro, co-fondatore di Vios (Vinos más Sustentables) all’agenzia Télam. L’ultima ‘fotografia’ al settore mostra un aumento della superficie adibita a produzione organica del 14 per cento, raggiungendo i 96.476 ettari totali. Un trend che si va consolidando nell’ultimo decennio. L’area principale del paese interessata dalla crescita è la macroregione occidentale del Cuyo che somma il 61 per cento, mentre a livello provinciale quelle di Salta, Jujuy e Mendoza.

Fonte: Gaucho News.

Il Friularo sbarca alla Campionaria, degustazioni gratuite del vino dei padovani.
Sarà presente con un proprio stand dal 14 al 22 maggio in Fiera il “Consorzio di tutela vini Doc Bagnoli – Friularo di Bagnoli Docg”. Torna la Fiera Campionaria e torna il Friularo in città, con degustazioni gratuite per tutti e una storia di sapori e passioni da raccontare. Dal 14 al 22 maggio, nel contesto della Fiera Campionaria di Padova, il “Consorzio di tutela vini Doc Bagnoli – Friularo di Bagnoli Docg”, sarà presente con un proprio stand. All’interno del PalaAscom al padiglione 8, corsia C, ci sarà un punto dedicato proprio al prezioso nettare, che dall’epoca carrarese riempie i bicchieri dei padovani e ne allieta i pasti. A disposizione dei visitatori ci saranno le bollicine 1950 brut 2019 di Conselve Vigneti e Cantine e lo Spumante Metodo Classico D.o.c. Bagnoli 2015 del Dominio di Bagnoli, ricavate da uva friulara vinificata in bianco, e il Friularo Ambasciatore 2015 D.o.c.g. e il Friularo Fondatore Riserva 2011 D.o.c.g. di Conselve Vigneti e Cantine, il Friularo Classico Vendemmia Tardiva D.o.c.g. 2015 e il Friularo Classico D.o.c.g. 2017 del Dominio di Bagnoli

Fonte: Padova Oggi.

Vino: Marche a ProWein Düsseldorf con 39 aziende.
l vino delle Marche torna protagonista a “ProWein”, la fiera tedesca di riferimento per il business enologico internazionale in programma a Düsseldorf dal 15 al 17 maggio. La produzione vinicola regionale sarà presente con 39 le aziende socie dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), di cui 24 nello stand collettivo coordinato dalla Regione, e altre 15 in spazi propri o di distributori. “La partecipazione alla manifestazione tedesca – fa sapere l’Imt – arriva dopo un’ottima annata sul fronte dell’export per il vino made in Marche”, con un + 5,4% di export nel 2021 secondo i dati Istat. Per l’istituto marchigiano, l’aumento è stato sostenuto soprattutto da Germania, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Svezia e Norvegia e “sancisce la ripartenza per il settore vitivinicolo dopo le difficoltà legate all’emergenza sanitaria”.

Fonte: ANSA.it.

Nino Barraco – Un perfezionista in vigna e un abile sperimentatore in cantina.
A volte si tende a pensare che l’artigiano non possa cambiare, non evolva, in quanto abbarbicato al proprio fare, sia esso frutto di tradizione, eredità esperienziale o radicata convinzione. In realtà, l’artigiano fa e impara, da errori e successi, da dubbi e scoperte, il tutto senza mai sentirsi padrone di verità assolute, bensì di una consapevolezza in continuo divenire. Faccio questa premessa perché durante il mio ultimo viaggio a Marsala sono stato a trovare un artigiano (so che a molti questo termine non piace, ma da figlio di un artigiano padrone dell’arte del restauro e del cesello, mi sento di poterlo usare nella sua accezione più positiva) della vigna e del vino. Parlo di Nino Barraco, ritrovato con piacere dopo qualche anno dall’ultimo incontro fugace durante un evento enoico in cui il suo banco era, come di consueto, molto frequentato. Parlare di vigna e di vigna e di vino con lui è sempre estremamente piacevole e costruttivo, ma la percezione che ho avuto potendolo fare camminando i suoi campi e assaggiando nella sua cantina è stata ancor più chiara di quelle avute in passato.

Fonte: WineBlogRoll.

STAMPA ESTERA

Le discret HR Path, champion français des logiciels RH, lève 225 millions d’euros.
L’IGP Pays d’Oc se dote d’une réserve de résilience pour faire face aux aléas climatiques S’inspirant de la réserve qualitative champenoise, e syndcal des vins de Pays d’Oc mite le dispositif de réserve de résilience. (Crédits IGP Pays d’Oc) Michèle Trévoux Les vins de Pays d’Oc veulent instaurer une réserve de résilience pour être en mesure d’approvisionner le marché en cas de petite récolte. Un outil de régulation pour sécuriser les producteurs et stabiliser les prix. Le gel mémorable d’avril 2021 aura été l’élément déclencheur. Au lendemain de cet accident climatique qui a sévèrement amputé la récolte 202″, Jacques Gravegeal, président du syndicat des vins de Pays d’Oc, s’était engagé à mener une réflexion sur les outils à mettre en place pour faire face aux aléas climatiques. Il a tenu parole puisque le 29 avril dernier, lors de l’assemblée générale du syndicat, il a levé le voile sur la réserve de résilience, nouvel outil de régulation du marché qu’il souhaite mettre en place dès les prochaines vendanges. Eviter les récoltes en dents de scie S’inspirant de la réserve qualitative champenoise, le projet, actuellement en cours d’approbation par les pouvoirs publics, prévoit la possibilité pour les producteurs d’une réserve individuelle volontaire, constituée au sein du rendement maximum de production. C’est le principe d’une réserve glissante qui a été retenu avec une libération automatique à partir du 15 septembre : le volume bloqué de la récolte N-1 est alors remplacé par le volume équivalent de la récolte N et le volume ainsi libéré pourra être mis en marché.
Fonte: Tribune.

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A risentirci a domani.