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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 25 giugno 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Il mondo del vino non sa che fare con i Millennial.
Il fatto che in Italia la pandemia abbia portato con sé anche un leggero aumento dei consumi pro capite, chiusi tra le mura domestiche abbiamo evidentemente trovato rifugio nel vino, è un dato che non deve trarre in inganno e che anzi va inserito in un contesto più ampio, che vede non solo il nostro paese ormai da decenni bere sempre meno vino ma anche i consumi mondiali ai livelli di circa quindici anni fa, in calo per il terzo anno consecutivo. Da una parte il mondo del vino è riuscito nel corso degli ultimi due decenni a valorizzare la propria produzione alzando il prezzo medio delle bottiglie vendute nelle enoteche e nei ristoranti, portando così i consumi verso una fascia sempre più premium, a discapito dei vini più economid.
Fonte: Cibo.
Tignanello vola (+68%) alle aste.
Tutti i ventidue millesimi battuti hanno messo a segno rialzi superiori al 20% Tignanello vola (+68%) alle aste di Cesare Pillon Ciò che colpisce, nella tabella che illustra le quotazioni spuntate dalle bottiglie di Tignanello alle aste del 2021-2022 mettendole a confronto con quelle registrate nel 2020, è la totale assenza del segno meno nell’ultima colonna, il che significa che sono tutte aumentate. vero che in tabella, per motivi di spazio, compaiono soltanto 16 dei 22 millesimi di Tignanello coinvolti nel confronto, ma anche il prezzo dei sei che non vi compaiono si è accresciuto. Un en plein di 22 quotazioni in crescita su 22 non era mai stato registrato da questa rubrica.
Fonte: Milano Finanza.
Vino, più consumatori ma bevono di meno.
Si beve meno in quantità ma aumenta la platea degli italiani che consumano vino, con quasi 3o milioni di persone che equivalgono a circa il 55% della popolazione, di cui 1166% di uomini e il 44% di donne. Lo rileva l’Osservatorio dell’Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato nuovi dati Istat sui consumi di alcolici nel 2021. Negli ultimi dieci anni il numero dei consumatori è aumentato del 2,3% (del 9% tra le donne), ma non allo stesso modo per tutte le età: mentre tra giovani i consumatori sono più o meno stabili, cala del 23% la fascia 35-44 anni; crescono, invece dell’11,4% quella dai 55 ai 64 anni e del 19,3% quella dai 65 anni in su. In diminuzione poi chi beve vino tutti i giorni: era un’abitudine per 14,9 milioni di italiani, ora scesi a 12,4 milioni (-16,8%) con un crollo del 31,3% per chi arriva a oltre mezzo litro al giorno. Tra le regioni l’Umbria vanta la maggiore quota di consumatori (62%), seguita da Marche (60%) e dal Veneto (59%), Emilia Romagna e Valle d’Aosta. In coda ci sono Sardegna (48%) e Sicilia (45%). Con quasi un quinto del totale la Lombardia è in testa alla ripartizione dei consumatori a livello nazionale, seguita da Lazio (10%) e Veneto (9%). Tra giovani (18-34 anni) sono in calo (-10%) i consumatori quotidiani.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
Hausbrandt riparte e diversifica dal caffè al vino fino alla birra.
Aziende storiche Fatturato a 73 milioni Giambattista Marchetto Nell’anno in cui celebra1 130 anni di vita, Hausbrandt punta al pieno recupero sul pre Covid. Soprattutto grazie alla differenziazione del business. «Il Gruppo è in salute – conferma infatti il presidente Martino Zanetti – e ha potuto beneficiare dell’incremento di fatturato derivante dalla casa vinicola Col Sandago e dalla birra Theresianer. Abbiamo avuto la sorpresa di un mutamento sulle vendite nel vino soprattutto grazie allo Champagne Martin Orsyn, inserito nel mercato nel 2020. In generale, la tendenza prospettata è positiva con un ritorno quasi pari ai livelli del 2019». Nel frattempo il Gruppo archivia il 2021 con fatturato a 73 milioni di euro, in netto recupero rispetto a un 2020 difficile, ma non ancora a pieno regime. In prospettiva, Hausbrandt punta ancora molto sul caffè. Nel headquarters a Nervesa della Battaglia, nel Trevigiano, il moderno impianto di torrefazione e il polo logistico di 4.400 mq dedicati ai magazzini di stoccaggio permettono all’azienda di “servire” il caffè in oltre 90 Paesi al mondo attraverso una produzione sostenibile.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
Il lato frizzante dell’Emilia Romagna – La Romagna e l’Emilia Un confronto frizzante.
La Romagna e l’Emilia Un confronto frizzante Dal Lambrusco al Pignoletto, passando per gli spumanti fino al Trebbiano Una degustazione di venti bottiglie che stupiscono per qualità e interpretazione. Certo, vanno bene per ogni occasione, ma la realtà è che l’estate è il momento migliore per le bollicine. Non c’è alcun dubbio, perché quella piacevole sensazione frizzante al palato riesce a convogliare, fatalmente, tutta la voglia di leggerezza che la bella stagione porta con sé. Soprattutto in questo 2022. D’altro canto, siamo fortunati, la nostra regione è, come ripeto spesso, oltre che terra di grandissimi vini fermi, anche destinazione imprescindibile per i vini spumantizzati che, anche grazie alla loro lunga tradizione, hanno poco o nulla da invidiare a prodotti di altre regioni vitivinicole.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Chi lo ha detto che i rossi non si possono bere freddi?
Il critico di fama internazionale Luca Gardini sfata un mito: «Basta con i vecchi sistemi Non abbiate timore di osare oltre gli schemi». Diciamoci la verità, soprattutto con una primavera (e, già lo si può immaginare facilmente, un’estate) come quelle che stiamo vivendo e che ci stanno aspettando, chi di noi non ha dibattuto, con amici, fidanzati e fidanzate, mogli e mariti, sulla temperatura di servizio dei vini? Una questione lunga ed annosa, che ho molto a cuore e su cui, non lo nascondo, ho detto la mia in diverse sedi. Ovvio che, in un periodo di grande spolvero per il movimento enoico come quello che stiamo vivendo, lungi da me creare categorizzazioni o teorizzare sulla stagionalità nei consumi della nostra bevanda prediletta o, ancora peggio, dire «non si può!». Bere vino è e sarà sempre legato in primis al piacere e al gusto personale.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Valdarno, un territorio baciato dal destino.
Moretti Cuseri, storia di una famiglia che ha segnato l’enologia italiana “Sette” è il loro nuovo progetto sul Merlot. Parlare di Tenuta Sette Ponti è immergersi mani e cuore nella storia vitivinicola italiana, dato che si tratta di un’azienda che ha segnato indissolubilmente, a suon di vision azzeccate, il percorso di crescita del nostro settore. La storia inizia già nel secolo scorso, siamo infatti nel 1950 quando l’architetto Alberto Moretti Cuseri acquista questa splendida tenuta, attualmente di 330 ettari totali, di cui 50 vitati (con un primo nucleo di una sessantina di ettari, di cui solo 3 a vite) un tempo parte dei possedimenti reali—e dove era già stata piantata, nel 1935, a celebrare la presa dell’Abissinia, la poi celeberrima vigna terrazzata detta “Dell’Impero” — delle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia Aosta, che a loro volta l’avevano acquisita direttamente dal Gran Duca Leopoldo d’Asburgo.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
A spasso sui Colli Bolognesi Tra Pignoletto e Barbera – I mille volti dei Colli Bolognesi Una terra tutta da assaporare.
La personalità del Pignoletto e il colore intenso della Barbera Due simboli di un territorio che ora punta forte sull’enoturismo. C’è qualcosa di incontaminato su e giù per i pendii dei colli bolognesi. Sarà l’aria che si respira, carica di profumi di una volta, di quelli che nelle città sono andati ormai praticamente persi. Oppure sarà il fatto che, qui, le logiche di mercato non hanno ancora preso il sopravvento. Il mondo al momento non chiede il Pignoletto o la Barbera, e questo è un errore grave vista la qualità raggiunta, ma al contempo ha consentito al territorio di non venire letteralmente sommerso dalle vigne. In questo luogo i vignaioli vivono ancora di seminativo, di qualche buon frutto staccato direttamente dall’albero la mattina appena svegli (come le splendide ciliegie di Vignola che, è vero, sono di Modena, ma perché bisogna sempre porsi dei limiti? La distanza, tra l’altro, è di appena quindici minuti), di una rinfrescante passeggiata nel bosco.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
L’Italia Rosè, un mondo che vale la pena scoprire.
Luca Gardini: «Più concentrati e intensi quelli del sud, sapidi e croccanti al centro, eleganti e floreali nel nord». I vini rosati chiamano l’estate e l’estate chiama i vini rosati, in un legame indissolubile che caratterizza, anche da un punto di vista antropologico, l’evoluzione delle abitudini alimentari durante l’anno. Non voglio assolutamente affermare che in questo periodo si debbano trascurare i Sangiovesi o i Nebbioli, per carità, quello che intendo dire è che i mesi più caldi portano, insieme ad un naturale `sgrassamento’ della cucina, una convivialità di bevute che suggerisce, anche per il loro potere rallegrante e rinfrescante, bollicine, vini bianchi e, appunto, rosati. I vini rosati, peraltro, tipologia sulla quale scontiamo un lieve gap di ricettività del mercato, sono in realtà molto espressivi, capaci di valorizzare al meglio le qualità di specifici vitigni.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
La Romagna e il suo aceto Perché l’uva non è solo vino.
Lorenzi e Nicola Vulai insieme per l’aceto di Riesling Il neonato di casa Ottaviani è già diventato “stellato”. Si dice che l’Impero Romano sia stato fondato sull’aceto. Certo non vogliamo stare qui a scrivere o addirittura riscrivere la storia, ma c’è un fatto indiscutibile in questa affermazione che, nonostante sia naturalmente esagerata, ha in sé un piccolo fondo di interessante verità. È un fatto che gli antichi legionari portassero sempre nelle loro compagne una sostanziosa scorta di aceto di vino che, diluito con l’acqua, dava origine alla bevanda poi divenuta nota come Posca. Dissetante e leggermente acida, la vera forza di questa unione sarebbe stata nelle proprietà disinfettanti dell’aceto che, rendendo di fatto “potabile” l’acqua delle colonie conquistate, avrebbe evitato la decimazione delle truppe romane. Mettendo però da parte tutto questo, l’aceto è un prodotto che fa parte della storia dell’uomo da migliaia di anni e, insieme al vino, è uno dei frutti più straordinari ricavabili dall’uva.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Le quattrocento botticelle di Venturini Baldini.
L’azienda è proprietaria dell’Acetaia di Canossa una delle più antiche della provincia di Reggio Emilia dici anni. Le perle, invece, sono ideali per RONCOLO (REGGIO EMILIA). Venturini Baldini, storica tenuta nel cuore delle terre di Quattro Castella, non è solo un produttore di vini, ma vanta una tra le più antiche acetaie della provincia di Reggio Emilia, ossia l’Acetaia di Canossa. Stiamo parlando di quattrocento botticelle gelosamente custodite in un ampio solaio d’altri tempi, capace di affrontare la calura estiva e il rigore dell’inverno, un mix di legni diversi – ginepro, rovere, gelso, castagno, ciliegio – una storicità che attraversa quattro secoli e arriva fino ai nostri giorni, dove sposa l’innovazione.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Alla scoperta di Engine Il gin amico dell’ambiente – Glamour e amico del clima Engine, un italiano di razza.
Divenuto uno dei gin più richiesti in Italia Ora l’azienda è diventata la prima del settore a scegliere di aderire al CO2alizione italiana Sembra un barattolo per l’olio motore, ma in realtà al suo in- — — terno nasconde uno dei gin più apprezzati del momento. Il chio, come le mugo i secchielli portaghiaccio, sono realizzati piemontese Engine è letteralmente esploso nel mondo dei in alluminio. Un materiale riciclabile all’infinito». cocktail e, soprattutto adesso che il gin tonic è diventato uno Da cueste parole; si capisce come mai Engine sia stata la dei drink più richiesti dal pubblico, è bello vedere che riesce a prima azienda del settore spirits a sostenere CO2 alizione Ita farsi largo un prodotto cento per cento italiano che, tra l’allia, l’iniziativa di più di 60 aziende italiane che si fanno leader, richiama anche uno dei prodotti simbolo della nostra na- del cambiamento e si impegnano ad integrare in modo perzione (e anche della nostra regione) ossia le macchine. «E manente nell’oggetto sociale dei propri statuti una finalità di gene come racconta il suo creatore, Paolo Dalla Mora — è neutralità climatica, in linea con i target europei e italiani. creato in modo artigianale dai maestri distillatori in piccoli lotti e imbottigliato a mano in un piccolo laboratorio dell’Al- La novità alta Langa.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Vermentino protagonista per due giorni – Al via la rassegna “Benvenuto Vermentino”.
Al via la rassegna “Benvenuto Vermentino” II borgo si veste a festa mettendo in mostra i suoi tesori. Torna la rassegna ‘Benvenuto Vermentino’ organizzata dal Comune di Castelnuovo Magra nel borgo collinare e l’occasione consentirà al territorio di far conoscere le proprie specialità. Non soltanto il Vermentino ma anche l’olio d’oliva, i sentieri da esplorare, le vie del borgo, la torre dei Vescovi di Luni. E poi tante iniziative e collaborazione tra associazioni, Pro Loco, Cai, Avis per rendere ricche le due giornate che rafforzano il gemellaggio con il Vermentino di Gallura ed in particolare con la Promocamera di Sassari, che sarà presente con una delegazione dei produttori sardi. Si inizia stamani con la degustazione tecnica alla quale sono invitati esperti del settore per poi passare al pomeriggio quando dalle 17.30 in piazza Querciola apriranno gli spazi espositivi delle aziende produttrici di olio extra vergine di oliva e degli altri prodotti tradizionali, artigianali e della gastronomia locale.
Fonte: Nazione La Spezia.
Castelnuovo Magra – Benvenuto Vermentino: degustazioni e spettacoli.
Oggi e domani a Castelnuovo ecco il ritorno di Benvenuto Vermentino. Vino, olio, cibo e musica sono i protagonisti della manifestazione che promuove Castelnuovo capitale del vino, con un programma ricco di eventi. L’undicesima edizione consente ai visitatori di assaggiare quasi un centinaio di etichette di Vermentino ligure, toscano e sardo. Alla Pro Loco il compito di ristorare i visitatori con le specialità locali.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Vino biologico e dj set per aiutare i malati del Bianco Airone.
Tempo di storytelling enologico in riviera. Domani l’azienda vinicola biologica ‘Clara-Marcelli’ di Castorano ospiterà l’evento benefico ‘Tell me wine’, organizzato dal Rota ract club di San Benedetto. L’evento prevede una visita in vigna ed una in cantina, con degustazione finale di svariate tipologie di vino, ottenuto con metodi di coltivazione biologica, e buffet accompagnato da deejay set. Il ricavato sarà devoluto a ‘Bianco Airone’, associazione di promozione sociale che opera senza finalità di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e socio sanitarie, per agevolare la vita dei malati affetti da patologie onco-ematologiche.
Fonte: Resto del Carlino Ascoli.
La storia Lanati e il Barolo del conte Cavour A ottobre anche un’asta per beneficenza.
L’apprezzata manifestazione organizzata dalla Pro Loco prenderà il via sabato 25 giugno, per chiudersi domenica 3 luglio La Mostra del Vino finalmente torna protagonista Sono tantissimi gli appuntamenti in programma, per un intero evento dedicato al vino, alla gastronomia e agli spettacoli. L’ultima edizione risale al 2019, ma ora finalmente si riparte: la Mostra del Vino di Sizzano torna protagonista, e lo fa nel migliore dei modi celebrando la sua cinquantesima edizione. L’attesa manifestazione organizzata dalla Pro Loco animerà il paese per otto giorni, a partire da sabato 25 e fino a domenica 3 luglio. E sarà dedicata, come da tradizione a vino, gastronomia e spettacoli. Piazza Prone e piu in generale Sizzano sono pronte.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
“Dopo molte parole servono microinvasi per affrontare il cambiamento climatico”.
Qualcuno evoca lo spettro dei 2003, quando le temperature sahariane e l’assenza di pioggia per tutta l’estate provocarono una delle vendemmie più scarse e anomale degli ultimi 20 anni. Altri sono più fiduciosi e parlano di una situazione ancora tutta da definire nelle prossime settimane. Di sicuro la prolungata siccità sta iniziando a preoccupare anche i produttori di Langhe e Roero, che mettono in campo tutta l’esperienza maturata in questi anni di «global warming» per proteggere i preziosi vigneti e i loro frutti. «Le vigne per ora stanno bene, non ci sono segnali di stress – spiega Claudio Conterno, barolista a Monforte e presidente di Cia Cuneo.
Fonte: Stampa Cuneo.
In 80 giorni il giro del mondo.
Dal primo vino imbottigliato per “uso familiare” alla produzione internazionale. Con Mandwinery nasce con una promessa e anche con una scommessa: quella di realizzare un vino di qualità è di ottenerlo subito. L’idea di Vito Manduano è antica: «i miei nonni sia paterno che materno — racconta — vinificavano le loro uve per ottenere il vino da consumare in casa o donare agli amici. Ho ancora nelle narici il profumo del mosto fermentato. Da quei sapori e da quegli odori che è cresciuto il desiderio di produrre vino». Mandano acquista i primi terreni nel 2010. Oggi l’azienda di famiglia conta 30 ettari in cui si raccolgono grappoli di Montepulciano, Lambrusco, Trebbiano e Nero di Troia soprattutto: il vitigno autoctono per antonomasia.
Fonte: L’Edicola del Sud Foggia.
Montepulciano e Nero di Troia Imbottigliati come un “novello”.
Ottanta dì significa ottanta giorni. «Sono quelli intercorsi tra la vendemmia e lo stappo della prima bottiglia». Giuseppe Colopi, enologo dalla lunga carriera, conosce che tipo di uva è il Nero di Troia «non mi avrebbe mai permesso di poter realizzare la follia di Vito Manduano e cioè di ottenere una bottiglia di qualità per le feste di natale dell’anno della vendemmia», quella dello scorso anno, il 2021. Infatti, i mosti devono affinare in cilindri di acciaio o in botti di legno almeno per alcuni mesi, a meno che non si produca vino novello, la prima spremitura che si beve a San Martino, agli inizi di novembre. «No, non volevamo un vino novello», è tranchant Colopi. «Così ho rischiato. Abbiamo imbottigliato il vino dopo la fermentazione e lo abbiamo lasciato tranquillo in cantina per 80 giorni, quanti servirono a Jules Verne per fare il giro del mondo».
Fonte: L’Edicola del Sud Foggia.
Summit del vino e voci di donna.
La rassegna Wine Experience di scena l’1 e 2 luglio Summit del vino e voci di donna Centocinquanta cantine tra le migliori d’ Italia, sei eventi speciali che uniscono vino e creatività in un borgo, quello di Oschiri, ricco di storia e archeologia: ili e 2 luglio andrà in scena la quarta edizione del Wine Experience 2022. La rassegna, evento unico in Sardegna, rappresenta un vero e proprio summit del vino con i più importanti esperti ed esperte dell’enologia e viticoltura a livello nazionale. Ad aprire la manifestazione sarà il i luglio l’incontro in cui i cambiamenti climatici, la viticoltura sostenibile e la figura imprenditoriale femminile, saranno i principali temi al centro degli incontri. Ed é proprio sull’argomento donne e vino che si concentrerà una parte importante del dibattito.
Fonte: Unione Sarda.
Cantina Jazz va in tour nei borghi.
Dopo il debutto in piazza a Lorenzana prossima tappa a Santa Maria a Monte Ecco il calendario? Pontedera Costruire sinestesie eno-musicali nelle pubbliche piazze, nei parchi e nei punti panoramici di piccoli borghi pisani. Ripartono gli appuntamenti di Cantina Jazz, dopo quasi due anni di stop, in una nuova e originale rassegna estiva dedicata al vino, alla buona cucina, alla musica e all’arte. Si tratta di “Enostesie nei Borghi”, un cartellone di ben sei appuntamenti, allestiti grazie al contributo della Fondazione Pisa, col patrocinio della Provincia di Pisa, in convenzione con il Corso di Studi in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Pisa, e in collaborazione con la delegazione A.I.S. di Pisa, con la condotta SlowFood di Pisa e Monte Pisano, e con l’app enoturistica Vinis.
Fonte: Tirreno Pontedera.
La viticoltura guarda al futuro e al turismo.
Il convegno organizzato dalla cantina Ca’ di Rajo CIMAOOLMO Trecento persone tra produttori di Veneto e Friuli, autorità, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo della finanza si sono date appuntamento giovedì scorso per parlare della prossima vendemmia e del futuro del settore nel corso della serata organizzata dalla cantina Ca’ di Rajo, con sedi a San Polo di Piave, Azzano Decimo e Treppo Grande. L’evento, organizzato da Simone, Alessio e Fabio Cecchetto, i tre fratelli alla guida della cantina di San Polo di Piave, e tenutosi presso il pattinodromo di Cimadolmo ha aperto un tavolo di lavoro su temi come la sostenibilità, l’enoturismo e il cicloturismo. In vista della prossima vendemmia, Ca’ di Rajo ha riunito i suoi conferitori e le autorevoli voci del settore vitivinicolo per condividere un approccio comune ad una viticoltura sempre più sostenibile.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Vigneti ingialliti, cresce l’allarme flavescenza «Estirpare le piante, aumentare i trattamenti» – Piante devastate dalla flavescenza «Più trattamenti e viti sradicate».
Dagli alberi bostricati sul Grappa e lungo la Pedemontana del Cansiglio, ai filari di glera sulle Colline Unesco, ma da qualche settimana anche in pianura. Non si tratta dello stesso insetto. In questi giorni è la cicalina della vite a preoccupare (nella foto, le piante colpite. Piante devastate dalla flavescenza «Più trattamenti e viti sradicate» L’assessore Caner: «In alcuni casi è necessario tagliare l’intero vigneto per non danneggiare tutti» Anche l’utilizzo dei fitofarmaci è un obbligo ma bisogna impiegare solo quelli autorizzati Piante ingiallite, come fosse autunno inoltrato. Dagli alberi bostricati sul Grappa e lungo la Pedemontana del Cansiglio, ai filari di glera sulle colline Unesco, ma da qualche settimana anche in pianura. Non si tratta dello stesso insetto. In questi giorni è la cicalina della vite a preoccupare.
Fonte: Tribuna Treviso.
Sostenibilità nella viticoltura tavolo di lavoro a Ca’ di Rajo.
Trecento persone tra produttori di Veneto e Friuli, autorità, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo della finanza si sono date appuntamento giovedì 23 giugno per parlare della prossima vendemmia e del futuro del settore nel corso serata organizzata dalla cantina Ca’ di Rajo, con sedi a San Polo di Piave, Azzano Decimo e Treppo Grande. L’evento, organizzato da Simone, Alessio e Fabio Cecchetto, i tre fratelli alla guida della cantina di San Polo di Piave, e tenutosi presso il pattinodromo di Cimadolmo, ha aperto un tavolo di lavoro su temi come la sostenibilità, l’enoturismo e il cicloturismo. In vista della prossima vendemmia, Ca’ di Rajo ha riunito i suoi conferitori e le autorevoli voci del settore vitivinicolo per condividere un approccio comune ad una viticoltura sempre più sostenibile.
Fonte: Tribuna Treviso.
Chef in Cantina, ecco le date.
Torna ad Offida l’appuntamento ‘Chef in Cantina’. Le date per l’edizione 2022 sono le seguenti: 8-29 luglio, 10 agosto. Le cantine che ospiteranno l’evento: sono San Filippo, Tenuta La Riserva, La Valle del Sole, che promettono dell’ottimo vino ed ospitalità. A lavoro gli chef di Blob Caffè & Ristorante e Osteria Ophis che prepareranno tante prelibatezze nella cittadina del vino. La manifestazione Chef in Cantina nasce grazie alla collaborazione e la sinergica dei ristoratori Aro di Offida con le aziende vitivinicole del territorio aderenti e coinvolgerà anche le strutture simbolo della cittadina alle quali si potrà accedere. Un’iniziativa che mette insieme le eccellenze del territorio, bellezze storico architettoniche e le tradizioni enogastronomiche.
Fonte: Il Resto del Carlino.
Wine Experience Oschiri, oltre 120 cantine in mostra per due giorni.
Wine Experience Oschiri (Weo), cresce. La manifestazione, in programma l’1 e il 2 luglio tra il teatro comunale e la piazza, raddoppia il numero di cantine, da 60 fino a 120 e si apre sempre più a un contesto nazionale e internazionale. La quarta edizione, nel paese vocato alla viticoltura, compreso nell’area del Vermentino di Gallura docg, rafforza il legame tra enologia, arte, design, artigianato e uno stretto rapporto col territorio. “Al centro della manifestazione c’ è il vino, col suo valore economico, culturale, sociale, umano”, ha messo in luce il presidente dell’associazione Wine Experience Oschiri, Tigellio Danese che organizza con il Comune. In programma incontri con rappresentanti dell’enologia regionale, nazionale e internazionale ed eventi culturali.
Fonte: SardiniaPost.
L’Igt Toscana vale il 27% del vino della Regione (e 500 milioni di euro alla produzione).
I dati del Consorzio Vini Toscana, che ha confermato alla presidenza Cesare Cecchi. Il cui obiettivo è mettere ordine intorno ad un top brand del vino. Porta con sé il nome della Toscana, Regione italiana tra le più famose nel mondo, per il vino e non solo, e sotto il suo grande cappello riunisce vini di altissimo lignaggio, produzioni più “pop”, ed è spesso uno strumento di sperimentazione enologica in territori in cui spesso, Doc e Docg, sono improntate al monovitigno. È il ritratto, di sintesi, dell’Igt Toscana, indicazione geografica che rappresenta il 27% della produzione regionale, rivendicata da 1.400 produttori imbottigliatori che ogni anno danno corpo a 90 milioni di bottiglie che nascono da 12.500 ettari, per un valore alla produzione stimato intorno ai 500 milioni di euro. Una tipologia che finisce per il 31% sul mercato italiano e per il 69% all’export (cresciuto del 126% negli ultimi 10 anni), con il 33% delle bottiglie esportate che va in Usa ed il 46% in Europa. Dati del Consorzio Vino Toscana, che riunisce oltre 130 delle più importanti cantine del “Granducato”, che ha riconfermato alla presidenza Cesare Cecchi (ai vertici anche della storica cantina Cecchi), eletto dal cda composto da Lamberto Frescobaldi (presidente Frescobaldi) e Rosanna Matteoli (vicepresidente Cantina Cooperativa Montalbano Vino e Olio), vicepresidenti, Davide Ancillotti (presidente Cantina Cooperativa ViViTo e Le Chiantigiane), Renzo Cotarella (ad Antinori), Mario Piccini (presidente Tenute Piccini), Davide Profeti (dg San Felice), Sandro Sartor (ad Ruffino), Donata Vieri (direttore Cantina Cooperativa I Vini di Maremma), Enrico Viglierchio (dg Banfi) e Alessandro Zanette (direttore Melini – Gruppo Italiano Vini), il cui obiettivo a breve termine è raggiungere il riconoscimento da parte del Ministero e avere così piena operatività ed essere in grado di dare al vino Toscana Igt la governance di cui ha bisogno per la sua tutela e la sua valorizzazione.
Fonte: WineNews.
Wine & food italiano, settore solido e in crescita. Anche grazie alle tante aziende familiari.
Il “Food Industry Monitor 2022” by Università di Pollenzo e Ceresio Investors. Carlo Petrini: “ora però serve un cambio di paradigma”. È solido, anche grazie ad un 2021 di forte ripresa, il settore del wine & food italiano. Che guarda ad un 2022-2023 che sarà ancora di crescita, ben oltre la media dell’economia nazionale. Anche se è una crescita che, in termini assoluti, con ogni probabilità sarà minata dall’inflazione galoppante. In un settore, quello della produzione di vino e di cibo, dove le aziende a guida familiare continuano a performare meglio della media. E continuano ad investire in sostenibilità, vera sfida del futuro, e di quel cambiamento di paradigma che il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, predica da anni, “basato non sul consumo e sul profitto come unico parametro, ma sull’economia delle relazioni e sulla consapevolezza che le risorse non sono infinite” che proprio i giovani, che stano costruendo l’imprenditoria del 21esimo secolo, potranno concretizzare, ma a cui tutti siamo chiamati a partecipare. Messaggio che arriva dalla presentazione del “Food Industry Monitor 2022”, realizzato dall’Università di Pollenzo, insieme a Ceresio Investors. I numeri, illustrati da Carmine Garzia dell’Università di Pollenzo, e basati sull’analisi dei bilanci di 852 aziende del settore, che rappresentano il 75% delle società di capitale del comparto, con un fatturato aggregato di 65 miliardi di euro (e che producono prodotti lattiero-caseario, olii, pasta fresca e secca, carne e derivati, surgelati, vino, acque minerali, birra, caffè, conserve, distillati, dolci e prodotti da forno, farine, food equipment e packaging), confermano che il 2021 ha segnato una forte ripresa del settore del food, con una crescita record del 6,8%, superiore alla crescita del Pil (6,6%).
Una crescita che si protrarrà anche nel 2022 e nel 2023 con tassi intorno al 4% annuo, più del doppio del Pil, secondo le stime attuali. I segmenti che cresceranno di più, secondo le proiezioni, saranno farine +11,4%, caffè +10%, olio +9,7%, latte +7,7, surgelati +5,4%, mentre il vino, previsto a +4,8%, è appena al di sotto della media, seguito da distillati, acqua, dolci, salumi, birra e pasta. “Ma è un crescita legata alla traslazione sul prezzo finale dell’aumento del costo delle materie prime – spiega Carmine Garzia dell’Università di Pollenzo – che, per molti prodotti, influiscono più per più del 60% sul prezzo al consumo, e quindi ci sarà da capire fin quando la produzione, che in tanti casi ha già margini bassi, potrà assorbirli, o dovrà riversarli al consumatore, che però vede calare al contempo il suo potere di acquisto”.
Fonte: WineNews.
In Australia sul mercato nuove bottiglie di vino in plastica riciclata.
In Australia sono state lanciate sul mercato nuove bottiglie per il vino in plastica PET riciclata al 100%. Si tratta di bottiglie ecologiche realizzate interamente in plastica PET riciclata, il loro uso consentirà di ridurre l’impronta di carbonio del settore vinicolo. Secondo quanto riferito, le bottiglie sono più leggere dell’83% e il loro profilo più sottile e piatto consentirà di inserirne il doppio in una cassa di vino standard, consentendo anche un trasporto più efficiente.
Fonte: Federvini.
L’eleganza del vino risiede nell’equilibrio e la leggiadria non è esilità.
Qualche giorno fa, confrontandomi con alcuni produttori di una nota denominazione italiana in cui mode e tendenze hanno sempre attecchito in maniera marginale, mi sono ritrovato a trattare un tema di cui avevo avuto già modo di scrivere in queste pagine e di dissertare durante alcuni incontri enoici e degustazioni: l’eleganza. Un termine che rientra nel novero dei descrittori abusati e usati, spesso, in maniera fuorviante nel mondo del vino, eppure uno dei valori più importanti quando e se lo si ritrova nel calice.
Fonte: Wine Blog Roll.
Dalla vigna alla bottiglia, il vino secondo Luca D’Attoma.
È l’enologo delle scommesse vincenti, creatore di prodotti autentici e territoriali. Presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma, la degustazione di nove etichette da lui firmate, in un vero e proprio Giro d’Italia del vino. Potrebbe essere ribattezzato l’enologo delle grandi sfide Luca D’Attoma, l’uomo che lascia il segno in cantina per caparbietà e originalità, padre putativo di vini dall’approccio schietto e sincero. In tempi non sospetti, anche un visionario, un pioniere della viticoltura biologica: quella che oggi, infatti, sembra essere diventata una moda, per Luca D’Attoma era invece una necessità di vita. Sin dagli anni 90.
Fonte: La Gazzetta del Gusto.
Vino in estate, falsi miti e tabù da sfatare.
Vino in inverno e birra d’estate? Si tratta solo di un falso mito poichè il vino non deve avere tabù: basta consumarlo nel modo giusto rispettandone le caratteristiche, anche in estate dove erroneamente si pensa che consumarlo possa appesantire o non essere la bevanda giusta per le afose temperature. Gli esperti di Sommelier Coach svelano verità e falsi miti sul consumo di vino durante la stagione estiva. L’estate e le alte temperature sono arrivate in anticipo rispetto alla data del calendario, ma per i più appassionati e inossidabili wine lovers occorre chiarire che il vino non perde il suo appeal in maniera così generica durante la stagione più calda.
Fonte: VDG Magazine.
Agroalimentare, oltre 11 milioni per la promozione vino sui Paesi Terzi.
La Regione finanzia con 11 milioni e 300mila euro il bando per la campagna di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi 2022-2023 nell’ambito del Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. Dal 2008 ad oggi ammontano a 107 milioni di euro i fondi europei che la Regione Toscana ha destinato a questa misura, attivata nell’ambito della cosiddetta “OCM Vino” (Organizzazione comune del mercato del settore vitivinicolo). La misura è finalizzata ad aumentare la competitività dei produttori di vini sui mercati extra-UE, attraverso azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente. Sono state finanziate inoltre anche la partecipazione a manifestazioni, a fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione, studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione intraprese.
Fonte: Toscana Notizie.
Vino, Sicilia prima per produzione bio in Italia. Al via la rassegna internazionale del Biodivino.
La Sicilia rappresenta il maggior distretto italiano dei vino bio, su una superficie totale di 98 mila ettari, 30 mila sono quelli certificati bio rappresentati da un 22% di aziende bio, che a conti fatti significa il 34% del biologico in Italia. Nel 2020 sono state prodotte quasi 10 milioni di bottiglie doc Sicilia da agricoltura biologica. È uno dei dati emersi nel corso della presentazione della rassegna Internazionale Biodivino, ospitata a San Martino delle Scale, fino al 26 giugno.
Fonte: Sicilia – Gazzetta del Sud.
Nord Italia, finanziamenti per promozione del vino e liquidazione danni.
Nuovo bando in Veneto a sostegno della valorizzazione dei vini regionali sui mercati terzi. In Emilia Romagna è in arrivo un’anticipazione da 23 milioni dei risarcimenti per le gelate 2020. A partire da agosto, grazie a un’anticipazione di 23 milioni di euro da parte della Regione sulle risorse statali, inizieranno ad essere erogati gli indennizzi alle imprese agricole che hanno subito danni alla produzione causati da gelate e brinate nel 2020. L’anticipazione sarà resa possibile dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio di previsione 2022, con via libera dell’Assemblea legislativa prevista entro il prossimo luglio.
Fonte: AgroNotizie – Image Line.
Agroindustria: 23 milioni per azienda MGM Mondo del Vino.
Il Ministero dello sviluppo economico comunica che è stato approvato il contratto di sviluppo presentato da MGM Mondo del Vino Spa, azienda attiva nella produzione, imbottigliamento e vendita di vini e spumanti, che punta ad ampliare e ammodernare gli stabilimenti produttivi di Priocca (Cuneo) e di Acqui Terme (Alessandria) attraverso un investimento industriale di 23,4 milioni di euro. Il piano di sviluppo viene agevolato con un contributo a fondo perduto di 8,8 milioni di euro messo a disposizione dal Mise che permetterà, oltre a salvaguardare l’occupazione esistente, di creare almeno 21 nuovi posti di lavoro entro il 2025.
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico.
Convention nazionale “Donne del vino”, pronte a ripartire dopo l’incontro in Campania.
Si chiude con un bilancio decisamente positivo la Convention nazionale delle Donne del Vino, che ha visto la presenza in Campania di socie provenienti da tutta Italia. Nei quattro giorni di soggiorno, le associate hanno avuto modo di scoprire la Campania del vino (e non solo) in alcune delle sue espressioni più importanti, dal Parco Nazionale del Vesuvio ai Campi Flegrei, dall’Irpinia all’isola di Procida, Capitale italiana della Cultura 2022. Accompagnate dalle socie campane, le Donne del Vino hanno seguito un percorso itinerante che ha permesso loro di conoscere diverse produzioni vinicole, aziende storiche e attività più moderne. Ogni cantina ha raccontato la propria produzione, dall’evoluzione di tradizioni tramandate da generazioni di produttori, ad aziende più giovani proiettate al know how.
Fonte: Il Mattino.
STAMPA ESTERA
Alexandre Ricard: «Nous voulons être des créateurs de convivialité à grande échelle».
ARRIVÉE DE PERNOD RICARD DANS [UNIVERS DU VIN ROSÉ, INTÉRÉT CROISSANT POUR LES BOISSONS SANS ALCOOL, RECOURS AUX DONNÉES NUMÉRIQUES… LE PRÉSIDENT-DIRECTEUR GÉNÉRAL DU GROUPE EXPLIQUE SES CHOIX, ›ROPOS REQFJLIJS PAR STEPHANE REYNAUD sreynaudelefl garo.fr En mars dernier, le groupe Pernod Ricard, numero deux mondial des vins et spiritueux (8,824 milliards de chiffre d’affaires en 2021-2022) annonçait une prise de participation majoritaire dans le Château Sainte-Marguerite (environ 1 million de bouteilles prochiites selon nos sources), à La Londeles-Maures (83). L’entreprise développe aussi les boissons sans alcool. Surtout, depuis quelques jours, pour mieux cibler ses ventes partout dans le monde, le groupe recourt aux données numériques. La prise de participation majoritaire dans Château Sainte-Marguerite vient de marquer l’entrée de Pernod Ricard dans le monde du rosé. Est-ce seulement un début ? Alexandre RICARD. – Il y a des moments de consommation de haute énergie, dans les boites de nuit, sur les plages, qui donnent une très belle place au rosé. Nous le constatons sur la Côte d’Azur, à Ibiza, à Mykonos, dans certains chahs huppés, à Miami, dans les stations de ski aussi. Ce sont des lieux où le champagne, la vodka, la tequila, le whisky fonctionnent delà. Nous avions une belle opportunité de compléter notre offre avec le rosé pour ce type d’établissements. Ce vin est à la mode. Peut-onparler d’un «phénomène rosé» ? Oui, si nous parlons des rosés de très bonne facture, de grande renommée, et plutôt des rosés Côtes de Provence. Il se trouve que Château Sainte-Marguerite, un des 18 crus classés de Provence, est d’une qualité extraordinaire. C’est aussi un endroit remarquable.
Fonte: Figaro.
Le rosé, carte maîtresse de la Provence.
Le rosé coche toutes les cases propres à lui donner un avantage irrésistible quand point l’été. Sa santé est insolente et ne se dément pas. Depuis une vingtaine d’années, la production monte en flèche —à la différence de celle du rouge et du blanc —, et la consommation suit, surtout en France, où une bouteille sur trois est un rosé. Son royaume se trouve en Provence: 91% des vins qui y sont produits ont cette couleur, et 40% de la consommation dans l’Hexagone provient de cette région. Un autre indicateur est affolant: les exportations de rosé de Provence ont augmenté de 516% en dix ans. On comprend pourquoi les vignerons provençaux, souvent imités ailleurs, jouent cette carte «à fond ». La couleur plait. Le goût plait. La fraîcheur plait. La légèreté, supposée, plait. En prime, ce breuvage parait le mieux adapté aux canicules que l’on vient de vivre, et qui auront tendance à se répéter. Il colle aussi aux envies de convivialité, après deux années de Covid. Le prix de la bouteille est un autre atout. Elle est toujours moins chère qu’un blanc, y compris pour le haut de gamme à zo euros et parfois plus. Ce n’est pas négligeable, en cette période d’inflation qui rogne le pouvoir d’achat. Le prix attractif vient sans doute de la réputation souvent teintée de mépris du rosé, même s’il est pris bien plus au sérieux qu’il y a vingt ans, y compris par les vignerons cultivant en rouge ou en blanc. Le paradoxe est qu’un rosé de qualité est complexe à réaliser. Il faut souvent ramasser les raisins la nuit afin de capter leur fraîcheur, le faire vite aussi, à la machine à vendanger.
Fonte: Monde.
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A risentirci a domani.