rassegna stampa del vino di martedì 12 luglio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 12 luglio 2022!

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Vino, Tinazzi riscopre l’Italia.
La cantina vinicola punta sul mercato interno per superare il calo dei consumi in Russia Vino, Tinazzi riscopre l’Italia Nuovi servizi di ospitalità tra Toscana, Garda e Salento. Tutta la famiglia in cantina, quella vinicola. Il capostipite Eugenio Tinazzi cominciò negli Anni 70 ad acquistare uve e imbottigliare in un seminterrato. Nel 1968 fondò la cantina omonima e i primi vini autoprodotti sono del 1984. Gian Andrea Tinazzi, il figlio, adesso guida insieme ai suoi due figli, Giorgio e Francesca, una delle medie aziende italiane produttrici di vino tra le più dinamiche, con 6 milioni di bottiglie l’anno all’attivo, seppur oggi l’azienda risenta della crisi ucraina e del drastico ridimensionamento del mercato russo. «Anche per questo vogliamo riscoprire il mercato italiano da cui siamo partiti e che avevamo quasi abbandonato per concentrarci sull’estero, solo il 3% del nostro fatturato infatti è realizzato nel mercato interno, il 43% in Asia, il 37% in Europa, il 20% negli Stati Uniti», dichiara Francesca Tinazzi.

Fonte: Italia Oggi.

Diritto & rovescio.
Le Cantine Ferrari di Trento hanno festeggiato i 120 anni dalla loro fondazione nella cinquecentesca Villa Margon di Trento nella quale si sono da poco conclusi gli imponenti lavori di restauro e di valorizzazione. Sempre quest’anno la famiglia Lunelli (che è giunta alla terza generazione e che era subentrata al fondatore Giulio Ferrari) festeggia i 70 anni alla guida dell’azienda. Contravvenendo ai canoni dei consulenti di gestione aziendali che preferiscono accompagnare il cambio generazionale con una massiccia iniezione di dirigenti esterni, alla Ferrari la struttura di comando familiare è stata addirittura rafforzata.

Fonte: Italia Oggi.

Uno strappo alla regola con lo Champagne d’autore.
longeve e aderenti alla tradizione. È di CARLO CAMBI l’ultima rimasta a rifiutare lagabbietta metallica e a continuare a serrare i ¦ Semel in anno licet tappi con il ficelage che significa usainsanire, dicevano i lati- re un filo di canapa che a mano, bottini. Se si considera solo il glia per bottiglia, viene avvolto. C’è in prezzo di questa botti- questo gesto (nella confezione del glia c’è di che interro- Gran Cru Prestige c’è anche un paio garsi. Ma semel in anno di forbici proprio per stappare!) raclicet gaudere e allora la prospettiva chiusa tutta la storia della «casa» che cambia.

Fonte: La Verita’.

Un Soave acceso con note floreali di ginestra.
Questa tenuta rappresenta il punto di partenza, nel 1934, della famiglia Dal Cero nel mondo vitivinicolo. Siamo alle pendici dei monti Lessini, dove i vigneti affondano le radici in un terreno argilloso-calcareo, ricco di sedimenti di origine vulcanica: eredità geologica dei vulcani Monte Calvarina e Monte Crocetta. Un contesto ambientale che influenza le caratteristiche biochimiche delle uve, determinando maggiore disinvoltura aromatica e carattere minerale nei vini. I vigneti ospitano le uve Corvina, Rondinella e Molinara per l’Amarone, Chardonnay e Durella per gli spumanti, infine, ma non meno importanti, le uve Garganega destinate al Soave, vino che trova spazio tra i bianchi più eleganti.

Fonte: Messaggero.

Chianti classico che evoca sentori di bosco.
La Fattoria Quercia al Poggio è collocata in un borgo rurale di origine ottocentesca, in comune di Barberino Val d’Elsa, un luogo magico situato nel cuore del Chianti Classico al centro di una delle aree boschive più fitte dell’intero territorio toscano. I vini dell’azienda raccontano storie di terre lavorate con impegno e determinazione, fino a rendere realtà un sogno accarezzato per anni dalla famiglia Rossi, vignaioli da generazioni che la gestiscono con un occhio attento anche all’accoglienza. Tra i vini, tipici della zona, un classico nel Classico è questo rosso, di un’intensa tonalità rubino, ventaglio olfattivo tipico del terroir chiantigiano: qui i profumi di bosco, la balsamicità resinosa e la mineralità ferrosa compongono il quadro.

Fonte: Messaggero.

Mancano le bottiglie per il Chianti Colpa della guerra – Guerra, bottiglie di vetro introvabili. Il vino Chianti messo in ginocchio.
I riflessi del conflitto in Ucraina Mancano le bottiglie per il Chianti Colpa della guerra L’allarme lanciato dai produttori dei Consorzi Prezzi triplicati: il vetro è diventato un bene introvabile. Guerra, bottiglie di vetro introvabili 11 vino Chianti messo in ginocchio Prezzi triplicati e carenza di materie prime, l’allarme lanciato dalle aziende produttrici. Paura per l’inverno Prima una bottiglia costava circa 13 centesimi adesso non si trovano a meno di 30 cents. Da sempre, pensando alle colline vicino a Firenze, con la sua meravigliosa campagna, una delle prime associazioni di immagini che viene fatta è una bottiglia di Chianti e un bicchiere di vino rosso. Se non ci sarà un repentino cambio di rotta, però, l’idilliaco quadretto del paesaggio rurale condito da una bottiglia scura potrebbe diventare solo un ricordo. L’allarme è stato lanciato sulle nostre pagine da Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti, e non riguarda il succo d’uva, ma banalmente la bottiglia in sé e per sé.

Fonte: Nazione Firenze.

Siccità e rincari, l’agonia delle vigne «Ma può salvarci la pioggia d’agosto».
Per una buona vendemmia c’è ancora tempo anche se preoccupano i costi di gasolio agricolo e trasporti I prezzi degli ordini cambiano di continuo: così è impossibile programmare i costi delle aziende. Dopo Scipione e Caronte le povere vigne fiorentine attendono stremate anche il fiato bollente di Minosse che i metereologi stimano ‘in entrata’ – con temperature da diventare paonazzi – intorno a metà mese. Sembrerebbe così non esserci scampo per l’uva di casa nostra massacrata da un finale di primavera e da una prima parte d’estate calde come da un pezzo non si ricordava e soprattutto prive dell’assistenza provvidenziale di Giove Pluvio.

Fonte: Nazione Firenze.

Intervista a Francesco Colpizzi – «L’uva è eccezionale. Previsioni? Troppo presto».
«C’è una bella uva, come diciamo tra noi. Davvero bella». Francesco Colpizzi, produttore e presidente della federazione vitivinicola di Confagricoltura fa una premessa chiave: per una grande annata le condizioni ci sarebbero tutte. «Dobbiamo analizzare subito due punti di vista» aggiunge poi. Prego «L’aspetto qualitativo. Almeno fino a qualche giorno fa lo stato dei vigneti toscani mostrava uve bellissime». E poi immagino ci sia l’aspetto quantitativo «Esatto. E parliamo di una quantità importante. Insomma dovremmo essere tutti contenti anche perché il livello di vendite non solo è superiore agli ultimi due anni, ma anche al periodo pre-pandemia. Allora perché dice ‘dovremmo’? Quali sono le incognite? «Vede, i vigneti più adulti – quelli che hanno 10,15 anche 20 anni.

Fonte: Nazione Firenze.

Sempre più cantine «stregate» dal Wine Club.
Tra le novità che stanno caratterizzando la vendita diretta al consumatore nel mondo del vino c’è quella di un interesse sempre più crescente rispetto ai Wine Club. Secondo i dati raccolti da Divinea il 17,3% delle cantine si è dotato di un wine club mentre i1 75% di chi non lo ha ancora fatto dichiara che lo realizzerà.

Fonte: Tempo.

I vini italiani diventano spaziali.
Sei bottiglie saranno spedite su una stazione orbitante internazionale Scelti un Brunello, un Taurasi e un Barolo per valutare l’invecchiamento di-Santi (Riserva 2006 e 2015), il Taurasi Piano di … Il vino italiano, dopo Montevergine di Feudi di aver viaggiato in lungo e in San Gregorio (Riserva 2012 e largo per tutto il Globo Terre- 2015) e il Barolo. «Vino nello Spazio», le rispettive barbatelle, destinato e prodotto dalla Fondate ad esperimenti scientificazioe Italiana Sommelier ci in condizioni di micrograzia collaborazione con l’Agenzia in grado di raccontare zia Spaziale Italiana e presenta tutta la millenaria cultura.

Fonte: Tempo.

Società. Nuovo riassetto in casa Antinori Spostati asset da 250 milioni.
La dinastia patrizia Antinori di Firenze compie un secondo riassetto interno all’impero di famiglia, trasferendo dalla Marchesi Antinori spa alla controllante Palazzo Antinori altre partecipazioni. I120 giugno, in San Casciano in Val di Pesa davanti al notaio Francesco Steidl, Fabrizio Panattoni, ad di Marchesi Antinori spa e Renzo Cotarella, ad della controllante Palazzo Antinori, hanno dato esecuzione alle delibere delle assemblee delle due società, di scissione di alcuni asset dalla controllata alla controllante. Si ricordi che il 23 aprile, VeritàeAffari aveva dato conto di un precedente riassetto dello stesso tipo: la Marchesi Antinori aveva spostato in capo a Palazzo Antinori asset per un valore complessivo di 379,8 milioni. Gli Antinori posseggono nove tenute in Toscana tra Firenze e Siena, facenti capo alla Marchesi Antinori spa che è controllata al 100% da Palazzo Antinori, finanziaria della famiglia che ha per oggetto l’assunzione di partecipazioni non verso il pubblico.

Fonte: Verita’&Affari.

Bollino ministeriale sui vini mercatesi.
E il Famoso viene inserito all’interno della Doc Romagna. Diventa sempre più enologica ed enoturistica la vocazione del Comune di Mercato Saraceno, recentemente affiliatosi all’Associazione delle città del vino. E il nome di Mercato Saraceno comparirà sulle bottiglie di Sangiovese prodotte in questa area della valle del Savio. Un decreto del Ministero delle Politiche Agricole ha infatti stabilito che la sottozona di produzione del Sangiovese precedentemente indicata con il nome “San Vicinio” venga ora indicata con il nome di “Mercato Saraceno”. Inoltre col decreto ministeriale si sancisce l’introduzione del Famoso di Mercato Saraceno all’interno della Doc Romagna.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Vendemmia, le incognite sono meteo e Flavescenza.
Nonostante la grandine, per adesso le previsioni sono buone. C’è attesa per la vendemmia 2022, tra caldo, siccità e Flavescenza. Previste in anticipo rispetto alle medie stagionali, le operazioni di raccolta inizieranno tra circa un mese, ma c’è molta apprensione nei viticoltori perle conseguenze che potrebbero accadere durante questo mese di caldo torrido. «Alla data odierna, l’andamento produttivo dei vigneti è in generale positivo, nonostante la siccità prolungata – ha detto Alberto Notati, presidente di Cia Emilia Centro, viticoltore di Castelfranco – chi ha la possibilità di irrigare ha compensato la carenza di piogge, ma da adesso in avanti, sarà determinante l’aspetto meteorologico». Il persistere della siccità si farà sentire soprattutto in collina, dove non c’è disponibilità idrica.

Fonte: Gazzetta di Modena.

L’imbottigliato certificato vale 10 miliardi.
Sfiorai 10 miliardi di euro il valore complessivo dell’imbottigliato certificato nel 2021 da Valoritalia che, a Roma, ha presentato, sulla base dei dati emersi dai processi di certificazione di 218 denominazioni di origine italiane, il proprio Annuale Report. Nonostante l’emergenza sanitaria le vendite di vino a denominazione sono cresciute in doppia cifra: +12%.

Fonte: Gazzetta di Parma.

II vino di Dozza negli itinerari del turismo europeo – I vini del Borgo dipinto incantano l’Europa.
vini del Borgo dipinto incantano l’Europa Dall’Albana al Sangiovese, le specie autoctone inserite nell’itinerario culturale ‘Iter vitis’. L’obiettivo? Una spinta in più al turismo. La Rocca di Dozza è oggi la sede dell’enoteca regionale dell’Emilia-Romagna. I vitigni di Dozza entrano nell’itinerario culturale del Consiglio d’Europa ‘Iter Vitis’. Una realtà di promozione territoriale, nata per valorizzare i paesaggi della vite e del vino, che nel 2009 ha ottenuto il riconoscimento dall’ente continentale. Una novità che arriva nel paese dei muri dipinti su proposta dell’associazione de ‘I Borghi più Belli d’Italia’ che ha stretto una partnership con la Federazione Iter Vitis. Un’altra certificazione per il municipio guidato dal sindaco Luca Albertazzi che ha fatto del nettare d’uva e di quelle vigne autoctone, soprattutto per quanto riguarda Albana e Sangiovese, dei veri elementi distintivi. Non solo.

Fonte: Resto del Carlino Imola.

Nell’ex polveriera di Peteano la cantina dei vini di Kante.
II corpo di guardia accogliera i turisti e durante la vendemmia ospiterà i lavoratori Le gallerie saranno adibite allo stoccaggio dei vini in barrique e cisterne inox. E’ un nome ed un cognome il futuro dell’ex deposito munizioni di Peteano. E sono generalità che ben si sposano col Carso e con l’amore per il territorio. È l’imprenditore vinicolo Edi Kante, dell’omonima azienda vinicola di Prepotto/Duino Aurisina, l’uomo chiamato a “salvare” l’affascinante location in disuso di Monte di Mezzo. A stabilirlo è stato il Demanio, che fra le due offerte pervenute nell’ambito del bando Valore Paese Italia, ha scelto quella di Kante. L’aggiudicazione per ora è provvisoria, in attesa di eventuali controdeduzioni.

Fonte: Piccolo Gorizia.

Enologi a convegno Esperti a confronto sulla vinificazione.
Una lunga lezione, dedicata agli esperti di settore e l’istituto Gallini si è trasformato per un giorno nella capitale internazionale del vino. 11 convegno, di alto livello tecnico, si è svolto durante l’intera giornata di lunedì e ha visto come protagonista Pierre LouisTeissedre. Con lui anche Riccardo Cotarella, presidente Uio e di Assoenologi. Durante il suo lungo intervento (in francese, con un servizio di traduzione simultanea) Teissedre ha approfondito diversi aspetti teorici dell’attività enologica. Ma c’è stato spazio anche per alcune sessioni di degustazione di 24 vini rappresentativi della produzione enologica italiana.

Fonte: Provincia – Pavese.

Vino, cibo e incontri Torna il Wine Festival.
Appuntamento nel week-end dedicato al Verdicchio e al Barolo di La Morra Tra gli ospiti lo chef Cedroni. Torna nel fine settimana, tra venerdì e domenica, il Wine Festival, evento patrocinato dal Comune di Matelica, dall’Istituto marchigiano di tutela vini, dalla Regione Marche e dedicato come ogni anno al Verdicchio di Matelica. Quest’anno al bianco matelicese sarà affiancato da un grande rosso celebre nel mondo, con il quale si sta procedendo al gemellaggio, ossia il Barolo dei produttori della zona di La Morra, una delle aree più vocate al mondo per la produzione vitivinicola, in quanto dichiarata anche patrimonio Unesco all’interno del territorio delle Langhe.

Fonte: Resto del Carlino Macerata.

Il naufragio in un mare di euro dell’idea nata trent’anni fa di uno spazio per il vino.
E’ fuor di dubbio che il nome di Asti sia legato al vino. Il vino può essere generatore di interesse e attenzione verso un territorio e generare ottime ricadute economiche: abbiamo l’esempio dei grandi vini francesi che portano il nome del loro territorio (Borgogna, Bordeaux, Champagne). Oggi, nell’immaginario collettivo, sono luoghi di benessere, civiltà e buona cucina. Forse però lo stesso Asti Spumante può essere un limite dell’immagine della città: è un prodotto piacevole, di qualità che, tuttavia, non è associato ai grandi vini, alla cucina stellata e così via. Ma tant’è, da almeno cinquant’anni sento parlare del vino come campo di sviluppo e crescita per la nostra bella città. Un importante politico astigiano, il presidente Borello, proprio circa cinquant’anni fa, fece nascere il Festival delle Sagre e soprattutto la Douja D’Or, la festa del vino, celebrata con allegria ed entusiasmo fino ai nostri giorni

Fonte: Stampa Asti.

Oggi a Lecce il primo rapporto Nomisma sul vino di Puglia.
Sarà presentato a Lecce il primo rapporto di Nomisma sul vino pugliese, una fotografia dello stato di salute del settore, di come ha reagito agli effetti del Covid e della guerra in Ucraina e i nuovi scenari di mercato. L’iniziativa è di Coldiretti Puglia, oggi martedì 12 luglio 2022, all’Hilton Garden Hinn a Lecce, a partire dalle ore 10,00, dove il presidente regionale, Savino Muraglia, con il direttore Pietro Piccioni ed il responsabile della Consulta Vitivinicola regionale Gianni Cantele, parleranno di mercati, identità territoriali, di scenario e futuro del vino della Puglia con Denis Pantini, Responsabile agroalimentare e di Wine Monitor di Nomisma, Riccardo Cotarella, Coordinatore del comitato di supporto delle politiche del mercato del vino di oldiretti, Massimo Tripaldi, Presidente di Assoenologi Puglia, Donato Pentassuglia, Assessore regionale Agricoltura e Francesco Ferreri, Presidente della Consulta Nazionale Vino di Coldiretti.

Fonte: L’Edicola del Sud Lecce.

Viti, siccità inedita L’ultimo temporale ha dato una tregua.
Danni circoscritti a sessanta ettari Viti, siccità medita L’ultimo temporale ha dato una tregua II Consorzio del Soave: «L’impianto a pergola ha protetto viti e grappoli» •• Una stagione inedita di siccità dalla quale la zona del Soave cerca di difendersi, trovando anche un lato positivo nel forte temporale di alcuni giorni fa che ha causato in alcune zone danni alle colture. Ma ha anche concesso una parziale tregua dal caldo. Lo conferma il Consorzio del Soave: «I temporali hanno mitigato le temperature e dato un poco di respiro ai vigneti di garganega. E infatti da fine maggio che nella zona del Soave non si registrano precipitazioni piovose di rilievo e la pioggia della scorsa settimana ha finalmente interrotto questo trend che sta mettendo a dura prova gli impianti».

Fonte: Arena.

Con le piogge i vigneti del Soave respirano un po’.
Siccità in vigna Con le piogge i vigneti del Soave respirano un po’. Respirano i vigneti sulle colline del Soave. I temporali dei giorni scorsi hanno infatti dato un po’ di tregua; per fortuna parziali i danni della grandinata di venerdì scorso che ha colpito in tutto 6o ettari, concentrati nella zona più a est della denominazione. «Ci troviamo di fronte ad una stagione che resterà nella storia per quanto riguarda la scarsità delle precipitazioni idriche — evidenzia Sandro Gini, Presidente del Consorzio del Soave — e questo deve fungere da monito al mondo della produzione, non solo nel Soave: se vogliamo avere delle chance in termini produttivi, prima ancora che commerciali, dobbiamo imparare a convivere con questo tipo di criticità ma soprattutto dobbiamo agire per prevenirle. Quando si verificano, senza un piano adeguato per a loro gestione, è già troppo tardi.

Fonte: Corriere di Verona.

Concorso enologico 145 aziende si sfidano.
Giovedì e Venerdì la 24. edizione della kermesse nella sede della Dama Castellana. Sono 145 le aziende, per un totale di 432 campioni, che si sfideranno in qualità ed eccellenza giovedì e venerdì nella sede della Dama Castellana in via Spellanzon 15 al Concorso Enologico Regionale, giunto alla sua ventiquattresima edizione. L’associazione Culturale EnoConegliano Ets continua il suo percorso per valorizzare le produzioni enologiche di eccellenza della regione. Un concorso che da oltre vent’anni che con l’autorizzazione del ministero per le Politiche Agricole, alimentari e forestali gode anche del patrocinio del Comune di Conegliano, della Fondazione Enologica e il supporto tecnico dell’Associazione Enologi ed Enotecnici Italiani.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Strada del Prosecco la guida si rinnova.
Strada del la guida si? La nuova edizione aggiornata adesso è anche in inglese. Si rinnova la guida della Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene. Fresca di stampa la nuova edizione, aggiornata e ora bilingue, si presenta in un formato compatto e quindi pratico. Uno strumento utile per turisti e wine lover che desiderano percorrere la strada del vino più antica d’Italia e immersa nelle colline del prosecco patrimonio Unesco, scoprendo anche le bellezze culturali, paesaggistiche e storiche offerte dal territorio che va da Vidor a Vittorio Veneto, passando per il Quartier del Piave, la Vallata e il Coneglianese. La guida, 257 pagine in totale, contiene utili informazioni su ospitalità, ristorazione, cantine, eventi, tour naturalistici e visite culturali. Le pagine sono scandite da suggestive fotografie, per raccontare un territorio e la sua vocazione all’accoglienza.

Fonte: Gazzettino Treviso.

EnoConegliano al via In gara 430 campioni di vino presentati da 145 aziende.
Illustrata l’edizione numero 24, giovedì e venerdì la partenza nella sede della Dama Castellana. La vetrina a fine settembre EnoConegliano al via In gara 430 campioni di vino presentati da 145 aziende 0 ltre 430 campioni per 145 aziende. È ancora un EnoConegliano da record quello che si svolgerà giovedì e venerdì nella sede della Dama Castellana di viale Spellanzon a Conegliano. L’edizione numero 24 del concorso organizzato dall’associazione culturale EnoConegliano con autorizzazione del ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali e il patrocinio del Comune, della Fondazione enologica per l’insegnamento enologico e agrario di Conegliano con il supporto dell’Associazione enologici e enotecnica italiani accoglie, come di consueto, vini Doc, Docg e IGT della Regione Veneto.

Fonte: Tribuna Treviso.

Vino, la cantina Produttori di Manduria compie novant’anni: “Una festa nel segno del Primitivo”.
Il 9 luglio la manifestazione con la Banda Nazionale della Guardia di Finanza, diretta dal maestro colonnello Leonardo Laserra Ingrosso, ha eseguito brani della tradizione classica e del repertorio contemporaneo per celebrare i 90 anni dalla nascita della più antica cantina sociale di Puglia. Il luogo in cui tutto nacque, celebrato per un giorno non solo come luogo di lavoro e produzione, ma come anima stessa di una idea nata nel 1932 e poi trasformatasi in una reltà concreta e solidissima. E’ accaduto nella serata di sabato 9 luglio a Manduria, nel piazzale della Cantina Produttori di Manduria, dove la Banda Nazionale della Guardia di Finanza, diretta dal maestro colonnello Leonardo Laserra Ingrosso, ha eseguito brani della tradizione classica e del repertorio contemporaneo per celebrare i 90 anni dalla nascita della più antica cantina sociale di Puglia.

Fonte: Bari – la Repubblica.

Cococciola, vitigno dimenticato. Ma il futuro dell’Abruzzo passa da qui.
Un’uva rara che due cantine stanno tentando di recuperare, decisa e forte, tanto da essere più che abile nel reggere la spumantizzazione da vera protagonista La riscoperta dell’autoctona “Cococciola”, in Abruzzo, è profondamente legata a valori e tradizioni. Uno fra tutti, quello della transumanza, che ha permesso a questo vitigno di espandersi dalla sua area di maggiore diffusione, il Teatino, fino al nord della Puglia. E dopo averne degustati alcuni campioni che oggi ti spiazzano e stupiscono, è lecito pensare che il futuro della viticoltura abruzzese debba passare anche dalla declinazione di questo vitigno raro che mostra di avere il carattere versatile dei grandi vitigni a bacca bianca che favoriscono anche la spumantizzazione.

Fonte: la Repubblica.

Le enoteche escluse (e deluse) dai sostegni alle eccellenze di gastronomia e agroalimentare italiano.
Vinarius scrive al Ministro Patuanelli: a enotecari venga riconosciuto il ruolo di valorizzazione e promozione del patrimonio agroalimentare italiano. Il decreto attuativo del “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano”, pensato dal Governo per sostenere le attività commerciali che vendono e promuovono i prodotti agroalimentari italiani a Indicazione Geografica, si è “dimenticato” delle 8.000 enoteche italiane, di cui almeno 6.500 operanti nel settore della mescita, sebbene si approvvigionino per il 34% totale di prodotti a Indicazione Geografica, superando di gran lunga il 25% dei ristoratori. Una mancanza che non è andata giù a Vinarius – Associazione Enoteche Italiane, che ha deciso di scrivere al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli per ribadire che, in un momento di continua incertezza economica data dalla crisi energetica e delle materie prime, alle enoteche venga riconosciuto il ruolo che hanno nella valorizzazione e promozione del patrimonio agroalimentare italiano, chiedendo un sostegno economico e di potersi finalmente sedere ai tavoli di concertazione.

Fonte: WineNews.

Viticoltura, insediato il primo tavolo per gestire le criticità del settore.
“Si sono affrontati diversi argomenti: la siccità, le difficoltà di approvvigionamento dei materiali, le modalità per impiantare un nuovo vigneto, le prospettive per i vigneti storici ed eroici, le procedure di utilizzo dei fondi per investimenti in cantina e promozione nei Paesi terzi”, ha spiegato il vice presidente della Regione con delega all’Agricoltura, Alessandro Piana. Proseguono i tavoli tecnici per affrontare dinamicamente le sfide e i problemi dell’agricoltura e dell’allevamento in questa delicata congiuntura. Nella giornata di lunedì 11 luglio si è svolto il primo tavolo sulla viticoltura ligure.

Fonte: GenovaToday.

Seconda giornata del Premio Mediterraneo Packaging.
Sabato si inizia alle 11.00 con una Master class intitolata “Syrah: il vitigno internazionale più siciliano” nella Sala comunale del Cinque centenario. Il nome del vino deriverebbe dalla antica città persiana di Siraz ubicata nell’Antico Oriente. Questo vitigno a bacca rossa è assai diffuso in tutto il mondo e in Italia lo troviamo dal Trentino alla Sicilia. Sulla nobile isola trova la sua migliore espressione grazie alle condizioni pedoclimatiche che assicurano una ottima maturazione polifenolica. Sono 5000 gli ettari di Syrah coltivati in Sicilia. La degustazione è guidata da Luigi Salvo. I cinque vini presentati hanno partecipato al Premio Mediterraneo Packaging. Cantina Maenza Syrah 2020 IGT Sicilia rubino con note porpora, 13,5°.

Fonte: Egnews.it.

Vino: quello italiano va nello Spazio.
Le barbatelle di Nebbiolo, Sangiovese e Aglianico e le bottiglie di vino di Biondi Santi (Brunello di Montalcino Riserva 2006 e 2015), Feudi di San Gregorio (Piano di Montevergine 2012 e 2015) e Gaja (Barolo Sperss 1988 e 2017) vanno alla conquista dell’universo. I produttori di questi vini, aderenti al progetto Vino nello spazio, hanno dato alcune delle le loro bottiglie all’Agenzia Spaziale Italiana per la realizzazione di un esperimento scientifico sulla Stazione Spaziale Internazionale in orbita attorno alla Terra. La consegna, in occasione del 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier, è avvenuta a Roma in seguito all’’idea, lanciata dal fondatore della FIS Franco Maria Ricci. Un modo, questo, per esplorare le prospettive future della vite grazie a tre vitigni rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola italiana e tre aziende storiche. La risposta dei tre produttori coinvolti, Giampiero Bertolini, Antonio Capaldo e Angelo Gaja, è stata entusiasta da subito: sono convinti della bontà di questa iniziativa innovativa nello scenario del mondo enologico internazionale.

Fonte: Agrodolce.

Freisa vitigno dell’anno: rinascita di una Cenerentola che merita di essere regina.
Il quarto polo della viticultura piemontese, troppo spesso snobbato, capace di regalare invece vini nobili, trasversali e territoriali. I nostri undici assaggi dal Monferrato alle Colline Tortonesi, passando per Chieri. Una terrazza che affaccia su Torino, ripiena di vigne che degradano verso l’orizzonte. É l’angolo speciale di Villa della Regina, dove il riferimento storico è ai Savoia e alle residenze reali, ma quello contemporaneo è sicuramente alla Freisa. Un vitigno che è stato principessa e che ora, più spesso, veste i panni di Cenerentola. “La Freisa è una delle nostre uve più importanti e con più potenziale – chiosa Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Tutela d’Asti e vini del Monferrato, in cui rientra anche la Freisa d’Asti Doc -, ma in passato è stata eccessivamente vilipesa. Oggi dopo il lavoro di grande recupero degli ultimi anni, sono convinto stia finalmente arrivando il momento di una rinascita”.

Fonte: La Repubblica.

Cina: continua il trend in discesa dei consumi, ma a maggio crescita del 12,2% per l’import di vino.
Le importazioni di vino in Cina nei primi cinque mesi dell’anno hanno continuato a scendere, ma il calo complessivo è stato attenuato dalla crescita registrata a maggio, mentre si profila l’incertezza di un nuovo raddoppio dei casi di Covid a Shanghai, che fa temere un’altra chiusura. Le importazioni complessive di vino e alcolici del Paese nel corso dei cinque mesi, senza eccezioni, sono tutte calate, poiché le misure restrittive adottate dal Paese nel secondo trimestre dell’anno hanno imposto una stretta sui principali centri di consumo e commercio, soprattutto nelle metropoli. Le importazioni di alcolici – si legge sul sito vino-joy.com – sono diminuite del 17,3% in volume e del 14,9% in valore a 661,1 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni di vino sono scese del 13,7% in valore a 592,8 milioni di dollari, secondo gli ultimi dati rilasciati dalla China Association for Imports and Exports of Wine and Spirits (CAWS). Alle spalle del vino c’è la birra, che ha subito un calo più moderato del 2,77% in valore a 265,9 milioni di dollari.

Fonte: Federvini.

Tutte le strade portano al vino: venti itinerari proposti dalla Regione.
Un percorso lungo 2500 chilometri tra prodotti enogastronomici e bellezze naturali e artistiche da luglio a novembre nella StraFesta Toscana. Un itinerario comune lungo 2500 chilometri tra prodotti enogastronomici, bellezze paesaggistiche ed eventi. Al via da luglio fino a novembre StraFesta Toscana, iniziativa della Regione che lega insieme le 20 strade del vino, dell’olio e dei sapori in un progetto di valorizzazione del territorio. «Le manifestazioni potranno riguardare appuntamenti gastronomici, una cena in piazza, l’aperitivo nel vigneto, un concerto, delle presentazioni territoriali di vini passando anche per l’arte, l’artigianato, la storia» racconta Pier Paolo Lorieri, presidente della Federazione Federazione Strade del vino dell’olio e dei sapori.

Fonte: Firenze – la Repubblica.

Vino, pubblicato il decreto sui criteri di concessione dei 25 milioni a sostegno della filiera.
Sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (o, per gli amici, sul sito del Mipaaf) è stato di recente pubblicato il decreto direttoriale utile a definire in maniera ufficiale i criteri e le modalità inerenti alla concessione delle risorse di natura economica riservate per il sostegno della filiera vitivinicola, che di fatto ammontano a un totale complessivo di 25 milioni di euro. Nello specifico, i fondi in questione saranno impiegati per potenziare le azioni di informazione, formazione e promozione volte a migliorare la conoscenza, favorire la divulgazione e sostenere lo sviluppo del vino con etichette Dop e Igp.

Fonte: Dissapore.

Vino e dintorni, cosa c’è oltre la delivery.
Un’azienda specializzata nella consegna a domicilio di vini, birre e drink, con oltre un milione di App scaricate e 65 affiliati in tutta Italia, mira a rivoluzionare anche il mondo dei bar e delle enoteche. Winelivery, nata nel 2016 a Milano, oggi è presente con il servizio di consegna a domicilio in tutte le principali città italiane. Oltre alla rapida crescita, a confermare il successo dell’azienda, anche importanti riconoscimenti che ha ottenuto in questi anni, tra cui il 1° posto nella classifica “Leader della crescita 2022” del Il Sole 24 Ore.
Fonte: Millionaire.
I lavoratori fragili nella filiera del vino, tra sostenibilità, benessere sociale e qualche inciampo.
“Il Ruolo dei Distretti Territoriali nelle Politiche di Integrazione dei Migranti”: i contenuti del convegno di Equalitas, Federdoc e Luci sul Lavoro. I “lavoratori fragili”, e quindi gli stranieri, specie richiedenti asilo, ma anche titolari di permessi di protezione, nel mondo del lavoro sono spesso soggetti a gravi carenze contrattuali, basse retribuzioni, mancato rispetto degli orari ed altri disagi, spesso riconducibili, nell’ambito dell’agricoltura, alla piaga del caporalato. Situazioni di illegalità che riguardano, certe volte, anche il comparto enoico, delineando un problema che non si può considerare sistemico, che scaturisce da una sostanziale mancanza della cultura del lavoro come leva di benessere sociale e produttivo, e rispetto al quale i consumatori e i player si dicono pronti ad escludere le filiere che non dimostreranno trasparenza su questi temi, infliggendo di fatto una pesantissima sanzione a chi non rispetti il benessere dei lavoratori. Ecco gli atout emersi da “Il Ruolo dei Distretti Territoriali nelle Politiche di Integrazione dei Migranti”, convegno in materia di integrazione sociale dei migranti nei distretti produttivi del vino, di scene a Montepulciano e promosso da Equalitas, Federdoc e Luci sul Lavoro, cui hanno preso parte Riccardo Ricci Curbastro (presidente Equalitas), Jean René Bilongo (presidente Osservatorio Placido Rizzotto), Pierpaolo Sirch (Geovinea e Vigna Service), Remo Grassi (ad Banfi e Presidente Fondazione Territoriale del Brunello di Montalcino), Marco Caprai (Arnaldo Caprai) e il dg Oxfam Italia, Roberto Barbieri.

Fonte: WineNews.

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A risentirci a domani.