Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 27 agosto 2022!
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Falanghina e anfore L’inusuale vibrazione del Falerno.
Gli Avallone e il vino dell’Antica Roma È il vino più celebrato dai poeti latini. Da Orazio che lo osannava come «severo, forte e ardente», e da Marziale («immortale»), Ovidio («l’epiteto di un dio»), Varrone («un incendio di forza») e Cicerone («solidissimo, generoso e di mirabile bontà»). Il Falerno era costoso, come un Sassicaia dell’Antica Roma. E così raro da ispirare leggende: Lucano assicura che Cleopatra lo beveva per le sue proprietà afrodisiache. A riportarlo in vita è stato un avvocato appassionato di storia romana, Francesco Paolo Avallone, che nel 1963 scovò alcune. La zona è quell’antico Agerfalernus, nei comuni di Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Sessa Aurunca, Cellole.
Fonte: Corriere della Sera 7.
Ca’ di Rajo, la vendemmia dei bimbi (con gli adulti che degustano).
Riappropriarsi del contatto con la natura, concedersi una giornata di «digital detox» assieme ai propri figli per ricoprire le emozioni che rendevano la vendemmia un grande evento da vivere in famiglia. È lo scopo della «Vendemmia dei bambini», riproposta il prossimo sabato 3 settembre dalla cantina Ca’ di Rajo di San Polo di Piave (Treviso). Si tratta di un pomeriggio dedicato ai più piccoli che potranno giocare tra i filari, toccare con mano i grappoli e scoprire i cicli stagionali dell’uva, dal pianto della vite alla maturazione degli acini.
Fonte: Giornale.
Bellussi fornitore ufficiale de La Biennale.
Per il quattordicesimo anno consecutivo, la cantina di Valdobbiadene servirà i vini di sua produzione alle cene di gala della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica dal 31 agosto al 10 settembre. La cantina, di proprietà della famiglia Martellozzo, proporrà per l’evento il Belpoggio Rosso di Montalcino Doc 2020 e Bellussi Lido 1932 Kerner Doc 2021. Nel lounge Bellussi, allestito sulla terrazza dell’Hotel Excelsior, verrà offerto agli ospiti della rassegna cinematografica un calice di Bellussì Blanc de Noir.
Fonte: Italia Oggi.
In cantina si brinda alle vendite online.
«ABBIAMO cominciato a vendere il vino online un paio di mesi dopo la pandemia. All’inizio i clienti che non potevano più frequentare il nostro ristorante e venire a trovarci nella nostra cantina ci chiamavano per telefono. Le prime consegne le ho fatte io personalmente. Poi abbiamo cominciato a utilizzare lo shop online del nostro sito: era già predisposto, ma non lo avevamo mai attivato per non entrare in concorrenza con i nostri canali di distribuzione. Le vendite online non hanno compensato quello che perdevamo per via del lockdown, ma di certo ci hanno aiutato a livello emotivo». L’esperienza di Luca Formentini, titolare di Selva Capuzza, azienda vinicola di Desenzano del Garda (Brescia), è simile a quella di tanti altri produttori di vino.
Fonte: Repubblica Venerdi.
Parte oggi la ‘Festa del Vino’.
Il vino toma protagonista all’interno delle caratteristiche cantine tufacee immerse nel suggestivo borgo medievale che farà da vetrina a tutte le “etichette”, esclusivamente di Castelvenere. Ad aprire l’evento, promosso ed organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale , sarà il brindisi inaugurale con la falanghina (ore 18) presso la “Torre Venere” al quale prenderanno parte Alessandro Di Santo (Sindaco di Castelvenere), Domenico Iannucci (Presidente Pro Loco Castelvenere), Renzo Mazzeo (Presidente comitato provinciale UNPLI Benevento), Nino Lombardi (Presidente Provincia di Benevento) e i consiglieri regionali Gino Abbate e Mino Mortaruolo.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Cia chiede tavolo di crisi in Prefettura – Cia: agricoltura a rischio.
L’associazione chiede un tavolo in Prefettura per i danni Cia: agricoltura a rischio I vertici provinciale e regionale al fianco dei viticoltori colpiti. Tutti devono impegnarsi per il rilancio Avellino – «Centotrenta conferitori di uva da Aglianico restano senza committente e la Cia di Avellino chiede un tavolo di crisi in Prefettura». La richiesta è stata annunciata da Stefano Di Marco, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Avellino, nel corso della conferenza stampa di ieri mattina alla presenza del presidente di Cia Campania Raffaele Amore, del rappresentante zonale di Cia Paternopoli Mario Cresta e di una delegazione di viticoltori.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Castelvenere oggi la festa del vino: brindisi sulla Torre.
Prende il via oggi la quarantesima edizione della “Festa del Vino” di Castelvenere, il comune più “vitato” d’Italia. Il vino torna protagonista all’interno delle caratteristiche cantine tufacee immerse nel suggestivo borgo medievale che farà da vetrina a tutte le “etichette”, esclusivamente di Castelvenere. Ad aprire l’evento, promosso ed organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale di Castelvenere, sarà il brindisi inaugurale con la falanghina (ore 18) presso la “Torre Venere” al quale prenderanno parte Alessandro Di Santo (sindaco di Castelvenere), Domenico Iannucci (presidente Pro Loco Castelvenere), Renzo Mazzeo (presidente comitato provinciale UNPLI Benevento), Nino Lombardi (presidente Provincia di Benevento) e i consiglieri regionali Gino Abbate e Mino Mortaruolo.
Fonte: Roma.
Emilia wine experience, un sito che unisce tre province.
Il sito emiliawineexperience.it è l’indirizzo per accedere a uno dei territori con più Dop e Igp d’Italia, l’Emilia, per la prima volta raccolto in un progetto di promozione turistica che parte dalle eccellenze agroalimentari. «Emilia, terra di capolavori enogastronomici dove la vita si gusta e si sorseggia» è il filo conduttore e il motore di questo progetto che vede per la prima volta uniti venti comuni raccolti in tre province (Piacenza, Parma e Reggio Emilia), cinque Strade dei Vini e dei Sapori dell’Emilia, due Consorzi di tutela, un’Associazione locale. In tutto sono circa trenta i partner del territorio uniti per la prima volta.
Fonte: Corriere di Bologna Vivi Bologna.
Mirco, Barbara e il vino delle sabbie.
A Comacchio e nel Delta del Po la «viticultura è presente da secoli. I vini delle sabbie per il terreno tipico di queste zone. Il vitigno? Fortana, fresco, frizzante e godibile con l’anguilla tipica di queste valli. I vini delle sabbie sono famosi per essere coltivati a piede franco, senza portainnesto perché sulle sabbie non sopravvive la fillossera. Franchi di piede e franchi di carattere» dice Mirco Mariotti Nel 2009 la gestione agronomica dell’azienda è stata affidata a Mirco Mariotti, che dopo gli studi di Enologia all’Università del Sacro Cuore di Piacenza, ha iniziato a collaborare con la sorella Barbara all’attività di famiglia. Il vigneto del «Fondo Luogaccio», nel Sito Natura 2000 denominato «Duna di San Giuseppe», è riconosciuto come storico con il nome di «Duna della Pula».
Fonte: Corriere di Bologna Vivi Bologna.
Lambrusco, si parte La poca pioggia e il rebus sull’uva.
«Vendemmia anticipata ai primi di settembre I vigneti di pianura e collina sono all’opposto» Qualità del prodotto «I tanti grappoli facevano ben sperare, «Il punto chiave è la grandezza del chicco» di Mattla Vernelli La vendemmia è alle porte ed è inevitabile provare a tracciare qualche prima considerazione in relazione al caldo impellente di quest’anno. Quanto e come la siccità inciderà sulla produzione di vino? Anche tra gli agronomi intervistati le idee sono contrastanti. Un punto su cui concordano tutti però, è la necessità, al fine di fotografare al meglio la situazione delle campagne modenesi, di attuare una netta distinzione: da un lato le produzioni irrigue, quelle cioè che sono riuscite ad attingere a risorse idriche, e parliamo soprattutto dei vigneti di pianura; in seconda battuta le produzioni non irrigue, quelle che non hanno avuto la possibilità di reperimento idrico, che troviamo soprattutto in collina, e che presentano ben altra situazione.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Il Grasparossa si aggrappa alla storia «Le piante più vecchie reggono meglio».
Fabio Altariva (Moretto), Manicardi e Stefano Manzini fotografano la situazione «Stiamo intervenendo soprattutto nelle piante giovani, dove le radici non affondano molto in profondità. Il rischio è quelle che le viti muoiano». Si preannuncia una vendemmia più complicata rispetto agli scorsi anni per i produttori di Lambrusco Grasparossa. Fabio Altariva della Fattoria Moretto ci spiega la situazione: «Riescono a fronteggiare il caldo solo le piante che hanno già qualche decina d’anni, perché hanno radici che raggiungono le falde. Anche il vento è un fattore che asciuga molto la campagna, toglie umidità dalle piante.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Fitoplasma della vite La nuova minaccia che annienta gli alberi.
«Se ammalati vanno estirpati» Luca Casoli è presidente al consorzio Fitosanitario «Da un paio d’anni il batterio sta facendo danni immensi» La paura dei produttori locali, oggi, si chiama “fitoplasma della vite”. È una minaccia che spaventa forse ancor più del caldo torrido degli ultimi mesi, perché, al momento, non ha soluzione, se non quella di sradicare tempestivamente interi vigneti. Si tratta di un batterio primitivo, che si diffonde tramite un insetto vettore, lo scafoideo, che alimentandosi da viti ammalate e in grado di trasmettere la malattia a viti sane. Parola a Luca Cason, massimo esperto della provincia di Modena e di Reggio, presidente del Consorzio Fitosanitario delle due province: «Il problema lo abbiamo dagli anni 2000, e fino al due anni fa avevamo raggiunto una discreta convivenza con il batterio.
Fonte: Gazzetta di Modena.
«Per il Sorbara una buona annata».
Barbanti (Divinja): «Incognita legata al colore, curiosi di capire la gradazione» Alberto Paltrinled Titolare di un’azienda e produttore del Sarbara Chi come i produttori di pianura hanno potuto attingere a risorse idriche – i canali del consorzio Burana su tutti – non hanno avuto grandi problemi a fronteggiare il caldo. Così, con la vendemmia in partenza, tra i vigneti del Sorbara, si respira un clima di fiducia. «Difficile fare previsioni ora, ma ci aspettiamo un’annata non peggiore delle altre. L’eccezionalità delle temperature ci ha spinto a irrigazioni di soccorso, anche in vigneti con radici profonde, che solitamente non hanno bisogno di acqua. In grandi linee – dice Alberto Paltrinieri, titolare dell’azienda agricola Paltrinieri – razionamenti a parte, l’acqua in pianura non è mancata.
Fonte: Gazzetta di Modena.
“Taj fashion week” a Lignano la moda si sposa con il vino.
La manifestazione è in programma nel fine settimana. Manifestazione innovativa di buon auspicio, domani e domenica, dalle 18 alle 22 per l’inizio della nuova stagione di vendemmia in Friuli Venezia Giulia. L’elegante cornice di Lignano Sabbiadoro sarà palcoscenico di un evento pensato per promuovere la località attraverso la vetrina dei più importanti protagonisti regionali del mondo vitivinicolo e della moda: un incontro tra i capisaldi e le eccellenze dell’eleganza e del gusto italiani. La proposta prevede di abbinare ad ogni esercizio commerciale, e quindi all’esperienza esclusiva di shopping, una prestigiosa etichetta vinicola friulana al fine di offrire una degustazione per fare conoscere le nostre eccellenze enologiche a clienti e turisti, il tutto nel segno del Made in Italy.
Fonte: Gazzettino Friuli.
Veni dalle cantine dei Castelli e del Lazio dal 4 settembre al Nettuno Wine Festival.
Trentadue ristoranti, tre gelaterie e soprattutto tredici case vinicole di Nettuno, dei Castelli romanzi e delle province di Latina e Frosinone. E’ stato definito il programma della quinta edizione del Nettuno Wine Festival che domenica 4 settembre, dalle 18 a mezzanotte, che animerà il centro cittadino e il Borgo medievale. Un format che ha sempre riscosso grande successo di pubblico, grazie alla proposta di finger food accompagnati dalla degustazione di vini del territorio. La manifestazione è promossa dalla Proloco “Forte Sangallo”, con la partecipazione dell’Associazione ristoratori “Nettuno in Tavola” e il sostegno del Comune e della Regione.
Fonte: Messaggero Ostia – Litorale.
Castelli, vendemmia anticipata Sarà una raccolta di alta qualità».
sole e la carenza di piogge si sono fatti sentire nei vigneti dei Castelli Romani. Se una volta la vendemmia partiva a settembre, quest’anno c’è chi sta raccogliendo già da dieci giorni. È un’anticipazione record per molte cantine castellane, alla prova della vendemmia agostana. «La maturazione delle uve è stata anticipata dal sole e dalle poche pioggie – spiega Fabio Ciarla, sommelier della Fisar – II sole estivo ha ridotto gli attacchi delle muffe e dei funghi e quindi le uve sono sane, ad esempio nella zona di Lanuvio le sensazioni sono positive. I terreni freschi – prosegue l’esperto – hanno prodotto un quantitativo leggermente inferiore all’anno scorso ma di buona qualità».
Fonte: Messaggero Roma Metropoli.
Wine Media Conference farà tappa in Oltrepo.
Farà tappa anche in Oltrepo, in autunno, la Wine Media Conference, la rassegna mondiale dedicata alla comunicazione del mondo del vino, che per la prima volta si terrà in Europa e più precisamente in Lombardia, a Desenzano del Garda, dal 27 settembre al 3 ottobre, grazie alla collaborazione tra Regione, Ascovilo e gli organizzatori dell’evento mondiale. Sulla sponda del lago si riuniranno oltre 50 tra giornalisti di settore, operatori, esperti di social, in particolare statunitensi, che si confronteranno tra loro per conoscere e raccontare all’esterno i territori del vino più importanti del mondo. Dal 29 settembre al 1° ottobre, all’hotel Acquaviva del Garda di Desenzano, si terrà la conferenza principale con attività di divulgazione e degustazione, pranzi e cene a tema con abbinamento dei vini.
Fonte: Provincia – Pavese.
Confagricoltura Vendemmia: un calo rispetto all’anno scorso.
Produzione in calo rispetto all’anno scorso a causa della siccità che ha influito in modo sensibile sulla maturazione delle uve, anche se la qualità continua a rimanere soddisfacente. Sono queste le prime stime effettuate dai tecnici della Confagricoltura di Asti in merito alla vendemmia 2022. «In base ai campionamenti e all’andamento climatico nell’Astigiano si sono iniziate a vendemmiare le uve Chardonnay, Moscato», affermano i tecnici della Confagricoltura di Asti. «Per quanto invece riguarda le uve a bacca rossa la raccolta è prevista per la prima metà di settembre».
Fonte: Monferrato.
Strada dei vini e dei sapori Gran Monferrato: c’è l’ok!
Promozione e turismo È arrivato il riconoscimento ufficiale della Regione Piemonte Strada dei vini e dei sapori Gran Monferrato: c’è l’ok! «L’Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha riconosciuto ufficialmente la nuova Strada dei vini e dei sapori del Gran Monferrato, che si snoda lungo il territorio Alessandrino e comprende l’Acquese caratterizzato dai vini aromatici, il Casalese zona storica del Grignolino, l’Ovadese zona storica del Dolcetto». Lo fa sapere la Regione Piemonte: «I soci fondatori della nuova strada sono le tre Enoteche regionali di Acqui Terme Vino, del Monferrato, di Ovada e del Monferrato, e sono coinvolte le botteghe del vino, le cantine comunali, i consorzi di tutela presenti nell’ambito territoriale.
Fonte: Monferrato.
Partita la vendemmia nell’Alessandrino Manca la manodopera, aziende in difficoltà.
Sempre più utilizzate le macchine per la raccolta dell’uva «Investimenti pesanti ma fatichiamo a trovare operai» GLI AGRICOLTORI: «IN PASSATO LA GENTE SI OFFRIVA PER LAVORARE TRA I FILARI». Chi non può comprare la vendemmiatrice la noleggia a ore o ad ettari. Visto che il disciplinare di produzione delle uve non prevede la raccolta a mano in cassette, spesso è la soluzione più pratica per decidere il momento ideale della raccolta in base alla perfetta maturazione dell’uva e non in funzione alla disponibilità di manodopera, sempre più difficile da reperire nonostante la crisi. La vendemmia è iniziata in provincia di Alessandria da alcuni giorni e tra i filari sono sempre più numerose, rispetto al passato, le vendemmiatrici meccaniche.
Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.
Anche Caraglio avrà un vino tipico preparato con metodo “Champagne”.
L’idea di un gruppo di amici, si chiamerà “Merola Classico” e le prime bottiglie arriveranno nel 2023 Anche Caraglio avrà un vino tipico preparato con metodo “Champagne”. Caraglio avrà un suo vino «Champagne». Si chiamerà «Merola Classico» e le prime 150 bottiglie arriveranno per la Pasqua 2023, cioè quattro anni dopo l’imbottigliamento e il processo di produzione dello spumante. Un progetto sperimentale che porta la firma di quattro amici: i fratelli Fabrizio e Gabriele Ellena della «Trattoria del Castello» di Montemale, l’operaio Michelin Ivo Chiapello e il caragliese Felice Bruno, che lavora nel mondo del vino.
Fonte: Stampa Cuneo.
Uva, al via la vendemmia «Vino di ottima qualità».
Le aziende vitivinicole raccontano l’annata di un territorio dove viticoltura ed enologia hanno grande rilevanza II di Nicola Nieddu Alghero Sarà un vino di ottima qualità quello di quest’anno e, se il tempo regge, anche la quantità ne trarrà benefici. La vendemmia 2022 è iniziata nel migliore dei modi anche nella Riviera del Corallo, un territorio ricco di vigneti e di aziende produttrici. Con 1255 ettari, Alghero si conferma leader in Sardegna per il maggior numero di superficie vitata. Un territorio particolarmente vocato, in cui viticoltura ed enologia hanno grande rilevanza economica e culturale. Tra le prime aziende ad iniziare la vendemmia la Sella e Mosca: «1118 agosto abbiamo effettuato i primi tagli delle uve Sauvignon Blanc e Cannonau, quest’ultime per la produzione del vino rosato.
Fonte: Nuova Sardegna.
La ViniMilo al via lunedì In piazza dopo due anni tra incontri e degustazioni – ViniMilo 42, in piazza dopo due anni.
Torna la storica manifestazione sulla cultura vinicola dell’Etna con incontri, degustazioni, convegni e food Dal 29 agosto all’li settembre torna l’appuntamento con ViniMilo, la storica manifestazione pre-vendemmia dedicata alla cultura del vino sull’Etna. Un evento che riprende la sua vocazione allargando lo sguardo sulle produzioni agroalimentari regionali e aprendo le porte a un ospite d’eccezione, il Marsala. Organizzata dal Comune di Milo con il sostegno degli assessorati regionali all’Agricoltura e al Turismo e con la collaborazione della Pro Loco, ViniMilo sarà presentata alla stampa e agli addetti ai lavori lunedì 29 agosto (nell’azienda Barone di Villagrande, alle 10.30) con il tradizionale evento d’apertura. Con il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, interverranno partner, cantine e associazioni. I numeri forniti dal Consorzio Etna Doc parlano nel 2021 di 446 ettolitri di Etna Bianco Superiore (Ebs) Doc, produzione da uve carricante imbottigliate proprio nell’areale di Milo. Più del doppio dell’anno precedente, quando ci si fermò a 220 ettolitri (+102,7%).
Fonte: Sicilia.
Intervista a Sandro e Raffaele Boscaini – Masi Agricola in campo per sostenere l’Arena – «Il vino è senza confini e ci insegna a sognare Come la nostra Arena».
Continua il viaggio tra chi ha deciso di sostenere il progetto della Fondazione «111 vino è senza confini e ci insegna a sognare Come la nostra Arena» Sandro e Raffaele Boscaini ancora in campo con l’azienda Masi Agricola «L’impresa non può lavorare solo per sé stessa ma ricordarsi del territorio». È convinto Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, che auspica per il futuro in un ampliamento del progetto delle 67 Colonne, “oltre i confini provinciali”. Con la certezza la risposta sarebbe ampia, come già lo è stata nelle prime due edizioni di questa iniziativa, “una sorta di nuovo mecenatismo 2.0”, come la definisce il figlio Raffaele, direttore Marketing e Coordinatore Gruppo Tecnico Masi. In questa intervista raccontano il loro rapporto con l’arte e la cultura della città, e con la stagione areniana che quest’anno, dopo la pandemia, “è tornata nel pieno del suo splendore”.
Fonte: Arena.
Erste+Neue presenta due grandi nuove proposte della linea Puntay.
Erste+Neue nasce nel 1986 dalla fusione di Erste Kellerei, prima cantina sociale di Caldaro con Neue Kellerei, cantina sociale nata nel 1925. Questa cantina rappresenta una delle realtà più storiche ed importanti del territorio altoatesino. I vigneti si estendono dai pendii terrazzati del Lago di Caldaro ad altre zone in altitudine nella provincia Altoatesina, ed i vini prodotti sono riconosciuti per carattere, coerenza stilistica e un timbro alpino di grande freschezza. Due le linee di produzione: una linea classica, e una linea di eccellenza, Puntay, che enfatizza elegantemente le caratteristiche varietali dei vitigni di provenienza. La linea Puntay di Erste+Neue rappresenta la punta di diamante della cantina..
Fonte: Luxurypretaporter.it.
Enoteca della Valpolicella: la cantina divenuta una delle migliori trattorie d’Italia.
Tanta passione, una cantina di 1000 etichette e piatti che guardano ai classici in modo dinamico, limitando il più possibile lo spreco alimentare. C’è tutto questo, e molto altro, nella storica insegna che stiamo per raccontarvi, da poco entrata a far parte delle Premiate Trattorie Italiane. “Quale statistica potrà calcolare l’inflazione provocata da Hemingway con il suo ultimo romanzo Across the river and beyond the trees, dove, ogni due pagine, viene scolata una bottiglia di Valpolicella? E quale Valpolicella, esattamente, beveva Hemingway nella sua stanza a Venezia? Qualche cameriere, al Gritti, dovrebbe ricordarselo. Ma il Gritti di questa stagione è chiuso; e ho pensato che la ricerca, in tali condizioni, diventava troppo complicata.
Fonte: Reporter Gourmet.
Manca il personale, le cantine scelgono la vendemmia meccanizzata.
Scelta “obbligata” per molte aziende: non si trova disponibilità di manodopera e allora si investe in macchinari e tecnologie per sopperire al problema. Sono sempre più numerose le aziende agricole che investono in macchinari e tecnologie per compiere le operazioni di raccolta delle uve: un esempio è quanto accade ad Alessandria, dove la sezione locale di Cia, la Confederazione italiana agricoltori, rileva le esperienze dei viticoltori associati, che nella campagna 2022 testano nuovi macchinari acquistati a causa della mancanza di personale.
Fonte: Italia a Tavola
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Chardonnay e Pinot Noir sono maturi: le cantine pressano l’uva per l’Alta Langa Docg.
Da Dogliani a Vicoforte, sulle colline, la vendemmia è ormai in pieno svolgimento. Tanti i produttori impegnati nella raccolta, per la produzione del famoso bollicine metodo classico. Sulle nostre colline, questi sono i giorni dell’Alta Langa Docg. La vendemmia per le basi Chardonnay e Pinot Noir, dalle quali nascerà in cantina il pregiato bollicine metodo classico, è iniziata ormai da un paio di settimane e sta interessando moltissimi dei produttori della zona “del Dogliani”, da Dogliani appunto, fino a Vicoforte, che dimostrano di voler scommettere con decisione sul “nuovo che avanza”. La “Bottega del vino Dogliani Docg” della presidente Nicoletta Bocca, che raduna sotto la sua ala un numero importante di cantine rinomate, commenta così: «L’Alta Langa per noi rappresenta la possibilità di ridare vita alla viticoltura di tutte le zone più alte del nostro territorio. Una vasta zona collinare, che comprende 21 Comuni, alcuni dei quali situati fra i 600 e i 700 metri di altezza, dove le acidità e i profumi delle uve si conservano al meglio. L’Alta Langa è quindi un’opportunità, un’altra opportunità, per dare voce ad un terreno straordinariamente vocato, parlando una lingua che molti appassionati adesso sanno apprezzare: quella del metodo classico».
Fonte: L’Unione Monregalese.
Vino rosso: solo a temperatura ambiente?
Uno dei miti più assidui sul vino è che quello rosso va bevuto rigorosamente a temperatura ambiente. Guai a servirlo freddo! Chi l’ha detto? Non esiste una regola universale che dica quali vini bere freddi e quali a temperatura ambiente. Certo è che la scelta del vino richiede una certa attenzione: è bene fare i giusti abbinamenti con il cibo in tavola e se in estate la temperatura esterna è alta, gli esperti consigliano di servire un rosso tra gli 11° e i 15° C. Diversamente, per una degustazione invernale la temperatura consigliata dai sommelier è tra i 16° e i 18° C.
Ma il vino rosso può anche essere bevuto fresco. C’è a chi piace e non è un errore né un orrore. Dipende semplicemente dal tipo di vino. Scopriamo insieme come orientarci con la giusta temperatura.
Fonte: Brescia a Tavola.
Vino: sull’Etna torna ViniMilo, in vetrina Doc del vulcano.
Unica, come il suo Etna Bianco Superiore Doc, e plurale come le diciotto grandi e piccole cantine fiorite negli ultimi cinque anni con il nuovo corso della viticoltura sull’Etna. Torna dal 29 agosto all’11 settembre ViniMilo, 42a edizione dello storico appuntamento pre-vendemmia dedicato alla cultura del vino sull’Etna e che, insieme alla presenza di artisti amatissimi come Franco Battiato e Lucio Dalla, ha reso assai popolare questo piccolo borgo di montagna sospeso tra il vulcano e il mare.
Fonte: Ansa.
Dramma vino. “Sull’uva si sta compiendo una catastrofe. E’ una vergogna”.
“E’ una vergogna per noi, che faremo i conti con un disastro economico, è una vergogna ancora più grande per tutto il territorio e la Campania, che rischiano di vedere andare al macero il tesoro più prezioso dell’Irpinia: il vino, e di vedere abbandonati i campi e filari preziosi in un areale da aglianico di riferimento”. Parlano i 130 produttori di Paternopoli da pochi giorni informati da un grosso committente della disdetta delle commesse. 25mila quintali di uva senza committente e scatta l’appello al prefetto della Cia, per istituire un tavolo per la crisi, ad horas. Oggi il confronto al Circolo della Stampa. Centotrenta conferitori di uva da Aglianico dell’areale di Paternopoli (Avellino) restano senza committente. La grande azienda che da anni acquistava le uve pregiate della Valle del Calore il primo agosto ha disdetto la commessa. Così circa 25mila quintali di uve spalmate tra i viticoltori di Paternopoli, Castelfranci e Montemarano restano invendute. Il presidente della Cia irpina, Stefano Di Marzo, rimarca la criticità di una condizione che interessa l’ordine pubblico e l’urgenza di individuare una soluzione che possa risolvere il problema, ma anche immaginare una governance strutturale del mondo del vino irpino.
Fonte: Ottopagine.it.
Il vino: un nettare dell’uva nella storia dell’uomo fin dall’antichità.
Qualche anno fa parlando con dei colti ed appassionati viticultori toscani a proposito del vino,delle sue problematiche e della enorme cultura storica, religiosa ed archeologica ad esso legata, convenimmo totalmente su quanto è connesso a questo straordinario prodotto terminale della Vitis Vinifera (in Italia, per la produzione del vino, possono essere usate solo uve appartenenti a questa specie) o provenienti da un incrocio tra questa ed altre del genere Vitis, come ad esempio la Vitis Labrusca, la Vitis Rupestris. Ancora prima del dialogo con i viticultori toschi, mio zio Settimino (marito della sorella di mia madre) nato nel Valdarno e minatore nella stessa zona, mi disse come ritrovarono, nella stratificazione della lignite, dei reperti che gli esperti codificarono essere dei fossili di tralci di Vitis Vinifera di due milioni di anni fa!
Fonte: BaraondaNews.
I 10 paesi al mondo dove si beve più vino.
Puntuale ecco la classifica dell’OIV, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, realizzata sulle stime del 2021. In testa gli Stati Uniti, fanalino di coda l’Australia. Terzo piazzamento per l’Italia. Sempre più vino, ma meno calici colmi. La tendenza del bere meno sembra diffondersi ovunque. Il calo di consumi di alcol è ormai strutturale, soprattutto nelle economie già sviluppate perché è una tendenza che incontra scelte più salutistiche e che incrociano contingenze economiche attuali, prima di tutto la crescita dell’inflazione. Eppure un appuntamento fisso – e curioso – è sempre la classifica dei paesi che bevono di più, stilata dalla OIV, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino su stime fatte nel 2021.
Fonte: Adnkronos.
Vino, invecchiare come un supertuscan.
Negli ultimi anni i vini italiani hanno saputo farsi riconoscere e legittimare dal mercato e oggi se ne raccolgono i frutti. Veniamo da due anni – in particolare il 2020 – in cui il vino italiano di qualità ha restituito rendimenti sopra la media. Inoltre è aumentato considerevolmente il numero di transazioni. Tutto ciò dimostra che c’è grande interesse. Dopo Bordeaux e Borgogna, viene l’Italia. Il gap è difficile da colmare. Molti vini francesi sono nati con la volontà di sovrastare gli altri vini del mondo sotto il profilo di prezzo. Per esempio Haut-Brion alla fine del Settecento dopo il grande incendio di Londra, aprì un ristorante inserendo nella carta dei vini il proprio. Costava il doppio del secondo vino più costoso. Quando c’è una volontà così forte di posizionamento è difficile colmare il gap. Inoltre oggi in Italia, a differenza di quanto accade in Bordeaux, i margini non vengono capitalizzati a livello primario dalle aziende. Piuttosto l’apprezzamento è dovuto ai passaggi di mano tra i commercianti. In altre parole in Italia c’è una scarsità che non è capitalizzata ma che è canalizzata in un giro di commercio che fa crescere il valore e dunque il prezzo dei vini più pregiati.
Fonte: We Wealth.
I salti mortali delle aziende foggiane del vino.
Secondo Angelo Miano, l’effetto di siccità e grandinate porterà a un calo delle rese quantitative soprattutto nelle zone di Cerignola, San Severo e Torremaggiore. Preoccupa inoltre, come d’altronde in tutta la Puglia, l’incidenza drammatica dell’aumento dei costi di produzione e raccolta. In provincia di Foggia le vendemmie non sono ancora iniziate e i produttori viticoli sono preoccupati poiché – secondo la Cia – “temono che a danno delle loro aziende si profili una nuova miserevole speculazione”. Secondo Angelo Miano, l’effetto di siccità e grandinate porterà a un calo delle rese quantitative soprattutto nelle zone di Cerignola, San Severo e Torremaggiore. Preoccupa inoltre, come d’altronde in tutta la Puglia, l’incidenza drammatica dell’aumento dei costi di produzione e raccolta. “Stiamo monitorando la situazione, le difficoltà delle imprese sono purtroppo evidenti” spiega il presidente dell’organizzazione di Capitanata.
Fonte: FoggiaToday.
PM Tag des Weines und der Rebe / CS Giornata del vino e della vite.
ven 26 agosto 2022 Ufficio stampa: dott. Julia Rizzo Centro di Sperimentazione Laimburg. Laimburg 6 – Vadena | 39040 Ora | Italia. Giornata del vino e della vite del Centro Sperimentale di Laimburg: gestione sostenibile della cantina e nuovi risultati in viticoltura. La viticoltura ha una lunga tradizione in Alto Adige e vanta una produzione di altissimo livello. Tuttavia, a causa delle attuali condizioni climatiche, sono diverse le sfide che richiedono nuove strategie sostenibili. Giovedì 25 agosto, presso il NOI Techpark di Bolzano, si è svolta la tradizionale Giornata del Vino e della Vite organizzata dal Centro di Sperimentazione Laimburg per trasmettere le novità negli ambiti di viticoltura ed enologia alla pratica. I temi della giornata sono stati di ampio respiro, dalla validazione di nuovi cloni di Pinot grigio per l’Alto Adige, all’uso corretto delle bentoniti per la stabilizzazione dei vini durante la vinificazione fino all’uso sostenibile dei materiali di imballaggio nelle cantine. Durante la Giornata è stato possibile anche degustare in loco alcuni vini sperimentali.
Fonte: Agenparl.
Olio d’oliva valtellinese, vino inglese e pomodori islandesi: gli effetti del surriscaldamento sull’agricoltura.
Il paesaggio agroalimentare cui siamo abituati non sarà più lo stesso. Questo cambiamento ha però qualche novità interessante. Con estati più calde, forti tempeste e periodi di siccità prolungati, le prospettive per gli agricoltori italiani ed europei sono ogni anno sempre più scoraggianti. Lo stress non è un fenomeno subito solo da noi esseri umani: la natura ne è la prima vittima; le angherie della nostra (in)civiltà hanno causato negli ultimi anni eventi meteorologici estremi come temperature equatoriali in Europa, inondazioni improvvise e grandinate. Ci si aggiunge anche la carenza d’acqua, che insieme agli altri fenomeni ha già cambiato le condizioni di crescita per diverse colture in Europa, in particolare per i prodotti di base del Mediterraneo come le olive e l’uva da vino.
Fonte: Vanity Fair.
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A risentirci a domani.