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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 1 novembre 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Il Chianti dedicato ai santi che dà alla festa la luce dell’oro.
Oggi è il giorno di Ognissanti. La ragione per ricordare tutte le anime è antichissima e la Chiesa cattolica l’ha istituzionalizzata per ricordare i martiri, tutti i santi anche i non canonizzati. A me è parso il giusto momento per parlare di un vino raro che ha dietro una storia ultra millenaria. Parlo del Vin Santo. Insieme ad alcuni amici toscani ci divertimmo a fondare la Lega della sua liberazione dal cantuccino. Non perché non sia una delizia, ma intorbidire il vino che nasce da un processo lentissimo di fermentazione, che richiede una speciale perizia sembra una sorta di lesa maestà.
Fonte: La Verita’.
Intervista a Luigi Scordamaglia – «Europa all’attacco dell’agricoltura: l’Olanda parte con il cibo sintetico».
Il consigliere delegato di Filiera Italia: «Nonostante gli avvertimenti Usa, la von der Leyen detta la linea e i Paesi Bassi stanziano 60 milioni per le bistecche Frankestein. Nessuno per conosce gli effetti sull’uomo». La bistecca stampata in 3D, il latte sintetico, la farina d’insetti al posto di quella di grano. E tutto pronto e questo è il menù che ci attende da qui a qualche settimana. Potrebbe essere il pranzo di Natale o il cenone della fine. Si, della fine dell’agricoltura italiana, della zootecnia. Oramai la Commissione europea non intende recedere dal suo progetto di azzerare la produzione agricola per salvaguardare l’ambiente e di sostituire i cibi di tradizione, a cominciare da quelli mediterranei, per sostituirli con i cibi Frankenstein prodotti in laboratorio e che assicureranno enormi guadagni alle multinazionali dell’alimentazione.
Fonte: La Verita’.
Un Primitivo con sfumature purpuree.
Nella nuova cantina, immersa fra i preziosi vigneti ad alberello, continuano a concretizzarsi gli sforzi di Gianfranco Fino, one-man-wine, proprietario, enologo, agronomo che nonostante un percorso produttivo iniziato solo nel 2004, può essere considerato uno dei padri del rinascimento enologico di tutta la regione. Reputazione conquistata grazie alla sua viticoltura curata al millesimo, in sintonia con le forme di vita circostanti, in un percorso finalizzato esclusivamente alla qualità. In questo solco è nato Es 2020 Rosso Igt Primitivo 100%.
Fonte: Messaggero.
L’Italia in un calice assaggiamola insieme.
Brunello, Sagrantino e le migliori annate dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna: un viaggio per scoprire aromi e storie. “La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro”. Immagine potente quella cantata da Lucio Dalla. Una magia da provare a percorrere insieme nella sua Bologna. Il 5 e il 6 novembre, all’imbrunire, appena cala il sole si accendono i calici: nelle due giornate del festival, C’è più Gusto, a Palazzo Re Enzo, alle 17:40 il profumo in cui tuffarsi sarà quello del vino, in due masterclass da non perdere.
Fonte: Repubblica.
Gran galà a Manhattan con i vini abruzzesi.
Per portare le eccellenze abruzzesi negli Usa basta volontà e determinazione, come ha dimostrato la casa vinicola di Vasto, Jasci e Marchesani, che ha introdotto due nuovi tipi di vino negli Usa e per il lancio si è affidata alla chef vastese Rosanna Di Michele, che è di casa a New York City. La presentazione si é svolta la scorsa settimana presso il ristorante dello chef Roberto Caporuscio “Kesté Pizza e Vino” all’angolo di Fulton Street a Manhattan. All’evento, Leah Votto, della Votto Vines Importing, ha specificato che la sua società distribuisce i vini della JeM dal 2007, come distributori esclusivi per gli Usa, e che i vini della JeM sono gli unici vini abruzzesi nel loro catalogo.
Fonte: Messaggero Abruzzo.
In questo 2022 nasce il primo vino procidano.
Bianco, equilibrato, aromatico. è nato “Starza”, il primo vino imbottigliato dell’isola di Procida, dop dei Campi Flegrei. Un prodotto di grande morbidezza, grazie alla mineralità del suolo vulcanico e all’esposizione alla brezza marina. Presentata sabato mattina la bottiglia che rappresenta un punto di arrivo di un progetto nato un anno fa in occasione di un interessante meeting sui prodotti locali a km 0. Si avvera il sogno di una famiglia di agricoltori procidani. Due anni fa Biagio Lubrano Lavadera — ultimo di una lunga generazione di coltivatori isolani — ha avviato il progetto, grazie alla collaborazione dell’agronomo Francesco Mattera.
Fonte: Il Golfo.
Riserva Lr, esempio di sperimentazione E la qualità rimane l’obiettivo primario.
Dai 26 soci fondatori alle 300 famiglie di oggi Risultati ottenuti Vini validi già nel mercato grande distribuzione Applaudita cena di gala con la verticale 2011-2018 Davvero suggestivo lo scenario di “contaminazione umanistica” nella quale si è svolta la verticale di annate di LR, straordinaria cuvée di Colterenzio, capace di accendere una raffinata luce dei riflettori sulla cantina cooperativa con sede ad Appiano. Come capita nel mondo del vino nei casi migliori, più che una degustazione è sembrato di sfogliare un libro dei ricordi, un po’ per la magica capacità dell’assemblaggio di Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon, in cui un tempo entrava anche il Gewürztraminer (che nel nome tradisce l’omaggio allo storico presidente Luis Raifer, un “nume” per la viticoltura altoatesina.
Fonte: Nuova Ferrara.
Master Onav specifico sui naturali.
Appuntamento “intensivo” a Eataly Roma il 26 e 27 novembre: solo 45 i posti Eataly Roma ospiterà il Master sui vini naturali di Onav in programma i126e27 novembre Ferrara Tornano i master di approfondimento e aggiornamento che Onav (organizzazione nazionale assaggiatori vino) propone ai suoi soci assaggiatori, strumenti di aggiornamento sempre più aderenti alle nuove tendenze del mondo del vino e agli approcci metodologici di assaggio.
Fonte: Nuova Ferrara.
Il mondo del vino raccontato da Lorenzo Tersi.
Serata dedicata al mondo del vino, nelle sue accezioni economiche e culturali, nell’ambito dell’ultima conviviale del Rotary Club Cesena guidato da Paolo Montalti. Ad animare la serata il manager Lorenzo Tersi, esperto del settore oltreché membro del sodalizio rotariano cesenate. «In Italia esistono decine di migliaia di etichette vitivinicole – ha spiegato Tersi – e la frammentazione delle relative aziende produttrici rappresenta un limite negli investimenti in innovazione e acquisizione di nuovi mercati esteri. Benché l’Italia sia il primo produttore mondiale di vino, la concorrenza globale sempre più agguerrita impone impegno e strategie adeguate.
Fonte: Resto del Carlino Cesena.
«Lambrusco nel mondo grazie a 1200 soci».
Dal 1903 ad oggi la solidarietà tra viticoltori ha fatto crescere l’attuale Cantina di Carpi e Sorbara: accorpamenti tenendo fede alla tradizione. Al top 4 etichette: Sorbara, Grasparossa, Salamino di S.Croce e Mantovano Dop. Il fondatore Molinari intuì che l’unione avrebbe dato frutti e creò una cooperativa Alla Cantina di Carpi e Sorbara, tutto è cominciato quando la cultura sul vino era ben lungi dall’affermarsi o, per parafrasare quel che ha scritto una volta un grande artista contemporaneo (Francesco Guccini, per non fare nomi), quando il vino era solo di due tipi: bianco o rosso. Correva infatti l’anno di grazia 1903 nel momento in cui un pioniere della moderna viticoltura, di nome Alfredo Molinari, fonda la Cantina di Carpi.
Fonte: Resto del Carlino Modena Speciale Carpi da vivere.
Il vino come le sigarette per l’Oms «Danni gravissimi per il settore» – «L’Oms vuole equiparare il Vino alle sigarette: danni gravissimi al settore».
II presidente nazionale di Assoenologi Riccardo Cotarella interviene sule nuove direttive «I produttori si stanno rendendo conto della situazione, ora bisogna agire in modo unitario» «L’Oms vuole equiparare il vino alle sigarette: danni gravissimi al settore». Etichette con immagini scioccanti, divieto assoluto di promozione e marketing, aumento di tasse e accise. L’ultimo documento dell’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, mette sul banco degli imputati il vino, uno dei prodotti più prestigiosi della filiera agricola del Friuli Venezia Giulia. La direttiva, che non distingue tra consumo moderato e sicuro della bevanda e consumo smodato, ha l’obiettivo di ridurre il consumo in Europa del 10% entro il 2025.
Fonte: Messaggero Veneto.
Divieto di pubblicità ed etichette allarmistiche.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) — Regione Europa, ha adottato a Tel Aviv, lo scorso 13 settembre, il documento “European framework for action on alcohol 2022-2025”. Le linee guida del documento prevedono un contrasto al consumo di alcol nei Paesi membri con un obiettivo di riduzione del 10% pro capite entro il 2025, cioè in brevissimo tempo. Tra le politiche che saranno proposte dall’organizzazione e che ogni Stato membro potrà liberamente adottare con una specifica legge, l’aumento della tassazione, il divieto di promozione e attività di marketing, rendere più arduo l’accesso alle bevande alcoliche e l’introduzione dei tanto temuti “health warnings” in etichetta, esattamente come per le sigarette sta già avvenendo.
Fonte: Messaggero Veneto.
Arriva sulle tavole il vino novello.
Prodotte con la vendemmia del 2022 circa 6 milioni di bottiglie Arriva sulle tavole il vino novello Arriva sulle tavole il vino novello Made in Italy, con circa 6 milioni di bottiglie della vendemmia 2022 che potranno essere acquistate con la riapertura settimanale di negozi, enoteche e supermercati. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che quest’anno il «déblocage« in Italia per legge alle ore 0,01 del 30 ottobre, è anticipato di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 17 novembre prossimo.
Fonte: La Provincia Edizione Nazionale.
Il “miracolo” del vino sul Lario Angelinetta, scommessa vinta.
Aziende Nata nel 2008, l’azienda vitivinicola di Domaso produce circa 32mila bottiglie al l’anno per otto etichette Ville antiche, hotel di lusso, turisti, e un lago che da sempre affascina tutto il mondo. Per questo è conosciuto il Lario. Di viticoltura professionale, invece, fino a qualche anno fa non c’era traccia. I ristoranti servivano vini Doc italiani e stranieri. Da qualche stagione la nostra provincia sta invece vivendo un vero e proprio fermento in questo campo dove pian piano si stanno affermando varietà locali. Tra queste le etichette de le “Cantine Angelinetta”.
Fonte: Provincia Como.
Susa, 25 anni di vini doc celebrati con degustazioni al Castello di Adelaide.
Nel weekend il Castello della Contessa Adelaide ha riunito a Susa produttori, esperti del settore e appassionati pronti a degustare le bottiglie dell’ultima annata in occasione dei 25 anni dall’istituzione della Doc Valsusa. Per due giorni i vini valsusini riportati in vita negli Anni 90 da semplici appassionati che via via hanno lasciato il posto a vere e proprie aziende vinicole sono stati protagonisti di considerazioni sullo «stato dell’arte» di un prodotto ormai trainante per l’enogastronomia locale.
Fonte: Stampa Torino.
Vendemmia siciliana, meno uva ma di ottima qualità.
Si è conclusa la campagna 2022 che nell’Isola si è protratta per oltre 100 giorni, confermandosi la più lunga d’Italia Vendemmia siciliana, meno uva ma di ottima qualità “Tannino dolce per i rossi grazie all’ottima maturazione polifenolica, bianchi non grande armonia e complessità nega aromi” In media si è assistito a un calo del 10% di uva prodotta Uve sane, di buona qualità ma con un leggero calo quantitativo: queste le parole d’ordine della vendemmia 2022 che si è appena conclusa in Sicilia. Iniziata lo scorso 26 luglio nella Sicilia occidentale, la raccolta dell’uva nell’isola si è protratta per oltre 100 giorni consolidandosi come la vendemmia più lunga d’Italia e tra le più lunghe al mondo.
Fonte: Quotidiano di Sicilia.
«Ma la maggior parte del fatturato è in altri canali».
II commento. Enrico Zanoni: il consumatore ha perso potere d’acquisto «Ma la maggior parte del fatturato è in altri canali». «Non c’è dubbio che la Gdo (grande distribuzione organizzata, ndr) da qualche mese abbia iniziato a soffrire in modo piuttosto evidente, a causa di un potere d’acquisto dei consumatori va riducendosi a causa dell’inflazione, ma per quanto riguarda il Trento Doc va detto che la percentuale più alta di vendite viene fatta dal canale Horeca (hotellerie, restaurant, café e catering, ndr) ed enoteche«. Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit e presidente dell’Istituto del Trentodoc, si dichiara non eccessivamente preoccupato per i dati emersi dall’indagine Uiv-Ismea.
Fonte: Adige.
A Magré l’ultimo paladino della vendemmia tardiva.
Agricoltura. Peter Amort è rimasto il solo a produrre il moscato, praticamente una rarità in tutta la Bassa Atesina Collabora con le scuole dove va a raccontare gli usi contadini di una volta: «La raccolta quest’anno è andata benissimo». L’uva della varietà moscato è quasi una rarità nella Bassa Atesina. Se ne produce in piccolissimi appezzamenti sui soleggiati declivi di Cortaccia e di Termeno, ma la produzione, rispetto ad altre varietà di uve, è di fatto ridottissima. E se ne produce un vino dolce e liquoroso, raccolto in piccole bottiglie e gustato prevalentemente al termine dei pasti o in particolari momenti della giornata, anche perché questa bevanda liquorosa è anche chiamata “vino di meditazione”.
Fonte: Alto Adige.
Agricoltura naturale Il Polesine brinda: è la prima potenza nel vino biologico.
In dati assoluti è dietro alle altre province? I vigneti coltivati tra 2020 e 2021 sono ma in percentuale sui terreni (30) è in testa più che raddoppiati, unici nel Veneto. Nel vino “bio” è Verona la provincia a svettare in Veneto. Ma il Polesine, anche senza grandi numeri e tradizioni vinicole, sta facendo grandi passi in termini percentuali, e oggi è al primo posto regionale nell’incidenza biologica in rapporto alla superficie coltivata a vite (“vitata”). Dei 264 ettari di superficie agricola utilizzata a vigneti, infatti, ben il 30% è dedicato alla produzione di vino biologico. Solo in termini percentuali (e non assoluti, perché resta Verona la provincia con più ettari di vigneti bio: 3.563,92), il Polesine supera tutti nell’incidenza: Padova è seconda con il 19% per superficie biologica sulla superficie vitata complessiva, seguono Venezia (13%) e Verona (12,5%), poi Vicenza (11,9%), quindi Belluno (9,5%) e ultima Treviso, con il 5,5% di ettari “bio” sul totale di 41.234 ettari di superficie dominata dalle vigne nel 2021.
Fonte: Gazzettino Rovigo.
I bianchi, i rossi e le bollicine: i premi e i Tre bicchieri.
Sono dieci i vini di aziende enoiche trevigiane che hanno conquistato il prestigioso riconoscimento dei “Tre Bicchieri” della guida Gambero Rosso. Una diminuzione di quantità in Veneto ma non nella qualità dove la parte del leone l’ha fatta ancora l’Amarone (13 i premiati). Nella Marca, tra le dieci etichette, elevate al top, per quanto riguarda i vini rossi c’è l’ennesimo riconoscimento al Montello con II Rosso dell’Abazia di Serafini e Vidotto di Nervesa, quindi, cambiando territorio, tre bicchieri al Frank (100% Cabernet Franc) dei fratelli Barollo di Preganziol. E poi i bianchi con ovviamente le bollicine del Prosecco Superiore della Docg Valdobbiadene protagoniste, ma anche un “fermo” dalla terra del Piave come il Manzoni Bianco “Madre” della famiglia Cescon di Roncadelle.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Malanotte, il borgo e il raboso del Piave.
Antonio Bonotto ricostruisce la storia recente per “domare” questo prodotto e longevo che è stato inserito nella lista di quelli tutelati dal Consorzio Vini Venezia Malanotte, il borgo e il raboso del Piave. Un borgo, un vino, uno spicchio di Piave e una stagione. Bisogna immergersi in quella nebbia umida di fiume e aspettare l’autunno per vendemmiare il Raboso. Con gli occhi all’insù, sotto la Bellussera centenaria, perfetto esempio di ottimizzazione della natura: sopra il vino, sotto gli ortaggi o i cereali. È anche il racconto a guidare l’olfatto e la vista. Questo Veneto rurale che, nel rutilante Novecento ha progressivamente perso importanza, ora è prezioso per la sua silenziosa autenticità
Fonte: Gazzettino Treviso.
I vini dalle terre estreme trecento etichette in mostra.
Due giornate, sabato e domenica, dedicate ai “Vini da terre estreme” con 300 etichette da degustare a Villa Braida a Mogliano, dal Piemonte alla Sardegna, passando ovviamente per Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige. “Vini eroici” strappati a territori impervi ed estremi con la manifestazione, che ritorna dopo due anni di sospensione causa la pandemia, che rende omaggio a quei vini che, coltivati in montagna, in forti pendenze, terreni rocciosi, terrazzamenti, gradoni, sabbie e piccole isole, frutto di un’agricoltura eroica con origini e storia secolare tramandata da generazione a generazione.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Il Prosecco bio trascina il record della cantina di Cona – Il Prosecco “bio” trascina il record della cantina di Cona.
La “Città del Vino” che non ti aspetti, perché ai confini della provincia di Venezia, piccola e periferica. Invece, la cantina sociale di Cona è diventata uno dei maggiori produttori mondiali di Prosecco biologico Doc. «Negli ultimi 12 anni – spiega il presidente Stefano Tromboni – la Cantina di Cona ha seguito le aziende agricole fornendo supporto in tutte le fasi, rendendole più veloci ed efficienti». Il risultato quest’anno è stato una vendemmia record, con 310mi1a quintali di uva conferita dai soci, e un fatturato che si attesta sui 30 milioni di euro, qualificando quella di Cona come la più grande cantina del Veneto meridionale.
Fonte: Gazzettino Venezia.
Lavorati in Cantina di Cona 310 mila quintali di uve tra bio e nuove tecnologie.
Vendemmia record per la più grande realtà del Veneto meridionale I soci sono 320, si producono soprattutto Prosecco e Pinot Grigio Lavorati in Cantina di Cona 310 mila quintali di uve tra bio e nuove tecnologie. Vendemmia record alla Cantina di Cona. Con 310.000 quintali di uva e un fatturato di 30 milioni di euro, la cantina conense con 320 soci si attesta come la più grande struttura del Veneto meridionale. «La produzione di uva nel nostro territorio è stata ottima per qualità e per quantità, nonostante l’annata agricola sia stata caratterizzata dalla siccità», sottolinea il presidente della Cantina Stefano Tromboni, «La nostra è una realtà cooperativa molto importante per il territorio che, fin dalla sua costituzione nel 1960, ha rappresentato un punto di riferimento per gli agricoltori di Cona e Cavarzere, per poi arrivare a comprendere anche molte imprese del Veneto meridionale».
Fonte: Nuova Venezia.
Enoturismo: due cantine siciliane tra le 50 migliori al mondo.
Due aziende siciliane sono presenti nella top 50 della World’s Best Vineyards 2022: per una è la prima volta nella classifica per i migliori esempi del settore dell’enoturismo. Un grande apprezzamento e prestigio arriva per “Donnafugata”: l’azienda vitivinicola siciliana, famosa per i suoi vini prestigiosi, è stata, per la prima volta, annoverata come la prima cantina tra le 50 migliori di enoturismo nel mondo. Il riconoscimento è stato assegnato dai membri dell’Accademia dei migliori vigneti nel mondo: le cantine italiane sono solo 3, e tra queste si conta un’ulteriore esempio siciliano. Infatti, anche la cantina di Marsala è presente nella lista World’s Best Vineyards 2022.
Fonte: LiveUnict – Liveuniversity.
Per San Michele Appiano “vendemmia sorprendente”, parola del winemaker Terzer.
Quantità in linea con la media delle annate precedenti con un +8% e vini che si presentano già con una certa struttura. Chardonnay e Sauvignon i più apprezzati dall’enologo. Sul Pinot Nero alte le aspettative. E’ una tra le vendemmie migliori, dal punto di vista qualitativo e sanitario delle uve, quella del 2022 per la Cantina San Michele Appiano: parola del winemaker Hans Terzer, che quest’anno ha concluso la sua 46ª vendemmia nella realtà vitivinicola in Alto Adige. «Sono pochi gli anni in cui ho potuto vedere uve così sane e belle.
Fonte: italiaatavola.net.
YOUNGER WINE incontra Umberto Bera della Cantina Bera di Neviglie.
Secolare è la tradizione viticola della famiglia Bera, mentre solo alla fine degli anni ‘70 ha iniziato a vinificare per l’imbottigliamento e la vendita diretta con la propria etichetta; l’azienda si estende oggi su una superficie di 30 ettari di cui oltre 23 a vigneto, allargandosi anche ai comuni limitrofi. Da come la descriveva il “Grande” Luigi Veronelli ad oggi alcune cose sono cambiate: i vigneti e la gamma dei vini si sono ampliati, la cantina si è ammodernata ed inoltre passando per Valter e Alida, sulla scena aziendale si è affacciata una nuova generazione, Umberto e Riccardo.
Fonte: Lavocedialba.it.
TORTEL & GROPEL IN CANTINA
DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022 | Dalle 11.00 alle 21.00.
Dove: Cantina LasteRosse – Romallo e Cantina Maso Sperdossi – Revò. Festa del vino nuovo nelle Cantine della Val di Non. A San Martino finisce l’annata agraria e la tradizione contadina prevede una grande festa, una festa per tutti. Nelle piccole cantine si appende un nastro rosso sulla porta come simbolo di fine vendemmia e si inizia a spillare il primo vino dalle botti.
L’appuntamento è per Domenica 13 Novembre dalle 11:00 alle 21:00 in due tappe gastronomiche speciali:
– CANTINA LASTEROSSE a Romallo di Novella in Via 4 Novembre, 33 – tel. 347 4039376 info@lasterosse.it
– CANTINA SPERDOSSI a Revò di Novella in Via F. Filzi, 27 – tel. 348 7878460 info@agriturmonteozol.it
Si potrà degustare il vino nuovo con il piatto tipico “Tortèl di patate” oppure fermarsi per un aperitivo con i tanti vini e spumanti di montagna accompagnati dai tradizionali taglieri di prodotti locali. Il piatto Tortèl di patate con salumi, formaggi e cavolo cappuccio viene proposto durante l’orario di pranzo e cena, al costo di 15.00 euro. Disponibilità di molti posti a sedere nei riparati locali delle Cantine. Gradita la prenotazione.
Fonte: Strade del Vino e dei Sapori del Trentino.
Vino: è arrivato il Novello, via libera alla vendita.
Arriva sulle tavole il vino novello Made in Italy con circa 6 milioni di bottiglie della vendemmia 2022 che potranno essere acquistate con la riapertura settimanale di negozi, enoteche e supermercati. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che quest’anno il “déblocage” in Italia per legge alle ore 0,01 del 30 ottobre, è anticipato di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 17 novembre prossimo. Leggero e con bouquet aromatico il “vino da bere giovane” deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione utilizzato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12.
Fonte: ANSA.
Vino: via alla vendita di 6 milioni di bottiglie di novello.
Arriva sulle tavole il vino novello Made in Italy con circa 6 milioni di bottiglie della vendemmia 2022 che potranno essere acquistate con la riapertura settimanale di negozi, enoteche e supermercati. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che quest’anno il “déblocage” in Italia per legge alle ore 0,01 del 30 ottobre, è anticipato di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 17 novembre prossimo. Il vino novello – sottolinea la Coldiretti – viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste in Fiere e Sagre in un anno segnato peraltro dall’emergenza costi che ha colpito il settore vitivinicolo con rincari dalle bottiglie alle etichette fino ai tappi.
Fonte: Giornale di Puglia.
Il mosto, la sostanza materica del vino.
Il mosto è la prima fase della produzione del vino dopo la raccolta e la pigiatura delle uve dalla vite. Il termine mosto deriva dalla parola latina vinum mustum, che significa essenzialmente “vino giovane”. Il mosto non contiene solo il succo d’uva, ma anche le vinacce (sostanze solide provenienti da bucce, raspi e semi). L’uva viene quindi pressata per liberare il suo succo. Poiché l’uva viene pressata intera, il miscuglio di raspi, bucce e semi viene chiamato mosto. Questa miscela densa e opaca può avere un colore che varia dal marrone chiaro al viola intenso, a seconda della varietà di uva pigiata.
Fonte: Esquire.
E’ arrivato il tempo del Novello ma questa tipologia di vino è sempre più in crisi: la produzione è in calo e non è mai stato apprezzato dai wine lovers.
Dagli oltre 12 milioni di bottiglie proposte nei primi anni Duemila a poco più di 5 milioni di questo 2022. L’Italia del vino non ama particolarmente questa tipologia. Il Trentino era stato tra i protagonisti, ma ora solo poche cantine lo propongono. Inesorabile, come lo scorrere del tempo, anche a i primi di novembre si propone l’assaggio dei vino novello, quelli che alle spalle hanno solo qualche settimana dalla vendemmia. Il 2022 è annata strabiliante per l’andamento della maturazione delle uve. Comprese quelle – rigorosamente – a bacca rossa, uve Teroldego destinate alla macerazione carbonica (il metodo per fare vino novello) che trasforma il mosto in un prodotto gioviale, immediato. Anche se poco amato: dai consumatori più evoluti e da qualche anno anche dal mercato.
Fonte: il Dolomiti.
Nasce il primo vino dell’Isola di Procida, esempio di viticoltura eroica.
Si chiama “Starza”, dal nome della località in cui l’uva è coltivata dai tempi delle escursioni dei Saraceni. É un vino frutto del sogno di un viticoltore di Procida, Biagio Lubrano Lavadera, appartenente ad lunga generazione di coltivatori isolani, che non voleva solo coltivare l’uva, ma anche produrre e imbottigliare il suo vino. Eppure l’unico modo era da sempre quello rivolgersi ad una cantina sulla terraferma, viste le regole vigenti. La svolta è arrivata grazie all’enologo Andrea D’Ambra, patron di Casa D’Ambra di Ischia e presidente Coldiretti Napoli, che ha accompagnato l’azienda Lubrano Lavadera a realizzare il primo vino Doc dell’isola, aggiungendo una nuova conquista nell’anno di “Procida Capitale della Cultura”.
Fonte: WineNews.
Norvegia: il vino fermo prende esempio dalle bollicine.
Operare in un mercato monopolistico con una rigida regolamentazione sulla pubblicità dei prodotti alcolici rende più difficile dare forma alle tendenze. Il più liberale on-trade norvegese fa da traino per il riposizionamento del vino fermo sul mercato. La Norvegia conta poco più di 5 milioni di abitanti, ma è una delle nazioni più ricche al mondo dove il costo delle bevande alcoliche per i consumatori è tra i più elevati in assoluto. Il mercato norvegese del vino è basato sulle importazioni essendo quasi inesistente la produzione locale. L’importazione e la commercializzazione sono fortemente regolamentati e direttamente controllati da organismi statali. Esiste una sorta di monopolio statale che si chiama “Vinmonopolet” che controlla di fatto l’80% del mercato. Il 66% del mercato è costituito da vini rossi, il 26% da bianchi, il 5% da spumanti, il resto da rosati.
Fonte: Adnkronos.
Export record per i vini neozelandesi.
Il valore del vino neozelandese nei mercati internazionali è ai massimi storici, nonostante il calo delle vendite in volume, con i dati delle esportazioni per i 12 mesi fino a settembre 2022 in aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni nei 12 mesi fino a settembre hanno raggiunto i 2,03 miliardi di dollari neozelandesi. Canada e Stati Uniti sono stati i mercati che hanno contribuito a questa crescita, con le vendite verso i due Paesi che hanno raggiunto un livello record rispettivamente di 157 e 727 milioni di dollari.
Fonte: Federvini.
Dal cashmere al vino: arriva l’etichetta di Brunello Cucinelli.
A Milano, il 9 novembre, la presentazione. A curare la regia del vino, che nasce a Solomeo, in Umbria, l’enologo Riccardo Cotarella. Per uno che si chiama Brunello (anche se Montalcino, in questo caso, non c’entra nulla), verrebbe da dire, produrre vino, prima o poi, era quasi scontato. E così, come già riportato da WineNews, è pronto a presentarsi il vino di Brunello Cucinelli, uno degli imprenditori italiani considerato tra i più illuminati e autorevoli, personaggio multiforme e carismatico, diviso tra la lussuosità del suo cashmere di altissima qualità e la costante ispirazione a San Francesco, il santo di Assisi che fece della povertà, per scelta (era figlio di ricchi mercati di tessuti, ndr), uno dei suoi tratti fondanti.
Fonte: la Repubblica.
A Milano e Roma debutto di Berlucchi ’61. Numero Primo.
Debutto en plein air, a Milano sui tetti e giardini fioriti del ristorante Horto a Roma sulla terrazza panoramica del W hotel, per la presentazione della Linea ’61 della Guido Berlucchi “Berlucchi ’61.Numero Primo. “E l’idea – ha detto Cristina Ziliani nella tappa romana, l’ultima della tournée – su cui è nata la nuova identità di una azienda vitivinicola con tutti i vigneti certificati bio e che, nonostante esposizioni creditizie e crescenti investimenti, è rimasta a gestione familiare.
Fonte: ANSA.
STAMPA ESTERA
Some Wine-Country Towns Limit Gas Stations.
More communities in California wine country are telling gasoline stations to set up shop somewhere else. Eight cities and towns in Napa and Sonoma counties have banned the construction of new gas stations. The city council in Novato, Calif., located in Marin County, passed a ban in an initial vote last week and is expected to give it final approval in November. Local leaders say the laws are part of an effort to fight climate change in a region that has been devastated by wildfires and drought. They also say there is increasingly less need for gas stations in the area, as state data show electric vehicles are more common in Marin, Napa and Sonoma than the nation at large. Opponents say the bans will raise prices and force residents to drive farther for gas, and that new stations could also charge electric vehicles. Fueled in part by state regulations that require an end to the sale of gasoline-powered cars in California in 2035, antigas-station activists are fighting for more prohibitions on new construction in the state, including in Los Angeles. The prohibitions have so far faced little political opposition in small municipalities or large ones such as Santa Rosa, a city of 177,000 an hour north of San Francisco that lost 3,000 homes in a 2017 wildfire. Santa Rosa passed the legislation in August with a unanimous vote by the city council, which included five Democrats and two former Republicans who no longer affiliate with either party. “We are a community that has felt the sting of climate change,” said Chris Rogers, the city’s mayor. “We don’t want to use our land, which is very valuable, and our staff time, which is also very valuable, on the infrastructure of the past.” Mr. Rogers, a Democrat who shares an electric Mini Cooper with his wife, said 41 gas stations are sufficient for his 42square-mile city. But some wine-country residents say they fear that limiting new gas stations would cause prices to rise. The average price for a gallon of gas in Sonoma County was $5.73 as of Oct. 28, almost $2 higher than the national average, according to AAA.
Fonte: Wall Street Journal Usa.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.