rassegna stampa del vino di sabato 10 dicembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 10 dicembre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

Accordo Ue-Cile: tutelati 200 prodotti Dop e lgp.
Accesso più facile a materie prime strategiche per il Green Deal come il litio per le batterie, e tutela in Cile per tutti i vini e liquori e oltre duecento prodotti europei Dop e Igp, di cui quasi un quinto italiani. Sono alcuni dei risultati ottenuti dall’Unione Europea nell’ambio dell’accordo che rafforza le relazioni commerciali tra l’Europa e la quinta economia dell’America Latina, firmato ieri a Bruxelles. L’accordo aggiorna il precedente quadro per gli scambi, siglato 20 anni fa, nel 2002, ed è il primo a includere impegni di adesione agli standard dell’Organizzazione internazionale del lavoro e all’accordo di Parigi sul clima.

Fonte: Avvenire.

Vini abruzzesi, un caso la gag di De Sica.
Il film di Netflix Vini abruzzesi, un caso la gag di De Sica Una battuta sgraditissima. Il Consorzio Tutela vini d’Abruzzo ha diffidato legalmente Netflix dopo la gag presente nel trailer del film «Natale a tutti costi» in cui Christian De Sica, parlando di una bottiglia di un vino abruzzese la definisce «’na m…». Il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, parla di «umorismo becero». Dalla piattaforma Netflix sarebbe stato già rimosso il trailer «incriminato»; nella diffida era stato chiesto anche che fosse sospesa la programmazione del film, prevista dal rg dicembre.

Fonte: Corriere della Sera.

Brindiamo!.
Preparate i calici: c’è da festeggiare. Con dieci proposte brillanti. E piatti “da sposare” Ferrari Maximum Blanc de Blancs 26 euro. Un Trento Doc di sole uve Chardonnay, fresco e di grande finezza II finale regala sfumature di agrumi e sensazioni minerali Super con il pesce (anche i carpacci). Altemasi Trento Doc Pas Dosé 38 euro. Delicate note floreali di ginestra lo rendono più complesso. Equilibrato e intenso, ha un finale “ammandorlató . Perfetto oon i crostacei e il pesce arrosto. di Cristiana Pozzi Brolo Carnpofiorin Oro Rosso Verona Igt Masi 17,60 euro. Secco, ricco, vellutato. Elegante. Un rosso di raro eclettismo: si abbina a pasta con sughi di carne o funghi, risotti, carni rosse… Simoncelli Brut Trento Doc 23 giuro ca. Questo blanc de blancs ha un profumo intenso e gradevole che ricorda i frutti delicati a polpa bianca. Equilibrato e versatile, dall’aperitivo agli eventi..

Fonte: Io Donna.

Vino e carni, aiuti Ue salvi A gennaio la partita vera.
Vino e carni non sono state automaticamente escluse dagli aiuti europei alla promozione dei prodotti agroalimentari, perché ritenuti dannosi. E la cosa ha fatto esultare il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha dichiarato: «E’ una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane. E adesso ci sono anche più risorse economiche per le indicazioni geografiche con altri due min di euro, come avevamo chiesto. Il nostro nuovo approccio paga». In effetti, fin dal suo insediamento e come primo atto del suo mandato, il ministro aveva contrastato l’esclusione dei due comparti dagli aiuti Ue alla promozione, esprimendo voto contrario alla bozza di proposta della commissione. Due giorni fa il programma promozionale per il 2023 è passato col voto favorevole di 18 paesi su 27, l’astensione di Francia e Germania e il voto contrario dell’Olanda; il budget ammonta a 186 min di euro tra sovvenzioni e appalti.

Fonte: Italia Oggi.

In cantina – Château Latour, deboli le magnum.
Ribasso medio alle aste del 5,7% per le 30 annate in bottiglia da un litro e mezzo Château Latour, deboli le magnum di Cesare Pillon e bottiglie magnum di Château Latour che sono state quotate sia alle aste dei primi nove mesi di quest’anno sia a tutte le aste dell’anno scorso sono di 30 annate, cioè parecchie. Esse forniscono perciò una documentazione piuttosto abbondante del fatto che nel 2022 Château Latour, nelle bottiglie da un litro e mezzo, è incappato nel ribasso, al contrario di quel che gli è successo nelle normali bottiglie da 75 centilitri i cui prezzi, come s’è visto nelle due precedenti puntate, si sono evoluti all’insegna dei rialzi, pur sedi misure molto diverse a seconda della vecchiaia delle annate.

Fonte: Milano Finanza.

Il vino senza.
Si chiama dealcolato, perché dopo un processo di osmosi inversa gli è stata tolta ogni gradazione alcolica. Difatto è un nuovo modo di bere, che potrebbe strappare quote di mercato ai soft drink. Sul banco di degustazione sono affiancate cinque bottiglie: un bianco, un rosato, un rosso “superiore”, uno spumante extra dry, uno spumante extra dry rosé. Accanto a ognuna, i calici per la prova. Al primo assaggio il migliore risulta essere l’extra dry, il meno convincente il rosso, ma prima di proseguire con qualsiasi commento è necessario sottolineare una cosa: su nessuna delle bottiglie allineate c’è scritto “vino”. Su ognuna, invece, in grandi caratteri dorati è impresso “0.0” che ne indica il contenuto alcolico. L’etichetta sul retro recita: “ingredienti: bevanda analcolica ottenuta della dealcolazione totale del vino; mosto d’uva”. Eccolo qua, il vino analcolico, il vino-non vino, quello che s’è meritato un recente strale dal ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida: »Ora, se il vino è fatto con l’alcol, lo chiami vino.

Fonte: Repubblica D.

«Vino dealcolato, occasione da cogliere».
Nuove frontiere. Per Federvini e Uiv non bisogna perdere un’ opportunità che aprirebbe spazi tra i giovani e in aree di mondo dove gli alcolici sono vietati per motivi religiosi. L’Italia è il principale produttore mondiale di vino ma c’è una contrazione del mercato 6 II consumo di alcol pro capite ha subito un decremento annuo del 3,2% in Italia, -1,8% in Gb e -1,4% in Francia Giorgio dell’Orefice Va bene la sovranità alimentare, un principio che risponde all’esigenza dei paesi di essere autosufficenti in un’ottica di sicurezza alimentare. Ma attenzione alle battaglie identitarie. Inseguire il mantra della tradizione rischia di chiudere le porte a nuove frontiere che invece possono indicare linee di sviluppo futuro. È quello che sostengono le principali imprese del mondo delvino made in Italy a proposito della tendenza abollare come un’eresia la prospettiva del vino dealcolato, ovvero del vino senz’alcol o con un minore contenuto alcolico.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Feste & vini bere bene.
Prima di farci entrare nel festoso mondo delle bollicine di Natale, il grande esperto lancia il suo spassionato “appello”: «È ora di tornare allo stile rétro: basta vino in flute ma solo nella coppa classica», spiega Luca Gardini, il romagnolo indicato da molti il miglior sommelier al mondo. «Perché la coppa apre i prof umi, riesce a mantenerli integri senza “spaccarli”, e consente ai vini di ossigenarsi in maniera lineare. Anche a livello di fascino, beh, la coppa dà dieci giri alla flute». Gardini, partendo dalle basi: perché le bollicine rappresentano il vino delle Feste per definizione? «Semplicissimo. Intanto che cosa ne sarebbe del classico botto? Che cosa ne sarebbe con una bottiglia di fermo? Le bollicine mettono brio, ispirano felicità, stappare è sintomo di occasione ludica.

Fonte: Sport Week.

Consorzio Vini, si va all’Assemblea.
Il Presidente Teresa Bruno ha convocato l’Assemblea dei soci del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, in seduta ordinaria, per il giorno 23 dicembre 2022 in prima convocazione alle ore 6,30 ed in seconda convocazione per il giorno 27 dicembre 2022 alle ore 16,30 presso la sala Blu del Complesso Culturale Carcere Borbonico – Piazzetta De Marsico Avellino, per discutere e deliberare del seguente ordine del giorno: Comunicazioni del Presidente; Approvazione Bilancio Preventivo 2023; Attività Consortile di promozione, vigilanza, tutela e salvaguardia denominazioni DOP di cui al Decreto MIPAAF di Riconoscimento n. 69830 del 27 settembre 2017, pubblicato sul Teresa Bruno la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana serie generale n 243 del 14 ottobre 2017 e successivo rinnovo e altre attività fieristiche e promozionali, aggiornamenti e deliberazioni conseguenti Infine il Progetto SIVITIS e varie ed eventuali.

Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.

Un anno da record per l’Enoteca regionale.
Oltre 50mila le presenze registrate quest’anno, superando di oltre 10mila ingressi la quota del 2021. Il 2022 si sta definendo come un anno da record per l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna. Stiamo parlando dello spazio allestito all’interno della Rocca di Dozza, sede, tra l’altro, della mostra e punto vendita ufficiale della produzione vitivinicola che da Piacenza arriva fino alla provincia di Rimini. Un anno positivo, in termini di presenze, e gioco forza di vendite, di quel nettare di Bacco che tanti sforzi sta facendo in questi ultimi anni in termini di miglioramento della qualità e visibilità a livello nazionale e internazionale. I numeri «Possiamo tranquillamente affermare di essere arrivati a superare le 50 mila visite in questo 2022 per i nostri spazi.

Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Degustazioni in programma nei prossimi due weekend.
Anche nel mese di dicembre Enoteca Regionale non abbandona gli appassionati che ogni settimana vogliono scoprire, assaggiare e acquistare i vini della regione. In programma, infatti, ci sono ancora diversi appuntamenti che si affiancano alle tradizionali aperture quotidiane. Prosegue, infatti, “InCantina con…”, il sabato dalle 11 alle 15 e la domenica dalle 11 alle 18, in cui è possibile abbinare i vini della cantina protagonista del fine settimana con un percorso gustativo fatto di prodotti tipici e piatti della tradizione. Prossimo protagonista sarà la Tenuta Bacana di Villa Vezzano oggi e domani, mentre Fattoria Monticino Rosso di Imola sarà presente il17 e il 18 dicembre.

Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Il vino perfetto per fare centro alle cene.
Non è detto che un buon vino costi cifre proibitive: è sempre bene chiedere un suggerimento a un esperto Chi, invece di puntare sulla tradizione culinaria, preferisce donare un cesto di Natale in cui a farla da protagonista sia il vino, può seguire alcuni semplici suggerimenti, in modo da fare un figurone senza spendere eccessivamente. La prima dritta per l’acquisto è conoscere bene i gusti del destinatario del regalo. Infatti, anche se una bottiglia di vino pregiato viene generalmente apprezzata, conoscere le inclinazioni della persona a cui dovremmo fare questo dono può essere un punto a nostro vantaggio.

Fonte: Nuova Ferrara.

Tre nuovi corsi dopo le medie: liceo musicale, viticoltura e biotecnologie sanitarie.
II liceo musicale partirà all’Artistico “Nervi-Severini’; nella foto con il preside Gianluca Dradi gli otto studenti recentemente premiati alla prima edizione del concurs° artistica promosso dal gruppo sanitario Ravenna 33 La proposta delle scuole superiori in provincia di Ravenna si arricchisce di tre nuovi corsi. Due su Ravenna e uno su Faenza, due a partire dal prossimo anno scolastico 20232024 e l’altro da quello successivo. L’istituto agrario “Perdisa” di Ravenna punta a soddisfare una richiesta dal mondo vinicolo con un percorso in “Viticoltura ed enologia”. L’istituto tecnico “Oriani” di Faenza ha accolto la richiesta di attivazione di un percorso in “Biotecnologie sanitarie” pervenuta dalle imprese faentine del settore biomedicale e dai percorsi universitari faentini in ambito medico sanitario.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

Riomaggiore – Bonanini nel video ideato da Slow Food. È un “eroe del cibo”.
I terrazzamenti a strapiombo sul mare, i filari dellevitibattuti dal vento e dalla salsedine marina. E’ il territorio aspro e difficile delle Cinque Terre, dove chi produce vino porta avanti, con fatica, la tradizione dei nonni e degli antenati che per secoli hanno lavorato questa natura umanizzata, praticando quella che da Slow Food è stata definita la viticoltura eroica. Heydi Bonanini, viticoltore non convenzionale, della cantina Possa di Riomaggiore, con i suoi filari a picco sul mare ha ricevuto il premio perla viticoltura sostenibile, inserita nella Guida Slow Wine 2023, ma è anche protagonista del video “Food Heroes”, realizzato da Slow Food per la «Settimana della Cucina Italiana nel mondo», promossa dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Il Percorso Divino è finalmente realtà e mette in mostra il bello del territorio.
Itinerario di 13 chilometri tra Sondrio e Castione: una proposta per residenti e turisti Il Percorso DiVino è finalmente realtà e mette in mostra il bello del territorio. Un itinerario di 13 chilometri in sei tappe, tra Sondrio e Castione, per immergersi in un contesto enogastronomico, storico e religioso di rara bellezza, fra i terrazzamenti vitati della costiera retica. Un anno dopo essere stato finanziato sul bando Viaggio in Lombardia, il progetto Percorso DiVino, promosso dalle due Amministrazioni comunali, è diventato una proposta rivolta a residenti e turisti, adatta in tutte le stagioni. La rete di percorsi già esistente è stata dotata di segnaletica e servizi a comporre un anello in sei tappe che si completa a piedi in circa tre ore e mezza. Parapetti hanno messo in sicurezza i sentieri nella zona della Sassella che s’intersecano con le vigne, sono state installate delle panchine e su vecchi edifici sono stati affissi dei pannelli che raccontano la storia e le tradizioni locali.

Fonte: Giornale di Sondrio Centro Valle.

Nosio: fatturato record, l’utile tiene.
Ricavi oltre i 135mi1ioni 3 milioni agli azionisti Rigotti: «Crescita significativa in considerazione della situazione economica». Sotto la prima nevicata della stagione, che tutti sperano propiziatoria per la prossima stagione in campagna tra i filari, Nosio – la società del Gruppo Mezzacorona perla commercializzazione dei prodotti e per gli investimenti – brinda al miglior fatturato di sempre ed ad un utile che, pur non toccando i livelli del 2018 e 2019 (3,4 milioni), è pur sempre sopra i 3 milioni di euro. All’assemblea che si è tenuta al PalaRotari il presidente Luca Rigotti, il direttore generale del Gruppo Francesco Giovannini ed il direttore di Nosio Stefano Fambri hanno illustrato dati significativi, specialmente in considerazione della situazione congiunturale. Fatturato, record storico. Al 31 luglio 2022, giorno di chiusura del bilancio, il fatturato ha toccato il record di 135,4 milioni di euro in aumento dell’8,04 per cento rispetto ai 125,4 del 2021 e addirittura del +36,1 per cento rispetto al 2011.

Fonte: Adige.

La Cappuccina «cantina memorabile» per Il Golosario.
«Vini che hanno sfidato il tempo» La Cappuccina «cantina memorabile» per Il Golosario Annodi riconoscimenti peri Soave dell’azienda dei fratelli Tessari a Costa lunga di Monteforte •• La Cappuccina, azienda produttrice di Soave doc e di vini biologici a Costalunga di Monteforte d’Alpone, rappresenta il Veneto tra le 21 cantine memorabili 2022 d’Italia individuate da Paolo Massobrio e Marco Gatti per Il Golosario e Golosaria. La cantina è stata selezionata per «vini che hanno sfidato il tempo, facendo riaffiorare i ricordi», riferiscono la motivazione Elena e Sisto Tessari. Quest’anno i due produttori, che gestiscono l’azienda con il fratello Pietro, hanno più motivi per essere soddisfatti. La Cappuccina ha ottenuto, infatti, due bicchieri della guida del Gambero Rosso su quasi tutti i suoi vini e quattro stelle della guida Vini buoni d’Italia per tre su quattro Soave doc.

Fonte: Arena.

Prosecco, le bollitine del monastero – Il prosecco delle suore «Molto più di un vino».
Vittorio Veneto Le suore: «Così paghiamo lc bollette» Prosecco, le bollicine del monastero. Il Prosecco delle suore di clausura Borsoi a pagina XVII Il prosecco delle suore «Molto più di un vino» ? Docg, biologico e sostenibile, prodotto in 5mila bottiglie. Zaia: «In ognuna un condensato di vita del monastero». La badessa: «Così paghiamo le maxi bollette» AL DEBUTTO ANCHE IL VESCOVO PIZZIOL0 E MARINA MONTEDORO. SARAH DEI TOS: «A MARZO DEGUSTAZIONI NELLA BARCHESSA». «Quello che facciamo. pregare e lavorare, dentro a una bottiglia». Presentato ieri mattina il Prosecco docg biologico prodotto dalle monache di clausura del monastero cistercense dei Santi Gervasio e Protasio, a San Giacomo di Veglia, grazie alla sinergia con l’azienda vitivinicola La Vigna di Sarah.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Ecco il prosecco delle monache «Ci serve per pagare le bollette».
Debutta il Superiore Docg Abbazia prodotto nel monastero di clausura di Giacomo di Veglia Ecco il prosecco delle monache «Ci serve per pagare le bollette» LA STORIA e bollette del monastero sono schizzate da 4 mila euro a 20 mila. Im/ maginarsi se per sopravvivere le 24 monache di clausura di Giacomo di Veglia, Vittorio veneto, non possono cimentarsi anche nella produzione di 5 mila bottiglie di prosecco Docg. Prosecco bio, ben s’intende. «Anche questa è custodia del Creato» commenta, infatti, un’entusiasta Mine Pereira Ghammachi, la badessa più giovane d’Italia. «Dobbiamo pur vivere. Anche se il nostro primo compito è la preghiera». È il vescovo stesso, Corrado Pizziolo, a benedire la produzione: «Ora et labora — ricorda il motto di San Benedetto – . Eda questa regola le sorelle non si discostano». Ieri mattina, dunque, la storica clausura s’è aperta.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Ecco il Prosecco delle monache «Così paghiamo le bollette del gas» – Le monache di clausura «Con il nostro Prosecco pagheremo le bollette».
Madre Aline Pereira con il Prosecco biologico del monastero di San Giacomo Ha debuttato ieri il Superiore Docg Abbazia prodotto nel monastero In vendita 5.000 bottiglie. Gli elogi di Zaia, Pizziolo e Montedoro Le monache di clausura «Con il nostro Prosecco pagheremo le bollette» e bollette del monastero sono schizzate da 4 mila euro a 20 mila. / Immaginarsi se per sopravvivere le 24 monache di clausura di San Giacomo non possono cimentarsi anche nella produzione di 5 mila bottiglie di prosecco Docg. Prosecco bio, ben s’intende. «Anche questa è custodia del Creato» commenta, infatti, un’entusiasta Mine Pereira Ghammachi, la badessa più giovane d’Italia. «Dobbiamo pur vivere — sospira -. Anche se il nostro primo compito è la preghiera».

Fonte: Tribuna Treviso.

“Rive di San Giovanni” celebra i 70 anni di Cantina Produttori Valdobbiadene.
Con la sua elegante confezione viola, il Rive di San Giovanni Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Millesimato 2021 è un’edizione speciale che nasce in una piccola frazione di Valdobbiadene (Tv). Per celebrare i 70 anni della Cantina Produttori Valdobbiadene nasce un’edizione speciale dedicata alle Rive di San Giovanni, toponimo della piccola frazione di Valdobbiadene (Tv) dove sorge la sede aziendale. Si tratta di un Prosecco Superiore Docg Millesimato che riposa sui lieviti 70 giorni, prodotto in soli 4mila esemplari esclusivamente in formato Magnum, confezionato in un elegante astuccio di colore Very Peri, scelto dal Pantone Color Institute come colore dell’anno 2022.

Fonte: Italia a Tavola.

Le cantine del Piemonte lasciano 44 Impronte.
Presentata a Milano l’ultima fatica di Go Wine, una selezione di 830 cantine e oltre 4500 vini. Sono 251 le etichette che hanno meritato il massimo riconoscimento, l’Impronta d’eccellenza. Al vertice di Cantine d’Italia si conferma la Toscana, con 53 impronte, ma il Piemonte resta saldo al secondo posto con 44, davanti al Veneto con 35. Tre gli elementi fondamentali per premiare una cantina: il sito in cui è posizionata, l’accoglienza nei confronti del pubblico, la qualità della proposta nel tempo. Una Guida pensata per i turisti del vino, li invita a camminare l’Italia del buon bere, racconta e scrive delle diverse etichette partendo proprio dalla cantina.

Fonte: Zipnews.it.

L’Ue rimuove vino e carne rossa dalla black list, vince il made in Italy.
Nella nuova bozza di programma 2023, votata dalla maggioranza degli Stati membri, i prodotti non subiranno penalizzazioni finanziarie nella promozione. Assoenologi: “Netto cambio di rotta che ci fa guardare al futuro con maggiore serenità”. Il vino e la carne rossa non sono più nella “black list” dell’Unione Europea dei cibi considerati dannosi per la salute, e non subiranno penalizzazioni nella promozione dello stile di vita europeo: questi prodotti inizialmente erano stati tagliati nelle bozze di programma per il 2023. “L’Italia ottiene un importante successo in Europa, a difesa dei propri prodotti e della dieta mediterranea. Sono orgoglioso di aver contribuito al lungo lavoro che ha convinto la Commissione Ue a escludere carne e vino dagli alimenti dannosi per la salute”, punta il faro con plauso sulla notizia, su Twitter, Gian Marco Centinaio (Lega), vicepresidente del Senato e già ministro e sottosegretario delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Fonte: La Repubblica.

Vino in plastica? Il parere dell’enologo.
È di questi giorni la proposta lanciata dall’imprenditore trevigiano Gianfranco Zoppas di confezionare vino di qualità in bottiglie di plastica per ridurre l’impatto ambientale. Il vino in bottiglia di plastica, in realtà, esiste già da tempo, ma finora è stato utilizzato per vini di primo prezzo. “Non dubito che la bottiglia di plastica possa conservare inalterato il contenuto, anche fosse vino di qualità – afferma l’enologo Valentino Ciarla. – Il punto è che il vino è un bene edonistico, dove qualità e valore non sono elementi misurabili in modo meramente scientifico. È quindi un bene voluttuario, non un prodotto commodity, sono ormai lontani i tempi del vino-alimento”.

Fonte: Corriere del Vino.

“Dobbiamo ancora capire il vero valore del vino italiano. Basta complessi di inferiorità”.
Le riflessioni del produttore (in Puglia) e anchorman n. 1 d’Italia, Bruno Vespa, da “Oscar del Vino” by Fondazione Italiana Sommelier e Bibenda. Le riflessioni del produttore (in Puglia) e anchorman n. 1 d’Italia, Bruno Vespa, dall’“Oscar del Vino”della Fondazione Italiana Sommelier e Bibenda. “Fare squadra è quello che ci manca, dobbiamo smettere di vendere a prezzi bassi, perchè meritiamo i prezzi più alti, per la nostra qualità. Quando avremo fatto questo, non ci saranno più problemi e timori nel comunicare marchi e territorio anche in tv, dove oggi non avviene. In 15 anni nelle mie trasmissioni ho invitato solo due produttori, Angelo Gaja e Piero Antinori”.

Fonte. WineNews.

STAMPA ESTERA

Comment Vignobles Gabriel & Co fait face à la crise qui rebat les cartes dans le Bordelais.
Avec son mode d’organisation original sinon unique dans le vignoble bordelais, le collectif Vignobles Gabriel e Co, qui s’est organisé pour rester maitre de sa production et de sa commercialisation, fait face à la crise en mettant l’accent sur de nouveaux marchés. Embryonnaire avec la vente directe aux particuliers, plus classique par le canal des cafés-hôtelsrestaurants. Dans un contexte commercial désormais très tendu, le collectif de vignerons Vignobles Gabriel e Co, à Saint-Aubin-de-Blaye, en nord Gironde, tout près de la Charente-Maritime, a décidé d’explorer de nouveaux débouchés. C’est dans cette stratégie *** que s’inscrit l’ouverture cet été, tout près du siège social, de la. boutique « de proximité » baptisée « Chai Gabriel e Co ». Cette boutique est un premier essai qui se poursuit et pourrait faire école. Vignobles Gabriel e Co y propose trois types d’offres : des = ventes spéciales », avec des vins et millésimes existants en très petites quantités, des « cuvées identitaires » faites notamment à partir « d’assemblages particuliers », et des « vins de saison », en blancs, rouges ou rosés. Essayer de capter une clientèle plus locale Dans tous les cas ce collectif du Blayais, qui ressemble ä une coopérative sans en être une, ne jouera pas sa chemise dans cette opération, qui semble avoir été pensée par un coach en développement durable alors qu’elle est plutôt le fruit du bon sens. “Nous avons installé cette boutique, qui est au bord d’une route touristique, dans un espace de 50 mètres carrés qui fait partie d’un entrepôt qui ne nous sert plus. Une boutique que nous avons équipée avec du matériel de récupération, qui a été ouverte en août dernier et qui nous a coûté zéro investissement” cadre ainsi Pauline Réaud, directrice marketing et communication de Vignobles Gabriel e Co. Malgré son coût très réduit, cette opération avait vocation à aller au-delà des vacances d’été. “Avec. les touristes les ventes ont bien fonctionné. Aujourd’hui nous essayons de capter une clientèle plus locale. Nous discutons de la qualité du vin et du packaging avec les consommateurs, Mäis capter une nouvelle clientèle ne se fait pas du jour au lendemain” relève Pauline Réaud. Une stratégie qui repose sur le château et le vigneron *** Le collectif souligne qu’il fédère, en plus des Bordeaux et Bordeaux Supérieurs, des vignerons représentant un très grand nombre d’appellations typiques de la rive droite, qu’il s’agisse de Blaye Celtes de Bordeaux, Côtes de Bourg, Castillon Côtes de Bordeaux, Montagne Saint-Emilion ou encore Puisseguin Saint-Emilion… Ses 34 vignerons, qui confient tout ou partie de leur production au collectif, vendent six millions de cols par an et ont fait le choix de contrôler eux-mêmes leur politique commerciale et de ne pas s’en remettre à la vente de vin en vrac et aux négociants.

Fonte: Tribune.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.