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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 22 dicembre 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Epokale, vino dolce da leggenda.
Tramin e considerata la “casa del Gewurztraminer”: praticamente un certificato di conformità all’area dove opera (fra Termeno. Ora. Egna e Montagna) e all’Alto Adige in generale. Spiega l’enologo Willi Sturz. a cui si deve nel 1989 il progetto Selezione che ha portato a risultati eccezionali: «Tutto si fonda sulla conoscenza secolare del nostro territorio e sull’impegno condiviso dei 300 soci. orientati a una produzione di notevole qualità e molto rispettosa dell’ambiente. Siamo la prima cantina cooperativa ad aver eliminato l’uso di diserbanti su oltre i190%dei vigneti. Inoltre a oggi, circa 12 ettari di vigna sono coltivati in biologico e oltre lO in biodinamico» spiega. Tramin ha una storia antica, iniziata nel 1898 su iniziativa di Christian Schrott parroco del paese e deputato al Parlamento di Vienna. Dal 2010 ha una splendida sede, in armonia con il paesaggio e studiata in nome del massimo risparmio energetico: un orgoglio per Termeno come lo sono i vini della cantina.
Fonte: Gazzetta dello Sport G.
Jacquesson, Pinault compra lo champagne.
Artémis Domaines, la società che aggrega le aziende del vino dell’imprenditore François Pinault (nella foto), acquisisce il marchio di champagne, Jacquesson. L’azionista di controlla del gruppo Karing, che detiene marchi del calibro di Gucci, Balenciaga e Saint Laurent, solo ad ottobre ha amunciato la fusione con maison Herriot e ora si trova al centro di in nuovo atto finanziarla. Artémis Domaines, che controlla tra le altre aziende Chäteau Latour a Bordeaux, Oos de Tart in Borgogna, Château Grillet nella Valle del Rodano, Bouchard Père et Fils e appunto Henriot in champagne, oltre a Eisele Vneyard in Napa Valley e Beaux Frères in Oregon, dopo aver acquisito una quota di minoranza a febbraio 2022, diventa così azionista unico di Jacquesson. a cura dl Flavia Iride e Anna Servile.
Fonte: MF Fashion.
Intervista a Giovanni Neri – Il valore della tradizione.
Giacomo raccontaci gli ultimi cinquant’anni di storia… In realtà sono 51. Come sono stati? Pieni, interessanti, con tanta passione, visione, lavoro, sacrificio ma anche tantissime soddisfazioni. Mio padre comprò Casanova di Neri nel 1971. È venuto a mancare nel 1991 e da quel momento ci sono io. Quella di Casanova di Neri è una storia di terra. Siamo persone che vengono dalla terra e che amano la terra. In questi 51 anni, nel muro nella storia di Montalcino, i nostri mattoni, conic Casanova di Neri, ce li abbiamo messi, celi mettiamo e lavoriamo per continuare a metterceli… Casanova di Neri è un nome apprezzato in Italia ma, moltissimo, anche dal resto del mondo… Per noi è una grandissima soddisfazione perché ci sono tante persone, anche collezionisti, che vengono dal Nord America, dal Sud America, dall’Asia, che assaggiano i nostri vini nel Inondo e poi vogliono venire a toccare con mano la nostra realtà.
Fonte: The Unique.
Nomisma, il vino abruzzese? Una superstar internazionale.
Con una crescita del 10% rispetto al 2021, va verso un nuovo record in valore l’export dei vini abruzzesi. A dirlo, l’analisi dell’osservatorio permanente Wine Monitor di Nomisma che ha studiato i trend dei vini regionali sui principali mercati nei primi nove mesi del 2022 che evidenzia anche l’orientamento dei consumatori verso prodotti di maggiore qualità, con un aumento del prezzo medio a bottiglia del 7,8%. Al brindisi per venti anni dalla costituzione del Consorzio di tutela Vini d’Abruzzo, ospitata ieri a Ortona, è íl presidente dei vignaioli abruzzesi Alessandro Nicodemi a tracciare íl consuntivo di un anno che ha presentato molte criticità per i produttori, dall’emergenza sanitaria al conflitto in Ucraina. ‘4 primi cinque mercati di destinazione, dove si concentra il 60% di tutto l’esportato, sono per ordine di importanza Germania (+12% il valore delle vendite rispetto al 2021), Stati Uniti, Canada, Svizzera e Regno Unito.
Fonte: Messaggero Abruzzo.
Riunite & Civ ai soci andrà un prezzo medio di 51,11 euro.
Approvato bilancio record Novità per Cavicchioli Vini Riunite e Civ ai soci andrà un prezzo medio di 51,11 euro L’assemblea d ei soci di Cantine Riunite e Civ, ha approvato il bilancio chiuso al 31 luglio del 2022. I risultati presentati dal presidente Corrado Casoli, dal vice Claudio Biondie dal direttore generale Gabriele Lechthaler confermano la solidità della cooperativa, con un fatturato di 260 milioni di euro, in crescita del 10%, e un utile d’esercizio pan a 7,3 milioni di euro destinato a riserva, che porta il patrimonio netto della cooperativa oltre i 196 milioni di euro. Grazie a questi ottimi risultati, ai soci della cooperativa, che nella vendemmia 2021 hanno conferito quasi 800 mila quintali di uva, è stato corrisposto un prezzo medio di riparto pan a51,11 euro al quintale.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Dolcezza diffusa, frutta e frutta secca e finale aristocratico.
Una storia lunga quella del Marsala fatta di scosse telluriche e appiattimenti qualitativi. Un peccato perché un vino così tutto il mondo ce lo dovrebbe invidiare e infatti per un certo tempo è stato così. Da Leader «II Marsala» Florio cambia la sua filosofia produttiva conservatasi unica in tutto il corso dalla sua nascita ad oggi insieme a dieci nuove etichette che accolgono e raccontano una storia trasparente su «il Marsala». Quel Marsala scoperto dai commercianti inglesi che nel tempo venne perfezionato utilizzando la tecnica della concia e trasformandolo in «I Marsala» attraverso strategie naturali e umane che danno il via a rotte diverse per ciascuna etichetta sulla base di nuove riletture e interpretazioni.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Ai passeggeri in volo da e per Foggia in regalo per Natale il vino di Lucera.
L’impresa e la compagnia greca promuovono il territorio • Nei ventotto voli aerei da Foggia andata e ritorno per Milano e Torino, da ieri sino al 6 gennaio, i passeggeri saranno accolti da un calice di vino della Masseria nel Sole di Lucera. «Attraverso un accordo a titolo gratuito raggiunto con la compagnia Lumiwings, in occasione delle feste natalizie, come azienda vitivinicola abbiamo deciso di offrire un piccolo contributo di accoglienza ai passeggeri che arrivano e partono da Foggia. Si tratta di un’operazione di marketing che punta a far conoscere le eccellenze del nostro territorio, attraverso la produzione del vino» spiega Bruno Pitta, direttore generale del marchio Masseria nel Sole e vice. II vino a bordo presidente di Confindustria Giovani Foggia. Dai cieli alla terra, la compagnia greca di charter Lumiwings promuove la sinergia tra Foggia e le destinazioni di Milano e Torino.
Fonte: Gazzetta di Capitanata.
Approvata e pubblicata la graduatoria definitiva.
del bando Ocm Vino per la riconversione e la ristrutturazione dei vigneti in Sicilia, campagna 2022/2023. Sono 578 le domande ammesse a finanziamento (20 in più rispetto alla graduatoria provvisoria), mentre 42 sono state escluse. La dotazione finanziaria dell’avviso pubblico emanato dal dipartimento regionale dell’Agricoltura è di 13 milioni di euro: fondi che serviranno per sostenere vari interventi sui vigneti come operazioni di estirpazione e reimpianto, sovrainnesti, realizzazione di impianti di irrigazione, meccanizzazione, modifica della forma di allevamento e sostituzione delle spalliere di sostegno. li contributo verrà erogato ai produttori come compensazione, fino al 100%, delle perdite di reddito dovute alla ristrutturazione e alla riconversione e anche per i costi sostenuti.
Fonte: MF Sicilia.
Veneto prima regione nella produzione di vino con 12 milioni di ettolitri.
“II Veneto con circa 12 milioni di ettolitri di vino prodotti nel 2022 si conferma la regione leader in Italia, davanti a Puglia (10,6), Emilia-Romagna (7,4) e Sicilia (4,3)”. Ad annunciarlo è l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Federico Caner, in vista della presentazione di tutti i numeri dell’ultima vendemmia in programma oggi alle 10 a Lonigo alla Cantina di Collis Wine Group. L’occasione è data dal terzo focus dello “storico Trittico Vitivinicolo 2022 che torna in presenza dopo il covid. Nel corso dell’incontro sarà presentato il consuntivo dell’ ultima vendemmia nel Veneto, suddiviso per provincia e tipologia di uva, risultante dalle dichiarazioni di produzione dei viticoltori elaborate dagli uffici regionali e da Avepa; inoltre si discuterà di mercati internazionali, a partire dall’ export di vino veneto e dei canali di distribuzione utilizzati dalle aziende vitivinicole.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Bollicine da record per questo Capodanno.
E’ record storico per le vendite di spumante italiano all’estero con un valore che supera per la prima volta i 2 miliardi di euro nel 2022 e conquista le tavole nel mondo dove per Natale e Capodanno ci sarà il record storico di brindisi Made in Italy. E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti veneta dalla quale si evidenzia che a fine anno sarà raggiunto il record storico delle vendite all’estero con un trend di crescita del 23% registrato dall’Istat nei primi nove mesi. Se in Italia lo spumante si classifica tra gli acquisti irrinunciabili nello shopping delle feste, all’estero — sottolinea la Coldiretti — non sono mai state richieste così tante bollicine italiane che in numero di bottiglie con una crescita del 9% dominano nettamente nei brindisi globali davanti allo champagne francese, che però riesce ancora a spuntare prezzi superiori.
Fonte: Nuova Venezia.
Firriato, la prima cantina carbon negative.
Dalla neutralità carbonica alle virtuose performance di assorbire più gas serra di quanti ne vengono emessi nel processo produttivo in soli 5 anni. La tenuta di Favignana (Tp) dell’azienda vitivinicola Firriato arriva per prima all’obiettivo di sostenibilità del millennio. Si tratta dell’azienda vitivinicola Firriato che produce vini di alta gamma sull’isola di Favignana, in diverse tenute dell’agro di Trapani e sull’Etna. L’obiettivo è stato raggiunto proprio nei giorni in cui si è svolto, a Sharm el- Sheikh, la conferenza COP27 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’ultimo traguardo della cantina siciliana arriva dopo che nel 2017 era stato raggiunto l’obiettivo di carbon neutrality sancito da Dnv Gl – Business Assurance (uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale) in relazione agli scope 1 e 2, ovvero circa le emissioni dirette generate dall’azienda (la cui fonte è di proprietà o controllata dall’azienda), e le emissioni indirette generate dall’energia acquistata e consumata dall’azienda stessa.
Fonte: VVQ – Vigne, Vini & Qualità – Edagricole.
CANTINE D’ITALIA GO WINE: ALL’ABRUZZO 4 IMPRONTE D’ECCELLENZA, 16 AZIENDE RECENSITE.
È uscita la nuova edizione 2023 di Cantine d’Italia, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine. L’evento di presentazione e premiazione si è tenuto giovedì 1 dicembre a Milano presso l’Hotel Melià. Cantine d’Italia 2023 si presenta con 830 cantine selezionate, 251 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.550 vini segnalati, circa 1.600 indirizzi utili per mangiare e dormire. Si tratta di una Guida alle Cantine, con una sua identità specifica, non è una Guida tradizionale ai vini.
Fonte: Virtù Quotidiane
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Antonella Corda e la nuova anima dei vini di Sardegna.
La terra rispettata come una madre e una nuova rotta di eccellenza. I vini della Cantina Antonella Corda, la giovane produttrice di Serdiana, altro non sono che una storia d’amore con la Sardegna. Luoghi battuti dal maestrale, dove il profumo delle erbe mediterranee si unisce al salmastro; una terra magica che, come una sirena, continua da secoli ad ammaliare con il suo canto: questa è la provincia di Cagliari, un quadro di naturale bellezza dove Antonella Corda muove i suoi primi passi da vignaiola, dopo una laurea in scienze agrarie e un master a San Michele all’Adige.
Fonte: La Gazzetta del Gusto.
Malesani cede cantina “La Giuva” a Signorvino.
Signorvino, società del Gruppo Calzedonia, ha acquistato “La Giuva”, la cantina fondata da Alberto Malesani. L’acquisizione, che non ha ancora conferme ufficiali, rientrerebbe nel progetto di ampliamento dell’attività di Signorvino, non più soltanto un gran commerciale, ma un player a 360° nella produzione e commercializzazione di vini. Alberto Malesani, allenatore che dopo aver portato il Chievo in serie B ha guidato la Fiorentina, il Parma (conquistando Coppa Uefa, Coppa Italia e Supercoppa Italiana) e anche l’Hellas, vincendo il primo derby in serie A ma poi retrocedendo in serie B, ha fondato la cantina nel 2003 in Val Squaranto.
Fonte: TgVerona – Telenuovo.
Torrevilla, una Cantina autonoma pagherà i soci in base agli ettari.
Al progetto La Genisia per vini top di gamma aderiscono i primo 30 viticoltori Non conteranno più i quintali prodotti ma qualità e metodi di coltivazione.
Fonte: La Provincia Pavese.
DISCOVERY NERO D’AVOLA: LA SICILIA DOC HA IL SAPORE DEL FUTURO.
Sfaccettato ed attraente il Nero d’Avola, dopo essere stato per lungo tempo bistrattato, vuole recuperare il titolo di Principe dei vitigni siciliani mettendo in chiaro le sue distintive potenzialità che nelle diverse province siciliane diventano espressioni autentiche ed uniche di un vino sempre piacevole, pronto a sfidare il futuro. Discovery Nero d’Avola, una tre giorni organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, è stata perfetta presentazione delle diverse e numerose facce di questo grande protagonista del vino rosso isolano. Nel territorio di Noto, con masterclass e visite in cantina, si è svolto un interessante viaggio tra le eleganti sfumature di freschezza, di struttura e di persistenza dei diversi Nero d’Avola in una Sicilia che vanta i seguenti importanti primati: Con ben 97.000 ettari è il vigneto biologico più grande d’Italia; la prima regione in Italia per superficie biologica (370K+ ettari) e la più grande area vinicola biologica in Italia (30% della superficie italiana).
Fonte: Winery Tasting Sicily.
Vino e distillati, ecco cosa bere per un pranzo di Natale da re.
Dallo Champagne Roederer, passando per Aligoté fino al Chianti e all’Etna per chiudere con Porto e Cognac: la drink list da sogno della storica azienda di import e distribuzione Sagna. Il Natale è il momento degli affetti, degli addobbi, dei regali, dei buoni propositi, ma anche della buona tavola, dei brindisi e dei dolci. Per un pranzo da re come non chiedere allora un consiglio per un menù dei sogni alla famiglia Sagna, che dal 1928 grazie all’iniziativa del fondatore – il Barone Amerigo – è specializzata nella selezione, importazione e distribuzione in Italia di vini, liquori e distillati di qualità.
Fonte: la Repubblica.
L’abbinamento perfetto? Vino e Prosciutto di San Daniele!
La bontà di una fetta di Prosciutto di San Daniele sprigiona un universo di sapori. Il suo gusto, ricco di sfumature, è perfettamente esaltato in abbinamento con il vino. Trovare il perfetto mix tra un calice di vino e il San Daniele DOP offre il culmine di una degustazione sensoriale. Ma quale vino abbinare con l’iconico prosciutto? Per aiutare a districarci nel complesso mondo del vino abbiamo chiesto ad Alessandro Cesca – sommelier AIS, collaboratore della guida Slow Wine di Slow Food Editore, ideatore e conduttore del format Indovino – di darci alcuni preziosi suggerimenti.
Fonte: San Daniele Magazine.
Il vino abruzzese alla conquista del mondo: +12% di export.
Germania, Usa e Canada in testa alla classifica dei mercati esteri che assorbono in tutto il 60% della produzione. Cresce anche il prezzo di Montepulciano e Pecorino. Il presidente del Consorzio, Nicodemi: “Qualità e promozione le chiavi del successo”. I vini abruzzesi sempre più alla conquista del mondo: l’anno in corso si chiude con un +10% rispetto al 2021. In testa alla clasifica die mercati esteri che amano di più il vino d’Abruzzo c’è la Germania che assorbe il 12% del 60% totale dell’export, seguita da Usa, Canada e Svizzera. Sono i dati che emergono dall’analisi dei primi nove mesi del 2022 dell’Osservatorio Permanente Wine Monitor Nomisma, attivato nel 2019 dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo per rilevare in modo puntuale i trend dei vini regionali sui principali mercati e attuare una strategia di promozione e comunicazione sempre più efficace, con l’obiettivo di consolidare il primato della regione come meta enogastronomica.
Fonte: la Repubblica.
Batoréu. Quei vini portoghesi sopra il Tejo.
I vigneti del Portogallo coprono all’incirca il 10% della superficie totale e, di conseguenza, la produzione di vino è piuttosto bassa. I vari distretti vinicoli sono individuabili dai corsi dei Fiumi che, da sempre, li identificano. Da Nord a Sud: il Douro nei distretti del Douro e Vinho Verde, il Dâo e il Mondego per Bairrada e Dâo, il Tejo (Tago) per Ribatejo, Bucelas, Coplares, Carcavelos, Setubal, il Guadiana per Evora, Alentejo e Algarve. Idroclimi importanti che caratterizzano i singoli terroir.
Fonte: Corriere del Vino.
Vino e inflazione: il diverso impatto dell’aumento dei costi tra tipologie di impresa e territori.
L’analisi del Centro Studi Management Divino di Studio Impresa, guidato da Luca Castagnetti, per WineNews. L’inflazione pesa su tutti i settori, e anche su quello del vino. Se per molti comparti produttivi l’aggravio diretto più sensibile è quello dei costi energetici, per la produzione enoica, come testimoniato da tante imprese a WineNews, in questi mesi, pesa molto di più il rincaro di tutte le materie prime “secche” (vetro, carta, capsule, gabbiette, cartoni, tappi e così via) che quello energetico. Secondo Unione Italiana Vini (Uiv), a fine 2022, nel complesso, la filiera produttiva avrà sostenuto un aumento dei costi del +83% sui budget iniziali, per 1,5 miliardi di euro di spese aggiuntive. E, per il 2023 è già previsto, tra l’altro, un ulteriore aumento del +20% per il vetro, che si somma a quelli già visti nel 2022.
Fonte: WineNews.
Garantito IGP | Vite in Riviera, vino ed olio nella Riviera Ligure di Ponente.
La Riviera Ligure di Ponente è quella zona situata nella parte occidentale della Liguria che corrisponde alle province di Savona e di Imperia. Il suo territorio è a dir poco impervio, praticamente non esistono pianure, infatti per il 65% è montuoso ed il rimanente collinare, qui nelle numerose vallate che guardano il Mar Ligure si trovano vigneti e oliveti. Con lo scopo di promuovere i prodotti tipici del territorio della Riviera Ligure di Ponente è nata nel 2015 la Rete d’Impresa Vite in Riviera, una rete di aziende vitivinicole ed olivicole che a tale scopo gestisce anche la sede dell’Enoteca Regionale Ligure situata ad Ortovero presso la cui sede abbiamo effettuato la degustazione di una ventina di vini delle aziende facenti parte di questa rete che attualmente sono 25 e che gestiscono 150 ettari di vigne per una produzione annuale di circa 1.300.000 bottiglie suddivise tra tre vini a Doc e due ad Igt.
Fonte: Luciano Pignataro.
Vino dealcolato, Governo a lavoro “per una disciplina chiara su produzione e commercio”.
A dirlo il Sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo. “Non siamo contrari alla bevanda, ma a chiamarla “vino”. Lavoriamo sulle norme”. L’argomento dei vini dealcolati, nel 2022, ha acceso il dibattito, tra chi si rifiuta di chiamarli vini, chi li vede come una minaccia o una boutade, e chi li vede anche come un’opportunità o, quanto meno, come un fenomeno di mercato che comunque si sta guadagnando spazio, e come tale va quindi gestito. E l’Italia si muove, a livello istituzionale e normativo. “Il Ministero è da tempo impegnato nella elaborazione di una disciplina chiara ed efficace sulla produzione e la commercializzazione dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati”, ha detto in questo senso il Sottosegretario all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Luigi D’Eramo, in una interrogazione a risposta immediata in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, ricordando che le nuove norme comunitarie consentono di produrre vini a basso o nullo contenuto di alcol. E poiché, come sempre accade, alla regolamentazione europea dovrà seguire la normativa attuativa interna, “sono stati costituiti due gruppi di lavoro – ha precisato D’Eramo – per individuare quali modifiche introdurre alla vigente normativa di settore per consentire agli operatori interessati di disporre di norme coerenti e comuni.
Fonte: WineNews.
Alta Langa fa il botto nel 2022, ecco i numeri.
La denominazione Alta Langa vola alto nel 2022, con un +40% in termini di vendite rispetto all’anno scorso e con ben 3 milioni di bottiglie prodotte in più in confronto all’ultima vendemmia. Merito anche dell’ingresso di 18 nuovi soci nel Consorzio che ha portato il numero di membri della compagine a 134, tra case produttrici e viticoltori. Dal punto di vista della promozione, ottimi i risultati ottenuti dalla quarta edizione de La Prima dell’Alta Langa: l’annuale evento di degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio. Il 2023 porterà un forte segnale di fiducia nel futuro della denominazione, che vuole crescere e affermarsi: vi sarà infatti una riapertura del bando vigneti che consentirà l’iscrizione di 220 nuovi ettari ad Alta Langa DOCG nel prossimo triennio 2023-2025.
Fonte: Apetime-Magazine – Apetime-Magazine.
STAMPA ESTERA
Requena y Almendralejo presionan al cava catalán.
Requena acaba de ganar una batalla legal a la Denominación de Origen Cava. Los tribunales avalan el derecho de las empresas vinícolas de la localidad valenciana a usar el nombre Cava de Requena. Esta victoria jurídica supone un nuevo reconocimiento a que zonas distintas a Cataluña puedan elaborar cavas y a denominarlos como tal. Tanto Requena (Valencia) como Almendralejo (Badajoz) han mantenido buen número de disputas en los tribunales para conseguir que sus bodegas pudieran comercializar con el nombre de cavas los espumosos que elaboran. Siempre han contado con la oposición de la Denominación de Origen (DO) Cava, que tradicionalmente ha estado dominada por las bodegas catalanas situadas en la zona de San Sadurní de Noya (Barcelona) y que son las que monopolizan la producción y comercialización de cava. De los 245 millones de botellas de cava que se van a vender este año, algo menos de 20 millones proceden de RequenayAlmendralejo. El resto son comercializados por las bodegas tipo de espumoso como Freixenet, Codorníu, Jaume Serra -del grupo García Carrión-, Juvé e Camps y Vallformosa. Aunque parten de cifras muy pequeñas, sí están registrando un fuerte crecimiento de ventas tanto los cavas valencianos como extremeños. Ambos están teniendo un gran impulso por parte de las autoridades de sus respectivas comunidades autónomas. El presidente de la región, Ximo Puig ha pedido a sus ciudadanos que “en cada hogar, restaurante, cafetería() bar de la Comunidad Valenciana haya esta Navidad Cava de Requena”. “No es chovinismo -añade-, es que se trata de un producto de excelente calidad”. Valencia es ya la segunda comunidad en la que más cava se consume, sólo por detrás de Cataluña. El presidente de Extremadura, Guillermo Martínez Vara, por su parte, quiere asociar la promoción y el márketing del Cava de Almendralejo con los famosos jamones ibéricos de bellota elaborados en la campiña extremeña. En los últimos diez años las ventas de cava valenciano se han multiplicado por tres hasta llegar a los 11 millones de botellas actuales, mientras que el cava extremeño ha pasado de las 6.000 botellas producidas en su primer año -1983- a los 7 millones de botellas actuales. Los cavas de fuera de Cataluña se han visto favorecidos por el rechazo que ha provocado el procés catalán en el resto de España. Marcas de Requena como Tantum Ergo, Pago de Tharsis y Dominio de la Vegay enseñas de Almendralejo como Vía de la Plata, Paiva y Bonaval ya se han hecho un hueco en los mercados nacionales e internacionales. Para hacer frente a este incremento de las ventas, Requena y Almendralejo consideran que se les debía autorizar a aumentar la producción, algo que ha sido rechazado en múltiples ocasiones por parte de la DO. El Consejo Regulador del Cava, dominado por los productores catalanes, ha apostado por no expandir los cultivos para, en su opinión, salvaguardar la calidad de un producto selecto.
Fonte: Expansión.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.