rassegna stampa del vino di mercoledì 28 dicembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 28 dicembre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

Agrifood nella morsa dei prezzi.
Uiv e Federvini lanciano l’allarme: alti costi e prezzi bloccati. Rincari a due cifre nell’ittico Agrifood nella morsa dei prezzi Vino a rischio recessione. Distributori: spettro sta Mondo del vino a rischio recessione. Se da una parte aumentano i costi di produzione per le industrie dell’agroalimentare, dall’altra c’è il problema di tenere bassi i prezzi allo scaffale per non cadere nella stagflazione. E la gdo chiede di congelare i listini. Nel mondo del vino il problema è il costo del vetro, che nel 2023 segnerà un ulteriore +20% e si somma al +48% dei 2022. A sottolineare l’incongruenza sono Federvini e Unione Italia Vini (Uiv) secondo cui a farne le spese sono le aziende vitivinicole, alle prese con bassa marginalità e poca redditività. La gdo, infatti, resiste ad ogni ritocco di listino e chiede addirittura una moratoria sui prezzi per almeno 4-6 mesi.

Fonte: Italia Oggi.

Vito Intini.
confermato presidente nazionale di Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino) peril terzo mandato. Con lui ci saranno Teresa Bordin, confermata vicepresidente, Vincenzo Gerbi (presidente del Comitato Scientifico), Michele Alessandria, Sergio Scarvaci, Andrea Frassineti, Vasco Ciuti, Danilo Trapanotto, Luca Minicucci, Lorenza Olmi, Marco De Savorgnani, Gianluigi Corona, Alessandro Brizi, Paolo Costantini, Daniele Rossi.

Fonte: Italia Oggi.

Rinnovata la partnership….
tra l’azienda vinicola toscana Piccini 1882 e Autogrill, una sinergia iniziata nel 2014. Negli oltre 1.200 punti vendita di Autogrill saranno presenti dal Brunello di Montalcino, al Chianti Classico Riserva fino alla Collezione Oro, cavallo di battaglia dei vini Piccini. Sarà in distribuzione anche la Winter Edition. Il gruppo vitivinicolo guidato da Mario Piccini ha raggiunto nel 2021 un fatturato di circa 100 milioni di euro.

Fonte: Italia Oggi.

Di vino.
Crescono volumi e prezzi al consumo degli spumanti. Le prime stime di Giampiero Comolli e dell’osservatorio Ovse sulla chiusura d’anno 2022 parlano di una produzione intorno a 870 milioni di bottiglie per un valore di 3,3 mld di euro. Attesi consumi di 855-865 min di bottiglie per un fatturato mondiale di 7,3 mld. Prosecco in bottiglie di plastica. La proposta del gruppo trevigiano Zoppas Industries, tramite la controllata Sipa, fa discutere. La bottiglia di plastica viene oggi usata per i vini di primo prezzo. E per l’enologo Valentino Ciarla «il vino è bene edonistico, non una commodity. Qualità e valore non sono elementi misurabili in modo scientifico». Dal 1° gennaio i vini Primitivo di Manduria Doc e Doc Riserva, per essere immessi in commercio, dovranno essere muniti del contrassegno di Stato. Un ulteriore sistema a garanzia dell’autenticità, volto alla tutela di produttori e consumatori. Il nuovo sistema è gestito dalla società Agroqualità. I vignaioli indipendenti di Fivi scrivono ai presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato per porre l’attenzione sulla presenza sempre più diffusa di diverse malattie della vite sul territorio nazionale. Risultano essenziali uno studio sulla propagazione e monitoraggio. Si chiude un anno in crescita per l’Alta Langa Docg che segna un +40% delle vendite con 3 min di bottiglie in produzione dall’ultima vendemmia. L’ingresso di 18 nuovi soci nel Consorzio ha portato il numero di membri a 134, tra case produttrici e viticoltori. Nel 2022 il Consorzio Vini Collio chiude con un aumento dell’imbottigliato del 9% sul 2021 e con un +26% sul 202.

Fonte: Italia Oggi.

Francesco Illy fa poker nel vino con Bakkanali – Francesco Illy fa poker nel vino.
Liquidato dai fratelli anche con la tenuta Mastrojanni, l’imprenditore, già proprietario delle aziende Gran Vista e Podere Le Ripi, acquista il 10% di un altro vigneto stante 61% del capitale fa invece capo a Monte Amiata aps, In attesa di capire se fra cioccolato, tea, marmellate e biscotti il Polo del Gusto presieduto dal fratello Riccardo Illy riuscirà ad aggiungere al proprio portafoglio food il Barolo piemontese entro la fine dell’anno, c’è un altro membro della dinastia triestina del caffè che sta puntando forte sul vino ed è Francesco Illy. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il primogenito di Ernesto Illy e Anna Rossi che è stato appena liquidato con 150,2 milioni di euro dai fratelli per il proprio 20% della Gruppo Illy spa, la holding di famiglia che sta a monte di Illycaffè spa e del Polo del Gusto srl, ha investito a inizio dicembre nella società agricola Bakkanali.

Fonte: Mf.

Suite e Spa con il vigneto intorno.
Ferruccio Ferragamo con i figli Salvatore e Vittoria. Insieme si dedicano alla gestione de I Borro, rifugio di bon vivant nel cuore della Toscana. Suite e Spa con il vigneto intorno . Il Borro è un borgo millenario nel cuore della Toscana che Ferruccio Ferragamo e i suoi figli hanno acquistato e trasformato in splendido resort. E qui, grazie a 85 ettari, producono vini top. di Chiara Risolo e sue coordinate più che tracciate su una carta geografica sembrano dipinte. Dio lo ha messo nel cuore della Toscana, tra Firenze, Siena e Arezzo. È il Borro, borgo millenario a un chilometro da San Giustino Valdarno. Ferruccio Ferragamo lo ha acquistato nel 1993 e da allora, grazie a un’imponente opera di restauro conservativo, con l’aiuto dei figli Vittoria e Salvatore, ne ha fatto un’opera d’arte. Un mosaico per la precisione, in cui i tasselli sapientemente accostati mostrano all’avventore tutto ciò di cui può godere durante il soggiorno. fl Borro è ospitalità di altissimo livello con le sue suite, le ville e le dimore. È cucina, quella dello chef Andrea Campani, raffinato e geniale interprete della tradizione toscana. 11 Borro è remise en forme con la sua ovattata Spa, La Corte.

Fonte: Panorama.

Problematiche vitivinicole, Iannella unisce le forze.
Torrecuso Il primo cittadino ha riunito in Comune l’intero settore produttivo Problematiche vitivinicole, Iannella unisce le forze «Servono misure specifiche per far superare la pesantezza finanziaria e la crisi che attanaglia l’intero comparto» Antonio Caporaso Dopo gli incontri degli ultimi mesi e la missiva che l’avvocato Michele Rillo ha inviato al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, a nome di diversi produttori locali di vino che chiedono al governo centrale di sensibilizzarsi al tema del costo dell’uva sempre più basso, arriva una nuova presa di posizione dell’amministrazione di Palazzo Caracciolo-Cito.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

Premiati a Maribor tre vini dell’azienda “Servadei”.
Il primo posto in classifica e tre medaglie d’argento sono stati conquistati dai vini dell’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” all’International University Wine Competition, il concorso enologico dell’università di Maribor. Diciotto gli atenei partecipanti—da Francia, Italia, Croazia, Slovenia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Romania Ungheria—, giudicate da un comitato di esperti. I vini premiati sono l’Oro dei Patriarchi (primo classificato e medaglia d’argento), un bianco ottenuto dal blend di due delle varietà di vite resistenti (Fleurtai e Soreli); il Rosso dei Patriarchi (medaglia d’argento), ottenuto da un’altra varietà di vite resistente a bacca rossa (Cabernet Eidos) e il Pinot grigio (argento). Le uve sono state prodotte dall’Azienda agraria Servadei e vinificate da un’importante realtà della viticoltura friulana, l’azienda Forchir.

Fonte: Messaggero Veneto Udine.

La Montalbera accorpa e investe 7 milioni di euro – Montalbera divorzia dai Produttori Ruchè investe e punta ai 3,5 milioni di bottiglie.
Due milioni di euro di investimenti già fatti con l’accorpamento di 20 ettari di vigneti, altri 5 milioni saranno spesi entro due anni per ampliare uffici e cantina. Franco Morando, direttore generale di Montalbera di Castagnole Monferrato, vorrebbe arrivare a produrre 3,5 milioni di bottiglie. Oggi è a quota 850 mila, di cui 550 pesano sulla docg Ruché. La metà della produzione della denominazione tocca il milione e 100 mila bottiglie a fine 2022 con un più 10% sull’anno precedente. – P. 45 L’azienda di Castagnole Monferrato lascia l’associazione guidata da Luca Ferraris e corre da sola ampliando vigneti, uffici e cantina Il direttore generale Morando: nel 2023 porterò a lavorare qui 22 persone che oggi sono nell’azienda di famiglia che produce cibo per animali Montalbera divorzia dai Produttori Ruchè investe e punta ai 3,5 milioni di bottiglie. Due milioni di euro di investimenti già fatti con l’accorpamento di 20 ettari di vigneti, altri 5 milioni saranno spesi entro due anni per ampliare uffici e cantina.

Fonte: Stampa Asti.

Alta Langa Docg, boom di vendite “Ma il futuro è la qualità in vigna” – Vola la Docg Alta Langa.
Ancora un anno di crescita per l’Alta Langa Docg. Dal punto di vista commerciale, il 2022 si chiude con un +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente. La produzione attesa è di 3 milioni di bottiglie dall’ultima vendemmia. Ma secondo il produttore Giorgio Rivetti, uomo del vino alla guida della Spinetta di Castagnole Lanze e di Contratto: «L’Alta Langa per competere deve partire da vigna e qualità, non dalle dinamiche commerciali». Colline dell’Alta Langa coltivate a vigneti Vola la Docg Alta Langa Ancora un anno di crescita per l’Alta Langa Docg. Dal punto di vista commerciale, il 2022 si chiude con un +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente. L’ingresso di 18 nuovi soci nel Consorzio porta il numero di membri della compagine a 134, tra case produttrici e viticoltori.

Fonte: Stampa Cuneo.

Intervista a Giorgio Rivetti: “II Consorzio è cresciuto ma a vent’anni dagli inizi occorre fare chiarezza”.
La domanda arriva da Giorgio Rivetti, uomo del vino alla guida della Spinetta di Castagnole Lanze e di Contratto, storica casa spumantiera di Canelli che negli ultimi anni ha puntato tutto su questa denominazione, convertendo ad Alta Langa i 37 ettari di vigneti che possiede principalmente sulle colline di Bossolasco. Una domanda che mette in luce un confronto sempre più senato in atto tra le due anime del Consorzio di tutela: quella delle grandi aziende che principalmente comprano le uve e quella dei vigneron che invece seguono internamente tutto il processo, dalla vigna alla cantina. Rivetto, ci spiega cosa sta succedendo? «Il Consorzio ha fatto un ottimo lavoro, ponendo le basi per un percorso di successo. Ma oggi, a 20 anni di distanza dalle prime bottiglie, occorre fare chiarezza: tutto è iniziato nel 2001 con pochi grandi player, ovvero sette case spumantistiche piemontesi, ma ora la situazione è cambiata e ci sono tante piccole cantine che hanno aderito al progetto e che chiedono di essere maggiormente rappresentate nelle scelte che si compiono».

Fonte: Stampa Cuneo.

Tripletta di Oscar per 4.
Sparkle premia Ferrari, Letrari, Cesarini Sforza e Moser Tripletta di Oscar per 4. – Nuovo exploit delle bollicine di montagna targate Trentodoc. Dopo i numerosi riconoscimenti assegnati dalle guide nazionali e internazionali più autorevoli, il Trentino ha fatto centro anche tra i giurati della Guida «Sparkle» 2023 che ogni anno assegna le pagelle di merito alle bollicine d’autore made in Italy. Le cantine che hanno fatto l’en plein di riconoscimenti con tre Oscar a testa sono Ferrari, Letrari, Cesarini Sforza e Moser per il Trentodoc; Cd del Bosco e Uberti per il Franciacorta; Andreola per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. La guida, edita dalla rivista di enogastronomia «Cucina e Vini», diretta da Francesco D’Agostino, assegna ogni anno le ambitissime «Cinque Sfere», il massimo dei riconoscimenti che premiai migliori spumanti d’Italia. Ottantanove le etichette premiate tra le 860 presenti in guida..

Fonte: Adige.

Vivino, Giuseppe Quintarelli in vetta alla top ten delle etichette italiane preferite dai wine lover. In classifica anche Solaia, Sassicaia, Ornellaia, Romano Dal Forno, Casanova di Neri, Tenuta di Biserno, Secondo Marco e Villa Rinaldi». Ci sono vini che, estremizzando, non avrebbero neanche bisogno di venire recensiti, perché capaci di mettere d’accordo tutti: critici, sommelier, collezionisti di fine wines e, ovviamente, consumatori. A partire dai wine lovers che animano Vivino https://www.vivino.com/IT/it/, la più grande comunità di appassionati di vino al mondo, dove più di 50 milioni di persone condividono giudizi e pareri sulle bottiglie che assaggiano, a cui tutti possono accedere liberamente. Il risultato è un database sconfinato fatto da milioni e milioni di recensioni su decine di migliaia di bottiglie, con voti (da 1 a 5), prezzi, note di degustazione. E, ovviamente, classifiche.

Fonte: WineNews.

Vino, il legno è l’elemento “segreto” in grado di renderlo migliore: così una rilettura scientifica di saperi millenari ci svela come esaltarlo al massimo.
Se il terreno è un fattore ambientale, un “dono” da preservare – unico e irripetibile – molto può essere fatto invece sulla scelta del legno e del modo con cui impiegarlo per fabbricare le botti. Non è una scoperta recente, ma una tradizione secolare, che oggi si è perfezionata grazie all’impegno scientifico: “Il legno fa la differenza e grazie al vino sulle nostre tavole c’è memoria, una bella memoria da cui imparare e prendere ispirazione”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano.

Vino bag in box, il modo migliore per farlo arrivare a casa.
Scoprite i vini bag in box e dimenticatevi delle rotture con i vini in bottiglia. E non pensate al vino in cartone ma al modo giusto per bere. Il vino a casa è un rito e farlo arrivare perfetto e conservarlo a dovere è la nostra missione che chiameremo B-i-B, Bag-in-Box. Mi sento come un agente segreto pronto a sfoderare l’arma definitiva che nel caso del vino si chiama GimmeWine. Riavvolgiamo il nastro perché qualcuno leggendo di seguito vino, bag e box potrebbe pensare al vino nel cartone. Siete completamente fuori strada. Il che a tavola non va mai bene. Quando parliamo di bag in box intendiamo che l’involucro esterno è sì una scatola di cartone, ma il nettare dei nostri desideri, il vino, è custodito in una sacca sottovuoto.

Fonte: Scatti di Gusto.

Vino: nel 2023 nuovo aumento del prezzo del vetro.
E’ un momento difficile per il settore vitivinicolo. Federvini e Unione italiana vini chiedono un confronto schietto lungo tutta la filiera. Nuovo anno, nuovi aumenti dei prezzi del vetro. Siamo al 20 per cento di crescita – è il prezzo che chiedono i fornitori di bottiglie – in aggiunta al surplus (48 per cento) già avuto nel 2022 rispetto all’anno precedente. Il vino rischia così di incontrare problemi per il 2023. A dirlo è foodaffairs. Al momento, sta mostrando grande resilienza la Gdo, che in questi giorni sta chiedendo una moratoria dei prezzi almeno per i prossimi 4-6 mesi. Richiesta inammissibile, considerato che già nel 2022 le aziende vitivinicole hanno dovuto assorbire la maggior parte degli aumenti di energaie e materie prime. Tutto il settore sta soffrendo e rifiutare oggi gli adeguamenti dei prezzi, già programmati, vuol dire mettere in serio pericolo tutta la filiera vitivinicola. Federvini e Unione italiana vini dicono che è necessario un dialogo schietto e fattivo lungo tutta la filiera.

Fonte: Corriere dell’Economia.

Vini del territorio, e poi tanto Piemonte e tanta Toscana: il 2022 del vino sulle tavole stellate.
A WineNews la voce dei professionisti dell’accoglienza. Tante bollicine, ma è il Sud a riservare le potenzialità e le sorprese maggiori. Il 2022, anche grazie al ritorno del turismo internazionale, ha consacrato la ripresa dell’alta ristorazione italiana. Ma sarà stato così anche per il vino, sulle tavole degli stellati del Belpaese? Lo abbiamo chiesto ai sommelier e degli hotel più importanti: Hotel Principe di Savoia, Gruppo Enrico Bartolini, Da Vittorio, Santa Elisabetta, Imàgo, Il Glicine, Campo del Drago, Dattilo, Four Seasons Hotel e il procuratore dei sommelier Andrea Biagini (32 Consulting). Tra tendenze e modalità di consumo, con il vino al calice che ormai conquista anche le etichette più prestigiose.

Fonte: WineNews.

Il miglior “sommelier” virtuale a cui chiedere consigli sul vino? É Google Assistant.
La tecnologia del colosso di Mountain View vince contro Siri e Alexa, in un test di 10 domande le cui risposte sono state valutate dagli esperti. Metti una sera a cena con amici o al supermercato a scegliere una bottiglia: avete bisogno di un rapido consiglio su un’etichetta o un abbinamento e non sapete a chi chiedere. Come spesso accade, la soluzione più immediata si trova sul vostro smartphone: basta interpellare Alexa, Google o Siri. Ma chi fornisce i migliori consigli sul vino tra i tre più famosi assistenti virtuali del mondo? Se lo sono chiesti gli esperti di Vinepair, che con l’aiuto di tre importanti sommelier hanno “interrogato” e messo a confronto le risposte delle tre tecnologie. Il vincitore è risultato Google Assistant, a quanto pare il miglior esperto virtuale a cui chiedere consigli e suggerimenti sul vino, disponibile in ogni momento e in ogni evenienza.

Fonte: WineNews.

Agevolazioni per i produttori di vino: decreto in Gazzetta ufficiale.
In Gazzetta Ufficiale il decreto che regola le agevolazioni in favore dei produttori di vino DOP, IGP e biologico. E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, G.U. Serie Generale n. 292 dello scorso 15-12-2022, il decreto 20 giugno 2022 con il quale sono fissati i criteri e le modalità per l’assegnazione di contributi a favore dei produttori di vino DOP e IGP, nonché dei produttori di vino biologico che investono in più moderni sistemi digitali. Per «produttori» si intendono i viticoltori ed i trasformatori di vino DOP, IGP o biologico, nonché gli imbottigliatori qualora siano altresì viticoltori o trasformatori.

Fonte: Lavoro e Diritti.

Il binomio vino e architettura in tre esempi d’autore.
Ogni vino ha la sua storia. Una storia che parte da lontano, che lega indissolubilmente uomo e territorio. In Italia, negli ultimi vent’anni, nuovi modelli di bioarchitettura hanno caratterizzato l’accoglienza enoturistica all’insegna della funzionalità e sostenibilità. Il settore vinicolo, inserito in scenari globali, è caratterizzato da differenze nell’organizzazione delle filiere, che si sviluppano in diverse aree geografiche. Valorizzare il vino e il suo territorio è davvero come fare un opera d’arte, infatti creare un’atmosfera che faccia vivere profumi, colori, sapori dei prodotti vinicoli, non è da tutti: richiede una particolare sensibilità olistica secondo moderni criteri di bioarchitettura, non solo con l’obiettivo di recuperare o riqualificare le strutture vinicole preesistenti, ma di creare edifici ex novo attraverso materiali ecologici e innovative metodologie, con particolare attenzione al risparmio energetico e alle valutazioni bioclimatiche locali.

Fonte: Manintown.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.