rassegna stampa del vino di lunedì 2 gennaio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 2 gennaio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

Vino: 2023 difficile, tra costi in rialzo e fatturati in calo.
Prezzi lievitati, vendite in flessione, crollo della redditività. Il surplus di costi registrato quest’anno in Italia dalle imprese – 1,5 miliardi, l’83% in più, derivanti dai soli aumenti della materia energetica e delle materie prime secche, come tappi, vetro e carta – complicherà parecchio i bilanci 2022. Il margine operativo lordo è previsto quest’anno al 10%, in discesa rispetto al 25% del 2021 e peggiore anche dell’annus horribilis 2020, quando l’indicatore di redditività riscontrato era al 17%.

Fonte: ilBollettino.

Vino sfuso: buono da bere, buono da pensare.
Schiettezza espressiva, leggiadria, convivialità. Caratteristiche comuni a tutti i vini sfusi, bianchi e rossi che nonostante un costante calo delle vendite rappresentano un baluardo per la tradizione di tante cantine artigiane, da nord a sud. Il vino sfuso avvicina produttori e consumatori non solo dal punto di vista della conoscenza personale: l’acquisto di grandi quantità di vino, tutto in una volta, si traduce in minori costi di produzione soprattutto legati a vetro e trasporto, con un significativo impatto in termini di sostenibilità. Non solo: chi beve sfuso non delega alle varie certificazioni ma stringe un patto con il produttore, unico responsabile della qualità del vino in un contesto che unisce valori agricoli tanto antichi quanto contemporanei.

Fonte: Domani.

Thailandia, dove il vino rappresenta l’1% dei consumi di alcolici ma cresce del +7,7% annuo.
Nel Paese del Sud Est asiatico comanda la birra, e tra gli esportatori di vino guida l’Australia, seguita da Cile e Francia. Sulla mappa del mercato mondiale del vino, la Thailandia non rappresenta che un puntino, ma il Paese del Sud Est asiatico, meta ogni anno di oltre 40 milioni di turisti, ha un potenziale tutto da scoprire, a partire da un dato: il consumo medio di alcolici è di 12,3 litri ad abitante, con la birra a farla da padrone (73% dei consumi a volume), seguita dagli spirits (26%), mentre il vino, ad oggi, vale appena l’1%, vale a dire un consumo medio pro capite (tra chi ha più di 15 anni) di 0,4 litri. Il consumo di alcolici riguarda solo 16 milioni di persone, sui 69 milioni di abitanti della Thailandia, ossia il 23% della popolazione, ma ciò nonostante il Paese desta comunque un certo interesse, anche perché la sua economia cresce in fretta, così come i consumi di vino, per i quali è previsto un aumento annuo del +7,7% fino al 2026.

Fonte: WineNews.

Vino in-dipendente: 15 gennaio 2023 Calvisano.
Vino in-dipendente raggruppa vignaioli che difendono l’integrità del proprio territorio, attraverso una forte etica ambientale, per produrre vino che prevede il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, attraverso l’assenza di additivi chimici e di manipolazioni innaturali da parte dell’uomo. Quando: 15 gennaio 2023
Dove: Sala Polivalente Beata Cristina – Via S. Michele 25012 Calvisano (BS) Orari: 10,30 – 20,00 Costo: € 15,00 Info: 333 4308938 info@vinoindipendente.it

Fonte: Carlo Zucchetti.

Mercato vino in Germania, dove i consumatori di spumante superano quelli di vini.
Mentre esiste un gran numero di studi di ricerca di mercato per il settore del vino fermo, finora sono mancati risultati di ricerca dettagliati sul tema dello spumante in Germania. Per fermi la prima volta, la Hochschule Geisenheim University e il Verband Deutscher Sektkellereien eV hanno condotto uno studio rappresentativo congiunto con oltre 800 intervistati nell’ottobre 2022 al fine di ottenere informazioni aggiornate sul mercato tedesco degli spumanti e sulle sue preferenze dei consumator.

Fonte: Beverfood.com.

L’oroscopo nel bicchiere: ecco che vino scegliere nel 2023.
L’affinità tra una bottiglia e la personalità astrale di ogni individuo: dallo studio di Andrea Gori e Giulio Graglia tutti gli abbinamenti perfetti. C’è un vino adatto a ogni segno zodiacale, o almeno a ogni carattere e personalità che viene individuata dalla nascita e dai movimenti delle stelle. E possiamo dire che è un dato di fatto, o almeno così sostengono Andrea Gori e Giulia Graglia (autori di Divinando Le Stelle Nel Bicchiere) che lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni dell’Anno del Cortese, sono stati chiamati dal Consorzio Tutela del Gavi a trovare le similitudini tra vini e segni zodiacali. Ma prima di tutto dovremo fare delle distinzioni tra gruppi di segni “simili” per impeto, e quindi per tipologia di vino. Perché per quante siano le sfumature dei singoli vitigni ed etichette, tutti sono guidati da una denominazione, o da un cappello astrale che è il segno zodiacale.

Fonte: La Repubblica.

Esportazioni.
Nel 2021, le esportazioni di vini spumanti dell’Ue verso paesi extra Ue sono state pari a 636 milioni di litri, un aumento significativo del 29% rispetto ai 494 milioni di litri esportati nel 2020. Lo rileva l’Eurostat precisando che le tre maggiori categorie nelle esportazioni extra-Ue sono state il prosecco (43%, 273 milioni di litri), lo champagne (15%, 94 milioni di litri)e il•cava (10%, 65 milioni di litri). Le due principali destinazioni sono stati gli Stati Uniti (31% del totale delle esportazioni extra-UE di vino spumante, 198 milioni di litri) e il Regno Unito (28%, 177 milioni di litri). Nel frattempo, gli Stati membri dell’Ue hanno importato 5,8 milioni di litri di spumante da paesi extra Ue, che corrispondevano solo all’1% della quantità esportata. Questi dati giungono dopo il primo anno di pandemia, che ha notevolmente frenato il commercio di vino poiché molti bar e ristoranti sono stati chiusi durante tutto l’anno, portando a un calo del 6% nel 2020 rispetto al 2019.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Angela Velenosi, la ragazza con la valigia Da 35 anni promuove il Piceno nel mondo.
Da 35 anni promuove il Piceno nel mondo «Oggi siamo presenti in 52 paesi e produciamo 2 milioni e mezzo di bottiglie» LE MARCHE Il territorio ha una vocazione’ specifica per la viticoltura. L’ho combattuto tanto per H fare emergere il territorio piceno. Oggi siamo presenti in 52 paesi nel mondo e produciamo 2 milioni e mezzo di bottiglie”. A parlare è Angela Velenosi, origini abruzzesi ma a tutti gli effetti marchigiana, titolare e ambasciatrice nel mondo di Velenosi Vini, splendida azienda vitivinicola di 190 ettari con sede ad Ascoli Piceno. Se oggi i vini di questo territorio così piccolo ricevono apprezzamenti e riconoscimenti anche a livello internazionale buona parte del merito è certamente suo. Con 180 chilometri di coste (con splendide località turistiche) e, alle spalle, la catena dell’Appennino, il territorio marchigiano ha una vmayione specifica per la viticoltura.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

«Io, influencer della grappa».
Francesca Bardelli Nonino, 32 anni, è diventata l’ambasciatrice del prodotto sui social, raccontando e insegnando agli americani i suoi segreti: «Sono stata travolta dalla passione di famiglia e ora cerco di trasmettere la nostra storia di rivincita e di cultura contadina sul web». Una rivoluzione illustrata in un filmato condiviso su Linkedin che in piena pandemia è diventato poi virale «Io, influencer della grappa». La risposta più moderna per il prodotto più antico. Ha funzionato subito e Francesca Bardelli Nonino, 32 anni, udinese, è diventata di colpo la prima “influencer della grappa”. Riconosciuta negli Usa e in Italia. La sesta generazione dei Nonino, distillatori dal 1897, si è recata al completo a Roma alla Camera dei Deputati per ritirare il “Premio America”.

Fonte: Gazzettino.

Folla e lacrime per l’addio alla signora del Brunello – Commozione e folla per l’addio a Cinelli Colombini.
Il funerale dell’imprenditrice si è tenuto nella chiesa della Madonna del Soccorso. Oggi il corpo sarà seppellito nella cappella di famiglia. Una cerimonia semplice, ma partecipatissima. Sono stati in molti quelli che, due giorni fa, hanno scelto di rendere omaggio e salutare per l’ultima volta Francesca Cinelli Colombini, imprenditrice scomparsa il 30 dicembre all’età di 92 anni. II funerale si è svolto il 31 dicembre nella Chiesa della Madonna del Soccorso e la cerimonia è stata celebrata dal parroco Don Luca che, durante l’omelia, ha definito la donna una imprenditrice illuminata, ma anche una persona fra i puri di cuore. Alla cerimonia, oltre al primo cittadino Silvio Franceschelli e al presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci, erano presenti i figli Stefano e Donatella e i familiari e tutte le persone con cui la storia dell’imprenditrice in questi anni si è incontrata.

Fonte: Nazione Siena.

Alla Vecchia Cantina premio di produzione.
Siglato un accordo integrativo fra l’azienda e Flai Cgil Istituito un fondo per sostenere le associazioni sociali. Siglato da Flai Cgil e azienda il nuovo accordo integrativo alla Vecchia Cantina di Montepulciano. Da segnalare un premio produzione che si traduce in un’assicurazione vita-sanitaria per tutti i dipendenti della cooperativa, polizza stipulata con Unipol e che per il momento avrà una copertura fino al 2026. Un altro importante risultato della contrattazione di secondo livello è che azienda e addetti hanno deciso di istituire un fondo a sostegno di associazioni sociali del territorio per aiutare chi ha più bisogno.

Fonte: Nazione Siena.

Quattro le cantine superstar.
Premiate, incrociando i riconoscimenti delle varie guide, l’altoatesina Tramin, la lombarda Ca’ del Bosco e le toscane Castello di Fontetutoli e Fattoria di Petrolo. Capodanno, tempo di bilanci. Per quanto riguarda il pianeta vino WineNews anche quest’anno ha messo a confronto i riconoscimenti, le pagelle e i punteggi assegnati dalle varie guide, quelle più autorevoli e diffuse che valutano i vini con criteri più o meno omogenei, almeno sotto il profilo organolettico.
Come ormai accade da anni, nessuna singola etichetta è riuscita a mettere d’accordo tutte le guide dedicate all’Italia enoica. Discorso diverso, invece, se si guarda alle cantine premiate con i massimi riconoscimenti delle varie pubblicazioni. «Criterio – ha precisato Alessandro Regoli, direttore di WineNews – che nel tradizionale incrocio di fine anno, è stato seguito per raccontare la platea di produttori di qualità, su cui convergono la maggior parte delle guide.»

Fonte: L’Adigetto.

I 12 vini migliori del mondo secondo Forbes, c’è anche un bianco di Monreale.
Prestigiosa citazione per Lu Bancu, annata 2020, ottenuto da uve Catarratto prodotto della cantina Feudo Disisa. C’è anche un prodotto di Monreale tra i 12 migliori vini del mondo del 2022 secondo la lista stilata dalla celebre rivista economica Forbes. A ottenere la prestigiosa citazione è il Lu Bancu, un Catarratto annata 2020, dell’azienda Feudo Disisa. Ecco il giudizio della giornalista enogastronomica Katie Kelly Bell sul vino della cantina di Grisì che fa parte di una più ristretta selezione che comprende soltanto tre bianchi: “Un vino siciliano ottenuto da Catarratto Bianco, è setoso e fresco al palato con note mature di mela rosa, melone e caprifoglio seguite da una meravigliosa struttura costruita con acidità. Succoso, da acquolina in bocca, ottimo da gustare con gli amici per un pomeriggio in veranda. Vincitore del primo posto dei premi Decanter World Wine”.

Fonte: Palermo Today.

Brindisi a pizza e vino, il Capodanno porta premi alle eccellenze di Pizzaman e Antinori.
Riconoscimenti internazionali e del territorio a due brand molto diversi, per target di riferimento e tanto altro, ma accomunati dall’appartenere ad ambiti di qualità. Brindisi a pizza e vino, il Capodanno porta premi alle eccellenze fiorentine di Pizzaman e Antinori. Riconoscimenti internazionali e del territorio a due brand molto diversi, per target di riferimento e tanto altro, ma accomunati dall’appartenere ad ambiti di qualità. La pizza migliore del mondo, dunque, si mangia a Firenze, da Pizzaman Firenze. Lo dice la giuria di Golden tree events. La catena di pizzerie tutta fiorentina ha conquistato l’International dining awards 2022 nella categoria Best Pizzeria 2022. Pizzaman, con cinque punti vendita in tutta la città, è l’unica pizzeria fiorentina a portare a casa il riconoscimento internazionale, organizzato annualmente da Golden tree events organizing & managing di Dubai.

Fonte: Firenze – la Repubblica.

Wine not?
Diventare imprenditori del vino, i consigli di chi ce l’ha fatta. Già 100mila aziende in Italia guidate da under 35, il 25% donne: giovani spinti soprattutto dalla passione. In Italia il settore del vino, dalla bottiglia alla gestione di vigneti e aziende vitivinicole fino alle molte attività di servizi, ha retto bene nel periodo della pandemia e oggi evidenzia una crescita che apre anche ai giovani imprenditori grandi opportunità di business. Lo studio “Il business vitivinicolo in Italia: Export, sfide future e nuove professionalità“ della Rome Business School, curato da Valerio Mancini, afferma che il settore vitivinicolo italiano si conferma maggior produttore al mondo, nonostante il +35% dei costi per la guerra in Ucraina. Nel 2021 l’Italia è stata il secondo esportatore di vino con 22,2 milioni di ettolitri (+7,3% sul 2020) per un giro d’affari di 7,1 miliardi di euro (+12,5%). E anche il 2022 sarà più che positivo: il 91,7% dei principali produttori italiani prevede un incremento dei ricavi, addirittura a due cifre nel 23,3% dei casi.

Fonte: Millionaire.

Nel carrello della spesa degli italiani nel 2023 ci sarà meno vino.
Il carrello della spesa si modifica per contenere l’inflazione. Tra gli alimenti oggetto delle strategie di risparmio c’è anche il vino. Secondo l’Osservatorio ISMEA NielsenIQ sui consumi alimentari, nei primi 9 mesi dell’anno 2022, la crescita dello scontrino è stata contenuta a un +4%, grazie alle strategie di risparmio messe in atto dalle famiglie. Il carrello della spesa degli italiani si è fatto più leggero per fronteggiare il carovita con scelte oculate verso i prodotti considerati essenziali. Sono molte le contromisure adottate per limitare l’impatto della spinta inflattiva, che si conferma a novembre all’11,8%. Le preferenze si orientano verso i prodotti dal valore unitario più basso, quelli a marca del distributore, il parziale abbandono del canale digitale e il maggiore orientamento verso i discount. Osservando le dinamiche della spesa presso la Grande distribuzione, si rilevano diminuzioni per gli alcolici. Più nello specifico, flettono gli acquisti in valore di vino (-4,6%), spumanti e champagne (-1,9%) e, in misura più lieve, della birra (-0,8%), anche di riflesso al ritorno delle occasioni di consumo fuori casa.

Fonte: Adnkronos.

Dalle varietà autoctone ai rossi inglesi: i trend del 2023 sul mercato del vino Uk secondo Bibendum.
Nelle previsioni del distributore britannico anche il ritorno del Lambrusco sulla scena, i piccoli produttori di Champagne e la miscelazione di domani. La ricerca di nuovi produttori di Champagne, il ritorno del Lambrusco e delle bollicine rosse, la sorpresa dei rossi inglesi, la curiosità per le varietà autoctone, il boom del Manzanilla, la nicchia del Macvin de Jura, i vini sudafricani prodotti da uve appassite, gli spirits asiatici, la ricerca della salinità nei cocktail, così come dei sentori affumicati e legnosi: sono i dieci trend che segneranno il mercato del vino e degli spirits nel 2023 secondo Bibendum (https://www.bibendum-wine.co.uk/), uno dei distributori di wine & spirits leader sul mercato Uk, che muove il 15% degli acquisti del settore dell’on trade nel Paese, uscito dalle difficoltà scaturite dalla Brexit, e tornato a crescere, toccando i 582 milioni di euro di vino italiano importato nei primi nove mesi 2022, il +14,9% sullo stesso periodo del 2021.

Fonte: WineNews.

Ancora su vino e salute. Arriva il Simposio di Assoenologi tra alimentazione e benessere (gulp!).
Sorvolando sull’attacco e sul fatto Riccardo Cotarella nell’ultimo editoriale dell’Enologo si paragoni a Martin Luther King temo tocchi insistere sul tema, e sottolineare quanto questa battaglia che Assoenologi sta portando avanti sul vino che fa bene alla salute appaia vista da qui come vecchia, polverosa, anacronistica oltre che profondamente sbagliata. Il presidente della più importante associazione di settore italiana se la prende con chi “in ambienti non estranei all’Unione europea e all’Organizzazione mondiale della sanità sta additando il vino come un prodotto cancerogeno”. Non lo è, forse? Ci siamo persi qualche novità delle ultime settimane? Di più, proprio a questo tema Assoenologi dedicherà nientepopodimeno che un congresso nazionale: “un tema di cui ci stiamo ormai occupando quotidianamente e torneremo a farlo in gennaio con una grande Simposio a Napoli che si concentrerà proprio su “Vino e Salute”. Assoenologi ha deciso di farsi capofila della resistenza, necessaria per ricacciare indietro questi folli attacchi che rischiano, prima o poi, di creare seriamente dei danni inestimabili al vino, patrimonio della nostra storia e tradizione culturale e gastronomica.”

Fonte: Intravino.

STAMPA ESTERA

Cataluña frena el crecimiento del cava.
El Consejo Regulador permite un aumento mínimo de los viñedos con la oposición de Extremadura y Valencia. Las plantaciones de superficies de viñedos dedicadas a la producción de uva para la elaboración de cava solo se podrán aumentar en 0,1 hectáreas en 2023, 2024 y 2025, igual que sucedió en 2022, según decisión del Consejo Regulador que debe respetar el Ministerio de Agricultura. Esta posición es la defendida por este organismo, compuesto mayoritariamente por agricultores e industriales catalanes, que concentra la mayoria de las bodegas y de las superficies de cultivo. La decisión ha sido rechazada por el único representante en la organización de los agricultores y de los industriales de la Comunidad Valenciana y de Extremadura. En concreto, de las zonas de Requena (Valencia) y Almendralejo (Badajoz), que quieren seguir aumentando las extensiones de cultivo de uva para cava. Como en ocasiones anteriores no se descarta que la Junta de Extremadura acuda a los tribunales. El debate se mantiene sobre si aumentar la superficie puede provocar o no excedentes y con ello bajada de los precios. Desde el Consejo Regulador se han reforzado en los últimos años las medidas para apostar por la calidad, con nuevas calificaciones y reducción de la oferta de uva, rebajando los rendimientos por hectárea a 10.000 kilos. Por su parte, desde las posiciones contrarias, especialmente desde Extremadura, se estima que están funcionando las ventas según los datos del propio Consejo Regulador con incrementos de ingresos en 2021 y en 2022 por lo que no debería haber trabas para aumentar una oferta de calidad. La producción actual de la uva para cava con denominación de origen se extiende sobre una superficie de más de 38.000 hectáreas, de las que unas 30.000 están situadas en Cataluña. El resto de cultivos se hallan en otras comunidades autónomas, destacando unas 4.500 hectáreas la zona de Requena y otras más de 1.400 en Almendralejo. También hay otras zonas con extensiones más pequeñas en Rioja, Navarra, Aragón o País Vasco, en un total de 159 municipios.

Fonte: Pais.

La filière viticole redoute une baisse de la consommation de 60 % en dix ans.
La chute des importations chinoises, les taxes Trump et la déconsommation ont mis au jour les faiblesses du secteur. • Le Comité national des interprofessions des vins à appellation d’origine trace des pistes pour redresser la barre. s’estaaoutéeen octobre 2019. sion de Donald Trump, quand il était président des Etats-Unis de L’heure n’est pas B la fete dans le taxer à hauteur de 25 % les vins vignoble français. Viticulteurs et français dans le cadre du conflit négociants redoutentunecrise sans opposant Boeing et Airbus. La pmprécédent et annoncent a un plan duction hexagonale n’a jamais social massif dans la filière », qui retrouvé le niveau des expéditions emploie 550.000 personnes. Le vin, antérieures à l’automne 2019. Pour cest aussi un excédent commercial certains propriétaires du Bordelais, de i3 à14 milliards deuros et ml]- «laprodurtlan est trop morrefée.mal lions d’aenomuristes. «La filière est adaptée il la nouvelle concurrence de en danger », avertit Bernard Farges, grands domaines étrangers, très président du Comité national des structurés et organisées comme de interprofessions à vins d’appelle- vraies entreprises. Il ester’ train rie se Lions contrôlées (CNIV). passer dans la vigne ce qui s’est passé Le vin est en pleine crise de dans l’industrie française», dit ddconsommation, s’alarment les Renan aborde de Chateau Citnet professionnels. En 60 ans, les valu- à Pomerol. mes ont diminué de 70 %. « Nous allons perdre encore 6ß % de la con- Distribution â revoir snmmarian aucaundesdfxprochai- «La somme de la déconsommation, [tes années », dit encoreleCNlV. a On du Covid et de ces deux gros chocs a agagné fa bataille de la modération fait se rapprocher le mur. D’autant maison est en train de perdre la que nous avons continué a produire bataille de la transmission de la awrmohnsdedébouchés ». explique culture du vin aux jeunes généra- Bernard Farges. Les ventes en tions », estime Samuel Montger- supermarché reculent de 10 % an mont, négocianten Vallée du Rhône depuis des années, alors que les et président de Vin et Société. enseignes commercialisent une bouteille sur deux.

Fonte: Echos.

En 2022, des ventes record pour le champagne.
Les exportations du vin pétillant ont bondi, avec 330 millions de bouteilles vendues cette année, soit 10 millions de plus qu’en 2021. La filière champagne a vécu une lin d’année en fanfare. La star des tables du nouvel an frôle son record, avec un bond historique à l’export. Selon le comité interprofessionnel du vin de champagne (CIVC), les expéditions devraient en effet atteindre 330 millions de bouteilles, soit 10 militons de plus que l’an demie rqui émit déjà une année exceptionnelle. Un bilan proche de son niveau de 2007/2008, où 338 millions de bouteilles avalent été vendues. Ces premiers chiffres ont été communiqués lors de l’assemblée générale de l’association viticole champenoise. Ce sont les exportations qui ont tiré la demande. En 2022. elles sont en hausse de 4,7 % par comparaison avec l’an dernier (+18ßb par rapport à 2019), et pèsent désormais 57 % des volumes, une première depuis un siècle. « 7but le monde veut do champagne. La demande afflue de partout. Des pays voisins. fies F7ars-Unis, où elle explose avec la parité favorable au dollar. En France. on voit se multiplier les ouvertures de cavistes ». avait indiqué Maxime Tou hart le coprésident du CIV aux« Ethos » à l’automne, après des vendanges exceptionnelles Face à cet engouement, les maisons de champagne ont du mal à répondre aux commandes. Faute de réserves suffisantes. En cause, la crise sanitaire. Suite à l’épidémie de Covid en2020. les ventes s’étaient effondrées, les restaurants, les bottes de nuit comme les frontières étant fermées. Du coup, pour éviter un surstockage, les professionnels avaient décidé de réduire de 20 % les récoltes. a Mais les gelées et les maladies l’année suivante ont en tralrté une nouvelle perte de 40 % 9,a expliqué le président de la maison Drappier, Michel Drappier sur MPM Business. De son côté, la consommation, elle, est vite repartie, notamment pour les Rites de fin d’année. Et 2021a signé un rebond de 32 %pources petites bulles. D’oh la pression sur l’otïre. Des tarifs en augmentation Si la demande reste soutenue cette année, la haussedes prix ria visiblement pas ralenti les envies des consommateurs. lmpactées par l’inflation des cotas de production (verre. étiquette, transport.). les maisons de champagne ont fait grimper leurs tarifs, avec des augmenffitions estimées entre 5 % à 10%.

Fonte: Echos.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.