Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 28 gennaio 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Non dovete sottovalutare i vini analcolici.
Nella sua newsletter “Planet Money” Greg Rosalsky, affermato autore della National Public Radio, raccontava dei crescenti numeri dei vini, delle birre, dei liquori analcolici negli Stati Uniti. Un mercato in grande espansione che secondo i dati di Nielsen solo nell’ultimo anno è cresciuto del 20 per cento sul precedente e del 120 per cento in appena quattro anni. Un dato straordinariamente piccolo se comparato a quello delle bevande alcoliche in generale, il cui mercato nel paese supera i 200 miliardi di dollari, ma che è riuscito a passare da una quota dello 0,22 per cento nel 2018 a quella dello 0,47 per cento nel 2022.
Fonte: Cibo.
Etichette sul vino, il padre del Nutriscore contro Tajani La Lega: «Vuole solo difendere il flop del suo progetto».
l’ideatore del Nutriscore, Serge Hercberg, tor na ad attaccare l’Italia. Ne fa le spese stavolta il ministro degli Esteri Antonio Tajani, «reo» di aver preso posizione contro l’etichettatura irlandese sugli alcolici («È un danno alla dieta mediterranea, che rappresenta uno strumento fondamentale di tutela della salute ma non solo») e di aver difeso uno dei prodotti di eccellenza del Made in Italy. «Scientificamente totalmente sbagliato e irresponsabile…» dice in un tweet: «Dichiarazione del ministro degli Esteri italiano Tajani scrive contro la proposta di regolamento dell’Irlanda per Fetietcchettatura dei prodotti alcolici».
Fonte: Giornale.
In cantina – Château Haut-Brion in caduta.
Perdita media rilevante (-26%) alle aste per i sedici millesimi dal 1947 al 1969 Château Haut-Brion in caduta di Cesare Pilon Sotto esame, questa settimana, sono i 16 millesimi di Château Haut-Brion del periodo post-bellico della Seconda guerra mondiale (vanno de11947 a11969) che sono stati quotati alle aste internazionali sia nel 2022 sia nell’anno precedente. Sono state prese in considerazione, come sempre, le quotazioni massime, e queste sono cresciute soltanto in tre casi, in tutti gli altri 13 sono diminuite. II risultato è perciò profondamente deludente per chi ci ha investito il proprio denaro: complessivamente le 16 bottiglie valevano 39.007 euro nel 2021, mentre adesso, per comprarle, ne bastano 28.822. La perdita è ingente: 10.186 euro, che rappresentano oltre il 26% del capitale investito.
Fonte: Milano Finanza.
Il meglio del vino italiano in 600 etichette.
Fino a domenica l’ottava edizione di WineeSiena: ci sono anche le eccellenze gastronomiche II meglio del vino italiano in 600 etichette. Taglio del nastro per l’ottava edizione di WineeSiena. La manifestazione fino a domenica porterà a Siena l’eccellenza dell’enologia italiana e della gastronomia. Circa 600 le etichette da degustare. E circa 60 i prodotti tra cioccolati, formaggi, olio, carni e salumi, birra, salumi, pasta, riso, cereali, grappe e liquori da tutto il paese. Sei le Masterclass, dallo Champagne ai Cru del Chianti, ci saranno inoltre i colori dell’idromele e si parlerà dei bicchieri giusti per ogni vino.
Fonte: Nazione.
007, licenza di invecchiare.
Essendo un signore inglese degli anni Cinquanta, James Bond ha evidentemente sempre preferito gli spirits al vino, dunque con ogni probabilità non avrebbe mai pensato che la sua strada si sarebbe incrociata con uno dei rossi più particolari del mondo. Ma nelle storie di Bond tutto è possibile, allora un rifugio montano può allo stesso tempo essere il set dell’inquietante Hoffler Klinik del film Spectre, ospitare la mostra interattiva 007 Elements (fino al 23 aprile) e nascondere due botti in cui viene affinato uno dei vini più estremi d’Europa. Lice Q di Sölden, in mezzo alle Alpi austriache, non difetta di fascino: l’ha progettato in vetta al monte Gaislachkogl l’architetto Johann Obermoser esattamente dieci anni fa e, nel 2015, è stato scelto dalla produzione di Spectre come sede di una clinica al centro di mille segreti.
Fonte: Repubblica D.
Lasciamo che il vino canti ancora per noie con noi.
Mettiamo etichette “nuoce veramente alla salute” ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria, al mare avvelenato dalla plastica, alla povertà sempre più diffusa , alla guerra e al militarismo sempre più aggressivo, ai programmi televisivi sempre più demenziali. E lasciamo le bottiglie di vino così come sono: e che la sua anima canti ancora per noi e con noi. Una sera, l’anima del vino cantava nelle sue bottiglie”: così comincia lo strepitoso elogio del vino scritto da Charles Baudelaire. Il vino ha un’anima e canta. Mi dispiace per gli altri,ma io credo a Baudelaire: il vino scende nel petto del lavoratore e lo scalda, illumina gli occhi della sua compagna, restituisce forza e colorito a suo figlio. Il vino è umano, generoso, immaginoso, poetico, divino.
Fonte: Secolo XIX.
Cantine giovani e sostenibili rinnovano l’Amarone.
A febbraio a Verona La tradizione nelle cose e l’innovazione nelle persone. È tra queste due frontiere il prossimo futuro dell’Amarone della Valpolicella I cui produttori si sono dati appuntamento per i prossimi 4 e 5 febbraio a Verona per Amarone Opera Prima. Da un lato c’è il percorso per vedere riconosciuta la tecnica dell’appassimento delle uve, il procedimento alla base della produzione dell’Amarone come patrimonio immateriale Unesco. E dall’altro l’innovazione delle persone con un distretto che negli ultimi died anni ha assistito al raddoppio nel numero di cantine condotte da under 40, secondo le cifre che l’Agenzia regionale Avepa e diffonderà a Opera Prima.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
E in cantina… vini glamour.
In Francia l’alta moda e i grandi vini hanno gli stessi indirizzi. Bernard Arnoult, il gigante del lusso che sta a capo della galassia Lvmh, fa brillare sotto allo stesso tetto Louis Vuitton e Dom Perignon, Dior e Chateau d’Yquem, Bulgari e Cheval Blanc. E gli fa eco Francois-Henri Pinault, proprietario di Gucci e Bottega Veneta, ma anche delle etichette Chateau Latour (leggenda dei vini bordolesi) o Clos de Ta, icona della Borgogna. In Italia moda e vino hanno una storia più recente, ma tanta strada davanti. Brunello Cucinelli, signore del cachemire italiano, ha comprato la Tenuta Castello di Solomeo nella “sua” Umbria, e da anni produce un bordolese a base di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Brunello (nome che nel mondo dei vini è una garanzia…) Cucinelli si è affidato a Riccardo Cottarella, il più prestigioso degli enologi italiani.
Fonte: Sport Week.
Abruzzo Economia – Una Docg per i vini di Casauria.
Cento produttori di vino, quindici aziende vinicole e diciotto Comuni pescaresi: sono I numeri dell’Associazione Docg Casauria, guidata dal l’enologo Concezio Martil li, promotore della nuova Docg Casauria, la terza in Abruzzo dopo Colline teramane e Tullum. II progetto È stato illustrato mercoledì scorso in un Incontro nel teatro comunale di Alanno, a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente; il presidente Consorzio d i Tutela dei Vini d’Abruzzo, Alessandro Nlcodeml; Anna Marla Di Ciolla, referente territoriale del comitato Vini Dop e Igp; Andrea Squarcia e Beatrice Bernabei del Ministero delle PolItkhe Agricole.
Fonte: Centro.
Abruzzo Economia – Intervista a Alessandro Nicodemi – Nicodemi: «Ecco i nostri progetti per far crescere l’Abruzzo del vino».
Il presidente del Consorzio Tutela Vini racconta come sarà il futuro del settore enologico della regione Dall’ondata di politiche anti-alcool della Ue fino alle novità che puntano verso una produzione di qualità 66II Montepulciano d’Abruzzo è un diamante con molte facce: è generoso e sfaccettandolo, come con le gemme, gli diamo più valore dl Sabrina Del Nobili Dagli eccellenti numeri del 2022 alle imminenti sfide del 2023. Alessandro Nicodemi, alla guida dal settembre scorso del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, racconta la realtà regionale, tra nuove regole e antiche criticità. Presidente, il 2023 si presenta burrascoso per il comparto: rincari di energia e materie prime, le politiche anti-alcool in Europa, con l’etichettatura da bollino nero in Irlanda.
Fonte: Centro.
Oggi l’incontro dedicato a vino e produttori.
Si tiene oggi alle 16.30, nell’Enoteca comunale di Controguerra, la sesta edizione di “vignaioli di professione”. L’evento, nato da un’idea del vice sindaco Fabrizio Di Bonaventura, verrà moderato dal giornalista e docente Fondazione italiana sommelier Paolo Lauciani con il patrocinio del comune. sarà protagonista il produttore veneto Riccardo Tedeschi dell’omonima azienda di Pedimonte della Valpolicella.
Fonte: Centro Teramo.
Consorzio Tutela vini, “ora Rillo si dimetta” – Consorzio tutela vini, chieste dimissioni.
Confagricoltura Cia e Unica a: «Danno di immagine irrevocabile» L’iniziativa di Confagricoltura, Cia e Unica a Le tre sigle del mondo agricolo: «In un momento storico molto delicato per il comparto Libero Rillo deve fare passo indietro» Consorzio tutela vini, chieste dimissioni Libero Rillo si deve dimettere. Lo pensano e lo affermano Confagricoltura, Cia e Unica a di Benevento. Le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo hanno registrato “la mancanza di terzietà del presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini” asserendo che “il 27 gennaio 2023 è stato sancito un accordo tra Confagricoltura Benevento, nella persona del presidente Antonio Casazza; Cia Benevento, presidente Carmine Fusco e Unica a Benevento, direttore Fabio Di Bellona, che hanno concordato di chiedere, in maniera palese, le dimissioni di Libero Rillo da Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Consorzio vino “Gragnano della Costiera”, pace fatta.
Con un bel bicchiere frizzantino di Gragnano è stata ristabilita la pace tra gli stabiesi e i sorrentini, generata sembra più che altro da un disguido. «Dobbiamo chiarire – ha tenuto a precisare Piergiorgio Sagristani, sindaco di Sant’Agnello a nome dei colleghi della costiera -, che non c’è preclusione verso la meritevole iniziativa dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo per la Dop della Penisola Sorrentina, ma se la forma è sostanza bisogna fare tutti i passi ufficiali necessari per avviare seriamente un percorso condiviso con gli altri sindaci del versante stabiese e con gli operatori in tale direzione, per arrivare alla Dop dei vini Gragnano, Lettere e Sorrento».
Fonte: Roma.
Intervista a Edoardo Pozzoli – Il patto dello champagne accelera la crescita di Domori».
II nuovo ad Edoardo Pozzoli: «L’accordo con la famiglia Rothschild valorizza l’eccellenza dei nostri prodotti. A fine anno fatturato intorno ai 27 milioni» Luigi Dell’Olio/ MILANO Proseguire nella politica della crescita senza strappi, che in una fase di stagnazione (e forse recessione prossima) dell’economia sarebbe già un grande risultato. È l’obiettivo di Domori, azienda di cioccolato super premium che fa parte del Polo del Gusto, la subholding del gruppo Illy che racchiude tutti i business extracaffè. Da novembre la società ha un nuovo amministratore delegato, il 40enne manager torinese Edoardo Pozzoli, con precedenti esperienze nel campo dell’industria alimentare, da ultimo presso la Centrale Latte d’Italia, il terzo polo di settore nella Penisola, dove ha ricoperto l’incarico prima di direttore generale e successivamente di amministratore delegato.
Fonte: Piccolo.
Vino, Battistoni (FI): «Chi mente ai consumatori è Hercberg».
«Sono gravissime e pericolose le affermazioni rese dal presunto scienziato Hercberg contro il ministro Tajani e contro il nostro governo, accusandoci di diffondere fake news e di strumentalizzare la nostra giusta protesta verso la scelta dell’Irlanda di etichettare come dannosi i prodotti alcolici compreso ilvino, per un nostro ritorno economico». Lodice il vice presidente della commissione Ambiente alla Camera Francesco Battistoni. «Ancora più incredibile e fuori da ogni garbo – prosegue – è sostenere che i nostri richiami in Ue da parte dei ministri Tajani e Lollobrigida verso una corretta e leale concorrenza, siano frutto di artificiosi presupposti senza alcuna base scientifica.
Fonte: La Provincia Viterbo.
Terre d’Oltrepo,sfida tra due liste ai dibattiti presenti trecento soci.
II presidente uscente: «Crisi che non si spiega». I dimissionari: «Votavamo sì per evitare tensioni». Cda uscente contro consiglieri dimissionari. A meno di un mese dall’assemblea dei soci di Terre d’Oltrepo, che il 21 febbraio deciderà i nuovi vertici del gruppo, si stanno definendo gli schieramenti in campo (il termine ultimo per presentare le candidature è 1’11 febbraio). Da una parte il presidente uscente Enrico Bardone con i consiglieri rimasti nel Cda decaduto, dall’altra i consiglieri che hanno rassegnato le dimissioni. Non sarà della partita, invece, l’ex presidente Andrea Giorgi, che ha annunciato che non si candiderà, criticando la posizione dei consiglieri che non si sono dimessi. Intanto, giovedì sera sono terminati i tre incontri zonali organizzati dalla cantina in vista del voto, che hanno visto la partecipazione di circa 300 soci.
Fonte: Provincia – Pavese.
L’Oscar triennale dei sommelier premia il pavese Vaccarini.
È il più importante riconoscimento assegnato dall’associazione mondiale L’esperto di Miradolo Terme sarà celebrato durante una cena di gala a Parigi 1 sommellier pavese (è di Miradolo) Giuseppe Vaccarini è stato proclamato dai presidenti dei 66 paesi membri di ASI (Association de la Sommellerie Internationale) il vincitore del Gérard Basset Lifetime Achievement Award, il più alto riconoscimento che la sommellerie internazionale assegna ogni tre anni a un personaggio che, come Basset, ha svolto un ruolo importante nel far brillare e sviluppare la professione del sommelier in tutto il mondo.
Fonte: Provincia – Pavese.
Si ispira alla garofonata «Cantine Fontezoppa» presenta il vino bianco «Samarcanda».
L’azienda «Cantine Fontezoppa» di Civitanova ha avviato la produzione di uno nuovo vino, etichettato «Samarcanda». Ispirata alla garofonata, un vitigno antico marchigiano, ormai prossimo all’estinzione, è stato riscoperto dall’impresa che ha così deciso di celebrarne la peculiarità con una produzione ad hoc. «Si tratta di un vitigno esclusivo del territorio – sottolinea il giornalista Carlo Cambi -, che era tra quelli prossimi all’oblio. Un vino bianco dal sentore deciso e fruttato con una nota semiaromatica inconfondibile. Questo vino si sposa bene con tutta la cucina vegetale, da un risotto con gli asparagi fino alla caponata e alla verdura cruda, ottimo anche per il sushi che si incontra perfettamente con l’essenza delicata della garofonata».
Fonte: Resto del Carlino Macerata.
Alert sanitari? No, grazie.
Fa discutere la proposta irlandese di una legge che imporrebbe sulle etichette del vino testi come quelli delle sigarette. Levata di scudi dei produttori e delle associazioni, oltre che della politica La polemica è nata alcune settimane fa, quando il silenzio-assenso dell’Unione europea ha dato di fatto il via libera a una legge irlandese che prevede l’inserimento di “alert sanitari” in etichetta sul vino. I testi potrebbero ricalcare quelli attualmente esistenti sulle sigarette, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Il via libera alla legge non è definitivo, perché l’Irlanda dovrà essere autorizzata anche dall’Organizzazione mondiale del commercio, «in quanto questa normativa rappresenta una barriera anche a livello internazionale.
Fonte: Lo Jonio.
Melissa Maci riconfermata alla guida di cantine due palme.
Alla vice presidenza un’altra donna, Novella Pastorelli, che affianca il “patron” storico Angelo Maci. Si è tenuta il 19 gennaio scorso, nella consueta cornice della sala Selvarossa, l’assemblea dei soci Due Palme, chiamata all’approvazione del 33mo bilancio d’esercizio e al rinnovo delle cariche sociali. All’unanimità i presenti hanno riconfermato Melissa Maci come presidente. Una relazione intensa la sua, con chiari riferimenti al suo esordio: «Prendere il timone di un’azienda come la nostra e solcare rotte tracciate da una figura di riferimento come mio padre, non è stata certo un’impresa semplice.
Fonte: Lo Jonio.
«La scienza si pronunci in modo chiaro».
Lazzàro (Confagricoltura Puglia): «Tesi buttate lì sui media danneggiano consumatori e produttori» «LA SCIENZA SI PRONUNCI IN MODO CHIARO» Sul vino e sulla sua presunta pericolosità si sta facendo un gran parlare in questi giorni. Va bene informare l’opinione pubblica, però fare sensazionalismo danneggia tutti, sia consumatori che produttori. Soprattutto se questo sensazionalismo viene fatto da donne e uomini di scienza ai quali guardiamo con fiducia». Così il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro sulla querelle sorta sulla bevanda più legata alla storia dell’umanità dopo l’acqua.
Fonte: Lo Jonio.
La Svezia brilla per il vino bio di Puglia – La Svezia brilla per il vino pugliese.
Con il Veneto, la Puglia è leader delle esportazioni nel Paese scandinavo. L’EXPORT DA CAPOGIRO DEL BIO NEL PAESE SCANDINAVO. La Svezia brilla per il vino pugliese Per produzione, la Puglia è seconda regione italiana dopo il Veneto Gli svedesi ubriachi per il vino bio pugliese. Con il Veneto, la Puglia è leader delle esportazioni nel Paese scandinavo. Il bio made in Italy, infatti, conquista il nord Europa. Danimarca e Svezia, infatti, sono tra i mercati più promettenti del settore, nonché due Paesi in cui il biologico ha avuto un incremento rispettivamente del +183% e del +176% negli ultimi 10 anni e un tasso di penetrazione del bio dell’87%.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
Ais propone un viaggio alla scoperta del Divoto.
Domenica 29 gennaio a partire dalle ore 19,30 Ais Lecce propone, negli eleganti spazi del Grand Hotel Tiziano e dei Congressi, la Verticale di Divoto della cantina Apollonio. La serata, che vede protagonista la cantina di Monteroni di Lecce avviata nel 1870, ha anche uno scopo benefico. Una parte del biglietto d’ingresso verrà destinato al la Curia di Lecce per attività rivolte alle persone meno fortunate. La nuova iniziativa dell’Associazione Italiana Sommelier di Lecce, propone un viaggio alla scoperta dell’etichetta iconica di una delle aziende vitivinicole più antiche e prestigiose del territori salentino.
Fonte: Salento in tasca.
Avvisi anche per il vino? Demonizzare non serve.
Il presidente di Assovini Sicilia Avvisi anche per il vino? Demonizzare non serve Sull’etichetta i possibili rischi, il dibattito si estende anche all’Italia. «Assovini Sicilia promuove il consumo responsabile del vino valorizzando la sua storia, la sua cultura, la tutela dei territori e il suo valore economico». È la premessa di Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, in merito al dibattito sul via libera all’Irlanda di inserire gli “alert sanitari” su tutte le etichette dei prodotti alcolici. »Non credo serva mettere un bollino per risolvere il problema dell’abuso — aggiunge –. Altri esempi non sono stati risolutivi, se non per fare stare bene le coscienze dei burocrati europei e degli stati promotori».
Fonte: Gazzetta del Sud.
II futuro del vino, il boom della Dop economy «Strategie di sistema il segreto del successo».
A Rocca Salimbeni il convegno di apertura di WineeSiena con i vertici di Banca Mps, Lovaglio e Bai, e i presidenti dei Consorzi Sostenibilità dei prodotti e tracciabilità le sfide con i fondi Pnrr. L’ad del Monte: «L’agroalimentare è un’eccellenza da 140 miliardi». Lo scenario del vino italiano e il ruolo di Banca MPS, dei Consorzi di Tutela e delle Istituzioni per strutturare una nuova strategia del sistema vitivinicolo toscano e nazionale. Sono i temi affrontati nel convegno ‘Vino Futuro Italia. Identità, origine, ambiente, qualità ed economia’, organizzato da Banca Mps a Rocca Salimbeni, in collaborazione con Confcommercio, Fondazione Qualivita e WineeSiena. L’iniziativa, che ha aperto WineeSiena 2023 di cui Banca Mps è partner fin dal 2016, ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore vitivinicolo per fare il punto sulla situazione di un importante comparto e condividere riflessioni per il futuro.
Fonte: Nazione Siena.
Si alza il sipario su Wine&Siena 8.
II brindisi di apertura nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico Si alza il sipario su WineeSiena 8 II brindisi nella Sala delle Lupe tra Helmuth Köcher e Stefano Bernardini, ideatori e curatori della kermesse, assieme ai sindaci di Siena e Merano, Luigi De Mossi e Dario Del Medico, ha fatto da taglio del nastro e partenza ufficiale per l’ottava edizione di di WineeSiena. La manifestazione in tre giorni porterà a Siena l’eccellenza dell’enologia italiana e della gastronomia. Circa 600 le etichette da degustare. E circa 60 i prodotti tra cioccolati, formaggi, olio, carni e salumi, birra, salumi, pasta, riso, cereali, grappe e liquori, birra da tutta Italia.
Fonte: Nazione Siena.
Dop Economy, l’area livornese viaggia spinta dal vino doc di Bolgheri.
L’impatto economico dei prodotti a denominazione di origine vale 63 milioni Castagneto La Dop Economy vale 63 milioni di euro. Livorno è la quinta provincia, nella speciale classifica toscana, per impatto economico dei prodotti a denominazione di origine dietro a Siena, Firenze, Grosseto ed Arezzo e davanti a tutte le altre. A trainare l’agroalimentare di qualità è il vino con 58 milioni di euro di valore, più del 90% del totale di tutti i prodotti a denominazione grazie al lavoro e all’esperienza di 600 imprese vitivinicole. A dirlo è Coldiretti Livorno sulla base del rapporto Ismea-Qualivita 2022 presentato in occasione della dell’evento sulla riforma del sistema delle indicazioni geografiche a Firenze a cui ha partecipato l’europarlamentare e relatore, Paolo De Castro.
Fonte: Tirreno Piombino-Elba-Cecina-Rosignano.
Sandro Boscaini e l’Amarone rubato: «Sono bottiglie tracciabili, restituitele».
L’ad di Masi: «Il danno? Non è quantificabile: il vino è emozione. È stato un furto sicuramente su commissione. Quell’annata è perfetta, può durare altri 20 anni. Va trattata con cura». «L’idea che ci siamo fatti è che si tratti di un furto su commissione». Sandro Boscaini è il presidente e amministratore delegato di Masi Agricola. Fatturato da 66 milioni di euro nel 2021, per quello che nel mondo è conosciuto come «mister Amarone». Ma che in questa vicenda torna ad essere un vignaiolo. Un produttore che mentre celebra la 25oesima vendemmia della sua azienda, si è visto portare via 9mila bottiglie dell’etichetta scelta proprio per essere il «vessillo» di quei due secoli e mezzo passati a far fruttare filari.
Fonte: Corriere di Verona.
Masterclass e tour, clou alla Misericordia.
Da oggi a lunedì: tutto il programma della tre giorni dedicata al vino Masterciass e tour, clou alla Misericordia Tanti gli appuntamenti di Wine in Venice. Il centro sarà la Scuola Grande della Misericordia, dove oggi il tema è l’etica, domani toccherà all’innovazione e lunedì alla sostenibilità. Da oggi a lunedì, le degustazioni si aprono alle 10.45 per chiudersi alle 18. Alle 10.45 la Masterclass Valpolicella, alle 12 toccherà a quella dell’Ascovilo e alle 14 il Metodo Classico a Valdobbiadene. Dalle 14 alle 16, spazio al tour “Venezia e la moda del vino” con partenza da Misericordia e termine al Sestiere San Polo (sarà replicato anche lunedì alle 14), mentre alle 15.30 si terrà un dibattito dal titolo “Buono e giusto: dialoghi sull’etica del vino”.
Fonte: Nuova Venezia.
Al via “Wine in Venice” le cantine italiane in laguna tra innovazione e sostenibilità Un premio a “Le Carline”.
Il vino sbarca a Venezia e lo fa in grande stile, come impone la magia di questa città. “Wine in Venice”, si chiama l’iniziativa, un vero e proprio “red carpet” che si tiene da oggi a lunedì prossimo alla Scuola Grande della Misericordia e a Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, dove saranno protagoniste 20 cantine, una per regione (i nomi saranno resi noti solo oggi, ndr), selezionati da 18 esperti, oltre a degustazioni e dibattiti. Un palcoscenico dedicato a protagonisti, storie, contaminazioni tra il mondo del vino e non solo. Un contenitore ideale per parlare di tre temi scelti dagli organizzatori — Winetales, Beacon, The Media Company e Venezia Unica, di cui “Gusto” del Gruppo Gedi è media partner — per la prima edizione dell’iniziativa, che saranno il centro del dibattito di tavole rotonde e talk dedicati. A fare gli onori di casa il Comune di Venezia.
Fonte: Nuova Venezia.
Dalle degustazioni di vino in cantina alla ciaspolata sulla neve: tutti gli eventi del weekend.
Tanti gli appuntamenti in programma. Dalle visite domenicali alla Duca di Salaparuta fino agli spettacoli al teatro, come quello di Salvo Piparo ed Ernesto Maria Ponte al Teatro Jolly. Sono i giorni della merla, i più freddi dell’anno. Ma a Palermo non mancano le cose da fare. Le montagne sono innevate e questa è una buona occasione per una gita fuori porta. Ad esempio nel cuore delle Madonie viene organizzata la ciaspolata della merla (ma tante altre iniziative simili sono previste in provincia). Per che non sceglie l’avventura, può optare per una visita in cantina, a pochi passi dalla città, per degustare un buon calice di vino. Non mancheranno gli spettacoli, come quello al Jolly con Piparo e Ponte, i tour, come quello tra i vicoli che hanno fatto la storia della città, e concerti live, tra tutti quello di Lelio Morra alla Fabbrica 102.
Fonte: Palermo Today.
Tra app e ristoranti in cantina.
Da non trascurare l’estro nel campo della ristorazione. In città si trova un ristorante praticamente nascosto in una cantina nel centro di Rotterdam. Si tratta del misterioso ristorante cinese OX, dove il bartender italiano Jacopo Di Domenico prepara cocktail in base al segno zodiacale del cliente. Se poi non si vuole perdere un piatto popolare, è sufficiente utilizzare l’app Bite Me. Il percorso proposto porterà in sei luoghi diversi per un pranzo piacevole.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Cantina Vignaioli Morellino di Scansano: vola l’export: +60% nel 2022.
Cantina Vignaioli Morellino di Scansano presenta ai soci il bilancio 2022: vola l’export, che registra +60% rispetto all’anno precedente. Il valore delle vendite all’estero nell’esercizio 2021-2022 è stato di 1.401.512,45 euro, mentre nel periodo 2020-2021 è stato di 872.139,95 euro. Il fatturato della cooperativa è pari a 14.938.386 euro, in crescita dell’8,54%, mentre nel 2021 è stato di 13.762.638,69 euro. Anche il canale Ho.Re.Ca. riporta un’ottima performance, segnando +32% sullo scorso esercizio, così come il punto vendita, che si riconferma come riferimento per gli acquisti e per le esperienze enogastronomiche, con un +4,54% sulle vendite a scontrino e +4,45% sulle degustazioni guidate.
Fonte: Italianfoodtoday.it.
UniCredit sigla una convenzione di filiera con la Cantina di Carpi e Sorbara – Società agricola cooperativa Sostegno alla crescita delle aziende e dei fornitori associati.
UniCredit ha finalizzato una convenzione per le filiere produttive con la Cantina di Carpi e Sorbara – Società agricola cooperativa per affiancare le aziende del territorio, supportandole nel loro percorso di crescita. L’accordo attiva tra la Cantina e la Banca una stretta sinergia finalizzata ad un’analisi della filiera nel suo complesso ed al ruolo dei suoi fornitori, con l’obiettivo di realizzare una migliore valutazione della catena produttiva, del suo assetto e dei fattori di crescita.In base alla convenzione, con periodicità mensile, la Cantina definirà l’ambito di analisi da sviluppare e UniCredit valuterà eventuali specifici bisogni finanziari delle singole imprese che partecipano alla filiera. Questo permetterà agli associati di avere un accesso più diretto al portafoglio prodotti della banca, in termini di consulenza e più semplice e conveniente accesso al credito.
Fonte: UniCredit Group.
È vero che il vino fa male al cervello?
L’Unione Europea ha deciso di concedere il via libera all’Irlanda per gli alert sanitari sulle etichette degli alcolici. E sì, anche su quelle di vino. Una scelta che ha fatto discutere prima sul piano politico, attirando le ire di nazioni come Francia, Spagna e Italia, fermamente contrarie a una mossa che potrebbe equiparare (nella percezione dei consumatori) gli alcolici a prodotti notoriamente dannosi per la salute come le sigarette. E poi nel mondo medico-scientifico. Sul fronte dei sostenitori della decisione di Bruxelles troviamo ad esempio Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, che ha affidato il suo pensiero ad un lungo editoriale su La Stampa in cui accusa gli alcolici (tra le altre cose) di danneggiare il cervello, anche in caso di consumo lieve o moderato. Sul versante opposto Matteo Bassetti, che ha risposto facendosi immortalare con un calice di rosso, assicurando che un bicchiere di vino a cena non ha mai fatto male a nessuno. Chi ha ragione?
Fonte: Wired Italia.
Il vino è la locomotiva dell’export alimentare italiano, che brinda al record storico: 60 miliardi.
Coldiretti: la Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare, in aumento del 13%, davanti a Stati Uniti e Francia. È l’export a trainare il comparto food del Made in Italy con il vino a fare da “locomotiva”. A spingere il fatturato degli alimentari (+14,7%), è stata soprattutto la domanda dall’estero di cibi e bevande che, nel 2022, fa segnare il record storico di 60 miliardi di euro, grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio dei prodotti italiani più venduti all’estero. Il “bollettino” della Coldiretti (su dati Istat sul fatturato dell’Industria a novembre) conferma lo stato di salute del comparto in un mese “chiave” con il Natale in vista. Coldiretti ha spiegato che il re dell’export tricolore si conferma il vino per un valore stimato vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022 grazie ad una crescita a due cifre delle vendite all’estero. Al secondo la pasta e gli altri derivati dai cereali, con un volume di vendite all’estero che a fine anno supereranno i 7 miliardi di euro mentre al terzo ci sono frutta e verdura fresche con 5 miliardi e mezzo di euro di export.
Fonte: WineNews.
Vino e pasta conquistano la tavola nel mondo. Export da record.
A novembre il fatturato sale del 14,7% segnando il record di 60 miliardi di euro. Germania e Stati Uniti i principali mercati per i prodotti made in Italy. Il fatturato degli alimentari è salito a novembre del 14,7% grazie soprattutto alla domanda dall’estero di cibi e bevande, con il record storico dell’export a 60 miliardi di euro, trainato dai prodotti simbolo della dieta mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul fatturato dell’Industria a novembre. Si tratta del mese – sottolinea la Coldiretti – in cui si preparano le scorte per le festività di Natale durante le quali si è verificata una vera esplosione del Made in Italy sulle tavole mondiali.
Fonte: AGI.
Toscana Wine Architecture e il vino del futuro.
Etica, innovazione e sostenibilità sono i cardini attorno a cui ruota la prima edizione di “Wine in Venice”: tre giorni di confronti, degustazioni, presentazioni e spunti di riflessione sul mondo del vino che si terrà dal 28 al 30 Gennaio 2023 nel cuore dei palazzi simbolo di Venezia come la Grande Scuola della Misericordia e lo storico palazzo del Cà Vendramin Calergi. A ognuno di questi temi sarà dedicato un incontro della tre giorni veneziana, organizzata da Winetales, Beacon, The Media Company Store e Venezia Unica,con importanti ospiti che si confronteranno per immaginare: “il vino del futuro”.
Fonte: FoodMakers.
Le giacenze di vino in Italia valgono una vendemmia e mezza.
Sono 64,9 i milioni di ettolitri di vini in giacenza a fine anno secondo l’Icqrf, in aumento (+16,7%) rispetto allo scorso 30 novembre 2022 (+9.307.414 hl) e superiori del 5,0% rispetto al 31 dicembre 2021 (+3.084.553 hl). Rispetto al 31 dicembre 2021, si osserva un valore delle giacenze superiore per i vini (+5,0%) e per i mosti (+1,6%), pressocché invariata risulta la giacenza di vini in fermentazione (-0,1%). Rispetto al 30 novembre 2022 il dato delle giacenze è superiore per i vini (+16,7%) ed è in calo sia per i mosti (-23,3%) che per i vini in fermentazione (-79,7%). Il 55,3% del vino è detenuto nelle regioni del Nord. Nel solo Veneto è presente il 24,9% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10,8%) e Verona (8,3%).
Fonte: Teatro Naturale.
Vino, Confeuro:’Urge etichettature Europea, basta disinformazione’.
Bisogna creare un etichettatura europea che sia inderogabile. Non è pensabile che ogni stato adotti una propria etichetta creando disomogeneità dell’informazione, come sta accadendo con le etichette adottate dall’Irlanda – afferma Andrea Michele Tiso, presidente di Confeuro. Ribadiamo il concetto che il vino italiano non fa male e se inserito all’interno di una dieta varia ed equilibrata permette uno stile di vita salutare, come dimostrato da numerosi studi. I nostri vini rappresentano un’eccellenza a livello mondiale, con 225mila aziende e un indotto che vale 14 miliardi di euro. Il problema dell’abuso del vino, come di qualsiasi altra bevanda alcolica, va ricercato nelle abitudini alimentari di alcuni popoli che non hanno una cultura del vino e tendono a farne un uso eccessivo – prosegue il Presidente di Confeuro.
Fonte: OnTuscia.
Vino: polemiche su etichette spaventano un italiano su due.
Le polemiche sull’allarme in etichetta rischiano di spaventare ingiustamente più di un italiano su due (54%) che beve vino, emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat in riferimento all’annuncio della revisione delle norme sull’etichettatura delle bevande alcoliche da parte del portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker mentre in Italia si moltiplicano gli attacchi ingiustificati. La dichiarazione della Commissione fa seguito a ripetuti blitz, a livello comunitario, di penalizzare il settore come il via libera concesso all’Irlanda ad adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze “terroristiche” ma anche il tentativo di escluderlo dai finanziamenti europei della promozione nel 2023, sventato anche grazie all’intervento della Coldiretti.
Fonte: Quotidiano Piemontese.
Il vino della settimana, “Insieme” dalla Sicilia: vegano, senza solfiti e dai profumi intensi.
L’anno inizia con il Veganuary, mese dedicato all’alimentazione sostenibile. Dai terreni rossi e sabbiosi del Ragusano, la cantina Santa Tresa propone un Nero d’Avola vegan friendly che affina solo in acciaio: bouquet di frutti rossi e prugne, al palato morbido e piacevole, nota sapida e bella persistenza. Perfetto con la cucina vegetale.
Fonte: Repubblica TV.
STAMPA ESTERA
A new dawn for Austrian red.
Blaufränkisch needs years in bottle to show its best, which is not helpful in our fast-forward age Austrians would like you to afford their signature red wine grape Blaufränkisch the same sort of respect as Cabernet Sauvignon, Pinot Noir and Syrah. But there is a snag: they only started to do so themselves relatively recently. Like many of their counterparts elsewhere, Austrian wine producers at the end of the last century were preoccupied with the famous French grape varieties and heavily oaked, powerful styles of red wine. Red was still a bit of a novelty in the land of Grüner Veltliner and the most admired examples tended to be copies of red bordeaux based on Cabernet Sauvignon grapes, with Kollwentz of Eisenstadt a revered pioneer of the style. Blaufränldsch, which is naturally high in acidity and tannin in its youth, was relatively difficult to appreciate as a single-grape “varietal” wine. Viewed by Austrians themselves as a gauche native, it generally got a look-in only as an ingredient in blends. Austrian winemakers’ growing experience with making varietal Blaufränkisch has resulted in better and better wines, and its notoriously long growing season has become less of a problem given warming summers. But the inconvenient fact remains that most serious varietal Blaufränkisch really needs extended time — years — in bottle to show its best, which is not helpful in our fast-forward age. All this emerged at a recent Blaufränkisch Summit at the Austrian ski resort Lech am Arlberg. It was organised by Dorli Muhr, Austria’s leading Wine publiçist, fiwho:also happens to;produce some of the most distinctive Blaufränldsch in the windswept Carnuntum region. Addressing a convocation of wine professionals from all over Europe and the US, she explained that “in our new red wine era [Austrian] consumers wanted early-drinking copies of bordeaux so this was not a good time for Blaufränkisch. Now we realise we must give Blaufränldsch both time in bottle and the right site, so we need to help the consumer understand that.” Ernst Triebaumer’s 1986 Blaufränkisch, still in good shape, was a seminal, if lone, example that showed many years ago just what was possible for varietal Blaufränkisch. The next milestone came when celebrated winemaker Roland Velich decided to devote his new Moric label to varietal, terroirdriven Blaufränkisch, launching it with the 2001 vintage.
Fonte: Financial Times Life&Arts.
Love Barolo, Hate the Wait.
Langhe Nebbiolo, a much cheaper alternative, is fresher, fruitier—and styled to be consumed in its youth. JUST ABOUT EVERY great wine has a “good” counterpart: a wine made from the same grape in the same place but in a more accessible and/or affordable style. For lovers of Barolo and Barbaresco, the great wines from the Langhe region in Piedmont, Italy, that wine would likely be Langhe Nebbiolo. It’s made from the same grape in the same place, but unlike its superstar counterparts, it’s incredibly cheap. How much does a Langhe Nebbiolo actually resemble a Barolo or Barbaresco? I’d say it depends on where the grapes were sourced, how the wine was vinified and, perhaps most important, how much pride the producer takes in making a “lesser” wine. Nebbiolo is considered one of the world’s greatest grapes, but unlike widely planted varietal superstars such as Cabernet and Merlot, Nebbiolo is really only great in one place: Italy’s Piedmont. It’s planted elsewhere in Italy (chiefly Valle d’Aosta and Lombardy) and in various places around the world, but the consensus among wine professionals is that truly world-dass Nebbiolo only comes from Piedmont. The Langhe hills of Piedmont are particularly well suited to this early-budding but late-ripening variety. In many ways, it’s a contradictory grape: light-bodied, almost translucent and marked by beguiling aromas of red fruit and spice that evoke comparisons to Pinot Noir; and yet, unlike Pinot Noir, Nebbiolo wines can be quite tannic, even astringent and high in acidity, particularly in their youth. I’ve had young Nebbiolos that could strip the enamel from your teeth. Such characteristics are one reason Barolo and Barbaresco are fermented and aged in oak—commonly large Slavonian oak barrels, less commonly small French oak barriques—for a long time. Regulations decree how long Barolo and Barbaresco must be aged. In the case of Barolo, it’s at least 38 months, including 18 months in oak barrels, and much longer for Barolo “riserva” wines. Barbaresco wines must be aged at least 26 months, with at least 9 months of that time in oak, before they’re released. Many producers will age their wines even longer than what is officially required. There are no such rules regarding Langhe Nebbiolo. The wines can be aged in oak or not; they can be fermented in oak or stainless steel or concrete tanks, depending on the producer’s preference and style. The result is, generally, a fresher, fruitier wine with softer tannins, styled to be consumed in its youth—though some of the wines I purchased proved much more tannic and less pleasurable to drink than others.
Fonte: Wall Street Journal Usa Off Duty.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.