rassegna stampa del vino di lunedì 13 marzo 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 13 marzo 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

La via dell’Abruzzo verso la qualità – Colline Teramane: 20 anni di docg La via dell’Abruzzo verso la qualità.
Il presidente del Consorzio, Enrico Cerulli Irelli: «Abbiamo dato importanza a un’area e un valore ai suoi prodotti . Nell’azienda Tenuta Terre dazio solo ai vitigni autoctoni e uve vinificate rispettando i singoli vigneti: ad ogni vigneto corrisponde la sua bottiglia. Tortoreto è un piccolo borgo di bassa collina con il Gran Sasso alle spalle e il mare Adriatico di fronte. In questa cornice delle dolci colline teramane si trovano le vigne ad anfiteatro di Tenuta Terraviva, sottratte all’urbanizzazione. “Questi 30 ettari sono circondati da case, il turismo ha preso il sopravvento”, racconta Pietro Topi, guida dell’azienda. “I terreni furono acquistati negli anni 70 da mio suocero Gabriele Marano, un imprenditore edile. Nei primi anni faceva l’uva e la vendeva alle cantine sociali e ad altri imbottigliatori. Poi nel 2006 abbiamo pensato di fare un salto di qualità”, continua. Pietro ha uno sguardo accogliente e diretto e una grandissima passione.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Se l’energia del vino alimenta la Formula 1.
Entro marzo verrà inaugurato un nuovo impianto per fornire biogas ai veicoli pesanti L’ultimo capitolo dell’evoluzione di Caviro è il nuovo impianto di bioLng, che permetterà di liquefare il biometano gassoso prodotto nel sito di Faenza e poterlo così trasportare facilmente in bombole alle stazioni di rifornimento, per alimentare veicoli pesanti della zona. A dimostrazione che nell’uva c’è tanto più del vino. Per il gruppo Caviro, che con una produzione di 600mila tonnellate di uva all’anno è la più grande cooperativa vitivinicola in Italia (controlla marchi come Tavemello e Cesari),l’affermazione si può tradurre in tre numeri. Sono oltre 16o i sottoprodotti ottenuti dagli scarti delle filiere agroalimentari che diventano a loro volta materia prima per aziende farmaceutiche, alimentari, chimiche e industriali, per il settore energetico, cosmetico, edile.

Fonte: Sole 24 Ore.

Bernardi: «In tutta Italia tanti lavoratori non in regola, servono i voucher.
Osservatorio speciale sulla fuga dei braccianti agricoli è “La Cantéina de Borg”, un’attività che affonda le radici nel lontano 1933, quando Giuseppe Bernardi, il nonno dell’attuale titolare, che porta lo stesso nome, cominciò a interessarsi di vigneti. All’erede resta il polso della situazione, anche se l’ultima vendemmia risale al 1998. «A mio avviso il sistema ha retto, finché in una conduzione tutta familiare gli anziani si dedicavano ai vigneti e – aggiunge – i giovani davano una mano durante la vendemmia». Poi il cambio di rotta. «Una volta morti i capofamiglia, gli eredi non hanno voluto beghe, vendendo le terre o destinandole a altre coltivazioni. Così il 70% vigne dell’entroterra è scomparso».

Fonte: Corriere Romagna del lunedì.

L’industria del vino in risalita concorrenza estera in agguato.
Primi per produzione, secondi per export, terzi per consumo La società con fatturato più alto non supera i 700 milioni di curo, un dato ben più basso dei competitor d’oltralpe di Giuseppe Centore Roma È uno dei simboli del made in Italy, ma a differenza di altri settori, come l’enogastronomia, deve affrontare una concorrenza spietata. E mondiale. Per adesso siamo ancora in testa, ma dietro non si danno per vinti. L’area studi di Mediobanca ha messo sotto la lente di ingrandimento il nostro settore vinicolo. Le stime relative al 2021 vedono il nostro Paese primo produttore mondiale con oltre 50 milioni di ettolitri. In seconda posizione si trova la Francia (37,6 milioni) in terza la Spagna (35,3 milioni di ettolitri, in calo del 14%). L’Italia è il terzo Paese per consumi di vino, pari a 24,2 milioni di ettolitri, dietro Francia e Usa e terzo anche per consumi pro-capite, 40,3 litri, dopo la Francia (53,7) e il Portogallo (50,3 litri). Nel 2021 l’Italia è stato il secondo esportatore con 22,2 milioni di ettolitri e un giro d’affari pari a 7,1 miliardi di euro (+12,5%), superata da Francia (11 miliardi). Nel 2021 60,1% del valore delle esportazioni italiane ha avuto come destinazione finale il continente europeo, in crescita de19% sul 2020; 1131,3% è confluito nel mercato americano, 7,1% in quello asiatico e 1’1,2% in Oceania. Un quarto del quantitativo complessivamente esportato dall’Italia confluisce in Germania. Il 2021 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato interno, +13,6% l’estero). I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative).

Fonte: Gazzetta di Reggio.

La bottiglia è anche un bene rifugio se è nella categoria dei vini di pregio.
Margini negli ultimi anni confrontabili solo con gli orologi di lusso Roma Parlare di industria riferito al vino non è una eresia. Un mercato che muove ogni anno quasi 5 miliardi di valore, coinvolgendo centinaia di migliaia di operatori, con una proiezione estera che non è solo enogastronomica o finanziaria ma anche di immagine, non può essere definito residuale da nessun punto di vista. Come tutti i mercati che si rispettino anche quello del vino ha la sua borsa, i suoi futures, i suoi beni rifugio e i suoi oracoli, sotto forma di riviste e giornali dedicati. Ma in quanto bene anche il vino non sfugge alle regole del mercato finanziario, così come i suoi protagonisti, le cantine e i produttori, che in una ottica di conquista di nuovi mercati hanno sempre più bisogno di capitali esterni, per i quali devono produrre valutazioni di merito sempre più sofisticate.

Fonte: Gazzetta di Reggio.

Via libera al decreto investimenti 22/23.
Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino: è stato approvato il decreto relativo agli investimenti per la campagna 2022-2023, che contiene l’approvazione della graduatoria regionale dei beneficiari ammissibili, dei beneficiari finanziati e dei richiedenti non ammessi.

Fonte: Provincia – Pavese.

L’ex pubblicitaria cambia abito al vino «La rnia bottiglia si fa con il design».
Qnatro donne senza paura ai quattro angoli del monde per lanciare un packaging innovativo, al femminile e sostenibile. L’idea parte dall’azienda The Spearhead Group con base negli Stati Uniti e passa per Torino, dove Giovanna Pinna ha raccolto la sfida e poche settimane fa, a gennaio, ha fondato a Torino Spearhead Italy. «Il progetto mi ha conquistato, e condivido in pieno i valori», dice l’ex pubblicitaria torinese di 49 anni, una delle quattro amministratrici delegate, insieme alle colleghe di Pennsylvania, Messico e India del gruppo Spearhead, specializzato in packaging innovativo di superalcolici e non solo.

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

Asti, altre vittime della truffa del vino due arresti a Canelli.
Ci sono altre vittime della «truffa del vino» messa ripetutamente a segno nelle scorse settimane ai danni di produttori e commercianti di Astigiano e Torinese. I carabinieri di Canelli la scorsa settimana hanno arrestato in flagranza i due presunti autori dell’ultimo raggiro, andato in fumo: sono un uomo di 56 anni, originario di Dogliani (Cuneo) ma residente a Torino e una donna torinese di 42. L’uomo è stato portato in carcere mentre per la donna, con un ruolo considerato minore, sono stati subito decisi gli arresti domiciliari. I due sono al momento sospettati solo dell’ultimo tentativo di truffa: un produttore di Barbera Nizza Docg di San Marzano Oliveto, in Valle Belbo, era stato contattato da un uomo che aveva raccontato di lavorare per un’agenzia di catering, e di dover acquistare vini per eventi, chiedendo la consegna in due luoghi diversi di Torino dove sarebbero avvenute le feste.

Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.

Poca la superficie destinata alla viticoltura le esportazioni sarde ancora troppo contenute.
Ma il valore aggiunto del vino isolano è si Cagliai L’isola inizia a macinare premi nelle più rinomate riviste internazionali di vini, e a esser citata per alcune sue eccellenze, ma ancora una volta la massa critica con cui si confronta nel mercato è insufficiente. Colpa di un elemento di base: la ridotta ampiezza delle aree dove insistono i vigneti. Solo 1’1,5 per cento della superficie agricola utilizzata globale, è destinato alle viti, un decimo di quel che si registra in Veneto. Pochi ettari, solo 26mila, e anche di valore fondiario medio che non supera i 13mila euro a ettaro. Questi dati si spiegano anche con un fenomeno oggi impensabile: i contributi forniti dall’Ue negli anni ottanta e novanta per espiantare le viti che nel 1980 si estendevano su 73mila ettari.

Fonte: Nuova Sardegna.

L’industria del vino in risalita ma la concorrenza estera fa paura.
Primi per produzione, secondi per esportazioni, terzi per consumo La società con fatturato più alto non supera i 700 milioni di euro, un dato ben più basso dei competitor d’oltralpe 1 d Giuseppe Centore Cagliar) È uno dei simboli del made in Italy, ma a differenza di altri settori, come l’enogastronomia, deve affrontare una concorrenza spietata. E mondiale. Per adesso siamo ancora in testa, ma dietro non si danno per vinti. L’area studi di Mediobanca ha messo sotto la lente di ingrandimento il nostro settore vinicolo. Le stime relative al 2021 vedono il nostro Paese primo produttore mondiale con oltre 50 milioni di ettolitri. In seconda posizione si trova la Francia (37,6 milioni) in terza la Spagna (35,3 milioni di ettolitri, in calo del 14%). L’Italia è il terzo Paese per consumi di vino, pari a 24,2 milioni di ettolitri, dietro Francia e Usa e terzo anche per consumi pro-capite, 40,3litri, dopo la Francia (53,7) e il Portogallo (50,3litri). Nel 2021 l’Italia è stato il secondo esportatore con 22,2 milioni di ettolitri e un giro d’affari pari a 7,1 miliardi di euro (+12,5%), superata da Francia (11 miliardi). Nel 2021 i160,1% del valore delle esportazioni italiane ha avuto come destinazione finale il continente europeo, in crescita del 9% sul 2020; il 31,3% è confluito nel mercato americano, il 7,1% in quello asiatico e Nello studio analizzate le caratteristiche economiche e finanziarie dei principali player l’1,2% in Oceania. Un quarto del quantitativo complessivamente esportato dall’Italia confluisce in Germania. 112021 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato interno, + 13,6% l’estero). I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative).

Fonte: Nuova Sardegna.

Anteprima … di primavera – Anteprima Vini al Real Collegio Partenza col botto per la fiera che propone ben 600 etichette.
Tutto esaurito per le degustazioni e gli eventi collaterali con gli chef Tornei e Carrara Oggi la giornata conclusiva con orario 11-19 no stop. I produttori sono più di 70. Ieri, in una calda giornata di quasi primavera, il Real Collegio ha accolto la 22a edizione di Anteprima Vini della Toscana, la manifestazione enogastronomica che ospita nella nostra città più di 70 produttori e più di 600 etichette in degustazione, tutte provenienti dalla costa del Mar Tirreno. Una giornata all’insegna dei più variegati sapori del vino e non solo: successo anche per l’edizione zero di “Condì= Menti”, evento nell’evento con la direzione artistica dello chef Cristiano Tomei e la partecipazione della star della pasticceria Damiano Carrara. «Siamo alla 22a edizione e la manifestazione ha acquisito una continuità nel tempo che ci rende fieri. Anteprima Vini è cambiata nel corso degli anni, siamo di fronte a un cambiamento dei consumatori che preferiscono la qualità alla quantità – dice Alessandra Guidi, responsabile di Event Service Tuscany.

Fonte: Nazione Lucca.

Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto svettano su tutte.
Solo un ventesimo dei 12,4 milioni di ettari della Superficie Agricola Utilizzata nazionale è destinato alla coltivazione di viti. Naturalmente le regioni hanno diversa estensione di aree. Il picco è in Veneto, seguito dal Friuli-Venezia Giulia e Toscana; in coda si trovano la Valle d’Aosta e Basilicata. Il valore fondiario medio dei vigneti, sfiora i 54mila euro a ettaro, anche qui con grosse differenze. In Trentino-Alto Adige, si arriva anche a 250mila, in Veneto a 139mi1a euro per ettaro. Seguono Piemonte (73mila) e il Friuli-Venezia Giulia con poco più di 60mila. Poi ci sono le aree d’oro, dove la terra schizza di valore. Nelle tre aree Doc del Lago di Caldaro, della bassa Val Venosta e della Valle d’Isarco-Bressanonesi hanno quotazioni tra i 440 e i 690mi1a euro a ettaro.

Fonte: Tirreno.

La bottiglia è anche un bene rifugio se è nella categoria dei vini di pregio.
Margini negli ultimi anni confrontabili solo con gli orologi di lusso Parlare di industria riferito al vino non è una eresia Un mercato che muove ogni anno quasi 5 miliardi di valore, coinvolgendo centinaia di migliaia di operatori, con una proiezione estera che non è solo enogastronomica o finanziaria ma anche di immagine, non può essere definito residuale da nessun punto di vista. Come tutti i mercati che si rispettino anche quello del vino ha la sua borsa, i suoi futures, i suoi beni rifugio e i suoi oracoli, sotto forma di riviste e giornali dedicati. Ma in quanto bene anche il vino non sfugge alle regole del mercato finanziario, così come i suoi protagonisti, le cantine e i produttori, che in una ottica di conquista di nuovi mercati hanno sempre più bisogno di capitali esterni, per i quali devono produrne valutazioni di merito sempre più sofisticate. Lo studio Mediobanca applica le regole delle società finanziarie anche alle cantine, scoprendo come i vini più pregiati, o “fine wines” rappresentano un investimento in virtù della combinazione della loro capacità di migliorare nel tempo e dell’effetto del consumo che ne accresce la rarità diminuendone la quantità.

Fonte: Tirreno.

L’industria del vino in risalita concorrenza estera in agguato.
Primi per produzione, secondi per export, terzi per consumo 1 d i Giuseppe Centore Funo dei simboli del made inItaly, ma a differenza di altri settori, come l’enogastronomia, deve affrontare una concorrenza spietata. E mondiale. Per adesso siamo ancora in testa, ma dietro non si danno per vinti. L’area studi di Mediobanca ha messo sotto la lente di ingrandimento il nostro settore vinicolo. Le stime relative al 2021 vedono il nostro Paese primo produttore mondiale con oltre 50 milioni di ettolitri. In seconda posizione si trova la Francia (37,6 milioni) in terza la Spagna (35,3 milioni di ettolitri, in calo del 14%). L’Italia è il terzo Paese per consumi divino, pari a 24,2 milioni di ettolitri, dietro Francia e Usa e terzo anche per consumi pro-capite, 40,3 litri, dopo la Francia (53,7) e il Portogallo (50,3 litri). Nel 2021 l’Italia è stato il secondo esportatore con 22,2 milioni di ettolitri e un giro d’affari pari a 7,1 miliardi di euro (+12,5%), superata da Francia (11 miliardi). Nel 2021 il 60,1% del valore delle esportazioni italiane ha avuto come destinazione finale il continente europeo, in crescita del 9% sul 2020; i131,3% è confluito nel mercato americano, i17,1% in quello asiatico e l’1,2% in Oceania. Un quarto del quantitativo complessivamente esportato dall’Italia confluisce in Germania. Montalcino Un’esposizione dedicata alla Signora del Brunello (271), la toscana Antinori (265), la veneta Santa Margherita, (220,6) milioni, e la piemontese Fratelli Martini (219,4). Sulla redditività, (rapporto tra risultato netto e fatturato), Frescobaldi guida con il 25,6%, seguita Santa Margherita (21,3%) e Antinori (17%). Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi totalitaria: Fantini Group tocca il 97,4%, Rufno i194,5% e il polo Botter-Mondodelvino il 91,1%.

Fonte: Tirreno.

Cantine alleate per valorizzare il tappo a vite.
Cinque aziende: vantaggi sia per i bianchi che per i rossi Cantine alleate per valorizzare il tappo a vite II veronese Graziano Prà con Franz Haas, Jermann, Pojer e Sandri e Walter Massa: si mantiene la qualità perfettamente, con la micro ossigenazione costante Silvia Allegro economia`dlarena.it •• A volte le tradizioni sono difficili da abbandonare, soprattutto quando sono intrise di nostalgia. Ma c’è chi guarda al futuro, con coraggio, un pizzico di sana follia e prove scientifiche alla mano, a dimostrazione che la strada è quella giusta. Graziano Prà, Franz Haas, Jermann, Pojer e Sandri e Walter Massa sono gli Svitati, cinque aziende che perla prima volta si sono messe insieme per raccontare e sostenere la scelta del tappo a vite per i vini italiani, sia bianchi che rossi.

Fonte: Arena.

Prà: «Abbiamo verificato Il Soave invecchia bene l’imbottigliamo solo così».
Autoctoni, esclusivamente vitigni autoctoni. È questo il marchio di fabbrica dell’azienda agricola Graziano Prà, a Monteforte d’Alpone. Una scelta che ha accompagnato il percorso della famiglia fin dagli esordi, con Graziano al timone fin dai primi anni ’80, dopo aver ereditato dal padre e dal nonno la passione per il territorio e la mission di salvaguardarne le peculiarità. In vigna come in cantina: proprio Graziano ha dato risalto alle aree del Monte Grande, cru dell’azienda, del Monte Bisson nel Soave e della Morandina nella Valpolicella. Ha ideato anche l’agriturismo Monte Bisson, una tenuta a fondo chiuso di 7 ettari di proprietà dell’azienda, circondata dai vigneti perla produzione del Soave con aree ricche di biodiversità. Sul Monte Bissone in passato furono ritrovati fondamenti di edifici antichi con pavimenti romani a mosaico, segno di presenza di una o più ville urbano-rustiche, articolate in una parte residenziale e in un settore produttivo.

Fonte: Arena.

Soave e Durello a Prowein puntano sulla «vulcanicità».
In fiera a Düsseldorf dall 9 marzo Soave e Durello a Prowein puntano sulla «vulcanicità» Degustazioni e incontri in sinergia con i vini bianchi del progetto Heva •• Mineralità, freschezza, sapidità, longevità. In una parola: vulcano. Questo sarà il tema guida della 28esima edizione di Prowein, in programma dal 19 al 21 marzo 2023 a Düsseldorf, per il Consorzio del Soave e il Consorzio del Lessini Durello, partner del progetto promozionale «Heva, Heroes of Europe: Volcanic Agriculture» – progetto di promozione e valorizzazione dei prodotti vulcanici, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito della misura 1144 – assieme al Consorzio del Formaggio Monte Veronese e al consorzio greco Union of Santorini Cooperatives – Santo Wines. Il distretto italiano del vino bianco da suolo vulcanico dopo il successo dello scorso anno, con una edizione speciale di Prowein a maggio, torna a Düsseldorf forte dei risultati che il progetto Heva sta portando.

Fonte: Arena.

I «maestri potatori» per grandi vini.
SimoniteSirch hanno restituito dignità a un mestiere antichissimo. Oggi fatturano quasi 4 milioni, hanno un’Academy digitale e 5 sedi nel mondo otare le viti è considerato il lavoro più umile nell’ecosistema del vino. La poesia che nasce nel calice, però, non esisterebbe se non ci fossero uomini capaci di accarezzare con le forbici i tralci, inducendoli a crescere al massimo delle loro potenzialità. Dall’avvento di Marco Simonit, tutto è cambiato. Dopo avere partecipato ad alcune trasmissioni televisive, fra cui «I signori del Vino» di Rai 2 e «Linea Verde» di Rai 1, è diventato un influencer del saper potare, con tanto di 5 milioni di visualizzazioni dei suoi video su YouTube. Friulano di origine, dopo avere imparato e studiato l’arte su Glera e Sauvignon, adesso ha creato un gruppo di lavoro noto in tutto il mondo. L’azienda, fondata da Simonit assieme a Pierpaolo Sirch, entrambi classe 1966, si chiama Simonit e Sirch Vine Master Pruners (i maestri potatori, ndr), ha fatturato nel 2022 circa 3,9 milioni di euro e ha 25 collaboratori distribuiti su cinque sedi, dislocate nei luoghi sacri del vino: oltre all’Italia, anche in Francia, Spagna, Usa e Sud Africa.

Fonte: Corriere Imprese Nordest.

Arriva la Primavera quella del Prosecco è tutta una festa.
Da sabato prossimo all’11 giugno la 28. edizione della kermesse itinerante con 17 mostre che celebra le bollicine nel territorio di Valdobbiadene Arriva la Primavera quella del Prosecco è tutta una festa L’INTERA ZONA RACCONTATA FRA CULTURA E GASTRONOMIA SOTTO IL SEW DELLA OUALITA’. La “primavera”, quella del Prosecco superiore nel territorio delle colline dell’alta Marca, è pronta al via ed anticipa, come sempre, quella meteorologica. Dal 18 marzo, quando ad aprire sarà come sempre Santo Stefano, fino all11 giugno quando chiuderà Vittorio Veneto, sarà ‘Primavera del Prosecco Superiore”, il tour giunto alla 28. edizione che riunisce in un unico cartellone le 17 mostre delle bollicine del territorio della Docg, dal Prosecco Superiore al Cartizze, dalle Rive al “sui ]leviti”, da Valdobbiadene a Conegliano passando per Miane, Cison, San Pietro di Feletto, Corbanese e Vittorio Veneto, che produce in 8.675 ettari 102.845.500 bottiglie. Grazie al lavoro dell’Unpli e le Pro Loco locali che mettono in campo 1500 volontari.

Fonte: Gazzettino.

Siccità, acqua razionata Ordinanza se non piove – Razionamento dell’acqua.
Zaia è pronto a firmare, mentre si studiano soluzioni come la desalinizzazione dell’acqua di mare E Zoggia, ex sindaco di Jesolo: facciamo come in Israele. Piscine marine al Caribe. Razionamento dell’acqua La desalinizzazione dell’acqua di mare potrebbe diventare un’opportunità. In Veneto pioverà solo mercoledì, ma al più per 7 millimetri d’acqua (ne servono 200 in marzo per colmare il deficit). Siccità incalzante, dunque. Ed ecco che da Valdobbiadene, dove si è aperta l’Antica Fiera di San Gregorio, il presidente della Regione Luca Zaia ha confermato che ha allo studio un’ordinanza per razionare l’acqua, destinando la poca che c’è all’uso civico. E se sabato pomeriggio, a Udine, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha promesso che saranno accelerate gli studi per desalinizzare l’acqua del mare, Zaia assicura: noi siamo pronti. E già quest’estate potrebbero essere utilizzati i desalinatori mobili, nelle situazioni di emergenza.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Primi due mesi con 1,44 gradi in più al Nord In febbraio sul Veneto solo 3 mm di pioggia.
Analisi Coldiretti-Isac Cnr sulle medie climatiche e delle precipitazioni in due secoli Primi due mesi con 1,44 gradi in più al Nord In febbraio sul Veneto solo 3 mm di pioggia. Il 2023 potrebbe rivelarsi l’anno più caldo di sempre con + 1,44 gradi sopra la media nel Nord nei primi due mesi dell’anno. L’anomalia riguarda l’intera Penisola, dove la temperatura è stata comunque superiore di 0,76 gradi nei primi due mesi dell’anno. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800, che evidenzia anche precipitazioni al di sotto della media nel primo bimestre dell’anno dopo un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno. Nel Veneto mediamente a febbraio sono caduti 3 millimetri di pioggia: in media ne cadono 60. Le previsioni danno qualche scroscio domani e forse mercoledì, per una fase umida davvero brevissima.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

La ricetta dell’ex sindaco di Jesolo «Sfruttare il mare come in Israele».
Davanti al progressivo impoverimento di corsi d’acqua e falde sono i desalinizzatori gli strumenti che vengono visti ora come miracolosi per risolvere una crisi che si profila come permanente litorale preoccupalo per le esigenze dell’agricoltura ma pure per l’estate. Desalinizzare l’acqua del mare per combattere la siccità. L’ex sindaco di Jesolo, ora consigliere comunale, Valerio Zoggia, ha lanciato questa crociata per la desalinizzazione dell’acqua del mare di cui certo non difettiamo sulla costa veneziana come nel resto della penisola. «Ne abbiamo tanta ed è necessario iniziare a pensare a come utilizzarla». Questo è il punto di partenza di Zoggia che vuole partire dal territorio per arrivare a Roma e Bruxelles, prima che sia troppo tardi. L’agricoltura è in ginocchio da anni a causa della siccità. E quest’anno i problemi aumenteranno con la bella stagione perché non sta piovendo e molto colture sono a rischio. «Non è un appunto alla politica territoriale, ma a quella nazionale», premette Zoggia, «il problema è dell’Italia, come dell’Austria o della Germania e, pertanto, ci vuole l’attenzione anche da parte dell’Europa.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Ecco “Le Contrade dell’Etna”: 14esima edizione e record di cantine.
E’ probabilmente l’evento più importante dedicato ai vini del vulcano più alto d’Europa. “Le Contrade dell’Etna” è alle porte.
Si tratta della manifestazione che, quest’anno per la Quattordicesima Edizione, radunerà i diversi produttori vitivinicoli del comprensorio delle Contrade permettendo di usufruire di una vetrina privilegiata e di altissimo calibro nella tre giorni destinata agli addetti ai lavori quindi esperti, organi di stampa specializzata, critici, aziende ed operatori di settore del circuito Horeca. La kermesse avrà luogo da sabato 15 a lunedì 17 aprile nel “Picciolo Etna Golf Resort”, a Rovittello – Castiglione di Sicilia (in provincia di Catania). L’organizzazione è curata dalla società “Crew” che sta garantendo diverse novità e sorprese rispetto all’anno scorso che sveleremo pian piano fino ad arrivare all’inaugurazione. Intanto, la presenza delle cantine iscritte ha già superato il giro di boa del 2022 (che era 90), toccando allo stato dell’arte quota 93 imprenditori. I cosiddetti “wine lovers” avranno tanto da degustare e da raccontare e potranno partecipare in particolare alla giornata di domenica 16 aprile, quando l’evento accoglierà gli utenti.

Fonte: LiveSicilia.

Un sabato con “Cantine in Città” a Ravenna in compagnia di 31 produttori italiani di vino alle Artificerie Almagià.
Centinaia di appassionati di vino hanno affollato oggi sabato 11 marzo le Artificerie Almagià di Ravenna per la manifestazione Cantine in Città una giornata di incontro tra i produttori (presenti da ogni parte d’Italia) e i consumatori di vino. Ai diversi vignaioli presenti di narrare la propria storia, e ai “winelovers” di respirare e nutrirsi della loro passione degustando e, volendo, acquistare, grazie anche al buono compreso nel biglietto. A organizzare l’evento l’imprenditore Andrea Rondinelli dell’Osteria dalla Zabariona in collaborazione con Matteo Bergamaschi del Teodora Caffè e con il Patrocinio del Comune di Ravenna.

Fonte: RavennaNotizie.

«Basta pregiudizi, il tappo a vite mantiene il vino più buono»: la sfida del veronese Graziano Prà e di altre quattro cantine.
A volte le tradizioni sono difficili da abbandonare, soprattutto quando sono intrise di nostalgia. Ma c’è chi guarda al futuro, con coraggio, un pizzico di sana follia e prove schiaccianti alla mano, a dimostrazione che la strada è quella giusta. Graziano Prà, Franz Haas, Jermann, Pojer e Sandri e Walter Massa sono gli Svitati, cinque aziende visionarie che per la prima volta si sono messe insieme per raccontare e sostenere la scelta del tappo a vite nel mondo del vino italiano.

Fonte: L’Arena,

Si finge svizzera e ruba 1,46 milioni di euro in vino.
Circa un anno e mezzo fa, in Spagna, una coppia di ladri ha sottratto a un albergo delle bottiglie di vino che valgono milioni. Una dei due ha finto di essere svizzera. Ma il furto pianificato allo strenuo di una scena di un film è terminato con la prigione. Quasi un anno e mezzo dopo lo spettacolare furto di 45 bottiglie di vino costoso da un ristorante di un hotel, un tribunale spagnolo ha condannato la coppia di ladri a diversi anni di carcere. L’uomo dovrà scontare quattro anni e mezzo, la sua complice quattro. I due devono anche pagare 753.454 euro di risarcimento all’hotel, ha stabilito lunedì il tribunale di Cáceres. Il furto cinematografico nella cantina del ristorante a tre stelle «Atrio», nella città sud-occidentale spagnola di Cáceres, aveva fatto notizia a livello internazionale nell’ottobre del 2021.

Fonte: Wine and Food Tour,

1 Bicchiere di vino allunga la vita, ma quante calorie contiene? Le stime.
Sentiamo spesso dire che il vino aiuta a perdere peso. Contiene infatti una sostanza che “limita” le molecole di grasso, il resveratrolo. Il vino però ha delle calorie che in genere variano in base a gradazione alcolica e presenza di zuccheri. Molte persone non hanno idea di quante calorie ci siano nel vino. L’alcool infatti, dopo il grasso, è il più grande contributo calorico nella nostra dieta. Quando cerchiamo di scoprire le caratteristiche del vino rosso, è importante avere un pensiero critico e non farsi ingannare dalle leggende che circondano questa bevanda. In effetti, sebbene internet sia un’eccellente fonte di informazioni di alta qualità, è anche un serbatoio di falsità e di miti in tutti i campi. Effettivamente, è vero che il vino rosso possiede qualità terapeutiche che possono contribuire ad attenuare gli effetti di alcune malattie o disturbi e, in generale, a condurre uno stile di vita più sano e piacevole.

Fonte: Focus.it,

Quando è nato il vino: una ricerca svela da quanto tempo esiste, nessun dubbio.
Il vino è bevanda che gode di fama antichissima. Un recente studio ha portato alla luce le sue origini a livello genetico – scientifico. Le domande a cui lo studio dà risposta suonano più o meno così: a che epoca risalgono i primi vigneti? Quando è possibile identificare a livello cronologico la sua comparsa in Europa Orientale? L’oggetto dell’indagine è dunque l’origine dell’arte della fermentazione dell’uva e della produzione del vino ad essa legata. La ricerca è stata portata avanti dall’Università Agraria dello Yunnan, in Cina, ed ha coinvolto nel suo team numerosi ricercatori e studiosi, biologi e storici. Le origini del vino sembrerebbe si ritrovino molto molto tempo fa, ai tempi dell’ultima glaciazione. Il risultato è stato ottenuto portando avanti una attenta analisi del suo DNA

Fonte: Ecoo.it.

Le mille sfumature del vino italiano, ed il suo valore: la visione di “The Wine Advocate”.
A WineNews da “Matter of Taste” 2023 a Zurigo, le riflessioni di Monica Larner, italian editor della più autorevole voce della critica enoica mondiale. A WineNews, da “Matter of Taste” 2023 a Zurigo, le riflessioni di Monica Larner, italian editor della più autorevole voce della critica enoica mondiale. Tra una promozione ancora da migliorare, per raccontare con più chiarezza il vino italiano al mondo, la forza dell’enoturismo, i territori classici dei grandi rossi in salute, e un patrimonio di grandi bianchi diffuso ancora tutto da scoprire, passando per l’importanza della sostenibilità e di mettere il vino il relazione a contesti più ampli, per uno storytelling più moderno ed efficace.

Fonte: WineNews.

Cenerentola: le donne del vino vincono le scommesse.
Col Fogliatonda Donatella Cinelli Colombini ha vinto la scommessa di realizzare un vino da un vitigno quasi estinto, ed ecco il Cenerentola – sapiente uvaggio Fogliatonda e Sangiovese. Questo blend diventato denominazione nel 2000 nasce nel bel mezzo tra due denominazioni blasonate della Toscana, tra quella del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano e quasi a sfida delle due, Cenerentola tra le due sorelle affermate, mette in etichetta la corona del suo principe dimostrandosi vino di alto rango. Nel bicchiere il Fogliatonda regala colore e potenza che il Sangiovese armonizza in una leggera speziatura levigandone i tannini, un vino pronto alla beva anche in gioventù che riflette eleganza e gentilezza come frutto dell’approccio femminile al vino.

Fonte: La Voce di New York.

Il Vino può essere un mezzo per lo sviluppo economico dei territori è del turismo.
Sabato, undici marzo, un importante convegno, valido per l’acquisizione di crediti per la Formazione di giornalisti pubblicisti è organizzato dall’Associazione Stampa Romana, si è tenuto presso la sala convegni, nel complesso del Museo del Vino, a Castiglione in Teverina. Il tema del convegno, raccontare l’Italia attraverso i suoi vini, riguardava il settore enogastronomico con specifico riferimento alla viticultura ed alla vinificazione, valorizzando il vino come elemento di attrazione turistica ed al tempo stesso motivo e stimolo per la conoscenza dei territori e delle usanze locali. Durante i lavori è stato evidenziato il grande ruolo che ricopre il consorzio GAL nei comprensori del bacino del lago Trasimeno, dell’Orvietano e del Corcianese.

Fonte: OnTuscia.

STAMPA ESTERA

Una potencia vinícola sin mucho valor añadido.
El vino español se enfrenta a un futuro incierto marcado por la caída del consumo, los bajos precios de la exportación y la subida de costes. Los franceses, los mismos que consideran el vino como una especie de sello de civiJlización, están empezando a arrancar sus adoradas cepas. Los consumidores están dando la espalda a los tintos, lo que ha provocado una sobreproducción que ha afectado especialmente a Burdeos y, en menor medida, a Languedoc y al valle del Ródano. De modo que el Gobierno ya ha aprobado ayudas para deshacerse de las primeras 9.500 hectáreas de viñedo, algo que comenzó a ejecutarse esta misma semana. Es un primer paso para sacar del mapa hasta 35.000 hectáreas con el fin de equilibrar oferta y demanda. La situación, recoge Les Echos, está lejos de ser pasajera: el Consejo Interprofesional de Vinos de Burdeos cree que el consumo caerá un 60% en 10 años. A este lado de los Pirineos, los productores españoles comienzan a estar preocupados. Por distintas circunstancias, algunas zonas se han quedado con bastantes botellas en el almacén. Las existencias de vino envasado estaban en el mes de diciembre un 5,1% por encima del año precedente, que ya fue bastante malo, y sumaron 5,6 millones de hectolitros. En el supermercado, los datos de la consultora IRI muestran que la venta de vinos y espumosos se ha mantenido estable en valor porque las botellas son un 6,7% más caras, pero la demanda en volumen ha caído un 6,4%. Y eso que los aumentos de precio de los vinos han sido más moderados que los de otros productos alimentarios. Por si no fuera poco, la campaña de 2022, que se comenzará a comercializar este año, fue bastante abundante, sobre todo por los más de 3.000 millones de kilos de uva blanca cosechados. Sentado delante de un café cargado, José Luis Benítez, director de la Federación Española del Vino (FEV), reconoce que muchas bodegas no han superado todavía las cifras prepandemia, y que el sector, compuesto, grosso modo, en un 75% por bodegas medianas y un 24% pequeñas, debería tomarse muy en serio lo de impulsar promociones conjuntas de vino como marca de país, y no hacer la guerra por separado. “El canal de alimentación [la venta al consumidor final] ha caído. En este contexto de inflación, la gente prioriza la compra de otros productos antes que de vino”, reflexiona Benítez. Contrapone que la hostelería nacional va bien, y la exportación, que terminó 2022 con un récord histórico con casi 3.000 millones de euros, se ha moderado un poco en los últimos meses. En Rioja, por ejemplo, la depresión del consumo en el mercado británico, donde la población acusa los efectos del Brexit, ha afectado bastante a las bodegas porque es uno de sus principales compradores.

Fonte: Pais Negocios.

California Winemakers Face a Cash Crunch.
California’s wine industry is facing a potential short-term cash crunch and long-term loss of funding from the collapse of Silicon Valley Bank, which was a significant lender to vineyards and winemakers. Hundreds of wine producers borrowed from the bank and deposited their cash there, including some small, midsize and privately held businesses that are trying to make payroll or loan payments. “It could be devastating,” said John Balletto, president of family-owned vineyard and winery Balletto Vineyards in Santa Rosa. His deposits with Silicon Valley Bank are small and insured, but he knows other wine businesses in the area that have uninsured deposits and could come under pressure. `People are in shock,” he added. Mr. Balletto, who produces mostly Pinot Noir and Chardonnay grapes on about 850 acres in Sonoma County’s Russian River Valley, has three mortgage loans with the bank. It would be a major concern if they had to be restructured at higher interest rates depending on what happens with the bank, he said. The Federal Deposit Insurance Corp. said Friday it has taken control of Silicon Valley Bank via a new entity. Depositors under the bank’s $250,000 insurance cap are expected to have access to their funds as of Monday. Depositors with funds exceeding insurance caps will have to wait to get their money. Many companies are racing to line up other sources of cash. The bank’s swift failure was driven by clients’ withdrawing cash, which forced the bank to raise cash by selling long-term government bonds at a loss. Worries about the bank’s ability to raise additional funding prompted companies to withdraw their money quickly, accelerating the bank’s demise. The wine industry is a relatively small part of the bank’s business compared with the technology and healthcare industries. But SVB rode the growth of California’s wine business since the 1990s, benefiting from booming demand and soaring land prices. More recently, winemakers faced turmoil from the pandemic, higher labor costs and losses from wildfires and drought. “They’re upset and anxious,” said Rob McMillan, founder and executive vice president of the bank’s wine business. “Everybody is afraid of the unknown.” He has received about 50 calls from clients and others in the industry during the past few days. The division has about 400 wine clients and lent more than $4 billion to the industry over the past 30 years. It had more than $1 billion in loans outstanding to the sector at the end of 2022. The bank’s annual State of the Wine Industry report is read widely in the industry. Mr. McMillan has agreed to stay with the FDIC-controlled firm for 45 days and is fielding offers from other banks.

Fonte: Wall Street Journal Usa.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.