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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 16marzo 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Vinitaly da record: attesi oltre mille super acquirenti esteri dopo il record dell’export.
Il Veneto è la regione italiana leader nel vino e uno dei primi esportatori al mondo. Una potenza che ha una grande vetrina: il Vinitaly di Verona. L’edizione di quest’anno – in calendario dal 2 al 5 aprile – si annuncia con numeri record: attesi oltre 1.000 super acquirenti esteri accreditati provenienti da 68 paesi, + 43% rispetto al 2022. Appassionati e operatori sono in arrivo dagli Usa all’Africa, dall’Asia – con il grande ritorno della Cina e Giappone – e dal Centro e Sud America fino all’Europa e alle repubbliche dell’ex Urss. Gli organizzatori di . Veronafiere scommettono che si supererà il consuntivo 2022, chiuso con 25mila compratori stranieri da 139 Paesi, i128% degli 88mila operatori totali arrivati nella città scaligera: la più alta incidenza estera di sempre. «Un risultato storico, frutto di un roadshow globale senza precedenti che ha coinvolto i principali player istituzionali della promozione del made in Italy – commenta il presidente di Veronafiere spa, Federico Bricolo.
Fonte: Gazzettino.
Bianco d’artista.
Sono 20.000 le bottiglie dell’edizione La Pettegola 2023, il Vermentino limited edition di Banfi, firmato da artisti di fama internazionale. Quest’anno l’etichetta è opera del designer israeliano Noma Bar che ha creato 5 figure femminili che chiacchierano e, osservandole bene, grazie anche all’etichetta che si anima con la realtà aumentata, rivelano nei loro tratti piccoli dettagli sul mondo del vino (banfi.it).
Fonte: Donna Moderna.
L’agrivoltaico contro il climate change che minaccia i vigneti.
David Taddei Siena ‘è un punto d’incontro fra le esigenze di produrre energia pulita senza consumare suolo e la necessità di difendere le nostre colture dagli effetti del climate change che prevede +2 gradi entro il 2050. Un valore che secondo il professor Simone Bastianoni (lo leggete nel box a parte) può salire addirittura a +3, con effetti catastrofici per i nostri vigneti più tradizionali e famosi nel mondo. I dati di Terna (proprietaria della rete elettrica nazionale) dicono che il fotovoltaico oggi non copre neanche il 10% del fabbisogno italiano. Per arrivare al 60% dovremmo coprire con pannelli solari almeno 50mila ettari, 500 chilometri quadrati, tre volte il comune di Milano. Dovremmo consumare quasi 1’1% del terreno agricolo, aumentando del 3-4% la superficie urbanizzata in Italia. Cifre da capogiro.
Fonte: Espansione.
Lettera. Risponde Mario Giordano – Serve ribellarsi ai poteri forti che guidano l’Ue.
Caro Giordano, a Bruxelles volevano che sulle etichette delle bottiglie di vino comparisse la scritta «il vino danneggia la salute» . Poi è arrivata la proposta sulle nuove auto che, dal 2035, avrebbero dovuto essere tutte munite di motori a batteria. Per ultimo è in arrivo la direttiva sulle case green che dovranno cambiare, e non di poco, la classe energetica. Vedremo come andrà a finire. Sta di fatto che c’è sempre qualche burocrate, lautamente pagato, che non trova altro da fare che complicarci la vita. Aldo Maccagnoni Monticelli (Piacenza) ¦ La sensazione più sgradevole in tutto ciò, caro Aldo, è che queste decisioni vengono calate dall’alto, sulla testa dei cittadini, senza che questi ultimi possano esprimere il loro parere. È un sistema totalmente antidemocratico. Noi scegliamo i governi che, però, non decidono nulla, o quasi, perché devono necessariamente allinearsi alle linee guide di Bruxelles. E chi stabilisce quelle linee guida non risponde agli elettori.
Fonte: La Verita’.
Regioni in campo per difendere il vino.
Pronto il ricorso alla Corte Ue contro le etichette irlandesi Regioni in campo per difendere il vino • Le Regioni italiane fanno fronte comune in Europa contro l’etichetta salutista sugli alcolici proposta dall’Irlanda e all’esame dell’Organiz7a7ione mondiale del commercio. Guidata dal governatore del Piemonte Alberto Cirio, la delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni ha chiesto formalmente «un dibattito» sul tema durante «i lavori della prossima sessione plenaria» in programma il 24-25 maggio a Bruxelles e ha lanciato la sfida: «Siamo pronti a portare avanti, in ogni sede, nuove iniziative per modificare questo approccio a livello europeo», hanno avvertito i rappresentanti regionali e locali italiani.
Fonte: Libero Quotidiano.
Mimma Posca presenta Classy Wines.
Una nuova società di distribuzione che propone una selezione esclusiva di vini di grande livello provenienti da territori d’eccellenza. Fondata da Mimma Posca (nella foto) , la distribuzione di Classy Wines è mirata ai segmenti ultra-premium e top range. Il debutto avverrà partendo da Maison Chanoine Frères 1730, Champagne Tsarine, Château Kirwan Margaux, Cantine Beladea (Corno di Rosazzo), Marina Danieli (Buttrio). Posca è un nome noto soprattutto nel mondo degli champagne, avendo portato la filiale italiana di una importante maison di Reims ai vertici della distribuzione nel nostro Paese.
Fonte: Messaggero.
Nuova bottiglia Masi.
Masi ha messo a punto una bottiglia che impiega il 33% in meno di materia prima, il vetro, oltre ad essere 100% sostenibile. La Bottiglia “Masi” nasce dalla collaborazione tra la storica azienda vitivinicola, l’architetto e designer e Piero Lissoni e Verallia, azienda riferimento nella progettazione e fornitura di contenitori in vetro.
Fonte: Sole 24 Ore.
Piacevolezza, morbidezza e buona semplicità.
Di Fiabe Aganis Friuli Colli Orientali Ribolla . Dall’acquisizione di una realtà da tempo dismessa nei pressi di Borgo Salariis a Treppo Grande, in provincia di Udine, nasce Aganis il nuovo progetto di Simone, Fabio e Alessio Cecchetto, i tre giovani alla guida della cantina trevigiana Ca’ di Rajo. Un impegno economico di grande portata per i giovani imprenditori che li vede impegnati in prima linea nell’avvio di una nuova cantina che mira soprattutto alle varietà autoctone, come Refosco e Friulano. «Vogliamo fare di Aganis un’azienda da vivere – spiegano i tre.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Frascati doc, il Consorzio guidato da Caporicci.
L’ingegner Luigi Caporicci, di 72 anni e abitante a Marino, è il nuovo presidente del Consorzio di tutela vini denominazione Frascati doc. L’elezione di Caporicci, che da 20 anni è alla guida anche della cooperativa ‘Gotto d’oro’ di Marino, è stata votata all’unanimità dai 9 membri, componenti del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela vini Frascati. Vicepresidenti sono stati eletti Felice Gasperini e Lorenzo Costantini. Al consorzio di tutela vini Frascati aderiscono più di 300 produttori di Frascati, Monte Porzio Catone, Grottaferrata e Roma e 32 aziende, in cui lavorano circa 200 addetti. Ogni anno si producono più di 8 milioni di bottiglie con il marchio Frascati doc e docg, che in gran parte vengono commercializzate all’estero.
Fonte: Messaggero Roma Metropoli.
Le etichette parlano tedesco al classico Prowein (Dusseldorf).
Una delegazione presente da domenica. Concluso il tour negli Usa Le etichette parlano tedesco al classico Prowein (Dusseldorf). Non solo il Vinitaly. Da domenica 19 a martedì 21 marzo, infatti, una piccola delegazione di aziende oltrepadane, guidata dal Consorzio, tra cui ci sono anche le cantine sociali Terre d’Oltrepo e Torrevilla, infatti, sarà a Dusseldorf per il Prowein, una delle più importanti fiere enologiche a livello internazionale. In Germania, in Consorzio collaborerà come già da alcuni anni con Ascovilo-Grana Padano e per domenica alle 15 è in programma un evento-degustazione con le denominazioni dell’Oltrepo Pavese. Dopo Dusseldorf e Verona, poi, sono in già in calendario le partecipazioni a London Wine Fair e Vinoforum a Roma, inoltre il Consorzio sta programmando una serie di attività dedicate al settore della ristorazione e della sommellerie sia portando sul territorio dell’Oltrepo operatori del settore e stampa qualificata, sia proponendo degustazioni su piazze importanti come Roma.
Fonte: Provincia – Pavese.
Agroalimentare, 20% di esportazioni.
Settore trainato dal vino, che fattura 75,6 milioni di euro di scambi ‘ export dell’agroalimentare marchigiano vola nel 2022 con un+20% rispetto all’anno precedente nonostante i rincari delle materie prime e le tensioni internazionali alimentate dalla guerra in Ucraina. Lo rende noto Coldiretti Marche che ha rielaborato i dati Istat sul commercio delle regioni con l’estero. Tutti positivi i numeri provinciali con Ancona che si conferma il territorio che più è riuscito a internazionalizzare i suoi prodotti (178,5 milioni, +16,8%) davanti a Pesaro con 140 milioni (+25%). Seguono Macerata (116 milioni, +20%), Ascoli (102 milioni, +18%) e Fermo (18 milioni, 28%). «L’export agroalimentare-commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – costituisce una fetta importante della nostra economia oltre a rappresentare un biglietto da visita per tutto il territorio, uno dei principali attrattori turistici.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
«Vogliamo diventare città europea del vino».
Evento Venerdì 10 marzo al Museo della civiltà contadina c’è stato un incontro dedicato alla tematica «Vogliamo diventare città europea del vino». II presidente nazionale dell’Associazione Città del vino Angelo Radica è stato ospite venerdì 10 marzo al Museo della civiltà contadina a Santa Cristina per l’incontro “Racconti intorno al vino”. «Siamo qui grazie ad un’intuizione di Annalisa Beccaria che ha voluto Borgomanero nell ‘associazione – ha detto l’assessore Francesco Valsesia -. Borgomanero ha sempre prodotto vino. Ci troviamo in una cantina storica per premiare un concorso letterario. Sono felice del legame tra cultura, territorio e tradizione».
Fonte: EcoRisveglio.
Enoteca di Ovada, ecco le iniziative «Cultura e vino: volano turistico».
Fornaro e il libro su Mussolini: dialogo con Ubaldeschi, direttore del Secolo XIX Enoteca di Ovada, ecco le iniziative «Cultura e vino: volano turistico». Domani, ore 17.30, all’Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato, ex cantine di Palazzo Delfino in via Torino 69, Federico Fornaro presenterà il libro dal titolo “Il collasso di una democrazia. L’ascesa al potere di Mussolini (1919-1922)” (Bollati Boringhieri, 2022). Dialogherà con l’autore, il direttore de Il Secolo XIX, Luca Ubaldeschi. Saranno ripercorse le cause che, a partire dal primo dopoguerra fino al 1922, portarono alla nascita e all’affermazione del movimento fascista e all’ascesa al potere di Benito Mussolini. Il saggio analizza con particolare attenzione la situazione sociale dell’Italia di inizio Novecento. Federico Fornaro è deputato Pd-Idp (Italia democratico e progressista), saggista e studioso delle dinamiche elettorali. Ex sindaco di Castelletto d’Orba, suo paese d’origine, Fornaro dal 2019 è anche consigliere comunale di Ovada.
Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.
Rossi, bianchi e rosati: i vini di Puglia alla conquista di Düsseldorf.
Cinquantaquattro cantine presenti e centinaia di etichette in degustazione a Düsseldorf dal 19 al 21 marzo: la Puglia concede il bis al ProWein, prestigiosa fiera internazionale del vino in programma a Düsseldorf dal 19 al 21 marzo prossimi. Appuntamento nella Halle 17, stand 27 (spaio Enoteca-Vinotek) per degustare il meglio della produzione vitivinicola pugliese, mentre per approfondire la conoscenza dei principali vitigni pugliesi sono in programma tre seminari per addetti ai lavori organizzati dall’Associazione Italiana Sommelier Puglia. Domenica con “Let’s talk about Negroamaro”. A seguire la degustazione di varie etichette di questo vitigno. A seguire focus sui vini bianchi di Puglia. Lunedì 20 marzo, focus su un altro vitigno pugliese: il primitivo.
Fonte: Repubblica Bari.
Orcia Wine Festival Quattro giorni con i grandi del vino.
Dal 22 al 25 aprile a San Quirico d’Orcia puntamento con la 12esima edizione di Orcia Wine Festival, la mostra mercato del vino Orcia Doc che racconta il paesaggio patrimonio mondiale dell’umanità Unesco attraverso l’eccellenza del vino. La mostra mercato con i vini dell’Orcia Doc promossa dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia, è allestita nelle suggestive sale di Palazzo Chigi dove troveranno spazio degustazioni tecniche guidate, il banco d’assaggio di oltre 20 aziende.
Fonte: Nazione Siena.
Eco e bio, il vino da 140 milioni Schenk investe da Ora al Salento.
Il fatturato lievita anche nel 2007 e il gruppo punta a ridurre ancora gli sprechi In Italia e all’estero L’export vale il 70% il mercato interno invece nel 2022 è cresciuto del 10%. Decine di milioni di bottiglie vendute, centinaia di milioni di euro di fatturato, che si traducono in una crescita di sette punti percentuali sull’anno precedente, ma soprattutto in una serie di investimenti che andranno a potenziare la produzione tanto nei nuovi vigneti salentini quanto nella storica sede di Ora. Schenk Italia festeggia un 2022 estremamente positivo e, con l’occasione del bilancio annuale, presenta anche i piani per il futuro prossimo. «Nonostante l’instabilità del mercato e le difficoltà emerse in produzione, con la spesa triplicata per l’energia elettrica e l’aumento dei prezzi di prodotti sussidiari come vetro, legno e carta che hanno messo sotto pressione la marginalità, abbiamo chiuso il 2022 con un fatturato di quasi 140 milioni di euro, registrando un incremento del 7% rispetto al 2021.
Fonte: Corriere dell’Alto Adige.
Mezzacorona il migliore produttore italiano al «Mundus Vini 2023».
Concorso in Germania Mezzacorona il migliore produttore italiano al «Mundus Vini 2023» I1 gruppo Mezzacorona conquista la Germania, che l’ha eletto «miglior produttore italiano» nell’ambito del «Mundus Vini Spring Tasting 2023» di Neustadt. Il concorso ha impegnato oltre 200 esperti da tutto il mondo, chiamati a valutare 7.500 vini. Mezzacorona ha ottenuto il sigillo «Best of Show» con il Pinot Grigio Castel Firmian Trentino Doc Riserva 2021 (miglior vino bianco del Trentino) e il Dalila Feudo Arancio Sicilia Doc 2021 (miglior vino bianco della Sicilia). In totale il gruppo ha incassato 13 medaglie d’oro e 14 medaglie d’argento.
Fonte: Corriere dell’Alto Adige.
Vinitaly, più di 1.000 i buyer già accreditati.
Presenza dall’estero +43% rispetto all’edizione 2022 Vinitaly, più di 1.000 i buyer già accreditati Nord America il più rappresentato e c’è attesa per il ritorno degli operatori da Cina e Giappone. Un Vinitaly internazionale che parla tutte le lingue del mondo e che si appresta a registrare, per l’edizione numero 55 in fiera a Veronafiere da domenica 2 a mercoledì 5 aprile, il record di top buyer selezionati e ospitati anche in collaborazione con Ice Agenzia. Ad oggi, comunica Veronafiere spa in una nota, sono più di 1.000 i «superacquirenti» esteri di vino italiano da 68 Paesi già accreditati: +43% rispetto al 2022. Il panorama comprende Usa, Africa, Asia – con il grande ritorno di Cina e Giappone – Centro e Sud America Europa tutta rappresentata e Repubbliche eurasiatiche. L’incoming dunque incrementerà il totale del business internazionale in fiera nei quattro giorni di Vinitaly e che, secondo le proiezioni, dovrebbe superare il consuntivo 2022 che si chiuse con 25mila buyer stranieri da 139 Paesi, il 28% degli 88 mila operatori totali arrivati a Verona.
Fonte: Arena.
Etichette sanitarie al vino Le Regioni alzano la voce.
La delegazione italiana al Comitato consultivo Etichette sanitarie al vino Le Regioni alzano la voce II presidente del Veneto, Zaia: «Attacco identitario a produzioni tipiche» Cirio, Piemonte: «Pronti a rivolgerci anche alla Corte di Giustizia». Sul vino non si scherza. E anche se il presidente del Veneto, Luca Zaia, la battuta l’ha fatta sul Prosecco che forse non c’era tra le bottiglie proposte per brindare all’inaugurazione della mostra che si è aperta a Bruxelles, ieri mattina al Comitato europeo delle Regioni, ridendoci sopra con il collega del Piemonte, Alberto Cirio, poi i toni sono cambiati. Poco dopo, al quinto piano dell’edificio che ospita l’assemblea degli enti regionali e locali di tutta Europa, non lontano dalla sede del Parlamento europeo, si è tenuta la riunione della delegazione italiana del Cdr, il Comitato delle Regioni. C’erano, tra gli altri, anche i presidenti Marco Marsilio (Abruzzo), Eugenio Giani (Toscana), il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.
Fonte: Arena – Giornale di Vicenza.
Zaia a Bruxelles no alle etichette «vino nocivo» – Il presidente contro l’Ue «Le etichette sul vino attentato all’identità».
Trasferta europea per il governatore Zaia che tuona, alla Conferenza delle Regioni, contro l’etichettatura che avvisa sugli effetti nocivi degli alcolici: «Così si favoriscono le multinazionali ed è un attacco identitario. a pagina 5 Il presidente contro l’Ue «Le etichette sul vino attentato all’identità» E sul Pnrr: «Va rinegoziato, priorità sbagliate» voua I vertici della Regione in trasferta a Bruxelles non lesinano bacchettate all’Europa. Alla Conferenza delle regioni c’erano il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti e anche il presidente del Veneto Luca Zaia che ha discettato di vari argomenti. Il primo, ma forse non sarebbe potuto essere altrimenti, è la difesa a spada tratta del vino, l’«oro veneto». Il tema, spinosissimo, è quello dell’etichettatura delle bottiglie che dovrebbe riportare l’avviso di nocività per la salute.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Masi ridisegna la bottiglia e l’alleggerisce di un terzo.
Pesa 200 grammi in meno, cioè circa un terzo, e sarà il nuovo involucro per le 126 mila bottiglie di Fresco di Masi, una linea di vini biologici prodotti dall’omonima casa vitivinicola veronese, griffe-principe per l’Amarone. Si chiama «Bottiglia Masi» (nella foto tra le mani del direttore marketing, Raffaele Boscaini) e porta la firma del designer Piero Lissoni, che ha affidato le sue linee a Verallia, multinazionale specializzata nelle soluzioni di confezionamento in vetro di alta gamma. Oltre che la valenza estetica, la bottiglia reca in sé caratteristiche meccaniche di leggerezza e resistenza che rendono più gradevole il gesto del versare il vino e, soprattutto, permettono notevoli risparmi in materia prima e costi di produzione e trasporto.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Etichetta “salutista” sui vini, il Veneto guida la rivolta – Vino, l’Italia sfida l’Irlanda «Ricorso contro le etichette».
Zaia: «Sarà battaglia dura». I1 vino nuoce alla salute? È pericoloso come il fumo? Bisogna avvertire i consumatori con una etichetta sulla bottiglia? «Anche semi bevo diciotto litri di acqua in una mattinata posso avere un problema serio. E un provvedimento che non ha senso. Lo ostacoleremo». A parlare nbn è un produttore di vino, ma l’ambasciatore l’italiano presso la Ue, Pietro Benassi. E per una volta non c’è partito che tenga: tutti d’accordo, in Italia, a stoppare l’Irlanda e la sua “salutista” idea di etichettare il vino come il tabacco. Ma il tempo stringe: il 6 maggio le etichette in Irlanda potrebbero diventare obbligatorie. E l’Europa non sta facendo niente per impedirlo. E così che le Regioni italiane hanno deciso di passare all’attacco: «Siamo pronti ad arrivare alla Corte di giustizia europea», tuona Alberto Cirio, presidente del Piemonte. E Luca Zaia promette: «Sarà battaglia dura». Continua a pagina 9 Vino, l’Italia sfida l’Irlanda «Ricorso contro le etichette» ›Pronti a portare il caso davanti alla Corte ›Zaia: «Un attacco identitario, è in atto di giustizia europea: «No ad alert sanitari» un confronto tra modelli di agricoltura».
Fonte: Gazzettino.
Paesaggi rurali storici, anche le colline Docg.
Omaggio ai custodi dell’agricoltura tradizionale ed eroica dei nostri territori più belli: nasce ad Arezzo l’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico. Dalle colline vitate del Soave agli oliveti terrazzati di Vallecorsa, dal paesaggio della Bonifica Leopoldina in Valdichiana ai limoneti di Amalfi, dalle colline di Conegliano Valdobbiadene paesaggio del Prosecco Superiore al.paesaggio agrario della Piana degli oliveti monumentali di Puglia, dalle Terre di Gresta al paesaggio policolturale del Mandrolisai i vigneti di Atzara e Sorgono, dal paesaggio della bonifica romana e dei campi allagati della piana di Rieti fino ai muretti a secco che contraddistinguono le coltivazioni tradizionali sull’Isola di Pantelleria, passando per la Fascia olivata tra Assisi e Spoleto e il paesaggio policolturale di Trequanda 25 dei 27 paesaggi rurali storici iscritti al Registro Nazionale si costituiscono ufficialmente in Associazione.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Tappo di sughero oppure tappo a vite? I big vicentini li scelgono entrambi.
L’uscita allo scoperto dell’associazione gli “Svitati” creata da cinque delle più autorevoli cantine italiane (Franz Haa.s, Pojer e Sandri, Pra, Jerman e Vigneti Massa) che ha organizzato un convegno per fissare lo stato dell’arte della ricerca (tutta a favore del tappo a vite) e una degustazione comparata di vini vecchi della stessa annata (in buona parte a favore del tappo a vite) ha fatto discutere e sollevato notevole interesse. Siamo dunque andati a chiedere ad alcuni `big” berici cosa ne pensino della querelle e soprattutto se abbiano già in produzione vini con il tappo a vite che poi, al di là delle parole è l’attestazione prima di una scelta di campo. Il risultato è stato per certi aspetti sorprendente, le cantine sono più avanti dei consumatori italiani e hanno tutte, chi più e chi meno, vini con tappo a vite e giudizi lusinghieri sulla resa di questo tipo di tappatura.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Successo per il wine tasting de ‘La Fortezza’, Pignataro e Gardini: “Passione e sacrificio dietro la qualità delle etichette”.
‘La Fortezza’ ha organizzato un wine tasting che ha permesso ai numerosi ristoratori intervenuti, non solo di conoscere meglio le etichette della Cantina di Torrecuso, ma anche di scoprire come comunicare in modo innovativo ed efficace un’offerta di vini. La giornata di lunedì 13 marzo, infatti, si è aperta con una masterclass tenuta da Luciano Pignataro, noto giornalista enogastronomico, che – insieme con il collega Pasquale Carlo e l’enologo Vittorio Festa – ha spiegato come portare in tavola dei vini che siano in grado di evolvere nel tempo e che diano valore all’agricoltura: “Il futuro della vitivinicoltura italiana non può che essere la capacità di creare prodotti che si collocano nel mercato del lusso – Pignataro ha poi proseguito – non significa, ovviamente, che bisogna rinunciare a fare delle bottiglie accessibili a tutti, però è importante dare valore al proprio lavoro”. “E’ fondamentale stringere relazioni tra le aziende e i locali – ha aggiunto il giornalista, sottolineando l’importanza dell’evento organizzato dal team La Fortezza – e questo è possibile attraverso la formazione”.
Fonte: Anteprima24.it.
Elogio del vino semplice.
Il vino semplice non ha cittadinanza su queste pagine. Bevitori di châteaux, appassionati puntigliosi, professionisti del settore, critici e guidaroli, tutti lo snobbano. Perché lui, poverino, non ha etichetta – che orrore! – e lo vendono a litri. Diamogli voce, per una volta. Il vino semplice è il proletario dell’enologia, non ha pretese di blasone né rappresentanti azzimati e ciarlieri. Al massimo gli è permesso sfoggiare una paternità di vitigno ed una DOC, ma ormai un cavalierato lo si dà a chiunque, che sarà mai? Se ci pensate bene però, è la colonna portante del vino italiano: la massa ettolitrica la costituisce lui, insieme all’infame fratellastro, il vino da bottiglione.
Fonte: Intravino.
Dal Sangiovese alla Glera, la Calabria rivela le origini del vino.
La vite era coltivata prima dei Greci, come dimostrano studi scientifici, e molti vitigni autoctoni locali sono antenati di note varietà italiane. Giovani vignaioli hanno ripreso i terreni di famiglia e stanno riscoprendo antiche uve. Ci sono luoghi in cui il vino rivela segreti atavici. Succede quando la vite affonda le radici in un passato lontano che torna a vivere nei calici e nella passione di chi, quelle antiche verità, l’ha scoperte e riscritte con impegno e fatica. Si svela così, a piccoli sorsi, la Calabria del vino. Siamo nella terra degli Enotri, popolo che conosceva e coltivava la vite ancor prima dell’arrivo dei Greci, e che ha “scelto” questa regione per fondarvi quella che è poi diventata la Magna Grecia.
Fonte: la Repubblica.
Wine bar e enoteche: le ultime novità del bere a Milano.
C’era un tempo la Milano da bere, qualcuno la ricorderà. Erano gli anni ’80 della transizione tra prima e seconda repubblica, quelli dell’individualismo spinto e della superficialità come state of mind. Tempi veloci, rapidi come il lampo che consegnavano ai posteri una società dedita al culto del drink serale. E se qualcosa di quella stagione lo abbiamo trattenuto, va di certo cercato nelle abitudini della gente, in quel ritrovarsi dei milanesi nei locali, che col trascorrere del tempo hanno assunto nuove forme e identità. Non passa stagione senza che fiorisca sotto la Madonnina un indirizzario da tenere a mente, a punteggiare la città di nuove insegne. Molte di queste sono germinazioni di altre ormai consolidate.
Fonte: Gambero Rosso.
Vino rosso o bianco, quale fa più male alla salute: arriva la conferma degli esperti.
I vini italiani sono una vera e propria eccellenza: sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Bere un bicchiere di vino al giorno fa bene al nostro organismo. Ma quale è preferibile, il vino rosso o bianco? Scopriamolo insieme. Anche se parliamo dello stesso prodotto, tra il vino rosso o bianco ci sono delle notevoli differenze non solo nel gusto. Le prime diversità riguardano i valori nutrizionali. Ovviamente, non serve dire che l’alcol va consumato con parsimonia, senza esagerazioni. Bere vino con moderazione allunga la vita: pare, infatti, che il tanto amato “succo d’uva” porti benefici a tutto il nostro organismo. Aiuta a tenere sotto controllo le malattie cardiache, le malattie neurodegenerative, aiuta nell’artrosi e tiene sotto controllo il colesterolo. Ma quale vino scegliere per avere tutti questi benefici?
Fonte: Wine and Food Tour
Lo sapevi che esiste la città del vino? Dove si trova e perché viene definita tale.
Se stai pensando di organizzare un viaggio a Bordeaux, ti consigliamo di includere questa destinazione nel tuo itinerario, poiché offre un’esperienza completa con visite alle cantine, prelibatezze culinarie di alta qualità e servizi di trasporto inclusi. Il parco tematico si trova nella città di Bordeaux, una località di fama mondiale per il suo rapporto con il vino, che ha coronato il tutto promuovendosi come una meta ambita per gli amanti dell’enoturismo. Probabilmente, molti di voi si chiedono come sia possibile creare un parco a tema dedicato al vino. Ci saranno attrazioni come montagne russe? Nel negozio di souvenir troveremo costumi da bottiglia di vino? Le attrazioni acquatiche faranno schizzare vino al posto dell’acqua? Sebbene la creazione di un’attrazione in cui una fontana di vino sia protagonista sembri allettante, la verità è che sembra che la Cité du Vin (la città del vino) abbia scelto un approccio diverso. Non è prevista alcuna attrazione con effetti speciali basati sul vino, ma ci si potrà godere una degustazione di pregiati vini, tenendo in mano un bicchiere.
Fonte: Wine and Food Tour,
Ue, le Regioni unite contro l’etichetta che mette in guardia sul vino.
Le Regioni italiane fanno fronte comune in Ue contro l’etichetta sanitaria sul vino proposta dall’Irlanda. La delegazione al Comitato europeo delle Regioni (CdR) – rappresentata tra gli altri dai presidenti Marco Marsilio (Abruzzo), Eugenio Giani (Toscana), Alberto Cirio (Piemonte) e Luca Zaia (Veneto) – chiede formalmente “un dibattito” sul tema “ai lavori della prossima sessione plenaria” in programma il 24-25 maggio a Bruxelles. “Siamo pronti a portare avanti, in ogni sede, nuove iniziative per modificare questo approccio a livello europeo”, affermano i rappresentanti regionali e locali italiani.
Fonte: Sky TG24,
Vino: la minaccia della Flavescenza sul patrimonio viticolo italiano. L’appello del presidente Giansanti alle Istituzioni.
La Flavescenza dorata preoccupa i produttori vitivinicoli italiani ed è necessario un intervento efficace da parte delle istituzioni per evitare che questa malattia, una delle più distruttive dei vigneti, comprometta il potenziale produttivo di intere zone viticole. Questo l’appello lanciato oggi da Confagricoltura da uno dei luoghi simbolo della vitivinicoltura italiana: la Cantina Antinori nel Chianti Classico. “Dietro il controllo della fitopatia c’è molto di più – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – : c’è il tema dell’economia di un territorio e c’è la questione del lavoro. Dobbiamo fare squadra e collaborare con tutte le istituzioni, perché la situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza”. La Flavescenza dorata in questi anni ha avuto una diffusione crescente. Le aree più colpite sono Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai.
Fonte: Confagricoltura,
Toscana, Giani “No alla proposta irlandese di etichettatare il vino”.
“E’ stata una giornata importante. Con l’ambasciatore Benassi abbiamo discusso dell’iniziativa del governo irlandese, cui siamo assolutamente contrari, tesa a mettere sulle bottiglie di vino l’etichetta ‘nuoce gravemente alla salutè. Mi fa piacere che l’intero sistema Italia respinga fermamente tale ipotesi. Quello che fa male non è il buon vino, qual è quello toscano, ma l’abuso dell’alcol”. Queste le parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, al termine quest’oggi, mercoledì 15 marzo, della giornata passata a Bruxelles, dove in mattinata ha incontrato la commissione consiliare Politiche europee presieduta dal consigliere Francesco Gazzetti, che ha svolto un incontro istituzionale nella sede della Regione in Belgio alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Poi il presidente Giani si è spostato al Comitato europeo delle regioni, l’assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell’Unione Europea, dove ha incontrato la delegazione italiana e ha partecipato ai lavori della plenaria in cui è stato ascoltato, sul tema dell’etichettatura del vino, l’ambasciatore italiano presso l’Unione, Pietro Benassi.
Fonte: Italpress.
Etichette con “nocività” del vino, Zaia: «Attenzione a non togliere identità e fare favori alle multinazionali».
L’etichettatura con indicazioni sulla nocività del vino «è un attacco anche identitario, nel senso che se passa questa filosofia di togliere l’identità alle produzioni finisce che noi consegneremo l’agricoltura e i territori in mano alle multinazionali». Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, in un intervento alla Conferenza della Regioni europee (Cer) a Bruxelles, il cui testo è stato diffuso dalla Regione. «Abbiamo fatto delle battaglie sacrosante come Italia in passato – ha aggiunto Zaia – difendendo la tipicità, difendendo l’identità, quindi io spero che si veda dietro questa operazione non solo la difesa di un comparto economico che è sacrosanta, ma anche la difesa di un altissimo valore che è quella identitaria. Se a noi tolgono questa parte d’identità poi a ruota ci sarà lo smontaggio di tutto quello che è il comparto agricolo di comunità come le nostre. Noi abbiamo 4.500 prodotti tipici in Italia; immaginate cosa c’è dietro ad ogni prodotto tipico, c’è la storia di una comunità, sono i sacrifici della nostra gente».
Fonte: Il Gazzettino.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.