rassegna stampa del vino di martedì 16 maggio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 16 maggio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

I PRODUTTORI europei contrari alle indicazioni salutiste negative Vino: Irlanda risponderà al Wto sull’etichetta.
I PRODUTTORI europei contrari alle indicazioni salutiste negative Vino: Irlanda risponderà al Wto sull’etichetta 0 commenti negativi sul piano irlandese di etichettatura salutista degli alcolici, raccolti in sede Wto, sono “un segnale significativo per l’Irlanda e la Commissione europea sull’impatto critico che la legislazione irlandese avrà sul mercato unico dell’Ue e sull’immagine dell’Ue stessa”. È quanto dichiara in una nota il presidente del Comitato europeo imprese del vino Mauricio González-Gordon. Dopo che Cuba, Usa e Repubblica Domenicana hanno inviato commenti, il progetto di regolamento irlandese sarà discusso nella prossima riunione del comitato Wto sulle barriere tecniche al commercio, in programma il 21 giugno. Sarà “un difficile compito perla Commissione europea giustificare” in quella sede “la compatibilità della misura irlandese con il diritto dell’Ue e il mercato unico dell’Ue”, ha detto Ignacio Sánchez Recarte, segretario Generale dell’organizzazione

Fonte: Conquiste del Lavoro.

Il bianco dei miracoli rinato tra gli oliveti e il mare.
Bisognerebbe fare una regia unica delle risorse territoriali mettendo insieme dall’artigianato all’agricoltura passando per il paesaggio e una gestione equilibrata del turismo. Potrebbero farlo egregiamente le Camere di commercio, togliendole dal limbo in cui sono precipitate. I ministri Adolfo Urso, Gennaro Sangiuliano e Francesco Lollobrigida dovrebbero pensarci su. Lo dico perché a volte si compiono in Italia silenziosi miracoli di volontà e di Paese. È il caso di Taggia, che se ne sta a guardia della valle Argentina col sole della riviera dei Fiori in fronte. È famosa per la sua oliva: la taggiasca. È la cultivar da mensa più idolatrata dagli chef e salvarsi dalle imitazioni è complicato. Hanno intrapreso la certificazione Igp, ma si sono accorti che avevano tanti uliveti (bellissimi sulle terrazze) abbandonati e che a forza di invasettare olive mancava l’olio.

Fonte: La Verita’.

Masi Agricola.
I ricavi dei primi tre mesi dell’anno sono stati pari a 17,4 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al 2019 ma in calo dell’8,5% rispetto al primo trimestre dei 2022.

Fonte: Mf.

Un wine week end a Castellina in Chianti.
Il 26, 27 e 28 maggio sarà un wine week end da non perdere per gli amanti del Chianti Classico. Torna la «Pentecoste a Castellina» appuntamento attesissimo, organizzato dall’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti. In programma cene e banchi di degustazione.

Fonte: Tempo.

A Roma i profumi dei «Roero days».
Il 22 maggio a Villa Miani 50 produttori, 300 vini e due verticali Un pezzo di Langhe meno conosciuto ma altrettanto entusiamante. Un lungo viaggio partito dalle incantate colline delle Langhe e diretto verso una delle residenze più raffinate della Capitale, per offrire a operatori del settore, sommelier e appassionati la possibilità di conoscere, approfondire e, sopratutto, lasciarsi rapire il palato dagli straordinari vini del Roero. Benvenuti ai «Roero Days», fortunato format ideato dal Consorzio Tutela Roero in arrivo per la prima volta a Roma il 22 maggio, all’interno della splendida cornice di Villa Miani, in cui il meglio del territorio piemontese si mostrerà ai romani vestendo il suo abito migliore, con 50 produttori, 300 vini in degustazione e due verticali (una dedicata al Roero Bianco e una al Roero Rosso).

Fonte: Tempo.

Vino, la promozione si fa sui social.
La storia. Due amici e una grande passione: la Bastiàn Cuntràri si sta facendo conoscere sul mercato Partita nel 2015, dopo i momenti difficili durante la pandemia è scattata la molla di utilizzare internet I «Per un prodotto all’altezza delle aspettative bisognava investire». «Raccogliamo l’uva sulla sponda retica nella denominazione del Valtellina Superiore, ma la portiamo in cantina ad Albosaggia, dalla parte opposta nelle Orobie». Da qui nasce il nome Bastiàn Cuntràri, una delle giovani cantine valtellinesi che si stanno facendo conoscere nel panorama locale e non solo. Due amici accomunati dalla passione per il calcio, Michele Silvestri e Patrik Paruscio, si rincontrano in vigna e insieme realizzano il proprio sogno, aprire una cantina tutta loro nel 2015..

Fonte: Provincia Sondrio.

Grandine Lucarelli: «Persi 10 ettari di vigna».
II noto produttore di Bianchello e Sangiovese: «Non c’è rimasto nemmeno un acino, in fumo mille quintali e 280mi1a euro di vini». «La Regione e le associazioni di categoria ci aiutino, futuro a rischio». Dopo la tempesta, si contano i danni. La grandine dello scorso fine settimana ha lasciato ferite profonde nel nostro territorio anche per i viticoltori. Roberto Lucarelli, produttore di grandi vini rossi come «Goccione» ed «Insieme», e di uno dei Bianchelli del Metauro più apprezzati, è stato tra i più colpiti. Lucarelli, cosa è accaduto? «Abbiamo perso un terzo del totale della nostra superficie vitata. La mia tenuta di Carignano è andata totalmente distrutta e anche la vendemmia del prossimo anno, del 2024, sarà compromessa. Ho 57 anni e non ho mai visto un flagello del genere. La grandine ha distrutto sei ettari di Bianchello, due di Verdicchio e uno e mezzo di Sangiovese andati completamente persi» Che vino ricava da quelle uve? «Il nostro Bianchello del Metauro, lo spumante Charmat Ester e la Ripe Sangiovese».

Fonte: Resto del Carlino Pesaro.

Anteprima Grignolino&Co. I vignerons ‘Buona la prima!’.
L’evento a cura del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese e Go-Wine Anteprima GrignolinoeCo. I vignerons ‘Buona la prima!’ II debutto A cura del Consorzio di tutela vini Colline del Moonferrato Casalese e di Go-Wine. Buona la prima!”. Questo, il commento a caldo e condiviso a conclusione del debutto di Anteprima GrignolinoeCo. portato in scena lo scorso fine settimana al Castello di Casale Monferrato su organizzazione del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese in collaborazione con Go-Wine. Una due giorni enoica dal taglio culturale, scientifico e sociale interamente dedicata alle eccellenze del territorio con i riflettori puntati sul Grignolino del Monferrato Casalese doc, sulla Barbera del Monferrato Superiore docg, sul Rubino di Cantavenna doc e sul Gabiano doc. Per il taglio del nastro, accanto ai vignerons monferrini, il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi con il vicesindaco Emanuele Capra e gli assessori Daniela Sapio e Cecilia Strozzi, l’assessore regionale Marco Protopapa, il presidente regionale Cia Gabriele Carenini e il Presidente provinciale Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, nonché Andrea Desana quale Presidente del Centro Nazionale delle doc Paolo Desana.

Fonte: Monferrato.

“Di Freisa in Freisa” tra le colline.
L’evento che celebra i 50 anni del pregiato vino torna in scena dal 19 al 21 maggio “Di Freisa in Freisa” tra le colline “Di Freisa in Freisa” per rendere omaggio a uno dei vini più conosciuti del Piemonte che nasce in quel paradiso naturale rappresentato dalla collina di Torino. Chieri nello specifico. Ed è proprio qui che, come da tradizione, anche quest’anno, dal 19 al 21 maggio, andrà in scena la 13esima edizione della fiera di enogastronomia, cultura e bellezza sotto il segno della sostenibilità, che festeggerà i primi 50anni del Freisa. Un periodo nel corso del quale questa eccellenza ha valicato i confini arrivando a conquistare il mercato internazionale. «Se i1 2022 ha celebrato il Freisa vitigno dell’anno per la Regione Piemonte, il 2023 rappresenta per il nostro Consorzio un anno altrettanto prestigioso.

Fonte: CronacaQui Torino.

Fondi all’Enologica dall’asta benefica Barolo en Primeur.
Alla scuola il ricavato dei lotti comunali, domani la cerimonia ad Alba Fondi all’Enologica dall’asta benefica Barolo en Primeur. Sono 834.000 gli euro devoluti in beneficenza a 21 progetti del territorio, italiani e stranieri, grazie alla seconda edizione dell’asta benefica Barolo en Primeur andata in scena il 28 ottobre 2022 al Castello di Grinzane Cavour e in collegamento simultaneo con New York. Un’iniziativa di responsabilità sociale promossa dalla Fondazione Crc in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e ottenuta mettendo in vendita 15 barrique del re dei nebbioli ancora in affinamento obbligatorio, ottenute dalle uve della storica Vigna Gustava che circonda il castello. Ma la solidarietà è contagiosa. Così, per aumentare la raccolta, alle barrique l’anno scorso si sono aggiunti 10 lotti divisi per Comuni (Serralunga, Monforte, La Morra, Barolo, Barbaresco…) e composti dalle più pregiate bottiglie in vari formati messe a disposizione da oltre 70 produttori di Barolo e Barbaresco, sempre della vendemmia 2021.

Fonte: Stampa Cuneo.

Coldiretti a Timmermans: non c’è Europa senza agricoltura.
Ue: follie nel piatto, da allarmi sul vino alle etichette semaforo Coldiretti a Timmermans: non c’è Europa senza agricoltura Dal terrorismo sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dagli attacchi agli allevamenti al divieto della pesca a strascico, dalle frontiere colabrodo da cui è entrata la Xylella in Puglia allo stop agli imballaggi che rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete ma anche le bottiglie magnum di vino sono le normative ideologiche e follie senza freni che arrivano dall’Unione Europea e rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare della Dieta Mediterranea e il sistema produttivo nazionale basato sulla qualità e su tradizioni millenarie.

Fonte: Quotidiano di Bari.

«Il maltempo di maggio mette a rischio le nostre vigne» – Ansia per il maltempo «Grandine a maggio. I nostri vigneti sono a rischio».
L’allarme del presidente della Cantina sociale di Montespertoli «C’è chi ha avuto danni a una pianta su due». Preoccupano le previsioni Agli ostacoli legati al meteo si sommano le difficoltà per il prezzo del vino. Chissà per quanto tempo ancora una grandinata a metà maggio continuerà a essere considerata un evento atmosferico insolito. Forse non tanto. E sì, perché dopo le gelate fuori stagione che hanno iniziato a diventare ‘regolari’ , anche la grandine sembra avviata a diventare ‘normale’ lontano dall’estate. Con quello che ne consegue in termini di difficoltà urbane e danni alle coltivazioni in campagna. La grandinata del 12 maggio scorso che ha devastato Firenze non ha risparmiato nemmeno i territori della provincia fiorentina, compreso, fra gli altri, quello montespertolese. In particolare, a essere colpita è stata l’area di Ortimino, dove si trovano preziosi vigneti di produzione del Chianti.

Fonte: Nazione Empoli.

Chiesta riduzione nominale del 10%.
La misura a tutela della produzione dal Consiglio del Consorzio Chiesta riduzione nominale del 10%. E a proposito delle difficoltà e delle preoccupazioni create dal prezzo del vino Chianti, il Consorzio, di cui Ritano Baragli è vice presidente, ha già pensato di introdurre una prima misura di tutela. «E’ stato deciso dal Consiglio di amministrazione del Consorzio di ridurre la produzione nominale, cioè dell’uva che ha diritto di diventare Chianti, del 10 per cento». «La proposta – spiega ancora Ritano Baragli – sarà portata all’assemblea dei soci del Consorzio del Chianti che si terrà il prossimo giugno e che prenderà la decisione finale in merito. Se l’assemblea approverà, la nostra proposta di riduzione della produzione nominale finirà sul tavolo dell’assessore Stefania Saccardi che ratificherà la misura secondo le modalità previste dallo statuto e dalla legge regionale».

Fonte: Nazione Empoli.

Masi, i ricavi sono in calo ma a +30% sul pre covid.
Fatturato a -8,5% nei primi tre mesi del 2023. Ebitda a tre milioni Masi, i ricavi sono in calo ma a +30% sul pre covid Presidente e ad: «Soddisfatti perché questi dati non sono comparabili con quelli eccezionali dell’anno scorso». Il consiglio di amministrazione di Masi Agricola spa, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, con sede nel Veronese a Gargagnago di Valpolicella, ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2023. I ricavi della trimestrale sono pari a 17,4 milioni di euro, contro i 19 milioni dello stesso periodo 2022 (-8,5%), un anno che aveva segnato «risultati eccezionali per effetto della ripresa dei consumi nel canale horeca (hotel, ristoranti, bar e catering) dopo la pandemia», fenomeno che aveva registrato poi un rallentamento arrivando a fermarsi nel quarto trimestre 2023.

Fonte: Arena.

Le agroindustrie venete: «Uniti, come il prosecco».
Il settore nel 2022 è cresciuto moltissimo ›Molti prodotti tipici richiedono di fare ma ora paga inflazione e minori consumi “più sistema”: «C’è troppo individualismo». L’agroalimentare veneto saprà meglio imporsi sui mercati internazionali nella misura in cui l’intera filiera saprà fare di più sistema, meglio ancora se con la regia della Regione. E la rotta tracciata da Confindustria Veneto Est che ieri a Venezia ha organizzato un tavolo di confronto sul presente e le sfide future di un settore che nel 2022 è cresciuto tantissimo, ma quest’anno sconta gli effetti dell’inflazione e del suo riflesso sul calo dei consumi. L’anno scorso, infatti, è stato un export da record, sia verso l’Europa che oltreoceano, nonostante le tensioni geopolitiche, le scosse nelle catene di fornitura, il rincaro dell’energia e delle materie prime. In Veneto il volume di interscambi è stato di 10,4 miliardi di euro nel settore alimentare (+23,2% sul 2021) e di 5 miliardi nel comparto agro, ittico, molitorio, zootecnico (+23,7%).

Fonte: Gazzettino.

Vino, rivoluzione di bellezza La nuova sfida e l’enoturismo ra vi cantine e personaggi.
Un viaggio nella storia della valorizzazione di uva e vitigni dell’area euganea dal 1971 ad oggi La rinascita del settore passa attraverso il fare sistema con le altre peculiarità del territorio Vino, rivoluzione di bellezza La nuova sfida è l’enoturismo tra vigne, cantine e personaggi. Renato Malamanene fra le vigne al chiaror delle stelle; degustazioni nei saloni affrescati delle ville come solo i signori del Rinascimento potevano; aziende diventate “agriturismi” tirando su pietra su pietra ogni cantina, ogni rustico, tanto che i Colli hanno cominciato a non far rimpiangere la Toscana. Senza contare il successo travolgente di eventi come “Calici di stelle”. Oggi c’è chi in cantina organizza corsi di approccio al vino, chi propone eventi musicali, chi trasforma questo luogo in uno sfondo per il cinema all’aperto. O per farne una foresteria di charme, senza ricorrere al trucco. Oggi questo e altro “produce” il vino sui Colli Euganei.

Fonte: Mattino Padova.

UN CALICE DI BIODIVERSITÀ IN CANTINA L’Enoturismo tra i vitigni autoctoni del Lazio.
In occasione della “Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”La Regione Lazio vi invita a partecipare alla giornata evento e convegno: UN CALICE DI BIODIVERSITÀ IN CANTINA L’Enoturismo tra i vitigni autoctoni del Lazio. Giornata dedicata alla scoperta della Biodiversità agricola della Regione Lazio. Saranno presenti le aziende vitivinicole dei Castelli Romani aderenti alla Rete della Biodiversità del Lazio. Durante la giornata si alterneranno la mattina, momenti di approfondimento sui temi del progetto “Un Calice di biodiversità in cantina” finanziato dal MASAF a Regione Lazio, il pomeriggio, “Cantine aperte” aderenti alla Rete della Biodiversità del Lazio, attività di coinvolgimento e di promozione della biodiversità agroalimentare dedicati alla cittadinanza.

Fonte: Parchilazio.

Sangiovese alle Maldive: il vino che invecchia in una cantina subacquea.
Nel mezzo dell’Oceano Indiano il rosso toscano riposa a 30 metri sotto il mare. Grazie all’idea di una famiglia italiana esperta in vacanze deluxe. Dalle colline toscane fino alle Maldive. È la storia del vino Emerald Rosso Riserva 2019, Sangiovese nato tra i filari della Toscana, finito nelle profondità dell’Oceano Indiano. Si chiama Underwater Wine Project la prima cantina subacquea al mondo, realizzata all’Emerald Maldives Resort & Spa, nell’Atollo di Raa. La tecnica di conservazione consiste nel porre le bottiglie a 30 metri di profondità, per minimo sei mesi: l’ambiente è ideale per il riposo del vino, grazie all’impatto minimo dei raggi solari, la temperatura costante, il cambio di pressione e il dolce.

Fonte: La Repubblica.

Cantine Aperte 2023: il 27 e 28 maggio torna la festa del vino.
Un weekend all’insegna della tranquillità e della spensieratezza nelle migliori cantine abruzzesi. Torna anche quest’anno Cantine Aperte, l’evento promosso da Movimento Turismo Vino in tutta Italia e, ovviamente, anche in Abruzzo. L’appuntamento è fissato per sabato 27 e domenica 28 maggio 2023. Le cantine che hanno aderito nella nostra regione sono 43 e proporranno eventi, degustazioni e iniziative per assaporare e festeggiare il vino del territorio. Il Movimento Turismo del Vino compie 30 anni, nato durante il Vinitaly del 1993, grazie ad un’intuizione, un’idea ambiziosa e lungimirante di un gruppo di vignaioli. Dalla sua fondazione il Movimento si è presto trasformato in una realtà di riferimento in cui tradizione, cultura, divulgazione e passione hanno dato vita a un brand unico e riconosciuto a livello mondiale.

Fonte: Visitare Abruzzo.

Che successo Sicilia En Primeur 2023: al cuore della XIX edizione, la Trinacria come meta di enoturismo.
Il profilo “green” delle aziende vitivinicole come attitudine e non più come scelta, sempre più giovanissimi appassionati, produzioni diversificate e gli assaggi da non perdere: il nostro report dall’anteprima dei vini made in Sicily a cura di Assovini. Attraverso questa ultima edizione delle anteprime siciliane, Assovini Sicilia pone l’accento sulla Sicilia come destinazione esperienziale per l’enoturismo. Una prova generale perfettamente riuscita che esalta le biodiversità di un’isola dove l’enogastronomia, la cultura, l’arte e le ricchezze di Trinacria ancora da scoprire, si fondono all’elevata qualità dei vini.

Fonte: Identità Golose.

Cantine Aperte 2023 in Veneto.
Cantine Aperte 2023 si avvicina: sabato 27 e e domenica 28 maggio, le aziende di tutta Italia apriranno le porte agli enoturisti e ai curiosi! Questo appuntamento enoturistico ideato e promosso dal Movimento Turismo del Vino, è una occasione unica per scoprire le tradizione enologiche e la storia delle aziende che costellano la penisola italiana. Le realtà vinicole venete vi mostreranno le caratteristiche della cantina, i metodi di produzione del vino e vi faranno assaggiare i loro prodotti. Scopriamo le aziende che parteciperanno a Cantine Aperte 2023 in Veneto!

Fonte: Hello Taste.

Icqrf: 56,6 mln hl vino in giacenza (+5,3% su 2022), il 54,9% al Nord.
Al 30 aprile scorso, negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 56,6 milioni di ettolitri di vino, 5,6 di mosti e 71mila ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). E’ quanto emerge dal report “Cantina Italia” redatto dall’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf) del Masaf, pubblicato sul sito del ministero, in cui si evidenzia rispetto alla stessa data dello scorso anno, un valore delle giacenze superiore per i vini (+5,3%), inferiori per i mosti (-8,0%) e per i vini in fermentazione (-56,3%). Rispetto al 31 marzo di quest’anno invece, il dato delle giacenze è inferiore per tutte le tipologie di prodotto: vini (-5,6%), mosti (-9,7%) e Vnaif (-32,9%). Il report precisa inoltre che il 54,9% del vino è detenuto nelle aziende del Nord, prevalentemente in Veneto (il 23,9% del totale nazionale), grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10,1%) e Verona (8,2%). Le giacenze al Sud rappresentano il 21,3% delle giacenze complessive, il 14,8% al Centro e il 9% sulle isole. Dopo il Veneto (13.521.057 hl), ci sono la Puglia (7.027.047 hl), l’Emilia Romagna (6.172.509 hl), la Toscana (5.635.544 hl) e il Piemonte (4.431.822 hl). Dopo le provincie di Treviso e Verona, le maggiori per giacenza sono quelle di Chieti, Cuneo e Trapani.

Fonte: Askanews.

Assaggiare il vino prima di comprarlo: Coravin lancia “Vinitas”.
Un dispositivo progettato per preparare piccole bottiglie con campioni di vino da inviare ai propri clienti e permettere così di assaggiarlo prima di acquistarlo. E’ “Vinitas” di Coravin, l’azienda statunitense che dieci anni fa ha brevettato il sistema di mescita per versare il vino senza rimuovere il tappo dalla bottiglia. In una nota, Coravin ha spiegato che “Vinitas” permette di trasferire il vino in bottiglie monodose, al momento disponibili in formato da 50 e 100 ml. Progettato dunque per le aziende vitivinicole e per i rivenditori, “Vinitas” punta però “ad attrarre anche i consumatori più giovani con l’obiettivo di stimolare l’interesse per il mondo del vino in modo consapevole e responsabile, educando a un consumo equilibrato secondo la logica di ‘provare prima di acquistare’”.

Fonte: Askanews.

Torna la Fiera del Vino, l’evento che dà il via all’estate gardesana.
Bentornata Fiera: a Polpenazze è scattato il countdown per la 71esima edizione della Fiera del Vino, on air da venerdì 26 a lunedì 29 maggio. Un appuntamento imperdibile per bresciani e non, una rassegna storica nata nel 1947 e che torna in pista a 4 anni dall’ultima volta (era il 2019, poi il Covid): saranno 24 le cantine presenti per le vie del centro storico, provenienti da 10 Comuni e che proporranno in degustazione più di 200 etichette, dal Garda Classico al Groppello al Rosa Valtenesi passando anche per il San Martino della Battaglia. La Fiera del Vino aprirà le sue porte venerdì 26 maggio allo scoccare delle 18, poi sabato alle 16, domenica dalle 9.30 con l’inaugurazione ufficiale, lunedì ancora dalle 18. Ogni giorno (dalle 19) saranno aperti anche i cancelli di Palazzo Palazzi, sede della Corte degli Assaggi: lungo il parco fiera ci saranno anche diversi punti ristoro tra cui 7 food truck, oltre alle proposte di commercianti e attività locali. Il bar del castello proporrà l’immancabile spiedo bresciano.

Fonte: BresciaToday.

Vino e giacenze, non si inverte il trend: ad aprile 56,6 milioni di ettolitri, il +5% sul 2022.
Il report Cantina Italia conferma il dato già registrato a Marzo. Che fa preoccupare i produttori, che iniziano a parlare di “distillazione di crisi”. Se il meteo getta sempre più incertezza sui vigneti e sull’agricoltura tutta, le certezze, per il mondo del vino, in questa prima parte dell’anno, sembrano arrivare, purtroppo, da un mercato che, tanto sul fronte interno che all’export, ha il freno a mano tirato. Conferma che arriva anche dalle giacenze di cantina che, come già rilevato al 30 marzo 2023, anche al 30 aprile restano più alte di oltre il 5% sullo stesso periodo 2022, con 56,6 milioni di ettolitri di vino in cantina, di cui oltre il 52% Dop ed il 27% Igp. Così l’ultimo report Cantina Italia, pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura.

Fonte WineNews.

Più che i dazi di Pechino, la crisi del vino australiano ha a che fare con la cecità dei produttori.
Dai numeri Wine Australia, emerge come le spedizioni, a volume, fossero in calo già dal 2017. E oggi le cantine traboccano di vino… La vendemmia 2023 ha portato nelle cantine australiane 11 milioni di ettolitri vino, il 13,1% in meno del 2022. Un calo che la filiera accoglierà, probabilmente, con un certo sollievo, perché negli ultimi anni gli stoccaggi nelle aziende di Australia hanno raggiunto livelli mai visti prima. Colpa della pandemia, che ha contratto le esportazioni, del calo globale dei consumi di vino rosso, ma anche delle tariffe sul vino australiano introdotte dal Governo di Pechino nel 2021. Ed è proprio quest’ultimo aspetto, secondo l’analisi della Australian Grape & Wine, l’associazione che rappresenta l’industria vinicola nazionale, ad aver causato il peggiore shock economico al settore, con un taglio di 120 milioni di litri di esportazioni da un giorno all’altro. Con un boom delle giacenze che, tra il 2020 ed il 2022, sono aumentate di 570 milioni di litri.

Fonte WineNews.

La crescita delle Coop del vino: giro d’affari oltre 4,8 miliardi.
Sono l’altra metà del vino italiano. Rappresentano infatti circa il 58% dei volumi prodotti e il 40% del giro d’affari complessivo del settore. Si tratta dell’universo delle cooperative vitivinicole, tre distinte centrali che associano 379 cantine cooperative, contano oltre 110mila soci e un giro d’affari annuo di 4,8 miliardi di euro, due dei quali legati alle esportazioni. In termini occupazionali la cooperazione vitivinicola dà lavoro a 9mila addetti il 67% dei quali impiegati a tempo indeterminato. E sono l’altra metà del vino italiano rispetto al mondo delle cantine familiari e dei grandi brand storici, ma detengono esse stesse brand rinomati e spesso rappresentano unioni di famiglie di viticoltori. Nell’annuale report di Mediobanca sulle principali cantine italiane per fatturato nei primi cinque posti troviamo tre cooperative. Al vertice Cantine Riunite & Civ, al secondo Caviro (entrambe coop), al terzo e quarto posto le prime due aziende private, Argea e Antinori e al quinto di nuovo una cooperativa, la trentina Cavit.
Fonte Il Sole 24 Ore.

Come lo scandalo del vino al metanolo ha cambiato il vino italiano (e non).
“La terribile strage del vino al metanolo ha rappresentato uno spartiacque nel settore vinicolo italiano. Da quel momento in poi, anche per superare la forte crisi reputazionale che tutto il vino italiano subì, sono state applicate nuove regole. Si è passati da una visione artigianale del vino a una più strutturata e tecnica, sulla falsa riga francese. Erano processi già in larga parte iniziati negli anni ’80, ma il vino metanolizzato diede la spinta finale per un cambiamento totale. Furono varati i disciplinari con regole stringenti, limiti precisi per la territorialità geografica delle denominazioni, ottenendo un maggior controllo su possibili truffe e sofisticazioni.”

Fonte Dissapore.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.