rassegna stampa del vino di mercoledì 31 maggio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 31 maggio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Mediobanca, indagine sul vino.
I produttori di vino si attendono per il 2023 +3,3% per le vendite e +3,1% per l’export. Lo riporta l’indagine dell’Area Studi Mediobanca.

Fonte: Corriere della Sera.

Vino italiano da record per ricavi ed export Ora piace anche ai fondi.
Cantine Riunite è prima per fatturato segue Argea, il polo del gruppo Clessidra. II settore vede rosa nel 2023 con vendite in crescita del 3,3%. Torna il traino dei ristoranti Marcello Astorri • Il mondo del vino italiano piace sempre di più ai fondi di private equity, che vedono aumentare la loro partecipazione nei capitali delle principali imprese del 63,5% rispetto al 2020 e si attestano al 4,6% del totale. L’interesse dei fondi è motivato, se si pensa che nel 2022 l’Italia si è confermata prima al mondo per volumi prodotti (49,8 milioni di ettolitri, il 19,3% del totale mondiale) e per esportazioni (21,9 milioni, con una quota del 20,5%). In valore, invece, i vini italiani esportati all’estero sono secondi solo a quelli francesi: 12,3 miliardi contro 7,8. L’indagine dell’area studi di Mediobanca, che ha coinvolto le 255 principali società con fatturato superiore a 20 milioni e ricavi aggregati a 10,7 miliardi, restituisce un quadro positivo del settore anche per quest’anno con i maggiori produttori che si attendono una crescita delle vendite complessive del 3,3%, (3,1% per l’export).

Fonte: Giornale.

Mezzacorona ambassador di Wine in Moderation.
Bere vino sì, ma in maniera responsabile e con moderazione. Il gruppo trentino Mezzacorona è entrato a far parte del programma Wine in Moderation come ambassador company. E rafforza così il proprio impegno per la sostenibilità e la promozione di uno stile di vita equilibrato. Mezzacorona è una realtà vitivinicola che gestisce la coltivazione di 2600 ettari di vigneti in Trentino-Alto Adige e di 1000 ettari di proprietà in Sicilia. Associa 1500 viticoltori e nel 2022 ha registrato un fatturato che supera i 213 min di euro (+8,60%) con un liquidato totale distribuito ai soci vicino ai 67 min di euro. L’export, in 69 paesi, vale oltre 1’80% delle vendite.

Fonte: Italia Oggi.

Contro le malattie e gli infestanti nel vigneto inerbimento naturale e acido pelargonico.
Contro malattie e infestanti del vigneto, rimedi a impatto ambientale zero come l’inerbimento naturale e l’uso di acido pelargonico. Ma anche impiego della tecnologia, tra cui una seminatrice anti-infestanti, per una viticoltura più sostenibile e moderna. Sono i primi risultati del progetto sperimentale Ioconciv promosso dal gruppo operativo coordinato dal sistema Coldiretti Toscana per imitare la natura, tenere sotto controllo la flora infestante nei vigneti e, al tempo stesso, migliorare le qualità delle uve, aumentare la fertilità dei terreni, azzerare l’impiego di erbicidi, abbassare i costi di produzione e i tempi di lavorazione e ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 dovute all’impiego di trattori.

Fonte: Italia Oggi.

Il vino bianco Lugana doc cresce nelle vendite. Anche grazie al turismo.
Brindisi sulla sponda meridionale del lago del Garda. Si festeggia il colpo di acceleratore delle vendite di Lugana. Nel primo quadrimestre di quest’anno gli imbottigliamenti sono cresciuti dell’8,7% a 12,6 min di bottiglie. Meglio del 2022, quando il dato annuale era salito dell’1,5% a 27,9 min di bottiglie. E netto il salto del dopo Covid: +33% rispetto a 21 mln di bottiglie del 2019. Un andamento in controtendenza rispetto a tante altre denominazioni che scontano gli aumenti di listino per l’impennata dei costi di vetro, energia e trasporti. Che succede? «Con il ritorno a pieni giri della ristorazione», osserva Fabio Zenato, presidente del consorzio del Lugana, «è ripartito anche il Lugana, la cui diffusione è in larga parte concentrata nell’Horeca.

Fonte: Italia Oggi.

Il private equity degusta il vino.
Mediobanca: cresce la partecipazione dei fondi al capitale delle aziende (4,6% del totale) I1 private equity degusta il vino Ma il business resta familiare. E Frescobaldi rende di più. Nel 2022 è cresciuta la partecipazione dei fondi di private equity nel capitale delle principali imprese vinicole (+63,5% sul 2020): vale il 4,6% del totale. Al controllo familiare spetta invece il 65,8%. Il gruppo Cantine Riunite-GIV conserva la leadership delle vendite nel 2022, con un fatturato da 698,5 min di euro (+10,1% sul 2021). Al2° posto si piazza il neonato polo vinicolo Argea (455,1 min, +9,6%). Al terzo IWB (a quota 430,3 min, +5,2% sul 2021). Segue la cooperativa romagnola Caviro (con ricavi per 417,4 min, in progresso del 7,1% sul 2021). E’ quanto emerge dall’annuale indagine Mediobanca sul vinicolo in Italia, pubblicata ieri (a lato i numeri del made in Italy).

Fonte: Italia Oggi.

Le bollicine spingono l’export di vino italiano Vendite su del 3,3%.
I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del +3,3%, con un export in aumento del 3,1 per cento. A spingere le vendite l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano una crescita del 2,8% (+2,9% l’export). Questo, in sintesi, è quello che emerge dall’indagine sul settore vinicolo in Italia condotta dall’Area Studi Mediobanca su 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro. 112022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere, nei 2022, sono stati i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 37,1% dell’export ma si è ridotta la distanza con il Nord America (34,6%). Infine c’è da segnalare il balzo dell’Horeca (+19,9% a valore rispetto ai 2021), mentre è andata in affanno la Gdo (+3,3%). In frenata pure l’e-commerce.

Fonte: Libero Quotidiano.

Nel vino private equity sempre più attivi.
Si conferma un trend positivo per il business del vino. I maggiori produttori si aspettano per il 2023 vendite in aumento de13,3%, ancora una volta trainate dalle bollicine, i cui ricavi sono attesi in salita del 5,2% con un +4,2% dell’export (i fermi +2,8%). I dati emergono dall’indagine sul settore vinicolo in Italia realizzata dall’Area Studi Mediobanca, che prende in esame le 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni e ricavi aggregati per 10,7 miliardi. Nel 2022 il settore ha visto la crescita della partecipazione dei fondi di private equity nei capitali delle principali imprese vinicole (+63,5% sul 2020) attestandosi al 4,6% del totale. Al controllo familiare spetta invece il 65,8%.

Fonte: Mf.

La giornata – Vino: Mediobanca, in 2023 crescita vendite +3,3%, spinta da bollicine.
Vino: Mediobanca, in 2023 crescita vendite +3,3%, spinta da bollioine. I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del +3,3%, +3,1% l’export. A spingere le vendite l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). E quanto emerge dall’indagine sul settore vinicolo in Italia dell’area studi di Mediobanca che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatt2urato nazionale del settore. Lo studio comprende un focus sulla governane e sulle principali operazioni di MeA.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Vino, vendite in aumento nel 2023 e cresce il peso dei fondi – Vino, nel 2023 vendite in aumento Nelle cantine cresce il peso dei fondi.
I produttori si aspettano una crescita delle vendite del 3,3% spinte dalle bollicine Sotto la lente 255 società che tutte assieme hanno un fatturato di io,7 miliardi Micaela Cappellini I maggiori produttori italiani di vino si aspettano per i12023 una crescita delle vendite del 3,3% trainate dalle bollicine (+5,2%), mentre i vini fermi si attendono un +2,8%. Le previsioni arrivano dall’indagine annuale sul settore vinicolo dell’Area studi Mediobanca, che comprende le 255 principali società italiane con un fatturato totale di 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% dei ricavi dell’intero comparto. Per quanto significativa, la crescita attesa per l’anno in corso è però inferiore a quella messa a segno nel 2022, quando il fatturato dei maggiori produttori italiani aveva chiuso con un aumento del 10%, sempre trainato dai vini frizzanti (+16,9%). A contenere gli entusiasmi, dicono gli esperti di Mediobanca, è la grande incertezza con cui bisognerà fare i conti in questo 2023.

Fonte: Sole 24 Ore.

Ricavi in crescita del 10% per il vino italiano che attrae i fondi di investimento.
I maggiori produttori italiani di vino si attendono per quest’anno una crescita delle vendite del 3,3% (3,1% l’export). A dare la spinta ancora una volta l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). La fotografia arriva dal report sul settore dell’Area studi di Mediobanca, che riguarda 255 società di capitali italiane con ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro. II 2022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10%(+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 37,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%). Da segnalare il balzo di alberghi e ristoranti (+19,9%) e la frenata dell’e-commerce (-3,7% per il 2,1% del fatturato nazionale). Quanto alla governance nel 2022 cresciuta la partecipazione dei fondi di private equity nei capitali delle principali imprese vinicole (+63,5% sul 2020) attestandosi al 4,6% del totale. Al controllo familiare spetta invece il 65,8%.

Fonte: Stampa.

Rapporto Mediobanca. Settore vino senza crisi.
Lo scorso anno sono aumentati i ricavi dei servizi enoturistici (+67%). Si ridimensionano le vendite sui canali internet Settore vino senza crisi I produttori italiani si attendono una crescita delle vendite nel 2023 del 3,3%. Export su del 3,1 Redditività Quella che ha il miglior rapporto tra risultato netto e fatturato è la toscana Frescobaldi con un valore de128,4%. I maggiori produttori di vino si attendono per i12023 una crescita delle vendite complessive del +3,3% con un +3,1% dell’export. A spingere le vendite l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). È quanto emerge dall’indagine sul settore vinicolo in Italia dell’area studi di Mediobanca che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore. Lo studio comprende un focus sulla governance e sulle principali operazioni di MeA. Il 2022 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). L’Ebit margin ha riportato un calo del 7,6% sul 2021, il rapporto tra il risultato netto e il fatturato dell’8,7%.

Fonte: Tempo.

L’enoturismo come risorsa.
Leggieri (M5S) sulla partecipazione a “Cantine aperte”. Anche 20 cantine della Basilicata hanno partecipato alle giornate di “Cantine aperte”, orga,ni7zato dal Movimento Turismo del Vino. In Italia erano seicento. Lo fa sapere Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. Dice Leggieri: «Le giornate di “Cantine aperte” sono una preziosa occasione per far conoscere ad appassionati e curiosi il mondo vitivinicolo, una realtà che ho particolarmente a cuore e alla quale ho dedicato e dedico attenzione. Proprio per questo motivo a breve presenterò un’importante iniziativa finalizzata a coniugare le eccellenze messe in mostra con “Cantine aperte” e lo sviluppo del turismo enogastronomico». «Occorre unire le forze – prosegue l’esponente M5S e dare man forte alla crescita delle aziende agricole della nostra amata Basilicata.

Fonte: Quotidiano del Sud Basilicata.

Il vino punta a un 2023 di crescita.
I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del 3,3%, 3,1% per l’export. A spingere le vendite l’ottimismo delle bolli- cine con un +5,2% i ricavi complessivi e +4,2% per l’export, mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% e +2,9% l’export.

Fonte: Metropolis.

Vino, produttori italiani pronti a brindare.
Attesa per 112023 una crescita delle vendite del 3,3%. Bene anche l’export Torino I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del +3,3%, +3,1% l’export. A spingere le vendite l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). E quanto emerge dell’ indagine sul settore vinicolo in Italia dell’area studi di Mediobanca che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore. Lo studio comprende un focus sulla governance e sulle principali operazioni di MeA. I12022 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero).

Fonte: Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara.

Il vino italiano è in salute, 2023 in crescita.
Il vino italiano è in salute, 2023 in crescita }] Milano Il vino italiano continua a godere di buona salute. l maggiori produttori si attendono per quest’anno una crescita delle vendite complessive del 3,3%, (3,1% per l’export). A dare la spinta ancora una volta l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). La fotografia arriva dal consueto report sul settore dell’Area studi di Mediobanca, che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro. I) 2022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 37,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%).

Fonte: Gazzetta di Parma.

‘Wine Festival’ venerdì alle 18 alle Conserve.
Cesenatico venerdì ospiterà l’edizione 2023 del Wine Festival. L’evento si tiene in piazza delle Conserve, nel cuore del borgo marinaro, dove dalle 18 alle 24 saranno presenti alcune cantine del territorio, che potranno far conoscere le proprie eccellenze. Saranno presenti anche food truck di prodotti locali e specialità gastronomiche, mentre sul palco si potrà essere accompagnati da musica dal vivo. Partecipazione aperta, ma si pagano le consumazioni.

Fonte: Resto del Carlino Cesena.

Turano diVino, l’11 giugno l’iniziativa del buon bere.
Castel di Tora Oltre 50 le tipologie per le degustazioni Turano di Vino, Il 1 giugno l’iniziativa del buon bere. Nello splendido scenario del lago del Turano, tra le vie del borgo medioevale di Castel di Tora 1’11 giugno dalle 12 alle 18 si svolgerà la manifestazione Turano di Vino, un evento incentrato sulla conoscenza e diffusione della cultura del vino e del buon bere. L’evento prevede la partecipazione di molte cantine del Lazio e rappresentative di tutte le province, così da avere la possibilità di degustare oltre 50 tipologie di vino. La manifestazione è indirizzata sia un pubblico appassionato ed esperto di vino alla ricerca di prodotti di nicchia e di qualità ed a tutti coloro che desiderano trascorrere una giornata alla scoCastel di Tora

Fonte: Corriere di Rieti.

Moscato di Scanzo, Le Monde conquistato dalla «petite» Docg.
La persistenza del Moscato di Scanzo conquista anche Le Monde. Il famoso quotidiano francese ha infatti celebrato la «plus petite» Docg italica galeotto l’incontro al Vinitaly, trail giornalista transalpino Jérome Gautheret e la presidente del Consorzio di Tutela Francesca Pagnoncelli Folcieri. Ia segnalazione è ancora più importante se si pensa che alla manifestazione fieristica veneta, considerata la più importante d’Italia e con una presenza massiccia di buyer internazionali. «È un orgoglio per tutti i produttori di questo vino speciale aver trovato uno spazio importante e inatteso su un giornale prestigioso – commenta soddisfatta Pagnoncelli Folcieri -. Durante lo scorso Vinitaly alcuni amici mi hanno presentato il giornalista francese e ora ho saputo di questa bellissima sorpresa.

Fonte: Eco di Bergamo.

Ilvino italiano è in salute.
Secondo Mediobanca ne12023 a dare la spinta sono le bollicine. Il vino italiano continua a godere di buona salute e si conferma uno dei beni più preziosi del Made in Italy. I maggiori produttori si attendono per quest’anno una crescita delle vendite complessive del 3,3%, (3,1% per quanto riguarda l’export). A dare la spinta, ancora una volta, è l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). La fotografia arriva dal consueto report sul settore dell’Area studi di Mediobanca e che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro. Il 2022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 37,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%). Da segnalare il balzo dell’Ho.Re.Ca. (+19,9% a valore sul 2021), mentre è andata in affanno la Gdo (+3,3%). In frenata poi l’e-commerce. Le vendite on-line delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7% (2,1% del fatturato nazionale).

Fonte: Prealpina.

Vino e cantine dalla Regione 2,2 milioni per le aziende.
Il 2023 è un buon anno per le vendite del vino, soprattutto per le “bollicine”. E la Regione ha appena approvato investimenti per 2,2 milioni di euro per incentivare l’innovazione delle cantine lombarde. Il primo dato arriva da uno studio di Mediobanca, secondo cui gli spumanti spingono la crescita delle imprese. La Lombardia fa registrare un +6.7% in questo particolare settore. La nostra regione brilla anche per l’export registrando + 18%. La misura decisa dalla Regione invece è rivolta alle micro, piccole e medie imprese agricole e di trasformazione e alle imprese intermedie che occupano meno di 750 persone con fatturato inferiore a 200 milioni di euro. L’importo complessivo delle spese è compreso fra 5.000 e 200.000 euro e il relativo bando sarà disponibile nei prossimi giorni.

Fonte: Provincia – Pavese.

Dimissioni a Cantina Terre il Cda perde due consiglieri – Cantina Terre senza pace si dimettono due consiglieri.
A tre mesi dall’insediamento, dal Cda di Terre d’Oltrepo, guidato da Lorenzo Callegari, si dimettono due consiglieri. Cantina Terre senza pace si dimettono due consiglieri A tre mesi dalla formazione del Cda, Vitali e Faravelli lasciano la poltrona II presidente Callegari: «Mi dispiace ma noi andiamo avanti con i programmi» MUNI Prima crepa nel consiglio di amministrazione della cantina Terre d’Oltrepo, guidato da Lorenzo Callegari. A circa tre mesi dall’insediamento del nuovo Cda, uscito vittorioso dalle elezioni di fine febbraio, infatti, i consiglieri Gabriele Faravelli e Michele Vitali hanno rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni. «Dispiaciuti, ma andiamo avanti con i nostri programmi» la replica del presidente Lorenzo Callegari, che annuncia un’assemblea con i soci entro il mese di giugno. Nei prossimi giorni il consiglio d’amministrazione, rimasto ora con dieci membri più quello di diritto, sceglierà i sostituti.

Fonte: Provincia – Pavese.

I vini oltrepadani a Spumantitalia dal 4 al 6 giugno.
Terre d’Oltrepo e il suo marchio storico La Versa saranno tra i protagonisti dell’evento Spumantitalia, dedicato alle bollicine, che si svolgerà dal a16 giugno a Riva del Garda. Insieme a loro saranno presenti le aziende oltrepadane Monsupello e Prime Alture e una delegazione del Consorzio tutela vini Oltrepo Pavese, guidata dal direttore Carlo Veronese. Durante la tre giorni della rassegna, organizzata dalla rivista di settore Bubble’s Italia, sono in programma eventi dedicati ai territori vinicoli, tra cui la masterclass “Il metodo Classico dell’Oltrepo Pavese Docg” sull’evoluzione di questa zona dalle enormi potenzialità.

Fonte: Provincia – Pavese.

Onav, i vini arancione.
Alla Cometa. Serata dedicata agli Orange Wines ieri sera nella sede di Cometa Formazione. A organizzare l’evento la sezione di Como dell’Onav, l’organizzazione degli assaggiatori di vini con una degustazione che ha visto come relatore il presidente nazionale Onav Vito Infini. Gli Orange Wines sono vini prodotti con uve a bacca bianca, ma vinificati come i vini rossi, cioè con macerazioni del mosto a contatto con le bucce e i lieviti. Il risultato? Un caratteristico colore arancione o ambrato, da cui poi essi prendono il nome.

Fonte: Provincia Como.

Un 2023 in crescita per il vino italiano Spinta dalle bollitine.
II rapporto Mediobanca prevede per l’anno in corso vendite in aumento del 3,3%e l’export a +3,1% Cantine Riunite-GIV al comando MILANO Il vino italiano continua a godere di buona salute. I maggiori produttori si attendono per quest’anno una crescita delle vendite complessive del 3,3%, (3,1% per l’export). A dare la spinta ancora una volta l’ottimismo delle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). La fotografia arriva dal consueto report sul settore Una degustazione di vino ANSA dell’Area studi di Mediobanca, che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni e ricavi aggregati per 10,7 miliardi. Il 2022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 37,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%).

Fonte: Provincia Sondrio.

Gli anni della Barbera.
Gli anni Passaggio di testimone alla guida del consorzio che tutela la signora dei vini sempre più protagonista sui mercati internazionali Vitaliano Maccario è il nuovo presidente della Barbera. Nei prossimi tre anni / saranno cruciali. La Barbera, in tutte le sue tipologie, sta riscuotendo un crescente successo sui mercati internazionali. È un vino trainante per le altre denominazioni e molto versatile: piace giovane e affinato per alcuni anni in botte. Con il Nizza docg si può competere con i vini più complessi». Parola del nuovo presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato: Vitaliano Maccario. Produttore di solida esperienza, cresciuto tra vigne innovatrici, tra filari segnati da roseti e pali a forma di matite, per dare un tocco di colore alla poesia delle colline. Vitaliano, contitolare col fratello Pico dell’omonima azienda di Mombaruzzo, prende il posto a Filippo Mobrici agronomo della Bersano di Nizza Monferrato che dopo nove anni di presidenza porta a termine il terzo mandato consecutivo.

Fonte: Stampa Asti.

Anche il biologico fra i Distretti di Cibo e Vino – Distretti delle eccellenze.
Hanno l’obiettivo di valorizzare le eccellenze di territori «omogeneI», le loro produzioni agricole e agroalimentari, dalla filiera alle offerte locali di cultura e turismo. Sono i Distretti del Cibo (e del Vino) : quattro quelli finora riconosciuti in modo ufficiale dalla Regione Piemonte e due si trovano in provincia di Cuneo (il terzo «sconfina» in parte). L’uno ha sede nel Roero, l’altro (il primo biologico) nel Monregalese-Cebano. Distretti delle eccellenze In Piemonte 2 dei 4 su cibo e vino sono nella provincia di Cuneo. Valorizzare le produzioni agricole e agroalimentari. Tutelare il paesaggio rurale piemontese. Favorire il percorso, dalla filiera all’offerta turistica e culturale locale. E ancora: garantire la sicurezza alimentare e ridurre l’impatto ambientale delle produzioni e lo spreco. Ecco: i Distretti del Cibo sono questo.

Fonte: Stampa Cuneo.

“Cinque rose” e 80 vendemmie per l’etichetta che ha fatto storia.
Lo scorso lunedì la storica azienda di Salice Salentino nel museo del Vino “Piero e Salvatore Leone de Castris” ha voluto festeggiare con una tavola rotonda su storia, traguardi e futuro l’80esimo anno di vita del primo vino rosato imbottigliato d’Italia. Ottant’anni, e rappresentare un pezzo di storia enologica italiana_ Ottant’anni, e avere ancora tante cose da dire, tanti scenari da ipotizzare, tante strade da costruire, perché quando la Storia si interseca con Ia storia quando il microcosmo va a incidere cosi pesantemente (in senso positivo) su] macrocosmo, la realtà si espande e prende il colore ambito di tutte le possibilità possibili. Vero, oggi altri protagonisti si affacciano – anzi, si sono gi à affacciati da tempo – sulla scena enologica internazionale, regalando al Salento lo status di wine destination e di eden ampelografico del Sud Italia.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.

Antinori compra e investe su Bibbona. Trenta ettari a due passi da Bolgheri.
Biserno punta sulla Doc “Terratico”, affare da 5 milioni tra vigneti e immobili bdi Divina Vitale Bibbona Nuove acquisizioni a Bibbona per la Tenuta di Bisemo che fa capo alla famiglia Antinori. Continua così a crescere il corpo vigneti della storica azienda vitivinicola toscana. L’ultimo acquisto riguarda una trentina di ettari, di cui 15 coltivati a vite, più immobili tra cui la cantina, l’agriturismo e il ristorante di Villa Caprareccia. L’investimento generale supererebbe i5milionidieuro. Un ettaro a vite nella Doc Terratico è molto lontano dai valori di mercato della vicina Bolgheri Doc. Anche se si trova proprio a due passi dal confine. «È stata un’occasione che non abbiamo voluto lasciarci sfuggire trattandosi di terreni molto rari, simili ai migliori terroirs di Tenuta di Bisemo – ha dichiarato l’amministratore delegato dell’azienda Niccolò Marzichi Lenzi.

Fonte: Tirreno.

Il vino è in salute, anche nel 2023 le bollicine danno la spinta.
L’indagine. Atteso un aumento delle vendite complessive del 3,3% Fatturato 2022 a1+10% Mmu m. Il vino italiano continua a godere di buona salute. I maggiori produttori si attendono per quest’anno una crescita delle vendite complessive del 3,3%, (3,1% per l’export). A dare la spinta ancora una volta l’ottimismo delle bollicene (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export). La fotografia arriva dal consueto report sul settore dell’Area studi di Mediobanca, che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro. I12022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere i mercati di prossimità (Paesi Ue) con i137,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%). Da segnalare il balzo dell’Ho.Re.Ca. (+19,9% a valore sul 2021), mentre è andata in affanno la Gdo (+3,3%). In frenata poi l’e-commerce. Le vendite on-line delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7% (2,1% del fatturato nazionale). Nel 2021 la classifica dei principali ‘pure player’ è guidata da Vino.com, seguono Tannico e Bernabei.

Fonte: Alto Adige.

Valpolicella, Marchesini confermato presidente.
La votazione durante la prima seduta di insediamento del cda Valpolicella, Marchesini confermato presidente Perla seconda volta fa il bis «Tra le priorità la transizione green e l’esplorazione di diversi mercati e canali» •• Fa il bis per la seconda volta. Christian Marchesini è stato confermato ieri all’unanimità presidente del Consorzio perla Tutela dei Vini Valpolicella dal cda dell’ente eletto solo la settimana scorsa e che ha espresso anche i nuovi vice: Mauro Bustaggi di Corte Figaretto e Andrea Lonardi di Angelini Wines and Estates. Per Marchesini, a capo dell’azienda agricola Monte Gradella a Fumane di Valpolicella e «uomo di territorio» con una lunga esperienza nel Consorzio in cui siede come consigliere dal 2005 al 2012, si tratta di una riconferma. Nel 2012 arriva alla presidenza la prima volta e viene riconfermato tre anni più tardi.

Fonte: Arena.

Vino, per il Prosecco ricavi ancora in crescita Ma l’inflazione colpisce i volumi acquistati.
L’Italia è il primo Paese al mondo, con un patrimonio unico Sul «Golosario Wine Tour» indirizzi, consigli e itinerari. L’Italia incanta i turisti di tutto il mondo. Ma da diversi anni, oltre alla cultura, il nostro Paese attira viaggiatori anche per l’enorme patrimonio di vigneti, che si trovano da Nord a Sud, per le visite che si possono fare in cantine, agriturismi e cascine. E non solo stranieri. Dall’analisi si evidenzia che il cibo rappresenta addirittura per il 17% dei nostri concittadini la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura. Mentre il 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Vino Vendite: Giv prima, sale Santa Margherita.
Vino, il primato delle vendite nel 2022 resta appannaggio del gruppo Cantine Riunite-G IV, con fatturato a 698,5 milioni (+ 10,1% sul 2021). Al secondo posto il polo Argea (455,1 milioni, +9,6%, controlla tra l’altro la veneta Botter); completa il terzetto Italian Wine Brands in crescita del 5,2% sul 2021 a 430,3 milioni. Secondo l’Area Studi Mediobanca la cooperativa romagnola Caviro è a 417,4 milioni (+ 7,1%). Sotto la cooperativa trentina Cavit (264,8 milioni, in calo 2,3% sul 2021), la veneziana Santa Margherita (260,7 milioni, + 18,2%), la toscana Antinori (245,4 mil ioni, +14,9%), la piemontese Fratelli Martini (237,6 milioni, +8,2%), la trevigiana La Marca (fatturato 2022 a 235,2 milioni, +30,9%), la trentina Mezzacorona (213,4 milioni, +8,6%) e la veneta Casa Vinicola Zonin (200,1 milioni, +0,8%). Osservando la redditività (rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2022 vede in testa la toscana Frescobaldi (28,4%) seguita da Santa Margherita (19,7%).

Fonte: Gazzettino.

L’occhio digitale di Bisol mostra al mondo le colline del Prosecco Superiore.
Una pupilla verde in cima ad una collina eroica: debutta l’occhio digitale di Biso1 1542. Posto in cima al giardino di Cartizze, renderà visibili le colline del Prosecco Superiore con una speciale webcam per la prima volta posizionata su un terreno enoico. Grazie a una GIF e a un pop-up cliccabile, il Prosecco Superiore Eye è accessibile, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy, a ogni utente: la live webcam Panomax, azienda leader nel settore, non mostra solo la visuale a 360 gradi e sempre aggiornata del paesaggio circostante, ma indica anche l’ora, la velocità del vento e la temperatura. Lo zoom dà la visione grandangolare e quella di dettaglio, senza perdere la qualità dell’immagine. Distribuita in Italia da Splenditaly, dona al visitatore anche la possibilità di rivedere il tramonto del giorno precedente.

Fonte: Gazzettino.

Export, fatturato e aggregazioni il Veneto è sempre la capitale del vino.
Indagine Mediobanca sulle 255 principali società italiane Valori per ettaro in regione: al top le due aree Docg Prosecco Trentino Alto Adige al vertice nazionale: quotazioni medie dei terreni a 267 mila curo. Il Nordest è la patria del vino. Non solo cantine protagoniste di processi di aggregazioni o la leadership in volumi e valore di prodotto o ancora la vocazione internazionale e quotazioni per ettaro di superficie vitata più elevate. Il Veneto, soprattutto, condensa una molteplicità di primati che ne fanno la capitale indiscussa di bollicine, vini fermi, bianchi e rossi. A certificarlo ancora una volta è l’Area Studi Mediobanca con la sua Indagine sul settore vinicolo in Italia. Un’ampia analisi che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore. Guardando dall’alto i risultati della disamina, si scopre che nel Nord Est si concentra oltre il 42% delle società analizzate, pari al 59,8% in termini di fatturato, di cui più della metà ha sede in Veneto, regione con il maggior numero di imprese (23% del totale, pari ad oltre un terzo del fatturato complessivo).

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

SALGAREDA | FUOCO DAI PANNELLI FOTOVOLTAICI, INCENDIO DEVASTA LA CANTINA SANDRE.
Un incendio scaturito dai pannelli fotovoltaici ha devastato la copertura della storica cantina Sandre di Campo di Pietra di Salgareda. || Gli occhi di Marco Sandre, titolare dell’omonima cantina, diventano lucidi, come quelli di tutte le persone che assistono impotenti, dall’altro lato della strada, all’incendio che sta divorando la copertura dell’azienda agricola di via Risorgimento, a Campo di Pietra di Salgareda. La nube di fumo acre visibile a chilometri di distanza, il via vai dei vigili del fuoco provenienti dal comando di Treviso e Mestre, 30 operatori con 11 mezzi impegnati nel non facile tentativo di evitare la propagazione del fuoco al resto della struttura. Un secolo di storia, la cantina Sandre, sul tetto l’impianto fotovoltaico già da una ventina d’anni: non aveva mai dato problemi, ma dopo Asolo e Pasiano, questo, in zona, è il terzo incendio che scaturisce dai pannelli in pochi giorni.

Fonte: ANTENNA TRE – MEDIANORDEST.

Cantine Aperte, un tripudio di giovani: “Finalmente togliamo il vino dalla polvere dei tastevin arrugginiti”.
In trent’anni sono cambiate le abitudini, oggi si bere molto meno vino ma di maggior qualità, ed ecco che anche il profilo del consumatore ha subito un mutamento profondo. Questo racconta, tra le altre cose, Cantine Aperte, l’evento dedicato all’enoturismo per antonomasia, e questo registrano anche le aziende abruzzesi reduci dall’ultimo fine settimana in cui hanno aperto le loro porte a decine di migliaia di appassionati che sono soprattutto trenta-quarantenni e che, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non cercano solo la convivialità ma sono consapevoli e interessati a tutto il mondo che si cela dietro al bicchiere. “Si sta finalmente sdoganando il vino tra i giovani, stiamo riuscendo a togliere le bottiglie dalla polvere e da quel mondo di medagliati e tastevin arrugginiti”, dice senza peli sulla lingua Maurizio Primavera, responsabile vendite di Feudo Antico di Tollo (Chieti) e consigliere del Movimento turismo del vino Abruzzo.

Fonte: Virtù Quotidiane.

Parte il Distretto Rurale con 200 soci, prima assemblea nella Cantina di Santa Maria La Palma, Il Sindaco Conoci è il Presidente.
Si è tenuta ieri la prima assemblea dei soci fondatori del Distretto rurale di Alghero, compagine pubblico privata, con circa 200 soci, rappresentativi degli operatori economici, sociali e istituzionali del territorio di riferimento. Con riferimento all’ambito territoriale, il Distretto rurale coincide con i Comuni di Alghero, di Olmedo e di una parte del Comune di Sassari. Per quanto concerne l’organizzazione amministrativa, quale forma giuridica di diritto privato senza scopo di lucro è stata individuata la Fondazione di partecipazione. La partecipata riunione si è tenuta presso la sala conferenze della Cantina di Santa Maria la Palma, alla presenza del Sindaco di Alghero Mario Conoci, del Sindaco di Olmedo Mario Antonio Faedda, del presidente della Cantina Mario Peretto e dei membri del Consiglio Direttivo del Distretto.

Fonte: Algherolive.

Il vino punta a un 2023 di crescita, la spinta arriva ancora dalle bollicine.
I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite complessive del 3,3%, 3,1% per l’export. A spingere le vendite l’ottimismo delle bollicine con un +5,2% i ricavi complessivi e +4,2% per l’export, mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% e +2,9% l’export. L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’area studi di Mediobanca sul settore vinicolo in Italia che riguarda 255 principali società di capitali italiane. Il 2022 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%). A prevalere i mercati di prossimità, ovvero i Paesi Ue, con il 37,1% dell’export ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%).

Fonte: ANSA.

La truffa ‘perfetta’ da un milione sul vino pregiato.
Una persona condannata per una truffa da un milione di euro, messa in atto tra Milano e Cervinia, dove il titolare di un’enoteca è stato raggirato. 1.442 le bottiglie di vino pregiato, 28 bancali in tutto, che sono state fatte sparire prima di far scoprire che al posto delle banconote c’era carta straccia. Il giudice di Aosta Marco Tornatore ha condannato Francesco Antonio Votta, 34enne originario di Catanzaro e residente nel Milanese, a un anno e sei mesi di reclusione e 500 euro di multa. La pena sarà sospesa se, entro tre mesi dalla data di irrevocabilità della sentenza, risarcirà il venditore con una provvisionale di 100mila euro e con una da 25mila euro un ristoratore cinese di Milano a cui erano state già vendute diverse bottiglie.
Fonte: Milano Today.

Vini pregiati, investimento sul vino rosso nell’82% dei casi.
Il wine investor, che opera sul mercato online, predilige investire sul vino rosso scelto nel 82% dei casi, seguito dalle bollicine (17%) e dai bianchi (1%). Il 45,9% investe su vini provenienti dalla regione della Toscana, seguita da Bordeaux (20,1%), Champagne (15,2%) e Piemonte (15,2%). È quanto emerge da una ricerca di eWibe (live market dei vini pregiati) su un campione rappresentativo di 1000 investitori in fine wines finalizzata ad identificare le caratteristiche principali dell’investitore.

Fonte: ANSA.

3 modi per sapere se il vino che compri vale tanto.
Il vino pregiato non conosce crisi. Crescono gli acquisti di bottiglie di valore, che nel 2022 sono aumentati del 7,1% rispetto all’anno precedente. Il nettare degli dei deve però superare i giudizi dei critici per diventare un investimento. Un sistema di valutazione che fa sì che solamente l’1 della produzione mondiale sia considerata da collezione. Nella tua cantina c’è una delle rarissime bottiglie? Sono tre le caratteristiche principali che rendono la bottiglia di vino un investimento per il suo possessore, secondo l’analisi di Wine Profit, società ibrida innovativa. Negli ultimi dieci anni il mercato del vino pregiato è cresciuto del 137% rispetto al decennio precedente, Solamente l’anno scorso il valore è aumentato in maniera sensibile, stando all’indice europeo Liv-ex 100.

Fonte: ilBollettino.

Filiera vino e riforma IG: occorre mantenere il testo approvato all’unanimità in Comagri.
In vista del voto dei parlamentari in seduta plenaria, che si terrà domani 31 maggio, e, a seguire, dell’avvio dei triloghi con Commissione e Consiglio europeo, le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana – Alleanza Cooperative Italiane-agroalimentare, Assoenologi, CIA, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini – hanno rivolto un appello al Ministro dell’Agricoltura e ai Parlamentari europei, affinché venga mantenuta l’integrità del testo approvato in Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Le organizzazioni, infatti, hanno accolto con favore l’approvazione della relazione dell’On. Paolo De Castro sulla riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche, approvata all’unanimità lo scorso 20 aprile in sede di Comagri, la quale è riuscita nel complesso obiettivo di trovare una sintesi ragionata, anche per quanto riguarda la disciplina del vino.

Fonte: Federvini.

Il Nordest è la patria del vino, una somma di primati lo rendono un territorio unico.
Nordest è la patria del vino. Non solo cantine protagoniste di processi di aggregazioni o la leadership in volumi e valore di prodotto o ancora la vocazione internazionale e quotazioni per ettaro di superficie vitata più elevate. Il Veneto, soprattutto, condensa una molteplicità di primati che ne fanno la capitale indiscussa di bollicine, vini fermi, bianchi e rossi. A certificarlo ancora una volta è l’Area Studi Mediobanca con la sua Indagine sul settore vinicolo in Italia. Un’ampia analisi che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore.

Fonte: Nordest Economia.

STAMPA ESTERA

Les Côtes d’Auvergne veulent doubler leur vignoble.
Les vins d’Auvergne connaissent un joli succès ces dernières années, notamment grâce à l’essor des « vins volcaniques ». Une étude cartographique vient d’être lancée sur le territoire pour déterminer le potentiel des parcelles, avec l’idée de doubler la superficie du vignoble d’ici dix ans. [Auvergne est bien connue pour ses fromages, ses volcans, son industrie du pneu, mais le territoire commence à se faire place dans le monde du vin. Et pour cause. Les terroirs volcaniques Bavèrent plus résistants à la sécheresse et offrent des conditions favorables pour la viticulture face au changement climatique. Surtout ces dernières années, les vins d’Auvergne ont bien meilleure réputation, leur qualité s’étant améliorée. l’obtention du label AOC Côtes d’Auvergne, en 2010, a permis au vignoble d’à peine 300 hectares, pris entre les Monts du Livradois et la chaîne du Sancy, de se professionnaliser. « Nous avons assumé que nous pouvions avoir des vins différents parce que nous avions une géologique volcanique particulière » précise Pierre Desprat, directeur général de la Cave Desprat Saint-Verny, qui produit à elle seule la moitié des vins d’Auvergne. « Il y a aujourd’hui une reconnaissance de ce vignoble. Encerclé par les volcans, il est considéré comme une petite pépite. [Auvergne est le seul territoire à concentrer tous les terroirs volcaniques existant dans le monde : le basalte, la pierre ponce, la pépérite et la pouzzolane ». Une cartographie onéreuse mais indispensable Fort de ce constat, ce vignoble, l’un des plus vieux de France, est en train de renaître. Le Syndicat des Cótes d’Auvergne a même une ambition : structurer et développer l’activité viticole dans la région. Pour cela, une campagne de cartographie vient d’être lancée en partenariat avec l’Institut Français de la Vigne et du Vin et l’association VINORA, qui fait la promoton des vins volcaniques. Une étude soutenue par le Département du Puy-de-Dôme et la Région AuRA. « Cette cartographie va préciser le « parcellaire volcanique », c’est-à-dire définir chaque type de sol pour chaque parcelle, à une échelle très fine. Les prélèvements vont débuter fin septembre-début octobre. Cela devrait nous permettre de mieux *** connaître le vignoble et de déterminer de nouvelles parcelles, avec du potentiel. Nous savons que nos sols volcaniques sont plus résistants à la sécheresse. Les pierres retiendraient davantage l’humidité et restitueraient l’eau plus doucement. Cela nous permettra donc d’orienter au mieux ceux qui veulent s’installer. On leur apportera une sécurité pour leur production », détaille Gilles Vidal, président du syndicat.

Fonte: Tribune.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.