rassegna stampa vino di sabato 10 giugno 2023!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 10 giugno 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Retrogusto – «Ora, labora» e bevi bene Ecco i vini delle abbazie.
A Fossanova, nel Basso Lazio, un evento unico che valorizza la viticoltura cistercense (e non) • Era il Natale del 1098. I monaci della neonata abbazia di Citeaux, in latino Cistercium, fondata da Roberto di Molesme come costola dell’ordine cluniacense, ricevettero in regalo un vigneto nei pressi dei Meursault, in Borgogna. E siccome i miti fratelli avevano escogitato il piccolo scisma proprio per il desiderio di adottare uno stile di vita più vicino a quello originario dei benedettini, e quindi anche di rimboccarsi le maniche del saio e di lavorare la terra, diventarono in breve tempo piuttosto bravi a fare vino, creando le tecniche che tuttora sovrintendono alla produzioni dei vini detti di Borgogna, tra i più rinomati del mondo. Erano nate la Côte de Beaune e la Côte de Nuits, nomi che al solo pronunciarli fanno salivare la bocca degli enoappassionati.

Fonte: Giornale.

Château d’Yquem, imperial -0,5%.
Personal Sostanziale tenuta delle quotazioni per i sette millesimi in formato extralarge Château d’Yquem, imperial -0,5% di Cesare Pillon Eun palcoscenico su cui compaio- no le bottiglie di stazza XXL di Château dquem che sono state quotate alle aste sia nel 2022-23 sia nel 2021 quello su cui su cui sono puntati i riflettori questa settimana. Ma non è un palcoscenico molto affollato: i grandi formati non sono mai stati molto utilizzati per conservare questo vino da dessert che si beve a bicchierini. Il lockdown ha provocato una svolta positiva, amplificata dalla proliferazione delle aste online, ma i suoi effetti sembrano adesso paralizzati dall’incertezza della situazione.

Fonte: Milano Finanza.

Il vino? Si beve sempre più all’aperitivo e sempre meno a tavola.
In quindici anni il consumo di vino è stato anticipato: sempre meno a cena, a tavola, e sempre di più all’aperitivo. Una “traslazione” che ha consentito all’Italia di mantenere intatti i consumi, ha avvicinato almeno in parte i giovani e ha beneficiato di un forte traino da parte della componente femminile. In fatto di consumi enologici la parità di genere è un dato acquisito. È quanto emerge dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio dell’Unione italiana vini dell’aggiornamento Istat sui consumatori di alcolici. Negli ultimi 15 anni in Italia è aumentato del 35% (+4,4 milioni) il numero di consumatori saltuari di vino mentre sono parallelamente diminuiti (-22%) gli acquisti quotidiani. I consumatori italiani di vino sono oggi 29,4 milioni (1155% della popolazione). Un numero che resta ancora superiore rispetto a quelli di birra (27,4 milioni) nonostante la forte crescita, dal 2008 a oggi di questi ultimi, cresciuti sia tra i consumatori quotidiani (+19%) che tra quelli occasionali (+30%).

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Le “pupille” di Elisabetta dov’è nato il Morellino.
Difficile riassumere il percorso nel vino di Elisabetta Geppetti. “Lady Morellino”, prima donna a vincere l’ambitissimo premio Winemaker of the Year, nel 2006, inizia a lavorare ad appena 20 anni a Pereta, in una fattoria di proprietà della famiglia del marito e che Alfredo, il suocero, ha già adibito alla viticoltura. Nel Grossetano tutti chiamano la tenuta “Le Pupille” per la presenza di due casolari identici, collocati su due poggioli attigui. Quello sarà il nome. Il suo sogno prende poi corpo insieme a Giacomo Tachis, enologo tra i fautori della rinascita vitivinicola toscana, a partire dal 1985. Sono i primordi del Morellino, Doc dal 1978 ma ancora parzialmente oggetto misterioso.

Fonte: Sport Week.

Vino e salute, fanno bene due bicchieri al giorno ma di 200ml (ovvero mezzo).
Nuovo record per l’esportazione di vino abruzzese. Nel 2022 il fatturato ha sfondato il tetto dei 220 milioni di euro arrivando, per la precisione, a 229 milioni, con una crescita rispetto all’anno precedente dell’8%. Il dato è stato elaborato sui numeri del Centro Estero delle Camere di Commercio. I paesi destinatari dei vini abruzzesi sono la Germania (per il 20%), gli Stati Uniti (13%) seguiti da Svizzera (9%), Regno Unito (9%), Canada (9%), Paesi Bassi (8%), Belgio (5%), Giappone (3%), Svezia (3%), Francia (3%), Cina (2%) Danimarca (1%), Australia (1%) e Austria (1%). Gli altri mercati valgono, complessivamente, il 13%. Tradotto in termini commerciali si conferma la vendita nella grande distribuzione europea di oltre 130 milioni di bottiglie di vini abruzzesi nella grande distribuzione, che in unità di misura raggiungono la somma di oltre un milione di ettolitri di vino abruzzese venduti nel mondo. Fin qui tutto bene. Anzi: benissimo!

Fonte: Messaggero Abruzzo.

Dedicato all’Albana portabandiera della Romagna.
Oggi e domani a Bertinoro focus sul vitigno con il Master che vede in gara i sommelier dell’Ais. È ancora l’unico bianco Docg della Romagna, il primo in Italia. Dopo annidi oblio l’albana è oggi portabandiera dell’enologia romagnola e Bertinoro ne diventa capitale questo fine settimana con la settima edizione del Master Romagna Albana Docg. In programma oggi, l’evento vedrà sfidarsi sul Balcone della Romagna 12 sommelier (14 erano gli iscritti, 2 si sono ritirati) dal nord al sud d’Italia a testimonianza di un vitigno sempre più protagonista nel panorama nazionale. Promosso dal Consorzio Vini di Romagna per l’organizzazione di Ais Romagna e Comune di Bertinoro, il Master negli ultimi quattro anni ha registrato adesioni in doppia cifra con arrivi da tutta la penisola: 14 ne12020, 17 nel 2021, lO lo scorso anno, sino alle 12 di questa edizione.

Fonte: Corriere Romagna La Settimana.

Vent’anni di estati con i calici alzati sotto la Torre di Oriolo, si riparte il 14.
Festeggia i suoi primi vent’anni la rassegna estiva “Oriolo di sera”, che ogni mercoledì a partire dal 14 giugno ospiterà alla Torre di Oriolo una selezione dei migliori vini e sapori del territorio in una cornice di relax e divertimento. Musica dal vivo, eccellenze enogastronomiche locali, appuntamenti speciali e la magia dell’estate animeranno come da tradizione uno degli angoli più suggestivi delle colline faentine, diventato nel tempo una tappa fissa per decine di migliaia di persone che hanno fatto del parco panoramico ai piedi dell’antico fortilizio medievale uno dei propri luoghi d’elezione. Il programma della ventesima edizione della manifestazione è più ricco che mai e prevede fino al 23 agosto concerti, cene sotto le stelle e altri eventi adatti a tutte le età.

Fonte: Corriere Romagna La Settimana.

Montalcino e il suo Brunello A Cava d’Onice vince la qualità.
La passione della famiglia Nannetti è nella sua storia «I vini devono essere l’espressione del territorio». Se avessimo a disposizione un solo aggettivo per descrivere un uomo, allora quello giusto per Simone Nannetti sarebbe “tenace”. Perché è proprio da qui che nasce Cava d’Onice, ossia dalla passione di un uomo per la terra di Montalcino e dal duro lavoro che lo hanno condotto, nel 2005, a decidere di intraprendere un percorso assolutamente personale nella produzione di uno tra i più noti simboli dell’enologia nazionale: il Brunello. «Fin da piccolo seguivo mio padre — racconta Simone — per molti anni cantiniere in un’azienda Montalcinese, durante il suo lavoro. Poi all’età di quattordici anni ho iniziato a lavorare, così ho intrapreso la mia esperienza agricola in vigna, imparando a conoscere le viti e il loro ciclo vegetativo.

Fonte: Corriere Romagna La Settimana.

Due centenari per la Cantina di Carpi e Sorbara.
La Cantina di Sorbara ha festeggiato i suoi primi cento anni e, in contemporanea, quella di Carpi addirittura 120. È stata festa grande a Sorbara per il duplice anniversario a cui hanno preso parte circa 300 invitati. La Cantina di Carpi, fondata nel 1903, fu esempio pionieristico di cooperazione vitivinicola, mentre la Cantina di Sorbara (costituita nel 1923) prese il nome che per eccellenza identifica il Lambrusco doc. Dal 20121e due cooperative sono unite nella Cantina di Carpi e Sorbara, che oggi rappresenta una realtà da mille e 200 soci e produce 450 mila ettolitri di vino l’anno nei sei stabilimenti di Carpi, Sorbara, Concordia, Poggio Rusco, Rio Saliceto e Bazzano.

Fonte: Voce di Carpi.

Etichette locali, buon cibo e arte Al via la novantesima Fiera dei vini.
Inaugurata la rassegna a villa Di Toppo-Florio: negli stand 145 produttori dal Friuli e dal resto d’Italia Timothy Dissegnai. È partita ovviamente con un bridisi l’edizione numero 90 della Fiera regionale dei vini, che richiamerà nel fine settimana tantissimi appassionati del mondo enologico e non solo in villa Di Toppo-Florio. Ieri sera a riempire i calici è stato il brut dell’azienda di Alessio Dorigo, omaggiando così la memoria del padre Girolamo, colonna del mondo produttivo friulano scomparso a inizio maggio. Una figura, la sua, che ha dedicato la propria carriera al recupero di vitigni autoctoni e per questo ancora più doverosa da ricordare per dare il via a una festa che fa della tradizione la sua arma vincente. Non a caso, prima dell’inaugurazione ufficiale c’è stata la visita alla mostra fotografica allestita al Lapidarium, che raccoglie scatti d’epoca fin dagli albori della kermesse, quando i Colli Orientali non avevano ancora una propria produzione di qualità.

Fonte: Messaggero Veneto Udine.

Vermentino superstar: «E’ il momento di svoltare».
Marcesini: «Serve la volontà politica. II vino come simbolo della nostra zona» Due milioni e mezzo di bottiglie prodotte all’anno: economia ma anche turismo 2 Gli stand di Benvenuto Vermentino e sullo sfondo la torre dei vescovi di Luni a Castelnuovo Alessandro Grasso Peroni. «Il momento è quello propizio, perché non c’è mai stata così grande popolarità per il vino di casa nostra: serve la volontà politica di imporre il Vermentino inteso come vitigno e prodotto finale in bottiglia, come una delle immagini dell’intera vallata del Magra, dei Colli di Luni e di questa parte della Liguria. Siamo fortissimi, e abbiamo tutti l’obbligo di lavorare in questa direzione. Noi produttori lo stiamo facendo grazie al lavoro quotidiano.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Degusta Wine Festival si terrà ogni mese.
Ad annunciare la novità è il presidente della Pro Loco Morbegno, Luca Della Sale. «Stiamo lavorando affinché Degusta Morbegno Wine Festival possa diventare un appuntamento mensile, non più solo annuale – ha affermato -. Lo stiamo sviluppando con il Consorzio Tutela dei Vini di Valtellina e con Saverio Monti. Vogliamo rinforzare un evento già importante e farlo crescere con loro». E prosegue: «Credo che per l’esodio si debba aspettare dopo l’estate. Invece di un evento all’anno vorremmo si ripetesse tutti i primi sabati di tutti i mesi. Una proposta a numero chiuso con il giro nelle cantine, le degustazioni guidate e il tour turistico della città.

Fonte: Giornale di Sondrio Centro Valle.

Moser a Canneto nel nome dei grandi vini.
Cultura enogastronomica e amore per lo sport. Viaggio a metà tra lavoro e passione quello di Francesco Moser a Canneto sull’Oglio. Ospite dell’Osteria Da Diego, l’ex ciclista ha presentato i vini di sua produzione in una serata emozionante per i presenti.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Geni di lombardia/Meregalli. L’enoteca nella casa della Monaca di Monza – A casa della monaca di Monza l’Enoteca delle stelle Michelin.
A casa della monaca di Monza l’Enoteca delle stelle Michelin Leader nell’export di vini italiani in Francia e ha l’esclusiva per distribuire Sassicaia e Bollinger. Con 92 milioni di fatturato ha conquistato i più grandi ristoratori e hotel. Per i monzesi è da sempre l’enoteca cittadina con la E maiuscola Dal 1955 il negozio Meregalli in piano centro a Monza è infatti la vetrina di riferimento per chi cerca vini di qualità. Eppure, quella della vendita al dettaglio è solo la punta dell’iceberg di una realtà che ha alle spalle una storia molto più lunga, cominciata nel 1856 con un’osteria per la mescita del vino, passata per la vendita all’ingrosso e giunta ai giorni nostri con un’azienda modello della distribuzione moderna.

Fonte: Libero Quotidiano Milano.

Intervista a Vitaliano Maccario – «Vini del Monferrato, Nord Europa e Usa sono i nuovi’ mercati».
Mai abbassare la guardia nei confronti della flavescenza • E stato eletto all’unanimità presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato: Vitaliano Maccario si mette alla guida di una più importanti realtà vitivinicole della regione con l’entusiasmo di sempre. Ma anche con obiettivi chiari. Maccarlo, che cosa è oggi 11 Consorzio? E una struttura forte, che nelle varie province coinvolte punta su tutte le denominazioni impiantate. Abbiamo un tesoro di 11.800 ettari che può contare su Barbera, Nizza, Ruchè, Grignolino, Freisa, Albugnano, Dolcetto d’Asti, Loazzolo, Terre Alfieri, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, tutte le denominazioni del Monferrato Doc e il Cortese dell’Alto Monferrato: parliamo di 404 soci per un totale di 65 milioni di bottiglie.

Fonte: Piccolo di Alessandria.

Il Consorzio Aziende socie? 404 Con 4 etichette Docg e nove Doc.
II Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato conta 404 aziende associate e 13 denominazioni tutelate. Quattro le Docg – Barbera d’Asti, Nizza, Ruché di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri – mentre sono nove le Doc: Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte. Ogni anno, dal Consorzio, vengono prodotte circa 66 milioni di bottiglie, per quella è che sicuramente una delle realtà più importanti d’Italia, presenza fissa alle fiere internazionali e promotrice di grandi eventi a favore del territorio.

Fonte: Piccolo di Alessandria.

Grom: “Voglio sapere tutto e ora faccio il vino” – “Voglio conoscere e sapere tutto e ora faccio il vino”.
Imprenditore Federico Grom Federico Grom “Voglio conoscere e sapere tutto e ora faccio il vino” quando abbiamo chiamato Federico Grom per “L’invito a pranzo” ha subito risposto: «Volentieri, ma andiamo dove dico io». Sorpresa. Saliamo in macchina, direzione Costigliole d’Asti. In un’ora arriviamo a destinazione: Mura Mura la nuova invenzione di quei due (oramai ex) ragazzi Martinetti e Grom che vent’anni fa sono stati i pionieri nella riscoperta di un antico piacere, il gelato, e ne hanno rilanciato l’abitudine. Ma poi è cominciata un’altra storia. Sazi di gelato, sono passati al vino. «La nostra avventura è cominciata che eravamo molto giovani. Abbiamo lavorato tantoeci siamo divertiti.

Fonte: Repubblica Torino.

Enoteca regionale Un calendario di eventi per l’Erbaluce.
Nella città del vino ha sede l’Enoteca regionale. Ospitata dal 2003 nelle seicentesche cantine di palazzo Valperga, che erano state oggetto di un delicato restauro, l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino è garanzia di una promozione mirata perla viticoltura, che si è fatta più intensa da quando l’Erbaluce di Caluso ha ottenuto la docg. Ed il 2023 non sarà da meno con un Erbaluce eletto a vitigno dell’anno. «A settembre al castello di Masino -anticipa il presidente dell’Enoteca, Corrado Scapino – presenteremo il calendario delle iniziative, sostenute dalla Regione, perla valorizzazione dell’Erbaluce». L’Enoteca intanto, dopo un periodo di difficoltà, a causa di bilanci sempre più risicati, ora gode di una discreta salute: un finanziamento regionale di 100mila euro nell’ambito di un bando del Piano di Sviluppo rurale in materia di creazione di filiere corte, mercati locali e attività promozionali.

Fonte: Sentinella del Canavese.

Un’estate tra musica gastronomia e miss per sedurre i turisti – Musica, enogastronomia e miss in passerella l’estate di Manduria strizza l’occhio ai turisti.
Tra le rassegne “Tramonti di vino”, concerto che vedrà il debutto il 7 luglio. Un primo assaggio del prossimo cartellone della stagione estiva a Manduria. Su iniziativa dell’assessorato alle Attività produttive la marina di Manduria e il centro abitato della città ospiteranno quattro iniziative per supportare gli esercenti e valorizzare l’enogastronomia locale nel periodo di massima affluenza dei turisti sul territorio. La prima e anche la più importante è stata denominata “Tramonti di vino”, un concerto che verrà realizzato da dei duetti in modalità semiacustica sull’ex rotonda e vedrà il suo debutto il 7 luglio con cadenza ogni venerdì nei mesi di luglio e agosto. «Questa iniziativa serve a valorizzare le cantine del territorio e vedrà la presenza di anche di prodotti tipici.

Fonte: Gazzetta di Taranto.

Intervista a Leone de Castris – Leone de Castris, il segreto di un’azienda vinicola di grande successo.
Basi solide e ben radicate nella propria terra, sguardo al futuro: il traguardo dell’80esima vendemmia del Five Roses continuano le Celebrazioni net l’azienda Leone ce Castris, che continua a collezionare traguardi e successi. Dopo pochi giorni dall’ evento dedicato al Five Roses, durante il quale in occasione delle 80 vendemmie dell’iconico vino rosato si e creata un’interessante tavola rotonda con numerosi esponenti del tessuto politico economico e agroalimentare, arriva ta nomina di Cavaliere del Lavoro a Piernicola Leone de Castris, l’unico pugliese tra i nuovi 25 Cavalieri nominati dal Presidente delta Repubblica Mattareila. Un’onorificenza che va a imprenditori che hanno contribuito in modo significativo con la loro attività d’impresa alla promozione dell’economia nazionale e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

Viaggio tra i sapori: Alessandro Lunelli al Nautilus.
Proseguono gli appuntamenti con le serate di degustazione presso il ristorante Nautilus Garden, in via Paisiello 9 a Lecce. Nella suggestiva cornice del giardino estivo, in un elegante trionfo di luci e di verde, Alessandro Lunelli ha presentato alcune tra le migliori etichette delle Tenute Lunelli, fedeli espressioni della vocazione vinicola di una famiglia nota al grande pubblico per aver portato a tavola, nel 1952, il famoso Ferrari, la Cantina Metodo Classico leader in Italia. A fare gli onori di casa non poteva che essere Gianmarco Villanti, sommelier e proprietario del locale, sempre attento a conciliare i sapori mediterranei con le inebrianti peculiarità dei vini prelibati.

Fonte: Salento in tasca.

Puglia del vino pluripremiata a Bruxelles.
in collaborazione con la Regione Puglia Puglia del vino pluripremiata a Bruxelles Ufficio perle Relazioni con il Pubblico sa lentointasca Numero Verde 800-713.939 La Puglia del vino conquista la trentesima edizione del Concours Mondial de Bruxelles 2023 nelle due sessioni dedicate ai rosati e ai bianchi e rossi, tenutesi rispettivamente a marzo scorso e maggio. Si tratta della più grande competizione al mondo dedicata alle eccellenze enoiche con una giuria altamente qualificata composta da oltre 300 degustatori internazionali che hanno valutato 7500 campioni. La Puglia per l’Italia è regione pluripremiata: sessantanove i vini insigniti, di cui 14 ori e 13 argento nella sessione rosati, più altre 17 medaglie d’oro e 25 d’argento nella sessione rossi e bianchi con una gran medaglia d’oro per il Moros, vino rosso rivelazione, un Salice Salentino Doc prodotto da Claudio Quarta.

Fonte: Salento in tasca.

Un nuovo piano vitivinicolo.
A trent’anni dall’ultimo documento programmatico Un nuovo piano vitivinicolo L’assessore regionale all’Agricoltura ha messo in campo un gruppo di lavoro. A 30 anni dall’ultimo documento programmatico, approvato nel 1993, la Regione avrà un nuovo Piano vitivinicolo. L’assessore regionale dell’Agricoltura, Luca Sammarti no, ha istituito con un decreto il nuovo gruppo di lavoro che si occupera della redazione del documento. *Sono trascorsi 30 anni dall’ultimo documento programmatico approvato nel 1993, sotto la regia di Diego Planeta e Giacomo Tachis – ricorda Sammartino – un periodo di tempo lunghissimo nel quale la Sicilia è passata dall’essere terra di produzione di vini sfusi, o di vini che i grandi marchi internazionali.

Fonte: Gazzetta del Sud.

Un documento programmatico per il nuovo piano vitinicolo.
Un doc umento programmatico per il nuovo piano vitinicolo. Dopo 30 anni dall’ultimo documento programmatico, approvato nel 1993, la Regione Siciliana avrà un nuovo Piano vitivinicolo, fondamentale per elaborare le direttrici dello sviluppo di uno dei settori simbolo delle produziom d’eccellenza dell’Isola. L’assessore regionale dell’Agricoltura, Luca Sammartino, ha istituito con un decreto il nuovo gruppo di lavoro che si occuperà della redazione del documento. «Sono trascorsi 30 anni dall’ultimo documento programmatico approvato nel 1993, sotto la regia di Diego Planeta e Giacomo Tachis”, ricorda Sammartino, “un periodo di tempo lunghissimo nel quale la Sicilia è passata dall’essere terra di produzione di vini sfusi, odi vini che i grandi marchi internazionali utilizzavano per tagliare i propri, a terra dalla quale provengono alcuni dei più importanti brand dell enologia internazionale.

Fonte: MF Sicilia.

Soave rientra nell’associazione Città del Vino.
Minchio: «Ampliamo l’attrattività turistica». Opposizioni contrarie •• Con voti unanimi, senza la presenza di consiglieri di minoranza al momento del voto, il Consiglio comunale ha deciso di rientrare dopo un paio di decenni nell’associazione nazionale Città del Vino: la quota annuale di adesione è di circa 1.300 euro. Soave ha già fatto parte di questo sodalizio a partire dal 1998 durante l’amministrazione dell’allora sindaco Giorgio Magrinelli, ma dopo quattro anni il Comune aveva deciso di disdire l’adesione. «Questo perché, rispetto alla quota associativa che pagavamo al tempo di due milioni di lire, non arrivavano risultati concreti», ha ricordato l’ex sindaco Gaetano Tebaldi, all’epoca consigliere dell’amministrazione Magrinelli, «in quegli anni l’organismo non funzionava: ci dava solo uno spazietto sulla propria rivista. Nel frattempo hanno aderito altri Comuni vicini al nostro, vocati al vino, come Illasi, Colognola ai Colli e San Bonifacio.

Fonte: Arena.

Tre vini della cantina “Il Barone” premiati con medaglie a Bruxelles.
Triplo riconoscimento all’azienda vitivinicola “Il Barone” di Belfiore al “Concours Mondial de Bruxelles”, nella sessione Vini Rossi e Bianchi, svoltasi a Porec in Croazia. Due medaglie d’oro e una di argento sono state vinte dai vini di Andrea Cescon denominati “Le Tre Grazie”, “Le 500 del Nicio” e “El Ciuti”. I tre rossi sono stati premiati tra i 7504 campioni di vino provenienti da tutto il mondo. Il titolare e cantiniere de “Il Barone” è Andrea Cescon, maestro enogastronomico sommelier. “Le 500 del Nicio” è in ricordo di Dionisio, il fratello di Andrea. Cinquecento le bottiglie di Cabernet Sauvignon dal colore rubino intenso che ogni cinque anni vengono prodotte in barrique di rovere francese.

Fonte: Gazzettino Venezia.

“SerVite”, il vino dell’ex don È signore solo chi serve».
Luca Favarin ha presentato il suo progetto sociale che coinvolge gli ultimi e i fragili «Quando lavoro la terra sento la presenza di Dio, è un legame intriso di gratitudine» 44 s erVite”, il vino dell’ex don È signore solo chi serve» parecchio tempo che sono carcerato. Qualche anno fa ho conosciuto Stefano Ferro e, quando ho potuto chiedere un lavoro, gli ho scritto una lettera. Stefano ha parlato con Luca Favarin e mi è arrivato un contratto. Succedeva 3 anni e 7 mesi fa. Sono un idraulico, ma ho iniziato a coltivare la terra della cooperativa di Luca a Sacro Cuore: una terra crudele, che chiedeva tanto lavoro. Abbiamo iniziato con l’orto, ma non vendevamo molto. Così un giorno Luca mi ha detto “piantiamo delle viti”. Gli ho risposto “non so come si fa, non l’ho mai fatto”.

Fonte: Mattino Padova.

Liliana Resinovich, l’amico speciale Claudio Sterpin: “Ci vedevamo in una cantina, lei aveva le chiavi”.
“Anziché andare al bar a bere un caffè ci nascondevamo lì”. Così Claudio Sterpin, l’uomo che nei mesi scorsi ha confermato di avere una relazione con Liliana Resinovich, ha raccontato ai microfoni della trasmissione Ore 14 su RaiDue, dove incontrava lontano da occhi indiscreti la 63enne scomparsa un anno fa a Trieste e trovata cadavere il 5 gennaio nel bosco dell’ospedale psichiatrico di San Giovanni, a un paio chilometri da casa. In particolare si tratterebbe di una cantina e di una soffitta, due posti concessi da alcuni loro amici di cui Liliana aveva le chiavi. “Li abbiamo usati per un paio di mesi durante i primi mesi del 2021” spiega Sterpin che oltre a confermare la relazione tra lui e la donna, a Chi L’ha Visto? ha anche parlato di un codice che utilizzavano per comunicare tra di loro senza essere scoperti dal marito di Liliana, Sebastiano Visintin. Claudio in uno di quei luoghi segreti si è recato anche dopo la scomparsa della donna. “Ci sono andato per cercarla, ma poi ho capito che era inutile farlo” ha detto.

Fonte: Fanpage.

In cantina, sul tram, dietro le sbarre: i ristoranti dove non te li aspetti. Ecco 5 luoghi insoliti dove mangiare a Milano.
Una tentazione culinaria che vince su tutte le altre: il sapore della scoperta di luoghi nascosti, inusuali e talvolta perfino inafferrabili, perché in movimento. Il mangiare è, allo stesso tempo, un rituale intimo e di condivisione. Un meccanismo complesso dal punto di vista di simboli e consuetudini, dove anche le emozioni si spingono su piani diversi: l’ebbrezza di un ristorante gourmet, il vincolo dell’esclusività ma anche la curiosità di indagare lo sconosciuto. Insomma, “famolo strano” anche (anzi, soprattutto) a tavola. C’è forse però una gastro-tentazione che vince su tutte le altre, che è il gusto del segreto, dell’unico, dell’eccezionale: insomma, il sapore della scoperta di luoghi nascosti, inusuali e talvolta perfino inafferrabili, perché in movimento.

Fonte: Milano – la Repubblica.

Vigneti aperti: continua il successo dell’enoturismo dopo Cantine Aperte.
Dopo il successo che, anche in Umbria, ha riscosso la trentunesima edizione di Cantine Aperte il 27 e 28 maggio scorso, prosegue per tutta l’estate la possibilità per gli enoturisti di arricchire il proprio soggiorno nella regione con esperienze in vigna e in cantina, grazie a “Vigneti Aperti” l’appuntamento organizzato dal Movimento Turismo del Vino Umbria a partire dal mese di giugno. Le cantine aderenti resteranno aperte, su prenotazione, per visite ai luoghi di produzione e degustazioni guidate di vino ed eccellenze della tavola umbra. E nei fine settimana estivi si potrà godere della bellezza del territorio, dell’accoglienza che solo le cantine MTV sanno offrire e di tutto il piacere della tradizione enogastronomica regionale.

Fonte: Umbria e Cultura.

Il Metaverso: un importante strumento per conoscere prodotti, marchi e cantine.
Il metaverso – uno spazio tridimensionale all’interno del quale le persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire – è una grande opportunità per scoprire la storia di un marchio, di una cantina, ma anche per scegliere le materie prime e per conoscere la provenienza delle eccellenze enogastronomiche (una frontiera tecnologica già sperimentata, per esempio, dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele). Questo è ciò che è emerso nell’incontro con Agia-Cia, l’associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, nell’ambito dell’evento della Fondazione Mondo Digitale, per esplorare la tecnologia e le sue implicazioni nell’economia, nella cultura e nella formazione.

Fonte: Italia a Tavola.

Unione Vini, il ritardo nella misura Ocm promozione è un danno.
Preoccupa l’allungamento dei tempi di approvazione della misura Ocm promozione 2022-2023 del vino italiano nei Paesi terzi, che concede finanziamenti e contributi ai produttori. La data è slittata infatti ulteriormente al 21 giugno, con il competitor francese che ha già emanato il bando da quasi 2 mesi e ora ha tutto il tempo per organizzare al meglio i programmi il cui avvio è previsto il prossimo 16 ottobre. Il tema è stato affrontato dall’Unione italiana vini (Uiv) riunita in Consiglio nazionale presso l’Azienda Bellavista a Erbusco (Bs), come anche la situazione di impasse sul fronte della produzione e commercializzazione dei prodotti dealcolati, che in Italia restano ancora inibite nonostante il via libera da parte dell’Unione Europea e le reiterate sollecitazioni dell’associazione al ministero dell’Agricoltura.

Fonte: ANSA.

Vino, consiglio Uiv: “Impasse preoccupante su Ocm promozione e dealcolati”.
Secondo l’Unione italiana vini, si allungano i tempi di approvazione della misura relativa alla promozione 2022-2023 del vino italiano nei Paesi terzi. Il presidente Uiv Frescobaldi: “Svantaggi competitivi evidenti”. Ocm vino – promozione e dealcolati i temi oggetto delle principali preoccupazioni di Unione italiana vini (Uiv), riunita venerdì 9 giugno in Consiglio nazionale presso l’Azienda Bellavista a Erbusco (Bs). Come si legge in un comunicato stampa dell’associazione, si allungano i tempi di approvazione della misura relativa alla promozione 2022-2023 del vino italiano nei Paesi terzi, dopo le recenti richieste di “aggiustamento” da parte del ministero dell’Economia. Ora l’ok alla misura è ulteriormente rinviato al 21 giugno, con il competitor francese ha già emanato il bando da quasi 2 mesi e ora ha tutto il tempo per organizzare al meglio i programmi il cui avvio è previsto il prossimo 16 ottobre. Contestualmente, Uiv rileva il permanere della situazione di impasse sul fronte della produzione e commercializzazione dei prodotti dealcolati, che in Italia restano ancora inibite nonostante il via libera da parte dell’Unione europea (Regolamento 1308/2013) e le reiterate sollecitazioni dell’associazione imprese italiane del vino presso il ministero dell’Agricoltura per risolvere uno stallo che genera un evidente svantaggio competitivo. Per Unione italiana vini la situazione di stallo su questi due aspetti strategici risulta ancora più pesante nel contesto di brusco rallentamento dei mercati internazionali registrato in questi primi mesi dell’anno.

Fonte: La Repubblica.

Vino di Sicilia, dopo 30 anni ci sarà un nuovo Piano della Regione siciliana.
L’Agricoltura in Sicilia vede dopo 30 anni un nuovo Piano vitivinicolo regionale. L’ultimo era stato approvato nel 1993: si tratta di un documento fondamentale per elaborare le direttrici dello sviluppo del settore del vino, una delle produzioni d’eccellenza della Sicilia. L’assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, Luca Sammartino, ha istituito con un decreto il nuovo gruppo di lavoro che si occuperà della redazione del documento. Secondo Sammartino dal 1993, anno del documento precedente redatto da Diego Planeta e Giacomo Tachis “la Sicilia è passata dall’essere terra di produzione di vini sfusi, o di vini che i grandi marchi internazionali utilizzavano per tagliare i propri, a terra dalla quale provengono alcuni dei più importanti brand dell’enologia internazionale”. Eccellenze come il Nero d’Avola, il Cataratto, l’Inzolia, il Nerello mascalese, i vini dell’Etna e il Carricante, tutti vini “che oggi non hanno nulla da invidiare, quanto a prestigio e riconoscibilità, ai grandi vitigni italiani e internazionali tradizionali”.

Fonte: FocuSicilia.

Il mercato degli alcolici crescerà ancora. Anche per il vino, ma soffrirà il segmento entry-level.
Le previsioni Iwsr: per vini fermi premium e spumanti crescita aggregata del 2% in valore all’anno fino al 2027. Un quadro politico internazionale sempre più teso non aiuta il commercio, e neanche le pressioni di alcuni Governi e dell’Oms per politiche sempre più stringenti in materia di consumo, comunicazione, commercio e promozione delle bevande alcoliche. D’altronde, però, se vino, birra e liquori accompagnano la vita dell’uomo da millenni, un motivo ci sarà, e al crescere della popolazione mondiale e della ricchezza in alcune aree anche il giro d’affari del comparto del wine & spirits è destinato a crescere ancora, con un aumento di ben 21 miliardi di dollari a fine 2023, rispetto ad un valore globale stimato in oltre 1,7 trilioni di dollari (di cui 207 miliardi imputabili al vino nel 2022). E le previsioni di crescita fino al 2027 sono di un +2% annuo, nel complesso. Usa e Cina, a livello globale, restano i motori principali della crescita, ma sempre più importanti, saranno economie come India, Messico e Brasile, soprattutto per la crescita in volume.

Fonte: WineNews.

Ocm vino-Promozione, il governo chiede altro tempo. Uiv: “Danneggiati”.
Ocm vino-Promozione e dealcolati i temi oggetto delle principali preoccupazioni di Unione italiana vini (Uiv), oggi riunita in Consiglio nazionale presso l’Azienda Bellavista a Erbusco (Bs). Si allungano infatti – dopo le recenti richieste di “aggiustamento” da Parte del ministero dell’Economia – i tempi di approvazione della misura relativa alla promozione 2022-2023 del vino italiano nei Paesi terzi. Ora l’ok alla misura è ulteriormente rinviato al 21 giugno, con il competitor francese che ha già emanato il bando da quasi 2 mesi e ora ha tutto il tempo per organizzare al meglio i programmi il cui avvio è previsto il prossimo 16 ottobre. Contestualmente, Uiv rileva il permanere della situazione di impasse sul fronte della produzione e commercializzazione dei prodotti dealcolati, che in Italia restano ancora inibite nonostante il via libera da parte dell’Unione Europea (Regolamento 1308/2013) e le reiterate sollecitazioni dell’associazione imprese italiane del vino presso il ministero dell’Agricoltura per risolvere uno stallo che di fatto genera un evidente svantaggio competitivo.

Fonte: Cronache di Gusto.

STAMPA ESTERA

Sherry-Lehmann deja sin vino a los ejecutivos de Wall Street.
La compañía gestiona una Bolsa oficiosa que permite invertir en botellas de vino de todo el mundo A punto de cumplir un siglo de historia, Sherry-Lehmann es mucho más que una tienda de vinos en el corazón de Manhattan. Es una institución entre los amantes del vino y, sobre todo, entre los ejecutivos de Wall Street, a los que permitía invertir en las mejores añadas con la promesa de grandes rentabilidades futuras. Hoy, las botellas han desaparecido misteriosamente y los millones de dólares invertidos se han esfumado. La compañía se defiende: como en la Bolsa, no hay inversión segura y ésta era de alto riesgo. Perderlo todo entraba dentro de las posibilidades. ¿Desde cuándo es necesario explicar esto en Wall Street? Sin embargo, no son pocos los que empiezan a sospechar que han sido víctimas de una estafa. Y aunque a este Lehmann le sobra una `n’ en el apellido, los inversores creen que ha ido demasiado lejos con la especulación. Que la compañía atraviesa momentos dificiles es más que evidente. Hace unos días se vio obligada a cerrar sus puertas porque perdió su licencia para vender licores en Nueva York. No liquida sus impuestos y los proveedores ya no le fian más mercancía porque no paga sus facturas. Sherry-Lehmann cuenta con nueve décadas de historia a sus espaldas. Su emblemática tienda está situada en Park Avenue, en un punto neurálgico en el que confluyen el distrito de oficinas de Manhattan, la conocida como milla de los milmillonarias y el barrio residencial más noble de la ciudad, el Upper East Side. Hasta antes de la pandemia, era el proveedor oficial de cualquier fiesta de la jet set Se sospecha que el dueño del negocio ha malvendido los vinos que custodiaba acosado por las deudas que se preciara en la Gran Manzana.

Fonte: Expansión.

Vinos de mujeres en Madrid y Barcelona.
El lunes se celebrará la primera edición del showroom de Mujeres del Vino en Madrid (Librería Blanquerna). Participarán, de 17 a 20 horas, ocho bodegas catalanas: Clos Figueras, Vinyes d’Olivardots, Mas Bertran, Vins el Cep, Pla de Morei, Clos Galena, Bodegas Pinord y Marco Abella. Mujeres del Vino es un proyecto de la sumiller Meritxell Falgueras y de la elaboradora Anne-Joséphine Cannan. Quieren “proyectar a las mujeres involucradas en la viticultura y la elaboración de vino, además de la enología, la sumilleríay la comunicación, para tejer sinergías y visibilizar un rol que cada vez tiene un mayor peso en las bodegas familiares y en las grandes marcas”. Las bodegas que integran Mujeres del Vino se distribuyen con proyectos en Catalunya, Baleares, Galicia, Navarra, La Rioja, Castilla y León, Castilla-La Mancha, Andalucía y Canarias. Por otra parte, el Reial Cercle Artistic de Barcelona acogerá a partir de las 19 horas del jueves Wine and Jazz, donde se maridará música y gastronomía con vinos elaborados por mujeres o nacidos en bodegas lideradas por mujeres. Participarán Vallformosa, Juvé e Camps, Jean Leon, Alta Alella, Herència Altès, Parés Bala, Vins el Cep, Lagravera, Vinyes d’Olivardots y Vins de Pedra. Este es un acto solidario a beneficio de la investigación de la endometriosis. Los 45 euros de la entrada se destinarán a la Fundació Clinic per la Recerca Biomèdica.

Fonte: Vanguardia.

Should You Actually Buy the Second-Cheapest Wine?
I wanted to know whether I might be missing some interesting wines in the lower price range. “I HAVE GOOD NEWS and bad news,” I told my friend Holly as we sat down to dinner recently at Koloman restaurant in Manhattan. “I’m buying the wine. But it has to be the second-cheapest one on the list.” Ordering the second-cheapest wine has long been put forward as a strategy, but whether it will get you the best or the worst value—or whether anyone actually orders this way—remains up for debate. According to one theory, many people order the second-cheapest wine because they want a good price without appearing to be the sort of cheapskate who orders the cheapest bottle. A counter-theory says the second-cheapest wine is a bad value because those who create the lists anticipate this strategy and mark up the second-cheapest wine more than others, confident it will sell. I’ve never paid attention to either premise because I’ve never ordered a wine in a restaurant based on price alone. But I certainly know people who have. How bad—or good—could such a wine be? I decided to find out. Koloman’s beverage director, Katja Scharnagl, was more than game for the challenge of pairing our meal with one of her secondcheapest wines. There were several options at the second-cheapest price of $55. (The cheapest wines were $50). Scharnagl chooses all her wines with the same care, from the $50 to the four-figure options. And yet, she said, no one ever orders the cheapest ones. Most of the bottles she sells are priced at $150-$200. From the various $55 bottles on offer, Scharnagl chose the 2020 Sylvain Morey Bastide du Claux, a white from the Luberon region in France’s southern Rhône Valley. Left to my own devices, I would have overlooked this wine and focused instead on the Koloman list’s many great whites from Austria and Burgundy that cost a good bit more. But the Morey wine was truly delicious, with lush, ripe fruit balanced by bright acidity—an ideal match for the fennel tagliatelle and smoked trout Holly and I had. Scharnagl had shot down the theory that customers tend to order the second-cheapest wine—at least at her establishment.

Fonte: Wall Street Journal Usa Off Duty.

On the hunt for Napa’s ancient, vanishing vines.
Napa’s ancient, vanishing vines Jancis Robinson Wine apa native Tegan Passalacqua is as unlike the stereotypical owner of a Napa Valley winery as you could imagine. His vines are not neat green rows tended by an expensive vineyard management company, but forgotten, ancient stumps. They grow in appellations as unglamorous as Lodi, in the flat delta land south of Sacramento in the San Joaquin Valley, as well as those areas of Contra Costa County, east of the Bay Area, that have so far managed to escape the predation of property developers. He’s also a repository of northern California viticultural history and geography and a sort of unpaid grape broker. Some people know where the bodies are buried. He knows where the deepest vine roots are. During my recent visit to the US, Passalacqua took me on a day trip to his personal centre of operations in his vast pick-up truck. Physically he is larger than life, but he works at a minute scale. Most of the 19 wines he makes for his own Sandlands label are made in tiny quantities, perhaps just 100 crates, from small plots of intriguing vines so old and longuntended that they are no longer very productive. As we headed east out of Napa city he warned me about the transformation of Contra Costa since I’d last visited in the 1980s. Back then, it was a characterful sandy wasteland dominated by pylons between patches of vines fanned by the descendants of Portuguese immigrants. It’s still windy, as evidenced by the forest of turbines on the horizon, but is now soulless San Francisco commuter country. What used to be a two-lane highway is now a freeway with a constant, noisy stream of commuters doing their best to get somewhere with more somewhereness than these housing tracts. There is no town centre. Perhaps because of the proximity to San Francisco and its homelessness crisis, we saw several lost souls walking we knew not where, some barefoot. Passalacqua was careful to lock up his truck when showing me round the few remaining vineyards. This is truly a very strange place, whose ancient vine roots will doubtless soon be prey to bulldozers. “In 20 years the whole area will forget it had an agricultural past,” he predicted. There’s a new Contra Costa Logistics Center here, its first tenant a vast Amazon warehouse. As well as producing his own wine, Passalacqua has for 20 years been director of winemaking at Turley Cellars, another specialist in old-vine wine founded by Larry Turley in 1993. But there are fewer and fewer vines to choose from: Turley’s second-oldest grape source, a six-acre plot of Zinfandel planted in Contra Costa in 1896 that was personally pruned by its 90year-old owner until recently, is now covered with 57 (identical) homes.

Fonte: Financial Times Life&Arts.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.