rassegna stampa vino di mercoledì 5 luglio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 5 luglio 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Ricci Curbastro, il vino brinda alla sostenibilità.
L’azienda della Franciacorta migliora conti e vendite. E si conferma prima società benefit del territorio dal 2017 Ricci Curbastro, il vino brinda alla sostenibilità. La chiave del successo, nel settore vitivinicolo, sono gli investimenti nella sostenibilità, a tutela dell’ambiente e del territorio, il pensiero smart e una grande attenzione alle buone pratiche e alla progettazione per il futuro. Accade all’azienda agricola Ricci Curbastro di Capriolo, nel Bresciano, oggi gestita da Riccardo e dai figli Gualberto e Tommaso, nata nel 1885 e poi completamente rivista e portata al passo dei tempi dal patron Gualberto Ricci Curbastro e che ora è la prima società benefit di Franciacorta e dal 2017 la prima azienda sostenibile di Lombardia e tra le migliori nove in Italia. Il dato è emerso durante la presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2022.

Fonte: Giorno.

Veronafiere apre a nuovi alleati.
Si a operazioni straordinarie come quella Cibus-Tuttofood Veronafiere apre a nuove alleanze, in Italia e soprattutto all’estero. L’esercizio 2022 del gruppo fieristico — che tra i vari eventi organizza il Vinitaly e Fieragricola —si chiude con un disavanzo di 5 min di euro: 4mputabili principalmente a svalutazioni societarie di alcune partecipate e controllate, considerate necessarie e improrogabili dal gruppo, alla decisione di operare accantonamenti prudenziali e al riassetto societario», recita una nota della società. Al contempo: «I ricavi del gruppo si attestano su 107,7 min di euro (80,7 quelli della capogruppo Veronafiere spa, contro un disavanzo di 6,1 min), in crescita del 2,1% sul 2019, ultimo anno di riferimento, e un Ebitda di 17,7 min (11,6 quello di Veronafiere spa), in aumento del 22,5% sul 2019».

Fonte: Italia Oggi.

Mix di azioni nel vigneto Flavescenza tenuta a bada.
Ridurre e tenere sotto controllo la presenza di flavescenza nel vigneto si può. Lo ha dimostrato la zona del Prosecco docg dove il Consorzio di tutela ha messo in campo una aerie di strumenti che hanno consentito di abbattere, nei 102 vigneti monitorati, il 70% il numero degli scafoidei, lo Scaphoideus titanus, noto appunto come la cicalina flavescenza dorata. Un risultato, dovuto principalmente ai comportamenti tenuti l’anno scorso che hanno portato all’estirpazione delle piante malate e all’attenta lotta all’insetto. Come spiega Diego Tomasi, direttore del consorzio: «Si è messa in atto un’attività che possiamo definire rivoluzionaria in quanto non ancora sperimentata come la mappatura attraverso l’utilizzo dei droni». Questo ci ha permesso, ad esempio, di escludere il bosco come responsabile dei contagi al contrario dei vigneti mal gestiti che sono risultati invece la vera fonte delle infezioni».

Fonte: Italia Oggi.

Peronospora, -40% di uva in vendemmia.
Fino al 40% in meno di produzione di uva nella prossima vendemmia in alcune aree. E la perdita prevista dall’osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) per gli effetti della peronospora. Maggiormente colpita, in generale, la viticultura biologica che in alcune zone risulta fortemente compromessa. In generale le regioni più danneggiate sono quelle della dorsale adriatica, a partire da Abruzzo e Molise dove è piovuto costantemente dal 4 aprile. Qui la stima è di un calo di produzione del 30-40 % sulle uve convenzionali (50-60% in Molise), mentre si arriva anche al 70-80% sulle uve biologiche. Perdite importanti per Marche (-20% anche per la annata scarsa), Basilicata e Puglia che si affacciano alla vendemmia con cali previsti nell’ordine del 25-30%. Complicata la situazione anche nel Lazio (-25%) e in Umbria e Sicilia con cali tra il 10 e il 15%.

Fonte: Italia Oggi.

Veronafiere supera i ricavi pre Covid Nel 2023 la crescita va oltre le attese.
L’ad Maurizio Danese: «Internazionalizzazione fattore centrale per la crescita, assieme alla digitalizzazione» Sistema fieristico I1 gruppo ha chiuso il 2022 con io7,7 milioni. Solidità finanziaria ripristinata Quest’anno è previsto anche il ritorno all’utile. In autunno il nuovo Piano industriale Giovanna Mancini Archiviata la difficile parentesi del Covid, il gruppo Veronafiere ritorna i livelli pre-pandemia, per quanto riguarda il volume delle attività, le presenze alle manifestazioni e il fatturato, e torna a concentrarsi sullo sviluppo dei prossimi anni. I vertici del gruppo sono Infatti al lavoro per redigere il Piano industriale 2024-2026 che sarà presentato entro l’anno ai soci, forti di un 2022 che ha visto il ritorno ai benchmark pre-Covid e di una prima metà del 2023 che ha portato risultati superiori alle previsioni.

Fonte: Sole 24 Ore.

II Siri Bianco 2022 nella guida de «i mille Vini D’Italia».
Anche il Siri Bianco 2022 della cantina Alte Vigne della Val Camastra, tra «I 1000 Vini d’Italia», la nuova guida de L’Espresso. II premio è stato consegnato nelle mani di Teresa Buchicchio, titolare e amministratrice dell’azienda, negli scorsi giorni, nella bella location del Teatro Manzoni di Milano, durante la presentazione della Guida curata da Luca Gardini, che ha degustato, selezionato e valutato più di 1.000 vini, e presenta più di 500 cantine all’interno delle oltre 600 pagine a colori. I vigneti di Alte Vigne sorgono alle pendici del Monte Siri, immerso nella natura autentica della Val Camastra. Le viti, poste in un’area di 3 ettari, a un’altitudine di 700 metri, possono pregiarsi di ottima esposizione e di una favorevole escursione termica, fattori determinanti per un’ottima qualità delle uve.

Fonte: Gazzetta di Basilicata.

«Vini, una doc Campania».
Una denominazione di origine controllata Campania <<• U che, al pari della Sicilia e di altre denominazioni, possa meglio rappresentare un settore fondamentale come la filiera del vino». E l’idea intorno alla quale sta lavorando l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, per «rafforzare il brand della Campania». Caputo ne ha parlato ieri, insieme con l’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Marchiello, in occasione della presentazione della ricerca di Wine Monitor di Nomisma su «Posizionamento competitivo e notorietà dei vini campani», nella Sala della Giunta «Francesco De Sanctis» con la partecipazione di operatori del settore ed esperti fra i quali Chiara Giovoni, Carlo Alberto Panont, Antonio Rallo, Germana Di Falco.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Campania.

Dieci giorni di festa del vino col Goto club.
Da 32 anni è uno degli appuntamenti di maggior richiamo dell’estate a Santo Stefano. La festa organizzata dal ‘Goto Club’ col patrocinio del Comune racchiude il lavoro di tanti volontari, divertimento, musica e spettacolo. Da domani al 16 luglio al campo Camaiora tradizionale festa del vino aprendo per dieci serate i banchi gastronomici con specialità locali. Si inizia domani sera con un viaggio nella musica dagli anni Ottanta insieme a Radio A; venerdì Mirko e Gemma della scuola Robert Fashion Dance e sabato Luna Folk. Domenica lo show man santostefanese Manuel Giampaoli. Lunedì riposo.

Fonte: Nazione La Spezia.

Grandine nella zona della Sassella Danni ai vigneti Triasso-San Lorenzo.
Le zone più alte rivolte a mattina risultano essere state le più colpite dal fenomeno Situazione da valutare con l’evolversi della stagione. In città allagati sottopassi e scantinati. Le previsioni Precipitazioni nella fase conclusiva delle giornate. Sottopassi allagati in città con super lavoro di vigili del fuoco e forze dell’ordine, acqua nello scantinato di una palazzina in via Bernina, ma senza danni alle persone e soprattutto, purtroppo grandine sui vigneti nella zona della Sassella. Sono proprio le coltivazioni d’uva alle porte del capoluogo le vittime più illustri del violento temporale che, al termine di una giornata di caldo afoso, si è abbattuto lunedì sera su Sondrio accompagnato da forti raffiche di vento. Le mele I chicchi di grandine di dimensioni non proprio irrisorie hanno colpito la striscia della Sassella, da Triasso fino all’imbocco della Valmalenco, passando per San Lorenzo, mentre fortunatamente non hanno interessato né il restante versante retico terrazzato, né tantomeno le coltivazioni di mele.

Fonte: Provincia Sondrio.

Il flagello della peronospora «Produzione di vino al 50%».
Allarme della Coldiretti sulle conseguenze delle piogge per la viticoltura Colpite tutte le denominazioni, con picchi di minore resa vicini al 70%. APPELLO ALLA REGIONE AFFINCHÉ SIANO ESTESI GLI AIUTI ALLE AZIENDE L’AGRICOLTURA. Le continue piogge che fino alla scorsa settimana hanno interessato gran parte delle Marche minano la campagna vitivinicola 2023 con danni tra i filari per la diffusione della peronospora, un fungo capace di compromettere la capacità produttiva delle vigne. Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal sindaco di Cupramontana, centro collinare noto per il Verdicchio dei Castelli di Jesi, adesso è la Coldiretti a segnalare che da nord a sud della regione nessuna denominazione dell’ampio panorama vitivinicolo marchigiano è rimasta indenne: dal Bianchello del Metauro ai Colli Pesaresi, dal Rosso Piceno e Conero al Verdicchio di Jesi e di Matelica passando per Lacrima, Passe’rina, Vernaccia e Pecorino.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Il Gran Monferrato Città europea del vino Da Bruxelles nuova spinta per il turismo.
Gran Monferrato e l’Alto Piemonte, insieme, hanno centrato un importante obiettivo: sono stati scelti come “Città Europea del vino per l’anno 2024”. Il riconoscimento è stato annunciato ieri dal Consiglio Recevin (Rete europea delle città del vino) a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo. Una notizia attesa (e anche sperata) che nel tardo pomeriggio ha permesso di sollevare idealmente i calici in una larga parte del Piemonte, che va dai piedi del Monte Rosa ai confini con l’Appennino ligure, passando per Acqui Terme, Ovada e Casale Monferrato. Si tratta infatti di un risultato storico, che porterà benefici soprattutto a livello di immagine. Destinatarie del prestigioso riconoscimento sono 20 città piemontesi che, nella primavera del 2022, hanno avviato un percorso comune per giungere al riconoscimento di territorio europeo del vino del 2024. Realtà queste, in particolare Ovada, Acqui e Casale, che da qualche tempo hanno stretto una collaborazione, che ha portato alla nascita di progetti importanti come La Strada del vino del Gran Monferrato.

Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.

Ora il Gran Monferrato è ufficialmente “Città europea del Vino 2024”.
Ieri il riconoscimento per i tre centri alessandrini e l’Alto Piemonte Entusiasta la delegazione a Bruxelles: “Così favoriamo il turismo” Ora il Gran Monferrato è ufficialmente “Città europea del Vino 2024”. Dopo i investitura informale arrivata alla fine di maggio, da J ieri pomeriggio il Gran Monferrato di Acqui, Casale e Ovada e l’Alto Piemonte di Gattinara e Ghemme sono ufficialmente la «Città europea del Vino 2024». La Recevin, la Rete europea delle Città del Vino, ha consegnato il riconoscimento ai rappresentanti del territorio al Parlamento Europeo a Bruxelles, in Sala Spinelli. In tutto saranno 20 i Comuni che potranno fregiarsi del titolo il prossimo anno: le tre capitali del Monferrato alessandrino e 17 centri di Novarese, Vercellese, Biellese, Vco in Alto Piemonte.

Fonte: Stampa Alessandria.

Il lievito green che salva i vini dal clima.
Professori e ricercatori dell’università di Foggia hanno isolato e caratterizzato un nuovo lievito enologico che – trasformando gli zuccheri in acidi organici – può «mitigare gli effetti negativi del riscaldamento globale sulla qualità dei vini». Ad annunciarlo è stato lo stesso ateneo, definendo il lievito «un ottimo esempio di come i microrganismi possono migliorare la sostenibilità delle produzioni enologiche». Il tutto è stato possibile grazie al lavoro del professor Giuseppe Spano (foto) e dei ricercatori Pasquale Russo e Vittorio Capozzi del dipartimento Scienze agrarie, Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria dell’università di Foggia.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Un lievito green mitiga il riscaldamento globale sul vino.
Isolato dall’Università di Foggia, migliora la freschena Un lievito green mitiga il riscaldamento globale sul vino Un lievito enologico associato ad una migliorata stabilità del colore e ad una maggiore stabilità microbiologica senza ulteriori aggiunte di anidride solforosa. E quello selezionato dall’Università di Foggia ed è, dicono dall’ateneo foggiano, “un ottimo esempio di come i microrganismi possono migliorare la sostenibilità delle produzioni enologiche, mitigando, peraltro, gli effetti negativi del riscaldamento globale sulla qualità dei vini”. Il lievito è stato isolato e caratterizzato dal Prof. Giuseppe Spano e dai ricercatori Pasquale Russo e Vittorio Capozzi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria (DAFNE) dell’Università di Foggia. “La ricerca è nata da un protocollo d’intesa siglato anni addietro dall’Universita’ di Foggia con le Università di Bordeaux (Francia) e Adelaide (Australia) che hanno selezionato un centinaio di ceppi di lievito, rintracciando a Troia il ceppo dell’uva con la migliore performance”.

Fonte: Quotidiano di Foggia.

“Il vino ama la musica”, Peppe Vessicchio strega Cerignola.
Presso il rooftop Mandwinery il celebre musicista racconta come la musica può “invecchiare” il vino “Il vino ama la musica”, Peppe Vessicchio strega Cerignola Il Maestro non ha risparmiato il racconto di aneddoti, frutto di una lunghissima carriera sui palchi di tutto il mondo Il maestro Peppe Vessicchio a Cerignola sul rooftop Mandwinery per raccontare i suoi studi scientifici tra musica e vino, ovvero come la musica può influenzare l’invecchiamento del vino, in una serata dal titolo “Il vino ama la musica”. Un incontro, nella serata di domenica 2 luglio affacciati sul Duomo, che ha preso le mosse dal volume scritto da Vessicchio, “La musica fa crescere i pomodori”. Il Maestro non ha risparmiato il racconto di aneddoti, frutto di una lunghissima carriera sui palchi di tutto il mondo: le esperienze a Sanremo con Elio e le Storie Tese, il lavoro di compositore e direttore d’orchestra, fino agli studi sul vino.

Fonte: Quotidiano di Foggia.

Medicea Wine Festival Degustazioni e musica – Debutta Medicea Wine Festival. L’Estate Cerretese entra nel vivo. Degustazioni e musica nel borgo.
Domani l’apericena inaugurale nel giardino della Villa e la premiazione del concorso dedicati ai vini Sabato e domenica serata con i produttori e lo street food In attesa delle stelle col Gruppo Astrofili. Sua maestà la Villa Medicea spalanca di nuovo le porte ai visitatori: bentornata all’Estate Cerretese che non si ferma, reduce dal successo de «La Notte di Isabella». Sono stati migliaia i visitatori arrivati in centro storico a Cerreto Guidi lo scorso week-end per rivivere le atmosfere rinascimentali. Ora, spazio al «Medicea Wine Festival»: vino, cibo e musica saranno i grandi protagonisti della 48esima edizione della manifestazione che prenderà il via domani con la serata inaugurale. Fino al 16 luglio un tripudio di appuntamenti per il Festival organizzato dal Comune di Cerreto Guidi e dall’associazione turistica comunale Pro Loco in collaborazione con le contrade del Palio, il Gaceb, l’associazione Ccn ‘Buontalenti’ e altre realtà del territorio.

Fonte: Nazione Empoli.

Il premio Il «Save the Brand» a Masi: «250 anni di storia».
Sandro Boscaini: «L’azienda affonda le radici nella cultura e nella storia del nostro Paese» Masi si è aggiudicata il Save the Brand 2023 nella categoria «Brand storico» per il modello imprenditoriale che il Gruppo ha saputo sviluppare in oltre 250 anni, coniugando l’alta qualità del brand con la capacità di attualizzare i valori e le tradizioni del territorio e di esportarli nel mondo. Il premio è stato ritirato dal presidente Sandro Boscaini e da Raffale Boscaini, direttore Marketing e settima generazione, durante l’evento organizzato a Milano da Lc Publishing Group con la testata digitale Foodcommmunity.it, dedicato agli imprenditori italiani e alle eccellenze del Made in Italy nel settore Food e Beverage che si sono distinte per il valore del loro marchio. «Ci fa piacere», ha detto il presidente dell’azienda, «vedere ancora una volta Masi riconosciuto interprete di un Made in Italy che affonda le radici nella cultura e nella storia del nostro Paese e del suoi territori».

Fonte: Arena.

Produzione di vino in aumento «Sarà un’armata da record».
La produzione delle cantine potrà raddoppiare fino a sfiorare i 120 mila ettolitri Livieri (Coldiretti): «Le premesse ci sono tutte, se non ci saranno eventi estremi». Sarà un’annata da record per il vino della Riviera del Brenta e del Miranese in termini di produzione. A confermare una rosea sotto il profilo delle quantità prodotte, è il referente di Coldiretti del Miranese ed ex sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri. Tra i punti forza della produzione le cantine sociali dell’area di Premaore e di Dolo. Quella di Premaore di Camponogara mediamente ha una produzione annua di 70 mila ettolitri di vino, quella di Dolo si aggira sui 20-25 mila. La produzione, stando a un primo sondaggio, potrebbe essere di circa il 35-40% superiore a quella dell’anno precedente, per via delle caratteristiche del clima di questa estate.

Fonte: Nuova Venezia.

Stefano Gava dirigerà la Cantina Produttori.
Dal 1° luglio 2023, Cantina Produttori di Valdobbiadene S.A.C., storica cooperativa nata nel 1952 a San Giovanni di Valdobbiadene, nella “core zone” Patrimonio dell’Umanità Unesco, si avvarrà delle competenze manageriali, gestionali e tecniche dI Stefano Gava, laurea in enologia all’Università di Padova nel 2005. «La scelta di Gava è frutto di una attenta ricerca fra vari profili — afferma Franco Varaschin, presidente di Cantina Produttori di Valdobbiadene – per introdurre in Cantina una figura di rilievo che sappia far accrescere la produzione e sappia valorizzare i nostri vini. La sua pregressa esperienza è un valore aggiunto per affrontare con serenità le future sfide in un’ottica di innovazione e rispetto delle tradizioni». Oggi Cantina Produttori di Valdobbiadene è il tramite di un dialogo unico: quello tra i propri soci, 600 circa, e i consumatori di tutto il mondo.

Fonte: Tribuna Treviso.

In Maremma, una giornata perfetta alla cantina Le Mortelle di Antinori.
I pini marittimi sono come code di pavone verdi nel cielo, poi ci sono i filari di cipressi, l’acqua che interrompe a tratti la terra, boschi estesi senza una casa. E notti finalmente senza una luce. La Maremma è la bellezza dell’Italia che dovremmo proteggere tutti pretendendo che resti se stessa, con più natura che uomini, con più sostanza che apparenza. Anche per questo le cantine Le Mortelle – possedimento già nel 1863 della famiglia Marchesi Antinori poco distante da Castiglione della Pescaia – è un bel progetto: perché innova, porta qualità sul territorio, ed eccellenza (quindi lavoro, e un turismo selezionato) sul territorio, senza snaturare l’animo di questi luoghi. Non lo fa nemmeno dal punto di vista del paesaggio.

Fonte: Vanity Fair.

L’enologo Dini, riposo in cantina per il vino migliore.
Come l’autore di un libro scrive meticolosamente le caratteristiche dei suoi personaggi, così l’enologo della Cantina Siddùra, Dino Dini, crea anche a suo gusto e intuizione i vini delle tenute di Luogosanto. È lui a buon diritto l’autore della collezione di vini Siddùra, salita quest’anno a dieci nomi grazie all’aggiunta di due Carignano appena nati dalla maestria dell’enologo. Autore o meglio coautore, come si definirebbe lui, che della sinergia con l’amico e collega agronomo Luca Vitarelli ha fatto la vera forza dell’azienda.

Fonte: ANSA.

La Cantina del Piglio cerca acquirenti.
Dal 1960, anno di nascita, la Cantina Sociale Cesanese del Piglio ha sempre lavorato per la promozione del territorio e del Cesanese, ha fornito supporto tecnico ai soci e ha lavorato all’ottenimento della D.O.C. nel 1973 e nel 2008 della D.O.C.G. Una realtà che ha segnato la storia del Cesanese. Raggiungiamo, telefonicamente, nell’Aula della Camera dei Deputati l’Onorevole Luca Sbardella presidente della Cantina del Piglio “ Stiamo lavorando per continuare diversamente il lavoro della nostra Cantina. È in corso una trattativa con una cordata di imprenditori, anche locali, intenzionati a rilevare sia la struttura che il marchio. “In questi anni la Cantina ha comunque garantito ai conferitori l’acquisto delle uve. Pensa che sarà possibile anche per la vendemmia 2023?

Fonte: Carlo Zucchetti–.

Poesia del vino e vita vera.
«Qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda» è una frase passata alla storia con L’uomo che uccise Liberty Valance, uno dei migliori western di John Ford, e torna utile in tante situazioni. Anche nel vino. Ho sentito qualche giorno fa un amico consulente in giro per l’Italia, un terzista molto esperto di prosa e poco di poesia. Parlando del più e del meno, mi dice che negli ultimi anni, sempre più cantine fanno ricorso all’osmosi inversa con un’apposita membrana che può togliere un po’ di volatile ai vini. In passato, era una cosa molto sporadica e soprattutto per i vini da invecchiamento (dove dopo 1 anno in legno può salire la volatile), mentre oggi invece sono sempre di più quelli che devono “aggiustare” anche vini giovani.

Fonte: Intravino.

Vino X Roma 2023.
Da mercoledì 5 a venerdì 7 luglio, dalle 19,30 alle 23,30, “The BoX”, accoglierà la terza edizione di “Vino X Roma”, evento dedicato alla cultura enogastronomica italiana che vedrà partecipare una selezione composta da 13 aziende vinicole, 3 di distillati e 9 del settore agroalimentare per un totale di 25 aziende del territorio laziale e 12 tra i migliori chef della Regione. Il tema della manifestazione sarà “Tecnica e Progresso” con l’intento di stimolare tutti i protagonisti riguardo gli argomenti della ricerca, l’innovazione, lo sviluppo e l’internazionalizzazione. Le eccellenze enogastronomiche del territorio e, in particolare il vino, saranno attori di Vino X Roma suddiviso in aree tematiche tra cui la Tasting Area con gli stand delle 25 aziende di wine & food in cui si potranno degustare i prodotti e l’Area Cooking show che vedrà 9 chef e 3 maestri gelatieri del panorama laziale alternarsi nel presentare le ricette innovative ed esclusive in abbinamento ai calici di vino.

Fonte: RomaToday.

Il vino rosso stimola l’attività sessuale. Anche degli anziani. Lo dice la scienza.
Nell’attuale dibattito in merito agli effetti dell’alcol sulla salute, arriva lo studio italianissimo pubblicato sulla prestigiosa rivista medica Journal of Clinical Medicine che mette in relazione consumi e attività sessuale. In particolare, la ricerca dell’Università di Catania e dell’Università di Catanzaro ha valutato una serie di studi tra il 1993 e il 2022, arrivando alla conclusione che il vino rosso, se consumato in quantità moderate, potrebbe potenzialmente aiutare i pazienti con disfunzione erettile e anche stimolare il desiderio sessuale sia negli uomini sia nelle donne. Inoltre, lo studio ha anche suggerito che il vino rosso potrebbe aiutare ad aumentare il testosterone e la fertilità maschile.

Fonte: Gambero Rosso.

Alto Piemonte e Gran Monferrato Città europea del Vino 2024.
L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato hanno ricevuto a Bruxelles dal network RECEVIN (Rete Europea delle Città del Vino), il riconoscimento di Città europea del Vino 2024, il titolo che a rotazione premia le migliori aziende produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vignaiole di Portogallo e Spagna. La corona di alloro è stata assegnata per tutto il prossimo anno a 20 città piemontesi unite sotto un’unica sigla e un programma condiviso di eventi, meeting, convegni e degustazioni distribuiti sulle provincie di Alessandria, Biella, Novara, VCO e Vercelli: Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco.

Fonte: Regione Piemonte.

Vino e archeologia, la scoperta nel sito di Sa Prisgiona.
Sarà che il vento di maestrale che spinge l’area salmastra della costa fino ai territori interni della Gallura, sarà il sole che qui picchia e fa “cuocere” le uve portandole a una maturazione perfetta, o sarà il terreno fortemente granitico che rilascia la sua durezza e insieme unicità al succo prodotto dai vitigni. Saranno tutti questi fattori, uniti a un pizzico di magia legata delle tradizioni antiche, che fanno sì che l’intera area geografica gallurese, a due passi dalle aree gestite dal Consorzio Costa Smeralda, possa a buon diritto essere considerata la culla dell’enologia. E la prova arriva dritta dal passato, dall’epoca nuragica che in Gallura ha lasciato le sue tracce più evidenti. Una fra tutte quella del complesso archeologico di Sa Prisgiona, una sorta di metropoli, abitata dal XIV secolo al XVIII secolo a.C e di cui ancora oggi, grazie agli scavi possiamo godere. Scavi che hanno riportato alla luce una particolarità: dalla terra sono emerse alcune brocchette che contenevano tracce di vino, a testimonianza di come la viticoltura sia stata una pratica antichissima nell’isola.

Fonte: Costa Smeralda.

XXXVI Rassegna Müller Thurgau: vino di montagna.
Dal 6 al 9 luglio torna la manifestazione nata per valorizzare il Müller Thurgau e il territorio della Valle di Cembra. La rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna, organizzata dal Comitato Mostra Valle di Cembra con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali, #trentinowinefest, si appresta a spegnere 36 candeline. L’evento, presentato stamane in conferenza stampa a Palazzo Roccabruna – Enoteca Provinciale del Trentino, prende il via giovedì 6 luglio, ore 18.00 con l’inaugurazione ufficiale al Parco Tre Maestri di Cembra contestualmente all’apertura delle sale di Palazzo Maffei, dove fino a domenica saranno in degustazione 52 Müller Thurgau provenienti da diverse aree del Trentino, oltre che da Alto Adige, Lombardia, Sicilia e Valle d’Aosta. A questi, si aggiungono 19 vini tedeschi, 4 svizzeri e uno della Repubblica Ceca, per un totale di 76 etichette.

Fonte: L’adigetto.

Isola del Giglio, con la musica e il buon vino locale torna Muvinar.
“Approfittando del favor del tempo, guidati da nuove speranze, forti di una maggior serenità interiore… Abbiam teso le corde del vascello! Oliati gli ingranaggi! L’Equipaggio è in posizione! Siamo quindi pronti a salpare! Felici di riprendere il largo sorretti dal vento a cavallo del mare. Seguendo l’onda della rinascita agricola isolana e del comune interesse a promuovere e valorizzare il nostro territorio insieme al lavoro eroico di agricoltura e viticoltura, crediamo non ci sia occasione migliore di riunirci in un contesto di festa”. Con queste parole Irene Carfagna, organizzatrice di Muvinar, annuncia il ritorno dell’evento che unisce musica e vino all’Isola del Giglio. Il primo evento, in programma il 9 luglio all’Antico Faro delle Vaccarecce.

Fonte: Giglionews.

“Frascati, Eleganza Superiore”, l’evento esclusivo e sostenibile del vino Frascati.
Si intitola così l’evento esclusivo voluto dal Consorzio di Tutela Denominazioni Vini Frascati per la stampa specializzata, i ristoratori e i buyer, che si è tenuto lunedì 3 luglio 2023 nella splendida location del Relais Appia Antica, suggestiva villa per cerimonie situata in una delle arterie consolari romane tra le più antiche e famose al mondo, che in comune con il vino Frascati ha la storia millenaria e il vulcano laziale, sulle cui pendici si affaccia. “La sfida del consorzio oggi è quella di penetrare in nuovi mercati. – ha dichiarato a TeleAmbiente Andrea Evangelisti, presidente presidente del Consorzio Frascati – Un vino vulcanico, sapido, importante e, soprattutto, sostenibile, quindi, l’utilizzo del vetro più leggero, cartone da foreste equosolidali, impatti ambientali importanti, senza utilizzare glifosato perchè si sta facendo cultura e formazione sui nostri viticoltori”.

Fonte: TeleAmbiente.

STAMPA ESTERA

Wines of the Future Look to the Past.
Local farmers and winemakers know that the soil here is strong. Hoping to enthrall a new group of sherry consumers. Good wine offers history in every glass. Through the vintage and vineyard, it tells a story of a time and a place. But it can speak of far more, of distant practices and traditions reclaimed. In the best of examples, it can look to the future as well. In sherry country, a flat, dusty swath of southwestern Spain framed by the towns of Jerez de la Frontera, Sanlúcar de Barrameda and El Puerto de Santa María, history was ignored for decades as the sherry business grew and consolidated, focusing on inexpensive, mass-market bottles primarily for foreign markets. But in the past decade or so, a small group of winemakers have focused intently on the region’s past. They have re-examined the terroirs, rediscovered long-lost grapes that were nearly extinct and resurrected unfortified styles that had largely disappeared. In short: They are producing some of the most exciting wines in the world. Sherry is famous the world over as a fortified wine. But the industry has been declining since the 1980s as consumers in Britain, the biggest market for inexpensive sherry, began to lose interest in those mediocre sweet wines. Many producers went out of business, and the land planted to vines dwindled from roughly 70,000 acres to around 15,000. In response, over the past 20 years, labels like Equipo Navazos began bottling small amounts of extraordinary sherries that had been used in blends with nondescript wines to create mass-market sherries. By identifying wines and bottling them separately, producers were able to show a new generation sherry’s potential while charging much higher prices. These superb wines also proved that sherry is not only capable of aging and becoming more complex over time, but that it is very much a vineyard expression and not simply dependent on the skill of the winemaker. One of the key myths about sherry is that the palomino, its primary grape, is neutral and required fortification, intricate blending in the cellar and exposure to air, as with oloroso sherries, or aging under flor, a yeast that gives personality to fino and manzanilla sherries. But in recent years, numerous producers have shown that palomino, planted in the best plots, farmed conscientiously and made into wine with care, can make wines of depth and nuance that express with uncanny precision the place in which the grapes were grown. They are also examining dozens of other local grapes that largely disappeared after phylloxera, a ravenous aphid that devours the roots of vines, devastated European vineyards in the late 19th century. “At the beginning of the 19th century, we had 50 local varieties,” said Alberto Orte, who makes wine across Spain but in recent years has focused on finding and recovering these lost grapes.

Fonte: New York Times Food.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.