rassegna stampa vino di lunedì 31 luglio 2023!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 31 luglio 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da Albrigi Tecnologia, enologia, vino, olio, agroalimentare e consulenza nuovi impianti cantina.

Trentino&Wine… and more: raddoppia la Mostra dei vini del Trentino.
Nella cornice estiva di Tonadico torna l’evento che racconta il vino trentino con degustazioni, masterclass e cooking class venerdì 4 e sabato 5 agosto. Trentino&Wine…and more, evento che rilancia e rinnova la tradizionale Mostra dei vini del Trentino, torna, dopo la data di maggio che si è svolta a Trento, con un nuovo appuntamento venerdì 4 e sabato 5 agosto dalle 17.30 alle 20.30 a Palazzo Scopoli nella bella cornice estiva di Tonadico.

Fonte: Press Absit Daily.

Di Vermentino, fiere di settore, futuro delle Doc più piccole: tutto quello che ci ha detto VinoVip 2023.
Talk show, degustazioni, incontri, il mondo del vino si incontra a Forte dei Marmi per confrontarsi e discutere insieme a produttori, giornalisti ed operatori del settore (circa 700 in totale) durante la manifestazione VinoVip, firmata dalla rivista Civiltà del bere e per la seconda volta in Toscana che si alterna con lo storico evento a Cortina d’Ampezzo. Sono state 62 le aziende vitivinicole protagoniste tra Grand Tasting e Vermentino Show, di grande interesse inoltre la presentazione di un’inchiesta indipendente sulle fiere internazionali che ha coinvolto un panel di 207 cantine. Sono emerse valutazioni interessanti sul modello fieristico in generale e in particolare sull’apprezzamento dei singoli eventi che si sono svolti nel 2023: c’è il grande ritorno Vinitaly (a cui ha partecipato il 78,7% degli intervistati), in calo ProWein (53,6%), Wine Paris & Vinexpo Paris sorprende (11,6%), e la London Wine Fair non convince (5,8%). Da segnalare che il 13% degli intervistati hanno dichiarato di non aver partecipato a nessuno di queste fiere a causa del costo, ritenuto insostenibile per le piccole imprese, e per il modello che viene indicato come “obsoleto”.

Fonte: Identità Golose.

A Venosa patria di Orazio e del vino inaugurata una nuova cantina di vinificazione e affinamento della Tenuta Re Manfredi.
Sotto l’ala del Gruppo Italiano Vini, l’azienda persegue, da sempre, l’intento di accreditare l’Aglianico del Vulture sui mercati italiani ed esteri e sottrarlo alla nicchia alla quale apparteneva. La filosofia della cantina resta sempre a cavallo tra tradizione e innovazione, con l’occhio attento al rispetto dell’ambiente e al futuro.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.

Depuratore 4.0 inaugurato alla Cantina Ramuscello.
La Pimpa e i suoi amici appaiono sulla facciata del nuovo depuratore 4.0 realizzato negli spazi della Cantina Ramuscello. Il mega murale è stato realizzato dal maestro Francesco Tullio Altan e simboleggia la sostenibilità cui punta la cooperativa di Sesto al Reghena. Un’economia circolare che non rinuncia alla quantità e alla qualità dei vini. Il manufatto, alimentato da un impianto fotovoltaico installato sul tetto, è capace di depurare oltre 20mila metri cubi di acqua in arrivo dalle lavorazioni di cantina. Il depuratore non si limiterà al solo trattamento delle acque reflue ma, sfruttando un sofisticato impianto di filtrazione di ultima generazione, sarà capace di fornire un’acqua batteriologicamente pura che potrà essere utilizzata per il lavaggio degli atomizzatori e per l’irrigazione dei giardini.

Fonte: Telefriuli.

La cantina irpina Donnachiara tra le 36 migliori al mondo per Wine&Spirits.
Sono trentasei in tutto il mondo, solo cinque italiane e tra queste c’è la cantina irpina Donnachiara, selezionata per fra le “Value All-Stars” dalla prestigiosa testata americana Wine&Spirits. La realtà vinicola di Montefalcione (Avellino) conferma così il trend di crescita in termini di valorizzazione del suo brand che continua ad avere un respiro sempre più internazionale. “Tra i vini di valore campani questa cantina a conduzione familiare si distingue in modo unico – scrive Wine&Spirits nel servizio speciale a firma, tra gli altri, dell’italian reviewer Stephanie Johansson – grazie all’influenza di tre generazioni di donne, partendo dalla fondatrice Donna Chiara Mazzarelli Petitto, fino a sua nipote Chiara Petitto, madre dell’attuale CEO Ilaria Petitto. I vini bianchi di questa cantina offrono un vero carattere territoriale a prezzi accessibili ma il Fiano di Avellino Empatia 2022 porta questa varietà alla massima categoria, rimanendo leggero ma mostrando un’eccellente profondità e densità”.

Fonte: Senza Linea.

Il vino incontra cultura e divertimento.
La visita in cantina, ma anche l’agriturismo e gli eventi in vigna. Sono ormai tanti i produttori di vino dei Colli bolognesi che aprono tutto l’anno le vigne e le cantine ai visitatori offrendo itinerari, visite guidate, degustazioni,e proposte culturali. Dal jazz alla serata con amici, musica e spettacolo di gruppi teatrali o di eventi, sono tante le occasioni nelle quali i produttori offrono anche l’occasione di trascorrere una piacevole serata immersi nella natura. L’areale dei Colli Bolognesi si estende sulle pendici a sud e ad ovest del capoluogo emiliano, in un territorio ricco di natura e proposte enogastronomiche da scoprire. Una meta perfetta per un week-end di relax e divertimento a due passi dal centro storico di Bologna.

Fonte: Il Resto del Carlino.

Cantina Caleffi, da Spineda alla piccola Ibiza nel vigneto.
Nelle serate trascorse tra i filari d’uva il vino dentro i calici scorre a volontà. Un vino buono, aromatico senza sostanze chimiche proveniente dalla vicina cantina dei fratelli Caleffi che fa presto brillare gli occhi e mette il sorriso sulle guance degli invitati. I giovani hanno trovato un ideale luogo di ritrovo. Chi si lamentava che nei dintorni non esistesse un punto d’aggregazione si sta ricredendo. Basta recarsi a Spineda e osservare l’argine che costeggia il canale per non credere ai propri occhi. File interminabili di auto parcheggiate con un mucchio di gente che si dirige a piedi verso il vigneto della famiglia Caleffi. Un evento che si ripete ogni venerdì all’ora del tramonto e che richiama ragazzi e ragazze da tutte le province con gruppi che arrivano addirittura dal lago di Garda a bordo di pullman prenotati per non correre rischi sulla strada del ritorno.

Fonte: OglioPoNews.

Quando parliamo di “Vino in anfora” stiamo tutti sbagliando qualcosa.
In un recente incontro da me organizzato nel teatro romano dell’antica Tusculum, risalente al I secolo a. C., abbiamo cercato di approfondire il tema dell’utilizzo dell’anfora nell’antica Roma. L’idea era quella di fare un incontro in un sito archeologico, di straordinario interesse tra l’altro, su vino e anfora. Il parco archeologico di Tuscolo si trova oggi nei Castelli Romani, circa 20 km a est di Roma, e ospita le rovine dell’antica città latina di Tusculum, distrutta dai romani nel 1191. Una bellissima serata in cui abbiamo cercato di capire come gli antichi romani utilizzassero le anfore in terracotta per fermentare, affinare e trasportare il vino e di come oggi molti produttori stiano riproponendo e studiando questa tecnica, una comparazione tra l’antico e il presente.

Fonte: Intravino.

A “Vino Vip al Forte” Vermentino sulla cresta dell’onda.
Nel parco di Villa Bertelli a Forte dei Marmi si è svolta la seconda edizione di VinoVip al Forte. Molte le aziende vinicole italiane coinvolte con degustazioni ed incontri nei vari momenti della manifestazione. Particolarmente apprezzata la conferenza stampa sul “fenomeno Vermentino” a cui ha fatto seguito un walk-around tasting con alcuni tra i migliori Vermentino d’Italia nella giornata di lunedì. Il meeting è stato moderato dal giornalista e critico enogastronomico Aldo Fiordelli. Un argomento attuale ed in piena crescita considerando i numeri di vendita del Vermentino che negli ultimi anni ha visto incrementare in modo esponenziale le vendite. Iniziata con escursione storica sulle origini del Vermentino raccontata con maestria da Attilio Scienza, la conferenza ha poi proseguito tracciando un ritratto della varietà considerando vari aspetti altrettanto interessanti e più tecnici descritti all’agronomo Luigi Bavaresco, da Yuri Zambon di Vcr (Vivai Cooperativi Rauscedo) e dell’enologa Graziana Grassini che ne ha illustrato anche le potenzialità evolutive.

Fonte: Luciano Pignataro.

Il Sassicaia rende più di Hermés. Ecco perché l’alta moda vuole bersi il vino.
Vinitaly come una sfilata? Il vino che tende al lusso? Argomenti difficili da accettare per i “puristi” in materia enoica. Infatti, come è emerso nella discussione avviata sul nostro forum, in molti non hanno accolto particolarmente bene né l’idea del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, il quale ha proposto di portare l’alta moda al Vinitaly, né le convinzioni peraltro già note di una new entry di questo mondo come Renzo Rosso, fondatore con la moglie Arianna Alessi della holding Brave Wine, che ha commentato durante l’Assemblea annuale di Unione Italiana Vini: “Il vino deve tendere al mondo del lusso perché è lì che si fa più margine”. Quel che forse sfugge, a Rosso come ai commentatori che lo hanno attaccato, è un fatto accertato dai dati di bilancio: una parte del vino è già super-lusso e con marginalità che fanno impallidire quelle di aziende che fanno borse in pelle pregiata, gioielli e orologi.

Fonte: Gambero Rosso.

Vino e cibo: 10 abbinamenti estivi da provare.
C’è di meglio di un calice in tutto relax, vista mare/monti? Forse no. Ecco dieci proposte, dalle bollicine (per tutte le tasche) ai bianchi di carattere. E le dritte per accompagnarle. Il prosciutto iberico con lo champagne? La pizza col vino rosso? Lo spumante con le cozze? Non c’è niente di meglio di una bottiglia fresca da degustare nelle serate estive.

Fonte: iO Donna.

Su i calici a Bertinoro. Vino del Tribuno, ecco tutti i premiati della Romagna.
Dopo tre anni di assenza causata dalla pandemia, il concorso enologico Vino del Tribuno, la cui prima edizione risale al 1967, è tornato in pista con l’organizzazione del Tribunato di Romagna, l’appoggio del Consorzio Vini di Romagna, l’approvazione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e il patrocinio del Comune di Bertinoro. Vi hanno partecipato 77 vini degustati da quattro commissioni, ognuna delle quali era formata da quattro enologi, un sommelier, un tribuno e un giornalista degustatore. I vini che hanno ottenuto un punteggio superiore a 80100 hanno ottenuto il diploma di merito, quelli che hanno ottenuto il miglior punteggio della loro categoria hanno ottenuto il diploma di gran merito, mentre le prestigiose targhe in ceramica del Tribunato hanno premiato i produttori con la somma dei punteggi più alta e almeno tre vini premiati, e il produttore del vino che ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto. La premiazione si è svolta alla Cà de Bé di Bertinoro.

Fonte: Il Resto del Carlino.

“Noi donne enologhe con la passione del vino così conciliamo lavoro e figli”.
Alessandra Castelli è presidente della startup cooperativa Stessa Terra, che si occupa di vendere vino italiano all’estero: “Non abbiamo sede e non ci sono uomini. Non abbiamo voluto soffitti di cristallo da rompere”. «Non abbiamo sede e siamo quasi tutte donne. Non abbiamo voluto soffitti di cristallo da rompere». Alessandra Castelli è presidente della startup cooperativa Stessa Terra, che si occupa di vendere vino italiano all’estero. «Ci siamo costituiti coop il 6 settembre 2022. Stessa Terra nasce da un’idea saltata fuori da una chiacchierata con Debora Bonora, una delle mie socie.

Fonte: Repubblica Bologna.

Poggio al Chiuso, il Chianti della famiglia Corti, tra storia e vini artigianali.
Poggio al Chiuso è un’azienda a gestione famigliare, babbo e tre fratelli, nel cuore del Chianti Colli Fiorentini a Tavarnelle. Ben 22 ettari gestiti con fatica e dedizione dal modello che, in agricoltura almeno, funziona di più: l’alternarsi delle generazioni nella continuità del lavoro contadino. Dal 1800 la vecchia casa dei Corti dava albergo al baroccio del bisnonno che andava fino a Firenze con ogni ben di dio e lasciava che il cavallo indovinasse la strada del ritorno, per riposarsi. Nel 1949, i figli del patriarca Narciso decisero di commerciare solamente vino ed olio e sette anni più tardi il podere conobbe l’inizio di un’espansione che lo ha portato fino ai giorni nostri.

Fonte: Luciano Pignataro.

San Marcello L’abbraccio del vino e del jazz a Filodivino.
Un luogo incastrato tra le colline di San Marcello, che vive e produce vino marchigiano d’eccellenza ma con una storia che arriva da molto più lontano. L’avventura di Filodivino è nata dal fondatore Alberto Gandolfi proveniente da una lunga storia nell’industria tessile. Intorno al 2016 ha sentito l’esigenza di un cambio radicale da effettuare in più fasi. Prima la vendita della vecchia fabbrica, poi assieme alla moglie Alida la ricerca di un posto dove stabilirsi e produrre vino. Sono 11 i vini proposti da Filodivino, Verdicchio dei Castelli di Jesi e – data la vicinanza a Morro d’Alba – la Lacrima.

Fonte: QdM Notizie.

“Il rapporto tra vino e uomo è antico e profondo, ben radicato nella nostra cultura”.
A WineNews il professor Osvaldo Failla, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali all’Università Statale di Milano. “Il vino è elemento fondante della cultura europea, ma è ai popolo del Caucaso che va riconosciuta l’origine della domesticazione della vite e quindi della viticoltura. La storia, del resto, ci racconta che la viticoltura è in perenne cambiamento, e quindi l’unico modo per conoscerla è conoscerne la storia, e soprattutto conoscerne le origini”.

Fonte: WineNews.

Ca’ Bertacchina è un’antica casa di campagna ricca di fascino e storia, completamente immersa nel verde e a pochi minuti dal centro di Verona.
Situata nei pressi di Verona, in via Gardesane, dista circa 16 km dal Lago di Garda, 7 km dal casello autostradale di Verona Nord e dall’Aeroporto Catullo. È collegata da numerosi servizi di autobus a farmacie, negozi, supermercati e centri commerciali, tutti nel raggio di 2 km. Il complesso architettonico, il cui nucleo originario di case risale al 1500, comprende una chiesa privata neoclassica dedicata a Sant’Ignazio di Loyola.
All’interno della struttura, Villa Cartolari – immersa in un piacevole giardino ricco di alberi – è una tipica casa padronale a doppia scala dallo stile simmetrico ed elegante. Si compone di un corpo centrale cinquecentesco ampliato nei secoli successivi. L’edificio adiacente è seicentesco e ha conservato gran parte della forma originaria e delle pregevoli decorazioni che ne impreziosiscono la facciata. La Corte Piccola è delimitata da un corpo di case coloniche che esibiscono i tratti tipici dell’architettura rurale, con portici e archi rinascimentali.

Fonte: vinievino.it.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da Albrigi Tecnologia

A risentirci a domani.