L’Associazione Go Wine diventa Impresa Sociale Ets. La community dei Soci, la Guida Cantine d’Italia, gli eventi nelle grandi città italiane e sul territorio, i progetti culturali.
Nonostante le continue restrizioni imposte dal Governo e un “blocco” che riguarda gli eventi di degustazione che dura ormai da fine ottobre, l’associazione Go Wine non ha mai fermato la sua attività, continuando anche con forme diverse ad essere presente nel rapporto con i soci e con iniziative sul territorio nazionale.
Negli scorsi giorni, con i soci riuniti in Assemblea in streaming, Go Wine ha modificato in parte il proprio Statuto acquisendo la qualifica di “Impresa Sociale” e recependo così le novità legislative introdotte dalla riforma del Terzo Settore.
“Un passaggio importante che va nel segno della crescita e dell’aggiornamento del profilo della nostra attività – dichiara il presidente Massimo Corrado-. Si è voluto dare un segnale per essere in linea con le novità legislative ed al contempo identificare sempre meglio il carattere dell’associazione.
Ovvero una organizzazione privata che opera senza scopo di lucro, svolgendo attività anche d’impresa di interesse generale e di utilità sociale, con modalità di gestione responsabili e favorendo il più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alle sue attività”.
Con questo atto Go Wine chiederà ora l’inserimento nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
L’associazione Go Wine (d’ora innanzi “anche” Impresa Sociale) svolge una complessa attività che si articola su più temi e che si riconducono ad una visione di fondo: promuovere la cultura del vino e valorizzare in particolare il tema dell’enoturismo. Dando voce ad una figura di consumatore attento e consapevole che, non solo, apprezza la degustazione di un vino, ma unisce a tale piacere il desiderio di conoscere dove quel determinato vino nasce, facendosi idealmente “viaggiatore”.
Associando al vino innanzitutto le persone che lo esprimono e poi tutto il contesto che sta attorno. Ovvero guardando ad un vino “di territorio”, che richiama una precisa identità: paesaggio, luoghi, tradizione, realtà sociale ed economica.
E’ nella visione di Go Wine il vino che fa viaggiare le persone. “E che speriamo sia un ottimo motivo per farci tornare a viaggiare non appena sarà possibile – prosegue Corrado-. E’ un ideale viaggio che ci conduce in molti luoghi del nostro Paese, valorizza il tema della vacanza verde, nella natura, promuove l’incontro con uomini e donne del vino nel contesto del paesaggio in cui operano, conferisce al vino un valore aggiunto e speciale. A cui si aggiunge la scoperta dei tanti vitigni autoctoni che firmano la viticoltura italiana, una vera e propria “ricchezza delle diversità” che affascina e coinvolge sempre più i consumatori”.
Sul fronte delle iniziative l’associazione sta gestendo questa particolare fase di blocco, tenendo innanzitutto un costante contatto con i propri soci, nelle varie aree in cui sono presenti in Italia.
E’ in distribuzione dallo scorso Natale la Guida Cantine d’Italia 2021, con 790 cantine selezionate: sarà presentata con un evento ufficiale a Bologna lunedì 24 maggio.
E’ in svolgimento il Bando della ventesima edizione del Concorso letterario nazionale “Bere il territorio”.
Proseguono, per i soci, le attività di comunicazione e degustazione a casa del progetto “Buono…non lo conoscevo!” volto a promuovere i vini autoctoni, con particolare riferimento a quelli rari o non di particolare notorietà per i soci.
Guardando a maggio, e confidando in una graduale riapertura, l’associazione ha programmato il calendario di degustazioni nelle cinque grandi città italiane in cui opera stabilmente: sono Milano, Roma, Torino, Genova e Bologna. Una serie di appuntamenti che andranno a recuperare in parte gli eventi differiti nel corso dell’inverno, tra cui spicca il Tour di Autoctono si nasce, il Tour di Barolo, Barbaresco e Roero, il grande evento di Bologna Super Wines e l’altro evento di presentazione della Guida Cantine d’Italia a Roma il 10 giugno.
A questo intenso programma si aggiungono alcuni appuntamenti nell’area attorno ad Alba, con il primo evento “I grandi terroir del Barolo a metà maggio, la Festa dei Vini autoctoni del Piemonte sabato 10 luglio e la Festa del Vino del 19 e 26 settembre ad Alba in cui saranno festeggiati anche i 20 anni di Go Wine.
A fianco di tutti questi appuntamenti si muove l’attività delle delegazioni di soci nei territori, con i programmi annuali già varati e pronti ad essere vissuti, fra escursioni in cantina, degustazioni tematiche nelle varie sedi, sempre con il piacere dell’incontro e dello scambio di esperienze.
“E’ questo un tema strategico che ci sta sempre più caratterizzando – dicono da Go Wine – ovvero l’associazione come una grande community! che unisce persone con una comune visione del vino e dei suoi valori. Ovvero da una parte gli uomini e le donne del vino, viticoltori che curano e raccontano il vino dalla vigna al calice; e da altra parte gli enoappassionati che quel tipo di vino cercano, non limitandosi ad una semplice e distratta degustazione. Una community che unisce e che è aperta a quanti condividono l’idea di fondo che anima Go Wine.
Il vino che fa viaggiare è una sorta di sentimento; un qualcosa che spinge le persone a farsi enoturisti e viaggiatori, legando in modo forte il vino degustato con il territorio che lo esprime.
Ci piace il vino che racconta la terra.
Perché ha radici e perché sa rinnovarsi mantenendo intatti i suoi valori, basati sulla sostanza più che sull’apparenza.
Così vogliamo che cresca Go Wine, con sempre più il piacere dell’amicizia e dello stare insieme.
Dopo un anno di Covid, le ragioni di tutto questo sono più forti!