LA CANTINA PIZZOLATO VA OLTRE IL BIOLOGICO. PER I SUOI 40 ANNI PRESENTA IL NUOVO PROGETTO DI SOSTENIBILITA’ DELL’INTERA FILIERA PRODUTTIVA

Tutti i valori dell’azienda trevigiana, leader nella produzione di vino biologico, in una linea che riduce al minimo l’impatto sull’ambiente.

LA CANTINA PIZZOLATO VA OLTRE IL BIOLOGICO. PER I SUOI 40 ANNI PRESENTA IL NUOVO PROGETTO DI SOSTENIBILITA’ DELL’INTERA FILIERA PRODUTTIVA

Rispetto per l’ambiente, sviluppo sostenibile, responsabilità sociale e condivisione degli impegni con i propri fornitori: la Cantina Pizzolato, azienda vitivinicola trevigiana specializzata nella produzione di vini bio e vegan dal 1991, coglie la sfida dei tempi moderni e presenta la nuova linea BACK TO BASIC, che riduce al minimo l’impatto della filiera del vino sull’ambiente. Uve, vetro, tappo, capsula, etichetta e cartone di imballaggio sostenibili: da oggi è possibile.
BACK TO BASIC è un progetto nato volutamente nel quarantesimo anno di attività della cantina che festeggia abbracciando il concetto di “basic” inteso come celebrazione dei valori essenziali e identitari dell’azienda.
Quello dei 40 anni – racconta Settimo Pizzolato, titolare della Cantinaè un traguardo di cui siamo orgogliosi. Biologico è credere che siamo parte di un equilibrio più grande; è una scelta di vita, una responsabilità che vogliamo che ispiri ogni aspetto della filiera produttiva Pizzolato. Forti di questa convinzione sentivamo l’esigenza di realizzare una linea che non parlasse solo di vino biologico ma che coinvolgesse tutti gli stakeholders che gravitano attorno alla realizzazione di una bottiglia.
Questo progetto – commenta Sabrina Rodelli, export manager della Cantina rappresenta al 100% il percorso evolutivo che abbiamo compiuto in questi anni. Anni in cui ci siamo messi in ascolto dei consumatori che, sempre più consapevoli, ci chiedono prodotti che diano forma concreta ai principi di sostenibilità ambientale, di riciclo e riuso dei materiali e di riduzione dell’impatto ambientale. Come azienda vitivinicola siamo chiamati a fare la nostra parte e abbiamo trovato dei partner e dei fornitori che hanno deciso di abbracciare con entusiasmo questo progetto di filiera proponendoci o addirittura realizzando appositamente il loro prodotto più sostenibile.”
La linea di vini BACK TO BASIC va quindi oltre il vino biologico e coinvolge l’intera filiera del packaging composta da sei elementi eco e a basso impatto ambientale:
Il vino in primis, le cui uve certificate bio e vegan provengono dai vigneti della azienda agricola di proprietà della cantina. A questa linea sono dedicati circa 15 ettari in cui vengono coltivati Pinot Grigio, Raboso Piave, Pinot nero, Manzoni Bianco e Chardonnay, i cinque vini della nuova linea BACK TO BASIC.
Il vetro utilizzato per la creazione della nuova linea si basa su un uso dei materiali altamente innovativo. Si tratta infatti del wild glass, la cui miscela è composta per il 94% di vetro riciclato. Questo vetro è 100% certificato PCR (post consumer recycled) e consente una produzione il cui impatto ecologico è estremamente ridotto. L’elemento chiave della sostenibilità si somma poi all’elevato livello di personalizzazione che tale materiale consente. Nel caso della linea Back to Basic si è voluto accentuare l’unicità e l’imperfezione del vetro riciclato utilizzando una texture che ha un effetto vintage (BACK). Il risultato è un design organico e irripetibile nel suo genere.
Il tappo utilizzato è il twin top evo di Amorim Cork, interamente in sughero, materiale ecologico e sostenibile al 100%, naturale, rinnovabile, riciclabile e riutilizzabile che permette di compensare un livello di CO₂ pari a 297 grammi.
La capsula, presenta anch’essa elementi di ricerca e sviluppo in ambito green in quanto deriva da materiale di riciclo.
L’etichetta, in carta Sabrage 100% riciclata e certificata FSC®, non contiene plastiche o altri materiali di derivazione non naturale ed è ottenuta dallo scarto della lavorazione dell’industria del cotone. Essa occupa, sulla bottiglia, il minor spazio possibile, ed è un pezzo unico fasciante così da ridurre l’impatto della colla. Inoltre la tecnica del debossing riduce al minimo l’uso di inchiostri il cui colore è inciso con lavorazione offset, ossia la meno impattante.
Infine, l’imballo del cartone presenta il 79% di carte riciclate mentre per la stampa sono stati utilizzati colori a basso impatto ambientale.
“Per noi la strada della sostenibilità è l’unica percorribile – commenta Sabrina Rodelli. – Un concetto che significa RIFLESSIONE, ATTENZIONE, RISPETTO. Un valore fondante della nostra azienda che ci stimola a sviluppare criteri di rispetto e cura verso l’ambiente, con l’impegno di pensare al lungo periodo. Soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie: questo il nostro impegno e la nostra responsabilità”.