Il vino, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo, continua a essere uno dei protagonisti del panorama agroalimentare globale. Tuttavia, mentre l’export italiano del vino si conferma una storia di successo, il consumo interno mostra segnali di flessione, aprendo nuovi scenari e sfide per il settore.
Un Declino nei Consumi Domestici
Nei primi nove mesi del 2024, in Italia sono stati venduti complessivamente 5,3 milioni di litri di vino, segnando una contrazione rispetto agli anni precedenti. Solo nel terzo trimestre, i volumi hanno raggiunto 1,73 milioni di litri. Rispetto al 2019, si registra una spesa maggiore (+15%) ma un consumo inferiore (-4%), evidenziando un trend che sembra consolidarsi. Il consumo pro capite è previsto stabilizzarsi a 26,3 litri annui, con un volume complessivo che si attesta intorno ai 10,3 milioni di litri.
In particolare, i canali della grande distribuzione organizzata (GDO) hanno subito un calo del 2,5% nelle vendite dei primi sei mesi del 2024, con i vini fermi e frizzanti in diminuzione. Tuttavia, gli spumanti rappresentano un’eccezione positiva, crescendo del 4,2%.
Nuovi Trend di Consumo e Cambiamenti Demografici
Il panorama del consumatore di vino in Italia si sta trasformando. Dal 2023, si osserva un incremento della domanda femminile (+10%) a fronte di un calo di quella maschile (-3%). Il consumo quotidiano, ad eccezione degli abusi patologici esclusi dalle statistiche ufficiali, è in netto declino (-22%), con una forte predominanza degli over 65, che rappresentano il 40% del consumo totale.
Geograficamente, l’Emilia-Romagna guida la classifica del consumo con il 61,3% della popolazione, seguita da Valle d’Aosta (60,5%) e Toscana (60,4%). L’aumento più significativo si registra nella provincia di Trento (+11%), mentre la Basilicata mostra una contrazione del 9%. Le regioni del Nord-Est mantengono il primato nel consumo, con il 59,4% della popolazione coinvolta.
Export e Innovazione come Driver di Crescita
Nonostante la flessione domestica, l’export italiano continua a essere il fiore all’occhiello del settore. Le proiezioni indicano un valore superiore agli 8 miliardi di euro nei prossimi due anni, grazie all’apprezzamento crescente in mercati emergenti come Cina, India e Polonia.
Secondo Valerio Mancini, direttore del Centro di Ricerca Divulgativo della Rome Business School, la domanda si sta orientando verso prodotti di eccellenza e vini naturali. Inoltre, l’innovazione tecnologica, come l’adozione della blockchain, sta trasformando il settore. Le etichette intelligenti, capaci di fornire dettagli sulla produzione e sulla filiera, rispondono alle richieste di trasparenza da parte dei consumatori moderni.
Sfide e Opportunità
Il settore vinicolo italiano si trova in una fase di transizione. Da un lato, deve affrontare sfide economiche e ambientali, come la riduzione dei consumi interni e la pressione sui prezzi medi. Dall’altro, emergono nuove opportunità, come il crescente interesse per i fine wines e i vini biologici, che si stanno affermando anche come forme di investimento.
In questo contesto, l’adozione di pratiche sostenibili e l’attenzione alle esigenze dei consumatori saranno determinanti per il futuro. L’industria deve adattarsi a un mercato sempre più segmentato, dove il vino viene apprezzato non solo come bevanda ma anche come esperienza culturale e simbolo di qualità.
Conclusioni
Il 2024 rappresenta un anno cruciale per il settore vinicolo italiano. Se da un lato il consumo interno è in calo, dall’altro l’export e le nuove tendenze offrono prospettive di crescita. L’innovazione, la sostenibilità e la capacità di rispondere ai cambiamenti demografici e culturali saranno le chiavi per garantire la competitività del vino italiano, sia sul mercato nazionale che su quello internazionale.