FICUZZA, VINI REGALI. La tenuta all’interno della Riserva Naturale, a 700 metri slm, a Piana degli Albanesi.
«A Ficuzza – racconta Diego Cusumano – l’aria è fresca e il microclima unico crea vini altrettanto unici. Le note fruttate raccontano le infinite varietà floreali rare che dipingono una vera e propria opera d’arte». Siamo all’interno della Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza: Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere, Gorgo del Drago, nomi da favola che rimandano a un ecosistema unico e indubbiamente fiabesco. Sono 450, appartenenti a 90 famiglie, le specie vegetali catalogate sin dai tempi dei Borbone: numerose varietà di orchidee endemiche, le rupestri della Busambra come il fiordaliso, il cipollaccio, l’erba-croce e lo sparviere, le erbacee peonie, giaggiolo e viola e ancora la rosa di San Giovanni e l’erica arborea. Le schede botaniche, trasferite su catalogo digitale, sono consultabili nella Real Casina di Caccia, maestosa reggia che dal 2013 ospita il “Museo multimediale del bosco di Ficuzza”.
«È la prima tenuta del nuovo corso – prosegue Diego Cusumano. Da qui è iniziato tutto. Si estende armonicamente all’interno del bosco di Ficuzza, a Piana degli Albanesi, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare. Questo fa sì che ci sia una buona escursione termica: di giorno fa caldo per via dell’esposizione al sole dei vigneti, la sera la temperatura cala, complice il vento di collina. Abbiamo scelto di tenere su parte della proprietà i boschi e la macchia mediterranea tipica della zona. Così i vigneti ricordano un mosaico. Anche questo contribuisce alla qualità del vino. Abbiamo adottato una potatura a Guyot. Non è comune in Sicilia, ma una tenuta così particolare, per altitudine, per i boschi che la circondano, per il paesaggio che la caratterizza non poteva avere una potatura comune. Anche i filari sono disposti in modo diverso: a giropoggio, un tipo di allevamento più facile da trovare in Piemonte. Questo ci facilita nella raccolta, permettendo una maturazione uniforme sulla parcella».
Jalé nasce da uve Chardonnay in purezza, mentre da un blend di Insolia e Chardonnay che vengono da queste parcelle nasce l’Angimbé. È stato impiantato anche il Pinot Nero, un vitigno noto per essere difficile, ma anche elegante. È il vitigno utilizzato per produrre un rosato, il Ramusa, e uno spumante metodo classico che si chiama 700, proprio come l’altitudine di questi vigneti. Qui nasce anche il vino di Re Ferdinando IV: il Salealto, un “vin du Terroir” di Ficuzza, ottenuto da Inzolia, Grillo e Zibibbo in parti uguali, vinificati separatamente poi affinati insieme.
LE NUOVE ANNATE
700 Metodo Classico Brut 2017
Un metodo classico di montagna, da vigneti di Pinot Nero e Chardonnay che si trovano a 700 metri sul livello del mare. L’eleganza per celebrare Tenuta Ficuzza.
Pinot Nero in prevalenza e Chardonnay. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700m slm, esposizione nord-est, con una densità di ceppi pari a 5.000 piante per ettaro e una resa pari a 50 ettolitri per ettaro. Raccolta manuale in cassette.
Vinificazione: pressatura di uve intere e utilizzo solo del primo mosto fiore per evitare tannini e conservare l’acidità, decantazione statica e fermentazione a bassa temperatura. Dopo circa 6 mesi sulle fecce fini, filtrazione e tiraggio, rifermentazione in bottiglia a 13°C. Le bottiglie riposano in cantina per 36 mesi dopo i quali avviene la sboccatura.
Angimbé Terre Siciliane I.G.T. 2020
Affabile come l’estate siciliana, grazie all’Insolia, complesso come lo Chardonnay.
Insolia 70%, Chardonnay 30%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700m slm, esposizione sud-est per l’Insolia, est per lo Chardonnay, con una densità di ceppi pari a 5.000 piante per ettaro e una resa pari a 60 ettolitri per ettaro. Raccolta manuale in cassette nella prima decade di settembre.
Vinificazione: macerazione a freddo delle bucce per 12 ore a 8°C, pressatura pneumatica, decantazione a freddo, fermentazione a 18°-20°C, permanenza in acciaio sulle fecce fini per 4 mesi e successivo affinamento in bottiglia.
Jalé Sicilia D.O.C. 2019
Vigneto del Ventaglio
Proviene dallo storico vigneto di Chardonnay chiamato “del ventaglio” per la sua caratteristica forma. Uno Chardonnay che conquista per intensità, freschezza e pulizia.
Chardonnay 100%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700/800m slm, esposizione sud, con una densità di ceppi pari a 5.000 piante per ettaro e una resa pari a 60 quintali per ettaro. Età media del vigneto pari a 25 anni, raccolta manuale in cassette nella prima decade di settembre.
Vinificazione: macerazione a freddo e successivo illimpidimento statico. Fermentazione in carati di rovere da 225 litri, permanenza per circa 8 mesi negli stessi e successivo affinamento in bottiglia.
GLI ALTRI VINI DI TENUTA FICUZZA
Ramusa Terre siciliane I.G.T.
Grande freschezza e bevibilità in un rosato da uve Pinot Nero in purezza allevato a 700-800 metri sul livello del mare.
Pinot Nero 100%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700 slm, esposizione nord-est, con una densità di ceppi pari a 5.000 piante per ettaro e una resa pari a 60 ettolitri per ettaro. Raccolta manuale in cassette nella prima metà di settembre.
Vinificazione: diraspatura, macerazione a freddo per 24 ore poi svinatura e fermentazione a temperatura controllata. Affinamento sulle fecce fini per 6 mesi.
Salealto Terre siciliane I.G.T.
Il nome richiama le caratteristiche del vino al palato e il terroir di produzione: 700 metri slm. Un vino unico, montanaro e mediterraneo allo stesso tempo
1/3 Insolia, 1/3 Zibibbo, 1/3 Grillo. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700/800m slm, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro e una resa pari a 60 quintali per ettaro.
Vinificazione: raccolta manuale in cassette, macerazione in pressa a temperatura ambiente e successivo illimpidimento statico. Fermentazione in acciaio a 20°C, travaso ed assemblaggio dei vini, permanenza per circa 10 mesi sulle fecce fini e successivo affinamento in bottiglia.
A TOUCHING EXPERIENCE. Sentire uno specifico territorio ad ogni tocco. Il legame che unisce ogni vino alla propria terra d’origine è un legame profondo e indissolubile che definisce l’essenza del vino stesso. Partendo da questa consapevolezza, Cusumano ha voluto rendere visibili e palpabili sulle sue bottiglie le più intime sfumature delle terre Siciliane, mostrando come siano intrinsecamente connesse al vino cui danno origine. Una trama di linee libere posta in rilievo sulle etichette sintetizza i territori di ciascuna tenuta, lasciando al consumatore l’ebrezza di scoprirli uno ad uno al solo sfioro della bottiglia. Chi sceglie i vini Cusumano sarà così accompagnato ad ogni tocco in un viaggio sensoriale che coinvolgerà vista, olfatto, gusto e tatto, per un’esperienza unica dall’intensità straordinaria.
VITICOLTURA SOSTENIBILE. Tutti i vini Cusumano si avvalgono della certificazione SOStain/VIVA “Sustainable Wine”. Comune denominatore delle diversità e delle unicità dei vini Cusumano, infatti, è l’impegno per una viticoltura sostenibile che nasce dal sentimento e dall’obbligo etico di proteggere le risorse, limitandone lo spreco. Una ricerca che si traduce in azioni conformi al protocollo di SOStain, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, attraverso il progetto di sostenibilità V.I.V.A.
CUSUMANO. Fondata da Alberto e Diego Cusumano nel 2001 a Partinico dove ha sede, produce vini eleganti e identitari in cinque tenute: Ficuzza a Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, San Giacomo a Butera (Caltanissetta), Presti e Pegni sulle colline di Monreale, Monte Pietroso a Monreale, San Carlo a Partinico (Palermo). Nel 2013 la famiglia Cusumano ha creato Alta Mora racchiudendo sotto un unico nuovo marchio le contrade di Guardiola, Pietramarina, Verzella, Feudo di Mezzo e Solicchiata sull’Etna.