Il Vino Rosso Italiano Affronta la Crisi: Meno Alcolico e più Identitario

Il mondo del vino italiano sta attraversando una fase di profondo cambiamento, con il vino rosso che affronta una crisi senza precedenti. La flessione dei consumi di vino, soprattutto del rosso, è un fenomeno in atto da tempo, influenzato da diversi fattori generazionali e climatici. Secondo l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (Uiv), è tempo di rivedere le strategie e proporre ai consumatori una nuova identità e coerenza territoriale.

Il Vino Rosso Italiano Affronta la Crisi: Meno Alcolico e più Identitari

Le esportazioni di Amarone, il celebre rosso veneto, hanno registrato un calo del 12% nel 2023, mentre i principali mercati esteri, compresi Stati Uniti e Canada, hanno visto una significativa diminuzione delle vendite. In Italia, le vendite di vini rossi sono scese del 5%.

Per far fronte a questa crisi, i produttori stanno adattando le loro tecniche di produzione. Il Consorzio della Valpolicella, ad esempio, intende rendere l’Amarone meno alcolico e più fresco, senza comprometterne l’identità territoriale. Questo significa ridurre l’appassimento dei grappoli e concentrarsi su un gusto più deciso ma meno fermentato.

La tendenza generale mostra un crescente interesse per vini bianchi e spumanti, che sono sempre più apprezzati dai consumatori, sia per il consumo diretto che per la mixologia. I mercati internazionali, in particolare il Nord America, sono alla ricerca di bottiglie di vino premium sopra i 25 dollari, che siano fortemente legate al territorio e alla tradizione italiana.

In questo contesto, il settore del vino rosso italiano si trova di fronte a sfide significative, ma anche a opportunità di rinnovamento. La chiave per superare la crisi è offrire prodotti distintivi e di alta qualità, in grado di rispondere alle esigenze e ai gusti mutevoli dei consumatori moderni.

 

Vini rossi in crisi mentre bianchi e bollicine dominano il mercato

 

Il 2023 ha visto una profonda crisi nel mercato dei vini rossi, con una tendenza al calo dei consumi che ha coinvolto anche l’Italia, uno dei principali produttori mondiali. Questa flessione è iniziata prima della pandemia e si è accentuata nel corso del 2022 e del 2023, con effetti aggravati dall’inflazione, che ha colpito soprattutto i vini rossi rispetto ai bianchi e agli spumanti.

Negli Stati Uniti, il principale mercato mondiale per il consumo di vino, le vendite di vini rossi sono diminuite del 9% nel 2023, con un calo che ha coinvolto varietà come Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Inoltre, preoccupa il fatto che il vino stia perdendo popolarità tra i consumatori più giovani.

Anche in Europa, segnali negativi arrivano dalla Scandinavia, dove i consumi di vini rossi stanno declinando a favore di altre tipologie, come gli spumanti, particolarmente apprezzati dalle donne.

Anche i nuovi mercati come la Cina non offrono un sollievo, con restrizioni doganali che hanno colpito le etichette australiane, fino ad ora leader di mercato nel paese.

In Italia, vini rossi come Chianti, Brunello, Barolo e Amarone hanno perso terreno sugli scaffali, mentre bianchi e spumanti stanno guadagnando popolarità, spesso utilizzati per cocktail fatti in casa.

I cambiamenti nei comportamenti degli acquirenti italiani, con una diminuzione dei consumatori quotidiani a favore di quelli saltuari, stanno spingendo verso tipologie di vino più adatte agli aperitivi e ai cocktail.

Per affrontare questa crisi, i paesi produttori stanno adeguando le loro strategie, con una riduzione delle superfici coltivate a varietà a bacca rossa e una ricerca di alternative verso produzioni bianche, come Chardonnay e Sauvignon Blanc.

In un contesto negativo, alcuni segnali positivi emergono sul fronte valoriale delle vendite italiane di vino, con un aumento nel segmento premium delle vendite made in Italy negli Stati Uniti.

Infine, i produttori stanno cercando di adattarsi, puntando su vini meno alcolici e con una più spiccata identità territoriale per contrastare i cambiamenti climatici e le preferenze dei consumatori.

Questi dati emergono dall’Osservatorio Signorvino, che ha analizzato le tendenze del mercato nel 2023, evidenziando il successo di Franciacorta, Amarone e Champagne nelle vendite, mentre Prosecco e Valpolicella Ripasso primeggiano nella classifica dei migliori 10 vini per vendite a volume.

Inoltre, il rapporto tra Signorvino e i clienti attraverso la ristorazione, l’enoteca e l’e-commerce si sta rafforzando, con un aumento delle vendite online e un aumento del 65% delle iscrizioni al programma di Loyalty.

Infine, una panoramica sulle tendenze del 2024 nel mondo degli spirits evidenzia un ritorno alla classicità per il gin, il boom degli amari artigianali e l’attenzione per la sostenibilità, mentre il whisky sta guadagnando sempre più popolarità, trasformando l’atto di bere in un’esperienza ricca di sfumature culturali e gustative.