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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 13 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
La solita Ue: il vino è cancerogeno Corsa per evitare l’ultima follia.
Martedì all’Europarlamento il voto sulla relazione che considera nocivo anche il «moderato consumo» di alcolici. Nel 2021 esportati oltre 7 miliardi di euro di bottiglie tricolori I produttori temono ripercussioni per le avvertenze. Gli europarlamentari italiani sono compatti, al di là del colore politico, nel proteggere il vino da un eccessivo «furore ideologico» che rischia di mettere sotto accusa l’intera filiera. Il campo di battaglia è il testo finale della relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca, ossia Beating Cancer) dell’Eurocamera, che sarà votato il 15 febbraio. Non a caso sul documento si è abbattuta una pioggia di emendamenti: nel mirino, in particolare, la mancata distinzione fra «abuso» e «consumo moderato». Mentre, al momento, sarebbe stata scongiurata l’ipotesi di adottare un’etichetta di avvertenza sanitaria (tipo tabacco) anche sulle bevande alcoliche. Si trattava del Nutriscore, che bolla con una ‘F’ nera – ovvero il massimo grado di pericolosità per la salute – le bevande anche minimamente alcoliche.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Campobello le bottiglie col sapore di Sicilia.
«Provvidenza e creazione» è il motto della famiglia Bonetta. Siamo a Campobello di Licata, Sicilia agrigentina, terreni incontaminati, dalle infinite sfumature. Passione, dedizione, tradizioni religiose hanno dato vita al Baglio del Cristo di Campobello, 35 ettari di terreno vitato sui cinquanta aziendali, con dieci microaree a rappresentare la varietà della Sicilia a soli 8 km dalla costa, in zona collinare, tra i 230 ed i 270 metri di altezza. I vigneti sono in Contrada Cristo, chiamata così in quanto lì vi è un Cristo ligneo fatto erigere più di 200 anni fa da un contadino, in seguito ad una grazia ricevuta. II Cristo di Campobello da sempre è stato meta di fedeli e, ogni 3 maggio, viene organizzato un pellegrinaggio. Vicino all’edicola votiva è cresciuto un baglio diventato un riferimento enoico della Sicilia agrigentina.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Gli enotecari d’italia si sfidano in gara.
Al via la prima edizione del concorso ‘Miglior enotecario d’Italia’ organizzata da Aepi (Associazione enotecari professionisti italiani). Nasce con l’obiettivo di dare un vero e proprio palcoscenico agli enotecari italiani, categoria ambasciatrice del mondo del vino e dei prodotti alcolici. Aepi rappresenta infatti tutti i professionisti che operano in questo mondo come enotecari. L’idea nasce perché, a differenza di sommelier e chef, gli enotecari i non si sono mai messi alla prova in una gara.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
L’amarone classico Docg 2013 pronto per brasati e formaggi Aroma di marasche e note di caffè
Aroma di marasche e note di caffè Ecco la nuova limited edition dedicata al vino icona del territorio e della storica cantina Santa Sofia: l’Amarone della Valpolicella DOCG Classico, con la Riserva dell’annata 2013. Un percorso costruito con raffinatezza e ricerca che inizia tra i filari più antichi dei vigneti storici e continua in cantina: 100 giorni di appassimento, 5 anni in pregiate botti di rovere di Slavonia e 2 anni in bottiglia: un’attesa che regala al vino carattere, personalità ed equilibrio per sole 6093 bottiglie. L’identità di Santa Sofia si manifesta nel colore rosso ciliegia intenso. E la 2013 avvolge con gli aromi di frutta rossa matura come amarene e marasche che insieme a note di caffè, pepe e nocciole tostate regalano dinamicità al vino tra tannini vivaci e buona acidità. Un’intuizione che il vigneron Luciano Begnoni (foto) ha elaborato nel 2012, quando decise di riservare l’uva calda e rigogliosa dei filari più ‘saggi’ dei vigneti storici per osservarne l’evoluzione e il potenziale di affinamento.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
La magia della cantina nel ghiaccio.
C’è chi lo mette in fondo al lago, chi lo immerge nel mare, chi punta sul buio di una vecchia miniera. In Valcamonica lo hanno piazzato in una grotta di ghiaccio, esplorando così una nuova frontiera dell’affinamento del vino. II progetto, firmato dal Consorzio Ponte di legno-Tonale, ha coinvolto la Cantina Bignotti, principale azienda vinicola della zona e il Consorzio vini Valcamonica, mentre la supervisione scientifica è affidata a Unimont Università della Montagna, polo tematico della Statale di Milano. Circa 200 i vini posizionati nella cantina-igloo, realizzata a duemila metri d’altitudine dall’artista locale Ivan Mariotti, di tutti i tipi: rossi, bianchi, spumanti e passiti. Alcune bottiglie sono state posizionate ‘nude’ sulle mensole, in verticale, altre in scatole di legno coibentate con della paglia all’interno.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Podio di Lambruschi al Cavallino dove pranzava il Drake.
In quella saletta del ristorante Cavallino a Maranello, si tennero incontri memorabili connessi al grande circo della Formula uno, una propaggine della Ferrari a pochi metri dall’ufficio del Drake, dove il costruttore era solito pranzare con collaboratori stretti, piloti e grandi clienti e soprattutto amici, in un rito consolidato che serviva a capire chi aveva di fronte, a confrontarsi e a prendere decisioni. Un’enclave di buona cucina, dove la facevano da padrone piatti e vini local, tra cui il Lambrusco, in particolare quello della cantina Ca Berti di Castelvetro (Modena) con cui nel 1988 festeggiò il suo 90° compleanno insieme a 1700 dipendenti, ma anche il Lini di Correggio (Reggio Emilia), di cui visiterà la cantina. Un’insegna dall’elevato valore simbolico, che dopo la lunga gestione della famiglia Neri, iniziata nel 1985, prosegue ora con il talentuoso chef imprenditore Massimo Bottura, che dopo una ristrutturazione importante, ne ha rilevato la conduzione il 15 giugno del 2021.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Energia, costi su Sale anche il vino.
II costo dell’energia penalizza il vino. I prezzi negli scaffali della GDO e della ristorazione verso rincari a causa dell’aumento medio dei listini delle aziende calcolato tra l’8% e il 12%.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Made in Tuscany 20mila degustazioni.
A Firenze oltre 20mila degustazioni, 1.300 etichette, 200 aziende, di cui 100 bio. Gran successo della due giorni di BuyWine dedicata al vino Made in Tuscany.
Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Bollino nero al vino, martedì il voto dell’Europarlamento.
utti i colleghi produttori di vino italiano, contadini diventati imprenditori che hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo anche in questi anni di pandemia per far crescere il made in Italy che sta in un calice oggi tremano di fronte alla proposta, incredibilmente entrata nel dibattito politico europeo, dello scienziato francese Serge Hercberg di utilizzare il sistema Nutriscore anche per il vino, classificandolo con la lettera “F”, ovvero come qualcosa di pericoloso e da evitare. Se la Commissione europea decidesse davvero di farlo sarebbe una scure su un settore virtuoso, forte di una storia millenaria. Il Nutriscore per i prodotti agroalimentari (meglio noto come etichetta a semaforo) è una proposta francese di cui si discute dal 2013. Approvata nel 2017 dall’Ue, ma senza obbligo per gli Stati membri, al momento è stata adottata da diversi Paesi, tra cui Francia, Belgio e Germania.
Fonte: Libero Quotidiano.
Ue, corsa contro il tempo per “salvare” il vino.
Inserito tra gli alimenti dannosi per la salute Ue, corsa contro il tempo per “salvare” il vino Grandi manovre al Parlamento europeo per spezzare il legame tra consumo di alcol e rischio di tumori contenuto nella relazione sulla strategia Ue per la lotta contro il cancro. Il voto in Aula di martedì, con l’esame di una serie di emendamenti presentati in extremis per disinnescare la bomba, è l’ultimo passaggio per scongiurare un colpo basso per la filiera vitivinicola. messa nel mirino dalle proposte. È «anti-scientifico e dannoso demonizzare le bevande alcoliche, in particolari i vini, considerandole come fattori di rischio per il cancro, dicono gli operatori del settore.
Fonte: Messaggero.
Vino, prima vetrina mondiale per l’Enoteca.
A Parigi tre giorni di eventi: attesi quasi tremila espositori da 32 Paesi. II presidente Zinzani: «Fondamentale essere in presenza». Oggi nei locali in rocca incontro e degustazione dedicati al Bursòn. Facendo uno slalom fra fiere ed eventi annullati, rimandati a data da destinarsi e posticipati, Enoteca Regionale Romagna da Dozza arriva a Parigi, al primo evento internazionale dedicato al settore del vino in questo 2022, ancora alle prese con la pandemia di Covid-19. Da domani al 16 febbraio si svolgerà quindi il Wine Paris e Vinexpo Paris, dove sono attesi 2.800 espositori provenienti da 32 nazioni, 30.000 visitatori professionali e oltre 600 giornalisti internazionali. II dato delle presenze è suddiviso equamente tra francesi e stranieri.
Fonte: Resto del Carlino Imola.
Corso di Cna alla scoperta dei vini locali.
La Spezia con il prezioso aiuto del’enologo Petacco Francesco, organizza un corso per gli addetti al settore Ho.Re.Ca per accrescere la loro conoscenza e formazione sui vini del territorio spezzino. II corso si svolgerà per cinque lunedì consecutivi a partire dal prossimo 21 febbraio, dalle 14.30 alle 17.30 alla Spezia. Nelle 5 lezioni saranno affrontate le nozioni base di degustazione e le tecniche per raccontarli in modo efficace al pubblico. In particolare, verrà approfondita la vinificazione in rosso e bianco con assaggi dei vini dei Colli di Luni, delle Cinque Terre e della Val di Vara. In conclusione, focus sui passiti e lo sciacchetrà e non solo.
Fonte: Nazione La Spezia.
Un premio al ricercatore Giovanni Ciofani.
“L’uva delle Cinque Terre vince il Parkinson”. Magari fosse vero, lo speriamo. Giovanni Ciofani, scienziato ricercatore, rho conosciuto 5 anni fa quando venne a trovarmi a Buranco, a Monterosso, dicendomi che lavorava all’Istituto delle Tecnologie di Pisa. Stava facendo una ricerca sul comportamento degli astronauti quando rientrano sulla Terra. Lo incuriosiva capire come reagisce il cervello di un corpo quando trascorre mesi in assenza di gravità. Aveva bisogno di trovare un ente che potesse finanziare la ricerca finalizzata a capire perché quando gli astronauti tornano sulla Terra non sono più capaci di camminare da soli. Lo accompagnai alla Fondazione Cariplo, dal presidente Giuseppe Guzzetti, che trovando interessante la proposta stanziò 250 mila euro che servirono a Giovanni per andare a Cape Canaveral dove rimase mesi per fare i suoi studi.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
La storia incontra l’innovazione e l’Ormeasco diventa “chinato”.
Che cosa c’entrano due farmacisti di Alba con l’Ormeasco? C’entrano. Soprattutto se si incrociano la storia, il gusto, la tradizione, l’innovazione. Andiamo con ordine. Cominciamo con l’Ormeasco, vino storico, «imposto» dai Clavesana in Valle Arroscia, papà del dolcetto di Langa (il vino arriva dal mare e sale verso nord, non il contrario), diventato il «vino dei situazionisti», nel senso che nel 1957 un gruppo di giovani artisti e intellettuali (Jorn, Debord, Peggy Guggenheim, Olmo), partono da Albisola, la Piccola Atene dell’epoca, per andare a festeggiare, a Cosio d’Arroscia, il matrimonio dell’amico Piero Simondo. A capo della compagnia, il più vecchio, Pinot Gallizio, farmacista di Alba, origini ad Arnasco (il cognome, con la finale in «o», fu dovuto ad una svista anagrafica, altrimenti sarebbe stato Gallizia), animatore e fomentatore culturale, ideatore tra l’altro dell’arte a metro, quadri tagliati e venduti a metro, come fosse un tessuto. In quella settimana a Cosio quel gruppo di artisti e intellettuali (Debord, filosofo, sarà poi tra i padri del `68 francese) misero le basi del Situazionismo, uno dei movimenti più importanti del secolo breve, bevendo litri e litri di Ormeasco, al punto che gli osti delle due locande di Cosio furono costrette a scendere a Pornassio a fare «rifornimento» divino.
Fonte: Stampa Savona.
La rivoluzione nel vigneto.
Sulle colline maceratesi una prova dimostrativa: nuove tecniche di potatura e gestione del suolo di Vittorio Bellagamba. (Macerata) Nell’azienda agricola di Roberto Cantori, sulle colline maceratesi di Apiro si è svolta una prova dimostrativa sulle tecniche di potatura invernale e di gestione del suolo del vigneto in riferimento al progetto del piano di sviluppo rurale delle Marche. I relatori, hanno illustrato gli obiettivi di miglioramento della produzione di uve biologiche e la riduzione dell’impatto ambientale del vigneto tramite l’introduzione di nuovi sistemi di allevamento e l’adozione di nuove tecniche di gestione del suolo. Spiega Roberto Cantori, viticoltore e titolare dell’azienda Fattoria Nannì, capofila del progetto: «Questo tipo di tecnica tende a diminuire la superficie della parete vegetativa della pianta così da indurre la pianta ad una resilienza più elevata nonostante le difficoltà che sempre più si manifestano a causa dei cambiamenti climatici.
Fonte: Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
«Mancano operai preparati per lavorare nei campi» – Anche nei campi serve formazione «Mancano operai».
Anche nei campi serve formazione «Mancano operai» L’allarme dei produttori di frutta e verdura: con il reddito di cittadinanza tutto è peggiorato di Paola Pieragostini Gli italiani non vogliono più lavorare nei campi, dove sempre più extracomunitari trovano invece impiego. Ma per gli imprenditori agricoli fermani che credono nella storicità e sviluppo delle proprie aziende, il problema non è nella nazionalità degli operai, ma nella carenza di formazione professionale. A parlarne sono due realtà aziendali della Valdaso. «Contiamo circa 35 operai al giorno che nel periodo clou della raccolta estiva arrivano anche a 70 – dice Paolo Acciarri, della società agricola Fratelli Acciarri di Ortezzano tra le più grandi produttrici di kiwi e frutta delle Marche – sono di nazionalità pakistana, indiana e marocchina, ma non italiani che ritengono troppo duro il lavoro di campagna. Lo spopolamento di operai italiani è iniziato circa dieci anni fa, ma la situazione è peggiorata anche con la concessione del reddito di cittadinanza.
Fonte: Resto del Carlino Fermo.
«Le terre del Verdicchio patrimonio dell’Unesco».
«Le terre del Verdicchio patrimonio Unesco» Raimondo Turchi guida il centro studi che promuove la candidatura della zona in cui nasce il vino doc di Matelica: qui c’è un ambiente unico. «Sono un unicum geomorfologico, climatico e ambientale» di Matteo Parrini II matelicese Raimondo Turchi da due anni è alla guida del centro studi «Luglio ’67», l’organizzazione che dalla scorsa estate sta operando a favore della candidatura del paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte a patrimonio mondiale dell’umanità nella World Heritage List Unesco, coinvolgendo ben otto comuni tra le province di Macerata e Ancona (Camerino, Castelraimondo, Cerreto d’Esi, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole, Matelica, Pioraco). «Il mio legame con questo territorio è forte – afferma Turchi, 68 anni, ex dipendente dell’Agenzia delle entrate – essendo nato a Matelica, dove vivo con mia moglie, da una antica famiglia di origini camerinesi, con una madre di solide origini locali ed innesti fabrianesi. II mondo del lavoro mi ha portato a vivere poi a Roma quattro anni, sedici a Macerata, altri quattro ad Ancona, infine nove a Fabriano ed altrettanti a Tolentino».
Fonte: Resto del Carlino.
Ca’ del Profeta, tra le vigne il resort-ristorante di Hernanes.
Nell’Astigiano la nuova vita dell’ex calciatore di Lazio, Inter e Juventus ime Un resort i 5 camere design fra i vigneti, con la voglia di mettersi subito a fare vino Questa è la storia di due ragazzi venuti dal Brasile che si sono innamorati del Piemonte e hanno scelto di viverci e dar vita a un hel progetto. Una storia dí amicizia, buon vino e buon cibo, suggellata dalla collaborazione con uno chef (stellato) che ha fatto della cucina del territorio, rivisitata con creatività e un pizzico di nostalgia per le buone cose di una volta, la sua filosofia. Tutto comincia un po’ dl anni fa, con due vite parallele. C’è Diego Degiovanni da Bento Gonçalvcs, la rapitale brasiliana del vino, classe 198o, una laurea in enologia e la voglia dl venire in Europa a perfezionarsi. In pratica ripercorrendo in senso inverso il viaggio che il suo trisavolo Annibale aveva compiuto nei 1875 da Valdagno Vicentino verso il Brasile.
Fonte: Corriere Torino.
«Vino e olio pericolosi per la salute» ma i produttori si ribellano all’Ue.
Immaginate un cultore del buon vino mentre si appresta a sorseggiare un eccellente cannonau di Jerzu o un vermentino di Gallura, entrambi ricchi delle sostanze antiossidanti conosciute come polifenoli, e si vede l’alert sanitario sulla cancerogenicità di ciò che stanno per bere. O ancora, una salutista convinta, pronta a condire un filetto di pesce al vapore con un filo del prodotto principe della dieta mediterranea, l’olio extravergine, magari spremuto a freddo ad Oliena, bloccata dal semaforo rosso (la C) che indica un pericolo perla salute. Queste stesse immagini sono passate davanti agli occhi dei rappresentanti dei territori che le due eccellenze le producono da anni. Tanto è bastato a Maura Boi e Giovanni Antonio Sechi, coordinatori rispettivamente dell’associazione regionale “Città dell’olio” e “Città del vino” per indurli a dichiarare guerra al “Cancer plan” e al “Naturescore”, due iniziative europee che potrebbero sortire effetti nefasti sulle 250 cantine isolane e sulle centinaia di aziende olearie che imbottigliano l’oro giallo.
Fonte: Nuova Sardegna.
Chiude ‘BuyWine’ Ordini per cinque milioni.
Più dl 20mila degustazioni, 200 aziende, di cui la metà Bio, 110 buyer da 30 Paesi e un valore stimato per oltre 5 milioni di euro di ordini solo nel breve periodo: questi i primi numeri emersi a BuyWine Toscana, l’evento B2B conclusosi ieri a Firenze. Il valore dichiarato delle trattative condotte in BuyWine, supera i 5 milioni solo nel breve periodo.
Fonte: Nazione Firenze.
Es, il primitivo di Fino è il vino più premiato.
Gentleman pubblica la classifica delle classifiche, quella dei vini rossi e bianchi premiati da sei guide specializzate. Per la prima volta un pugliese davanti ai supertuscan. Tra i bianchi vince lo Chardonnay del valdostano Le Cretes Luciano Pignataro Corne ogni inizio anno, arriva la classifica delle classifiche che vede in testa nuovamente l’Es primitivo di Manduria di Gianfranco Fino per i rossi e lo Chardonnay valdostano de Les Cretes per i bianchi. L’obiettivo è quello di individuare i 100 migliori vini rossi italiani e i 50 migliori bianchi incrociando e sommando i rating delle sei guide italiane ritenute più autorevoli? Dunque sulal base dei diversi rating si compila la classifica compilata da Gentleman, il magazine di Class editori in edicola dal 4 febbraio insieme a MF-Milano Finanza.
Fonte: Gazzettino – Cibi, vini&piaceri.
Campo Sella la rivincita del Piave.
La famiglia Sutto si gode i Tre Bicchieri del suo vino di punta: «La dimostrazione che con la passione e il lavoro si possono ottenere grandi risultati anche da terreni non facilissimi» dicono orgogliosi i fratelli Luigi e Stefano. TRE CANTINE FRA VENETO E FRIULI VG E WINE BAR A MILANO IN BELGIO E IN CINA. Claudio De Mini chiama Campo Sella, è un Merlot purosangue e, l’anno scorso, ha nuovamente regalato ai fratelli Sutto la gioia dei Tre Bicchieri della Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso. Lo producono con 5753 viti coltivate nell’area del fiume Piave, a Campo di Pietra (dove tutto è partito 90 anni fa o giù di lì) e già dal toponimo – che in questo caso non mente – si capisce che non deve essere tutto rose e fiori.
Fonte: Gazzettino – Cibi, vini&piaceri.
«Prosek, i commissari Ue dicano da che parte stanno».
Bizzotto: «Tacciono da 3 mesi» «Prosek, i commissari Ue dicano da che parte stanno» •• «Questa volta dovranno parlare: sono tre mesi che sono stati depositati i ricorsi anti-Prosek dell’Italia e finora hanno sempre taciuto». Mara Bizzotto, eurodeputata vicentina della Lega, è riuscita a portare davanti al Parlamento europeo la vicenda della guerra del sistema del Prosecco italiano contro il tentativo della Croazia di farsi riconoscere il proprio Prosek, vino completamente diverso ma dal nome troppo simile per non creare confusione sui mercati esteri. Se ne parlerà giovedì alla Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Bizzotto (gruppo “Identità e Democrazia, è in commissione Agricoltura) ha presentato una “interpellanza principale” che è stata approvata dalla Conferenza dei presidenti e iscritta all’ordine del giorno.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Obbligo di gonna per le sommelier, il caso che scuote il mondo del vino.
Una fotografa Usa denuncia «un caso di sessismo» nelle Marche. Gli organizzatori: «Divieto di indossare pantaloni agli eventi, se non è d’accordo lasci il corso». Donald Trump l’aveva imposto alla Casa Bianca: solo donne con gonna e tacchi. Alla Fondazione italiana sommelier si sono limitati all’abito. Alle signore che intendono servire vino alle cene o agli eventi, e anche a quelle che si dedicano ai corsi, alla segreteria e alle occasioni di rappresentanza viene chiesto di indossare «giacca e gonna, oppure un semplice tubino nero o blu scuro con accessori dello stesso colore, distintivo e foulard».
Fonte: Corriere.
Il prezzo finale del vino potrebbe subire aumenti fino al 30%.
Lo denuncia un’analisi svolta dall’Osservatorio The Wine Net, una rete nata nel 2017 tra sette grandi cooperative italiane. Tra energia, trasporti, vetro, cartoni, tappi, l’anno del vino è iniziato all’insegna di pesanti rincari che potrebbero mettere in seria difficoltà il settore. Con aumenti del listino fino al 10%, il che potrebbe significare anche incrementi finali di costo per il cliente del 20-30%. Un salasso. E un rischio contraccolpo sulla stabilità di mercato dell’intero settore.
Fonte: AGI.
Eurodeputati italiani compatti sul vino, contrari a stigma.
Gli europarlamentari italiani sono compatti, nell’arco di tutte le delegazioni, nel proteggere il vino da un eccessivo “furore ideologico” che rischia di mettere sotto accusa l’intera filiera, simbolo anche del Made in Italy. Il campo di battaglia è il testo finale della relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca) dell’Eurocamera. Non a caso sul documento si è abbattuta una pioggia di emendamenti, in particolare per indicare una distinzione fra “abuso” e “consumo moderato” nonché l’esclusione di etichette di avvertenza sanitaria (tipo tabacco) previsto al momento per le bevande alcoliche.
Fonte: ANSA.it.
Tendenze 2022: anche il vino diventa più ecosostenibile.
Il 2022 è l’anno dell’ecosostenibilità, del ritorno al naturale e dei vini italiani locali meno noti. Oggi approfondiremo alcune informazioni relative ai trend enologici del 2022 e vedremo quali sono alcune curiosità che riguardano il futuro del vino. Il nostro Paese è il primo in classifica tra le mete più gettonate per gli enoturisti mondiali. Secondo una classifica stimata da Bounce, società di deposito bagagli nota in tutto il mondo, l’Italia supera Portogallo, Spagna e Francia come consumo, produzione, esportazione, e diffusione di tour enogastronomici. Il merito va anche alla qualità e al prodotto pregiato che viene apprezzato in tutto il globo, ma soprattutto alle nuove politiche di produzione mirate all’ecosostenibilità, alla riduzione di solfiti e ad una maggiore attenzione all’eleganza, finezza, sapidità, nonché identità territoriale.
Fonte: temporeale quotidiano.
Vino, scatta l’allarme: “Il Valpolicella Classico rischia di scomparire”.
Una congiuntura economica senza precedenti sta mettendo a rischio la sopravvivenza del Valpolicella Classico. “Il rischio di perdere il vino del territorio per eccellenza è reale”, afferma Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, nonché presidente di The Wine Net, rete di 7 cantine cooperative italiane sorta nel 2017 con l’obiettivo di unire le forze per presentarsi in modo più efficace nel mondo e di cui è stata promotrice proprio la cantina cooperativa negrarese. Lo scorso 7 febbraio, la rete ha presentato un’analisi della situazione attuale dei prezzi che il mondo del vino sta affrontando e i risultati sono poco confortanti, in particolare per il Valpolicella Classico.
Fonte: Verona Oggi.
Guai in vista per il vino italiano: l’Unione europea spiazza tutti.
E dal momento che, secondo un report dell’Unione europea, le morti riconducibili al consumo eccessivo sono tutt’altro che infrequenti, a livello comunitario si sta cercando di imprimere una sterzata volta a scoraggiare il ricorso agli alcolici. Una normativa in fase di studio, preceduta da una campagna di sensibilizzazione decisa dalla Commissione europea per prevenire i danni causati da tali bevande. Una serie di misure che coinvolgeranno tutti i produttori, da quelli ferrati sul ramo dei liquori fino all’aziende vinicole. E a questo proposito, le buone intenzioni dell’Ue rischiano di trasformarsi in un cattivo affare per il settore della viticoltura, specie per il Made in Italy.
Fonte: ContoCorrenteOnline.it.
La magia della cantina nel ghiaccio.
C’è chi lo mette in fondo al lago, chi lo immerge nel mare, chi punta sul buio di una vecchia miniera. In Valcamonica lo hanno piazzato in una grotta di ghiaccio, esplorando così una nuova frontiera dell’affinamento del vino. Il progetto, firmato dal Consorzio Pontedilegno-Tonale, ha coinvolto la Cantina Bignotti, principale azienda vinicola della zona e il Consorzio vini Valcamonica, mentre la supervisione scientifica è affidata a Unimont-Università della Montagna, polo tematico della Statale di Milano. Circa 200 i vini posizionati nella cantina-igloo, realizzata a duemila metri d’altitudine dall’artista locale Ivan Mariotti, di tutti i tipi: rossi, bianchi, spumanti e passiti. Alcune bottiglie sono state posizionate ’nude’ sulle mensole, in verticale, altre in scatole di legno coibentate con della paglia all’interno.
Fonte: Quotidiano Nazionale.
C’è anche Trimani, il più antico negozio di vini di Roma, tra le 10 enoteche iconiche del mondo.
Tra gli indirizzi che un wine lover non può mancare, Acker Wines a New York, Berry Brothers & Rudd a Londra e Caves Augé a Parigi. C’è anche Trimani, il più antico negozio di vini di Roma, aperto nel 1876 dalla famiglia Trimani, che commerciava vino nel cuore della Capitale già dal 1821, tra le 10 enoteche iconiche del mondo secondo “Wine Enthusiast”, che ha messo in fila gli indirizzi storici dei quei wine shop, in giro per il mondo, capaci di influenzare la cultura enoica nel corso del tempo, tappa obbligata per ogni appassionato, dove trovare il meglio delle produzioni nazionali e le nicchie pronte a diventare la moda di domani. Accanto a Trimani, che nel 1991, all’enoteca (che propone 6.000 etichette diverse) ha affiancato il primo wine bar d’Italia, Acker Wines, a New York, il più antico mercante di vino d’America, in attività dal 1820, e che oggi, nella Fifth Avenue, all’attività di enoteca ha aggiunto quella di casa d’aste.
Fonte: WineNews.
VOLETE UN’IDEA PER SAN VALENTINO E IL DRINK WINE DAY? STAPPANDO THREE DREAMERS….
Alzate i calici anche voi, il prossimo 18 febbraio! Perché si celebra il Global Drink Wine Day, la giornata dedicata al vino che “global” non lo è (a oggi) per davvero, essendo ricorrenza nata e diffusa soprattutto negli Stati Uniti d’America; ma sempre più anche i winelovers del resto del mondo segnano la data sul calendario. E non si può dare loro torto: quale migliore occasione per stappare la bottiglia giusta? Ecco perché, qualche mese fa, il sito di enoappassionati australiani travellingcorkscrew.com.au ha lanciato una sorta di “decalogo” del Drink Wine Day, con l’idea appunto di trasformarlo sempre più da evento nazionale statunitense (National Drink Wine Day, qui il sito) a globale.
Fonte: Tuttobiciweb.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.