Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 11 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vinitaly, premiate le bollitine trentine.
Nell’edizione da record per il numero di presenze è sold out il padiglione che rappresenta il territorio “Wine Spectactor” premia tre etichette di casa: Ferrari Brut Perlè 2007, Madame Martis Riserva 2009 e rosso di san Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2015. Nemmeno il più ottimista degli organizzatori avrebbe potuto pronosticare il boom di presenze registrato ieri alla giornata inaugurale dell’edizione numero 54 di Vinitaly (10-13 aprile). Verona è stata letteralmente presa d’assalto dagli operatori del settore, ma soprattutto dai wine lover (molti i giovanissimi) fin dalle primissime ore del mattino: code ai caselli autostradali, parcheggi in tilt, ingressi della Fiera scaglionati per consentire (dopo le disposizioni anti Covid) l’accesso in sicurezza ai 19 padiglioni e ai 4.400 stand dislocati nella cittadella del vino che quest’anno occupa un’area espositiva di 95 mila metri quadrati.
Fonte: Adige.
Ripartenza, sfide al Vinitaly – Vinitaly, ripartenza tra luci e ombre «Aiuti ai produttori».
Inaugurato il salone internazionale. Energia, materie prime e guerra pesano sul comparto. Le aziende: ora sostegni e un piano nazionale Ripartenza, sfide al Vinitaly Il ministro Patuanelli: «Edizione della ripresa e aiuti alle imprese». Zaia: «Riportare le produzioni in Italia» «Questo Vinitaly è l’edizione della ripresa». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, inaugurando ieri il salone internazionale e annunciando aiuti del governo ai produttori, che in fiera hanno messo in guardia sulle difficoltà che sta affrontando l’intero comparto. A pesare sul clima di festa sono le preoccupazioni per la guerra e i rincari Vinitaly, ripartenza tra luci e ombre «Aiuti ai produttori» II ministro Patuanelli: «Sui prezzi dell’energia nuovi interventi da Roma» Zaia: «Le produzioni vanno riportate in Italia ricorrendo ai fondi del Pnrr» OS Restart, ripartenza, è la parola d’ordine.
Fonte: Arena.
«Serve l’autonomia produttiva E qui vinciamo al primo turno».
Il segretario della Lega a Vinitaly. «Subito altri soldi e nuove regole che non penalizzino gli italiani» «Serve!’ autonomia produttiva E qui vinciamo al primo turno» Tra gli ospiti di Casa Athesis anche Salvini. Un appello per l’indipendenza energetica «Dobbiamo fare presto, usando tutti le fonti possibili, quelle alternative e il nucleare» •• Autonomia produttiva e cambio di rotta nelle politiche energetiche. Lavorando con l’Europa perla salvaguardia delle attività italiane e la volontà di rinnovare lo sconto benzina. Senza dimenticare tra due mesi le amministrative a Verona. C’era anche Matteo Salvini nella giornata inaugurale di Vinitaly 2022, con il segretario della Lega ospite di Casa Athesis tra i tanti appuntamenti nei vari padiglioni. «Finalmente ci si rivede dopo due anni. Bravi e brava Verona, bravo il Veneto, bravi tutti gl espositori italiani che ci credono. Ho preso l’areo apposta, nonostante qualche acciacco, pervenire a ringraziare Verona, la fiera, il Veneto e tutti gli operatori.
Fonte: Arena.
L’enologia veneta è al top «Ma servono sostegni».
I risultati di un’analisi sul rating della filiera nazionale promossa da Unicredit e Nomisma L’enologia veneta è al top «Ma servono sostegni» Pesano energia, materie prime e guerra in Ucraina e tra i produttori emerge la richiesta di diversificare l’export oltre Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna Valeria Zanetti SS Il sistema vino del Veneto è il più competitivo della filiera nazionale. A confermarlo l’analisi promossa da Unicredit e Nomisma, che dopo aver presentato, nel corso del Vinitaly Special Edition dell’ottobre scorso il super-indice Agri4lndex, dedicato al rating della filiera vitivinicola italiana raffrontata ai competitor europei, ha declinato il campo d’indagine sui territori regionali.
Fonte: Arena.
Enoturismo e cantine «Ora un piano nazionale».
II rapporto di Città del vino, Le Donne del vino e La Puglia in Più Enoturismo e cantine «Ora un piano nazionale» Cinelli Colombini: «L’accoglienza all’80% è fatta da donne influencer» Il ministro Patuanelli: «Programmi del Mipaaf per tutti gli imprenditori». Per l’enoturismo italiano, dopo il duro braccio di ferro con la pandemia, si prospettano anni più rosei mala capacità imprenditoriale da sola non basta per fronteggiare in modo adeguato le nuove richieste del pubblico, serve un piano nazionale. Il messaggio è partito ieri da Vinitaly sulle basi del XVIII Rapporto dell’Osservatorio nazionale «Città del Vino», promosso da Città del Vino, da Associazione Nazionale Le Donne del Vino e Associazione La Puglia in Più. La ricerca di Nomisma – Wine Monitor effettuata tra fine gennaio e febbraio 2022 su 92 comuni italiani e 150 aziende ha rivelato che secondo sei comuni su dieci il turismo del vino tornerà ai livelli pre-Covid già nel 2022, recuperando i 14 milioni di visite e i 2,5 miliardi di giro di affari del 2019. «Il 90% delle aziende vitivinicole al centro dell’osservatorio ha un fatturato fino a 10 milioni di euro, per un totale di 1,2 miliardi di euro e 3.375 addetti», ha ricordato COLDIRETTI. Fatturato record 13 miliardi nel 2021 dato Roberta Gabrielli, senior project manager di Nomisma.
Fonte: Arena.
Le produzioni locali volano al Vmitaly.
L’evento Quindici aziende pontine e ciociare a Verona Un progetto per rilanciare un settore strategico Saranno protagoniste dell’iniziativa le produzioni dei vitigni Bellone e Cesanese. Le associazioni Confagricoltura di Latina e Frosinone si uniscono per un nuovo progetto di valorizzazione del distretto eno-agroalimentare delle due province, puntando alla valorizzazione delle produzioni dei vitigni Bellone e Cesanese. Il progetto, avviato grazie a un contributo della Camera di commercio di Frosinone e Latina, prevede una serie di interventi di rilancio dell’attività di promozione del settore vitivinicolo legato a queste due produzioni, che verranno rese riconoscibili attraverso un logo comune che sarà al centro degli interventi legati alla campagna di valorizzazione.
Fonte: Ciociaria Oggi.
Al via il Vinitaly 2022 Presenti 4.400 aziende – Vinitaly rinasce. 4.400 aziende da 19 Paesi.
Taglio del nastro per l’edizione 54 Al via il Vinitaly 2022 Presenti 4.400 aziende – a pagina 3 Giosetta Cioffa La 54esima edizione della rassegna ha preso il via a Verona con numerosi operatori dall’estero e dati di settore tornati a livelli pre pandemia Vinitaly rinasce: 4.400 aziende da 19 Paesi. Vinitaly Restart: finalmente l’edizione della rinascita in una Verona che si prepara a essere città olimpica, in attesa di ospitare l’evento conclusivo delle Olimpiadi, con tanta voglia di ricominciare. Lo si avverte nella cerimonia inaugurale e lo si vede nei padiglioni, per questa 54esima edizione con numeri da pre-pandemia, 4.400 aziende da 19 Paesi e un forte afflusso di buyer esteri, anche dall’Africa, per un rinnovato intento business oriented (la delegazione più folta proviene da Nord America, Stati Uniti e Canada, con tutti i monopoli canadesi presenti). Si agisce quindi secondo un piano strategico iniziato nel 2018 ma perfezionato alla luce degli eventi degli ultimi due anni e teso al potenziamento del business in fiera, a una stringente selezione degli operatori e all’incremento della quota estera.
Fonte: Corriere di Rieti.
Bonaccini non ha dubbi: «Una vera ripartenza».
Il presidente della Regione a Vinitaly Bonaccini non ha dubbi: «Una vera ripartenza» «Grazie ai vaccini torniamo alla vita di prima» PM Questa fiera speriamo sia il segno della grande ripresa. Verona Diciamolo, è bello quando le istituzioni fanno sentire la loro vicinanza alle attività produttive. Lo ha fatto ieri il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, insieme all’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammì. Bonaccini ha visitato il padiglione Emilia Romagna, brindisi pochi ma molta attenzione alle persone: approfondimenti e scambi di idee, legati al momento che le attività stesse, le cantine ma non solo, stanno vivendo. E Bonaccini ha visitato anche lo stand dei consorzi dei vini di Parma e Piacenza, una porzione significativa di Emilia Romagna. «È una porzione mica banale – ha spiegato il presidente della regione Emilia Romagna -, perché Parma è la capitale del cibo.
Fonte, Gazzetta di Parma.
Luci e ombre a Vinitaly Zaia: «A ruba i nostri vigneti» – Vinitaly tra guerra e crisi Zaia: «Ci soffiano i vigneti».
La fiera del vino Luci e ombre a Vinitaly Zaia: «A ruba i nostri vigneti» Alda Vanzan In I’ edizione della ripresa, dice il ministro Stefano Patuanelli. L’edizione numero 54 che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 e che, dopo due anni di stop a causa della pandemia, registra il sold out, l’intero quartiere espositivo occupato fino a mercoledl da 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni. Il Vinitaly del futuro, aggiunge il sindaco del capoluogo scaligero Federico Sboarina. Eppure, nonostante la partecipazione dei produttori, nonostante il pubblico con mascherina e Green pass tornato in massa (e alla faccia dei rincari: 100 euro l’ingresso, 25 euro il parcheggio), qui in Fiera a Verona qualche segnale di preoccupazione lo si respira. La guerra, senz’altro: l’invasione della Russia in Ucraina, le sanzioni, il caro-energia, i prodotti che in Italia non si costruiscono più, come le capsule per i tappi o le bottiglie di vetro i cui costi di produzione sono diventati esorbitanti, tutto questo porta il presidente di Verona Fiere, Maurizio Danese, a quantificare in oltre un miliardo di euro i «costi aggiuntivi».
Fonte, Gazzettino.
Usa e Canada da record ma i bevitori invecchiano.
Lo scorso anno l’equivalente di 600 milioni di bottiglie di vino italiano ha preso la direzione di Usa e Canada, per un controvalore di 2,7 miliardi di dollari e una crescita sul 2020 del 17%. Nello stesso anno i due Paesi hanno totalizzato un import di vino per più di 9,3 miliardi di dollari, quasi 1/4 del valore globale delle importazioni di vino. L’Italia torna a brindare grazie a una “revenge spending” spumeggiante, con il Prosecco che da solo vale ormai 1/4 della domanda americana di vino tricolore e rappresenta a volume quasi il 25% dei consumi domestici di bollicine. Sparkling sì, ma anche i grandi rossi fermi, in un contesto competitivo della tipologia molto favorevole per le due superpotenze enologiche in NordAmerica, in particolare per Bordeaux, Borgogna, rossi toscani e piemontesi.
Fonte, Giornale di Vicenza.
I produttori del Granducato si sono presentati in forze a Verona alla fiera di settore più importante al mondo Mercato in crescita nel 2021 nonostante la pandemia, proposte centinaia di etichette a buyer di 50 Paesi Toscana del vino in p asserella strega.
Partito ieri a Verona (e terminerà mercoledì) Vinitaly. Torna dopo due anni di stop, a causa della pandemia, e con numeri da capogiro. È infatti sold out con 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni, oltre 30 convegni e 76 super-degustazioni in programma. Sono 700 i top buyer esteri di vino italiano accreditati a Vinitaly provenienti da 50 Paesi: 650 sono arrivati grazie alla campagna promossa da Veronafiere insieme a Ice-Agenzia; a questi si aggiungono i 50 operatori profilati della domanda al loro debutto a Verona, parte di un nuovo progetto di incoming “tailor made”, frutto della collaborazione diretta della fiera con 30 aziende espositrici di Vinitaly. Tra le novità all’interno dei 17 padiglioni, oltre all’area del “quarto colore del vino” sugli Orange wine, “MicroMegaWines – Micro Size, Mega Quality”, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata, Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e la sezione Mixology che debutta ufficialmente con un proprio format.
Fonte, Tirreno.
Tra Bit e Vinitaly Puglia in vetrina – Vinitaly, dopo il Covid una sfida «frizzante».
LA KERMESSE DI VERONA NUMERI IMPORTANTI AL PADIGLIONE 11 CON BEN 110 AZIENDE PUGLIESI E OLTRE 10MILA ETICHETTE Vinitaly, dopo il Covid una sfida «frizzante» L’ASSESSORE IL PORTALE «Dobbiamo tutelare Nasce Puglia Wine le nostre produzioni World, vetrina virtuale valorizzando la qualità» dal Salento al Gargano BARBARA POU11 • VERONA. Freme la Puglia nell’edizione di ripresa del Vinitaly di Verona, inaugurata ieri dopo lo stop forzato di due anni imposto dal Covid 19. I numeri del padiglione 11 sono importanti e in linea con la voglia di osare lanciata dall’asePssore all’agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia presenti 110 aziende vitivinicole con oltre 10mila etichette in degustazione e un fitto programma di attività, oltre sessanta tra eventi, masterclass, show cooking e focus di approfondimento promossi in sinergia con il dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e ambientale.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Intervista a Bruno Vespa – «Sull’agricoltura l’Ue persevera nelle sciocchezze» – «Sull’agricoltura l’Ue fa sciocchezze».
Il giornalista viticoltore: «Non c’è dualismo con l’ambiente, per dare un futuro ai nostri figli dobbiamo coltivare ogni centimetro quadrato. Con il virus Bruxelles ha latitato, ora si muove. Ma temo che la guerra sarà lunga» Si rischia di creare in Ucraina altre due Coree La via del negoziato va trovata. Vedo Rogna piena di turisti, non dobbiamo rinunciare a vivere. Da «Parta a porta» a «botte a botte» il cambio di scena è sorprendente; Bruno Vespa viticoltore però è più gioviale e degagé del gestore della «terza Camera» – così Giulio Andreotti battezzò il programma – che va in onda da 26 armi e ha scandito l’evoluzione e le contorsioni della politica italiana. Bruno condivide con il divo Giulio la battuta cortesemente tagliente. «Parliamo di vino all’infinito, ma non di politica».
Fonte, La Verita’.
La stanza dei bottoni – Il Censis per Enpaia.
II Censis per Enpaia I.a ricerca di Piazza e Diacetti a cura di Carlo Cinelll e Federico De Rosa Il quadro di riferimento del Vinitaly quest’anno è internazionale, al centro c’è il rilancio, in un contesto geopolitico assai complicato, dell’export. Per approfondire vanno lette le pagine dello speciale (da 34 a 4o). Ma c’è spazio anche per il fronte interno. Domani nei locali della rassegna veronese verrà presentato infatti il nuovo rapporto EnpaiaCensis dedicato al rapporto dei giovani con il vino, nelle intenzioni «responsabile e di qualità». Anche per volontà dei diretti interessati, che nel sondaggio Censis affermano per oltre i17o% di preferire xn profilo «moderato» («mi piace bere vino ma senza eccessi»).
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Vinitaly & Scenari – Passaggio in India (e in Asia) per ridisegnare l’export.
Dopo un 2021 da record, quest’anno le cantine italiane dovranno superare diverse sfide: l’inflazione, le conseguenze della guerra, l’aumento delle materie prime. I.a soluzione più efficace resta l’export con la necessità di diversificare i mercati: quello Usa resta il più ricco ma l’Oriente è il vero obiettivo d i Isidoro Trovato Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo:112021 Si è chiuso in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro e una bilancia commerciale, tra le più performanti del made in Italy, che ha segnato un attivo di quasi 6,7 miliardi. Questo è lo scenario (rilevato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, su base Istat) con cui si è arrivati al Vinitaly di quest’anno. Quello scorso è stato un anno fortemente condizionato dalla spesa di rivalsa e dalla voglia di normalità post Covid: il vino tricolore (22,2 milioni di ettolitri esportati, + 7,3%) ha consolidato il ruolo di superpotenza enologica grazie in particolare alle proprie produzioni Dop, che fanno meglio della media generale (+15,8% in valore) con gli spumanti (+25,3%) che grazie all’ennesimo exploit del Prosecco (+32%) doppiano il pur lusinghiero incremento dei vini fermi (+12,3%). Complessivamente le Dop tricolori rappresentano oggi i 2/3 delle esportazioni in valore registrate nel 2021. In rialzo, più contenuto, anche le Igp (5,4%) e i vini comuni, a +8,9%.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Il club over 100 milioni – Quante sorprese al vertice per i nuovi big dei calici una corsa che vale 5 miliardi.
Sul podio salgono Italian i e brands e il polo Botter-Mdv. Salda, primo posto, Cantine Riunite. Ma tutto il mercato è vivace e in crescita: dal proso alla Sicilia, i nomi che si sono affer r ‘ nel 2021 Dieci in totale le coop in classifica, a conferma del peso crescente della cooperazione sul vigneto Italia. Tra loro, la corazzata Caviro di 4,8 miliardi di fatturato: è il giro d’affari 2021 del «club over 10o milioni». Ovvero delle aziende vitivinicole che hanno chiuso l’ultimo esercizio con più di 1o0 milioni di incassi, entrando così di diritto nel circolo esclusivo dei big che guidano la speciale classifica delle oltre 100 cantine più grandi d’Italia (che L’Economia pubblicherà nei prossimi mesi, ndr). Al giro di boa 2021 sono tante le novità al tavolo dei big. L’unico punto fermo è il primato della coop emiliana Cantine Riunite Civ che si consolida al vertice del mercato, con oltre 635 milioni di fatturato, alimentato per ben 431 milioni dal controllato Gruppo italiano vini. Alle spalle delle Riunite nulla è più come prima. A cominciare dalla damigella d’onore: conquista il secondo gradino del podio, l’Italian wine brands, gruppo quotato in Borsa, che in linea con il suo piano strategico sta crescendo attraverso acquisizioni. L’ultima, Enoitalia, le ha fatto raddoppiare la taglia, portandosi a casa il maggiore imbottigliatore del mercato.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Vetro, sughero, carta: stangata in bottiglia.
Una batosta da 1,1 miliardi di euro sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana a causa del generale aumento delle materie prime. La denuncia arriva da uno studio Censis-Alleanza Cooperative Agroalimentari. «L’incremento dei costi dell’energia e dei materiali di produzione con cui siamo costretti a confrontarci da mesi rappresenta un problema seno perle imprese vitivinicole», sottolinea Luca Rigotti, coordinatore vino di Alleanza cooperative agroalimentari. Non solo. «Potrebbero iniziare anche problemi di reperimento di materiali indispensabili, come il vetro: ci sono segnali di difficoltà per le consegne», precisa ancora Rigotti. Morale: «Tutto ciò incide sulla redditività delle imprese, erodendo i loro margini e compromettendone la capacità competitiva sui mercati internazionali».
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Dal Veneto alla Sicilia i 5 campioni regionali.
Ecco chi vanta un posizionamento competitivo sopra la media nella filiera vinicola secondo i 60 parametri dell’Agri4index Unicredit-Nomisma wine monitor-Vinitaly di Anna Di Martino eneto, Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte e Sicilia: ecco le cinque regioni che vantano un posizionamento competitivo sopra la media, secondo l’Agri4.index Unicredit-Nomisma wine monitor-Vinitaly. L’indice di competitività che lo scorso anno ha consacrato la filiera vinicola italiana come la più forte tra le filiere agroalimentari del Paese, torna alla carica mettendo a fuoco questa volta le singole regioni, in ogni loro caratteristica: dalla capacità produttiva alla dimensione media delle aziende, al peso export, per citare solo alcuni dei 6o parametri presi in considerazione. Insomma una radiografia che punta a conoscere a fondo il mercato.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Enoturismo, un successo tutto al femminile.
Il fenomeno da 2,5 miliardi di euro Enoturismo, un successo tutto al femminile L? enoturismo è donna. La maggior parte delle imprenditrici vinicole, infatti, cura l’accoglienza dei turisti in cantina. Ed è tra i motivi principali dei risultati positivi di questo fenomeno, che nel 2019 ha attirato 14 milioni di persone, generando un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro. Un’indagine realizzata da Nomisma Wine Monitor per conto dell’Osservatorio città del vino, Donne del vino e Associazione La Puglia in Più, che ha coinvolto 15o cantine in 92 comuni italiani, ha registrato una presenza prevalente delle donne nell’area marketing (8o% del campione) e in quella dell’enoturismo (76%). Un business che si traduce in modelli diversi. La wine hospitality è nel 99% dei casi degustazione dei vini, associata alla visita guidata degli impianti produttivi (94%) e alla vendita diretta (96%). Non più del .40% delle cantine offre anche ristorazione o pernottamento e meno del 20% propone corsi di cucina o esperienze in vendemmia.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Sugli scaffali vince il prosecco.
Le bollicine trainano le vendite nella grande distribuzione con un valore cresciuto del 40%, in quattro anni e novità dal Vermentino al Grillo. Più lenti i fermi rossi e bianchi !1 fatturato del settore nei supermarket è salito nel 2021 dei 6% a tre miliardi di curo di Anna Di Martino Caschi il mondo le bollicine tirano. Gettonatissime tra i vini proposti dalla grande distribuzione organizzata, hanno registrato negli ultimi anni un progresso continuo che si è tradotto in un giro d’affari di 708,6 milioni a fine 2021, pari a un incremento del 20% Sul 2020 e del 40%sul 2018. A fare la parte del leone e a tirare la volata, è, come sempre, sua maestà il Prosecco, che non ha rivali, rappresentando da solo la metà del giro d’affari degli spumanti. Ma negli ultimi anni qualcosa di nuovo si sta muovendo.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Ripresa e incognite nello stesso bicchiere.
II mercato del winery Ripresa e incognite nello stesso bicchiere II 2021 è stato un anno buono per vino e spiriti, specialmente per l’export Ma ora la guerra e il caro materie prime frenano gli entusiasmi di un settore che si apre al digitale e chiede aiuti al governo. La “tempesta perfetta”. Così la presidente di Federvini Micaela Pallini fotografa il settore dei vini e dintorni: «Materie prime in forte aumento, energia alle stelle, crisi internazionale. Difficilmente in passato i nostri comparti hanno dovuto gestire una sfida così complessa e il rischio è di annullare la ripresa del 2021». Ecco dunque cosa pesa di più in questo momento: «Il prezzo del cartone è quasi raddoppiato, il costo dei tappi è aumentato del 40% e il vetro di un buon 25%, ci siamo resi conto di quanto conta per noi l’Ucraina nel settore della vetreria e nella produzione di alluminio».
Fonte, Repubblica Affari&Finanza.
Record storico per il vino italiano Nel 2021 il fatturato più alto di sempre: 13 miliardi.
È record storico per il vino italiano che ha raggiunto un fatturato di quasi 13 miliardi nel 2021, per effetto del balzo dell’export e dell’aumento in valore dei consumi interni. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly che apre con l’esposizione di tutti i colori del vino portati a Verona dalle diverse regioni nell’esclusivo salone «Vigneto Italia• creato dalla Coldiretti per scoprire la grande biodiversità e qualità dalle quali nascono le più prestigiose bottiglie del vino Made in Italy, grazie all’impegno di 310mi1a aziende agricole. A trainare il fatturato del vino è soprattutto l’aumento a doppia cifra delle esportazioni con gli acquisti di bottiglie made in Italy in tutto il mondo che sono cresciute del 12% nel 2021 raggiungendo – spiega Coldiretti – quota 7,1 miliardi di euro ma ad aumentare sono anche gli acquisti familiari con un incremento del 2,1% nella distribuzione commerciale, secondo l’analisi Coldiretti su dad Iri, mentre il resto viene dalla ristorazione con un importante impatto del turismo, pur se con le difficoltà causate dalle restrizioni imposte dalla pandemia.
Fonte, Tempo.
Vinitaly è tornato Dalla Campania oltre 220 cantine.
Dopo due anni di astinenza forzata causa Covid riparte la più importante vetrina del vino italiano La filiera vitivinicola regionale, anche se incide solo per il 4% su quella nazionale, spicca per qualità Vinitaly è tornato Dalla Campania oltre 220 cantine Di tutte le edizioni, questa è sicuramente la più attesa di sempre. Ieri si sono riaperti i cancelli di Veronafiere per accogliere migliaia di aziende, professionisti e wine lovers nella più importante vetrina del vino italiano: il Vinitaly, come sempre associato Fuorisalone Vinitaly and the City (fino a stasera) che si sviluppa tra le vie del centro di Verona. Le quattro giornate che tutti aspettavano con ansia dopo due annidi astinenza forzata, una sosta che ha modificato non poco il panorama vinicolo In maniera imprevista e imprevedibile. Nell’ultimo anno, infatti, secondo l’indagine dell’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor, l’89% degli italiani ha bevuto vino, dato in crescita rispetto a tre anni fa, per effetto soprattutto di un incremento della platea di giovani maggiorenni, protagonisti, senza eccessi, di un approccio consapevole.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.
L’ultimo trend premia i «mixati» e il biologico.
Chi è che a tavola con qualche parente anziano non ha mal sentito dire che “un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno”? Un modo di dire che trova pieno riscontro nelle statistiche sul consumo del vino in Italia. Le varie ricerche nel corso degli anni (la più recente è “gli italiani e il vino” di Osservatorio Vinitaly — Nomisma Wine Monitor) hanno mostrato che, nonostante il consumo pro capite sia diminuito, il gradimento per II vino resta altissimo. Basti pensare che ben 1’89% degli italiani ha bevuto vino nell’ultimo anno. Diversi sono i megatrend che si possono riscontrare rispetto alle scelte dei consumatori.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.
Intervista a Piero Mastroberardino – Mastroberardino: «Crisi? No, i segnali sono positivi».
Mastroberardirio: «Crisi? No, i segnali sono positivi» Il presidente della nota azienda: «Ce la mettiamo tutta, chi opera con professionalità ha rischi assai contenuti» Bast’erebbe il suo cognome ad introdurci nel complesso mondo del vino eppure Piero Mastroberardino non è semplicemente il presidente-emblema della storica azienda di Atripalda nota nel mondo ma anche presidente dell’Istituto Grandi Marchi che riunisce i8 tra i top brand vitivinicoli italiani nonché docente di Economia e gestione delle imprese all’Università di Foggia. Dopo bén due anni horribiles e una guerra alle porte d’Europa in corso, ha ripreso il Vinitaly. In quale scenario si trovano in questi giorni visitatori ed espositori? «C’è voglia di normalità.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.
“Vinitaly anche in Irpinia”.
“All’inaugurazione del Vinitaly ho parlato con il Ministro Patuanelli e il Presidente Zaia dell’importanza di esportare le buone pratiche di questa fiera in tutta Italia”. Così il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia.” A cominciare dal Sud che ha numerosi territori che fanno del vino la propria identità. Proprio come l’Irpinia. Con il Presidente Danese abbiamo allora immaginato di portare la kermesse “Vinitaly in the city” proprio in Campania, nella nostra Irpinia. Confido che tutto il territorio lavori compatto in questa direzione. Ennesima opportunità che stiamo creando e che non deve essere sprecata. Ringrazio la Camera di Commercio di Avellino per aver già espresso il suo favore verso questa idea”.
Fonte, Quotidiano del Sud Irpinia.
Vinitaly, Caputo: «I nostri vini sono eccellenza».
«Un nuovo modello Campania per competere sui mercati internazionali, valorizzando i nostri vitigni autoctoni, promuovendo i percorsi enoturistici e investendo sul branding regionale per rafforzare l’identità e la riconoscibilità dei vini campani. Puntiamo sull’estrema qualità, sulla sostenibilità e sulla crescita costante delle esportazioni, interrotta solo dall’emergenza sanitaria». Parte da Vinitaly la sfida al mercato estero lanciata dall’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo (nella foto), in occasione della conferenza stampa di apertura della 54esima edizione. «I nostri vini a marchio, 19 Dop e 101gp, sono sempre più apprezzati nel panorama internazionale. Secondo una recente analisi Nomisma, il fatturato export dei vini campani è passato dai 42 milioni nel 2015 agli oltre 52 milioni nel 2020, ad eccezione della prevedibile flessione registrata nel corso della pandemia.
Fonte, Roma.
“Benemeriti viticultura” Premio al sannita Pigna.
Al Vmitaly il premio “benemeriti della viticoltura italiana” va per la Campania al sannita Domizio Pigna, presidente della cooperativa La Guardiense di Guardia Sanframondi e del distretto di qualità dei vini beneventani. Il premio nato nel 1973 e dedicato ad Angelo Betti, fondatore del Vinitaly, ha visto la consegna della Medaglia Cangrande oggi pomeriggio al Palaexpo della Fiera di Verona. Il premio viene riconosciuto a coloro che abbiano contribuito e sostenuto il progresso qualitativo dell’enologia italiana. Il premio è assegnato su indicazione degli Assessorati all’agricoltura delle regioni italiane. Ringraziamenti da parte di Coldiretti all’assessore Nicola Caputo per la scelta che premia un territorio che vuol crescere sul fronte viticultura.
Fonte, Roma.
A Vinitaly 77 i produttori del Fvg Zannier: Ribolla ambasciatrice.
«Il Friuli Venezia Giulia dimostra di essere una forza nell’ambito della produzione enologica potendo vantare il miglior Sauvignon d’Italia. Un primato in campo vitivinicolo rafforzato anche dal prestigioso riconoscimento recentemente conferito a Duino Aurisina: Città italiana del vino 2022». Questo quanto detto all’importante rassegna di Verona Fiere dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier in occasione dell’apertura dello stand collettivo Fvg a Vinitaly. Alla manifestazione la Regione è presente con 77 aziende vitivinicole e una promozione unitaria all’insegna della Ribolla Gialla associata al marchio “lo sono Friuli Venezia Giulia”. Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, dopo aver ringraziato il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli per la presenza allo stand Fvg, «quella di oggi rappresenta una vera e propria nuova partenza dopo i due anni di sospensione dell’evento a causa dell’emergenza Covid.
Fonte, Gazzettino Pordenone.
Il Friuli del vino riparte dai giovani e dalla Ribolla gialla – Il Friuli del vino riparte da Ribolla gialla e giovani.
Tre annidi assenza, una pandemia di mezzo, le speculazioni sui prezzi dei materiali, la guerra tra Russia e Ucraina. Molto è cambiato anche nel mondo del vino. Lo stand del Friuli Venezia Giulia a Vinitaly Il Friuli del vino riparte da Ribolla gialla e giovani Tanti i visitatori nelle 77 aziende della collettiva dell’Ersa. Zannier: siamo più forti del pre-pandemia. Tre anni di assenza, una pandemia di mezzo con la quale non abbiamo ancora chiuso i conti, le speculazioni sui prezzi dei materiali, la guerra tra Russia e Ucraina. Molto è cambiato anche nel mondo del vino e lo si percepisce nettamente dentro i padiglioni di Vinitaly edizione 2022, nonostante lo stand collettivo dell’Ersa, dove trovano ospitalità 77 aziende (qualche decina di meno del solito proprio per rispettare le normative anti Covid) sia lo stesso di sempre, con il legno chiaro alle pareti e i nomi di donne a contrassegnare le varie “torri” dove ci sono le postazioni.
Fonte, Messaggero Veneto.
Premio Angelo Betti alla memoria di Roberto Felluga.
Commozione della figlia Ilaria che ha ritirato la medaglia «Protagonista indiscusso della viticoltura, manca molto». «Sono sorpresa e mi sono commossa. Non me l’aspettavo assolutamente, mi ha fatto molto piacere ricevere questo premio. So che mio padre e l’assessore (Zannier, ndr) avevano un rapporto di stima e amicizia, oltre che di lavoro». Ilaria Felluga, tailleur pantalone verde, voce velata da un filo di malinconia, è stata forse la più applaudita nel salone che ha ospitato l’edizione 2022 del premio “Angelo Betti”, il più importante riconoscimento che ogni regione italiana attribuisce a un proprio vignaiolo durante Vinitaly. È stata lei, infatti, a ricevere la pergamena e la medaglia in memoria di suo padre, l’indimenticato vignaiolo Roberto Felluga, mancato pochi mesi fa a soli 63 anni, quando era nel pieno della sua attività imprenditoriale.
Fonte, Messaggero Veneto.
Il Friuli Venezia Giulia del vino riparte da Ribolla gialla e giovani.
Tanti i visitatori per le 77 aziende della collettiva dell’Ersa. Zannier: siamo più forti del pre-pandemia Il Friuli Venezia Giulia del vino riparte da Ribolla gialla e giovani. Tre annidi assenza, una pandemia di mezzo con cui non abbiamo ancora chiuso i conti, le speculazioni sui prezzi dei materiali, la guerra. Molto è cambiato anche nel mondo del vino e lo si percepisce nettamente nei padiglioni di Vinitaly 2022, malgrado lo stand collettivo dell’Ersa dove trovano ospitalità 77 aziende (qualche decina di meno del solito proprio per le norme anti Covid) sia lo stesso di sempre, col legno chiaro alle pareti e i nomi di donne a contrassegnare le varie “torri” dove ci sono le postazioni. È cambiato l’approccio, è mutata la consapevolezza del consumatore, si fanno largo le parole ambiente e sostenibilità. Ma soprattutto nelle aziende regionali stanno entrando i giovani imprenditori, le seconde e terze generazioni.
Fonte, Piccolo.
Otto produttori della provincia brillano a Vinitaly sotto i riflettori.
Mirco Mastroianni della Cascina Feipu dei Massa retti; a destra in alto: Aimone Vio dell’azienda BioVioinsieme alla figlia Caterina; in basso: Marco Lizzati e Giorgio Guastalla dell’azienda Peg Agri Otto produttori della provincia brillano a Vinitaly sotto i riflettori Cinque delle aziende presenti a Verona sono ingaune Tradizione e innovazione nella loro storia intessuta di fatica Luca Rebagliati. Dalla terra, sempre risicata e talvolta dura, della Riviera di Ponente alla conquista del mondo. Sì, perché quando si parla di vini, il mondo è Vinitaly, la rassegna veronese che fino a mercoledì mette a confronto il meglio della produzione vitivinicola italiana che a sua volta rappresenta, francesi permettendo, il meglio di quanto al mondo si riesca ad estrarre dall’uva.
Fonte, Secolo XIX Savona.
Rocca Vinealis esordisce con il rosé La Rebecca.
L’ultimo nato in casa dell’azienda vinicola “Rocca Vinealis” è un rosato che è già stato ribattezzato “La Rebecca”. Ora brilla nella più importante vetrina di settore, il Vinitaly di Verona, e sarà il biglietto da visita con il quale un gruppo di imprenditori valbormidesi per la prima volta potrà confrontarsi con i leader del settore. Terra di funghi e tartufi, l’entroterra savonese ora è in auge anche per la produzione del vino. L’iniziativa è proprio dell’azienda “RoccaVinealis”, nata dalla passione di Amedeo Fracchia, che è anche sindaco del paese, Stefano Perugini, titolare di un’azienda dolciaria, Paolo Anelli, geologo e dipendente del Comune di Millesimo e Davide Bosio, imprenditore nel settore degli autolavaggi.
Fonte, Secolo XIX Savona.
Nuovi prodotti e strategie per il vino mantovano – Il mondo del vino punta sul futuro con nuovi prodotti e strategie di vendita.
In un Vinitaly che torna dopo due anni segnati dalla pandemia e dalla guerra, il mondo del vino mantovano è trasformato. Il mondo del vino punta sul futuro • • con nuovi prodotti e strategie di vendita La vetrina di Verona serve a valorizzare idee innovative Problemi di forniture e rincari per bottiglie, tappi e cartoni. In un Vinitaly che torna dopo due anni segnati prima dalla pandemia e ora dalla guerra, il mondo del vino mantovano si presenta trasformato, con aziende storiche che disertano, altre nuove che si presentano per la prima volta, altre ancora che scelgono una partecipazione meno impegnativa. Chi ha scelto di esserci, però, cerca di sfruttare fino in fondo l’occasione e molte aziende propongono novità. E il caso di Tenuta Maddalena di Volta Mantovana, che si presenta con Amphora, uno Chardonnay Alto Mincio Igp da vigneto biologico, fermentato e raffinato proprio in un’anfora.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Nell’area dedicata al biologico la passione di tre mantovani.
Le Vigne del Pellagroso vendono il 90% all’estero Bugno Martino presenta il rosé metodo classico, Bardali è il sogno “bio” di Giubertoni I vini biologici, biodinamici, “naturali” trovano sempre più estimatori e Vinitaly ha dedicato loro un padiglione. In quest’ambito, un ampio spazio è riservato all’associazione ViTe (Vignaioli e Territorio) dove spicca la presenza dell’azienda Camazzola “Vigne del Pellagroso” di Monzambano, che fa agricoltura biodinamica dal 2017 (certificata da AgriBioDinamica di Dogliani) e propone una serie di prodotti Vigne del Pellagroso ti apprezzatissimi dagli appassionati, che vengono venduti per il 90% all’estero, tra Stati Uniti, Canada e Nord Europa, senza trascurare la Danimarca, dove un paio di etichette sono in carta anche al ristorante Noma di René Redzepi, noto per selezionare molti piccoli produttori. Il grosso del lavoro è in vigna, al resto pensano un vecchio torchio pneumatico degli anni ’60 e la fermentazione spontanea.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Comincia il Vinitaly il premio Betti va al vignaiolo Maggi.
Attestato al titolare dell’azienda di Canneto Pavese e socio del Club del Buttafuoco storico Oggi le degustazioni ai banchi d’assaggio del Consorzio. Ha preso il via ieri la 54esima edizione del Vinitaly di Verona. Le 45 aziende oltrepadane presenti alla rassegna hanno debuttato nei loro stand, mentre il direttore del Consorzio di tutela, Carlo Veronese, ha partecipato all’inaugurazione del Padiglione Lombardia, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi e ai rappresentanti degli altri 12 Consorzi lombardi. Nel pomeriggio, l’assessore Rolfi ha consegnato il premio Angelo Betti 2022 per la Lombardia al vignaiolo oltrepadano Marco Maggi.
Fonte, Provincia – Pavese.
Vinitaly, arrivano i nostri «Ci serve più visibilità» – Nebbiolo al Vinitaly Voglia di normalità e di raccontarsi.
Vinitaly, la principale fiera vinicola italiana, si è aperta ieri a Verona ed è una sorta di liberazione per tutti, specialmente per coloro che hanno un contatto diretto con la clientela. Tra I nostri produttori, risultati sotto il Nebbiolo delle Alpi, tuttavia, sembra che la necessità più Impellente sia la visibilità. E fondamentali diventano le Olimpiadi Nebbiolo al Vinitaly Voglia di normalità e di raccontarsi La fiera. Ottimismo tra i produttori valtellinesi Pelizzatti Perego: «Chi ha seminato bene ora raccoglie» Nobili: «Quello che ci serve è soprattutto visibilità». Vince la voglia di tornare alla normalità. Vince, soprattutto, la voglia di avere ancora contatti umani, di scambiare quattro parole, e parlare di vino. Il Vinitaly di quest’anno, aperto ieri e in corso a Verona fino a mercoledì, giunto alla sua 54esima edizione, prende questo valore: incontrare le persone e raccontare un territorio
Fonte, Provincia Sondrio.
Fondamentale è farci vedere Prepariamoci già alle Olimpiadi».
Consorzio di tutela Il presidente Drocco «In questo periodo la montagna è popolare Sfruttiamo il momento» «Il Vinitaly serve soprattutto a trasmettere emozioni». Danilo Drocco, presidente del Consorzio di Tutela Vini della Valtellina e direttore della Nino Negri, non ha dubbi: «Il Vinitaly non serve più a fare contratti commerciali, ma a confrontarsi e a trasmettere emozioni». La decisione di partecipare uniti alla più importante fiera del vino, secondo il Consorzio, è la scelta più intelligente. «Nel nostro confronto interno, tra aziende – spiega Drocco – abbiamo pensato che, se è vero che oggi la comunicazione ci permette di avere scambi con i nostri clienti in qualsiasi momento della nostra giornata, resta importante avere un contatto umano. Il business non avviene più al Vinitaly, ma nemmeno nelle altre fiere».
Fonte, Provincia Sondrio.
Grande futuro per il vino.
Grande futuro per il vino SI è concluso martedì 5 aprile, alle OGR di Torino, GRANDI LANGHE 2022, la due giorni in cui ben 226 cantine hanno presentato le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero a un vasto pubblico di professionisti e appassionati. Promosso da Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, GRANDI LANGHE si conferma così un importante appuntamento internazionale nel ricco calendario del vino mondiale: nella città di Torino, che ha omaggiato l’evento con una speciale proiezione sulla Mole Antonelliana, si sono riuniti in 2.200, tra operatori italiani ed internazionali e grande pubblico: per la prima volta quest’anno, infatti, anche per gli appassionati è stata organizzata, con AIS Piemonte, una sessione di degustazioni dedicata nella serata di lunedì 4.
Fonte: Nuovo Braidese.
La lunga tradizione della Mauro Vini.
La Mauro vini è insignita del riconoscimento “Imprese Storiche d’Italia” poiché nasce alla fine del XIX sec. Fondata nel 1895 da Vittorio Emanuele Mauro, in un intreccio di luoghi che vanno dall’Argentina alle Langhe. Scritta da lui la lettera (originale conservata in azienda) con la quale chiede ai parenti rimasti in Piemonte 200 botti di vino da vendere a Santa Fè dove era emigrato. Nel 1924 1 figli acquistano una cantina a Dronero e qui inizia il vero e proprio percorso aziendale con Emanuele Oscar Mauro, 11 quale, dopo gli studi in enologia ad Alba si dedica interamente alla conduzione dell’azienda fino all’età di 85 anni facendo di questo lavoro la sua vera passione.
Fonte: Nuovo Braidese.
Fiumi di spumante le “gabbiette” di Icas non conoscono crisi.
L’azienda di Ivrea cresce e investe Fiumi di spumante le “gabbiette” di Icas non conoscono crisi rii Stefania Aoi Ci sono uomini che grazie a un’idea costruiscono piccoli imperi. È il caso del cavalier Bruno Getto che nel 1956 apre a Ivrea la Icas, gruppo che produce gabbiette fermatappi per spumanti, prosecchi e champagne, diventata oggi la realtà più importante al mondo in questo settore. Adesso guidano il gruppo il figlio Piero, che ne è presidente, e il nipote Alberto che ne è amministratore delegato. Sono loro che stanno investendo per espandere il business e far crescere ancor di più questa multinazionale tascabile. Tanto che presto lo stabilimento piemontese si allargherà di altri 1200 metri quadri. I lavori del valore di 1,5 milioni si concluderanno entro fine anno. E nei nuovi spazi saranno installati pannelli fotovoltaici per ridurre le emissioni di CO2 e le bollette.
Fonte: Repubblica Torino.
Raspini punta sul vermouth per esaltare il prosciutto – Prosciutto al vermouth la carta di Raspini per rilanciare il “cotto”.
L’azienda lancia “Mi-To”, un salume aromatizzato creato con Cocchi e pensato per panini e tramezzini. Obiettivo: battere l’appeal del crudo di Mariachiara Giacosa Invertire la tendenza. E trasformare quel complesso di inferiorità che il prosciutto cotto storicamente ha nei confronti del più nobile crudo, in un nuovo appeal commerciale. E’ l’idea di Raspini, l’azienda fondata nel 1946 a Scalenghe nel Torinese, che dal 2002 possiede anche il marchio d’eccellenza Rosa, che ha deciso investire tempo e ricerca per far cambiare nei consumatori l’idea che spesso si ha di questo salume.
Fonte: Repubblica Torino.
L’Ovada docg sbarca a Vinitaly «Ambasciatore del territorio».
II Consorzio di tutela illustrerà un progetto per migliorare la qualità L’Ovada docg sbarca a Vinitaly «Ambasciatore del territorio». Il Consorzio di tutela dell’Ovada docg parteciperà alla 54° edizione di Vinitaly che si svolge fino a Verona. Sarà presente con tutte le etichette dell’Ovadese nello stand istituzionale al padiglione 10. Con la collaborazione del Comune e dell’Enoteca regionale di Ovada, i produttori insieme avranno l’opportunità di presentare le eccellenze locali all’interno di una delle manifestazioni vitivinicole mondiali. Per tre giorni saranno ambasciatori del territorio ovadese, attraverso i vini potranno esaltarne le unicità e le opportunità turistiche. In particolare, daranno prova delle capacità enologiche domani alle 14 nell’area degustazioni di Piemonte Land of Wine al padiglione 10, isola 14.
Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.
“La grande bellezza” di Vinitaly – Ciak Vinitaly
Ciak, si beve: «La grande bellezza» del vino piemontese è protagonista al Vinitaly di Verona. Ieri è anche stato inaugurato lo spazio istituzionale realizzato dalla Regione. Ciak Vinitaly A Verona la “grande bellezza” dei vigneti dopo due anni di stop forzato Inaugurata nel padiglione) [area istituzionale dedicata al Piemonte. Ciak, si beve: «La grande bellezza» del vino piemontese da ieri è protagonista del Vinitaly veronese. Come sempre, la prima giornata è stata quella degli entusiasmi e dei buoni propositi, dei visitatori che prendono le misure e dei ministri che tagliano il nastro. Così ha fatto anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, che ieri pomeriggio nel padiglione 10 di Veronafiere ha inaugurato lo spazio istituzionale realizzato da Regione Piemonte insieme con Piemonte Land of Wine e Unioncamere.
Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.
Il Primitivo di Manduria viaggia verso la Docg.
«Tutela delle varietà enoiche pug) ¡Psi e sostegno al cosiddetto “turismo esperienziale” come forma più efficace di conoscenza della cultura e della passione che spinge i produttori vinicoli ad affrontare anche le fasi più difficili». È la voce delle cantine pugliesi dal Vinitaly, la più importante fiera di settore a livello internazionale, utile momento di riflessione sui passi da compiere nel futuro più immediato. Su questa linea Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria che, ad oggi, raccoglie una squadra di 65 cantine. Chiamato a salvaguardare una fra le più rappresentative denominazioni d’origine protetta, il Consorzio (con oltre settanta etichette in degustazione a Verona) lancia una novità molto importante.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
Due secoli passati rispettando viti e ulivi.
Il successo delle Cantine Santa Lucia di Corato è quello di una famiglia Igue secoli ris ettando viti e ulivi passati p Roberto il proprietario «Io qui ho imparato la libertà.» II carattere di una terra si misura attraverso l’educazione intellettuale e sentimentale degli uomini che la vivono. A scanso di ogni bozzettismo naturalistico, il disegno di una realtà sociale si tasta soprattutto quando hai la responsabilità di rispettare le piante della vite e dell’olivo, e ragionare attorno al pensiero elementare della cura. I numeri contano e bisogna sviscerarli con una certa fierezza: la Cantina Santa Lucia, con 14 ettari estesi ad ovest di Corato, fra le colline della Murgia nord barese, e 3 varietà di uva coltivate, Bombino Nero, Fiano e l’imperituro Nero di Troia, quest’anno festeggia i 200 annidi storia e successi, e in particolare il prestigioso riconoscimento delle 4 viti Ais al suo prodotto di punta, la Riserva Le More 2017, Castel del Monte D.o.c.g. Rosso, Nero di Troia in purezza.
Fonte: Quotidiano del Sud Bari Bat Murge.
Calici e non solo, l’isola conquista Vinitaly.
Settantuno le cantine invitate a Verona, spazio anche ai formaggi, ai salumi e ai dolci tradizionali. La Sardegna protagonista anche al Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, a Verona. Ieri mattina l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, ha partecipato alla cerimonia inaugurale della 54ma edizione della fiera che vede l’Isola presente con un’importante vetrina interamente dedicata alle tradizioni e alle produzioni d’eccellenza del nostro territorio. Sono 71 le aziende vitivinicole selezionate dall’assessorato dell’Agricoltura, in mostra all’interno dello stand della Regione. Nel corso della manifestazione lo spazio istituzionale ospiterà un ricco calendario d’eventi.
Fonte: Nuova Sardegna.
l vino siciliano conquista i giovani e i mercati stranieti.
Lo studio della Doc Il vino siciliano conquista i giovani e i mercati stranieri La presenza massiccia al Vinitaly conferma l’interesse per l’Isola. Ha una buona reputazione il vino siciliano che è conosciuto dal 74,8% dei «wine lovers». E tra coloro che lo conoscono 1’83% lo beve anche. Sono dati che emergono da una indagine «Immagine, percepito e prospettive del DOC Sicilia in Italia», commissionata a GPF Inspiring Research, azienda leader nelle ricerche di mercato, da parte del Consorzio Vini DOC Sicilia e presentata a Verona al Vinitaly2022. I1 datoè ancora più positivo in riferimento a un cluster di giovani di età compresa tra i 24 e i129 anni, attestandosi al 79,4%.
Fonte: Gazzetta del Sud.
Al Vinitaly l’eroica pratica della viticultura Pantesca.
Pantelleria, promozione sinergica del Parco Nazionale e del Consorzio Vini Doc Al Vinitaly l’eroica pratica della viticultura Pantesca. In occasione del Vinitaly 2022 a Verona, Parco Nazionale Isola di Pantelleria e Consorzio Vini Doc concretizzano un’importante tappa della strategia di valorizzazione della produzione vitivinicola pan tesca e di offerta di occasioni promozionali per tutti i produttori dell’isola. Nello stand Al del pad. 2 Sicilia, Parco e Consorzio hanno reso disponibile un’area per l’esposizione e la degustazione dei vini DOC di Pantelleria, facendo conoscere le loro peculiarità, frutto di una pratica agricola «eroica» proclamata dall’Unesco: la vite ad alberello. Sarà proprio questo elemento a dare spunto ad un importante riflessione sul tema della biodiversità, quale principio di futuro sostenibile che metterà insieme le voci di chi, dall’unicità del contesto pantesco, ha avviato attività di sperimentazione e ricerca all’insegna della tutela ambientale.
Fonte: Giornale di Sicilia.
Carne chianina e piemontese II derby delle eccellenze al Vinitaly Ospiti Paolo Negro e Luca Venturi.
L’Iniziativa ‘Chianinae Piemontese: incontro di Vino’ nata dalla collaborazione dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena e Confagricoltura Cuneo si terrà al Vinitaly domani dalle 11 alle 12.30, presso lo stand di Confagricoltura. La degustazione evento vedrà come protagonista la carne più pregiata del territorio senese e cuneese, rispettivamente la Chianina e la Piemontese. Entrambe, senza dubbio, di altissimo livello, dotate di caratteristiche che le rendono uniche nel loro genere a livello nazionale. «Già da diversi anni, la Chianina è certificata e garantita dall’Igp del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale – spiega Gianluca Cavicchioli, Direttore UPA Siena -. Si tratta di una carne magra, altamente digeribile, ricca di ferro ed è particolarmente indicata per la prevenzione delle malattie cardiovascolare».
Fonte: Nazione Siena.
Orcia Wine Festival Torna la kermesse.
Tre giorni dedicati alle migliori produzioni enologiche della Val d’Orcia, ai produttori, ma anche ai winelover. Ritorna, da sabato 23 a lunedì 25 aprile (con il 26 aprile riservato agli operatori) dopo due anni di stop forzato, l’Orcia Wine Festival. La mostra mercato dei produttori di vino Orcia, organizzata da Comune di San Quirico e Consorzio del Vino Orcia con Onav Siena, giuge all’llesima edizione. Saranno tre giorni di eventi nel segno dei vini Orcia tra il centro storico di San Quirico e le sale affrescate di Palazzo Chigi.
Fonte: Nazione Siena.
I vini da spiaggia della Tenuta Mariani in vetrina a Vinitaly.
La Tenuta Mariani a Vinitaly 2022, la edizione della più importante fiera vinicola italiana ed europea. L’azienda versiliese a Verona presenta la nuova produzione di vini naturali a bassissimi contenuti di solfiti, affinati in ceramica, prodotti con il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. «Porteremo il salmastro e la salinità dei vigneti della Versilia al Vinitaly — spiega il titolare Ido Mariani (foro) — il nostro vino “Damare” Sabbiamare brut prodotto nei vigneti sabbiosi della Versilia (tra Viareggio e Torre del lago) ha suscitato interesse e verrà confrontato con i famosi vin de sable francesi della Camargue. Presenteremo i nostri Spumanti della Costa Toscana, Segreto Brut e Segreto Rosé di Sangiovese che verranno distribuiti nel centro Italia da un importante rete di distribuzione eVinitaly sarà l’occasione per darne notizia.
Fonte: Tirreno Viareggio.
Vino, anche le cantine sociali pronte a unirsi come i privati.
Piccolo non è più bello, diceva nel 2019 il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro, fresco di nomina. «L’economia a chilometro zero non funziona più», rincarava la dose, rivolgendosi a una platea che soprattutto negli anni Novanta aveva fatto delle piccole e medie imprese del Veneto un modello di sviluppo da studiare e copiare. La globalizzazione e l’apertura di nuovi mercati hanno messo in crisi questo modello che molti ancora rimpiangono ma che Carraro affidava al passato. Con un’autocritica rivolta alla classe industriale. Così, anche i rappresentanti del mondo del vino, tornati a distanza di tre anni nel primo Vinitaly dopo il Covid, hanno intrapreso da tempo una strada fatta di accorpamenti e di fusioni.
Fonte: Corriere Imprese Nordest.
Buono oltre il Gusto Vini in camping a Punta Sabbioni.
Il 14 e 15 aprile prossimi, giovedì e venerdì, il Camping Village Marina di Venezia a Punta Sabbioni (Ve), ospiterà due giorni di degustazione di vini con prestigiose cantine da diverse regioni italiane, selezionate personalmente dall’oste Mauro Lorenzon (foto) che sarà anche il coordinatore e la guida delle giornate. L’evento si intitola “Buono oltre il gusto”, iconica massima dell’oste, e mira a promuovere e far conoscere i vini fatti con attenzione e rispetto per il territorio, per la qualità delle uve trasformate in vino, e soprattutto realizzati con la minore manipolazione possibile.
Fonte: Gazzettino.
Riesling, vino che arriva dal freddo Barolo, cru storici con Slow Food.
Riesling il vino che ” arriva dal freddo”, è il titolo della serata in programma mercoledì prossimo, 13 aprile, al ristorante “La Corte” di Follina (Tv). Il patron Giovanni Zanon (foto), invita a scoprire l’emozione del Riesling Renano, vitigno bianco dal quale si ottiene un vino di carattere. Originario della Germania, delle aree del Reno, della Mosella o del Palatinato (Pfalz), si racconta che il Riesling era diffuso e ampiamente coltivato lungo il corso del Reno già nel XV secolo, e si diffuse poi in Alsazia, Austria e Italia: oggi viene prodotto in tanti paesi del mondo, inclusa l’Australia. È oramai considerato un vitigno “internazionale”, amato per la sua straordinaria eleganza, la sua classe e, in modo particolare, per la sorprendente capacità di maturare e migliorare anno dopo anno.
Fonte: Gazzettino.
San Vidal, le scatole di vino diventano opere d’arte – Scatole di vino si trasformano in opere d’arte.
È stata intitolata “Box Art Collection” la proposta del Centro S. Vidal a S. Zaccaria Scatole di vino si trasformano in opere d’arte. Circa 60 scatole lignee per vini pregiati recuperate dalla cantina di casa, dipinte e assemblate ad altri oggetti, si trasformano in Box Art Collection, un omaggio agli artisti del Novecento e alle loro opere. Al piano superiore la serie “Sguardi”, oltre 100 ritratti psicologici ed espressionisti in piccolo formato, per lo più dedicati alla moglie scomparsa, diventano tavolette votive che nascono dalle profondità dell’inconscio dell’artista. Agli angoli della sala l’opera “Non è solo sedersi”, ovvero 4 originali sedie africane, rielaborate e dipinte per denunciare l’utilizzo sperimentale delle scimmie o l’uccisione dei coccodrilli.
Fonte: Gazzettino Venezia.
Lugana, Amarone e Valpolicella top per aumento delle vendite.
Tassi di crescita a due cifre spinti dalla voglia di prodotti autoctoni Lugana, Amarone e Valpolicella top per aumento delle vendite. All’ingresso di Casa Coldiretti, proprio di fronte all’entrata Cangrande della Fiera, c’è l’inedito “podio” delle bottiglie più performanti nel 2021. Ossia quelle dei vini che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in volume. E non si tratta solo della celebrazione del Lugana, che ha registrato il 34% di crescita delle vendite in un periodo in cui il vino delle terre del Lago di Garda si è ormai affermato come importante realtà enologica italiana. E non è nemmeno l’infaticabile opera di accurata produzione (ed anche di promozione per renderlo più “friendly”) dell’Amarone (che ha registrato un bel + 32%) o del Valpolicella Ripasso (+26%).
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Vinitaly: Coldiretti, è guerra in cantina, +35% i costi vino.
A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti – arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.
Fonte: Ravenna Web Tv.
PERCHÈ METTERE I DOCENTI IN CANTINA?
Dallo scorso primo di aprile i docenti sospesi già da tre mesi senza stipendio, per non essersi sottoposti all’obbligo vaccinale, sono rientrati a scuola ma demansionati e sottopagati. Dichiarati “inidonei all’insegnamento” perché “inadempienti”, molti di loro sono stati impiegati in attività di supporto alle funzioni scolastiche, come il servizio di biblioteca e documentazione, l’archiviazione ecc. Interdetti ad avvicinare i propri alunni, e addirittura ad entrare in aula, sono stati fisicamente allontanati come fossero untori, pur sottoponendosi a spese proprie a tampone ogni 48 ore, e sono stati relegati nei sotterranei della scuola, per lo più in vecchi archivi fatiscenti. Una scelta che lo stesso Ministero dell’Istruzione ha definito punitiva ma esemplare verso gli alunni e i docenti che si sono vaccinati.
Fonte: Come Don Chisciotte.
Le tre regioni italiane più competitive sul mercato del vino.
Sono Veneto, Toscana e Trentino Alto Adige. A seguire Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. I risultati del rapporto Unicredit-Nomisma. Veneto, Toscana e Trentino Alto Adige sono le regioni più competititive della filiera vitivinicola italiana, davanti a Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. Queste sei regioni hanno un punteggio superiore alla media, secondo quanto emerge dall’analisi di Unicredit e Nomisma presentata oggi a Vinitaly. L’analisi di oltre 60 indicatori (produttivi, strutturali, economici e di mercato) necessari alla formulazione dello scoring, afferma una nota, ha messo in luce vocazione e specificità delle regioni vinicole italiane che rappresentano un patrimonio di valori socio-economici in grado di generare benessere per le comunità locali e nello stesso tempo rappresentare fattori di competitività e distintività nel mercato globale.
Fonte: AGI
Vinitaly al via, Patuanelli; altri 15 milioni per il vino nel decreto sostegni.
“Dobbiamo diventare i primi in valore”, dice il ministro, al taglio del nastro a Verona. Poi annuncia: “Dopo Pasqua un decreto energia. L’aumento prezzi? Bisogna puntare all’autosufficienza delle produzioni agroalimentari, ma a livello europeo”. Un nuovo stanziamento di 15 milioni di euro per il vino, in discussione in queste ore, che si aggiunge ai 25 già previsti per promuovere il mondo enoico.
Fonte: La Repubblica.
Il fatturato record del vino italiano nel 2021.
Quasi 13 miliardi, per effetto del balzo dell’export e dell’aumento in valore dei consumi interni. Il report di Coldiretti. È record storico per il vino italiano che ha raggiunto un fatturato di quasi 13 miliardi nel 2021, per effetto del balzo dell’export e dell’aumento in valore dei consumi interni. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly che apre con l’esposizione di tutti i colori del vino portati a Verona dalle diverse regioni nell’esclusivo salone “Vigneto Italia” creato dalla Coldiretti per scoprire la grande biodiversità e qualità dalle quali nascono le più prestigiose bottiglie del vino Made in Italy, grazie all’impegno di 310mila aziende agricole.
Fonte: AGI.
Zaia: «Una Golden power per tutelare il nostro vino dalle aziende straniere».
Vinitaly, il presidente della Regione Veneto inaugura il Salone del vino: «Le nostre cantine sono l’identità del territorio, vanno protette dalle speculazioni». L’agroalimentare è un settore strategico per l’Italia e, come accade per le aziende di altri settori strategici, il governo riflette su una «golden power» sul vino. Come per le telecomunicazioni, il governo dovrebbe poter bloccare operazioni specifiche di acquisizione di aziende del vino da parte di gruppi stranieri nell’interesse del Paese. È con queste parole che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia «padrone di casa” ha inaugurato il Vinitaly, che torna dopo l’annullamento dell’edizione 2020 e la Special edition del 2021.
Fonte: Corriere della Sera.
Non demonizzate il vino: bevuto con moderazione fa bene, lo dicono i dati.
La regola aurea è quella della dieta mediterranea: poco di tutto. Vale anche con il vino, che non va demonizzato. E ora uno studio parla di un effetto positivo nel contenere le infezioni da Covid.
Fonte: La Repubblica.
VINITALY, IL TURISMO DEL VINO PARLA AL FEMMINILE.
Il rapporto annuale dell’Osservatorio sul turismo del vino quest’anno è il frutto di una sinergia tra l’associazione nazionale Città del Vino, l’associazione Donne del Vino e l’associazione La Puglia in Più. La novità dell’edizione di quest’anno, presentata al Vinitaly, nel padiglione del Ministero delle Politiche Agricole, è la declinazione al femminile, puntanti l’attenzione sulle donne che sono protagoniste dell’accoglienza turistica. Le donne sono sempre più prevalenti, in ambito enologico, dei settori del marketing, della promozione, del commerciale e dell’enoturismo, come confermato da Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’associazione nazionale Donne del Vino e icona dell’enoturismo in Italia. Sempre più verde e con le donne al timone. Con slancio, stile e creatività l’enoturismo italiano riprende il largo.
Fonte: Virtù Quotidiane.
«Il vino per noi è un’arte capace di far sognare».
La Velenosi al Vinitaly: «Presenteremo tutta la nostra collezione. Momento delicato, ma da parte nostra c’è tantissima voglia di reagire». «Il vino è per noi un’arte capace di far sognare». Queste parole sintetizzano nel miglior modo l’attività che da 35 anni caratterizza il «saper fare» dell’azienda vitivinicola Velenosi. La continua ricerca per ottenere il massimo risultato. L’aspirazione al perfetto equilibrio tra gusto e colore, tra bouquet e retrogusto. L’attesa del magico momento in cui iniziare la vendemmia, per poi seguire poco a poco la nascita e l’evoluzione del vino. L’headquarter dell’azienda ascolana è incastonato tra i poderi che si estendono tra le colline che fanno da contorno alla splendida valle del fiume Tronto, che grazie ai suoi terreni argillosi e fertili, è da sempre stata vocata alla coltivazione della vite.
Fonte: quotidiano.nete.
L’Abruzzo del vino piace, grande successo al Vinitaly.
Al Vinitaly, nell’ampio spazio collettivo regionale di 1.500 metri quadrati, i produttori abruzzesi presenti – un centinaio, dei quali circa 48 nell’area allestita dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – hanno goduto di tanta attenzione da parte delle molte persone presenti in questa prima giornata della fiera. L’Abruzzo del vino, guidato dal Montepulciano d’Abruzzo portabandiera, piace sempre di più e si attesta tra le regioni più interessanti in un’ottica di prospettive future.
Fonte: Rete8e.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.