News Vitivinicole e tenute agricole di lunedì 20 giugno 2022!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 20 giugno 2022!

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Caldo, siccità & co. Salviamo il cibo made in Italy.
Lo studio di Ambrosetti: l’agroalimentare rischia perdite di un miliardo l’anno. Siamo tra i paesi più vulnerabili. Oltre ai cambiamenti climatici pesano le cattive abitudini a tavola. I sei consigli per rilanciare un asset strategico Le avversità del meteo hanno causato perdite in colture strategiche: vino (-9%), riso (-10%), frutta (-27%), e miele (-95%). Nell’agroalimentare nel 2022 è in mezzo a una tempesta perfetta: la pandemia, la guerra tra Russia e Ucraina, l’inflazione, l’esplosione dei costi energetici e l’interruzione di alcune filiere di approvvigionamento. Sfide che si aggiungono alla crisi climatica e alla siccità, da cui, secondo uno studio di Ambrosetti presentato al sesto Forum Food e Beverage di Bormio, potrebbe derivare un danno di un miliardo di euro all’anno al settore agricolo italiano. Senza misure di mitigazione e adattamento all’emergenza climatica, Ambrosetti ha stimato un impatto sul Pii italiano-dell’8% circa entro fine secolo. La filiera agroalimentare italiana si è confermata anche nel 2021 un asset strategico per la competitività del Paese. Con 205 miliardi di euro di fatturato realizzato, l’agroalimentare rimane uno dei pilastri del made in Italy e si posiziona al primo posto tra le filiere italiane per contributo al Pil con 65 miliardi di valore aggiunto, una performance che vale 2,6 volte la filiera dell’arredo e del design e tre volte quella del fashion italiano, ma anche 2,5 volte il settore dell’automotive di Francia e Spagna messe assieme.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Trento guarda a Piazza Affari – Ir Top Consulting per la Borsa.
Top Consulting per la Borsa Alle Cantine Ferrari si spiegano alle pmi i vantaggi di una quotazione. La quotazione in Borsa come obiettivo strategico delle pmi italiane è il tema al centro di un incontro in programma giovedì prossimo, 23 giugno, dalle Eu, a Trento, nella splendida cornice delle Cantine Ferrari in via Ponte di Ravina. L’incontro, organizzato da Ir Top consulting, in collaborazione con Prometeia, il Mediocredito del Trentino-Alto Adige e con il patrocinio di Confindustria Trento, vedrà Alessandro Lunelli, padrone di casa e vicepresidente di Confindustria con delega al credito e alla finanza di impresa, aprire i lavori che si sostanzieranno negli interventi di Anna Lambiase, fondatrice e ceo di Ir Top consulting, Davide Squarzoni, amministratore delegato di Prometeia advisor sim e Diego Pelizzari, direttore generale del Mediocredito del Trentino-Alto Adige.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Prosit, altro passo verso il polo del vino di fascia premium.
I brand, da tempo nel portafoglio del fondo di private equity Made in Italy Fund, ha fatto un nuovo acquisto rilevando Casa Vinicola Caldirola. Un matrimonio con brindisi quello tra Prosit e la Casa Vinicola Caldirola, una delle principali realtà italiane, fondata nel 1897 e specializzata in prodotti vinicoli di fascia premium. La società fondata da Sergio Dagnino, da tempo nel portafoglio del fondo di private equity Made in Italy Fund gestito da Quadrivio e Panbianco, ha fatto sua Caldirola acquisendone il 100% delle quote e portando così il fatturato complessivo del gruppo a 85 milioni di euro. La famiglia cresce. Prosit ha già altre quattro cantine di proprietà: la pugliese Torrevento, l’abruzzese Nestore Bosco, la veneta Collalbrigo e la toscana Cantina Montalcino.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Export del vino: quasi 20 milioni per sostenere le imprese.
L’Emilia-Romagna scommette sul vino J e rafforza la promozione di produttori, consorzi e associazioni professionali verso i Paesi extra-Ue. Due gli strumenti messi a disposizione degli imprenditori del vino: un bando regionale da 6,8 milioni di euro (domanda entro il 10 agosto) e uno del ministero per le Politiche agricole, che mette a disposizione 13,3 milioni (domande entro il 4 luglio). Il bando regionale, approvato dalla Giunta, mette a disposizione fondi del Ocm Vino (Organizzazione comune di mercato del vino) per progetti regionali e multiregionali relativi ai vini a Denominazione di Origine, a Indicazione geografica, spumanti di qualità, spumanti di qualità aromatica e vini varietali anche biologici.

Fonte: Gazzetta di Parma.

«Il Poggio», viaggio fra le eccellenze.
Le cose buone Pata negra, culatello, prosciutto e spalla cruda abbinati ai migliori vini «Il Poggio», viaggio ira le eccellenze Proseguono gli appuntamenti alla cantina voluti dal presidente Mondelli. Parterre delle grandi occasioni alla cantina «Il Poggio» di Salsomaggiore, in occasione del primo evento straordinario del 2022: «Eccellenze al Poggio». Voluto dal presidente Emilio Mondelli, che ha ricordato come la cantina oggi si sia affermata come primo luogo da visitare a Salso, secondo gli utenti di Tripadvisor e questo grazie alle degustazioni «culturali» che caratterizza la casa vinicola salsese, che limita la produzione a circa 65mila bottiglie l’anno, delle quali oltre il 60% viene esportato in Cina, Svizzera e Nord Europa. La mattinata è stata dedicata alle eccellenze dei salumi abbinati a quattro vini del «Poggio»: il prosciutto 100% iberico da suini «Pata negra», abbinato al passito da vendemmia tardiva «Pensiero»; la spalla cruda stagionata 48 mesi dell’azienda Cadassa abbinata al barbera in purezza «Falstaff»; il culatello Dallatana stagionato direttamente da «Il Poggio» abbinato all’omonimo rosso da cabernet e merlot; infine il lardo Betella abbinato al rosé frizzante «Vedova nera».

Fonte: Gazzetta di Parma.

Skerk: «Il problema è nato durante i mesi invernali L’incognita fino all’autunno».
II viticoltore di Prepotto segnala anche altre questioni: «Difficile trovare bottiglie, tappi, capsule, tutto ordinato con grande anticipo» Skerk: «Il problema è nato durante i mesi invernali L’incognita fino all’autunno». Uno dei problemi principali è stata la siccità invernale: troppa poca acqua. Ma adesso non va male, anche se ovviamente prima che tutto ciò si trasformi in vino bisogna aspettare ottobre, e gli imprevisti possono essere tanti». Così il viticoltore Sandi Skerk, che spiega che «in inverno la vite riposa, non ha bisogno di molta acqua, però qualche pioggia in più non avrebbe fatto male, anzi. Per il resto per noi la stagione primaverile è abbastanza positiva, perché il caldo è stato smorzato da qualche pioggia, quindi per ora non siamo carenti di acqua, poi ovviamente non si sa come andrà nelle prossime settimane. Ci sono stati anche diversi giorni di Bora, con clima quindi ventilato, che contribuisce a mantenere la pulizia in vigna».

Fonte: Piccolo.

Buzzinelli: «La terra ha sete Si va a messa per pregare che ricominci a piovere».
Il presidente del Consorzio Collio David Buzzinelli usa l’arma del sarcasmo per raccontare quale sia lo stato d’animo degli agricoltori della zona in merito alla pesante siccità in atto. Battute a parte, l’analisi del numero 1 del Consorzio di viticoltori è drastica: «Abbiamo avuto un primo semestre assai poco piovoso, siamo in carenza d’acqua come in molti altri posti ma per fortuna la pioggia caduta una quindicina di giorni fa ha dato un’importante mano. Resta il fatto che la terra ha sete, anche se a macchia di leopardo in questi giorni qualche scroscio d’acqua ha dato un minimo sollievo». C’è però un fattore positivo in tanta difficoltà: «Sia le zone pianeggianti che quelle di pianura sono coperte dall’irrigazione a pioggia del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina – sottolinea Buzzinelli – ma torni a piovere in modo significativo prima possibile».

Fonte: Piccolo.

Parovel: «Se continua così saremo costretti a usare l’irrigazione di soccorso».
L’imprenditrice di San Dorligo della Valle: «L’ulivo regge meglio rispetto alle vigne. Però non si potrà andare avanti per molto» Parovel: «Se continua così saremo costretti a usare l’irrigazione di soccorso». Se va avanti così e saranno problemi, dovremo usare irrigazione di soccorso. Ma speriamo che la siccità non persista». Sono le parole di Elena Parovel, dell’omonima azienda che, a San Dorligo della Valle, produce vino e olio. Secondo Parovel per ora non si è davanti a una situazione problematica, sia per quanto riguarda le olive che le vigne, ma l’attenzione è alta per le prossime settimane. «Da qui all’autunno tutto può succedere – spiega l’imprenditrice – ma per ora non abbiamo avuto problemi legati al meteo. Certo, la siccità c’è, è stato un maggio particolarmente caldo, ma per ora non abbiamo registrato criticità, né sul fronte olive né vigne.

Fonte: Piccolo.

Radikon: «C’è da adattarsi Altrove in Italia si lavora già sui versanti esposti a nord».
II titolare dell’azienda di Oslavia: «Situazione non grave ma le cose stanno cambiando. Da valutare forse zone finora non interessanti» Radikon: «C’è da adattarsi Altrove in Italia si lavora già sui versanti esposti a nord». Il clima sta cambiando, è sotto gli occhi di tutti, e anche noi viticoltori un po’ alla volta ci stiamo evolvendo: in futuro valuteremo magari versanti delle colline finora non ritenuti interessanti». A dirlo è Sana Radikon, dell’azienda Radikon di Oslavia, una delle storiche realtà dell’altura sopra Gorizia celebre soprattutto perla Ribolla gialla. Un’area che, come del resto altre nel Collio, grazie al terreno argilloso è in grado di contenere naturalmente molta acqua e dunque resistere meglio rispetto ad altri ai peno di siccità, ma che inevitabilmente sta iniziando a soffrire questa stagione eccezionale.

Fonte: Piccolo.

La siccità in vigna i consigli tecnici per limitare i danni dello stress idrico.
Un incontro con esperti nei giorni scorsi all’enoteca di Broni Si prevede un netto anticipo dei tempi della vendemmia. Anche i vigneti sorvegliati speciali per quanto riguarda il problema della siccità. Se la mancanza d’acqua sta mettendo seriamente in difficoltà soprattutto i risicoltori della Lomellina, non va meglio per i produttori di vino dell’Oltrepo, visto che, se le temperature si manterranno così elevate, e non arriveranno le precipitazioni, le viti rischiano di andare in stress idrico, con un rallentamento vegetativo che potrebbe indurre le piante a privilegiare la propria sopravvivenza, a scapito della formazione dei grappoli. Un altro problema non da poco dopo le grandinate che tra maggio e giugno hanno compromesso, se irrimediabilmente o no è ancora da stabilire con precisione, buona parte della produzione della prossima vendemmia.

Fonte: Provincia – Pavese.

Amarone 2017, annata segnata dal caldo storico.
Presentato il nuovo prodotto della doc. Oggi le degustazioni aperte al pubblico Amarone 2017, annata segnata dal caldo storico Alta qualità e uve messe a riposo in anticipo per un vino vocato alla longevità. Marchesini: «Nel 2021 +21 % di bottiglie del gran rosso e +15% di Ripasso» Monica Sommacampagna economia@larena.it •• Amarone Opera Prima mostra il passito Docg della Valpolicella a una platea internazionale sulle note dell’Aida, ne esalta la versatilità in chiave gastronomica e presenta in Gran Guardia un’annata, il 2017, che ha il passaporto per la longevità. «E’ stata tra le più calde degli ultimi decenni, con la raccolta e messa a riposo delle uve anticipate, ma caratterizzata da un’ottima qualità» ha detto Giovanni Battista Tornielli, professore di arboricoltura generale e coltivazioni arboree al dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona. «Gli Amarone presentano un’alcolicità bilanciata da buoni profili acidici, oltre ad eccellenti dotazioni di antociani e polifenoli per un vino di piacevole morbidezza e dalle intense colorazioni». Dalla teoria al bicchiere nelle degustazioni aperte al pubblico anche oggi dalle 10 alle 20 nelle interpretazioni di 40 aziende.

Fonte: Arena.

Aperitivi tra i filari La novità di InVigna.
II progetto ideato da Chezia Ambrosi e Chiara Lavarini Aperitivi tra i filari La novità di InVigna Otto eventi infrasettimanali in orario pre-serale. Terza edizione del progetto enoturistico InVigna. La serie di appuntamenti ideata da Chezia Ambrosi e Chiara Lavarini è iniziata sabato alla Cappuccina Wines di Monteforte d’Alpone con il primo picnic tra i filari. L’iniziativa, patrocinata da Confagricoltura Verona e Coldiretti Verona, unisce la conoscenza dei vini veronesi con quella dei territori, la scoperta dei cru in abbinamento a prodotti gastronomici tipici con la visita alle aziende e ai professionisti impegnati dal campo alla cantina. Oltre ai 10 appuntamenti nel fine settimana, però, come da formula consolidata, nell’edizione 2022 c’è una novità: un cartellone di otto serate infrasettimanali, in orario aperitivo, che si terranno alle Vigne di San Pietro a Sommacampagna e per tre giovedì in Valpolicella nella Tenuta Santa Maria di Villa Mosconi Bertani, a Novare di Arbizzano, che ospiterà anche la chiusura del tour domenica 25 settembre.

Fonte: Arena.

Cielo e Terra entra in società con Maia.
Acquisito il 50% del marchio Cielo e Terra entra in socieà con Maia •• Una nuova realtà nel segmento spumanti Premium creata da Cielo e Terra spa, gruppo vicentino con più di 3.000 ettari di vigneto e fatturato di circa 60 milioni per una produzione 2021 vicina a 40 milioni di bottiglie nel 2021 e una presenza in 65 Paesi, acquistando il 50% del marchio Maia, espressione della spumantistica italiana con produzione annua di 50mila bottiglie. Il marchio è stato fondato da Angelo Lella, ad di United Studio, società di comunicazione e marketing di Verona. «Abbiamo investito sul binomio qualità e stile italiano in primis nel contesto del lago di Garda», afferma Lella, «scelta che ha portato Maia a uscire con rete vendita già in preordine per la produzione 2022. Con l’arrivo di Cielo e Terra si aprono risvolti impensabili per il nostro marchio. Una mossa strategica che ci consente di guardare ad una diffusione delle nostre etichette in tutto il mondo».

Fonte: Arena.

Alla scoperta dei vini del Lago di Garda.
Il Lago di Garda placido ed onirico inondato di luce è il centro, il fulcro sulle cui sponde si affacciano cittadine e paesi, vigne e oliveti, tutti diversi e con una storia antica da raccontare. Il clima è nord mediterraneo e sub alpino, una combinazione che permette la coltivazione dell’olivo e della vite che qui trovano l’habitat ideale da millenni. Presso l’antica Dogana Veneta a Lazise si è svolto Garda Wine Stories l’evento organizzato per la prima volta dal Consorzio Garda Doc per far conoscere ad un più ampio pubblico i vini del lago di Garda delle aree più vocate, in modo da associare allo stesso Garda le varie espressioni vitivinicole come diverse sono le sponde, come ha sottolineato Paolo Fiorini Presidente Garda Doc.

Fonte: Luciano Pignataro.

Festa Farnese: ‘Il salotto musicale ai tempi di Maria Luigia’.
La rassegna dei concerti di “Festa Farnese” si conclude con la grazia del duo Bonner-Febbraio alla ricerca delle sonorità del primo ‘800 grazie a due magnifici strumenti dell’epoca: flauto e chiratta. Seguendo le tracce e gli intrecci storici e musicali nella vita di quella che sarà Maria Luigia di Parma. La musica della chitarra e del flauto si fondono e di intrecciano e, accanto a questa, si svolgono gli eventi che hanno cambiato la storia dell’Europa ed hanno donato, infine, a Parma l’ultimo sussulto di magniloquenza per un Ducato che andava verso la sua inevitabile dissoluzione. Duo Bonner-Febbraio
Claire Angel Bonner, chitarra dell’800
Ida Febbraio, flauto dell’800
musiche di: Schubert, Legnani, Carulli, Paganini, con il patrocinio del Comune di Parma.

Fonte: ParmaToday.

Vino: bene aziende della Valpolicella alla prova dei bilanci.
Diciannove comuni per quasi 8.600 ettari di vigna, una produzione che lo scorso anno si è attestata a 73,6 milioni di bottiglie per un valore alla produzione – misurata da Nomisma Wine Monitor – di circa 500 milioni di euro, di cui quasi la metà relativi alle vendite di Amarone. La Valpolicella si conferma non solo una delle principali denominazioni rossiste italiane ma anche tra le più in salute alla prova dei bilanci. Lo dice l’analisi presentata oggi a Verona ad “Amarone Opera Prima” da Funzione Studi e Ricerche del Banco Bpm per il Consorzio tutela vini Valpolicella, che ha confrontato le performance della Do (denominazione d’origine) scaligera rispetto allo scenario nazionale del settore.

Fonte: ANSA.it.

Le migliori app per il vino a domicilio: 10 servizi per comprarlo.
Vi piace scoprire nuove etichette e avere sempre in casa la vostra preferita? Internet è pieno di proposte, qui ne trovate alcune per percorsi di degustazione sempre più personalizzati. Anche il vino ormai si compra on line e con una app: anzi, complici i lockdown che hanno dato la spinta definitiva allo shopping su Internet, sta diventando uno dei nostri modi preferiti per scoprire nuove etichette, italiane e straniere. Secondo l’Indagine sul settore vinicolo nazionale dell’Area Studi Mediobanca le quote di mercato dell’e-commerce di vino sono triplicate nel giro di pochi anni: vale il 4% nelle vendite (nel 2018 era il 2%) e le stime dicono che si arriverà al 6% entro il 2025. La stesso studio parla di ricavi aumentati più del 100% per le piattaforme specializzate che ormai – aggiungiamo noi – si sono moltiplicate a dismisura proponendo servizi sempre diversi e personalizzati, utili anche perché spesso pensati per farci scoprire il dietro le quinte del mondo del vino: vitigni, cantine, vignaioli eroici che creano eccellenze.

Fonte: Vanity Fair.

Il vino italiano pronto ad entrare in orbita.
Qualche tempo fa, durante l’imperversare della pandemia, l’azienda Chateau Petrus inviò 11 bottiglie nello spazio per 14 mesi, per studiare gli effetti sulla vite e sul vino in assenza di gravità. Successivamente, 1 bottiglia di quella partita, fu battuta all’asta, da Christie’s raggiungendo il prezzo stellare superiore a 1 milione di euro. Questa volta – stando a quanto riporta Wine News- saranno le barbatelle italiane a conquistare lo spazio e in particolare quelle di 3 territori iconici nella produzione del vino: il Sangiovese del Brunello di Montalcino, il Nebbiolo del Barolo e Barbaresco piemontese e l’Aglianico del Sud.

Fonte: Siena News.

Il vino racconta la nostra identità.
Sono trascorse quasi quattro decadi dacché il nome del Primitivo di Manduria (dal latino “primativus”, precoce, perché il vitigno matura già in agosto) si ritrovò lordato dallo scandalo delle adulterazioni al metanolo. In questo – per molti versi frenetico, laborioso – arco di tempo fior di maestri vignaioli hanno saputo rettificare l’ingiusta nomea di vipereo composto da taglio cui il nettare pugliese era stato confinato per restituirgli la prestigiosa allure di nobiltà che invece gli spettava: perché il Primitivo, è ormai fatto notorio, è un vino unico e prezioso, che nasce vicino al mare recando in sé i sapori delle onde del mar Ionio e la memoria delle antiche gesta che gli uomini consumarono su questi lidi.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.

Qual è la differenza tra vino biologico e vino biodinamico?
Anche il vino può essere biologico o biodinamico, aggettivi che si riferiscono al metodo di coltivazione delle uve e di produzione della bevanda. Vino biologico e vino biodinamico, qual è la differenza? Queste espressioni sono sempre più presenti tra i termini che compaiono sulle bottiglie stappare ogni giorno. In questi casi, tuttavia, non ci si riferisce alle caratteristiche del vino, ad esempio il residuo zuccherino o l’annata delle uve utilizzate, bensì al metodo di coltivazione delle stesse uve e al processo di vinificazione seguito dal produttore. Quando si parla di vino biologico, ci riferisce a quei prodotti derivanti da uve coltivate secondo le linee guida dell’agricoltura biologica. Parliamo di una pratica riconosciuta e regolamentata a livello mondiale. In Italia si fa riferimento alle normative dell’Unione Europea. Nei Paesi membri l’attività è infatti inquadrata dai regolamenti CE n. 834/2007 e CE n. 889/2008. A livello pratico, l’agricoltura biologica raccoglie una serie di tecniche che, a differenza di una coltura intensiva, non utilizzano fertilizzanti o insetticidi chimici, favorendo invece prodotti naturali.

Fonte: inNaturale.

Vino, La Scolca in prima linea per la ripartenza del settore vitivinicolo.
Proseguono le numerose iniziative del fitto calendario di La Scolca, la più antica cantina di Gavi e una delle realtà vinicole più vivaci del panorama italiano. L’azienda, dal 1997 sotto la guida di Chiara Soldati, quarta generazione della famiglia, si distingue ormai da tempo per il grande impegno dimostrato nei confronti di temi attuali come la sostenibilità circolare, l’internazionalizzazione del brand Gavi e del made in Italy, e la sensibilizzazione su un consumo consapevole del vino. La dedizione e la lungimiranza mostrate da Chiara Soldati nella conduzione dell’azienda le sono valse una lunga serie di importanti riconoscimenti, tra cui il premio ‘Dea Terra’ conferito dal Mipaaf nel 2005, il ‘Nebbiolo d’oro’ conferito dalla Regione Piemonte nel 2007, ‘Donna dell’anno’ Federmanager e ‘Imprenditore di Successo nel settore agricoltura’ dalla Camera di commercio di Alessandria nel 2008, e il ‘Paul Harris’, la massima onorificenza del Rotary nel 2011. E quest’anno Soldati aggiunge al suo già ricco palmares la prestigiosa nomina di Cavaliere del Lavoro, tra i titoli più ambiti da tutti gli imprenditori d’Italia.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

Vino, l’Emilia-Romagna punta sulla promozione nei mercati dei Paesi extra-Ue.
Due gli strumenti messi a disposizione degli imprenditori del settore: un bando regionale da 6,8 milioni di euro a cui si può fare domanda entro il 10 agosto 2022 e uno del ministero per le Politiche agricole che mette a disposizione 13,3 milioni di euro. In questo caso le domande devono arrivare entro il 4 luglio 2022. “La promozione del vino riveste un ruolo fondamentale per la crescita del settore- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi– dobbiamo individuare nuovi mercati per rafforzare la promozione all’estero, in quei Paesi che manifestano interesse per le nostre produzioni. È per questa ragione che abbiamo deciso di aumentare le risorse del bando di 2,2 milioni di euro”.
Fonte: SulPanaro.net.

Il territorio, le colline ed il terroir.
E’ l’uomo che avvicendandosi migliora le proprie scelte e nel caso della vitivinicoltura i migliori vitigni e posizioni degli impianti dei vigneti e tutta la filiera enologica che ne consegue. L’azienda Cascina al Colle che è collocata a ridosso della zona archeologica di Baratti-Populonia, è intrisa di storia antica etrusca e un poco romana. E’ tra la via Della Principessa, una volta dei Cavalleggeri, che parte sa San Vincenzo e arriva a Piombino, e il golfo di Baratti; che divide questi due luoghi ci sono dei piccoli colli che sono stati percorsi e lavorati da svariati soggetti, nel tempo, che ne hanno fatto uso, forse, per produrre cereali, vino e olio. Gli etruschi, forse i Villanoviani prima, sono stati i primi protagonisti di attività produttive in una terra molto fertile. Su uno di questi colli, “Poggio Piovanello” adiacente a dove è collocata l’azienda Cascina al Colle, negli anni 1950, furono costruiti, con la Riforma Agraria, dall’Ente Maremma dei poderi e concessi in affitto per 25 anni, poi riscattati dagli agricoltori. Nel podere, “Poggio Piovanello”, ci abitò la famiglia di Annibale Franceschini.

Fonte: Valdicornia.

Il Podcast del vino per non arrivare impreparati all’aperitivo.
Coltivazione della vite, processi di produzione, caratteristiche dei terroir e dei vitigni e molto altro: ecco il Podcast da non perdere per non arrivare mai impreparati al ristorante, all’aperitivo con gli amici o alla prossima meta da scoprire. Dopo l’apertura di 2 wine bar, del canale YouTube e il lancio della vendita En Primeur sul mercato italiano, Tannico presenta la Tannico Flying School tutta da ascoltare. I corsi di vino del principale e-commerce italiano di settore debuttano in una serie Podcast da oltre 350 puntate su Spotify, Google Podcast e Apple Podcast. Con questa grande novità, la Tannico Flying School punta a diventare il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del vino, ma anche per chi lo ama già.

Fonte: iGizmo.it.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.

A risentirci a domani.