News Vitivinicole e tenute agricole di martedì 15 marzo 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 15 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Wilson, il buon vino si fa (anche) cantando – Palco e vigne, la musica del vino.
L’impresa di Giulio Wilson, enologo e cantautore: «Produco sulle colline toscane 25mila bottiglie all’anno e recupero gli antichi vitigni» L’agricoltura biologica e il lavoro coi contadini anziani In tournée con gli Inti-Illimani. Il Doppio binario. Di qui, l’enologo: vigne, grappoli, vendemmie, le stagioni del vino, il recupero dei vitigni nobili e dimenticati. Di là, il cantastorie toscano che dice: «Vale la pena coltivare le piante/correre al vento su colline scoscese / aprire un libro chiuso in una soffitta / sentirsi bene pure in minoranza». Storie di alberi, gatti e legno di ciliegio più che di smartphone e social. Dal 2005 si occupa di riconversione in agricoltura biologica sulle colline delle Cerbaie sulla Via Francigena, tra Pisa e Firenze. Segue le viti, raccoglie le uve migliori, riempie i tini per pigiare.

Fonte: Buone Notizie Corriere della Sera.

In vino veritas.
Sull’etichetta pure Nietzsche e Paracelso Ona storica proprietà di famiglia, riportata in produzione dopo molti anni di interruzione dell’attività da Giovanni Maria Spanu, giovane vignaiolo di casa che ha ricominciato partendo da poco più di tre ettari di vigna impiantata con uve tipiche del territorio. In primis Cannonau, poi Bovale, Cagnulari e Muristellu, vitigni allevati a 500 metri di quota su suoli di origine vulcanica, sono i protagonisti di questo singolare rosso, la cui genesi viene spiegata nella controetichetta, che riporta concetti di Nietzsche e Paracelso. La maturazione nelle anfore di terracotta Nel cuore delle Cinque Terre, questa piccola azienda è una perla che esprime lo splendore del territorio che la circonda. Nata seguendo i dettami dell’agricoltura biologica, si è via via convertita alla biodinamica. Scelte audaci come l’utilizzo di soli lieviti indigeni, l’assenza di filtrazioni e l’adozione di anfore di terracotta, ricompensano con prodotti unici, espressioni di una terra votata e di una filosofia artigianale ben delineata. In tale quadro di originalità e purezza, si inserisce questo bianco da uve

Fonte: Messaggero.

Montepulciano, Bindella rileva Casalte: piano da 17 milioni.
II gruppo svizzero Bindella, con oltre 200 milioni di fatturato nel vino e nella ristorazione e titolare della Tenuta Vallocaia (nella foto) a Montepulciano, ha rilevato la Cantina Casalte. Previsti investimenti per 17 milioni.

Fonte: Sole 24 Ore.

Sanzioni e rappresaglie.
Bruxelles blocca la vendita di auto di lusso, vini pregiati e abiti firmati Ira risposta di Mosca: stop all’export di grano e zucchero fino a giugno II Cremlino cerca di aggirare la stretta Usa con l’utilizzo dello yuan nelle transazioni, orzo, segale, mais e zucchero. La Federazione russa, colpita dalle sanzioni dell’Occidente, ha deciso di rispondere con la stessa moneta. Mosca si barrica dentro, per assicurare «adeguate forniture al suo popolo, proteggendolo dall’aumento dei prezzi» e annuncia che, da oggi fino al 30 giugno, verranno limitate le esportazioni di questi prodotti alimentari di prima necessità. Un bando speciale, poi, riguarderà il commercio con l’estero di zucchero e zucchero grezzo, fino a fine agosto. Così la contro-macchina del Cremlino prova a mantenere la stabilità del mercato domestico. Mentre l’Ue adotta il quarto giro di vite contro l’aggressore, bloccando la vendita dei beni di lusso e allargando la black list degli oligarchi.

Fonte: Stampa.

Umbria. Lungarotti festeggia 60 anni del Rubesco-Rosso di Torgiano.
Era il 1962 quando la prima annata del Rubesco – Rosso di Torgiano Doc fu immessa sul mercato. Sono trascorsi 60 anni e il vino iconico di Lungarotti, che ha segnato la nascita della prima Doc dell’Umbria (1968),festeggia questo compleanno speciale con un’edizione limitata di 3.300 magnum da collezione.

Fonte: Tempo.

Incontri e degustazioni. La cantina La Scolca conquista gli Stati Uniti.
Dodici giorni intensi, tra incontri con stampa di settore, premi, partnership consolidate e nuove alleanze. Tanto è durato il tour negli Stati Uniti de La Scolca, la più antica cantina di Gavi, una delle prime realtà del comparto vitivinicolo italiano a tornare negli States per presentare i suoi vini.

Fonte: Tempo.

Il paese plautino tra sommelier e la lingua inglese.
L’eclettico Plauto passa dal latino all’inglese con nonchalance, senza disdegnare un sorso di buon vino tra una commedia e l’altra. Nella sala del Centro culturale in via Roma sta per cominciare un corso d’inglese: il primo appuntamento è in programma giovedì 17 marzo e si andrà avanti fino al prossimo 5 maggio. Per otto serate, dalle 20.30 alle 21.30, si potrà seguire gratuitamente un corso base. L’iniziativa è del Comune, del Gruppo Bocciofilo e della Consulta delle Donne. Info: 338-2140624 o 347-5391800. Pd Centro Studi Plautini di via IV Novembre 13 si terrà invece nel mese di aprile un corso di qualificazione professionale di primo livello per sommelier, in collaborazione con la sezione di cesenate dell’Associazione Italiana Sommelier.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Ludovico Botti nel Consiglio nazionale della Federazione vignaioli indipendenti.
Castiglione in Teverina La Trebotti da più di vent’anni è leader nella ricerca di un’agricoltura sostenibile e di qualità Ludovico Botti nel Consiglio nazionale della Federazione vignaioli indipendenti. Il Lazio entra nel Consiglio nazionale della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), grazie all’elezione di Ludovico Maria Botti dell’azienda biologica Trebotti. La Fivi è il sindacato dei vignaioli italiani, presente a livello europeo, nazionale e regionale sui tavoli di trattativa del mondo del vino. Ad oggi conta quasi 1400 iscritti sparsi su tutto il territorio nazionale. I vignaioli indipendenti si rappresentano da soli, direttamente senza intermediari. Tra gli scopi della Fivi uno dei più ambiziosi è il riconoscimento giuridico della figura del vignaiolo.

Fonte, Corriere di Viterbo

Vinitaly, i bergamaschi in versione ridotta.
Solo tre aziende del Valcalepio a Verona Conflitto e Covid scoraggiano la partecipazione Vinitaly in versione «small» per i produttori bergamaschi. Ai nastri di partenza della fiera di settore, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi, ci saranno solo tre aziende vitivinicole, insieme al Consorzio di Tutela del Valcalepio, contro la dozzina di partecipanti registrati nell’edizione 2019 pre pandemia. Gli operatori orobici hanno fatto scelte diverse, sia per le incertezze generate dall’emergenza sanitaria sia per il conflitto fra Russia e Ucraina che ha ulteriormente complicato le condizioni macroenonomiche. In provincia si contano 300 aziende produttrici di uva e 85 che imbottigliano con etichette proprie. La produzione si attesta sui 45 mila ettolitri, con 2,5 milioni di bottiglie Doc Valcalepio e Terre del Colleoni, 3 milioni di bottiglie a Indicazione Geografica (Igt), 300 mila di Spumante Metodo classico 300, di cui 100 mila Terre del Colleoni Doc e 60 mila bottiglie da mezzo litro di Moscato di Scanzo Docg.

Fonte, Eco di Bergamo.

Ovada Copenaghen: cosi il vino locale apre nuovi mercati.
Il Consorzio di tutela protagonista in Danimarca tra degustazioni e presentazioni del territorio «Conoscenza approfondita e grande curiosità» • I numeri, calcolati in base alle prenotazioni, erano già conferma dell’interesse. Un’accoglienza molto calorosa quella riservata in Danimarca ai vini dell’Ovadese. Il Consorzio di tutela è stato protagonista con gli omologhi del Grignolino, otto l’egida del maxi consorzio regionale Piemonte Land, di «Piedmont to discover», evento enogastronomico andato in scena all’hotel Kosmopol di Copenhagen, una delle capitali europee più in vista dal punto di vista del cibo di qualità. Curiosità e numeri «In Danimarca – spiega Daniele Oddone, presidente del consorzio dell’Ovada docg – conoscono bene l’Italia e l’apprezzano. Sia la masterclass rivolta al mattino agli operatori che lo spazio aperto a tutti del pomeriggio hanno confermato questa curiosità». Un’uscita, quella di giovedì scorso, concretizzata dopo un lungo periodo preparatorio non facile. Erano nove le aziende del territorio presenti con i loro vini.

Fonte, Piccolo di Alessandria.

Vini e vignaioli monferrini in trasferta in Danimarca.
Promozione A Copenaghen dei viticoltori del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese Vini e vignaioli monferrini in trasferta in Danimarca. Trasferta a Copenaghen in Danimarca, la settimana scorsa, per un gruppo di viticoltori e vignaioli monferrini del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese per promuovere, di concerto con i vigneron del Consorzio dell’Ovada docg, le migliori etichette di cantina. L’azione denominata “Piedmont to descover”, realizzata grazie al Psr 2014-2020 e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è stata particolarmente concentrata e soddisfacente negli appuntamenti messi a punto dalla WineeFood Consultant Elisa Spada, a partire dal saluto dell’Ambasciatore Italiano in Danimarca Luigi Ferrari e dalla partecipazione dell’esperto Thomas Ilkjaer coinvolto nella blind tasting.

Fonte, Monferrato.

A Vignale un incontro informativo per i vignaioli del Monferrato.
È programmato entro fine marzo il tradizionale incontro informale tra i vignaioli monferrini perla degustazione en primeur di Grignolino del Monferrato Casalese e Barbera del Monferrato Superiore vendemmie 2021. L’appuntamento sarà alle ore 19 al Bricco Mondalinodi Vignale Monferrato. L’incontro tornerà ad essere una preziosa occasione di confronto e riflessioni, proprio partendo dalle degustazioni in anteprima di quelli che diverranno le bandiere del Monferrato casalese. La partecipazione è libera.

Fonte, Monferrato.

Ampliato l’elenco dei vitigni autoctoni pugliesi, ulteriore tassello del “made in Puglia”.
Puntare su qualità, valorizzazione, promozione dei vini da vitigni autoctoni pugliesi, come strategie di rilancio consolidamento di un comparto che è trai fiori all’occhiello dell’economia regionale. “Stiamo mettendo in atto ogni azione, misura, intervento a difesa delle nostre produzioni di qualità. E l’ampliamento della lista dei vitigni autoctoni è per certo un ulteriore tassello nella difesa del `made in Puglia—. E’ il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che integra e amplia l’elenco dei vitigni originariamente e storicamente presenti da oltre cinquant’anni sul territorio pugliese. Si arricchisce, quindi, la lista dei vitigni autoctoni pugliesi riconosciuti odi antica coltivazione presenti da nord a sud della nostra regione.

Fonte, L’Attacco.

Al via il “Primitivo wine tour” – “Primitivo wine tour day Su il sipario sull’evento.
Su il sipario sull’evento Saranno coinvolti per un’intera giornata tour operator, guide turistiche e giornalisti l’origine dell’incoming turistico ci sono il coinvolgimento degli operatori di mercato e la pianificazione. E il verbo che si predica ormai da anni durante il “Primitivo wine tour day” di Manduria, che oggi celebra la sua sesta edizione. Organizzata dalla cantina Produttori di Manduria e dall’annesso museo del Primitivo, l’iniziativa coinvolge per un’intera giornata tour operator, guide turistiche, operatori di infopoint, giornalisti, imprenditori della ricettività, della ristorazione e dei servizi, chiamati a conoscere le proposte turistiche del territorio e la loro gestione organizzativa, per poi rivenderle in forma integrata al consumatore finale. Tutto ruota attorno al vino, ma non si esaurisce nel solo apprezzamento del prodotto principe.

Fonte, L’Edicola del Sud Taranto.

Ampliato l’elenco dei vitigni autoctoni pugliesi.
“Puntare su qualità, valorizzazione, promozione dei vin i da vitigni autoctoni pugliesi, come strategie di rilancio e consolidamento di un comparto che è tra i fiori all’occhiello dell’economia regionale. Stiamo mettendo in atto ogni azione, misura, intervento a difesa delle nostre produzioni di qualità. E l’ampliamento della lista dei vitigni autoctoni è per certo un ulteriore tassello nella difesa del ‘made in Puglia’. E’ il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che integra e amplia l’elenco dei vitigni originariamente e storicamente presenti da oltre cinquant’anni sul territorio pugliese. “Si arricchisce, quindi, la lista dei vitigni autoctoni pugliesi riconosciuti o di antica coltivazione presenti da nord a sud della nostra regione.

Fonte, Quotidiano di Bari.

Wine&Siena, successo per i capolavori di gusto Firmata la carta dei valori – Wine&Siena, cala il sipario su una sfida vinta.
La settima edizione della kermesse al Santa Maria della Scala si chiude con un successo di pubblico e di operatori presenti BERNARDINI, CONFCOMMERCIO SIENA IL SINDACO DE MOSSI «La qualità è già elevatissima ma il percorso si dovrà arricchire» WineeSiena 2022 mette a segno un grande successo e una scommessa vinta con i suoi 2.350 visitatori totali. «La città ci ha sorriso – afferma soddisfatto Helmuth Köcher, The WineHunter e patròn di Merano -. Sabato è stata una grande giornata. Domenica c’è stata invece una minor affluenza, ma questa ha garantito ai produttori di avvicinarsi ad ogni appassionato. Poi, ieri abbiamo chiuso benissimo, con 500 operatori accreditati. Buono il riscontro anche delle masterclasses, anche qui abbiamo sentito la parte emotiva, con numeri giusti».

Fonte, Nazione Siena.

Masottina lancia l’Extra Dry Rive di Ogliano Incetta di premi come miglior Prosecco.
Federico Dal Bianco, terza generazione di produttori di prosecco per la Masottina, l’azienda creata 76 anni fa da suo nonno Epifanio, è legittimamente orgoglioso dei sapori intensi del suo RdO Levante extra dry. Considerando che si parla di un prosecco del 2014, è sorprendente che conservi il suo perlage e il suo colore. «E’ prodotto in due ettari di vigneti ad Est – racconta Dal Bianco, durante il lunch nella cantina del Grand Hotel Continental, a margine di WineeSiena – ed è stato premiato più volte come miglior prosecco. Nel produciamo 12mila bottiglie per mercati particolari». La parola chiave per Masottina è proprio Rive. Pendii ripidi delle colline, dove è faticoso curare i vigneti e dove si sceglie una viticoltura a metà tra il biologico e tradizionale.

Fonte, Nazione Siena.

Gianna testimonial della Toscana del vino.
Sarà la cantante senese ad inaugurare a Firenze ‘PrimAnteprima 2002′ con la regia della Regione. PrimAnteprima 2022, giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana, ha scelto la sua testimonial: sarà la rockstar senese Gianna Nannini il volto della Toscana del vino. Da anni impegnata nel settore vitivinicolo con la rivitalizzazione della Certosa di Belriguardo, storica azienda della famiglia Nannini inserita a partire dal 2018 nella distribuzione 100 Vini Fine Italian Wines, la rockstar internazionale parteciperà all’evento promosso da Regione e Camera di Commercio di Firenze che si terrà nel capoluogo il 19 marzo. Nell’occasione, i Consorzi di tutela presenteranno alla stampa le nuove annate, con un occhio di riguardo ai temi del biologico e del rispetto dell’ambiente, due dei punti di forza degli stessi vini prodotti alla Certosa.

Fonte, Nazione Siena.

Cantina di Toblino, arriva un premio nazionale per l’innovazione.
L’impegno per l’innovazione ha portato a far conoscere la Cantina Toblino a livello nazionale dove si è aggiudicata il Premio eccellenza dell’anno nel settore vitivinicolo di “Le Fonti Awards”. Alla premiazione, che si è svolta a Palazzo Mezzanotte, storica sede della Borsa Valori di Milano, è intervenuto Carlo De Biasi, direttore generale della cooperativa trentina. In una premiazione che ha coinvolto studi legali, imprese e professionisti leader nei rispettivi settori, “Le Fonti Awards” ha riconosciuto a Cantina Toblino il merito di «essere un punto di riferimento perla viticoltura nella Valle dei Laghi» e di «garantire ai clienti l’eccellenza lungo l’intera filiera produttiva». Risultati significativi ottenuti grazie alla ricerca e alla continua innovazione in campo viticolo ed enologico e al costante raggiungimento di nuovi standard qualitativi.

Fonte, Adige.

Ampliare Vajo Galina e Progno Borago «Il Comune si attivi con la Regione».
L’area nel tempo ha «perso» decine di ettari mangiati dai vigneti e dall’espansione dei boschi Ampliare Vajo Galina e Progno Borago «Il Comune si attivi con la Regione» A rischio specie rare come le orchidee selvatiche Va implementato il sito come da direttiva «Habitat» •• Parallelamente all’attuazione del progetto di tutela del Fondo Alto Borago, un’area di 38 ettari di bosco e praterie da conservare per il suo patrimonio di biodiversità che è ancora presente in questa area protetta, sarebbe necessario dopo anni dalla sua costituzione rivedere l’intero Sito di interesse comunitario Vajo Galina e Progno Borago che coinvolge, oltre al Comune di Verona, i Comuni di Grezzana e Negrar.

Fonte, Arena.

Lo strano caso del Prosecco: rincara anche se è già prodotto – Lo strano caso del Prosecco, un anno di quotazioni in salita «Gli aumenti? Ingiustificati».
Tutti parlano (giustamente) di pasta, pane e altri prodotti di largo consumo, ma la quotazione al litro del Prosecco, rilevata dalla Borsa Merci di Treviso, è schizzata, per il prodotto Doc, da 1,55 euro (marzo 2021) a 2,30 euro, che possono diventare anche 2,50 (marzo 2022). Siamo nell’ordine di un +48%. Lo strano caso del Prosecco, un anno di quotazioni in salita «Gli aumenti? Ingiustificati» Da marzo `21 a marzo `22 segnato un +48% al litro. Tutti parlano (giustamente) di pasta, pane e altri prodotti di largo consumo, ma voi lo sapete di quanto è aumentata la «materia prima» Prosecco nell’ultimo anno? La quotazione al litro, rilevata dalla Borsa Merci di Treviso, è schizzata, per il prodotto Doc, da 1,55 euro (marzo 2021) a 2,30 euro, che possono diventare anche 2,5o (marzo 2022). In percentuale, siamo nell’ordine di un +48% abbondante in dodici mesi. Non sfugga il fatto che a novembre scorso, dopo la vendemmia 2021, i valori oscillavano già tra l’1,95 e i 2,10 euro, mentre a marzo le quotazioni, come si diceva, hanno toccato i 2,30-2,50 euro al litro.

Fonte, Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Vino, export Veneto da record: 2,5 miliardi di vendite nel 2021.
Con un balzo di oltre l’11% la regione si conferma ?I1 presidente Zaia: «Frutto di un lavoro spesso eroico» leader a livello italiano e segna un primato storico Balzo anche del Friuli Venezia Giulia, crescita del 21,5% MOLTO BUONA LA PERFORMANCE DEL TRENTINO ALTO ADIGE. SUPERATI ANCHE I LIVELLI DEL 2019 IL MERCATO VENEZIA Il vino veneto brinda a risultati record per l’export. Nel 2021 ha segnato vendite all’estero per 2,5 miliardi, in crescita dell’11,1% sull’anno precedente grazie in gran parte a sua “maestà” il Prosecco. Da solo il vino vale circa un terzo dell’export di tutto l’agroalimentare regionale. Una performance da incorniciare anche di molti altri produttori nazionali. Secondo l’Osservatorio Qualivita Wine, 19 regioni italiane su 20 hanno segnato un aumento delle esportazioni l’anno scorso portando il valore complessivo a 7,11 miliardi, per un + 12,4% su base annua che recupera decisamente il – 2,2% registrato nel 2020. Molto bene anche il Friuli Venezia Giulia: 142 milioni di euro l’export dell’anno scorso, + 21,5% sul 2020.

Fonte, Gazzettino.

Bottega Prosecco bar numero 34 al Marco Polo.
Nuova apertura Bottega Prosecco bar numero 34 al Marco Polo Il 34esimo Bottega Prosecco Bar è stato inaugurato ieri nell’area partenze dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Uno spazio enogastronomico di 80 metri quadri dove poter bere un buon bicchiere di vino e mangiare uno stuzzichino o un piatto caldo o al bancone come era uso fare nelle vecchie osterie veneziane. Il format ideato da Bottega spa è, infatti, ispirato a questa tradizione veneta ovviamente in chiave moderna e rivisitata. «Dovevamo aprire questo spazio un anno fa ma dapprima la pandemia e in secondo luogo la pochezza dei turisti stranieri ci ha indotto a rinviare l’inaugurazione. Ora il nostro Prosecco Bar è operativo.

Fonte, Gazzettino Treviso.

Le donne del vino.
Il ruolo delle viticoltrici sempre più fondamentale nella Marca i casi di Antonella Grigoletto, Anna Balbinot e Nicoletta Canella Le donne del vino «QUANDO HO FATTO IL CORSO DA SOMMELIER NEGLI ANNI OTTANTA A PADOVA ERO L’UNICA. OGGI LE DONNE RAPPRESENTANO LA DOCG MA È NATURALE SIAMO FORTI I VOLTI DELLA DOCG VALDOBBIADENE Tre bottiglie, un calice, una scatola reversibile. Sorrisi, storie, dati: se il virtual tasting è in rosa diventa un piccolo capolavoro di dettagli, umorismo, utili informazioni. In una parola: gentile. Di rosa c’è solo questo: il prosecco, in collina, ha un colore unico: paglierino. E’ l’oro delle colline. E le donne, viticoltrici e imprenditrici, sono le regine. Oggi la Docg non ha solo un presidente donna, Elvira Bortolomiol, e una vicepresidente donna, Cinzia Sommariva, che bene esprimono i140% della forza lavoro.

Fonte, Gazzettino Treviso.

“Primavera del Prosecco” le 17 mostre tra le colline.
L’arrivo della primavera meteorologica, nelle colline dell’Alta Marca trevigiana, è segnata dalle bollicine del Prosecco Docg. Ritorna infatti dopo due anni di stop per la pandemia, la rassegna “Primavera del Prosecco Superiore”, il tour delle 17 mostre, dal 16 aprile al 12 giugno, abbinando territorio, accoglienza e tipicità sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene diventate patrimonio Unesco. Un avvio, quello della 26. edizione, posticipato rispetto alle precedenti, che scattavano prima della fine di marzo, proprio in attesa del rallentamento della pandemia. Ma ci sarà un’anteprima domenica 27 marzo al Castello di Conegliano in occasione della “Giornata regionale dei Colli Veneti”, istituita dalla Regione Veneto con lo scopo di favorire la tutela e la valorizzazione delle colline venete, i loro paesaggi, la biodiversità ma anche la particolare dimensione economica, sociale ed istituzionale delle comunità di collina.

Fonte, Gazzettino Treviso.

Vino, è veneto un terzo dell’export nazionale.
Il 2021 è andato in archivio con una crescita record per il vino italiano che ha raggiunto i 7,11 miliardi di euro con un +12,4% rispetto al 2020 (anno in cui aveva chiuso in flessione a -2,2%). A fare da traino alla crescita, stando alle elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, è stato il Veneto che con i suoi 2,49 miliardi e +11,1%, rappresenta il 35,1% del totale esportazioni italiane di vino.

Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Fonte: Ansa.

Vino: Qualivita, cresce export di 19 regioni su 20.
Cresce l’export vinicolo per 19 regioni italiane su 20 nel 2021, con incrementi a doppia cifra percentuale per 13 regioni nel quadro di un’esportazione nazionale che ha raggiunto il valore record di 7,11 miliardi di euro, per un +12,4% su base annua che recupera di molto il -2,2% registrato nel 2020. A segnalarlo sono elaborazioni dell’ Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. Le prime tre regioni, che esprimono oltre i due terzi dell’export italiano in valore segnano- informa una nota- ottimi risultati nel 2021: il Veneto raggiunge 2,5 miliardi di euro (+11,1%), il Piemonte supera 1,2 miliardi di euro (+12,2%) e la Toscana 1,1 miliardi di euro (+16,4%).

Fonte: Ansa.

Vino: l’annata record del Nero D’Avola, 50 milioni di bottiglie.
Freschi profumi di spezie e ciliegie, quelli di un vino che esprime in modo universalmente apprezzato caratteristiche territoriali e culturali proprie dell’isola: è il Nero D’Avola, la cui annata 2020 è considerata ottima, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Considerato il vitigno a bacca nera più importante della Sicilia, oggi è presente in modo esteso in tutte le provincie siciliane ed è il più coltivato nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta. Secondo quanto evidenziato dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ben 14.749 ettari di superficie vitata in tutta la Sicilia hanno prodotto 49.471.172 bottiglie certificate, circa 10 milioni in più rispetto al 2018.

Fonte: Ansa.

Vino: il mercato degli accessori crescerà del 5,2% all’anno, secondo una stima.
Il mondo degli accessori per vino e spirits cresce e continuerà a farlo, tanto che si stima un valore di 3,37 miliardi entro il 2028. Shaker, cavatappi e soprattutto decanter e calici: il mercato degli accessori legati al mondo del vino e degli spirits continua a crescere di dimensione e popolarità, tanto che si stima un incremento su base annua del 5,2% entro il 2028. A dare i numeri in questo caso è un report redatto da Million Insights, che stima un valore di mercato intorno ai 3,37 miliardi di dollari entro sei anni (contro i 2,24 registrati nel 2020).

Fonte: Dissapore.

Export vino: nel 2021 Liguria a +26,7%, in totale vale quasi 22 milioni.
Le esportazioni di vino italiano nel 2021 raggiungono il valore record di 7,11 miliardi di euro, per un +12,4% su base annua che recupera di molto il -2,2% registrato nel 2020, secondo quanto evidenziato dalle elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. La Liguria non è da meno, anzi, guadagna un 26,7% rispetto al 2020. Certo, le quantità sono minime rispetto ai numeri che fanno altre regioni, come si vede dalla tabella qui sopra, però si può notare come l’export sia salito parecchio rispetto anche al 2019. Si tratta della terza percentuale di incremento più alta dopo Valle d’Aosta e “regioni diverse non specificate”. In totale l’export vinicolo ligure nel 2021 vale quasi 22 milioni.

Fonte: Liguria Business Journal – Bizjournal.it.

Vino, nel 2021 nuovo record per le esportazioni italiane.
Superati i sette miliardi di euro di valore. In crescita 19 regioni su 20. Bene soprattutto Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Le esportazioni di vino italiano nel 2021 hanno raggiunto il valore record di 7,11 miliardi di euro, +12,4% su base annua. A dirlo è un report dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. Una bella notizia per uno dei settori più colpiti dalla pandemia soprattutto nel 2020, quando il valore delle spedizioni oltre confine segnò un -2,2% rispetto al 2019. A trainare il convoglio delle bottiglie made in Italy nel mondo è la locomotiva Veneto, le cui etichette pesano per oltre un terzo del valore totale delle esportazioni (35,1%, equivalente a poco meno di 2,5 miliardi di euro).

Fonte: Terra e Vita – Edagricole.

Vino ed export da record: Veneto, Piemonte e Toscana leader, con il 67% del valore totale.
Le tre Regioni mettono insieme 4,8 miliardi di euro sui 7,1 dell’Italia. Veneto al top per valore (2,4 miliardi di euro), Toscana per crescita (+16%). Il Veneto del Prosecco e dell’Amarone, del Soave e del Pinot Grigio, per citare le “teste di serie”, è ancora Regione leader delle esportazioni del vino italiano nel 2021, con 2,4 miliardi di euro in valore (+11,1%) su 7,1 del totale; la Toscana del Brunello di Montalcino e del Chianti Classico, di Bolgheri e del Nobile di Montepulciano, del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, del Morellino di Scansano e della Maremma Toscana, passando per l’Igt Toscana e tante altre denominazioni, terza in valore, con 1,1 miliardi di euro, è la Regione cresciuta di più (+16,4%), tra le prime tre regioni per valore assoluto, avvicinandosi molto al Piemonte del Barolo e del Barbaresco, del Gavi e della Barbera d’Asti, dell’Asti e dell’Alta Langa, tra gli altri, a quota 1,2 miliardi di euro (+12,2%). Fotografia da cui emergono ancora una volta le locomotive dell’export del vino italiano da record assoluto, nel 2021 (+12,4% sul 2020) che arriva dai dati Istat analizzati da WineNews.

Fonte: WineNews.

Nicoletta Bocca è la nuova presidentessa della Bottega del Vino di Dogliani.
Riceve il testimone da Anna Maria Abbona, mentre passa la carica di vice a Nicola Chionetti. «La Bottega richiede tempo e dedizione. Ci attende un lavoro di squadra in cui ognuno sarà impegnato secondo le proprie competenze». La Bottega del Vino di Dogliani ha una nuova presidentessa. Si tratta di Nicoletta Bocca, figlia del giornalista Giorgio Bocca e produttrice di vino, che inizia così la nuova avventura alla guida di una realtà fondata nel 1984 e voluta dai produttori della denominazione Dogliani Docg che ha come scopo principale la tutela e la promozione del vino. La ex vicepresidentessa riceve il testimone da Anna Maria Abbona, mentre passa la carica di vice a Nicola Chionetti.

Fonte: Lavocedialba.it.

STAMPA ESTERA

Les Russes dans le vignoble français sont peu nombres mais voyants.
Une dizaine de domaines appartiennent à des néovignerons russes. • Ils sont arrivés entre 2011 et 2016 pour la plupart, en ciblant le Bordelais et le sud de la France. Les étrangers ne détiendraient que 2 96 du vignoble national. Et les Russes ne sont gue1e IAni ¡bue ux. VIN Léa Delpont — Correspondanteà Lyon Il a fait la première – et la derniére pour un moment- acquisition russe dans le vignoble français : Alexander Purnpyansky, sur la liste noire de l’Union européenne depuis le 9 mars, avait acheté le prieuré Saint-Jean-de-Bébian en 2008, à Pézenas en Languedoc. £t l’an dernier, il a pris de court le monde du vin en reprenant le domaine de Jean-François Ganevat, la star du Jura. Les étrangers ne détiendraient que 2 % du vignoble national, 12,000 hectares pour 500 propriétés,selon une étude Vinea Transaction datant de 2015. Parmi eux, les Russes ne sont guère nombreux : une poignée en Bordelais, une demi-douzaine en Languedoc et Provence… Parmi eux, les Russes ne sont guère numibreux. Une infime minorité comparée aux Anglo-Saxons présents en France depuis des siècles, aux Belges, aux Scandinaves”.

Fonte: Echos.

Le désarroi des châteaux chinois.
Depuis 2008, près de 150 domaines viticoles du Bordelais ont été acquis par des investisseurs chinois. Mais l’effet de mode est retombé et certains d’entre eux, passé l’euphorie des premiers temps, connaissent d’inquiétantes difficultés 1 est seul en son royaume. Bernard Pitoux, maître de chai et chef de culture depuis quinze ans, vient tous les jours travailler au Château de Pic, un domaine de 32 hectares, situé au Tourne, dans l’Entre-deux-Mers, en Gironde. Il fait un tour, entretient ce qui peut l’être, avec les moyens du bord: le tracteur est immobilisé, faute d’argent pour le gazole… Les fenêtres du château, une bâtisse du XVIC siècle flanquée de deux tours, sont fermées. Dans les vignes, non taillées, la végétation envahit les rangs. A l’intérieur des chais, les cuves contiennent encore les récoltes des quatre dernières années, toujours pas mises en bouteilles. Un couple franco-chinois, qui représente la direction et vit sur place, a dû payer de sa poche une partie de la facture d’électricité, qui a failli être coupée. Dans une cour constellée de leurs déjections, deux labradors, dont les propriétaires ne veulent plus entendre parler, tournent en rond. A l’image du Château de Pic, de nombreux producteurs bordelais ont été rachetés par des hommes d’affaires chinois à partir de 2008. En quelques années, 147 d’entre eux — soit 3 % du domaine viticole — ont changé de mains, certains étant même rebaptisés au passage: « Lapin impérial», « Lapin d’or», « Antilope tibétaine »… Cette vague d’acquisitions a suscité aussi bien de l’enthousiasme que des craintes.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.