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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 19 aprile 2022!
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Cantina di Negrar punta sul mercato dei giovani.
La realtà cooperativa della Valpolicella ha presentato le novità a Vinitaly Cantina di Negrar punta sul mercato dei giovani I nuovi prodotti: un Igt rosso e tre etichette di bianco del Soave Obiettivo allargare le quote di mercato. Acquisizioni in vista. Cantina Valpolicella Negrar punta a conquistare i giovani, con prodotti che rispondono alle richieste delle nuove generazioni di consumatori, orientate a una minore gradazione alcolica, alla ricerca della qualità territoriale e alla sostenibilità. Intanto la realtà cooperativa negrarese pensa ad ulteriori acquisizioni. I nuovi prodotti sono un rosso igt, «Sì, Mento», presentato a Vinitaly, che dimostra come «la Valpolicella può produrre vini di grande struttura ma anche facili da bere», spiega il direttore generale Daniele Accordini. E tre etichette di bianchi, anche questi della linea «Domìni veneti», prodotte nelle Unità geografiche aggiuntive del Soave classico, «un territorio antichissimo da valorizzare». L’obiettivo è di allargare le quote di mercato, sia interno che estero.
Fonte: Arena.
Sostenibilità, Prosecco alleato dell’ambiente.
Confagricoltura Veneto con il Crea e Crédit Agricole Sostenibilità, Prosecco alleato dell’ambiente È II progetto Gleres. Centinaio: «Un lavoro apripista» •• Il conto alla rovescia è iniziato: tra pochi anni in Veneto si potranno stappare le prime bottiglie di Prosecco ottenuto da vitigni resistenti a malattie come la peronospora e lo oidio, con un ridotto uso di prodotti fitosanitari. La notizia è stata ufficializzata durante un convegno a Vinitaly promosso da Confagricoltura Veneto in collaborazione con Crédit Agricole FriulAdria, per fare un bilancio del quinquennio del progetto Gleres, frutto di una convenzione siglata da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve che coinvolge 16 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco (Le Rive, Ruggeri e C, Foss Marai, Fratelli Bortolin, Le Contesse, Biancavigna, Masottina, Borgoluce, Luca Ricci, Adriano Mami, Le Colture, Fratelli Mercante, Abbazia di Busco, Tenuta San Giorgio, Marcello del Majno, Graziano Merotto). Cinque anni di lavoro per ottenere varietà di Glera con maggiore capacità di resistenza e attenzione all’impatto ambientale.
Fonte: Arena.
Cinque vini dell’Agro pontino tra le eccellenze di Vinitaly.
La guida I1 Salone di Verona realizza il “5StarWines-the Book” Sono inserite le etichette che raggiungono o superano i 90/100 Sant’Andrea, Villa Gianna e Tenuta Pietra Pinta le aziende protagoniste Sono cinque i vini della provincia di Latina che, avendo raggiunto o superato il punteggio di 90/100, entreranno nella guida “5StarWines-The Book 2023” realizzata per il sesto anno da Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati di Verona: il Riflessi Circeo Doc bianco (92/100) e il Capitolium passito (91/100) dell’Azienda agricola Sant’Andrea di Borgo Vodice, il Barriano Circeo doc rosso (91/100) e il Bellone Vigne del Borgo (91/100) della cantina Villa Gianna di Borgo San Donato e il Nero Buono (91/100) della Tenuta Pietra Pinta di Cori. Da sottolineare che tre di questi cinque vini sono prodotti con uve di altrettanti vitigni tipici dell’Agro Pontino. Il Capitolium passito è uno dei sei vini che la cantina di Borgo Vodice produce con il Moscato di Terracina.
Fonte: Latina Oggi.
Doppio premio al Vinitaly per l’Agraria Garibaldi.
Ritirati i riconoscimenti per un Rosso Piceno doc 2017 e un Ribona Spumante Brut 2019 Doppio premio per l’Agraria «Garibaldi» di Macerata al Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al vino, che si svolge a Verona dal 1967. La scuola maceratese è stata premiata al sesto concorso enologico istituti agrari d’Italia – organizzato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e da Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – per un vino rosso e uno bianco: il Rosso Piceno doc 2017 – Podere Sasso e i Colli Maceratesi doc – Ribona Spumante Brut 2019, Metodo Classico, Podere Sasso, ultimo nato tra i vini in produzione. Le commissioni che hanno valutato i vini presentati dagli istituti agrari erano composte da enologi del Crea, il più importante ente italiano di ricerca agroalimentare, e da esperti del settore vitivinicolo.
Fonte: Resto del Carlino Macerata.
Non chiamatele minori.
Al di là delle grandi Sicilia e Sardegna, anche le piccole isole italiane sono sempre più vivaci nella produzione di vini di qualità.
Fonte: Business People.
Il rosso di mare che fa delle Marche la terra promessa.
Bisogna avere ostinata passione, lungimiranza e anche un sano pizzico di follia per generare vini che diventano un archetipo. Se mi si chiedesse qual è la definizione del Rosso Conen), un vino di mare anche se rubino, selvaggio anche se nasce in un luogo che pare pittato dal Creatore – tra mare smeraldo, pietra bianca e boschi infiniti – non esiterei a indicare il Campo San Giorgio. Le ragioni sono molte, ma nessuna di esse è casuale. La prima è la marchigianissima volontà d’intraprendere di Massimo Bernetti, il pioniere dello sbarco enoico in Giappone con il vino pesce. La seconda: l’idea di fare solo grandi vini. Fu così che dall’incontro con Giacomo Tachis nacque il Pelago: riassunto ed esaltazione delle potenzialità rossiste delle vigne di Osimo. Umani Ronchi oggi è Marche e Abruzzo è verdicchio stratosferico come il Casal Di Serra o il Vigne Vecchie, è un passito come il Maximo di altissimo pregio.
Fonte: La Verita’.
In vino veritas.
Due fratelli per un Prosecco di alta qualità In Veneto le chiamano Rive, le zone scoscese, spesso molto ripide, dove si producono le uve destinate al Prosecco. Sono ben 43 nel territorio di Conegliano e Valdobbiadene, dove necessariamente si pratica una viticoltura manuale, molto faticosa. I fratelli Enrico ed Elena Moschetta coltivano i loro vigneti su questi aspri pendii in regime di difesa integrata con l’obiettivo di valorizzare la vocazione di ogni singola area ed esprimere le peculiarità del suolo, dell’esposizione e del microclima. Uno stile produttivo basato su seconde fermentazioni molto _L lunghe, ha dato vita ad espressioni di Prosecco di grande eleganza e complessità. Il Brut Nature Rivedi Ogliano si presenta di colore paglierino tenue ma luminoso con perlage fine e continuo. Esprime suadenti note di agrumi, pesca bianca e crosta di pane, seguiti da nuance di lavanda e glicine. Assaggio sapido e fresco, chiusura minerale di lunga persistenza.
Fonte: Messaggero.
Alla Fiera 25 mila operatori dall’ estero.
Vinitaly 2022 da record. A cominciare dall’incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 paesi) rappresentano % degli 88mila operatori totali.
Fonte, Verita’&Affari.
Soddisfatti della rassegna veronese anche sul web.
Per Confagricoltura, il Vinitaly 2022 si è chiuso con un consuntivo che va oltre le più rosee aspettative. Nella quattro giorni veronese, gli approfondimenti sui temi di stretta attualità si sono alternati alle degustazioni guidate.
Fonte, Verita’&Affari.
Intervista a Giancarlo Aneri – Giancarlo Aneri «Al Vinitaly ho visto la ripartenza ma soffriamo di provincialismo».
Tiene l’eccellenza, meno i prodotti medi Ecco cosa dobbiamo imparare dai francesi. Il futuro web». E’ l’inventore del marketing nel vino. In questi ultimi anni non c’è stato grande evento in cui, al momento di sedersi a tavola o brindare ad una vittoria politica o sportiva, non spuntasse una sua etichetta. Ha conosciuto tutti i presidenti degli Stati Uniti da Kennedy a oggi, i regnati inglesi, e poi grandi sportivi e uomini dello spettacolo. Si considera, prima ancora di un imprenditore del vino, un ambasciatore del made in Italy. Giancarlo Aneri, classe ’48 e titolare della celebre etichetta di vini veneti, dal Prosecco all’Amarone su tutti, quando parla di cid che ha fatto e soprattutto dei progetti futuri ha l’entusiasmo di un ragazzo. Lo raggiungiamo all’indomani di un Vinitaly che dopo due anni di stop forzato ha visto ritrovarsi a Verona i produttori di un settore che vale 7 miliardi di euro.
Fonte, Verita’&Affari.
Quattrocento iscritti al seminario dedicato alla viticoltura «green».
Per il settore un balzo del 170% Quattrocento iscritti al seminario dedicato alla viticoltura «green» 200 Ettari Parma è al penultimo posto in regione per vigneti coltivati in regime biologico. Tra il 2009 e il 2021, la vitivinicoltura biologica ha fatto un balzo in avanti del 170% con 3.600 ettari in più e l’anno scorso i vigneti dell’Emilia-Romagna coltivati col metodo biologico si sono posizionati al sesto posto in Italia con circa 6 mila ettari (dato Mipaaf 2019 con proiezione 2021). A fronte di questi numeri e di un mercato sempre più attento, la Regione ha messo a punto una serie di iniziative di formazione e di aggiornamento rivolte agli agricoltori sulla protezione fitosanitaria della vite in agricoltura biologica. Il primo seminario on line si è tenuto nei giorni scorsi, con quasi 400 iscritti. II prossimo appuntamento sulle tecniche di prevenzione e difesa delle malattie sarà giovedì 21.
Fonte, Gazzetta di Parma.
Tenuta T. Hofstàtter, dove il Pinot Nero ha casa.
Un lavoro di ricerca e studio su questo vino con Paolo Foradori a fare da apripista, coinvolgendo altri viticoltori altoatesini Non mancano le slide come il primo spumante dealcolato italiano lanciato lo scorso anno Un vignaiolo, nel senso tradizionale del termine, di intelligenza cristallina, con idee lucide, precorritore di tendenze, mode e trend. Questo è Martin Foradori, deus ex machina di Tenuta J. Hofstätter. Il figlio (immagino, perché sventuratamente il padre non l’ho mai conosciuto) diversamente omogeneo di quel punto fermo della viticoltura italica che è stato Paolo Foradori, che, nonostante ci abbia lasciato alla fine del 2020, è unanimemente considerato il “padre” del Pinot Nero in Alto Adige. Da Paolo Martin ha ereditato senza ombra di dubbio l’ostinazione e la tensione al risultato, guidando un’azienda che ha nella mancanza di preclusioni stilistiche una delle caratteristiche fondanti.
Fonte, Nuova Ferrara.
Una ricca linea di qualità a cavallo tra bianchi e rossi.
Da non perdere fra le proposte i Vigneti delle Dolomiti Igt De Vite e Müller Thurgau Michel oltre ovviamente ai cavalli di battaglia legati al Pinot La ricca linea di vini di J. Hofstätter trabocca di letture riuscite, a cavallo tra bianchi e rossi. Inizio con piacere dal piacevolissimo Vigneti delle Dolomiti Igt De Vite, “blend di montagna” a base Pinot Bianco, Müller Thurgau e Sauvignon, rosmarino e pesca bianca al naso, prepotente croccantezza in bocca. Sulla falsariga anche la novità del Pinot Bianco, giocato più sulle tonalità della frutta tropicale, litchi, ananas, un bel finale di frutta secca tostata. Eccellente anche il Vigneti delle Dolomiti Igt Müller Thurgau Michei di Michei, timo, susina gialla, ritorno sapido/fruttato, come l’Alto Adige Doc Sauvignon Oberkerschbaum, con le sue note officinali di rosmarino e salvia, albicocca, poi grandissima persistenza.
Fonte, Nuova Ferrara.
Venerdì serata dedicata al Vero Lambrusco Otto vini in degustazione.
Venerdì c’è una serata speciale all’agriturismo “La Florida” di Bondeno (via per Burana 103). Già il titolo è chiaro, “Il Vero Lambrusco di Modena”, infatti dalle 20.30 vanno in degustazione otto tipologie di Lambrusco. L’evento è aperto a tutti, ma prevede l’iscrizione all’Onav di Ferrara (quota di partecipazione 25 euro per i soci e 35 euro per i non soci, quota associativa annuale 70 euro, per gli under 23 ridotta a 40 euro). Quando si parla di Lambrusco spesso ci si confronta con persone che, ancora, lo snobbano. Ed ecco che scatta il desiderio di contribuire a trasformare la percezione del Lambrusco, che sta progressivamente abbandonando gli stereotipi consolidati conservando la sua, anzi, le sue identità anche grazie al lavoro delle nuove generazioni.
Fonte, Nuova Ferrara.
La Manuelina a Vinitaly raggiunge il top nella Cucina d’autore.
Lo staff della Manuelina premiato a Vinitaly OLIVA La Manuelina a Vinitaly raggiunge il top nella Cucina d’autore. «Per noi è stata una grande soddisfazione e anche una fatica, fortunatamente premiata. Ma quando andiamo in giro per l’Italia, siamo contenti di rappresentare non solo il nostro marchio e il nostro locale, ma Recco con la sua tradizione e la sua fama». Così Cristina Carbone racconta il ritorno da Vinitaly, l’evento enogastronomico tra i più importanti al mondo, che s’è appena concluso a Verona e ha visto Manuelina e il suo storico chef Marco Pernato, scelti tra i cinque locali italiani a rappresentare la “Cucina d’Autore”. Nell’elegante sala del Palaexpo ristorazione d’eccellenza, curata da alcuni dei migliori interpreti dell’alta cucina italiana.
Fonte, Secolo XIX Levante.
Vini passiti e da meditazione Torna la mostra nazionale.
Sabato 30 aprile e domenica primo maggio la rassegna protagonista a Palazzo Gonzaga Sono trascorsi due anni dall’ultima edizione della Mostra nazionale dei vini passiti e da meditazione di Volta Mantovana. Oggi, dopo lo stop imposto dalla pandemia, l’evento compie i suoi primi diciotto anni e finalmente il comune voltese ne annuncia il ritorno, in calendario i prossimi sabato 30 aprile e domenica primo maggio. Ed ecco come uno dei paesi più affascinanti dell’Alto Mantovano, sarà pronto, ancora una volta, ad ospitare pregiate selezioni di miscele provenienti da tutte le regioni italiane, a disposizione per essere degustate e, perché no, anche acquistate. A questo proposito, la magnifica cornice di Palazzo Gonzaga, vedrà esperti sommelier accompagnare tutta l’esperienza sensoriale che la manifestazione offre, al fine di condurre l’avventore in un vero e proprio viaggio, tra sapori e profumi.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Intervista ad Edy Perissinotto – «Il Vinitaly serve ancora. C’è chi lo vuole in Piemonte? Non sarebbe più lo stesso».
«Il Vinitaly serve ancora. C’è chi lo vuole in Piemonte? Non sarebbe più lo stesso». Produttori soddisfatti di ritorno dal Vinitaly, la fiera italiana dell’enologia per eccellenza. Sensazioni e risultati positivi anche per le associazioni di categoria che possono constatare un invariato interesse verso i prodotti italiani, nonostante i prezzi in aumento e le incertezze del mercato internazionale. Resta lo strascico di una polemica tutta piemontese: il Consorzio del barolo e barbaresco annuncia che quello di quest’anno sarà l’ultima partecipazione al Vinitaly. Si parla di ‘fiera vecchia’, tanta apparenza e poca sostanza. La minaccia: realizzare una fiera a Torino, con il vino piemontese. Edy Perissinotto ha seguito l’evento da vicino e conosce le realtà enologiche piemontesi.
Fonte, Piccolo di Alessandria.
Degustazioni e masterclass in città parte la Wine week.
Da oggi al 25 aprile Info: torinowineweek.it di Gabriella Crema Torino “Capitale del vino”. Fino al 25 aprile, in occasione dell’edizione primaverile della “Torino Wine Week 2022”, si trasformerà in luogo d’incontro ideale per far scoprire il panorama vitivinicolo piemontese dal grande pubblico di curiosi, appassionati e amanti del vino con degustazioni, incontri e cene a tema, e ai professionisti e operatori del comparto enogastronomico con un programma di conferenze e masterclass. «Sarà un salone diffuso nel segno delle eccellenze foodewine del territorio – spiegano gli organizzatori – che in Degustazioni e masterclass in città parte la Wine week questi anni hanno saputo rinnovarsi, crescere, dare spazio ai giovani, riscoprire vitigni autoctoni e valorizzare il terroir. La vetrina ideale per raccontare una meravigliosa regione, dall’Alto Piemonte alle Langhe, passando per l’Astigiano e il Roero, senza dimenticare il Torinese, il Saluzzese, e l’Alta langa».
Fonte, Repubblica Torino.
Il Festival del vino è pronto a farsi in 5.
“Acqui nel bicchiere” si fa in cinque. Il format dell’Enoteca della città termale che abbina alle degustazioni di vino la promozione turistica è pronto a sbarcare nelle altre capitali del Monferrato: Ovada, Casale, Nizza, Canelli. L’idea è semplice ma promette di replicare ovunque i risultati positivi raccolti ad Acqui fra le Enoteche monferrine. Ogni ente organizzerà degustazioni, con protagonista il proprio vino di riferimento (brachetto ad Acqui, dolcetto a Ovada, grignolino a Casale, barbera a Nizza, spumante a Canelli) ounmix fra i cinque, usando tovagliette sulle quali saranno riprodotte foto e descrizioni dei monumenti e punti di interesse per i turisti: sotto ogni bicchiere, l’immagine di un punto che i visitatori non potranno perdersi una volta in centro.
Fonte, Secolo XIX Basso Piemonte.
Boca. Botti aperte in piazza.
Tre giorni con «Botti Aperte 2022»: l’iniziativa si svolgerà il 23, 24 e 25 aprile a Boca ed è organizzata dall’azienda «Le Piane», in piazza Matteotti 2. Sono previsti assaggi di Boca, Piane, Mimmo, Maggiorina e Nebbiolo. In programma anche passeggiate in vigna ed assaggi in cantina.
Fonte, Stampa Novara-Vco.
Salone del vino e Wine week la fiera delle eccellenze.
Torino Wine Week 2022 torna, per la sua edizione di primavera, con una settimana diffusa di eventi da martedi’19 a lunedi’25 aprile, nel segno dell’eccellenza del food e wine. Al centro le eccellenze dell’intero territorio Piemontese. Dall’Alto Piemonte alle Langhe, passando per l’Astigiano e il Roero, senza dimenticare il Torinese, il Saluzzese, e l’Alta langa, Torino Wine Week ed il suo Salone del Vino diventano la vetrina ideale per raccontare una meravigliosa regione. Ospiti d’eccezione saranno alcune cantine di altissima qualità dalla Toscana e dal Veneto e una selezione internazionale di otto aziende in collaborazione con Elemento Ingideno, provenienti da Cile, Georgia, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo, Repubblica Ceca. Con oltre 70 produttori del Piemonte e da tutta Italia, la settimana diffusa coinvolge ristoranti, enoteche, osterie e trattorie.
Fonte, Stampa Torino.
Sorsi brindisini al Vinitaly tra nuovi mercati e costi maggiori – Bianco, rosso e rosato I conti delle cantine in fiera tra caro-costi e guerra.
Tra i dati positivi l’aumento dell’export dell’8%, con la Puglia che si conferma la seconda regione d’Italia nella produzione con quasi 9 milioni di ettolitri di vino nell’ultima annata. Ma sulle aziende pesano gli effetti del conflitto in Ucraina Bianco, rosso e rosato I conti delle cantine in fiera tra caro-costi e guerra. Primo bilancio della kermesse internazionale. (Lu Spada): «Selezionati di Verona dedicata alla produzione vinicola per i vini biologici espressione del territorio» u Una rassegna di settore positiva Avviati diversi contatti con nuovi operatori Hanno riscosso un ottimo apprezzamento degli operatori del comparto i vini della provincia di Brindisi che sono stati presentati al Vinitaly di Verona, la kermesse vinicola che ha chiuso i battenti da pochi giorni. ‘l’ansi i contatti avuti che adesso si dovrebbero trasformare in contratti. Due le principali novità che interessano le nostre aziende.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Brindisi.
Vinitaly, record di stranieri.
I buyer non italiani henna registrato un record nell’edizione de12022. In foto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese.
Fonte, Unione Sarda.
Un universo in espansione.
Quasi un terzo di aziende in più rispetto al 2011 e numeri che non smettono di crescere. Il vino è sempre più un affare carrarino e, anno dopo anno, anche viti e viticoltori da questa parte della Foce si stanno affermando sul mercato. A testimoniare come tutto ciò che abbia a che fare con uva, damigiane e bottiglie non sia più esclusivamente appannaggio dei cugini massesi ci sono, d’altronde, i numeri raccolti dall’Istituto studi e ricerche della Camera di commercio. Questi restituiscono fedelmente un intero settore produttivo che si sta via via sempre più affermando nella nostra città con una produzione nel 2021 di 1.587 quintali di uva per vini con denominazione Doc e Igt.
Fonte, Nazione Massa Carrara.
Terre apuane, il vino del giocoliere. Crudeli, da circense a vignaiuolo.
Le cinque etichette delle colline di Bonascola. Tra monti e mare, produzione di nicchia che arriva a New York. Prima cameriere in giro per l’Europa, poi artista e giocoliere in tutte le strade del vecchio continente, poi, dopo tanto peregrinare, il ritorno alle radici e dal filo di funambolo ai piedi ben piantati per terra. Piantati nei due ettari dei vigneti di Bonascola dove Emanuele Crudeli, 46 anni, dopo qualche anno di apprendistato nelle cantine di Terenzuola, ha messo in piena attività e recuperato importanti vitigni che costituiscono lo zoccolo duro dei produttori di vino apuano. Dal suo ristorante in pieno centro storico, La capinera, Emanuele abbina ai prodotti tipici locali anche il vino di terre Apuane che da qualche anno contraddistingue la ricca produzione all’ombra del Sagro. Così Emanuele, da quel giorno in cui ad appena 20 anni venne con I NUMERI. I passi da gigante delle microaziende.
Fonte, Nazione Massa Carrara.
La designer: “Così le etichette parlano del vino” – Simonetta Doni “Giovani e mercati così le etichette raccontano il vino”.
Il culto dell’immagine è in crescita e coinvolge le etichette. Sono le ultime tendenze spiegate dalla “donna del vino” Simonetta Doni, che nel suo studio DonieAssociati di via Guelfa a Firenze disegna dagli inizi degli anni Novanta le infinite etichette dei più prestigiosi vini toscani, italiani e esteri. Doni è l’autrice della rivoluzione «dall’etichetta decorativa a quella che comunica storia, destinazione, terreno, caratteristiche del vino e di chi lo produce». Intervista alla disegnatrice Simonetta Doni “Giovani e mercati così le etichette raccontano il vino” Il mercato del vino regge e diventa sempre più di moda perfino tra i giovani. Il culto dell’immagine è in crescita e coinvolge le etichette. Sono le ultime tendenze spiegate dalla “donna del vino” Simonetta Doni, che nel suo studio DonieAssociati di via Guelfa a Firenze disegna dagli inizi ’90 le infinite etichette dei più prestigiosi vini toscani, italiani ed esteri.
Fonte, Repubblica Firenze.
AL VINITALY Due attestati e premiazione all’azienda di Luni Federici.
Si è appena conclusa a Verona la cinquantaquattresima edizione del Vinitaly e per l’azienda “Baia del Sole” della famiglia Federici sono arrivati due importanti attestati con tanto di premiazione durante la manifestazione. Riflettori puntati su due interessanti vini dell’azienda di Luni ossia il “Prima Brezza”, rosato ed il “Giulio 56” spumante metodo classico. Per quanto riguarda il “Prima Brezza”, Liguria di Levante Vermentino rosato Igt è arrivato il premio come miglior Vino rosato d’Italia Vinitaly 2022 ed attestato anche per il Giulio 56 come vino metodo classico secondo la selezione enologica di Verona Fiere “SStarWines e Wine Without Walls”. In totale sono stati selezionati 960 vini, rispettivamente 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, la sezione dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a speciali protocolli di sostenibilità (liste complete in calce). Sono questi i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca operata dalla giuria internazionale dell’evento.
Fonte, Tirreno Massa Carrara.
Angeli e Stelzer: un duo al femminile guida la Strada del vino e dei sapori.
Assemblea Comitato territoriale Trento e Valsugana Angeli e Stelzer: un duo al femminile guida la Strada del vino e dei sapori Stefania Angeli (BeB Alla Loggia dell’Imperatore) e Alessandra Stelzer (Maso Martis Azienda Agricola Biologica) raccolgono il testimone di Francesco Antoniolli e Stefano Delugan, passando alla guida del Comitato tecnico territoriale Trento e Valsugana, nel ruolo, rispettivamente, di presidente e vicepresidente. Un’accoppiata tutta al femminile che entra di diritto anche nel nuovo direttivo centrale, insieme agli altri eletti delle settimane scorse dopo le Assemblee Territoriali della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. L’appuntamento, che si è svolto presso la sede di Confcommercio Trentino, ha coinvolto come accennato Trento e Valsugana, l’ultimo dei cinque territori al voto, che riunisce una ottantina di soci degli oltre 330 totali, tra cantine, distillerie, produttori gastronomici, ristoranti, enti, istituzioni, enoteche, botteghe e strutture ricettive.
Fonte, Adige.
Soave vince la sfida È il Borgo dei borghi – Il paese del vino eletto “Borgo più bello d’Italia”.
II sindaco: successo di squadra Soave vince la sfida È il Borgo dei borghi •• Soave è il «Borgo dei Borghi» dei 2022: il paese del vino, famoso per il suo castello, ha battuto i 19 sfidanti del concorso nazionale promosso da Rai 3. Il sindaco Gaetano Tebaldi non nasconde il suo entusiasmo: «Una grande vittoria di squadra che parte da lontano». Per il presidente della Regione Luca Zaia «è il segno tangibile della ricchezza del Veneto». Zeno Martini pag. 25 II borgo ái Soave. Ha sbaragliato la concorrenza dei 19 sfidanti al concorso nazionale indetto da Rai 3 Il paese del vino eletto «Borgo più bello d’Italia» Zeno Martini •• Il borgo 2022 più bello d’Italia è Soave. È stata una lunga maratona televisiva quella che ha incollato davanti al televisore la sera di Pasqua i soavesi, e non solo, per vedere in che posizione della classifica finale del concorso «Il Borgo dei Borghi» di Rai 3 si sarebbe piazzato Soave, quest’anno scelto a rappresentare il Veneto.
Fonte, Arena.
È Soave il borgo più bello d’Italia La prima volta del Veneto – Dal castello alle vigne, Soave il borgo più bello Prima volta del Veneto.
II prestigioso titolo è stato assegnato al Veneto nella finale di «Borgo dei Borghi 2022», celebrata nel giorno di Pasqua dal programma Kilimangiaro di Rai3. E la prima volta di un borgo veneto. a pagina 9 Dal castello alle vigne, Soave il borgo più bello Prima volta del Veneto Il Comune dell’Est Veronese vince l’edizione 2020 La vicenda • Il «Borgo dei Borghi» è un concorso indetto nel 2014, che viene celebrato all’interno del programma televisivo di Rai 3 Kilimangiaro, condotto da Camila Raznovich. II concorso. Soave è il borgo più bello d’Italia. II prestigioso titolo è stato assegnato al Veneto • II concorso • L’edizione prevede una del 2022 è apposita giuria stata appunto che ha il vinta da Soave: compito di è la prima volta premiare il di un borgo più bello veneto tra i d’Italia vincitori del concorso.
Fonte, Corriere di Verona.
Il gran ritorno del palio del Recioto.
A Negrar Il gran ritorno del palio del Recioto. Sole, pubblico e il meglio del recioto. Meglio non poteva andare. Era atteso da due anni, ed è stato un successo. Dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia, a Negrar è tornato il Palio del Recioto, giunto alla sua 68esima edizione, che è stata da incorniciare per la cantina Vantorosso di Marano che alla sua prima partecipazione brinda a un importante successo, seguita dall’azienda Fratelli Recchia di Negrar e da Villa Crine di Pedemonte. Sul palco insieme ai vincitori e tutti i produttori in gara, il sindaco di Negrar Roberto Grison, l’assessore al turismo e alla promozione Camilla Coeli, i membri della giuria e il direttore del Consorzio tutela vini Valpolicella Matteo Tedeschi.
Fonte, Corriere di Verona
Il vino di Marca vola grazie all’export.
Nonostante il periodo post pandemia, e soprattutto nonostante la guerra, il settore dell’export nel vino non pare avere criticità. Per il 2021 si parla di anno eccezionale delle esportazioni, soprattutto per i vini italiani di fascia medio-alta. I vini in bottiglia, ad esempio, nel 2021 hanno avuto un incremento del 6,4% rispetto al 2020. A livello italiano superati in totale i 7 miliardi di pezzi, di cui 1,8 solo per gli spumanti. Per quanto riguarda il Nord-Est, Veneto e provincia di Treviso in particolare, il Prosecco registra un incremento dei 63,2% verso la Russia e del 128,3% verso la Cina. A livello italiano la media, del solo Prosecco, è del 31% circa (dati Osservatorio del vino). L’ulteriore novità è che anche i dati parziali del primo trimestre 2022 – dunque marzo compreso – stanno rilevando un ulteriore buon incremento di Prosecco e Pinot Grigio, anche in provincia.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Intervista a Mustapha Ben Hlima – Il vino di Mustapha solo Prosecco docg.
Hlima nasce in Marocco e nel 2013 diventa viticoltore e produttore a Santo Stefano «Lavoro per migliorare il mio prodotto e offro consulenza per le aziende agricole» Il vino di Mustapha solo Prosecco docg. «Mi chiamo Mustapha Ben Hlima, produco prosecco superiore e Cartizze». Hanno tratti somatici diversi e sono italiani. Perchè italiana è la loro cultura. Perchè l’Italia è il luogo in cui sono cresciuti, quello in cui si riconoscono. Mustapha è sposato con Giulia e padre di una bambina. Ma soprattutto è un viticoltore: a Santo Stefano di Valdobbiadene ha i suoi terreni, ha scelto questo lavoro nel 2013 seguendo le orme di suo padre. Anche se è nato in Marocco, tutta la sua vita si è svolta qui. Oggi la sua doppia cultura è una ricchezza per i1 futuro di queste colline. Che, nella gastronomia, nelle scelte di stile, nell’ospitalità stanno conoscendo nuove ibridazioni.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Rincari fino al 15% per le bottiglie dei vini padovani – Le cantine registrano rincari per 20 milioni La bottiglia costerà anche il 15% in più.
Ta guerra in Ucraina e il rincaro del4 le materie prime hanno effetti anche sull’attività vitivinicola del territorio: le cantine registrano un aumento dei costi per 20 milioni di euro, mentre il prezzo della bottiglia salirà fino al 15%. I produttori: ora dobbiamo fare squadra. Le cantine registrano rincari per 20 milioni La bottiglia costerà anche i115% in più Coldiretti stima un forte aumento delle spese per le aziende Il fatturato complessivo nel Padovano è di SO milioni di euro Elvira Scigliano Il vino nella nostra provincia è un grande business che vale 60 milioni di euro di fatturato per 815 mila ettolitri prodotti e 8 mila ettari di vigneti. Inevitabili gli aumenti, stimati dal 10 al 15%, ma probabilmente dal prossimo autunno. Ad oggi gli aumenti pesano per un 5-7%. Ma la guerra in Ucraina, e i rincari delle materie prime che ne sono conseguiti, stanno avendo un impatto negativo su questa economia. Coldiretti stima un incremento dei costi del 35%, ovvero mediamente 6 mila euro in più per azienda.
Fonte, Mattino Padova.
«Dobbiamo fare squadra Sorpresa positiva il Friularo».
Il momento abbiamo registrato una prima tranche di aumenti intorno al 5-7%», riferisce Roberto Lorin, presidente di Conselve Vigneti e Cantine. «Ma da qui all’autunno saranno rivisti tutti i listini. Naturalmente non scaricheremo tutti i costi maggiorati sul consumatore, ma qualcosa dobbiamo fare perché la situazione generale è di crisi e, quindi, di ri- Roberto Lorin, Cantine Conselve duzione importante delle marginalità. Non è un problema dell’imminenza: regge bene il prosecco, soprattutto nei mercati americani e inglesi, ma i rischi sono dietro l’angolo». Il Prosecco è una locomotiva trainante, che cresce ad un passo sostenuto del + 20% da inizio anno, a fianco alla rockstar ci sono delle eccellenze che si difendono bene: «l’Amarone e il nostro Friularo continuano a crescere, anche se non con la stessa forza del Prosecco – continua Lorin – ma tutti gli altri restano stabili.
Fonte, Mattino Padova.
«Vendiamo di più all’estero Padova deve investire».
Massimo Bressan, presidente Coldiretti «Vendiamo di più all’estero Padova deve investire». Erano almeno tre anni che il prezzo del vino non aumentava», ricorda Massimo Bressan, presidente di Coldiretti, «che ci siano dei ritocchi, con tutti gli aumenti — anche speculativi — è inevitabile. Tanto più che la marginalità si è molto ridotta e dobbiamo recuperare ancora le perdite subite durante la pandemia». Padova guarda soprattutto all’estero, che vale il 70% del nostro mercato: «Di vino ne abbiamo in abbondanza — continua Bressan — se non ci fossero i mercati esteri, potremmo farci il bagno». La produzione padovana è per tre quarti di bianchi, in particolare Prosecco, di cui il 70% va all’estero.
Fonte, Mattino Padova.
Arte in Cantina.
Nasce una esposizione grazie a Echorama che debutta il 30 aprile a Hic et Nunc di Vignale. Grazie alla Associazione Echorama (presidente Laura Chiarello) nasce “Arte in Cantina”, una esposizione itinerante di bottiglie artistiche che unisce la bellezza dell’arte al fascino del mondo del vino. Nell’interpretazione libera degli artisti partecipanti, bottiglie da vino vuote, destinate a diventare materiale di scarto, si trasformano invece in inusuali opere d’arte, riutilizzate come se fossero una “tela”, un supporto per tecniche pittoriche, grafiche e scultoree, o come ispirazione di forme.
Fonte, Il Monferrato.
In città la prima cantina sociale.
Girata l’Europa, conosciuti modi e costumi di altri popoli, quello che però più inorgoglisce Emanuele Crudeli è che il suo esempio venga seguito da altri in città. “Dalla mia esperienza – racointa – una serie di giovani si sta costruendo un futuro coltivando vigneti e cercando di seguire il mio percorso. Sta nascendo così in città la prima cantina sociale: un pool di quattro vignaiuoli emergenti a cui metteremo a disposizione l’attrezzatura e che insieme, unendo le forze e razionalizzando le spese realizzeranno il proprio sogno lavorando e strappando ai rovi le colline apuane e crendo opportunità di lavoro per altri.
Fonte, La Nazione.
Pieropan, ecco la nuova cantina di Soave dedicata a Leonildo.
Da molto tempo la nostra famiglia desiderava costruire una nuova realtà aziendale. In oltre 10 anni abbiamo valutato molti progetti, sistematicamente scartati perché c’era sempre qualcosa che non ci convinceva. Finché nel 2014 una combinazione fortuita di eventi – quali l’acquisizione del fondo dove oggi è sita la cantina e l’incontro con l’architetto Moreno Zurlo dello Studio Acme – hanno permesso che il nostro sogno si avverasse». E’ con semplicità ed emozione che Andrea Pieropan introduce i numerosi ospiti alla nuova cantina dedicata a suo padre, Leonildo Pieropan, inaugurata nei giorni scorsi scorsi a Soave.
Fonte, L’Adige di Verona.
Cantina di Negrar punta sul mercato dei giovani.
Cantina Valpolicella Negrar punta a conquistare i giovani, con prodotti che rispondono alle richieste delle nuove generazioni di consumatori, orientate a una minore gradazione alcolica, alla ricerca della qualità territoriale e alla sostenibilità. Intanto la realtà cooperativa negrarese pensa ad ulteriori acquisizioni. I nuovi prodotti sono un rosso igt, «Sì, Mento», presentato a Vinitaly, che dimostra come «la Valpolicella può produrre vini di grande struttura ma anche facili da bere», spiega il direttore generale Daniele Accordini. E tre etichette di bianchi, anche questi della linea «Domìni veneti», prodotte nelle Unità geografiche aggiuntive del Soave classico, «un territorio antichissimo da valorizzare». L’obiettivo è di allargare le quote di mercato, sia interno che estero. Con queste novità la cooperativa negrarese, che conta 244 soci per oltre 700 ettari di vigneti, e ha un fatturato consolidato di 43 milioni e 200mila euro, si è presentata alla 54ma edizione di Vinitaly rivolgendosi in particolare ai Millennial (i nati tra il 1980 e il 1994) e a generazione Z (nati dal 1995-2010 in poi), attenti alle innovazioni, i principali destinatari di questi prodotti. «Vogliamo offrire una interpretazione innovatova della Valpolicella, una denominazione che dà vini di grande struttura, ma che può offrire anche prodotti di qualità semplici da bere, in ogni occasione», ha detto Accordini. «Per questo abbiamo creato un blend rosso morbido, elegante, di facile beva, destinato al grande pubblico ma soprattutto ai giovani».
Fonte: L’Arena.
Attrezzatura della cantina Si prevede che il mercato cresca ad un buon CAGR Criveller Group, Krones, Ss Brewtech, JVNW.
Il rapporto di ricerca Attrezzatura della cantina copre tutto ciò che devi sapere sull’industria Equipaggiamento del macchinario. Fornisce una panoramica di alto livello del mercato, compresa la sua definizione, le applicazioni e gli sviluppi, nonché le tecnologie di produzione. Questo studio di ricerca di mercato Attrezzatura della cantina segue tutti gli attuali progressi e scoperte del mercato. Fornisce informazioni sui problemi incontrati durante l’avvio di un’impresa e offre consigli su come superarli. Attrezzatura della cantina sta crescendo a un CAGR buono nel periodo di previsione. Il crescente interesse individuale in questo settore è una delle ragioni principali dell’espansione di questo mercato.’
Fonte: BrianzaDonna.
Migliori vini rossi del 2022 per un aperitivo in compagnia secondo Master of wine.
Dopo un lungo inverno, è il momento di tornare a uscire in compagnia con gli amici al tardo pomeriggio e concedersi un aperitivo accompagnato da dell’ottimo vino. Gabriele Gorelli e Almudena Alberca, entrambi Master of wine, in occasione dell’edizione di quest’anno di Vinitaly a Verona hanno guidato una masterclass composta da aziende vinicole che “dimostrano come un grande vino non debba per forza distinguersi per struttura, potenza e trattamento col legno impattante” spiega Gorelli (classe 1984 originario di Montalcino), secondo cui “il primo obiettivo è sempre puntare sull’espressione autentica del loro territorio”. Ma quali sono i migliori vini rossi?.
Fonte: Investire Oggi.
Come si beve nel 2022: 5 trend del vino da Vinitaly.
Un record storico di presenze per questa edizione della ripartenza, con tante novità: dal “fuori salone” del vino ai brindisi nel metaverso. Un bilancio storico mai visto per la 54esima edizione di Vinitaly, finalmente in presenza. La ripartenza c’è e si fa sentire. Basti pensare agli oltre 4400 espositori tra nazionali e internazionali e oltre 700 super buyer provenienti da 50 Paesi nel mondo, grazie alla collaborazione tra ICE (Agenzia per la Promozione all’estero e all’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane) e Verona Fiere, per un totale di 88 mila professionisti di settore di cui 25 mila dall’estero. Un record storico di presenze per questa edizione della ripartenza. Scopriamo insieme tutti i nuovi trend nella gallery qui sotto.
Fonte: iO Donna.
Il vino che nasce sul mare ha conquistato Vinitaly: «Abbiamo portato un sorso di Versilia nel mondo».
Bilancio molto positivo per la Tenuta Mariani alla rassegna di Verona. «Il segreto? La salinità che impregna il terreno dei nostri vigneti». Un calice che porta in tavola il sapore del mare. Così il vino “al salmastro” della Tenuta Mariani ha conquistato Vinitaly. Di ritorno dalla celebre salone internazionale del vino e dei distillati, Ido Mariani non nasconde la soddisfazione: i vini della Tenuta Mariani, frutto del lavoro dell’azienda agricola e agrituristica di famiglia con sede a Massaciuccoli, hanno spopolato a Verona nella 54ª edizione della fiera vinicola più importante d’Italia e d’Europa che è tornata a svolgersi dopo i due anni di stop della pandemia. «Abbiamo avuto contatti con molti potenziali clienti nuovi, con alcuni già abbiamo stretto i primi contatti – spiega Mariani – siamo molto soddisfatti: abbiamo presentato a Verona le nuove annate di tutti i metodi classici e avevamo con noi tutti i nostri vini con le nuove certificazioni biologiche. Prodotti che sono risultati molto apprezzati dai visitatori della fiera: un’affluenza che francamente non mi aspettavo».
Fonte: Il Tirreno.
Il vino più buono prodotto da una scuola è di Locorotondo.
Il miglior vino d’Italia presentato da una scuola all’ultimo Vinitaly è pugliese. Il Locorotondo Doc 2021 dell’istituto Basile Caramia – Gigante ha ottenuto il punteggio più alto (88,50). “Complimenti ai docenti, il personale di cantina, gli studenti e le studentesse che hanno contribuito a raggiungere questo prezioso traguardo”, il messaggio del dirigente scolastico. Il concorso, che ha utilizzato la scheda per l’analisi sensoriale “Union Internationale des Oenologues”, ha visto la partecipazione di 27 scuole di tutta Italia, da Nord al Sud, passando per il Centro, provenienti da 15 diverse Regioni, per un totale di 64 vini in gara.
Fonte: Borderline24.com.
Incontri fortunati tra cibi e vini.
Le tante kermesse enologiche del mese di aprile sono anche l’occasione di scoprire bicchieri perfetti per i piatti del cuore. Veronelli, uno dei più illuminati giornalisti del settore, pensava che questi abbinamenti azzeccati fossero come l’unione elettiva tra due persone che si amano. Ecco quelli che ci hanno colpiti di più. Il Marsala con il gelato, ma salato. Le bollicine con l’uovo e il topinambur. Ma anche il torbato di Alghero con gli inconsueti salumi di capra.
Scoprire abbinamenti di gusto tra vino e cibo è attività complessa, che si fa con attenzione e competenza, e che se è un’attività ben gestita, è una vera apoteosi per il palato e rivela quanto l’arte del pairing dia la completa soddisfazione a chi è in grado di apprezzarla.
Fonte: Linkiesta.
STAMPA ESTERA
Whisky on the table as Johnson heads to New Delhi.
‘With the size of the population of the middle class, I’ve seen the appetite is extremely high’. Scotch maker Chivas Bruthera says it aims to double exports to India if New Delhi eliminates whisky tariffs, a top UK demand in bilateral trade talks ahead of Boris Johnson’s visit to India this week. India is the largest whisky consumer, and the second-largest Scotch export market by volume. ‘1’hc British industry blames 150 per cent. Indian tariffs on Imported spirits for holding back ;ruwth in the country. New Delhi’s levies un British whisky makers have become a sore point in UKIndia trade relations and a core issue in trade talks that began earlier this year. Johnson will meet ‘ arendra Modi as lie looks to advance the negotiations and broaden sec-urity co-operation. Jean Etienne Gourgues, chair of Chivas Brothers. part of Prances Pernod Ricxrd group, said the odds have never been so high” that a trade deal would be reached. Scotch -is a very small portion of all the whiskies which arc being enjoyed in lodiaj’. he said. Tin midterm target would be to at least double the size of the market. And with the size of the population of the middle class.
Fonte: Financial Times.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.