News Vitivinicole e tenute agricole di martedì 5 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 5 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Produttore di vino fuggito dalle bombe sarà al Vinitaly – Bombardati anche i vigneti Appello al Vinitaly: .
«Aiutateci> Missili caduti tra i filari delle viti Denys coltivava 50 ettari di terreno. I filari delle viti divelti dai missili, i campi in fiamme, le cantine distrutte dalle bombe, trattori e camion ridotti ad ammassi di lamiera: l’orrore della guerra non risparmia neanche i vigneti nel sud dell’Ucraina, dove si producevano vini da dessert e cabernet. «Sarò a Verona per far capire a tutti quanto sta accadendo a noi produttori», racconta Denys Khalupenko, 39enne produttore che con il padre Nikolay si è rifugiato in Germania e che arriverà in Italia, a Verona, per partecipare a «Vinitaly».

Fonte: Arena.

La selezione enologica: i vini per la guida ufficiale.
I risultati di «5Starwines e wine without walls 2022» La selezione enologica: i vini per la guida ufficiale Un riconoscimento internazionale da una giuria di esperti a 960 prodotti su un totale di 2.300 •• Si è chiusa domenica la sesta edizione della selezione enologica di Veronafiere 5StarWines e Wine Without Walls. Sono stati selezionati in tutto 960 vini: 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, la sezione dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a protocolli di sostenibilità. Sono vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 con la degustazione alla cieca della giuria internazionale: settanta esperti scelti tra Master of wine, Master of Sommelier, diplomati Wset, Italian wine ambassador e Expert certificati dalla Vinitaly International Academy, enologi e giornalisti, hanno esaminato e valutato le 2300 referenze iscritte.

Fonte: Arena.

Famille Helfrich raddoppia il giro d’affari. Verona «Place de Bordeaux».
Famille Helfrich, a capo del gruppo Les Grands Chais de France, conquista nuove fette del mercato italiano, con un giro d’affari che in Italia ha superato 5.600.000 euro, raddoppiando le cifre del 2019. Verona, a maggio, con Famille Helfrich tornerà ad essere per un giorno la «Place de Bordeaux» perla degustazione en-primeur dei grandi rossi d’Oltralpe. Bordeaux en primeurs sarà aperto, su invito, a critici e operatori; a guidare le master class Luca Gardini, wine critic, e Gabriele Gorelli, primo italiano a conquistare il titolo di Master of wine. Famille Helfrich sarà a Vinitaly, dove lancerà la «sfida dei vini francesi di alta qualità a prezzi accessibili».

Fonte: Arena.

Super premi al Vinitaly per Moncaro e Mirizzi – Prima del Vinitaly Marche da record: è super Moncaro.
Prima dei Vinitaly Marche da record: è super Moncaro Cantina dell’anno e poi il premio (miglior bianco) per il Fondiglie A Verona c’è onore e gloria anche per Montecappone e Centanni MARCHETTI: «GRANDE RISULTATO PER TUTTO IL VINO MARCHIGIANO». Mancano ancora cinque giorni all’inizio del Vinitaly 2022 (10-13 a Verona) ma per le Marche è una vigilia con il botto. Terre Cortesi Moncaro, la cantina più importante della nostra regione, è già salita alla ribalta con il massimo riconoscimento: “Cantina dell’anno-Gran Vinitaly” e “Miglior vino bianco d’Italia” nella prestigiosa selezione di 5StarWines e Wine Without Walls. Impossibile immaginare di più per l’azienda di Montecarotto che proprio di recente ha stretto un patto commerciale anche con Colonnara e Pisaurum.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

I modenesi al vinitaly – Torna la rassegna Vinitaly con 24 aziende modenesi.
Torna la rassegna Vinitaly con 24 aziende modenesi Dal 10 al 13 aprile a Verona 4.400 realtà del settore vinicolo “in presenza’ Mirla Burani Dopo due anni di pandemia ritorna “in presenza” da domenica prossima al 13 aprile presso i padiglioni della fiera di Verona l’attesa 54a edizione di Vinitaly, la rassegna internazionale delle tendenze e del business che vede la partecipazione di 4.400 aziende da 19 nazioni. I top buyer da 50 Paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. L’Emilia Romagna, come da tradizione, sarà presente con una ricca rappresentanza di produttori non solo divino, ma anche di aceto balsamico, di bevande e del food.

Fonte: Gazzetta di Modena.

Il Divino Etrusco 2022 in vetrina al “Vinitaly’.
Sarà il Vinitaly, la rassegna dedicata al comparto enologico nazionale, a fornire l’anteprima del “DiVino Etrusco” di Tarquinia. Il più importante appuntamento del settore vitivinicolo, 54′ edizione che si terrà a Verona dal prossimo 10 aprile, vedrà la presenza di oltre 4400 buyer ed espositori. Il salone internazionale dei vini ospiterà infatti un evento dedicato all’anteprima dell’edizione 2022 dell’appuntamento viterbese. Il DiVino Etrusco dopo 16 anni continua a crescere e ad arricchirsi, proponendo a ogni’ edizione novità che intrattengono non solo gli appassionati del vino e i professionisti del settore, ma anche i turisti che si trovano a Tarquinia in quel periodo. In attesa di conoscere le novità per l’edizione 2022, attesa per il mese di agosto, a Verona per la prima volta l’amministrazione comunale sarà ospite nello stand della Regione Lazio, organizzato per l’occasione da Arsial.

Fonte: Messaggero Viterbo.

Padiglione della Doc Bosco Eliceo E al Vinitaly si parla ferrarese.
Domenica si parte col seminario dedicato ai vini della sabbia ossia Russiola e Fortana La vetrina del Vinitaly (dal 10 al 13 aprile a Verona) è sicuramente un appuntamento importante a cui partecipare. L’enologia ferrarese è fiera di portare all’attenzione del vasto pubblico della rassegna scaligera soprattutto i suoi due antichi vitigni autoctoni: il Fortana e la Russiola. In questi anni i vini ferraresi delle sabbie, nonostante una contrazione dei consumi del mercato interno enologico, registrano un aumento delle vendite sul mercato regionale e nazionale. Vinitaly è poi l’occasione non solo per promuovere i Vini delle sabbie a livello nazionale, ma anche al mercato estero che, anche se da poco, ha cominciato a conoscerne e apprezzarne le peculiarità.

Fonte: Nuova Ferrara.

Il Divino Etrusco di Tarquinia si presenta in anteprima al Vinitaly.
L’amministrazione comunale sarà ospite presso lo stand della Regione Lazio organizzato per l’occasione dall’Arsial Il Dino Etrusco di Tarquinia si presenta in anteprima Vinity L’evento sarà arricchito di nuove esperienze sempre legate al “bere bene”. II Divino Etrusco di Tarquinia arriva al Vinitaly. Il 13 aprile a Verona un evento dedicato all’anteprima dell’edizione 2022. La notizia è stata confermata dall’amministrazione comunale che ha ufficializzato la partecipazione al Vinitaly 2022, dove verrà presentato uno degli eventi più importanti del calendario tarquiniese. Da 16 anni dunque la manifestazione sembra crescere e arricchirsi di anno in anno, proponendo ad ogni edizione tante novità che intrattengono non solo gli appassionati del vino e i professionisti del settore, ma anche i turisti che si trovano ad affollare la città in quel periodo.

Fonte, Provincia di Civitavecchia.

La sfida delle botti. Torna Vinitaly (dopo due anni) e rilancia le cantine di nicchia.
La kermesse Gli scenari geopolitici mettono a rischio l’export. Si cercano soluzioni anche per i più «piccoli». La guida Vinitaly and the City II Fuorisalone ad hoc che coinvolge Verona Dal design al vino, ogni fuorisalone è la chiave per coinvolgere la città: il centro storico di Verona sarà una sorta di teatro all’aperto, dall’8 alt’ 31 aprile, con installazioni, scenografie e performance legate al Vinitaly nei principali punti di interesse della città: il fiume, i monumenti, le porte storiche e le torri, le mura, la rete dei Musei Civici, le piazze, i negozi e le attività di ristorazione. diventeranno dei landmark per raccontare il vino con un percorso tra degustazioni e spettacoli. Concerti jazz e folk e Costi maggiori Oltre all’effetto delle sanzioni ci saranno anche i rincari di materie prime, energia e trasporti di Luciano Ferraro prima lo choc della pandemia, ora i tamburi di guerra da Est

Fonte, Corriere della Sera.

«L’edizione della ripartenza» Obiettivo: essere internazionali.
Da110 al 13 aprile, con buyer provenienti da 50 Paesi. Focus sul «bio» II programma di Peppe Aquaro pronti, via. Si riparte. Dal io al 13 aprile prossimi. Dove eravamo rimasti? Al Vinitaly del 2019. Ma è come se già da tre anni si stesse lavorando per l’edizione cinquantaquattro: 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni e più di 5o Paesi coinvolti. E con i buyer, un esercito di 700 persone, provenienti da più di 5o Paesi. Per gli amanti dei numeri: il 76 per cento arriverà dalle aree asiatiche e dal Nord America. Benvenuti a Verona, cuore della geopolitica del vino. «Potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera sono le direttrici lungo le quali abbiamo lavorato in questi due anni di pandemia. Continueremo a farlo anche per le prossime edizioni», spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere. Per la serie, vietato sbagliare. Del resto, dai risultati emersi da una indagine della società di consulenze, Roland Berger, che ha coinvolto 23o aziende italiane del vino, tre sono I dati da stappare: 1174% delle imprese raggiunge Vinitaly per crescere a livello internazionale; il 52% si augura di migliorare la redditività, mentre 1’83% spera di acquisire nuovi clienti esteri.

Fonte, Corriere della Sera.

Intervista ad Albiera Antinori – Albiera Antinori «Cresciamo ancora pur nelle incognite».
Il personaggio Albiera Antinori «Cresciamo ancora pur nelle incognite» Identikit dei primati Una famiglia nel vino da 26 generazioni. È la più grande azienda privata con 3mila ettari Quando Albiera Antinori iniziò a lavorare nell’azienda di famiglia, la Marchesi Antinori, aveva 19 anni. Era il 1986. L’edizione del Vinitaly si era aperta con i postumi dello scandalo del metanolo. C’erano 1.600 espositori, meno della metà di quelli attuali. Da quel momento iniziò la riscossa del vino italiano, un periodo difficile ma che servì a convincere produttori grandi e piccoli che solo puntando alla qualità, senza trucchi in cantina, si poteva crescere. Trentasei anni dopo, Albiera Antinori è diventata la presidente dell’azienda. Ha il compito di guidare un gruppo attivo nel mondo del vino dal 1385, con 26 generazioni dedicate a botti e bottiglie. Il padre, Piero Antinori, come altri grandi del settore, è in attività perpetua.

Fonte, Corriere della Sera.

Petra, un rosso femminile che profuma di Maremma.
Torna il Vinitaly, si comincia domenica io a Verona, per tre giorni. È da verificare se dopo due anni di Zoom una fiera, peraltro così caotica, abbia ancora senso. Ma sia benedetto comunque il Vinitaly perché segna una parvenza di normalità. Pensando a un vino che potesse rappresentare continuità ed evoluzione, avesse il timbro e il carattere di personalità d’immensa competenza e passione, mi è venuta in mente questa bottiglia, che appartiene ai miei affetti profondi. Si chiama Petra e nasce dall’intuizione di Vittorio Moretti, uno dei fondatori del successo mondiale della Franciacorta, di dare a sé stesso e alla sua azienda spumantistica un grande rosso. Ma c’è un’altra verità, in Petra: è il debutto imprenditoriale di Francesca Moretti – oggi capo del regno vitivinicolo di famiglia che va da Bellavista a Sella e Mosca, da Teruzzi a Petra fino a Contadi Castaldi, che si è fatta enologa per professione, vignaiola per passione e imprenditrice per intelletto e affetto.

Fonte, La Verita’.

In vino veritas.
Tra tradizione e blend sperimentali Azienda giovanissima, messa in piedi da Mario Ercolino, enologo per nascita e per vocazione. Questa sua ultima creatura si trova a Paternopoli, su un promontorio dai suoli vulcanici, in un contesto territoriale storicamente vocato alla coltura dei vitigni tipici locali. Ne deriva un’ampia gamma di produzione che accanto a etichette dallo stile tradizionale contempla interessanti sperimentazioni con i vitigni storici modulati in blend inconsueti e irresistibilmente attraenti. Uno di questi è il Suadens, che passa sei mesi in barrique dopo la vinificazione di Fiano, Falanghina e Greco che lo compongono in parti uguali. Giallo luminoso con pagliuzze dorate, offre profumi eleganti di agrumi, fiori di camomilla, miele e mandorle, qualche soffio balsamico.

Fonte, Messaggero.

Verona 10-13 aprile Il Consorzio Roma Doc debutta a Vinitaly.
Il Consorzio Roma Doc debutta dal 10 al 13 aprile a Vinitaly il salone del vino e dei distillati di Verona. Presenti 24 cantine tra incontri, degustazioni e momenti di business. Lunedì 11 in programma “Roma Caput Vini? Dialoghi tra storia, antropologia, sociologia e marketing”. A raccontare il rapporto millenario tra l’Urbe e il vino Ernesto Di Renzo dell’Università di Tor Vergata.

Fonte, Messaggero.

Torce accese nei vigneti francesi per evitare le gelate.
Gli agricoltori francesi hanno acceso migliaia di torce nei vigneti per salvare le piantine di vite dal freddo eccezionale arrivato a primavera iniziata, con il rischio di gelate notturne e di perdere una intera stagione. La temperatura in Borgogna nella notte tra domenica e lunedi è scesa a tre gradi, record in questo periodo. Un fenomeno simile è avvenuto nel 2021. Per gli esperti è colpa del cambiamento climatico.

Fonte, Sole 24 Ore.

Candele nei vigneti contro il gelo.
Alcuni viticoltori camminano tra i solchi di terra dopo aver acceso delle candele nei nei vigneti intorno a Puli-gny-Montrachet, in Borgogna, per proteggerli dall’ondata di gelo che ha avvolto l’Europa. Si tratta di una tecnica antichissima, applicata anche in Italia, con la quale di spera di salvare le piantagioni dal freddo in primavera.

Fonte, Stampa.

La prima volta al Vinitaly del Consorzio Roma Doc.
II Consorzio Roma Doc per la prima volta avrà un suo spazio a Vinitaly nel Padiglione Lazio con le 24 cantine ad alternarsi tra incontri “faccia a faccia” con la stampa di settore, degustazioni e momenti di business. Lunedì 11 nello spazio eventi del Padiglione Lazio, si svolgerà una vera e propria lezione.

Fonte, Tempo.

Veleni in piazza – Vessicchio, da Sanremo a Vinitaly.
Musica e vino: saranno 891e aziende presenti alla prossima edizione di Vinitaly, a Verona, nella «collettiva» organizzata dalla Camera di Commercio di Avellino. E se è vero che il vino flirta spesso con l’arte, i visitatori del padiglione non potranno perdersi la performance musicale che vedrà sul palco il maestro più amato dagli italiani, Peppe Vessicchio, direttore d’orchestra, compositore ed anche attore, in compagnia di due esperti dell’improvvisazione jazz per evocare il Festival di Sanremo. Per Luca Perozzi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Avellino, «dobbiamo fare in modo che le etichette irpine diventino sempre più un punto di riferimento per chi determina i flussi di acquisto.

Fonte, Tempo.

Asse tra Allegrini e Villa Sandi. Decolla l’alleanza tra Amarone e Prosecco.
Amarone e Prosecco sono le due facce della stessa medaglia: il Veneto. Allegrini e Villa Sandi hanno deciso spalancarla di sul mondo insieme. Entro l’anno, all’interno dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, apriranno la loro vineria. Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi e Marilisa Allegrini, presidente dell’ornonima cantina di Fumane, hanno puntato su una vetrina strategica. «Questo spazio» ha commentato il tycoon del Prosecco «ha l’obiettivo di promuovere un’alleanza tra eccellenze per raccontare due aree a vocazione vinicola che hanno molti elementi in comune».

Fonte, Verita’&Affari.

Vino. Fari accesi sulle cantine Villa Bucci e Tenuta Ulisse.
Mentre Mediobanca prosegue le trattive per Capichera, azienda sarda della famiglia Ragnedda, in vendita per 20 milioni di euro, e LT Wine e Food Advisory, è impegnato a chiudere la partita Campea, cantina dei fratelli Bisol a Valdobbiadene (capacità produttiva due milioni e mezzo di bottiglie, sul mercato a otto milioni di euro), nella dorsale adriatica i fari si accendono su Villa Bucci e Tenuta Ulisse. La prima, in provincia di Ancona, sarebbe nel radar di Marchesi Antinori. già presente in Toscana e in Umbria, vista la posizione strategica. La seconda, abruzzese di Chieti, in vendita per 3o milioni di euro, sarebbe nei desiderata del gruppo milanese Italian Wine Brands. La palla è in mano a UBS.

Fonte, Verita’&Affari.

«Hub del vino e dei prodotti agricoli si farà».
Impegno del presidente Barone per un’ampia concertazione istituzionale «Hub del vino e dei prodotti agricoli si farà» Il deputato 5Stelle Maglione: «Positivo per il territorio delineare l’obiettivo di un’infrastruttura per il comparto primario» “La progettazione per lo scalo merci di Ponte Valentino sta andando avanti e a breve incontrerò la Senatrice Lonardo e l’Onorevole Maglione che mi hanno chiesto una riunione per discutere della parte che riguarda l’hub vino e prodotti agricoli”. Così Luigi Barone, presidente del Consorzio Asi della provincia di Benevento. “Stiamo continuando nelle attività di interlocuzione con Reti Ferroviarie Italiane e con il sindaco Mastella, terremo entro quindici giorni un nuovo incontro con Regione Campania, Comune di Benevento e Confindustria, l’obiettivo è definire quanto prima il quadro economico dell’intervento complessivo.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Vigneti, per la riconversione disponibili oltre 15 milioni.
Fondi destinati a migliorare la qualità delle produzioni Vigneti, per la riconversione disponibili oltre 15 milioni Raffica di domande Sono 1.043 le domande presentate nel bando 2021-2022 per la ristrutturazione e riconversione di 1.500 ettari di vigne. Incentivi fino a 8.500 euro l’ettaro per il rinnovo degli impianti viticoli, più un contributo extra di 900 euro per estirpare i vecchi vitigni e ulteriori 2mila euro per il mancato reddito durante i lavori. È quanto ha messo a punto la Regione per il miglioramento della qualità dei vini dell’Emilia Romagna e per produzioni sempre più digitali e sostenibili. Sono interessati i territori di tutte le province. Il bando, che destina 15,2 milioni di euro per investimenti nel segno dell’innovazione tecnica e varietale, rientra tra le misure finanziate dall’Ue attraverso l’Organizzazione comune di mercato vino e concede contributi per l’estirpazione e il reimpianto di nuove varietà e per incentivare tecniche innovative all’insegna della meccanizzazione colturale e dell’installazione di impianti irrigui di ultima generazione.

Fonte, Gazzetta di Parma.

I Mattarelli e la lunga passione per il Fortana.
L’azienda vigaranese È partita negli anni ’30 dall’Osteria di Palina con le prime bottiglie, poi negli anni ‘GO il cambio di passo Domenica il lutto del secondo Umberto che fu presidente del Consorzio di tutela Uno scrittore formidabile come Marcel Proust affermava che l’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi. Molto spesso sono le cose che vediamo ogni giorno, quelle che potrebbero essere banalizzate dalla consuetudine, a nascondere le sorprese più entusiasmanti. Cosa che vale ovviamente anche per il vino. Ogni bottiglia è uno scrigno fatato, che nasconde un mondo vitale, in evoluzione e capace di raccontare sempre qualcosa, dell’annata e dell’uva di certo, ma anche, in fondo in fondo, di noi stessi. Per questo uno dei paradigmi di cui ci si dovrebbe sbarazzare in ambito di vino è parlare di territori “vocati”e territori “non vocali”.

Fonte, Nuova Ferrara.

Il gioiello di casa è il Rosa x Emy Vista e gusto di assoluto livello.
Prima fermentazione in acciaio poi metodo Charmat “lungo” Ma l’ampia gamma di prodotti vede anche il biologico Montuni e a breve attese diverse novità Cantina Mattarelli ha tante frecce al suo arco. Il classico Fortana fermo in purezza, a esempio, un interessantissimo frizzante biologico da Trebbiano più Montuni che si chiama Confondo, poi Merlot, Sauvignon Blanc e anche diverse novità, che vedranno la luce a breve. Ma il vero gioiello di casa è il Rosa x Emy. È un vino Il noto sommelier Samuele Bison con Emanuele Mattarelli frizzante da Fortana in purezza, che proviene da uve raccolte manualmente, poi pressate sofficemente. Successivamente viene svolta la prima fermentazione, con lieviti selezionati, in acciaio, e lo stesso mosto viene utilizzato per la rifermentazione, un metodo Charmat “lungo”, che rimane sui suoi lieviti per circa 12 mesi.

Fonte, Nuova Ferrara.

È Matteo Lovo il nuovo presidente.
Assoenologi del Friuli Venezia Giulia: finisce dopo 15 anni e quattro rielezioni consecutive la presidenza di Rodolfo Rizzi, che ha traghettato il movimento in questi anni complicati, dall’addio del nome Tocai per il bianco tradizionale alle nuove opportunità del Prosecco, del Pinot grigio e della Ribolla gialla. Al suo posto il consiglio direttivo ha eletto un giovane enologo friulano, Matteo Lovo (nella foto con Rizzi), 36 anni, da otto amministratore di una fra le più rinomate aziende del Ramandolo Docg, a Nimis, la Dario Coos, ma in passato ha avuto incarichi anche nelle prestigiose cantine Jermann e Pighin sul Collio. Lovo, diplomato enotecnico all’Istituto agrario di Cividale e laureato in tecnologie alimentari all’Università di Udine, nell’ultimo triennio era vicepresidente oltre che responsabile delle degustazioni ufficiali. Giovanissima anche Chiara Peresani, che subentra nel ruolo di consigliere nazionale a Daniele Calzavara.

Fonte, Messaggero Veneto.

Una cantina in mare a 22 metri di profondità con cinquemila bottiglie di Prosecco Trieste doc.
La Parovel di San Dorligo avvia una soluzione innovativa per il settore sfruttando una tecnica sostenibile. Ok alla concessione dall’Authority Una cantina in mare a 22 metri di profondità con cinquemila bottiglie di Prosecco Trieste doc. Dal prossimo mese di novembre si potrà stappare una delle 5 mila bottiglie di Prosecco Trieste doc Parovel, che tra qualche settimana verranno inabissate ad una profondità di 22 metri nello specchio acqueo antistante il lato interno della diga Luigi Rizzo. In quel punto del Porto franco nuovo, l’Autorità portuale ha, infatti, appena accolto la domanda di concessione marittima semestrale di un’area di 67 metri quadrati presentata dall’azienda di San Dorligo della Valle, che dal 1898 produce vino e olio. Il progetto è quello di creare una cantina sottomarina dove sistemare 14 enormi casse in acciaio.

Fonte, Piccolo Trieste.

Sei i vini mantovani a “5 stelle” E il migliore entra nella top 10.
Si è chiusa domenica l’annuale selezione enologica di Veronafiere 5StarWines e Wine Without Walls. In totale sono stati selezionati 960 vini, 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a speciali protocolli di sostenibilità. Sono questi i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca operata dalla giuria internazionale dell’evento. Circa 70 esperti hanno esaminato, commentato e valutato le oltre 2300 referenze iscritte. Vini e produttori selezionati beneficeranno di speciale promozione lungo tutto l’arco dell’anno a cominciare già da Vinitaly 2022, in programma dal10 a113 aprile.

Fonte, Gazzetta di Mantova.

Terre d’Oltrepò, nuovi prodotti e idee a Vinitaly.
Broni, la grande realtà cooperativa alla manifestazione veronese con i piani della governance appena eletta Terre d’Oltrepò, nuovi prodotti e idee a Vinitaly. Terre d’Oltrepò debutta al Vinitaly con la nuova governance. «Questo evento ha sempre rappresentato un momento importante per far conoscere i nostri prodotti a buyer e appassionati del vino di qualità. Saremo presenti al padiglione Oltrepò Pavese – spiega il presidente Enrico Bardone – e con il brand La Versa saranno in vetrina il Collezione 2008 (85% Pinot Nero e 15% Chardonnay), la novità dell’anno e il Testarossa 2016, un elegante Metodo Classico prodotto con Pinot Nero in purezza che dal 1989 è l’orgoglio della spumantistica firmata dalla cantina di Santa Maria della Versa. La storica Cantina di Casteggio presenterà, invece, la linea Le Selezioni, riservata al mondo horeca, quello professionale – aggiunge Bardone -. In fiera saranno presenti il Pinot Grigio ramato Rusan, il Riesling Renano in purezza Clefi e il Pinot Bianco Similce.

Fonte, Giorno Lombardia.

Cin cin Marche, a Vinitaly una pioggia di premi.
Moncaro di Ancona è «Cantina dell’anno» e ottiene «Miglior bianco d’Italia». A Roberto Lucarelli (Cartoceto) il trofeo «Cangrande» Cin cin Marche, a Vinitaly una pioggia di premi. Marche protagoniste a Vinitaly. A Moncaro di Montecarotto (Ancona) il premio come «Cantina dell’Anno» e come «Miglior vino Bianco d’Italia» nella selezione di 5StarWines-the Book, la guida ai migliori vini d’Italia del celebre appuntamento fieristico a Verona dal 10 al 13 aprile. II titolo di Miglior vino bianco d’Italia con il punteggio 95/100 è andato al Verdicchio Superiore Fondiglie che prende il nome dalla contrada del comune di Rosora in cui nasce. «Un grande risultato per noi e per tutto il vino marchigiano – afferma Doriano Marchetti, presidente di Moncaro e un grazie a tutti i soci e collaboratori».

Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.

Il Timorasso tira la volata ai vini dei colli tortonesi.
L’affermazione del Timorasso, lanciato verso il prossimo riconoscimento della sottozona Derthona, trascina alla scoperta di un territorio tra pianura e Appennini al crocevia di quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna. Un fascino che si è colto a Derthona Due.Zero, rassegna vinicola. Accanto agli antichi mezzi agricoli della collezione museale, i produttori, quelli che sui Colli Tortonesi sono nati e si sono battuti per la riscoperta del Timorasso e quelli che dalla Langhe sono venuti ad acquistare vigneti per avere quel vino bianco di gran carattere che ha successo. Si coglie l’idea di rilanciare un’isola “bianca” che unisca i Colli Tortonesi alle vicine colline del Gavi, per promuovere insieme due vini bianchi piemontesi d’eccellenza.

Fonte, Stampa Torino.

Mottola, il vino e la viticoltura come esperienza turistica.
Cantine e masserie luoghi della «didattica» e della cultura enologica. Sabato sera la sala convegni comunale di via Vanvitelli ha ospitato il senatore Dario Stefano, presidente della XIV^ commissione permanente Politiche dell’Unione Europea, per parlare del suo libro “Turismo del vino in Italia”, scritto a quattro mani con Donatella Cinelli Colombia, fra le maggiori produttrici di vino italiano, impegnata da sempre nella rivalorizzazione della figura femminile nel settore vitivinicolo. Un’occasione per dialogare su alcuni temi particolarmente importanti legati all’agricoltura e al turismo del vino. «Discutere di questi temi – ha affermato il senatore – significa animare un protagonismo che in Puglia ci vede ancora agli inizi».

Fonte, Gazzetta di Taranto.

L’Antica Cantina di San Severo porta la Puglia e il Tavoliere al Vinitaly.
Dal 10 al 13 aprile L’Antica Cantina di San Severo sarà al Vinitaly di Verona per presentare le nuove annate dei vini di questa azienda nata nel 1933 dalla passione e dal lavoro dei contadini del territorio. Presso il Padiglione 11 – Isole El – F1 – G1 saranno presentate le migliori etichette di questa cantina vera bandiera della viticoltura di Puglia. “I vini presentati presso lo stand sono ricavati da vitigni pugliesi che ormai hanno conquistato i palati di mezzo mondo – spiegano da L’Antica Cantina – tra questi ricordiamo: il Bombino, il Nero di Troia, il Primitivo, la Falangina. Vini Rossi, Bianchi e Rosati San Severo DOP che potranno essere degustati presso lo stand.

Fonte, L’Attacco.

Tre medaglie d’oro per i vini della cantina Santa Maria la Palma.
Riconoscimenti prestigiosi peri vini Santa Maria La Palma Prestigiosi riconoscimenti per la Cantina Santa Maria La Palma, grande società vitivinicola cooperativa di Alghero. I vini dell’azienda hanno ricevuto 3 medaglie d’oro in 3 diversi concorsi enologici internazionali, a cui si è aggiunta una medaglia d’argento in una quarta competizione. Il primo concorso “d’oro” è stato il Concours Mondial de Bruxelles 2021, che ha regalato una medaglia d’oro all’Akènta Cuvée. Dopo è stata la volta del Mundus Vini, competizione tedesca che ha assegnato ben tre medaglie d’oro a tre diverse etichette: Ràfia – Vermentino di Sardegna Doc -, Redit – Cannonau Riserva – e Akènta Cuvée.

Fonte, Nuova Sardegna.

Vinitaly, Vernaccia miglior vino d’Italia.
Dessi: ci abbiamo creduto, un grande riconoscimento che premia il lavoro dei vignaioli Vinitaly, Vernaccia miglior vino d’Italia Verona si innamora di Judikes della Cantina del Rimedio: 97 punti su 1Q4 Sua maestà la Vernaccia di Oristano Doc Riserva “Judikes” 2008 della Cantina del Rimedio è il miglior vino italiana in assoluto al Vinitaly 2022. Nessun altra etichetta tra le 960 presentata nella selezione enologica di Veronafiere 5StarWines, bianchi, rossi o rosati che siano, dai nobili del Piemonte e della Toscana a quelli potenti della Puglia e Sicilia ha ricevuto un punteggio di 97 centesimi. n massimo dei voti è stato assegnato dai giudici a “Judikes”, in assoluta purezza, tenuto in botte per 14 anni e trasferito solo qualche mese fa nelle 3.199 bottiglie tutte numerate.

Fonte, Unione Sarda.

La produzione di vino superai valori pre-pandemia.
II vino dell’Etna Doc riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento di Cronache del gusto di promozione dei vini del vulcano con il coinvolgimento di 90 cantine del territorio, al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia (Catania). Visitando ieri gli stand che hanno registrato il sold out di prenotazioni da parte del pubblico di enoappassionati, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato un piano della Regione Siciliana per i vigneti che si trovano in determinati contesti paesaggistici, Etna compreso. «L’Etna è quello che è oggi – ha detto il sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda – grazie a Franchetti e a tutti i 380 produttori del vino nell’area del vulcano. Nel 2001 è cambiato tutto: sono venuti imprenditori importanti che hanno coinvolto, nella creazione della Costa d’oro dei vini dell’Etna, giovani e territorio locale. Oggi non si trova più un ettaro di terreno in vendita e le quotazioni sono salite da 10mila curo a 250mi1a euro.

Fonte, Gazzetta del Sud.

Al Vinitaly passerella da star per l’Isola – Vino bio e sostenibile l’ultima tendenza vale 100 milioni nei mercati esteri.
L’Isola si presenta al Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile con una produzione che nel 2021 è già tornata ai livelli pre-pandemia: l’export adesso vale più di 100 milioni di euro. E il biologico è la punta di diamante del settore. • apaginal0 Vino bio e sostenibile l’ultima tendenza vale 100 milioni nei mercati esteri Al Vinitaly di Verona la Sicilia torna ai livelli di export pre-pandemia quasi dieci milioni di bottiglie prodotte dal 22 per cento delle cantine di Gioaccliino Amato e Tullio Filippone La Sicilia del vino è biologica e sostenibile e lo diventa sempre di più accelerando nella crescita della produzione e dell’export in Italia e all’estero. L’Isola si presenta al Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile con una produzione che nel 2021 è già tornata ai livelli pre-pandemia come l’export che adesso vale più di 100 milioni di euro. E il biologico è la punta di diamante del settore.

Fonte, Repubblica Palermo.

Sting sale sul podio anche per l’extravergine prodotto al Palagio.
Il rinomato extravergine toscano ha un nuovo ambasciatore, Sting, che per la prima volta sarà premiato dal Gambero Rosso col conferimento delle ‘Tre foglie”, massimo riconoscimento della guida “Oli d’Italia 2022”. L’azienda agricola “Il Palagio” (Figline Valdarno) del cantante inglese e della moglie Trudie Styler sarà presente a Veronafiere con diversi wine tasting. In degustazione anche Folio extra vergine d’oliva premiato dal Gambero Rosso, un Frantoio Monocultivar. «Questa varietà— sottolineano alla tenuta toscana — produce un intenso olio extravergine di oliva con riflessi dorati, fine, aromatico, sapido e fruttato, con un pizzico di piccante e amaro. I profumi comprendono erba fresca, carciofo e rosmarino. L’annata 2021 è stata molto difficile: solo 100 litri di Frantoio produzione limitata o 100mila millimetri o milioni di gocce d’oro.

Fonte, Tirreno.

Vetro e cartone alle stelle sale il prezzo del Prosecco.
Non si ferma la volata dei prezzi delle materie prime che si riflette anche sul mondo del Prosecco. Le bollicine sono destinate ad aumentare non per volontà dei produttori ma a causa di una crescita incontrollata del vetro delle bottiglie (+15%), del cartone per gli imballaggi (+35%), delle gabbiette (+20%), delle capsule (+30%), dell’energia (+70%) e dei trasporti (+7%). L’aumento dei costi di produzione a causa del balzo del gas inoltre si inserisce in una carenza di materie prime tanto che le bottiglie rischiano di diventare introvabili. Per questo i produttori di vino e di vetro si sono incontrati per individuare soluzioni comuni.

Fonte, Corriere del Veneto Treviso e Belluno.

Il vignaiolo di Kherson sogna Vinitaly.
Rifugiato In Germania Il vignaiolo di Kherson sogna Vinitaly venom Giovane produttore di vini, sopravvissuto ai bombardamenti, fugge dall’Ucraina e si rifugia in Germania. Ora spera di poter partecipare al Vinitaly per far conoscere al mondo le difficoltà che stanno vivendo i viticoltori ucraini. Denys Khalupenko, 39 anni, coltivava viti da dessert e cabernet nella zona di Kherson, la città ad un’ottantina di chilometri dalla Crimea occupata dai russi. «Il i6 marzo scorso — racconta Denys all’Ansa – una cinquantina di ettari di vigneti, così come la cantina, il ristorante e l’hotel sono stati colpiti da missili e bombe.

Fonte, Corriere di Verona.

«Torchiato da valorizzare 20mila bottiglie all’anno».
È iniziata domenica la torchiatura del “Piera Dolza” il Torchiato di Fregona, vino passito per eccellenza che viene prodotto in un territorio limitato e con lo stesso antico sistema dal 1600. La torchiatura per tradizione viene eseguita in prossimità del periodo Pasquale, viene fatta con cura e a mano. Un passaggio importante per i sette soci della cooperativa per arrivare al prodotto finito che potrà essere venduto solo 4 o 5 anni dopo l’imbottigliamento. Le uve autoctone che vengono utilizzate per produrre questo straordinario prodotto sono: Glera, Verdiso, Boschera alle quali possono venire aggiunte facoltativamente in misura del 15% altre uve non aromatiche tipo la Bianchetta – “All’Ocio” (chiamata così per il puntino nero sulla sommità dell’acino) e Perera.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Signori, il Raboso del Piave.
Tre vini, tre storie, tre famiglie: per raccontare l’altro volto della viticoltura di pianura, terra di bollicine ma anche di rossi longevi La produzione segue il corso del fiume sacro alla Patria, dai piedi delle colline di Conegliano e del Montello fino a Cortellazzo Signori, il Raboso del Piave. Non solo Prosecco: l’antidoto alla monocoltura c’è. E se chiama Raboso. Vino denso, corposo, che ha in sé l’aspro dei campi e del fiume, vino che fa pace col tempo. Scoprirlo e degustarlo è fare un passaggio à rebour nell’entroterra Serenissimo. E puntare il compasso sul lungo Piave trevigiano. Terra di sassi, di verde rigoglioso, di spazi che guardano lo scorrere dell’acqua e hanno alle spalle la montagna.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Le colline del Prosecco nelle mappe storiche.
La Società Iconografica Trivigiana riprende la propria attività di divulgazione culturale, proponendo domani all’Auditorium Stefanini (ore 20.45) una conferenza di Massimo Rossi su “Mappe storiche per studiare le colline del Prosecco”. Lo scopo è evidenziare l’importanza della topografia anche nella rappresentazione di un territorio che per la sua eccezionalità paesaggistica e culturale è stato riconosciuto nel 2019 patrimonio dell’Umanità. Caratterizzata da una particolare conformazione geomorfologica l’area fra Conegliano e Valdobbiadene è un susseguirsi di rilievi irti e scoscesi, in cui l’uomo ha saputo nei secoli adattarsi, modellando le ripide pendenze e perfezionando la propria tecnica agricola. Gli appezzamenti “vitati” sono intervallati da zone boscose e improduttive, indispensabili per preservare e garantire l’equilibrio ecologico di questo scenario paesaggistico e culturale unico, fortemente parcellizzato, detto “a mosaico”, ma estremamente fragile e da tutelare

Fonte: Gazzettino Treviso.

Vini veneti, 2021 da record ma possono migliorare puntando su nuovi mercati.
Studio Nomisma-UniCredit: l’Asia, la Corea del Sud e l’Est Europa per alzare l’asticella. Le nubi: geopolitica e i rincari delle materie prime Nicola Brillo Cresce l’export di vino italiano nei principali mercati al mondo (ad esclusione di Cina e Giappone). In particolare il Nordest è protagonista con circa la metà delle esportazioni nazionali. In Veneto lo scorso anno sono state pari a 2,49 miliardi di euro (con una crescita sul 2016 del 24,7%), il Friuli Venezia Giulia ha raggiunto i 141 milioni (+28,5% dal 2016), mentre il Trentino Alto Adige ha esportato 614 milioni (+20,1%in 5 anni). Sono questi alcuni numeri del report realizzato da Wine Monitor di Nomisma e UniCredit in vista del Vinitaly. Con 137 mila ettari il Nordest è la macroregione italiana dove si concentra il 20% degli ettari vitati e con 15 milioni di ettolitri il 30% di produzione di vino. In particolare in Veneto si segnalano 94,7 mila ettari vitati, mentre in Fvg sono 26,9 mila, in Trentino Alto Adige 15,7 mila. Sul fronte della produzione il Veneto segna nel 2021 ben 11,7 milioni di ettolitri, il FVG 1,8 e il Trentino Alto Adige circa 1,95 milioni. Il Nordest è anche la regione leader dove si riscontrano le incidenze più alte di vini Dop sul totale regionale con il Veneto a 69% (Dop) e 22% (Igp), mentre il FVG è al 72% (Dop) e 21% (Igp)

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

La Nova Eroica Prosecco Hills Ciclismo epico e festa popolare – Arriva L’Eroica tra le colline dell’Unesco Natura e fatica, il ciclismo diventa poesia.
Arriva L’Eroica tra le colline dell’Unesco Natura e fatica, il ciclismo diventa poesia A un mese dall’evento più di 700 iscritti, provenienti da 20 paesi: tre percorsi per oltre 250 km nei luoghi top della Marca Il presidente Rosin: «Ì. l’occasione perfetta per arrivare in Veneto C’è grande alchimia». Meno di un mese e l’Eroica arriverà anche in Veneto. Domenica 1° maggio nelle suggestive Colline di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Unesco, ci sarà la prima edizione della Nova Eroica Prosecco Hills, un evento ciclistico internazionale dedicato alle bici moderne. Tre i percorsi in programma per oltre 250 km in totale nei luoghi più suggestivi dei 12 Comuni dell’area, con punto di partenza e di arrivo la tenuta Borgoluce di Susegana, che per l’occasione apre le porte a tutti per un grande festival che inizierà venerdì 29 aprile e che avrà il suo fulcro sabato 30. Gli iscritti sono già 700 da oltre 20 Paesi, alcuni anche oltreoceano, e l’obiettivo sono di aumentare il valore del territorio e di importare e implementare i valori che contraddistinguono l’Eroica.

Fonte: Tribuna Treviso.

Non solo lo sport e gli atleti Un villaggio per le famiglie La grande festa di Borgoluce
Lodovico Giustiniani e François Droulers, organizzatori dell’evento «Nova Eroica Prosecco Hills fa leva sul coinvolgimento del territorio» Non solo lo sport e gli atleti Un villa in per le famiglie La grande festa di Borgoluce Un evento del territorio per il territorio. La Nova Eroica Prosecco Hills è un’iniziativa che fa leva sul coinvolgimento della comunità locale e che non si dedica unicamente alla corsa in bicicletta, anzi è un insieme di valori che vengono espressi al massimo dal Festival che andrà in scena, in particolare, sabato 30 aprile nella tenuta Borgoluce di Susegana. Con la cornice delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco, verranno messe in piedi iniziative che rendono partecipe le famiglie del territorio ma anche chi, incuriosito, deciderà di passare una giornata fuori porta nel cuore della Marca.

Fonte: Tribuna Treviso.

Capitale d’impresa oggi parte l’avventura – Al centro del triangolo industriale.
Siamo “Capitale italiana della cultura d’impresa 2022”: oggi l’inaugurazione Al centro del triangolo industriale Al Goldoni di Venezia si parlerà di responsabilità e inclusione sociale come “antidoto alla follia”. Il conto alla rovescia sta per finire. Oggi alle 16, si alla il sipario su “Padova Treviso Venezia Rovigo-Capitale italiana della cultura d’impresa 2022”, con l’evento ufficiale di apertura “Territorimprenditivi: l’impresa della cultura” al teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia. La cultura d’impresa come rete di relazioni, incontro di popoli e culture, apertura internazionale, dalle radici antiche nella Serenissima al respiro globale di oggi. L’esatto contrario e l’antidoto a ogni divisione, sopraffazione, nuova cortina come 1′ “insensata follia” alle porte dell’Europa che violenta libertà, democrazia, umanità. Ma anche chiave di volta di una nuova resilienza, dopo quella nella pandemia, per reagire al deterioramento dell’economia, reggere l’urto di shock energetico e conflitto e imprimere un radicale cambio di paradigma per la rinascita dell’Italia e dell’Europa

Fonte: Voce di Rovigo.

Ecco la cantina sottomarina con 5mila bottiglie di Prosecco Trieste doc.
La Parovel di San Dorligo avvia una soluzione innovativa per il settore sfruttando una tecnica sostenibile. Ok alla concessione dall’Authority. Dal prossimo mese di novembre si potrà stappare una delle 5 mila bottiglie di Prosecco Trieste doc Parovel, che tra qualche settimana verranno inabissate ad una profondità di 22 metri nello specchio acqueo antistante il lato interno della diga Luigi Rizzo. In quel punto del Porto franco nuovo, l’Autorità portuale ha, infatti, appena accolto la domanda di concessione marittima semestrale di un’area di 67 metri quadrati presentata dall’azienda di San Dorligo della Valle, che dal 1898 produce vino e olio.

Fonte: Il Piccolo.

Cantina Produttori Valdobbiadene, Val D’Oca 70 anni: nuova immagine, secondo bilancio di sostenibilità.
Sono trascorsi 70 anni da quel 1952 in cui 129 agricoltori di Valdobbiadene gettarono le fondamenta di un modello di impresa che si sarebbe poi rivelato vincente: la Cantina Produttori di Valdobbiadene. Erano trascorsi pochi anni dalla fine del secondo conflitto, particolarmente aspro da quelle parti, dove molti toponimi terminano con “della battaglia”. A quell’epoca, dell’uva non si sapeva che farne e il vino – e soprattutto il Prosecco – era ben lungi dall’essere il prodotto glamour che è diventato in questi ultimi decenni.

Fonte: Beverfood.com.

Il miglior vino italiano? È della cantina Vernaccia di Oristano.
Si è chiusa ieri l’annuale selezione enologica di Veronafiere 5StarWines & Wine Without Walls. In totale sono stati selezionati 960 vini, rispettivamente 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, la sezione dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a speciali protocolli di sostenibilità. Sono questi i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca operata dalla giuria internazionale dell’evento.

Fonte: Unione Sarda.

Ucraina: asta di solidarietà per i rifugiati dalla Toscana del vino.
La Toscana del vino insieme per un’asta di solidarietà per i rifugiati ucraini. E’ ‘#viniperlapace’, iniziativa promossa l’11 aprile prossimo, al Vinitaly, dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino in collaborazione con il Consorzio del Vino Chianti Classico ed il Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia. “Un’unica, grande e corale risposta del mondo enologico di Toscana alle sofferenze delle popolazioni dell’Ucraina, martoriate dalla guerra in corso”, spiegano gli organizzatori. L’asta comprenderà circa 30 importanti lotti di grandi bottiglie ed annate, offerte dai produttori soci dei tre Consorzi. Si terrà a partire dalle 16 di lunedì prossimo all’Auditorium Verdi del PalaExpo di Veronafiere e il ricavato andrà alla Caritas Diocesana di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino,per essere destinato ad una serie di strutture di accoglienza per famiglie di profughi ucraini.

Fonte: Ansa.

Vino e materie prime: è allarme per i produttori italiani.
A pochi giorni dall’inaugurazione di Vinitaly, l’allarme per i produttori vino italiani è già scattato. E proprio in un momento in cui gli ordini avevano incominciato ad arrivare di nuovo, è diventato più difficile evaderli per mancanza di materiali. A mettere nero su bianco una situazione divenuta ormai paradossale è Cristiana Lauro, Wine business promoter, strategic consultant for wine producers e scrittrice enogastronomica (così recita la sua “firma” su Facebook) che dalle colonne di Dagospia.com elenca tutto ciò che non va nel settore. Il vetro è introvabile e i prezzi aumentano anche senza preavviso. Molte vetrerie – dice l’esperta – hanno chiuso durante la pandemia, qualcuno è fallito, ma i costi energetici per produrre vetro non sono eliminabili.

Fonte: Mixer Planet.

Cooperative del vino custodi del territorio: con 5 miliardi di fatturato coprono il 40% del mercato.
Salvaguardano le zone di montagna e creano aggregazione: vantano una produzione che raggiunge un quarto del valore dell’export. “Senza il mutualismo cooperativo gran parte della viticoltura di montagna, così come quella di molte aree depresse, sarebbe negli anni scomparsa o non avrebbe conosciuto uno sviluppo omogeneo, solidale, sostenibile e stabile come quello che ha conosciuto”. E nella aree più vocate la presenza del vigneto cooperativo é “anche un presidio dell’italianità perché, nonostante le tensioni sui mercati internazionali, multinazionali e imprenditori stranieri guardano con interesse crescente alle cantine del nostro Paese, come dìmostra la recente acquisizione da parte della famiglia di imprenditori svizzeri Bindella di “Le Casalte” nelle terre del Vino Nobile di Montepulciano per 17 milioni di euro”.
Fonte: la Repubblica

Etna Doc, produzione vino supera valori pre-pandemia.
Il vino dell’Etna Doc riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento di Cronache del gusto di promozione dei vini del vulcano con il coinvolgimento di 90 cantine del territorio, che si conclude oggi al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia (Catania). Visitando ieri gli stand che hanno registrato il sold out di prenotazioni da parte del pubblico di enoappassionati, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato un piano della Regione Siciliana per i vigneti che si trovano in determinati contesti paesaggistici, Etna compreso.

Fonte: Ansa.

Vino sequestrato “Carenze amministrative”.
Si parla di vino in aula. Quantità ingenti, che sarebbero state vendute come se fossero docg, per esempio, e invece non lo erano. Una sfilza di testimoni ieri sono stati ascoltati dal pm Sara Faina, davanti al giudice Grandinetti, nel processo che vede imputati alcuni manager di un’impresa per la vendita di prodotti con segni mendaci. I fatti risalgono al 2016-2017, un’inchiesta del pm Aldo Natalini. “Siete intervenuti presso un magazzino”, chiede il sostituto Faina ad un addetto dell’ispettorato centrale repressione frodi. “Sequestrammo igt toscano bianco che mostrava carenze dal punto di vista dell’etichettatura, 576 bottiglie, recandoci dopo quattro giorni dalla ditta dove trovammo un altro paio di bottiglie di zone diverse”, racconta. Furono presi i documenti commerciali e scattarono gli accertamenti. A seguire salgono sul banco dei testimoni il responsabile dell’imbottigliamento di un’azienda che lavorava per conto terzi. “Le prime forniture ci pagarono regolarmente – dice l’imprenditore – poi non vennero onorate fatture anche per 54mila euro”.

Fonte: La Nazione.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.