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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 8 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Alla Fondazione Enpaia il 4% di Masi Agricola.
La Fondazione Enpaia acquista il 4% di Masi Agricola, azienda vitivinicola radicata in Valpolicella, che produce vini di pregio, tra cui l’Amarone. «Si tratta di un investimento in un’azienda ben strutturata, con un’altissima redditività e ulteriori possibilità di sviluppo», spiega il presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza. L’ingresso di Enpaia nel capitale di Masi Agricola fa seguito all’operazione che nel 2021 ha visto Renzo Rosso, fondatore di Diesel, rilevare il 7,5% della società vitivinicola.
Fonte: Corriere della Sera.
Se il Nero d’Avola si fa vestire da Dolce & Gabbana.
Chi cerca la risposta a un quesito inquietante per quanto ingiustificato e cioè perché si voglia mettere in Europa il bollino dell’infamia sulle bottiglie di vino – è l’ultima proposta di Hercberg, l’inventore dell’etichetta a semaforo – dovrebbe osservare questa meraviglia. È l’unione tra un’eccellenza vitivinicola, la creatività che è arte della moda e l’evocazione di una radice eno-culturale antichissima. Ce l’hanno con l’Italia per questo: siamo il solo Paese capace di far diventare il lavoro dei campi agricoltura e di trarre da questo un profitto va che va oltre il mero valore di utilità del prodotto. E allora bisogna brandire e brindare col Tancredi che diventa di nuovo vessillo dell’alleanza tra Donnafugata – una delle massime espressioni del vino siciliano – e Danilo Dolce e Stefano Gabbana, alleanza che si sostanzia nell’esaltazione della sicilianità.
Fonte: La Verita’.
Vino. Chianti classico, +21% export.
Il Giappone si conferma un mercato strategico per i vini del Chianti classico facendo segnare lo scorso anno, nonostante la pandemia, una crescita in termini di export del 21% rispetto a12020 e del +11% rispetto al 2019. Il Paese del Sol Levante sta mostrando poi un particolare interesse per le tipologie premium della denominazione.
Fonte: Messaggero.
In vino veritas.
Un nettare ricco d’armonia e di eleganza Ivigneti della famiglia Basso si trovano in zona collinare su terreni in prevalenza argillosi e calcarei, sabbiosi e marnosi. Un filo comune lega i vini prodotti, un’eleganza spontanea nei profili, disegnati con mano sapiente. Se ne possono riconoscere le varietà, il territorio di origine e, contemporaneamente, ciascuno esprime una propria spiccata personalità. Non c’ esplosione, mirata all’immediata conquista, ma la voglia di indurre la tentazione di una lenta scoperta, alla ricerca di stupore, come succede con il Ventidue, Fiano in purezza, in cui equilibrio e FIANO VENTIDUE VILLA RAIANO armonia sono parametri imprescindibili della sua assoluta eleganza.
Fonte: Messaggero.
Il fondo Enpaia compra in borsa il 4 % dei vini Masi – Enpaia sale al 4 % dei vini Masi.
Enpaia sale al 4 % dei vini Masi Acquistati sul mercato titoli per circa 4 milioni. Così la Fondazione sostiene il made in Italy incassando dividendi. La Fondazione Enpaia è entrata in Masi Agricola. L’ente nazionale di previdenza e assistenza dirigenti e impiegati in agricoltura, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, ha rilevato il 4% dell’azienda vitivinicola, gestita dalla famiglia Boscaini, radicata in Valpolicella, che produce e distribuisce vini di alto pregio tra cui l’iconico Amarone. Un’operazione che, considerando le quotazioni di Masi Agricola, negoziata sull’Euronext Growth Milan, varrebbe poco più di 4 milioni di euro. Titoli che sono stati acquistati sul mercato tra fine 2021 e l’inizio del 2022.
Fonte: Mf.
Semaforo nero sul vino, il made in Italy dice no.
«La proposta di applicare un bollino nero agli alcolici è l’ennesimo attacco senza alcun fondamento scientifico alle nostre eccellenze alimentari». Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, non usa mezze misure nel bocciare l’ultima proposta dell’inventore del sistema di etichettatura francese Nutriscore, secondo cui tutte le bevande a base di alcol dovrebbero essere bollate con una lettera F nera. Compatto con lui si schiera tutto il Made in Italy agroalimentare e anche la politica. Per Federvini si tratta di «un vero affronto all’intelligenza dei consumatori», per Cia-Agricoltori italiani è «una criminalizzazione che non fa una necessaria distinzione tra consumo moderato e abuso», per l’Alleanza Cooperative si tratta di «una sostanziale mancanza di equilibrio da parte della Commissione europea».
Fonte: Sole 24 Ore.
Tutti pazzi per il Roma doc.
Il vino di cui già parlava Columella piace sempre di più Per il Giubileo il Consorzio punta ad arrivare a 3,5 milioni di bottiglie. Columella, nel suo celebre De Re Rustica, descrive le tecniche di vinificazione in uso nella Roma del I secolo dopo Cristo. Circa duemila anni dopo, il 2 agosto del 2011, un decreto ministeriale riconosce la Doc Roma. Mentre nel giugno del 2018 viene alla luce il Consorzio RomaDoc che attualmente conta 31 soci, tutti allineati nel comune intento di fare di questa denominazione un punto di riferimento nel mondo del vino. «Sentiamo tutti forte la responsabilità di utilizzare sulle nostre etichette un nome conosciuto e amato in ogni angolo del mondo come Roma – sottolinea Tullio Galassini, Presidente del Consorzio sin dalla fondazione dello stesso – Ed è per questo che sin dall’inizio abbiamo lavorato per garantire alti standard qualitativi ma anche una riconoscibilità e un collegamento con il territorio in grado di caratterizzare il nostro percorso».
Fonte: Tempo.
Tenuta Galvana Superiore: l’innovazione dei vini fermi.
La lunga tradizione produttiva e ora le prove per ampliare la gamma Mirla Burani Tradizione, sostenibilità e innovazione sono i tre fili conduttori che si sviluppano e si intrecciano alla Tenuta Galvana Superiore, che si trova invia Collecchio 1 a Castelvetro. La tradizione arriva dalla storia dell’azienda, iniziata una cinquantina di anni fa quando nel 1974 Marino Leonelli e Bruna Donini acquistarono i terreni. A continuare sulle loro orme nel segno della tradizione ci sono ora i 3 figli che, pur essendo impegnati anche in altri settori, mantengono uno stretto legame con la loro terra, con un territorio fatto di storia, terreni fertili e dolci colline, e producono vini di qualità. «Per l’esposizione e per la struttura dei terreni—ha spiegato Paolo Leonelli, uno dei titolari dell’azienda di Castelvetro — le uve che si producono nei nostri vigneti sono di particolare qualità».
Fonte, Gazzetta di Modena.
“Terre”, si candida anche il presidente sfiduciato – Terre d’Oltrepo, ex presidente in corsa.
C’è anche l’ex presidente di Terre d’Oltrepo, Andrea Giorgi, tra i 20 candidati per il rinnovo dei vertici della cantina oltrepadana: nonostante la sfiducia votata a larga maggioranza nei confronti del cda da lui guidato, lo scorso 21 gennaio, il commercialista 44enne ha deciso di rimettersi in gioco. Il colpo di scena è arrivato poco prima di mezzogiorno di ieri, termine ultimo per le candidature. Terre d’Oltrepo, ex presidente in corsa Depositate le candidature, spunta anche quella di Andrea Giorgi. I suoi avversari: «Cacciato per una giusta causa» BRONI C’è anche l’ex presidente di Terre d’Oltrepo, Andrea Giorgi, tra i 20 candidati per il rinnovo dei vertici della cantina oltrepadana: nonostante la sfiducia votata a larga maggioranza nei confronti del cda da lui guidato, lo scorso 21 gennaio, il commercialista 44enne ci riprova. Il colpo di scena è arrivato poco prima di mezzogiorno di ieri, termine ultimo fissato dal collegio sindacale perla presentazione delle candidature alle elezioni: in lizza, oltre a Giorgi, ci sono altri due candidati a lui vicini.
Fonte: Provincia – Pavese.
«Fondi per la viticoltura» La Regione dà la scossa.
«La Regione in aiuto dei giovani viticoltori per l’avvio di nuove aziende». A dirlo è il presidente della commissione regionale Agricoltura, Ruggero Invernizzi, intervenendo nel dibattito avviato sabato scorso dal sottosegretario alle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio, che all’istituto Gallini di Voghera, alla presentazione della borsa di studio finanziata dall’imprenditore agricolo Roberto Lechiancole, aveva strigliato l’Oltrepo sulla mancanza di progetti da finanziare con i fondi del Pnrr. Il rilancio della viticoltura ha bisogno di fondi e di idee: i piani possono essere finanziati. Questo il messaggio che, adesso, arriva dalla Regione Lombardia. Riggero Invemizzi ricorda, infatti, i tre canali di erogazione delle risorse che la Regione Lombardia ha attivi per sostenere anche le aziende vitivinicole oltrepadane e in particolare i giovani viticoltori: «Prosegue l’erogazione dei contributi del Psr sulla misura giovani agricoltori – annuncia il consigliere regionale pavese.
Fonte: Provincia – Pavese.
Enogastronomia, un mantovano nel consiglio nazionale.
Cambio al vertice italiano dell’associazione mondiale della gastronomia “Chaine des Rotisseurs”: a guidare il Bailliage nazionale sono stati chiamati due associati, entrambi veneti e appartenenti alla classe 1977. Si tratta del veneziano Enrico Spalazzi, nominato presidente (Bailli Delegue), e del padovano Niccolò Gjonovic che lo supporterà in qualità di vicepresidente (Chancelier). Insieme a loro, il friulano Nicola Biasi, noto per essere stato premiato come miglior giovane enologo italiano under 40 nel 2020, ricoprendo il ruolo di Esperto di vini nazionale (Enchanson), il mantovano Giulio Arria con il ruolo di Conseiller Gastronomique, e due nomi confermati dalla precedente squadra: Anna Accalai e Bruno Peloi, in qualità di Chargee de Missions e di Charge de Presse rispettivamente.
Fonte: Voce di Mantova.
«È il lavoro più bello del mondo» Borioni: manca la voglia di fare.
L’impresa vitivinicola da tre generazioni «Vorrei che mio figlio continuasse la tradizione» di Lucia Gentili «Manca la voglia di fare». È la conclusione a cui è giunto Giuseppe Borioni, che ha un’azienda vitivinicola ad Apiro. Ha seguito le orme del nonno e del padre; lui rappresenta la terza generazione e il suo desiderio sarebbe che il figlio traghettasse l’azienda di famiglia alla quarta. Borioni, il problema della carenza di manodopera c’era già prima dello scoppio pandemia da Coronavirus? «Sì, ormai già da diversi anni la manodopera ha iniziato a scarseggiare, ma l’emergenza sanitaria ha amplificato le criticità. Faccio difficoltà a trovare dei giovani sia per la vendemmia che per la potatura dei vigneti: un po’ per tutte le lavorazioni sul campo, in pratica. lo ho 42 anni e faccio questo lavoro da una ventina d’anni, portando avanti l’opera di mio padre. Nel periodo del Covid abbiamo capito l’importanza dell’approvvigionamento alimentare.
Fonte: Resto del Carlino Macerata.
Barbera Castellinaldo: dall’Unione Europea il via libera definitivo.
Buone notizie per la sottozona Barbera d’Alba – Castellinaldo. La Commissione Europea, infatti, con la comunicazione datata 21 gennaio 2022 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale ha reso nota l’approvazione della modifica del disciplinare, che introduce, per l’appunto la sottozona. Si tratta, a Tuesto puto, dell’ultimo atto tarmale di questo iter, che a livello nazionale si era concluso a fine agosto. tratta di un riconoscimento molto import ante per il nostro territorio, che ha sempre lavorato per la valorizzazione delle peculiarità del suo prodotto vinicolo – afferma il senatore Marco Perosino, presidente dell’Enoteca Regionale del Roero.
Fonte: Corriere di Alba.
Pro Wein 2022: l’emergenza costringe ad un nuovo posticipo – ProWein.
La variante Omicron del Covid ha convinto l’organizzazione ad un rinvio at 15 maggio e a Londra protestano. L’emergenza Covid e tutt’altro chef finita. Lo si evince dai tentennamenti e dai rinvii che in quei giorni emergono a livello fie ristico. 1~ di questa settimana l’an nuncio da parte di Messe Dusseldorf l’ente fieristica della città tedesca del rinvito ProWein 2022. La rassegna, in un primo tempo fissata dal 27 al 2? marzo, e stata posticipata a 15 maggio. «l.a decisione – s legge nel comunicato -e stati presa, nel contesto della pandemia del Covid- 19, in considerazione dell’attuale elevato ProWein Sembrava tutto pronto ed invece arriva un nuovo colpo di scena tasso d’infezione e della rapi da diffusione della variante Omicron.
Fonte: Corriere di Alba.
Un Barolo con aroma di caffè? Illy ricerca partner nella Langa.
IL portale Wine News anticipa un’operazione che potrebbe portare il colosso del caffè tra i vigneti di Serralunga. Avremo presto un Barolo con l’inconfondibile aroma di caffè? Certamente no, ma molto probabilmente un colosso della torrefazione (la lily) ha puntato gli occhi sulla Langa, ipotizzando un accordo con un’azienda della zona di Serralunga. Ad anticipare questa interessante novità è il portale Winenews.it, che sulle sue pagine spiega i contorni dell’operazione: “Riccardo Illy non ha mai fatto mistero né della volontà di mettere radici nelle Langhe del Barolo, nr di voler aprire il capitale del “Polo del Gusto”, sub-holding del gruppo Illy che mette insieme il vino con Mastrojanni, tra i riferimenti qualitativi del Bru nello di Montalcino, il cioccolato piemontese Domori, il tè francese Dam mann Frères, i biscotti Pintaudi e le conserve Agrimontana.
Fonte: Corriere di Alba.
Consorzio del Vino Nobile: «Danni dal Nutriscore».
Montepulciano Consorzio del Vino Nobile: «Danni dal Nutriscore» II presidente Rossi attacca: «Sbagliato inserire nella black list produzioni di qualità come la nostra». «Non sembra possibile che lo stesso organo istituzionale che in questi anni ha contribuito in maniera forte alla conoscenza del vino italiano, attraverso attività di finanziamento come l’Ocm, oggi voglia demonizzarlo mettendo un ‘bollino nero’». Così il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi, sulla possibilità di inserire anche il vino nella ‘black list’ del cosiddetto Nutriscore. «Un danno all’identità del nostro prodotto che non è solo un semplice bene di consumo. «II nostro prodotto non è solo un bene di consumo, promuove infatti il territorio» giunge – ma un portatore di promozione territoriale, oltre che un motore per economia di scala legate alle tante denominazioni italiane che, come la nostra, da anni rappresentano il made in Italy d’eccellenza».
Fonte: Nazione Siena.
Tour nel Chianti all’asta aggiudicato a 1,6 milioni ma il vino è sotto attacco
Una vendita benefica conferma l’appeal iconico che la zona esercita sugli americani. La minaccia arriva invece dall’Europa Rilanciata la proposta di mettere il bollino nero sulle etichette: indica il pericolo per la salute. I produttori insorgono di Maurizio Bologni Ci sono milionari che dall’altra parte dell’Oceano sono disposti a pagare quasi 150 mila dollari a persona per un tour di qualche giorno nelle cantine della Toscana e per portarsi a casa alcune bottiglie d’eccellenza. Il primo impulso è fare beneficenza. Che però si coniuga perfettamente, dando uno stimolo in più alla spesa, con la conquista del viaggio romantico, sognato, in luoghi iconici. E stride con la crociata di chi in queste ore torna all’attacco per macchiare le etichette del vino di qualità con il bollino nero della pericolosità perla salute, suscitando l’insurrezione dei produttori.
Fonte: Repubblica Firenze.
Il bollino “nero” sul vino «Un attacco al made in Italy»
Si tratta della proposta del sistema \utriscore che defluisce pericolosa ogni bevanda alcolica. «Il sistema di etichettatura Nutriscore è un nuovo attacco al vino italiano, francese e spagnolo: non il primo e temiamo non l’ultimo. L’intero settore vitivinicolo rischia un grave danno: è necessario che l’Europa usi il buon senso e fermi tutto, finché si è in tempo». A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, commentando la proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di definire come pericolosa per la salute (indicandola con una F nera) ogni bevanda alcolica. In sostanza classificandola con un bollino nero. «Il vino — ha aggiunto Busi — è socialità, storia, cultura e anche sicurezza dal punto di vista idrogeologico, con la tutela delle nostre colline. Spero che i nostri parlamentari europei si facciano sentire.
Fonte: Tirreno Prato-Empoli.
Collis, l’ad Guarise «Nuova crescita e valore per i soci».
Nomina al Consorzio Collis, l’ad Guarise «Nuova crescita e valore per i soci» II presidente Zambon: «Manager strategico per il futuro del Gruppo». Il Gruppo Collis Veneto Wine Group conferma in una nota l’arrivo come amministratore delegato del consorzio di secondo livelli di GripiManager di Pierluigi Guarise, 59 anni, per 23 anni, fino allo scorso novembre, direttore generale del Consorzio Agrario del Nordest Obiettivo, afferma Guarise nella nota dell’ad, si legge nella nota sarà «Implementare l’integrazione del gruppo mettendola a sistema per favorire la crescita, recuperare ulteriore efficienza e coesione all’interno del gruppo.
Fonte: Arena.
Tenuta Sant’Antonio vendite in crescita: +23%.
L’azienda di Colognola ai Colli chiude il 2021 con un fatturato di oltre 10 milioni Tenuta Sant’Antonio vendite in crescita: +23% Armando Castagnedi, uno dei fratelli alla guida: «Pratiche sempre più compatibili con l’ambiente». I marchi Telos e Scaia a +20% sul 2019. Trainante il brand fiti aggiunti, in conversione ha riguardato tutte le fasi proTélos, vino senza biologica e vegano, che ha seduttive: nuovi sistemi gestiognato un +26% sul 2020, nati in comunicazione con i solfiti aggiunti con le vendite guidate dall’A- magazzini, macchinari inno in conversione marone dellValpolicella do- vativi, per oltre 3 milioni di cg. Il totale delle bottiglie pro- euro investiti per il triennio biologica dotte dall’azienda è di un mi- 2021/2023, per rendere le lion e 800mila. La quota di operazioni efficienti e meno e vegano: +26% export è del 75%: primo Paese impattanti. Inoltre, in piena se gli Stati Uniti.
Fonte: Arena.
Una App per prevenire le malattie delle vigne L’idea di Giacomo finisce in Parlamento.
Ha messo insieme le sue due passioni e da quell’unione è nato il progetto di un modello di intelligenza artificiale capace di riconoscere le patologie che affliggono le viti e diagnosticarle. Il tutto presentato in un’App che oggi lo porterà in audizione al Senato della Repubblica. Protagonista Giacomo Manera, 25 anni, prossimo alla laurea magistrale in Enologia che, grazie al suo progetto, si è aggiudicato il primo posto nella categoria Agricoltura Digitale dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto. L’eco del premio gli è valso la convocazione della presidenza della Commissione agricoltura del Senato, per conto del senatore Giampaolo Vallardi, per un’audizione sul tema delle problematiche inerenti alla flavescenza dorata della vite.
Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
Collis Wine, inizia l’era Guarise.
Il nuovo Ad: «Crescita per linee interne e esterne» Collis Wine, inizia l’era Guarise •• «Integrazione, efficienza, coesione. La sfida è quella di crescere sia per linee interne che esterne, creare valore per i soci migliorando i servizi e ottimizzando la redditività dei viticoltori e, al tempo stesso, contribuendo a creare valore nelle società partecipate che potranno avvantaggiarsi anche di forniture controllate e garantite e, quindi, per l’intero Gruppo». Missione crescita per Pierluigi Guarise, 59 anni, già direttore generale del Consorzio agrario del Nordest, che arriva come noto al vertice del Gruppo Collis dopo l’uscita del dg Luca Cielo.
Fonte: Giornale di Vicenza.
L’app per i vigneti approda in Senato.
Approda al Senato 1’app che fa prevenzione sui vigneti dall’aggressione dei funghi, l’invenzione del castellano Giacomo Manera, finalista nell’ottobre scorso dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto e vincitore della categoria Agricoltura Digitale. Oggi sarà ascoltato dalla commissione Agricoltura di Palazzo Madama sul tema delle problematiche inerenti alla flavescenza dorata della vite. Laureato in scienze agrarie e imprenditore vitivinicolo, Manera ha inventato un’app in grado di riconoscere già dalle prime fasi di manifestazione gli attacchi dei fitopagi. «Questi ragazzi dimostrano come il settore primario sia in Italia all’avanguardia», dicono Giorgio Polegato e Marco De Zotti, rispettivamente presidente di Coldiretti Treviso e delegato di Giovani Impresa Treviso.
Fonte: Tribuna Treviso.
Vino, Nutriscore propone il bollino nero: «Massima dannosità».
L’ideatore del Nutriscore, Serge Hercherg, vorrebbe inserire una “F” stampata in campo nero sulle etichette. Le associazioni italiane: schiaffo al comparto e affronto all’intelligenza dei consumatori. Anche il vino avrà la propria “lettera scarlatta”, anzi nera a dire la verità. Una F stampata in campo nero sulle etichette a testimoniare, nel sorprendente sistema Nutriscore (etichetta a semaforo), la massima pericolosità. Finora, i cibi nel sistema inventato da Serge Hercherg, ovvero il Nutriscore, erano classificati in una scala di pericolosità che dalla A arrivava alla lettera E.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Vino, Uiv: il voto al cancer plan è decisivo per produttori e consumatori.
Per l’Unione italiana vini, se il Parlamento votasse il testo così com’è colpirebbe duramente l’intero comparto. Entro una settimana al Parlamento europeo si consumerà il voto decisivo sul Piano anticancro che l’Unione adotterà per arginare il male del secolo. Nel report, redatto da una Commissione di europarlamentari Beca, il vino, come altri prodotti agricoli, è protagonista in negativo: “Non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”, cita il rapporto per una tesi unicamente basata su uno studio Lancet di 4 anni fa. Per Unione italiana vini, se il Parlamento votasse il testo così com’è – si attendono emendamenti entro dopodomani – colpirebbe duramente il vino italiano, un settore che chiuderà l’ultimo esercizio commerciale con l’ennesimo record storico dell’export a 7,1 miliardi di euro.
Fonte: la Repubblica.
Vino: dieci rossi e cinque bianchi italiani al top in tutte le guide dell’anno.
L’elenco dei vini più premiati dell’anno ottenuto da un data base del magazine Gentleman che ha sommato i punteggi ottenuti dalle più importanti etichette italiane nelle guide enologiche italiane e internazionali. Ad aprire la classifica dei primi 10 rossi è Sassicaia 2018 di Tenuta S. Guido, seguito da Solaia 2018 di Antinori, Masseto 2018 di Ornellaia-Frescobaldi, San Leonardo 2016 di San Leonardo, Montefalco Sagrantino di Arnaldo Caprai, Tignanello di Antinori, i Sodi di S. Niccolò 2017 di Castellare di Castellina, Baffonero 2018 di Rocca di Frassinello, l’Amarone 2017 di Allegrini, Bolgheri di Guado al Tasso 2018 di Antinori e Fratta 2017 di Maculan.
Fonte: FIRSTonline.
Vino, prosegue valorizzazione vitigni rari nel territorio di Alba.
Valutare le potenzialità enologiche e le caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali di vitigni rari rinvenuti sul territorio e coltivati nella collezione e applicare diverse tecniche di vinificazione ad uno stesso vitigno per individuare le modalità che permettono di esprimerne al meglio le sue potenzialità. Questi gli obiettivi alla base del progetto di ricerca condotto dai ricercatori Cnr Anna Schneider e Stefano Raimondi e da Alberto Caudana della cantina sperimentale Bonafous dell’Università di Torino, presentato in occasione di Nebbiolo Prima, evento di anteprima internazionale delle nuove annate in commercio di Barolo, Barbaresco e Roero promosso dal Consorzio Albeisa che si è tenuta ad Alba dal 27 al 30 gennaio.
Fonte: Askanews.
Vino da tavola, la Regione Puglia chiede una deroga alle rese massime.
Inviata al Mipaaf la richiesta della Regione Puglia per integrare l’elenco dei comuni pugliesi aventi diritto alla deroga al superamento della soglia di resa di uva ad ettaro per le superfici vitate iscritte nello schedario per la produzione dei vini cosiddetti comuni. La richiesta darebbe diritto ai produttori delle aree vitate regionali di far fronte, in termini economici, alle giacenze di vino non Dop e non Igp in costante crescita negli ultimi anni.
Fonte: Resto al Sud.
In Abruzzo fra mare e monti, ecco La Valentina: cantina green, esempio di sostenibilità.
Vini intriganti che profumano di mare sul versante pescarese della regione, ma splendidi vigneti sorgono anche dell’entroterra ai piedi della Maiella. Da provare il Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Spelt, ottenuto con una macerazione con le bucce per 18 ore.
Fonte: La Repubblica.
Ucciso da malattia l’ex presidente della cantina Sociale di Gualtieri.
Vasto cordoglio ha destato nel mondo agricolo reggiano la scomparsa di Angelo Bigi (foto), vinto da una malattia a 73 anni di età. Il decesso è avvenuto alla casa di riposo a Cadelbosco Sopra, dove era assistito negli ultimi tempi. A lungo era stato artigiano, titolare di un’azienda di stampaggio lamiere a Gualtieri, il paese dove abitava. Una volta in pensione, si era dedicato all’agricoltura, occupandosi in particolare del vigneto di famiglia. Dal 2011 al 2019 era stato presidente della Cantina Sociale di Gualtieri.
Fonte: Il Resto del Carlino.
Il miglior bianco dell’anno? Per Decanter è il Terlaner della Cantina Terlano.
Importante riconoscimento per un grande bianco italiano. Nella classifica annuale di Decanter, la “Wines of the Year”, la giuria all’unanimità e con il punteggio di 98 punti ha eletto “Best White Wine” il grand cru altoatesino Terlaner I Grande Cuvée 2018 di Cantina Terlano. “Quando è nato Terlaner I Grande Cuvée – dice Rudi Kofler, Kellermeister di Cantina Terlano – eravamo alla ricerca di una sintesi perfetta, un vino che rappresentasse pienamente la nostra secolare tradizione, che riunisse in sé l’eccellenza dei nostri migliori vitigni e dei vigneti più̀ pregiati e fin dalla prima vendemmia nel 2011 questa nostra etichetta ha trovato il consenso della critica a livello internazionale”.
Fonte: Nel piatto – Il Sole 24 Ore.
Le conseguenze dell’aumento dei costi nella filiera del vino: su i listini, ma la Gdo fa muro.
The Wine Net: prezzi in crescita del 10%, ma non basta a contenere il boom di energia e materie prime. Horeca ancora in ginocchio. Superata, forse in maniera definitiva, la tempesta della pandemia, la prossima sfida per l’economia – italiana e globale, del vino come di ogni altro settore produttivo – è quella dell’aumento dei costi di materie prime ed energia, aggravata dalla difficoltà di approvvigionamento di moltissimi materiali, con ulteriori ricadute, ovviamente negative, sulla filiera. Che per il vino si traducono in un conto salatissimo: secondo le stime di Uiv (Unione Italiana Vini) pari a 1,3 miliardi di euro di costi aggiuntivi, tra bolletta elettrica, per la quale è previsto un surplus di 550 milioni di euro rispetto 2 anni fa, e spese in più per i rincari di trasporti, cartone (+31%), vetro (+40%), legno (+61%), plastica (+72%) e quant’altro.
Fonte: WineNews.
Cantine aperte, ecco dove: al via il calendario delle visite ai Colli e alla Strada del Prosecco.
Iniziative, percorsi, proposte per l’enoturista che non cerca solo il vino: «Sono attesi almeno 150 mila arrivi all’anno con ricadute a 360 gradi». Cantine aperte tutti i giorni per il turista che arriverà da ogni parte del mondo. Il calendario è stato pubblicato da Visit Cantina, specificando data, orari, numeri di telefono, referenti. L’appassionato, infatti, può trovare anche delle guide che fanno apprezzare i vini, oltre al sito. Ma le prenotazioni sono già così numerose che il Patrimonio dell’Umanità Unesco si è ampliato virtualmente: dalle colline del Conegliano Valdobbiadene Docg e Cartizze Docg in primis, al Bianco e Rosso dei Colli di Conegliano Docg, ai ricercati passiti Docg Refrontolo e Torchiato di Fregona e all’autoctono Verdiso Igt.
Fonte: Tribuna di Treviso.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.