News Vitivinicole e tenute agricole di mercoledì 13 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 13 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Ryanair-Prosecco: 14% di prenotazioni (con boom da Israele) Traffico a livelli 2019.
La campagna di comunicazione lanciata la scorsa estate dal Comune di Treviso assieme al Consorzio di tutela del Prosecco Doc, in collaborazione con il vettore aereo irlandese low cost Ryanair, sembra aver funzionato ed è la stessa compagnia a confermare come il progetto abbia generato un aumento delle prenotazioni medio del 14% rispetto al periodo immediatamente precedente. I dati sono stati resi noti ieri, a Treviso, alla presenza dei vertici di Ca’ Sugana, dal responsabile d’area Italia di Ryanair, Mauro Bolla. Chi sia entrato nel portale della compagnia nella sezione riservata ai suggerimenti di viaggi, in cui erano ospitate le proposte relative a Treviso ed alla sua provincia, spesso ha dunque optato per una gita dalle nostre parti. Più di altri lo hanno fatto inglesi, francesi e belgi, aumentati, nell’ordine, del 2596, 29% e 3296, dinamiche che si sono dimostrate ancora più robuste (fino ad un +62% per quanto riguarda i viaggiatori israeliani) quando l’algoritmo di Ryanair ha insistito su quelli che avevano iniziato a prenotare ma non hanno concluso.

Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.

Giovani e vino: «Di qualità, italiano e con moderazione».
Lo studio di Enpaia-Censis Giovani e vino: «Di qualità, italiano e con moderazione» VENEZIA Continua a crescere l’amore dei giovani per il vino. Secondo una ricerca Enpaia-Censis, presentata ieri al Vinitaly, questa platea giovanile è aumentata dal 48,7% nel 1993 al 53,2% nel 2020. Per il 79,9% vale la logica «meglio meno, ma di qualità», mentre i170,4% dichiara di apprezzare il vino «ma senza eccessi». L’italianità è il criterio principale di scelta e qualità per i179,3% dei giovani. Nel lungo periodo, spiega lo studio, si nota una relativa stabilità della quota di italiani che beve vino: erano 1158% nel 1993, sono il 55,5% nel 2020. Nello stesso arco di tempo la quota di giovani che beve vino è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella che beve più di mezzo litro al giorno è scesa in picchiata dal 3,9% a meno dell’1%.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

L’ora della parità di genere anche tra i bevitori di vino.
Una cosa è certa: l’essere umano non ha bisogno di bere vino per vivere. Basterebbe una determinata quantità d’acqua, e la sopravvivenza sarebbe senz’altro garantita. Perché allora sentiamo tutti (a parte gli astemi) un insopprimibile bisogno di bere vino? Diciamo anzitutto che questo accade da parecchi secoli: anzi, un tempo il vino rivestiva agli occhi degli “intellettuali” un profondo valore simbolico. Si pensi solo ai miti che i Greci avrebbero costruito intorno al vino: si pensi a Dioniso e alle sue molteplici disavventure… il due volte nato, figlio di un rapporto illecito (tra un Dio e una donna), caratterizzato da una personalità quanto meno doppia. Magnificato ed eternato da Euripide nelle “Baccanti”. Ancora oggi, d’altro canto, il vino è quanto meno doppio: oggetto di ricerca esperienziale raffinata o semplice occasione di ‘sballo’. Forse per lo sballo i giovani preferiscono i superalcolici… ma non è così chiaro. Anche l’indagine effettuata da Demos celo mostra con grande chiarezza: che il vino si dice in molti modi. Come l’essere per Aristotele.

Fonte: Gazzettino.

A Nordest astemio 1 su 5 ma 1 su 5 beve tutti i giorni – Vino, per uno su cinque è un piacere quotidiano.
Quanti sono i consumatori di vino a Nordest? Secondo i dati analizzati da Demos per l’Osservatorio sul Nordest, il 28% degli intervistati dichiara di bere solo occasionalmente, meno di una volta alla settimana o solo in occasioni speciali, mentre il 34% lo consuma più spesso, e i118% si concede un po’ di vino tutti i giorni. Un nordestino su cinque, poi, non beve vino. Porcellato e Spolaor a pagina 15 Ma una percentuale analoga non beve mai. I consumatori abituali sono in misura maggiore uomini e over 65. Piace più il rosso del bianco, specie a giovani e anziani Vino, per uno su cinque è un piacere quotidiano. Si chiude oggi la 54′ edizione del Vinitaly: dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, sono state 4.400 le aziende espositrici e oltre 700 i top buyer esteri provenienti da 50 Paesi presenti a Verona. D’altra parte, il Nordest è, senza ombra di dubbio, una terra di grandi vini: prosecco e friulano, gewürztraminer e amarone, picolit e teroldego, e la lista potrebbe continuare molto a lungo.

Fonte: Gazzettino.

«Caso Prosek chiederemo un risarcimento».
«Prosek, questo nome è nostro. C’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che fumai quand’ero Ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’è il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimomo dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene». Lo afferma il governatore del Veneto, Luca Zaia, annunciando che verranno chiesti i danni. «La cosa assurda è che ancora una volta c’è qualcuno che cerca di sottrarre valore al lavoro dei nostri agricoltori e delle nostre imprese, al valore del settore agroalimentare, quando il vino italiano è diventato ambasciatore del comparto» ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Only Wine al Vinitaly di Verona «L’evento è una vera opportunità».
‘Una vetrina per i giovani produttori e per le piccole cantine’ Only Wine al Vinitaly di Verona «L’evento è una vera opportunità». C’era anche il sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio e quello all’Istruzione Rossano Sasso alla presentazione di Only Wine, il salone di giovani produttori under 40 e delle piccole cantine, che si è tenuto nell’ambito del Vinitaly a Verona. Per il comune ha preso parte l’assessore Letizia Guerri, mentre per Associazione Italiana Sommelier dell’Umbria c’era il presidente Sandro Camilli. Il salone aprirà i battenti dal 30 aprile al 2 maggio 2022 a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio. L’edizione di quest’anno ha un valore simbolico molto importante per le piccole realtà vitivinicole italiane che hanno subito un brusco contraccolpo causato dalla pandemia.

Fonte: Nazione Umbria.

All’ombra delle Apuane compare il vino Un boom di microaziende sulle colline.
Da Fossola a Bonascola sempre più numerosi i giovani che trasformano la cantina di casa in un’opportunità per il futuro Fra il Candia e la Liguria una ricca serie di vigneti terrazzati strappati ai rovi e seguiti da agronomi ed enologi professionisti. Una produzione sartoriale, cucita ad hoc in base alla coltivazione e al terreno. Una volta fra i verdi colli del Candia e le gioiose colline del sole c’era un buco. I versanti ai piedi delle cave, dove l’unica attività, l’estrazione, finiva all’altezza dei tre bacini in quota che danno l’oro bianco, restavano incolti. Adesso la lacuna si sta colmando con vigneti terrazzati e coltivati che tradotti in soldoni significano bottiglie di bianco e di rosso che stanno girando le più blasonate tavole di tutto il mondo, arrivando persino nei ristoranti di New York. E’ II vino del colli apuani che ultimamente sta facendo sempre di più parlare di sé.

Fonte: Nazione Massa Carrara.

Innovazione pisana al Vinitaly «Alkedo» e gli ologrammi.
L’innovazione irrompe al Vinitaly 2022 con una installazione olografica che racconta le origini dei vini Campani. Protagonista la società pisana Alkedo (leader nella produzione di ologrammi) che ha realizzato in collaborazione con la start up Aro-Tek (azienda specializzata in Intelligenza Artificiale) un diorama olografico all’interno del padiglione della Regione Campania. Proprio la Regione Campania con lungimiranza ha voluto inserire un elemento altamente tecnologico che rappresenta il connubio tra innovazione e cultura e valorizza le attuali produzioni vitivinicole campane che affondano le loro radici nella storia. In una suggestiva ambientazione ispirata agli affreschi della Villa dei Misteri di Pompei l’ologramma di una matrona romana, interpretata dall’attrice Francesca Orsini, racconta la storia e le origini del patrimonio vitivinicolo campano.

Fonte, Nazione La Grande Costa Pisa-Livorno-Grosseto.

Diciotto cantine e una crescita continua in quantità e qualità Negli ultimi dieci anni le aziende sono aumentate di un terzo.
Quasi un terzo di aziende in più rispetto al 2011 e numeri che non vogliono saperne di smettere di crescere. II vino è sempre più un affare carrarino e, anno dopo anno, anche viti e viticoltori da questa parte della Foce si stanno affermando sul mercato. A testimoniare come tutto ciò che abbia a che fare con uva, damigiane e bottiglie non sia più esclusivamente appannaggio dei cugini massesi ci sono, d’altronde, i numeri raccolti dall’Istituto studi e ricerche della Camera di commercio. Questi restituiscono fedelmente un intero settore produttivo che si sta via via sempre più affermando nella nostra città con una produzione nel 2021 di 1.587 quintali di uva per vini con denominazione Doc e Igt. Per quanto riguarda le aziende nel 2011 Carrara poteva contare su 14 (di cui 12 inquadrate come coltivatori di uva e due di produttori di vino da uve), nel giro di otto anni queste erano già diventati 17 e, l’anno scorso invece erano 18.

Fonte, Nazione Massa Carrara.

Musumeci stappa l” Ambelia”, Cuffaro offre i suoi vini di nicchia.
Cuffaro offre i suoi vini di nicchia Nostro inviato VERONA. In gergo si chiama «prova di vasca». Quando, cioè, un vino viene assaggiato per capire come sta maturando. E ieri mattina un test di questo tipo è stato effettuato in uno dei più apprezzati stand del padiglione Sicilia. «Sta venendo bene, sono soddisfatto. Ma ancora deve dare il meglio di sé. C’è qualcosa da migliorare, sia in vigna sia in cantina», afferma – dopo un’attenta degustazione – il vignaiolo direttamente interessato. Che è Nello Musumeci. «Serve un altro po’ di affinamento in bottiglia», il verdetto finale, condiviso dagli esperti. Il presidente della Regione, in visita al Vinitaly da lunedì, s’è concesso un’ora per una questione personale. Il primo assaggio del suo vino – prima annata stimata fra 400 e 500 bottiglie, «ma soltanto per distribuirle agli amici» – che sarà prodotto dalla cantina “Judeka” di Caltagirone.

Fonte, Sicilia.

Bonomi compra Capichera – Bonomi torna in Sardegna e si compra Capichera.
Capichera, storica azienda vinicola di Arzachena, fondata dalla famiglia Ragnedda, è stata acquistata dall’imprenditore milanese Carlo Bonomi, che ha rilevato il 100% della società del prestigioso marchio, simbolo del vermentino. Bonomi torna in Sardegna e si compra Capichera L’imprenditore milanese è stato proprietario di SellaeMosca e di Zedda Piras di Marco Bittau. Mentre il mondo del vino brinda felice a Verona, l’affare più ghiotto si chiude in Sardegna, ad Arzachena, lontano da occhi indiscreti. Capichera, storica e prestigiosa azienda vinicola fondata alla fine degli anni Settanta e fino a ieri cresciuta come un figlio dalla famiglia Ragnedda, è stata acquistata dall’imprenditore milanese Carlo Bonomi, che ha rilevato il 100% della società agricola.

Fonte, Nuova Sardegna.

«Un brand che ha fatto la storia della viticoltura».
II nuovo proprietario: «Affascinato dalla straordinaria capacità di interpretare il vermentino». Carlo Bonomi non ha dubbi: sono stati il fascino della Sardegna e l’allure di Capichera a spingere per un acquisto destinato a far parlare di se per lungo tempo. «Abbiamo comprato non solo un’azienda, ma un brand a 360 gradi — dice l’imprenditore milanese —. Personalmente, sono rimasto molto affascinato dalla capacità straordinaria di Capichera di interpretare il vermentino dando un contributo enorme al suo sviluppo, in tutte le varie sfaccettature».

Fonte, Nuova Sardegna.

“Vini sotto le Stelle”, in vetrina le migliori bottiglie delle cantine sarde.
Piazza Garibaldi. In mostra anche prodotti tipici e artigianato Venerdì e sabato torna “Vini sotto le Stelle”, in vetrina le migliori bottiglie delle cantine sarde Torna venerdi e sabato in piazza Garibaldi la manifestazione “Vini sotto le Stelle”, organizzata dall’associazione C.C.N. Promotion Sardinia. L’evento, presentato ieri alla presenza dell’assessore Alessandro Sorgia, sarà basato sulla degustazione dei vini provenienti dalle cantine sarde e con una particolare attenzione ai prodotti agroalimentari locali. In programma la degustazione di una vasta linea di vini, dal Cannonau al Cagnulari, per passare dal Carignano al Monica di Sardegna. Non mancheranno i vini bianchi, dal Vermentino di Gallura al Nuragus di Cagliari.

Fonte, Unione Sarda.

Vacanze, relax e percorsi spa II vino diventa esperienza.
I vitigni nelle classiche bottiglie in vetro scuro sono ancora il cavallo trainante del vino pugliese che guarda all’Italia e soprattutto al mondo. Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia guidano produttori e cantine nelle relazioni con buyers e importatori, anche nel Vinrtaly della ripresa. Tuttavia, c’è chi guarda oltre e coniuga il vino con un experience più rotonda: a partire dall’enoturisimo. Calici e viaggi uniti per offrire momenti di relax e di meditazione e perché no, di divertimento. Tra coloro che ritengono questo connubio indissolubile c’è Marco Carrisi, cognome inequivocabile di Cellino San Marco.

Fonte, L’Edicola del Sud.

«Ora la sfida è formare gli operatori».
«Enoturismo trainante per il Paese, ora le Regioni investano in formazione». Lo ha detto Dario Stefano, presidente della Commissione Politiche Ue, a margine dell’incontro ‘Turismo del vino al femminile nel XVIII Rapporto dell’Osservatorio nazionale “Citta del vino”, al quale ha preso parte anche il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. «Questo primo lavoro – sottolinea Stefano – ci aiuta a individuare le potenzialità ancora inespresse del comparto. ll turismo del vino italiano è gestito dalle donne e si diversifica nelle varie parti d’Italia Per le piccole e medie imprese l’attività enoturistica fino al 14% sul fatturato totale. «L’idea generale è che avremo modo di tornare presto ai grandi numeri del 2019, con 14 milioni di visite e un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro – prosegue il senatore dem.

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.

Bollicine carbon neutral, Cantine Ferrari compensa le emissioni.
L’azienda ha raggiunto la carbon neutrality, riducendo e compensando le proprie emissioni Bollicine carbon neutral, Cantine Ferrari compensa le emissioni Bollicine carbon neutral: Cantine Ferrari di Trento del Gruppo Lunelli compensa le proprie emissioni di CO2. Ad oggi, segnalano infatti i dati raccolti e analizzati con l’ausilio di ClimatePartner e la collaborazione di Collectibus, l’azienda ha raggiunto la carbon neutrality, riducendo e compensando le proprie emissioni. Il processo, fortemente voluto da Ferrari Trento che, da sempre, attribuisce un ruolo cruciale alla sostenibilità ambientale come condizione chiave per la tutela del suo legame storico con il territorio, ha implicato l’analisi approfondita delle attività operative dell’azienda e le emissioni di CO2 risultanti.

Fonte, Taranto Buonasera.

Bando per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti.
e parliamo con il tecnico aziendale vitivinicolo, Matteo Riolfo, e con Igor Varrone: direttore provinciale CIA Cuneo che sottolineano alcuni punti di forza ma anche perplessità, suggerendo qualche soluzione Bando per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti a Giunta regionale del presidente Cirio, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e al Cibo, Marco Protopapa, ha approvato il bando relativo alla misura Ocm (Organizzazione Comune dei Mercati) vino per dare la possibilità alle aziende piemontesi del settore di chiedere i contributi sulla campagna 2022-2023 perla ristrutturazione e la riconversione dei vigneti. Sono fondi europei della Politica Agricola Comune (Pac) che lo Stato assegna alle Regioni, le quali poi gestiscono le istruttorie e la graduatoria delle domande. Queste ultime, invece, vanno presentate all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea): organismo a cui tocca, al termine dell’iter burocratico, anche il pagamento delle risorse finanziate.

Fonte, Cuneo Sette.

Torino Wine Week, il drink è servito.
Gli eventi in programma dal 18 al 25 aprile, cuore della rassegna il Museo Risorgimento Torino Wine Week, il drink è servito M La primavera e il vino. Due fenomeni che da sempre vanno di pari passo accompagnandosi con i loro caratteristici colori e sapori. Per celebrare questo risveglio aromatico e della natura, dal 18 al 25 aprile prossimi torna la Torino Wine Week, l’evento diffuso in varie zone della città, che trasformerà il capoluogo nel luogo ideale per andare alla scoperta delle eccellenze vitivinicole piemontesi. Lo slogan della manifestazione è racchiuso nella frase: “Il salone del vino per tutti”.

Fonte, CronacaQui Torino.

Grandi Lange 2022: 2.200 partecipanti da 15 Paesi del mondo.
Martedì 5 aprile si è concluso, alle OGR di Torino, Grandi Langhe 2022, l’evento di due giorni in cui 226 cantine hanno presentato, ad un ampio pubblico di professionisti e appassionati, le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero. Promosso da Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Grandi Langhe si conferma così un significativo appuntamento internazionale. A Torino, città che ha omaggiato l’evento con una speciale proiezione sulla Mole Antonelliana, si sono riuniti in 2.200, tra operatori italiani ed internazionali e grande pubblico dato che per la prima volta, quest’anno, è stata organizzata con AIS Piemonte una sessione di degustazioni per gli appassionati nella serata di lunedì 4. La prossima tappa, il 28 e 29 aprile, sarà a Los Angeles con il celebre evento “Barolo e Barbaresco World Opening”.

Fonte, Cuneo Sette.

Vinitaly, Piemonte in vetrina Ma la guerra taglia l’export, allarme costi per le aziende.
La Freisa è il vitigno promosso quest’anno dalla Regione alla rassegna I produttori: «Le spese sono cresciute notevolmente per l’intera filiera» Vinitaly, Piemonte in vetrina Ma la guerra taglia l’export, allarme costi per le aziende L’EVENTO OVADA a Freisa sarà il vitigno del 2022 per il Piemonte. Ieri i produttori ova4 desi hanno presentato a Vinitaly il progetto di ricerca “Increase, Ovada docg: un esempio di collaborazione tra università e produttori” in collaborazione con l’Ateneo di Torino, la Fondazione Agrion, il Comune di Ovada e l’Enoteca regionale di Ovada. Dopo il Dolcetto nel 2019 e il Cortese nel 2021, dunque, prosegue il progetto di valorizzazione del “vitigno dell’anno”, lanciato dell’assessorato regionale all’Agricoltura Marco Protopapa. Partendo da Ovada, ogni anno è dedicato ai vitigni autoctoni più rappresentativi del territorio per favorire sinergie tra le aziende. Come detto, quest’anno è la volta del Freisa.

Fonte, Secolo XIX Basso Piemonte.

Nelle cantine è guerra di prezzi Il costo del vino aumenta dei 35%.
Tappi, bottiglie ed etichette sono più cari di un anno fa. Bloccati tutti gli ordini dalla Russia: “Situazione molto difficile” Nelle cantine è guerra di prezzi Il costo del vino aumenta dei 35°/o. 1l Vinitaly si chiude e lascia spazio alle riflessioni. La prima, e più importante, è quella sull’aumento dei costi di produzione del vino del territorio di Alessandria: +35 per cento solo sul confezionamento. Questo perché bottiglie di vetro, tappi in sughero e altri materiali, etichette e cartoni per l’imballaggio sono più cari di un anno fa. E la causa è la guerra in Ucraina. A peggiorare la situazione è il venir meno di ordini da parte della Russia, che negli ultimi anni stava diventando un mercato prestigioso e sicuro per l’Italia.

Fonte, Stampa Alessandria.

Forum mondiale sul Turismo “Alba un modello a livello nazionale”.
Il Forum mondiale sul Turismo del Vino in programma a settembre ad Alba sarà un’occasione storica per avviare un modello a livello nazionale: avremo ospiti nelle Langhe oltre trecento operatori internazionali e ci sono tutte le condizioni per dar vita a un momento significativo, in cui illustrare esempi che potranno influenzare il turismo del futuro». Ne è convinta Alessandra Priante, direttrice regionale Europa dell’Unwto, e ne è convinto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, entrambi ospiti ieri al Vinitaly del convegno Enit sull’Enoturismo come strumento per lo sviluppo territoriale. «Fino a un anno fa— ha detto il ministro – non avevamo un piano strategico per il turismo enogastronomico dell’Italia. Ora ce l’abbiamo quasi pronto e lo stiamo riempiendo di contenuti, di azioni concrete per recuperare velocemente tutto il tempo perduto».

Fonte, Stampa Cuneo.

La via marchigiana del gusto conquista la Bit.
Alla Fiera internazionale del turismo di Milano: nuova pagina dell’agricoltura regionale La via marchigiana del gusto conquista la Bit Enoturismo, distretto biologico, prodotti tipici e di eccellenza, agriturismi: la via marchigiana del gusto si presenta alla Bit di Milano. Le Marche rurali e gli itinerari delle eccellenze e dei sapori da scoprire, sono stati i protagonisti dell’incontro che si è svolto negli spazi della Bit in collegamento da Verona con il vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni e il direttore Food Brand Marche Alberto Mazzoni impegnati al Vinitaly, dove le oltre 100 etichette marchigiane presenti stanno mietendo consensi e premi.
Fonte, Resto del Carlino Ancona.

Centimetro Zero, ragazzi protagonisti al Vinitaly con Cipresso.
I ragazzi protagonisti con il winemaker Roberto Cipresso: «Un grande che ha saputo unirsi ai piccoli regalando un risultato straordinario» Centimetro zero con Roberto Cipresso al Vinitaly 2022. Si è da poco conclusa la 50a edizione di Vinitaly a Verona: il salone internazionale del vino e dei distillati, riservato agli operatori del settore e agli addetti ai lavori. A Veronafiere, in occasione di questa manifestazione tra le più importanti nel settore enologico, si sono radunati circa 4.000 espositori, con visitatori provenienti da tutto il mondo. Un’occasione immancabile, alla quale hanno partecipato anche i ragazzi della Locanda centimetro zero di Spinetoli, che hanno vissuto queste giornate con entusiasmo e professionalità.

Fonte, Resto del Carlino Ascoli.

“Borsa del vino”, così la bottiglia diventa un vero investimento – Il vino come “bene-rifugio”: la bottiglia è un investimento.
Il fenomeno è iniziato nel 2000 con la nascita della “Borsa del vino” Liv-Ex (London international vintners exchange). ‘ annovera tra i membri quasi 600 entità provenienti da più di 40 Paesi tra venditori e commercianti, logistica, stoccaggio ed assicurazioni borsa, con la significativa differenza della mancanza di tassazione, effettivamente inusuale per il nostro Paese, sul capital gain. Il Vinitaly iniziato domenica scorsa ha messo in mostra un “nuovo” aspetto: alcune firme importanti del vino italiano si stanno tramutando in un bene-rifugio. Stiamo parlando di un cambiamento epocale, messo in moto a partire dal 2000 con la nascita della “Borsa del vino” Liv-Ex (London international vintners exchange), e che ora ha davvero iniziato a prendere forma attorno al concetto di bottiglia come vero e proprio investimento. Il nostro mercato, infatti, sostanzialmente generato da un acquisto per il consumo, non è mai stato ricettivo a questo tipo di visione. Ma era solo questione di tempo, perché il settore dei cosiddetti pleasure asset è da sempre fiorente.

Fonte, Corriere Romagna Economia&Business.

Tramonto Divino partirà dalla nostra Riviera.
La manifestazione enogastronomica che promuove cibi e vini di eccellenza certificata (Dop e Igp) è stata presentata a Vinitaly di Paolo Morelli Ha fatto un bel salto di qualità prima ancora di vedere la luce Tramonto DiVino, il roadshow del gusto dell’Emilia-Romagna che da 17 anni mette insieme vini e cibi a qualità certificata (Dop e Igp), cultura enogastronomica e turismo: per la presentazione ha scelto Vinitaly, il palcoscenico più importante d’Italia che oggi a Verona chiude un’edizione da record con una folla di appassionati che si sono aggiunti agli operatori nonostante i 100 euro del biglietto d’ingresso. Sono sette gli eventi che, da luglio a settembre, porteranno i grandi vini e i grandi cibi dell’Emilia-Romagna nelle più belle piazze della riviera romagnola e delle città d’arte.

Fonte, Resto del Carlino Cesena.

Vino di cento anni e menu a tema Serata di solidarietà a ‘La Rosa’.
I titolari del ristorante, Francesco Malaguti e la moglie Adriana Biondi, hanno devoluto le offerte alla scuola primaria Sacro Cuore. Cento anni di un vino antico, uscito da buio della cantina, stappato al ristorante ‘La Rosa’ di Sant’Agostino in un giorno di luce, per destinare il ricavato, al futuro. Ovvero ai bambini della scuola primaria Sacro Cuore di Sant’Agostino e alla scuola di infanzia Antonio Giordani di Cento. Duemila euro che vanno alle scuole ma che incarnano la tradizione e la fiducia di un tempo che sa vivere delle tradizioni e che ha saputo farne un evento per i più piccoli.

Fonte, Resto del Carlino Ferrara.

Vinitaly, le nostre cantine in fiera.
La segnalazione Vinitaly, le nostre cantine in fiera Al Vinitaly edizione 2022 che si chiude oggi a Verona, sono presenti anche alcune importanti realtà della nostra provincia. Si tratta di cantine che per le loro caratteristiche richiamano attenzione da parte di tutto il territorio nazionale. Esse sono: Cantina Pertinello, Soc. Agr. Piccolo Brunelli e C., Azienda agricola Bissoni Raffaella, Società agricola Marta Valpiani, Tenuta Condè, Cantina Giovanna Madonia, Tenuta Casali, Società agricola Montaia. Purtroppo a causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6 mila 886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Massimiliano Bernabini presidente di Coldiretti Forli-Cesena.

Fonte, Resto del Carlino Forlì.

Vetro introvabile Il settore del vino si litiga le bottiglie.
timori: «In bilico l’imbottigliamento ›Fornitori russi, cinesi e ucraini “saltati” dei prodotti nati dalla scorsa vendemmia» Attese dai tre ai sei mesi per una partita ORNELLA VENICA: «I PIU PREVIDENTI HANNO GIOCATO CON LE SCORTE MA LA SITUAZIONE E SERIA» ECCELLENZA IN ALLARME II pericolo è concreto, con un allarme che suona proprio nei giorni caldi di Vinitaly, che per i produttori di vino sono come il Natale: le aziende rischiano di non avere le bottiglie per imbottigliare i prodotti nati dalla vendemmia del 2021. E di perdere clienti, consegne, milioni. E considerando che in Friuli di bottiglie di vino se ne producono circa 486 milioni per un valore che sfiora i 2,5 miliardi di euro, è un bel problema. Cosa sta succedendo nel settore trainante dell’agricoltura d’eccellenza della nostra regione? Una corsa alla bottiglia, perché il mercato si è ristretto per vari fattori e i prezzi sono lievitati.

Fonte, Gazzettino Friuli.

La missione Fedriga tra Vinitaly e turismo «Friuli al top» – Fedriga tra Milano e Vinitaly «Il nostro marchio vince Turismo come nel 2019».
In un contesto complicato, ieri il presidente regionale Massimiliano Fedriga ha visitato lo stand friulano di Vinitaly a Verona. Sempre ieri, ma a Milano, il presidente Fedriga ha presenziato alla Borsa internazionale del turismo (Bit), durante la quale è stata presentata la prima edizione della guida internazionale del Fvg edita da Lonely planet. Il turismo estivo è già ai livelli del 2019. A pagina III Fedriga tra Milano e Vinitaly «Il nostro marchio vince Turismo come nel 2019». In un contesto complicato, ieri il presidente regionale Massimiliano Fedriga ha visitato lo stand friulano di Vinitaly a Verona. Il governatore ha sottolineato come sia importante fare squadra, mettendo insieme armoniosamente e sinergicamente le forze, in modo che tutti gli attori coinvolti ne traggano beneficio; ha ricordato poi come gli imprenditori dell’agroalimentare in Friuli Venezia Giulia siano riusciti a lavorare con lungimiranza, uniti e promuovendo l’intero territorio in Italia e all’estero: tra questi ha citato, ad esempio, anche il San Daniele e il Montasio.

Fonte, Gazzettino Friuli.

In arrivo un Prosecco resistente alle malattie Sedici cantine coinvolte.
Tra pochi anni si potranno stappare le prime bottiglie di Prosecco ottenuto da vitigni resistenti a malattie come la peronospora e lo oidio, con un ridotto utilizzo di prodotti fitosanitari. Il progetto Gleres, frutto di una convenzione siglata da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve che coinvolge 16 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco, si avvia a raggiungere i suoi obiettivi dopo cinque anni di lavoro mirato a ottenere varietà di Glera con incrementate capacità di resistenza, nel segno di una maggiore attenzione all’impatto ambientale. Il bilancio è stato presentato a Vinitaly in un convegno promosso da Confagricoltura in collaborazione con Crédit Agricole FriulAdria, alla quale ha preso parte il segretario del ministero per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio.

Fonte, Gazzettino Friuli.

«Se i viticoltori fanno squadra benefici per tutti».
II presidente della Regione e Bini in visita allo stand Ersa Zannier: le aziende hanno dimostrato di avere forza « Necessario puntare sulla sinergia, in forma sostenibile, tutelando il territorio». Oggi Vinitaly chiude i battenti, ma l’edizione della ripartenza, dopo due stagioni di stop forzato causa Covid, sarà ricordata a lungo. Nello stand Ersa, che raggruppa 77 aziende regionali e negli altri stand dei vignaioli friulani, si respira soddisfazione per come sono andate le cose. Ieri a far visita al padiglione 6 della fiera di Verona è stato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, accompagnato dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Bini.

Fonte, Messaggero Veneto.

La cantina di Rauscedo si rifà il look Zuliani: puntiamo tutto sulla qualità.
La cantina di Rauscedo presenta in grande stile i nuovi packaging allo stand al Vinitaly. A fare gli onori di casa il presidente Antonio Zuliani affiancato dai due vice Michele D’Andrea e Fabio D’Andrea e dal consiglio di amministrazione intervenuto per l’occasione. Zuliani ha rimarcato quanto sia importante la squadra per raggiungere traguardi come quelli del Sauvignon (2 medaglie d’oro al Concours mondial du Sauvignon e rivelazione italia) e ha ringraziato tutto lo staff aziendale. «Non vogliamo abbandonare il passato ma vogliamo essere attuali e sostenibili. Lo dobbiamo alla collettività e alle nuove generazioni – ha detto il presidente – che erediteranno la tradizione sapiente che a Rauscedo si tramanda per anni e di famiglia in famiglia.

Fonte, Messaggero Veneto.

Il Verduzzo Cratis al top tra i vini dolci.
In pieno Vinitaly un bel riconoscimento alla viticoltura friulana. Grande soddisfazione all’azienda Scubla di Ipplis per essersi aggiudicata il primo posto in Italia, e per la seconda volta consecutiva, nella categoria vini dolci nella classifica realizzata dalla prestigiosa rivista Gentlemen (Milano Finanza). Il Verduzzo Cratis 2018 ha conseguito il primato nazionale per i vini dolci.

Fonte, Messaggero Veneto.

Il mondo del vino fa squadra e punta a nuovi traguardi.
Soddisfazione per i risultati ottenuti allo stand a Verona Ieri la visita del governatore: «Dalla sinergia nel comparto benefici per tutti» Oggi Vinitaly chiude i battenti, ma l’edizione della ripartenza, dopo due stagioni di stop forzato causa Covid, sarà ricordata a lungo. Nello stand Ersa, che raggruppa 77 aziende regionali e negli altri stand dei vignaioli friulani, si re spira soddisfazione per come sono andate le cose. Ieri a far visita al padiglione 6 della fiera di Verona è stato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, accompagnato dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Bini. Soddisfazione è stata espressa dal governatore che ha visitato gli stand delle aziende insieme all’assessore regionale alle risorse Agroalimentari Stefano Zannier..

Fonte, Piccolo.

Vinitaly esalta la tradizione della Berlucchi – Il «patto del vino»: appoggio compatto da imprese e politica.
Si moltiplicano le adesioni per il manifesto programmatico Il «patto del vino»: appoggio compatto da imprese e politica La produzione made in Italy: anche il ministro del Turismo Garavaglia mette la firma sui cinque punti proposti dal nostro gruppo editoriale `I La vera priorità è la promozione unitaria del brand nazionale Massima? Garavaglia Ministro del Turismo Manuela Tievisani. La promozione unica del vino made in Italy è considerata senza dubbio la priorità tra i cinque punti del Patto del Vinitaly, un manifesto a tutela del vino italiano proposto dal gruppo Athesis e sottoscritto in questi giorni dai più alti esponenti del governo, parlamentari e politici del territorio, ma anche da produttori di vino e rappresentanti di consorzi e associazioni di categoria.

Fonte, Brescia Oggi.

Cantine under 35: la Lombardia si conferma dinamica e vivace.
Oltre 200 le aziende vitivinicole gestite da imprenditori giovani Cantine under 35: la Lombardia si conferma dinamica e vivace N Sono oltre 200 le imprese vitivinicole gestite da giovani under 35 in Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati registro imprese in occasione della degustazione di vini organizzata dai giovani imprenditori a casa Coldiretti a Vinitaly, con una selezione dei prodotti delle nuove generazioni di viticoltori provenienti da tutta Italia, tra cui anche il Lugana. Ai giovani titolari di impresa – precisa la Coldiretti regionale – si sommano poi tutti quei ragazzi e ragazze che lavorano nelle vigne e nelle cantine delle aziende agricole di famiglia. In Italia – afferma la Coldiretti – sono oltre 5.500 i giovani under 35 che possiedono una vigna, dove sono spesso impegnati a produrre vini di alta qualità.

Fonte, Brescia Oggi.

La piattaforma U-Label certifica le etichette.
Vinitaly lancia la piattaforma digitale U-label, risposta del mondo del vino all’offensiva portata avanti in sede europea da salutisti e ambientalisti contro il consumo di alcolici. In 24 lingue, consentirà di fornire ai consumatori, in modo chiaro e trasparente, tutte le indicazioni nutrizionali e la lista degli ingredienti dei vini. La piattaforma prevede il rilascio di un QR Code per ciascun prodotto registrato. Una volta inquadrato con lo smartphone il QR Code presente sull’etichetta, il consumatore potrà accedere alle informazioni organolettiche e nutrizionali del prodotto, ai messaggi sul consumo responsabile e all’etichettatura ambientale degli imballaggi. U-label nasce in partnership con le associazioni europee Comité Vins e Spirits Europe; garantisce la privacy dei consumatori: non dispone di funzioni di tracciamento, se non quelle di geolocalizzazione per favorire la consultazione in base alla lingua.

Fonte, Brescia Oggi.

Intervista a Mattia Vezzola – «I grandi rosè nascono solo dalla viticoltura dedicata».
A Valtènesi «produce rosé da più di 100 anni: Jma il nostro vero valore è che noi piantiamo le vigne appositamente per fare questo vino. Ed i grandi rosé nascono solo da una viticoltura dedicata». Così Mattia Vezzola, enologo di fama internazionale e leader dell’azienda agricola Costaripa di Moniga, ha raccontato ieri a Casa Athesis la terza via del vino bresciano e italiano: non solo bianco o rosso ma anche e sempre di più rosa, a cavalcare l’onda di un trend di consumi ormai da tempo in crescita esponenziale. «Le previsioni dicono che nei prossimi tre anni ci sarà un salto nella produzione mondiale da 27 a 30 milioni di ettolitri.

Fonte, Brescia Oggi.

Intesa Sanpaolo sul futuro della filiera.
Per il vitivinicolo italiano scenario più complesso a causa della guerra Ucraina-Russia. I tuttavia, per le produzioni tricolore la domanda potrà giovarsi dell’effetto positivo della fase di riapertura post-pandemia: sui principali sbocchi commerciali del vino Made in Italy le attese sui consumi rimangono orientate in positivo, grazie alla riattivazione delle attività sociali e dei movimenti turistici. Questi gli esiti del report della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, «Filiera vitivinicola. Le nuove sfide in un contesto 4.0» presentato a Vinitaly.

Fonte: Brescia Oggi.

San Martino Doc cresce e torna protagonista.
Nella grande arena di Vinitaly, travoha da mille suggestioni, eventi, proposte, appuntamenti, ha trovato posto anche il San Martino della Battaglia Doc, piccola grande chicca dell’enologia bresciana protagonista ieri di una masterclass ospitata al Palaexpo Regione Lombardia: l’occasione ideale per riscoprire un vino che, dopo un lungo periodo di sostanziale oblio, è protagonista ormai da qualche annodi un’ondata di rinnovato interesse. II risultato è che i numeri sono in crescita. «Nel 2021 siamo arrivati a una produzione complessiva di 84 mila bottiglie, il doppio rispetto alle 42 mila del 2017 — spiega Gilberto Castoldi, leader dell’azienda agricola Cobue di Pozzolengo, referente della denominazione-. Ma l’obiettivo, con la vendemmia 2022, è quello di raggiungere quota 100 mila».

Fonte: Brescia Oggi.

Berlucchi e l’eredità di Franco: la continuità chiamata Ziliani.
Casa Athesis gli eredi dell’enologo che creò e rese famose le bollicine dell’ovest bresciano Berlucchi e l’eredità di Franco: la continuità chiamata Ziliani Arturo, che con Paolo e Cristina ha raccolto il testimone del padre: «Il Franciacorta ha aumentato i volumi ma il 2022 è un’incognita» l’luudio. La storia delle bollicine di Franciacorta sul palcoscenico di Vinitaly: fra gli ospiti di Casa Athesis ieri anche la Guido Berlucchi di Borgonato, fra i più importanti brand italiani del vino, cantina storica dalla quale è partita la rivoluzione che ha trasformato la Franciacorta nel territorio italiano di riferimento per le bollicine metodo classico. Era infatti il 1961 quando Franco Ziliani, allora giovane e promettente enologo, riuscì a produrre per Berlucchi il primo Pinot di Franciacorta.

Fonte: Brescia Oggi.

Le aziende fanno i conti con rincari e nuove “mode”
In vetrina anche la banina Panizzar Le aziende fanno i conti con rincari e nuove “mode” Chiude oggi a Verona Vinitaly, la più importante Fiera del vino in Italia. Tra nuove mode e preoccupazioni per i rincari energetici e delle materie prime, il mondo del vino si è ritrovato in presenza dopo due anni di sospensione causa Covid. La tendenza, anche per il vino di San Colombano, presente al Vinitaly con l’azienda Panizzari, è quella di un aumento dei prezzi del prodotto tra il 5 e il 25 per cento: aumento indotto dai rincari dei costi energetici e quindi di produzione, ma anche del vetro, che da inizio dell’anno ha già visto un incremento del prezzo di circa il 20-25 per cento. Intanto però arrivano anche buone notizie. Secondo una ricerca Enpaia-Censis presentata al Vinitaly, il pubblico giovane che apprezza il vino è passato dal 48,8 per cento del 1993 al 53,2 per cento.

Fonte: Cittadino di Lodi.

Imprese vitivinicole in Lombardia: sono 200 quelle gestite da giovani.
Sono oltre 2001e imprese vitivinicole gestite da giovani under 35 in Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati registro imprese in occasione della degustazione di vini organizzata dai giovani imprenditori a casa Coldiretti a Vinitaly, con una selezione dei prodotti delle nuove generazioni di viticoltori provenienti da tutta la Penisola, tra cui anche il Lugana lombardo. Ai giovani titolari di impresa, precisa la Coldiretti regionale, si sommano poi tutti quei ragazzi e ragazze che lavorano nelle vigne e nelle cantine delle aziende agricole di famiglia. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano «è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che imprimono una svolta innovatrice».

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Vinitaly, Gerry Scotti brinda I rossi d’Oltrepo in vetrina.
Si chiude nel segno di Lino Maga la 54esima edizione del Vinitaly di Verona. Oggi, ultimo giorno della rassegna, sarà infatti presentato in anteprima il docufilm che racconta il decano dei vignaioli oltrepadani, scomparso a gennaio, dalla sua viva voce e dai ricordi di chi gli è stato sempre accanto: il documentario è prodotto da 11 Quattro con la regia di Ermanno Bidone e la collaborazione tecnica di Storytells. L’appuntamento è alle 10.30 nel padiglione del ministero delle Politiche agricole, alla presenza del sottosegretario Gianmarco Centinaio, del sindaco di Broni Antonio Riviezzi e del figlio di Maga, Giuseppe, che guida l’azienda di famiglia.

Fonte: Provincia – Pavese.

Vini, l’export italiano cresce ancora I leader francesi ora sono più vicini.
Filiera agro-alimentare Emerge un forte potenziale nei mercati asiatici Ma preoccupa l’aumento dei costi della logistica Le quote di mercato per l’export di vino italiano sono in aumento e si assottigliala distanza con i francesi. Già nel 2020 l’Italia è riuscita a guadagnare quote sui mercati internazionali: da un gap rispetto alla Francia pari a 17 punti percentuali nel 2008 si è scesi a 11,3% nel 2019 e a 8,4% nei 2020. La tendenza del 2021 sembra continuare in positivo secondo quanto emerso a Vinitaly a Verona nel convegno “Filiera Vitivinicola. Le nuove sfide in un contesto 4.0” promosso da Intesa Sanpaolo. È inoltre emerso il forte potenziale per i vini italiani sui mercati asiatici di Giappone e Cina Per raggiungerli diventano fondamentali gli investimenti nel digitale sia per i processi produttivi con la transizione ad una Agricoltura 4.0, sia nel marketing digitale e nell’e-commerce, sfruttando la visibilità delle enoteche on-line, particolarmente importanti nel contesto frammentato della filiera vitivinicola italiana.

Fonte: Provincia Como.

La vetrina del Vinitaly rilancia “Terre lariane” «Cento vini differenti».
Verona Il consorzio dell’Igt raggruppa oggi 22 aziende per un totale di 130 ettari di zone coltivate. Il Vinitaly, occasione per farsi conoscere. Ma il vero obiettivo è farsi apprezzare dai propri concittadini. Alla fiera di Verona, tornata dopo due anni di stop forzato, il Consorzio dell’Igt Terre lariane si è presentato per il decimo anno consecutivo. Il Vinitaly è stato quindi l’occasione di fare un po’ il bilancio di questo periodo, ma anche di guardare al futuro. «In questo momento – spiega la presidentessa Claudia Crippa – il Consorzio conta di 22 aziende, per un totale di circa 130 ettari. La cosa bella è che abbiamo vinificato ben 62 etichette solo all’interno della cooperativa, a queste si aggiunga la produzione di quelle aziende che vinificano nella loro cantina di proprietà. Quindi sicuramente arriviamo attorno ai 100 vini differenti.

Fonte: Provincia di Lecco.

Appelli di gusto – A Verona tanti “noi” per tornare a sperare.
Leonardo Chiruzzi si è messo a disposizione subito: ha un’azienda di autotrasporti a Bemalda (Matera) ed ha mandato un suo pullman in Romania a prendere mamme e bambini, che poi verranno ospitati in Puglia. E così Francesco Ottoboni, che da Alessandria è partito con dei furgoncini per recuperare altre vite. Guardo e riguardo la foto che Antonella Manuli, vignaiola in Maremma, m’ha inviato sul cellulare. C’è lei accanto a due giovani raga e con tre bambini, uguali a quelli che puoi incontrare ai giardini, che reggono una bandiera gialla e blu. Sono arrivati dall’Ucraina e ora sono nel suo BeB a Montemerano: le giovani madri sorridono, i bambini sono spaesati.

Fonte: Avvenire.

«Pica», la tecnologia nel grappolo.
Una «piattaforma integrata cartografica agriviticola»: la utilizza dal 2010 Cavit, consorzio di 11 cantine sociali trentine, per mappare e gestire i vigneti in modo sostenibile. Il risultato? «Qualità anche sui grandi numeri» «PICA», «Ci chiamano “il gigante di Ravina”, ma Ravina è pur sempre una frazione di Trento». La battuta è di Enrico Zanoni, classe 196o, dal 2009 direttore generale di Cavit, Cantina viticoltori Trentino, consorzio che riunisce n cooperative, 6.35o ettari di vigneti e 5.25o vignaioli della regione. Oltre 6o milioni di bottiglie all’anno, un fatturato consolidato 2020/2021 di 271 milioni di euro — più 29 per cento sull’esercizio precedente — e vini pensati per tanti pubblici: la grande distribuzione, l’estero (i cosiddetti low alcohol che piacciono agli americani), le enoteche e la ristorazione.

Fonte: Cook Corriere della Sera.

Gaglioppo.
Resistente a gelate e salinità, è un vitigno rustico, molto diffuso in Calabria, da cui deriva oggi un rosso armonico, risultato di 50 anni di studi. Mezzo secolo per il Gaglioppo moderno. La nuova vita di questo autoctono rosso calabrese si intreccia con quella della famiglia Librandi. Una cantina fondata a Cirò Marina, provincia di Crotone, da Raffaele, che nel 1974 ha lasciato la cattedra di insegnante di matematica per dedicarsi al vino della sua regione, e fatta decollare dai figli Tonino e Nicodemo. Ora alla guida ci sono i due figli di Nicodemo, Paolo e Raffaele, assieme ai cugini Francesco e Teresa. Nicodemo ha 77 anni, «ma è molto attivo e si diverte», racconta Paolo. Uno dei loro vini di punta è, dagli anni Ottanta, il Gravello, un assemblaggio di Gaglioppo e Cabernet.

Fonte: Cook Corriere della Sera.

La cella e la vigna: Cuffaro e Cosentino si buttano sul vino – Dalla cella alla vigna: arriva il vino di Cuffaro e Cosentino.
Dovesse servire una ulteriore conferma della dimensione etilica della politica italiana, viene in soccorso la leggendaria edizione del Vinitaly 2022. Quando la politica si dà alla vendemmia Dalla cella alla vigna: arriva il vino di Cuffaro e Cosentino Alla manifestazione di Verona hanno trovato la giusta considerazione i calici di due sfortunati protagonisti della recente storia del Paese. C’è la cantina `Napoleone” di Nicola Cosentino, già sottosegretario berlusconiano, e ci sono i vini biologici siciliani delle “Tenute Cuffaro”, dove per Cuffaro si intende Salvatore, ex governatore dell’Isola. I due, Nick ‘o mericano e Totò Vasa Vasa, hanno condiviso oltre alle fortune politiche e alla passione per i filari, anche la frequentazione delle patrie galere.

Fonte: Il Fatto Quotidiano.

I ricavi di Lvmh balzano del 29% anche nel primo trimestre 2022 – Cina e Ucraina non frenano Lvmh.
Nel primo trimestre il colosso del lusso ha messo a segno vendite per 18 miliardi di euro (+29%) trainate dal successo delle case di moda, soprattutto Louis Vuitton e Dior. Tiffany e Bulgari spingono la gioielleria a+24 %. Federica Camurati Eccellente inizio anno per Lvmh, trainato ancora una volta dalla performance delle case di moda. Grazie a una crescita del 35% dei ricavi della divisione Fashion e leather goods, ammontati a 9,12 miliardi di euro, il colosso francese del lusso ha messo a segno nel primo trimestre 2022 un fatturato di 18 miliardi di euro in aumento del 29% annuo. A dispetto delle continue perturbazioni legate alla crisi sanitaria e di un contesto segnato dai drammatici eventi in Ucraina, tutti i segmenti hanno riportato incrementi double-digit a eccezione dei Wines e spirits (+8%), che continuano a riscontrare problemi di approvvigionamento.

Fonte: MF Fashion.

La tempesta perfetta.
Il boom dei prezzi delle materie prime importate e dell’energia riduce i margini delle aziende ora costrette ad aumentare i listini per restare a galla. I primi effetti sui dolci pasquali, ma anche l’acqua minerale e il vino, tra plastica, vetro e trasporti, diventeranno più cari. Come raccontano queste tre storie industriali. Sarà un pranzo pasquale più costoso quello che aspetta gli italiani tra qualche giorno. Colpa della guerra in Ucraina, ma anche dei rincari delle materie prime decollati durante la pandemia di Covid-19 e proseguiti con slancio sull’onda del conflitto nell’Europa dell’Est. «Pensavo di aver visto il peggio con l’epidemia, invece ora arriva la Madre di tutte le inflazioni» commenta Alberto Balocco, presidente e amministratore delegato dell’omonima azienda dolciaria, 185 milioni di fatturato e 500 addetti.

Fonte: Panorama.

Arriva dai giovani la spinta che serve – Viticoltura, viene dai giovani l’accelerazione per l’economia del Paese e l’occupazione al Sud.
Viticoltura, viene dai giovaní l’accelerazione per l’economia del Paese e l’occupazione al Sud 11 31% delle aziende guidate da under35 esporta all’estero. contro i120% della media delle aziende vitivinicole. In cantina e nel vigneto c’è posto per le donne e i giovani imprenditori agricoli, due categorie particolarmente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia e ora aggravata dalla disastrosa guerra. Il vino, infatti, nonostante le difficoltà del momento, con croati di produzione stellari, resta un prodotto di alta attrattività per le giovani leve. Non solo assicura redditi interessanti (oltre 13 miliardi il fatturato 2021), ma è il simbolo di come vuole essere l’agricoltura dei prossimi anni: sostenibile, incardinata nel territorio e multifunzionale. La bottiglia diventa così un concentrato di ricerca, tecnologia, cultura e business con stretti legami con il turismo.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

La “diplomazia delle bollicine” per ottenere consensi al Sud.
Il governatore leghista Zaia sceglie la platea del Vinitaly di Veneta per lanciare un messaggio ai siciliani. «Vogliamo far emergere le La terra del Nordest produzioni del Passito di resta la prima Pantelleria, come facciamo regione italiana per il Prosecco» per produzione di vino, chissà se un giorno verrà ricordata come la “diplomazia delle bollicene”, per ottenere consensi al Sud da parte del Veneto, che da anni cerca inutilmente la strada verso l’autonomia. Di certo il governatore leghista Luca Zaia ha scelto la platea del Vinitaly di Verona per lanciare un messaggio alla Sicilia. Lo ha fatto in un momento in cui tutti i leader politici stanno cercando una visibilità grazie alla manifestazione che è tornata in cartellone dopo le chiusure da Covid.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Vinitaly. È record di grandi acquirenti esteri a quota 25mila – Vinitaly record: 25mila buyer esteri Giù i visitatori, assenti russi e cinesi.
Alimentare La storica rassegna veronese è tornata in presenza dopo due anni di pandemia Danese: «Continueremo nell’azione propulsiva perle imprese enologiche» Giorgio dell’Orefice Presenze record di buyers stranieri al Vinitaly 2022. La manifestazione clou del vino italiano è tornata in presenza dopo due anni di stop causa pandemia e ha registrato risultati inaspettati. Ma non è stata semplicemente una manifestazione affollata, anzi, il numero totale di visitatori e wine lovers come da anni chiesto dalle imprese espositrici e come da tempo promesso (e non sempre mantenuto) dagli organizzatori, stavolta si è davvero ridotto. Le prime cifre parlano di un calo del pubblico tra i padiglioni di oltre i120%. Mentre al tempo stesso – altro aspetto auspicato dalle cantine – è cresciuto in fiera il numero di buyers, degli acquirenti professionali, soprattutto stranieri.

Fonte: Sole 24 Ore.

Il dossier Giovani-vino un rapporto nel segno della qualità.
Il vino si conferma come un prodotto strategico per l’economia italiana, con un sensibile incremento dei suoi consumatori tra i giovani, che scelgono comunque di bere in maniera responsabile e vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perché percepito come garanzia di qualità. La quota di italiani che beve vino è in calo, erano il 58% nel 1993, sono il 55,5% nel 2020. Nello stesso arco di tempo, preso in considerazione dalla ricerca, la quota di giovani che beve vino è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella che beve più di mezzo litro al giorno è scesa in picchiata dal 3,9% a meno dell’1%. E quanto emerge dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo «Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino», presentato al centro congressi del Vinitaly a Verona. Tra i giovani che consumano vino, il 713,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri Il dossier Giovani -vino un rapporto nel segno della qualità al giorno e il 17,3% solo stagionalmente.

Fonte: Verita’&Affari.

Da Intesa 8 miliardi alle pmi agroalimentari.
In occasione di un convegno organizzato a Vinitaly, Intesa Sanpaolo ha annunciato di mettere a disposizione delle pmi dell’agroalimentare nel suo piano d’impresa 2022-2025 ben otto miliardi di nuovo credito a medio e lungo termine. Durante il convegno è emerso che lo scenario per le imprese italiane del vino è diventato molto più complesso dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. La filiera è particolarmente esposta all’aumento dei prezzi degli input produttivi, in primis quelle energetici. Rincari hanno subito anche altri prodotti fondamentali come fertilizzanti, alluminio, vetro e packaging in cartone o in legno.

Fonte: Verita’&Affari.

Prosecco contro Prosek ora Zaia chiede i danni – La battaglia (europea) di Zaia sul Prosek.
Sulla vicenda Prosecco Prosek bisogna cambiare strategia e passare dalla difesa all’attacco. II governatore del Veneto è sicuro: «Dobbiamo andare all’attacco contro la menzione speciale del Prosek chiedendo i danni. Rovesciamo la visione e facciamo togliere quel nome dalle etichette croate». a pagina 2 La battaglia (europea). di Zaia sul Prosek Il governatore: «11 nome è nostro, dobbiamo difendere il Prosecco da quella menzione speciale chiedendo i danni. Via quel nome ingannevole dalle etichette croate». Sulla vicenda Prosecco-Prosek bisogna cambiare strategia e passare dalla difesa all’attacco. II presidente del Veneto l’aveva già anticipato domenica a un incontro con l’europarlamentare ed ex ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

A causa della guerra, 35% di costi in più in cantina.
Analisi di Coldiretti al “Vinitaly” di Verona. Gli incrementi per le imprese del vino, in termini assoluti, sono in media di quasi 7 mila euro. A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano, con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. L’allarme, al “Vinitaly” di Verona, arriva da Coldiretti, secondo cui le imprese del vino devono far fronte ad incrementi medi di 6.886 euro. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro – spiega la Coldiretti – costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% e per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35%e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.

Fonte: Unione Monregalese.

Vino, il manifesto di Verona – Imprese e politica sottoscrivono il manifesto di Verona.
Vola l’iniziativa proposta da «L’Arena». Rincari, le aziende reagiscono. E In città nasce la Fondazione per un museo Vino, il manifesto di Verona Dal ministro Garavaglia, alle imprese e associazioni di categoria: firmato il patto a tutela dei prodotti italiani La promozione unica del vino made in Italy è la priorità tra i cinque punti del Patto del Vinitaly, un manifesto proposto da L’Arena e sottoscritto dai più alti esponenti del governo, parlamentari e politici. Ieri è arrivata l’adesione del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, della deputata Alessia Rotta, del presidente di Veronafiere Maurizio Danese e del direttore generale Giovanni Mantovani. Oltre a produttori e rappresentanti di consorzi. Ed è pronta a nascere una Fondazione per il Museo del Vino. Verona è sempre più capitale. Trevisani, Zanetti e Mazzara.

Fonte: Arena.

Rincari, le aziende reagiscono Taglio costi, risparmi e sinergie.
A fronte della difficile congiuntura si razionalizzano le risorse e si ottimizzano i processi Rincari, le aziende reagiscono Taglio costi, risparmi e sinergie L’incertezza frena gli investimenti e intanto si imbottigliano solo grandi quantità di vino Gladich: «In gruppi di aziende acquisteremo vetro, cartone e materiali per packaging» Consorzio Garda Doc: «Le cantine, pur attente alle risorse offerte dai bandi, stanno alla finestra». Caro materie prime, da mesi sempre più scarse, costo dell’energia, in ascesa incontrollata e problemi nella logistica e trasporti. Un contesto con cui le imprese della filiera del vino si misurano da mesi e che si è aggravato da fine febbraio con la guerra in Ucraina, che ha compresso, se non azzerato, l’export diretto anche a Russia e Bielorussia. Lo scenario denso di incognite spiega la ragione perla quale la voglia di investire stia scomparendo, come ha evidenziato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che a Vinitaly ha riferito dei tanti bandi regionali deserti.

Fonte: Arena.

I vini solidali antidoto contro guerra e crisi.
L’economia sociale che ruota intorno al mondo del vino può generare l’antidoto contro guerra e crisi. A dimostrarlo sono 2.000 aziende agricole italiane orientate al welfare rigenerativo, curando vigneti e producendo vini in quasi la metà dei casi. Hanno superato due annidi emergenza sanitaria e ora resistono agli effetti del conflitto in Ucraina. Anche di questo si è parlato al Vinitaly con Cia-Agricoltori Italiani che, nella 54ma edizione del salone, ha confermato l’evento con la sua Ong ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo e il Forum nazionale agricoltura sociale. I vini solidali, in ascesa negli ultimi 10 anni prima della pandemia e con volumi e valore in aumento, del 1 0% e del 5%, hanno conquistato dal 2019 quote importanti di interesse con la scelta degli italiani di un’etichetta solidale ogni tre acquistate.

Fonte: Arena.

Tra energia e digitalizzazione Come cambiano le nostre cantine.
Il Vinitaly è anche sostenibilità. Un occhio attento all’ambiente e alla produzione di energia rinnovabile. Il tutto senza mettere in secondo piano un aspetto fondamentale: l’imprenditorialità. Anche di questo si è parlato a Casa Athesis, spazio del nostro gruppo editoriale in fiera. Ieri pomeriggio sono intervenuti Luca De Rosa, presidente di Global Power Spa e amministratore unico di Global Power Plus e Francesco Masini, responsabile comunicazione marketing Vecomp. Masini ha spiegato che Vecomp è azienda informatica che commercializza software gestionali e che ha una propria business unity tutta dedicata al mondo vitivinicolo. «Per risparmiare ci rendiamo conto di quanto serva l’intelligenza. A Vinitaly stiamo portando questo concetto: tutto quello che vediamo esposto, questa fiera, è frutto di un progetto imprenditoriale.

Fonte: Arena.

«Verona sarà hub nazionale per il mondo dell’enoturismo».
Entro poche settimane nascerà la Fondazione Muvin. Corsi: «Un sogno che sta diventando realtà» «Verona sarà hub nazionale per il mondo dell’enoturismo» Il ministro Garavaglia entusiasta dell’idea del Museo del Vino alle Gallerie Mercatali Un progetto 4.0 da realizzare in 30 mesi. «C’è una voglia di Italia pazzesca nel mondo». Il museo del vino per dare una spinta in più. Per portare Verona ad un livello ancora più alto e per rendere la nostra città un punto di riferimento internazionale. Nasce la Fondazione Muvin-Ecomuseo internazionale del vino», che verrà realizzato negli spazi delle Gallerie Mercatali a Veronafiere. Un progetto importante che ha trovato il pieno appoggio del ministro per il turismo Massimo Garavaglia.

Fonte: Arena.

Una fondazione per sostenere il museo del vino – Una fondazione per il museo del vino.
Una fondazione per il museo del vino Il «MuVin» sorgerà di fronte alla fiera. Il ministro Garavaglia: «Appoggiamo il progetto al 100%» II progetto • II museo del Vino è un progetto portato avanti per primo dal consigliere regionale della Lega Enrico Corsi.Dovrebbe sorgere alle Gallerie Mercatali davanti alla fiera, e questo già lo si sapeva, ma ora il Museo del Vino, idea lanciata e portata avanti dal consigliere regionale leghista Enrico Corsi, ha anche un nome: si chiama «MuVin», e a dargli vita sarà una fondazione che nascerà il prossimo 27 aprile con la sigla dell’atto costitutivo all’università di Verona. L’annuncio ieri a Vinitaly alla presenza del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, dell’Ad di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo -, Roberta Garibaldi, e del presidente del Comitato promotore, il professor Diego Begalli direttore del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona.

Fonte: Corriere di Verona.

Il rilancio del Soave che vuol tornare a essere «il bianco d’Italia».
I produttori: «Primo passo consolidarci nel Veronese» Wolfgang Raifer Il 50% delle bottiglie è destinato all’estero, il riposizionamento deve partire da casa nostra Tra gli stand. Una pietra miliare nella storia dell’enologia italiana e una denominazione tra le più antiche d’Italia che si estende su 7000 ettari vitati in 13 comuni dell’Est Veronese. Per il Soave questo Vinitaly rappresenta l’occasione per capire cosa fare per tornare ad essere «il bianco d’Italia» come ai bei tempi: «Innanzitutto, dobbiamo tornare ad essere il “bianco di Verona”, il vino della città. L’export (è il 45% della produzione, Germania e Regno Unito i due mercati principali, va benissimo, ma qualificarci e consolidarci sul mercato interno faciliterà anche la nostra competitività all’estero» sottolinea Igor Gladich, dal i° marzo direttore del Consorzio; un consorzio «allargato» in un’operazione sinergica che apre le porte della Casa del Vino di Soave ai consorzi di Lessini Durello, Arcole e Merlara..

Fonte:  Corriere di Verona.

Promosso o bocciato? I vignaioli divisi sul Vinitaly di Verona – Vinitaly addio?
Il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco conferma: “Per noi sarà l’ultimo” Ma altre cantine di Langhe e Roero promuovono la fiera a Verona e pensano già al 2023. eno di dieci giorni fa, dal palcoscenico di Grandi Langhe alle 0gr torines , il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco, Matteo Ascheri, aveva lanciato una freccia dritto al cuore del Vinitaly veronese. «Meglio il centro di Torino che la periferia di Verona» aveva detto Ascheri, annunciando che per lui l’edizione 2022 sarebbe stata l’ultima. Ieri, seduto nel suo stand in mezzo al padiglione Piemonte, il presidente del Consorzio conferma: «Noi scendiamo dalla giostra. L’aria che si respira qui è stanca: è un rito che si ripete con fatica, anche se è stato fermo per due anni».

Fonte:  Stampa Cuneo.

Vino, l’exploit delle donne «Ma la guerra si fa sentire».
Chiude oggi la 57esima edizione del Vinitaly› Nonostante l’ottima performance del 2021 che ha visto la presenza di 110 produttori pugliesi l’anno si apre con export e produzione in calo La ripresa c’è ma la paura che la guerra riesca dove la pandemia aveva fallito, paralizzando il settore, resta tanta. II Vinitaly chiude oggi un’edizione particolarmente riuscita ma anche la Puglia torna a casa con tanta speranza. E dati alla mano non c’è da meravigliarsi. IL 57esimo appuntamento con la fiera veronese, da quest’anno tornata in presenza dopo la pandemia, non solo consacra nei numeri la ripresa del settore ma afferma a tutte le latitudini anche che il mondo del vino vive una fase di effervescenza che non si vedeva da tempo e non solo a causa delle bollicine che hanno conquistato anche i più ortodossi. Molto di quello che accade dipende da una ormai costante presenza giovanile tra gli imprenditori: un giovane agricoltore su 10 possiede una vigna, che è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35, spiegano da Coldiretti.

Fonte:  Nuovo Quotidiano di Puglia.

I vicentini: siamo ai livelli produttivi di pre-pandemia – I produttori adesso sorridono «Si è tornati a prima del Covid».
Tra le aziende beriche si respira un’atmosfera di ritrovato entusiasmo e voglia di ripartire I produttori adesso sorridono «Si è tornati a prima del Covid» «La ripartenza in presenza non ha prezzo, è ossigeno che rigenera» «Soltanto guardandolo negli occhi capisci se un cliente è soddisfatto» Stefano Tonw.wni SS Viticoltori, enologi e operatori che si ritrovano e si salutano come vecchi amici che non si vedono da anni. È la scena più frequente, in questo Vinitaly del ritorno “dal vivo”. E i buyer stranieri presenti – numerosi ma ancora non folla – sembrano respirare anche loro questa atmosfera di ritrovato entusiasmo. «La prima richiesta di appuntamento, il giorno dell’apertura, ci è arrivata dalla Nuova Zelanda».

Fonte: Giornale di Vicenza

Giovani e vino: aumenta chi cerca la qualità. Un agricoltore under 35 su 10 ha una vigna.
Secondo una ricerca Censis per Enpaia, i giovani consumatori sono aumentati più della media. Coldiretti: la vite è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35. I giovani apprezzano sempre di più il buon vino e hanno un approccio al consumo consapevole e responsabile. E vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perché percepita come garanzia di qualità. Anche da questo punto di vista, il vino si conferma strategico per il made in Italy. Sono alcuni degli elementi di riflessione messi in luce dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Allarme vino: “Manca il vetro per le bottiglie, produzione a rischio”.
La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto diverse conseguenze commerciali ed industriali per le cantine. La denuncia del direttore del Gruppo Caviro: “Sono dei fornitori fondamentali, c’è il pericolo di un forte calo del fatturato”. Il conflitto in Ucraina ha avuto (e sta avend) ripercussioni su diversi settori, mettendo a rischio anche quello vinicolo: a causa della carenza di vetro per le bottiglie, c’è il pericolo di una perdita importante di fatturato. Conseguenze drammatiche denunciate da SimonPietro Felice, direttore generale Gruppo Caviro, colosso cooperativo da 390 milioni di euro di fatturato, di fatto la più grande cantina in Italia: “Il conflitto tra Russia e Ucraina ha avuto diverse conseguenze di natura commerciale, industriale e operativa. Una problematica forte è stata a livello industriale perché la Russia è da sempre uno dei principali fornitori di soda che è fondamentale nella produzione del vetro e l’Ucraina ha due importanti stabilimenti di vetro che sono stati abbandonati perché i lavoratori sono andati in guerra”.

Fonte:  Today.

Vino, il siciliano Giovanni Giardina nominato fra i 5 ambasciatori del Cervim.
L’enologo siciliano Gianni Giardina nominato ambasciatore della viticoltura eroica. La figura istituita dal Cervim (Centro ricerche, studi e valorizzazione della viticoltura montana) che ha fatto il suo debutto quest’anno al Vinitaly. Giardina, agrigentino, è funzionario dell’Irvo, ex vice presidente dell’Organizzazione nazionale assaggiatori vino, degli assaggiatori di grappe e acqueviti, componente del Comitato nazionale vini Dop–Igp e della Commissione di degustazione d’appello dei vini Docg e Doc presso il ministero delle Politiche Agricole. Con lo scopo di promuovere la viticoltura ed i vini eroici, il Cervim ha presentato al Vinitaly, presso lo spazio della Regione Siciliana, le figure di ambasciatore. Sono stati conferiti riconoscimenti a personalità che si sono particolarmente distinte per passione ma soprattutto per competenza, proprio in questo tipo di viticoltura.

Fonte:  Giornale di Sicilia.

Vino, boom di ricerche online per rosati e prosecco. Ma i rossi battono tutti.
In base all’analisi condotta da Idealo, negli ultimi 12 mesi le ricerche online per la categoria vini sono cresciute del 16,3%. La passione per il vino cresce online a un ritmo mai raggiunto prima. In particolare, nell’eterna lotta tra bianco e rosso che, negli ultimi 12 mesi, hanno registrato incrementi di interesse in misura pari, rispettivamente, al 31,9% e al 3,5%, a sorprendere è soprattutto il boom di ricerche sui vini rosati (+115,5%) e sul prosecco (+179%).

Fonte: la Repubblica.

Francesco Zonin: «I nostri nuovi vini tra Toscana e Friuli. E Kylie Minogue come testimonial».
Nel salotto di Cook a Vinitaly Francesco Zonin, di Zonin1821, racconta i nuovi vini dell’azienda tra Toscana e Friuli. E la collaborazione con Kylie Minogue.

Fonte: Corriere Tv – Corriere della Sera.

Vino e distillati, costi schizzati del 35%: mancano bottiglie, tappi, capsule, vetri. La guerra “bombarda” i produttori.
Perdite di fatturato notevoli, tra Kiev e Mosca le produzioni di soda e vetri e degli accessori come le gabbiette per gli spumanti sono pressoché bloccate. La guerra in Ucraina ha fatto schizzare del 35% i costi per il vino, i distillati e i liquori italiani con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. È l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Vinitaly, un fattore che interessa molte aziende del vino, della grappa, dei liquori a Nordest.

Fonte: Il Gazzettino.

Vinitaly: Consorzi vino vigilantes sostenibilità terreni Doc.
La sostenibilità è il tema del momento, a partire dalla politica comunitaria. E l’Italia del vino si è mossa prima e meglio di molti altri Paesi, come attesta il progetto del 2015 di Federdoc e Gambero Rosso che, in partnership con altri soggetti sensibili all’argomento, diedero vita a Equalitas, una società con il compito preciso di predisporre uno standard di sostenibilità basato sui tre pilastri fondamentali della sostenibilità stessa: sociale, ambientale ed economico. L’edizione Vinitaly 2022, ha evidenziato non solo l’importanza di una sfida dalla quale dipendono gli equilibri del nostro pianeta ma anche il ruolo che in questo contesto è stato e continua ad essere svolto dai Consorzi di Tutela, autentici guardiani del territorio e fondamentali veicoli in termini sociali ed economici.

Fonte: ANSA.

Terremoto nella terra del vino: le aziende non trovano più bottiglie, a rischio la vendemmia 2021.

Fonte: Il Gazzettino.

Vino, Enpaia-Censis: “Giovani prediligono qualità e consumo responsabile”.
I giovani amano bere vino di qualità, meglio se italiano, e senza eccessi. Lo rivela il Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona. Sempre più giovani bevono vito in modo misurato – Il vino si conferma un prodotto strategico per l’economia italiana e a fronte di una certa stabilità della domanda – dal 58% del 1993 al 55,5% nel 2020 – cresce la quota di giovani che beve vino – dal 48,7% al 53,2% – e scende quella che beve più di mezzo litro al giorno ch passa dal 3,9% a meno dell’1%. E soprattutto c’è un consumo responsabile del vino: fra i giovani che consumano vino il 70,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri al giorno e il 17,3% solo stagionalmente.

Fonte: Finanza Repubblica.

Logistica e materie prime, come sarà il 2022 del vino Made in Italy.
Energia, logistica e materie prime. Anche il mondo del vino tricolore non potrà sottrarsi agli effetti della guerra in corso, con la perdita di 340 milioni di euro (quelli esportati nell’ultimo anno in Russia e Ucraina, con Piemonte e Veneto le regioni più esposte), e pesanti effetti sulla fiducia globale e sui costi delle imprese. Le conseguenze immediate – si è detto a Vinitaly nel corso della presentazione dello studio “Stress test: il vino italiano alla prova congiunturale”, realizzato da Banco BPM e Prometeia – si traducono in una revisione al ribasso di quasi 3 punti nel biennio 2022-’23 per la crescita della domanda mondiale del settore. Oltre alle conseguenze sull’export, però, è dal lato degli approvvigionamenti (costi, ma anche disponibilità effettiva) che le tensioni sono più evidenti.

Fonte: Mixer Planet.

Vino, l’allarme delle cantine: «Non ci sono più bottiglie, produzione a rischio».
Nel 2021 crescita a doppia cifra, all’inizio del 2022 impennata dei costi di elementi fondamentali per il settore: capsule, tappi, etichette e imballaggi. Le cantine si presentano a Verona con conti migliori rispetto all’ultimo Vinitaly del 2019. La pandemia non ha inciso in modo pesante sulla vendita e sull’export e anche le aziende molto esposte sull’Ho.re.ca. (alberghi, bar e ristoranti, chiusi durante il primo lockdown) sono riuscite a contenere le perdite. Preoccupa però la guerra in Ucraina el’impennata dei costi che ha riguardato elementi fondamentali per far arrivare il vino nelle nostre tavole: bottiglie, capsule, etichette, cartoni per gli imballaggi. A preoccupare i produttori è soprattutto la carenza delle bottiglie, tanto che più di qualcuno afferma: «Rischiamo di non averle quando imbottiglieremo la vendemmia 2021».

Fonte: Corriere veneto.

La Cantina della Porta Rossa di Alba acquisita dal gruppo toscano Piccini 1882.
Brunello di Montalcino e Barolo, due grandi vini che tornano a unirsi, grazie alla visione imprenditoriale di Mario Piccini. L’azienda delle Langhe è la sesta realtà di proprietà, oltre a quelle in Toscana, Basilicata e Sicilia. Brunello di Montalcino e Barolo, due grandi vini che tornano a unirsi, grazie alla visione imprenditoriale dei produttori.
Questa volta è la Toscana a “chiedere la mano” al Piemonte e, nelle Langhe, si è appena celebrato un nuovo matrimonio tra eccellenze. Il Gruppo Piccini ha annunciato l’acquisizione della Cantina della Porta Rossa, sesta fuoriclasse di un gruppo che fattura circa 100 milioni di Euro, e che è presente fuori Regione anche in Sicilia e Basilicata.

Fonte: Targato CN.

Cantina di Venosa: vini da scoprire ai piedi del monte Vulture.
La cantina, che raggruppa circa 350 soci, si trova in provincia di Potenza. Produce il locale Aglianico ma ha investito negli anni anche su vitigni non autoctoni, come il Merlot. Ai piedi del monte Vulture, in Basilicata, c’è la Cantina di Venosa che, nata nel 1957, raggruppa oggi circa 350 soci per 800 ettari vitati. È la terra dell’Aglianico ma la Cantina non si limita al vitigno autoctono, esplorando con fortuna anche altre strade.

Fonte: Italia a Tavola.

Moncaro: miglior cantina e vino bianco dell’anno.
Massimi riconoscimenti a Vinitaly per l’azienda vitivinicola marchigiana. Il Verdicchio Superiore Fondiglie con il punteggio di 95/100 si impone, ma ottengono ottimi risultati anche altre storiche etichette della cantina. Moncaro di Montecarotto (An) riscuote i massimi riconoscimenti del Vinitaly 2022: “Cantina dell’anno – Gran Vinitaly” e “Miglior vino bianco d’Italia” nella prestigiosa selezione di 5StarWines – the Book, la guida che seleziona i migliori vini d’Italia dell’appuntamento fieristico scaligero.

Fonte: Italia a Tavola.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.