News Vitivinicole e tenute agricole di mercoledì 25 maggio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 25 maggio 2022!

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Intervista a Luca Zaia – «Ricreazione finita Ma il Veneto c’è».
L’intervento del presidente regionale Luca Zaia «Ricreazione finita Ma il Veneto c’è» «Dico stop al fotovoltaico al posto dei campi agricoli Pnrr, i fondi di chi non sa spendere siano disponibili» •• Tra gli ospiti del pomeriggio a Porta Palio anche il presidente regionale Luca Zaia, con il governatore collegato da remoto e intervistato dal direttore de L’Arena Massimo Mamoli sui temi della sostenibilità e sulle prospettive future della nostra Regione. È notizia di questi giorni che la commissione europea ha approvato il REPower EU, una sorta d Pnrr 2 dell’energia. Le Regioni che ruolo avranno in questa sfida che riguarda anche l’autonomia energetica? Una bella notizia, evidentemente non chiedevo cose insensate quando dicevo che bisognava rinegoziare il Pnrr.

Fonte: Arena.

Verso un +4,8% i ricavi del vino italiano nel 2022.
Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita: +4,8% l’incremento stimato, con un +5,6% dell’export. Crescono soprattutto gli spumanti: +5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export, mentre le vendite dei vini fermi sono stimate in aumento del 4,6%, con un +5,3% dell’export. Sono alcuni dei dati dell’indagine dell’Area studi Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane produttrici di vino con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro. Lo scorso anno i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un aumento del fatturato del 14,2%.

Fonte: Avvenire.

Il prosecco? Può invecchiare.
Federico Dal Bianco, terza generazione in Masottina, ha avuto l’intuizione nel 2009: provare a conservare qualche bottiglia di bollicine, come si fa con i vini fermi Oggi le vecchie annate di «R.d.o Levante», Rive di Ogliano, si degustano al ristorante. L’idea l’ha avuta Federico Dal Bianco, laurea in Giurisprudenza, niente studi enologici. II padre Adriano, purista uscito dalla scuola enologica di Conegliano, all’epoca aveva un po’ storto il naso. Alla fine il figlio ha insistito e, a partire dal 2009, ha cominciato a mettere da parte alcune bottiglie di «Rd.o Levante», il Prosecco Superiore Docg Rive di Ogliano che nasceva proprio quell’anno come selezione di particolare qualità. Un Prosecco da far invecchiare, insomma, esattamente come si fa per i vini fermi che Masottina produce dal 1946.

Fonte: Cook Corriere della Sera.

Vino, le cantine Piccini e il gruppo Lunelli guidano la crescita.
La classifica Mediobanca Vino, le cantine Piccini e il gruppo Lunelli guidano la crescita atturato nel 2021 per le Tenute Piccini, secondo Mediobanca II settore del vino continua a crescere. Tenute Piccini domina la scena con il maggior incremento di fatturato nel 2021, Con un +61% sul 2020. Seguono il gruppo Lunelli (+57,6%), Terra Moretti (+47,6%) e Serena Wines 1881, (+40,1%) per chiudere con il +32,7% di Villa Sandi. A dirlo è l’ultimo report di Mediobanca sul settore vinicolo nazionale. II gruppo Cantine Riunite-GWV invece si conferma leader italiano nelle vendite di vino nel 2021, con fatturato a 635,2 milioni (+9,7% sul 2020). Al secondo posto Italian Wine Brands (423,6 milioni di euro) che ha guadagnato 5 posizioni rispetto al 2o20, dopo l’acquisizione di Enoitalia e della statunitense Enovation Brands Inc. II polo Botter-Mondodelvino (Clessidra) si colloca al terzo posto, in crescita del 19,3% sul 2020 con 415 milioni.

Fonte: Corriere della Sera.

A ogni tappa si fa festa con le bollicine italiane E anche le bottiglie speciali spingono il prosecco.
Polegato (Astoria): impegno per la stabilità dei prezzi Passione e risultati «Nessuno sport regala visibilità come il ciclismo. E ci piace omaggiare Venezia» Sul palco di Lorenza Cerbinl vrei voluto tanto essere presente oggi al Giro d’Italia. Negli L ultimi anni non mi è stato possibile. E dire che dal 2015 al 2020 non mi sono perso una tappa». Filippo Polegato, 31 enne ad di Astoria Wines, il Giro lo sta seguendo in tv. Si rammarica, dopo che dal 2015 al 2020 non è mai mancato, felice persino di raddoppiare. «Già a febbraio mi recavo nelle varie sedi di tappa per organizzare gli eventi con i comitati locali e con i nostri distributori», dice. Non si è perso neppure «le trasferte all’estero», e a maggio si metteva al volante lungo tutta la Penisola, l’uomo in più della carovana rosa. Dura da undici anni il rapporto tra Astoria Wines e il Giro d’Italia.

Fonte: Corriere della Sera.

I vini italiani dribblano la guerra Vendite in crescita, boom online.
Fatturato in crescita, boom dell’e-commerce e margini in aumento, in particolare per le aziende toscane e venete. Questo è il quadro generale del settore vitivinicolo italiano tratteggiato dall’area studi di Mediobanca per quanto riguarda il 2021. Un settore che, al netto dell’incertezza dei prezzi e della congiuntura internazionale, è atteso nel 2022 a un’ulteriore crescita del 4,8%, che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export. A spingere le vendite il successo delle bollicine (+5,7% i ricavi complessivi, +7,5% l’export) mentre i vini fermi si aspettano un +4,6% (+5,3% l’export). Nel 2021, invece, i maggiori produttori italiani hanno visto aumentare il loro fatturato del 14,2% e anche i loro profitti, seppur di poco, con un risultato netto passato dal 4,2 al 4,3 per cento. La leadership di vendite, nel 2021, resta del gruppo Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 635,2 milioni (+9,7% sul 2020). Al secondo posto, la Italian Wine Brands con ricavi per 423,6 e una scalata di cinque posizioni dopo l’acquisizione di Enoitalia e della statunitense Enovation Brands Inc.

Fonte: Giornale.

Intervista a Nicola D’Auria – Grande festa per la trentesima edizione – D’Auria «Il vignaiolo lavora come un artista Racconta storia e sapori legati alla terra».
Enoturismo protagonista sabato e domenica in tutta Italia: due giornate all’insegna del divertimento, del gusto e della convivialità Visite e degustazioni in seicento cantine D’Auria «II vignaiolo lavora come un artista Racconta storia e sapori legati alla terra» Le previsioni del presidente del Movimento turismo del vino: «Quest’anno a Cantine Aperte contiamo di avere il 30% in più di visitatori». «Nel nostro consiglio siedono 4 donne su sette posti Le imprenditrici sono in aumento» Beppe Boni ollina o pianura non importa, i turisti del vino vanno dove li porta il cuore, seguono percorsi alternativi alla ricerca di un buon bicchiere, ma anche di emozioni legate al territorio. Tutto qui, ma non è poco.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

Tutto pronto per la festa dell’enoturismo Fine settimana alla scoperta del vino.
Partecipano 600 aziende, presenti da Nord a Sud. In Toscana gli ospiti saranno accompagnati alla scoperta dei ‘peccati naturali’. Sono stati creati dodici percorsi prenotabili per proporre itinerari sicuri In tutta Italia sabato e domenica si celebra la grande festa dell’enoturismo: visite e degustazioni in 600 cantine per la trentesima edizione dell’appuntamento più atteso dell’anno per il settore. Sono 19 regioni le Regioni in campo per un fine settimana ricco di iniziative e di gusto all’insegna del rispetto per l’ambiente e del consumo consapevole del vino. Questa edizione di Cantine Aperte si presenta con ottime aspettative: le richieste e l’interesse da parte degli enoturisti è in crescita e le Cantine italiane si stanno preparando ad accogliere al meglio gli ospiti per regalare due magnifiche giornate all’insegna del divertimento, del gusto e della convivialità.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

Le Aziende da visitare Mappa per assaggi e gite.
Ecco le cantine nei territori dell’Emilia-Romagna e delle Marche L’elenco nazionale si trova sul sito www.movimentoturismovino.it Ecco l’elenco delle cantine dell’Emilia-Romagna e delle Marche che aderiscono a Cantine Aperte. Per l’elenco completo delle Aziende italiane: www.movimentoturismovino.it.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

Perdisa «Le visite in azienda sono in aumento E l’80% delle nostre vendite avviene in Italia».
La presidente Mtv dell’Emilia-Romagna: «Nella tenuta Palazzona di Maggio ogni anno produciamo circa 60mila bottiglie». «Le nostre produzioni si indirizzano vanno principalmente a hotel, ristoranti, enoteche e privati» Dalle dolci colline di San Pietro di Ozzano che sembrano modulate da uno spartito musicale, guarda verso la pianura dove scorrono lontane come un film sullo schermo la via Emilia e l’autostrada. Da quattro generazioni i Perdisa guidano la Palazzona di Maggio, azienda vinicola di forti tradizioni, ma sempre aperta agli investimenti e all’innovazione. L’ingresso maestoso si stende su una lunga carreggiata che conduce al settecentesco palazzo di famiglia al centro dei terreni che ricadono nella zona Doc di Imola e Romagna.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

«La collaborazione per noi è fondamentale».
Due giovani vignaioli dei Colli bolognesi. Fedrizzi: «Punto sul biologico». Abbondi: «Nonno Pietro, 93 anni, segue il mio lavoro» Storia di due giovani vignaioli dei Colli Bolognesi, Alessandro Fedrizzi e Simone Abbondi, che puntano al raggiungimento dei loro obiettivi anche attraverso la collaborazione. «Ho appena compiuto 29 anni e sono il titolare dell’azienda Podere Casa Piana: dal 2019 sto gestendo un’azienda familiare nata tre generazioni fa sulle colline bolognesi in località Pignoletto di Monteveglio. Di strada davanti ne ho ancora tanta, però procedo sotto la visione di nonno Pietro, che ha 93 anni, e mi osserva sempre mentre faccio le varie operazioni in vigneto e in cantina». Simone si presenta in anteprima ai visitatori di Cantine Aperte.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

Intervista a Serenella Moroder – Moroder «Apriamo le cantine e il nostro cuore Oltre al vino, sarà protagonista il territorio».
La presidente Mtv delle Marche: «Finalmente si riparte, siamo felici di accogliere i visitatori, occasione di scambio interpersonale» LA GIOIA «Cantine Aperte è un’iniziativa ricca di emozioni positive Credo nell’empatia, sarà una festa» Donatella Barbetta on apriremo solo le nostre cantine, ma anche il nostro cuore ai visitatori». Serenella Moroder, 63 anni, presidente del Movimento Turismo del Vino Marche e proprietaria, assieme al marito Alessandro, dell’Azienda Agricola Moroder, all’interno del Parco del Conero, non nasconde l’entusiasmo per l’appuntamento di sabato e domenica, «sarà una festa», assicura, e dalle sue parole traspare la grande passione per il mondo del vino. Presidente Moroder, che cos’è per lei Cantine Aperte? «Una manifestazione ricca di emozioni positive e occasioni di scambio interpersonale. Finalmente si riparte, siamo molto felici di poter accogliere gli appassionati nelle nostre cantine: credo nell’empatia, nel rapporto che si instaura con i visitatori.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

Del Vecchio «Partecipiamo per la prima volta La nostra cantina è altamente tecnologica».
La coordinatrice di Agrivar nel Borgo di Varignana: «Ambiente realizzato per garantire la salvaguardia della genuinità delle uve». «Gli inizi nel 2017 Ai primi vini si è aggiunto il Pinot Nero, cardine del nostro progetto enologico» di Donatella Barbetta «Partecipiamo per la prima volta alla manifestazione perché la nostra cantina, altamente tecnologica, è stata inaugurata per la vendemmia dello scorso anno, quando abbiamo dato avvio all’attività enoturistica. È già tutto pronto per accogliere i visitatori: chi già ci conosce e chi vorrà venire a vedere questo nuovo gioiello in un luogo molto particolare per mettere a nudo l’essenza del vino di Palazzo di Varignana e non mancherà qualche peccato di gola». Chiara Del Vecchio, coordinatrice generale dell’Azienda Agrivar, sulle colline di Castel San Pietro, in provincia di Bologna, anticipa alcune parti del programma di Cantine Aperte: «Sono previste visite che porteranno gli ospiti nella cantina, dove avviene la trasformazione del mosto in vino, un processo naturale seguito con attenzione e passione, e anche passeggiate tra i vigneti che conducono all’interno del meraviglioso anfiteatro naturale che ha già ospitato diversi eventi legati al mondo dell’enoturismo, come concerti e cinema open air con degustazioni».

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Speciale Cantine Aperte.

Il Brunello 2017 è in affanno.
I dati arrivano dopo i12016 boom dell’anno scorso. Tra i motivi, annate da smaltire e siccità Il Brunello 2017 è in affanno Nel primo trimestre 2,2 min di bottiglie contro 3,5 min 2021. Non decollano le vendite del Brunello di Montalcino 2017. Secondo i dati dell’Associazione vini toscani, nel primo trimestre gli imbottigliamenti si sono fermati a 2,2 milioni contro 3,5 milioni di bottiglie del 2021, il 37% in meno. Rispetto al primo trimestre 2020 la flessione è più contenuta: -14% con 2,55 milioni di bottiglie. Al 30 aprile di quest’anno le giacenze di Brunello sono inferiori di 6 mila ettolitri rispetto a un anno fa. Questi dati arrivano dopo il boom del Brunello 2016 dell’anno scorso: 11,4 mln di bottiglie (+27%), livello raggiunto solo due volte nella storia della denominazione (2008 e 2010 e giacenze ai minimi storici).

Fonte: Italia Oggi.

È stato rieletto all’unanimità, Albino Armani che resta alla guida del Consorzio Tutela Vini Doc delle Venezie.
Sarà affiancato dai vicepresidenti Claudio Venturin (Veneto) e Flavio Bellomo (Friuli Venezia Giulia). Oltre ad Armani (Trentino) sono 20 i consiglieri del nuovo cda in rappresentanza di Trentino Lorenzo Libera, Pietro Patton, Luca Rigotti, Goffredo Pasolli e Daniele Simoni, Veneto Claudio Venturin, Dario Toffoli, Corrado Giacomini, Andrea Paladin, Christian Scrinzi, Alberto Marchisio, Wolfgang Raifer, Luigi Bersano, Giorgio Pizzolo, Massimo Marasso e Friuli Venezia Giulia Angela Bortoluzzi, Michelangelo Tombacco, Antonio Zuliani, Flavio Bellomo e Sandro Sartor..

Fonte: Italia Oggi.

Aperitivo. Il nuovo fermento dopo la pandemia.
DAL 1915 Sotto, Il Camparino in Galleria si è classificato #27 bar all’interno della classifica dei 50 World’s Best Bars. Imprescindibile se si cercano aperitivi dal fascino d’antan. Dal boom dei drink che arrivano a casa «pronti da bere», alla crescita delle «bollitine». Dalle tante location che prima non lo servivano, ai cocktail sempre più innovativi e ricercati (con curatissimi piattini al posto dei buffet). Dopo il Covid, il rito collettivo italiano si è trasformato ed è cresciuto. Tanto da meritarsi una Giornata mondiale tutta per lui.

Fonte: Panorama.

Mediobanca: vendite di vino 2022 attese in crescita del 4,8%.
Le vendite sono spinte dalle bollicine, i cui ricavi aumenteranno del 5,7% Micaela Cappellini I prezzi dell’energia alle stelle, il caro-materie prime agricole, il rincaro di vetro e tappi e la difficoltà nel trovare i noli per i trasporti colpiscono ma non affondano il comparto del vino made in Italy. L’annuale indagine dell’area studi di Mediobanca spegne le preoccupazloni diffuse a inizio anno tra gli addetti ai lavori: nel 2022 le vendite di bottiglie italiane cresceranno del 4,8% e anche le esportazioni faranno un balzo del 5,6%. A spingere le vendite saranno soprattutto le bollicine, i cui ricavi complessivi quest’anno aumenteranno del 5,7% e le cui esportazioni metteranno a segno una crescita del 7,5%. Certo, siamo lontani dai numeri record dell’anno scorso, quando i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% e una crescita dell’export del 13,6%. Ma il 2020 è stato l’anno del lockdown e l’accelerata del 2021 è anche figlia della ripartenza economica dopo il lungo stop. Mediobanca fotografa le società con fatturato superiore ai 20 milioni di euro, che insieme rappresentano 1’85,3% dei ricavi aggregati del settore vinicolo nazionale, pari l’anno scorso a 9,3 miliardi di euro. Nel 2021 alcune importanti operazioni di MeA hanno trasformato la classifica dei principali produttori nazionali.

Fonte: Sole 24 Ore.

Vigne sui terreni colpiti dalla xylella, la sfida in Salento della tenuta Liliana.
L’imprenditore Intiglietta punta sul crowdfunding per i piani di rigenerazione Creata una share company: dieci i partner sottoscrittori, altri i6 in dirittura d’arrivo. «Personalmente ho aperto una sfida nel cuore del Salento devastato dalla Xylella che ha ‘ammazzato’ 20 milioni di alberi di ulivo». Così Antonio Intiglietta, artefice a Milano da 27 anni di “Artigiani in fiera” – 3mila artigiani provenienti da 110 Paesi ed un milione di visitatori -, racconta la sua nuova avventura in Puglia. Al centro c’è l’agricoltura, con tenuta “Liliana”, e la produzione, a regime nel 2025, di 75mila bottiglie di vino con quattro, diverse linee di Cabernet Sauvignon, ma soprattutto la rigenerazione di un’area di 12 ettari tra Parabita e in parte ad Alezio, due comuni del Leccese. C’è già stata la prima vendemmia lo scorso anno: 7.000 bottiglie.

Fonte: Sole 24 Ore.

Verona maschilista una Fiera senza donne – Niente donne al vertice della Fiera la scelta grigia del sindaco di Verona.
In fondo, sarebbe bastata quel minimo di lungimiranza necessaria per immaginare la malinconia delle foto di circostanza, per accorgersi del prevedibile pugno in un occhio cromatico, con quelle quattordici sfumature di grigio… Federico Sboarina, sindaco di Verona, ha appena nominato i nuovi vertici di Veronafiere: il board non contaneanche una donna. Niente donne al vertice della Fiera la scelta grigia del sindaco di Verona Federico Sboarina nomina quattordici uomini nel board dell’ente non mancano professionalità femminili, ma la voglia di cercarle. In fondo, sarebbe bastata quel minimo di lungimiranza necessaria per immaginare la malinconia delle foto di circostanza, per accorgersi del prevedibile pugno in un occhio cromatico, con quelle quattordici sfumature di grigio … Federico Sboarina, sindaco di Verona, ha appena nominato i nuovivertici di Veronafiere: il board dell’importante ente, sede di manifestazioni di primissimo livello a cominciare da Vinitaly (che poi, noi altra metà del cielo si beve eccome, e bene!) non conta neanche una donna. Quattordici membri ed ebbene sì, quattordici maschi in tenuta d’ordinanza.

Fonte: Stampa.

Mediobanca. Il vino stappa un anno da record Boom per le bollicine. Esplode l’acquisto web.
Per il 2022 prevista una crescita del 4,8%. Ma sul futuro pesano carovita e instabilità. il vino resta l’alfiere dell’agroalimentare italiano con una forte ripresa del fatturato, il decollo dell’e-commerce e il boom delle bollicine ma sulle prospettive per l’intero 2022 pesano l’aumento dei prezzi che frena i consumi e la congiuntura internazionale A fare un punto del business vinicolo nazionale e delle attese dei produttori per i prossimi mesi è l’indagine pubblicata ieri dall’Area Studi di Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro, pari all’85,3% del fatturato nazionale del settore. I maggiori produttori di vino si attendono per il 2022 una crescita del 4,8%, che arriverebbe a15,6% perla sola componente export. A spingere le vendite il successo delle bollicine (+5,7% i ricavi complessivi, +7,5% l’export) mentre i vini fermi si aspettano un +4,6% (+5,3% l’export). Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade (grande distribuzione e retail), mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità (Paesi Ue) migliorano le aspettative sull’export. Il 2021 dei maggieri produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato interno, +13,6% l’estero). L’Ebit margin ha riportato un lieve aumento al 6% rispetto al 5,4% del 2020, il risultato netto è passato dal 4,2% al 4,3% del fatturato. I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative). Prevalgono i mercati di prossimità (Paesi Ue) con i141,2% dell’export, seconda area di destinazione il Nord America (34,1%); crescita importante (+22,8%) per l’America centro-meridionale.

Fonte: Verita’&Affari.

La crescita delle bollicene spinge le aziende del vino.
Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita con le bollicine (+5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+4,8% l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export). Trend d’incremento anche per i vini fermi +4,6% +5,3% l’export). L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’Area studi Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro. Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade, cioè gdo e retail, mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garanti- sce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità ossia i Paesi dell’Unione, migliorano le aspettative sull’export. Lo scorso anno i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un aumento del fatturato dei 14,2% (+14,8% il mercato interno, +13,6% l’estero). I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative).

Fonte: Centro.

Vino, crescita nel 2022 grazie alle bollicine.
I maggiori produttori di vino si attendono per il 2022 una crescita del 4,8%, che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export. A spingere le vendite, il successo delle bollicine (+5,7% i ricavi complessivi, +7,5% l’export). I dati emergono da un’indagine di Mediobanca.

Fonte: Metropolis.

Un approccio diverso con il vino A Modena un master innovativo.
Un’Iniziativa di Onav L’associazione chesi occupa divino organizza il master Vini naturali, biodinamici, ancestrali saranno al centro del Master “Vini Naturali e non Convenzionali” organizzato da Onav a Modena 1’11 e 12 giugno presso la se de di via Bembo. Il tema verrà affrontato in tutte le sue sfaccettature, dalla comprensione socio culturale del successo di tali tipologie, all’incontro con i produttori che hanno scelto questa strada fino allo studio dell’approccio all’assaggio geosensoriale. Un metodo che verrà spiegato direttamente da, Jacques Rigaux, docente dell’Université de Bourgogne e autore del libro 11 Vino Capovolto (Porthos edizioni). La degustazione geosensoriale veniva utilizzata dai gourmet già nel XII secolo e fino alla Rivoluzione Francese ma fu poi progressivamente abbandonata.

Fonte: Gazzetta di Modena.

L’Enoteca ha un nuovo consiglio.
Frascari eletto presidente all’unanimità. Frascari il nuovo Presidente di Enoteca Regionale Emilia-Romagna che ha sede in provincia di Bologna, a Dozza. Nei giorni scorsi si è riunito il rinnovato consiglio d’amministrazione che, all’unanimità, ha nominato Frascari al vertice dell’ente. «La nomina a Presidente di Enoteca Regionale Emilia-Romagna è un riconoscimento che voglio vivere con grande senso di responsabilità, lo stesso che sento come agricoltore custode della mia terra e come cooperatore che ha responsabilità verso i propri soci. Vorrei aprire una stagione di racconto che parta dalla campagna e dal paesaggio e porti la nostra cultura nel mondo, siamo una regione con territori straordinari e per tanti ancora da conoscere

Fonte: Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara Economia&Lavoro.

Serata con il re dell’Unione Italiana Vini.
A cena con il presidente dell’Unione Italiana Vini per assaporare le «armonie del vino». Stasera a Castelnovo Monti, al ristorante «La Baita d’Oro», si potranno gustare prelibati piatti a base di prodotti tipici accompagnati da vini pregiati, come il Pomino Bianco e Le Volte dell’Ornella. Ci sarà anche la possibilità di partecipare alla conferenza «Le armonie del vino» con Lamberto Frescobaldi, produttore toscano eletto all’inizio di maggio presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv), che raggruppa l’85% delle cantine italiane. Fiorentino, laureato in viticoltura all’Università di Davis (California), Frescobaldi rappresenta la trentesima generazione di viticoltori della famiglia e guida l’azienda Marchesi Frescobaldi, con tenute in Toscana e Friuli. Inizio conferenza alle 19, a seguire, alle 20, la cena.

Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.

La crescita delle bollicine spinge il vino.
Il 2022 è atteso in crescita per l’intero settore. Prosegue anche il successo dell’e-commerce. Per il vino italiano il 2022 e atteso in crescita con le bollicine (+5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+4,8% l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export.). Trend d’incremento anche peri vini fermi +4,6% +5,3% l’export). L’indicazione è arrivata dalla consueta indagine condotta dall’Area studi Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro. Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade, cioè grande distribuzione organizzata e retail, mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità ossia i Paesi dell’Unione, migliorano le aspettative sull’export.

Fonte: Prealpina.

Vino Le bollicine spingono la crescita.
Le stime di Mediobanca vedono un +4.8% per l’intero settore e un +5,7% per gli spumanti. Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita con le bollicine (+5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,50/e l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+4,8%l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export.). Trend d’incremento anche per i vini fermi +4,6% +5,3% l’export). L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’Area studi Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati paria 9,3 miliardi di euro. Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade, cioè gdo e retail, mentre il maggiori corso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità ossia i Paesi dell’Unione, migliorano le aspettative sull’export. Lo scorso anno i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato intemo, +13,6% l’estero). I vini frizzanti (+21°/e) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al+9,2% (+19,6% le non cooperative).

Fonte: Provincia – Cremona.

Un 2022 frizzante per il vino italiano E l’online fa boom.
Le stime Med iobanca prevede un anno di netta crescita per il settore Per gli spumanti +5,7 %, mentre i vini fermi crescono del 4,6% MILANO Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita con le bollitine (+5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+4,8% l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export.). Trend d’incremento anche per i vini fermi +4,6% +5,3% l’export). L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’Area studi Mediobanca sulle 251 principali Un calice di spumante italiano società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro. Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade, cioè gdo e retail, mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza.

Fonte: Provincia di Lecco.

Debutta il Treno delle Vigne «Un’opportunità per scoprire Monferrato, Langhe e Roero».
II progetto è stato promosso dalle associazioni dei produttori vinicoli Dal 21 maggio il convoglio speciale circola anche nel fine settimana Debutta il Treno delle Vigne «Un’opportunità per scoprire Monferrato, Langhe e Roero». Il Treno delle Vigne ha fatto tappa in città. Si tratta di un progetto dell’Associazione Produttori del Vino Biologico del Piemonte che ha lavorato in sinergia con il Consorzio per il Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio dell’Asti DOCG e Moscato d’Asti, l’assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e l’assessorato al Turismo del Comune di Asti, la Strada del Vino Astesana e l’Ente del Turismo Langhe, Monferrato e Roero. L’obiettivo di questo progetto è promuovere le peculiarità del Monferrato, attraverso i paesaggi vitivinicoli inseriti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Fonte: Secolo XIX Basso.

L’Enoteca regionale compie quarant’anni e replica il Vinitaly.
Domani alle 17 al castello dei Paleologi. Sarà un anniversario importante per tutto il territorio e per il mondo del vino e del turismo quello in programma domani, alle 17, al castello dei Paleologi per festeggiare i primi quarant’anni dell’Enoteca regionale Acqui Terme e Vino. L’ente è stato creato i15 maggio 1981 e in quest’ultimo anno il consiglio di amministrazione ha inserito fra le attività ordinarie numerose iniziative e novità, a cominciare dai restyling del logo e del sito internet. Le iniziative sono state condizionate dal Covid, per questo è stato un compleanno lungo un anno, arrivato fino all’ultima edizione del Vinitaly di Verona che si è tenuta in aprile. Nell’occasione l’Enoteca regionale ha fatto conoscere la sua lunga attività nella più importate vetrina italiana del mondo del vino, con testimonianze di chi c’era e interventi sul presente e sul futuro.

Fonte: Stampa Alessandria.

Cantine Aperte, è tutto pronto Degustazioni in 38 aziende.
La kermesse il 28 e 29 maggio Cantine Aperte, è tutto pronto Degustazioni in 38 aziende L’attesa Ci saranno anche le visite agli impianti antine Aperte», manifestazione che II quest’anno celebra le sue trenta \\ edizioni. Un evento che, per il suo trentennale, attraverso la partnership con Sorgenia punta a rendere le aziende del Movimento Turismo del Vino protagoniste di un programma di sensibilizzazione verso la sana cultura del vino. Sono 381e aziende di tutta la Puglia che hanno aderito all’iniziativa che si svolgerà in due giorni, sabato 28 e domenica 29 maggio con le tradizionali visite agli impianti, vigneti e stabilimenti con la possibilità di prendere parte ad attività di promozione e intrattenimento. Un convegno sull’enoturismo, presso il Rettorato di Unisalento, ha di fatto inaugurato il programma specifico per la Puglia.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Vitigni resistenti alle malattie – Viti resistenti alle malattie, la nuova frontiera.
In un convegno organizzato da Assoenologi Sardegna i progressi della genetica a favore di un’agricoltura sostenibile Viti resistenti alle malattie, la nuova frontiera Dal Cabernet Eidos al Merlot Kanthus, con l’obiettivo di ridurre l’uso della chimica nelle vigne Vitigni resistenti all’oidio e alla peronospora e, quindi, non più bisognosi di trattamenti chimici. Sogno, realtà, speranza? Domanda alla quale ha cercato di rispondere un convegno organizzato da Assoenologi Sardegna all’Istituto tecnico agrario Duca degli Abruzzi” di Rimas. Subito un chiarimento, non ci possono essere risposte certe, nonostante la ricerca sia in fase avanzata e ci siano già n circolazione bottiglie prodotte da queste particolari piante di vite, rese resistenti grazie all’ingegneria genetica.

Fonte: Unione Sarda.

Vino, una nuova associazione.
Si chiama Vigneto Toscana ed è promossa da Coldiretti: l’imprenditore Rabitti rappresenta la Costa degli Etruschi. Ferri Graziani: «Non c’è concorrenza ai Consorzi» ACM? Sulla base del rapporto sulla guerra si stima che in cantina i costi di produzione siano aumentati del 35% Flavio Rabitti imprenditore di Suvereto rappresenta la provincia di Livorno nella nuova associazione Vigneto Toscana Castagneto l’urta la firma di Coldiretti toscana il nuovo soggetto associativo che si occupa di costruire progetti di promozione e di sviluppo delle produzioni vitivinicole territoriali, certificate e non, legate alle specificità dei territori. Si chiama Vigneto Toscana, e si propone di dare voce alle grandi e alle piccole etichette della Costa degli Etruschi.

Fonte: Tirreno Piombino-Elba.

La vittoria arride ai libri di Annibali e Asperti.
Alla fine i giurati hanno deciso che il premio si può dividere. Ed è così che la terza edizione del Premio Biblioteca Bruno Lunelli Un Libro Di Vinose lo spartiscono Francesco Annibali con «Il linguaggio del vino», edizioni Ampelos e Ivano Asperti con «Vitigni, vini rari e antichi. Le unicità dell’Italia enoica», edito da Cinquesensi. Ampelos, val la pena di rilevarlo, è una giovanissima casa editrice di Casarano (Lecce) che si propone «di interpretare il vino attraverso i libri». Della giuria che ha proclamato vincitori Annibali e Asperti fanno parte, sotto la presidenza di Marcello Lunelli, Carla Bernini, Oscar Farinetti, Eliana Liotta, Chiara Maci, Matteo Marzotto, Alessandro Saviola, Andrea Segrè, Fabio Tamburini. Il linguaggio del vino è stato premiato con questa motivazione: «Francesco Annibali con scrittura sapiente ed essenziale sa spiegare ai non iniziati le voci e le espressioni alle quali gli iniziati fanno ricorso per descrivere i vini»; mentre Asperti con Vitigni rari e antichi «ha compiuto uno straordinario lavoro di puntiglio e meticolosità censendo i vitigni che fanno dell’Italia un paradiso delle viti e del vino».

Fonte: Alto Adige.

Crescita anche nel 2022, bene le bollicine.
Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita con le bollicine (+ 5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+ 4,8% l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export). L’indicazione arriva dallo studio di Mediobanca. In testa restano le Cantine Riunite-GIV con 635,2 milioni (4 9,7%). Al secondo posto Italian Wine Brands (423,6 milioni) che scala 5 posizioni dopo l’acquisizione di Enoitalia e della statunitense Enovation Brands. Terzo il polo Botter-Mondodelvino (Clessidra) con 415 milioni (+ 19,3%). La veneziana Santa Margherita è settima con 220,6 milioni (+ 28,3%). Per incrementi di fatturato a brillare è Tenute Piccini (+ 61% sul 2020) davanti al gruppo Lunelli (+57,6%), a Terra Moretti (+ 47,6%), a Serena Wines 1881 (+ 40,1%) e al + 32,7% di Villa Sandi. Per redditività il 2021 vede in testa Frescobaldi (25,6%), Santa Margherita (21,3%) e Antinori (17%). Non si arresta il successo delle piattaforme on-line.

Fonte: Gazzettino.

Per il vino il 2022 sarà effervescente Vince il «perlage».
Mediobanca prevede un anno di netta espansione per il settore Fabio Perego MILANO N Per il vino italiano il 2022 è atteso in crescita con le bollicine (+5,7% i ricavi complessivi previsti, +7,5% l’export) che spingono e fanno anche meglio delle vendite dell’intero settore (+4,8% l’incremento stimato che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export). Trend d’incremento anche per i vini fermi +4,6% +5,3% l’export). L’indicazione arriva dalla consueta indagine dell’Area studi Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati pari a 9,3 miliardi di euro. Più scettici sul futuro gli operatori esposti sul canale off trade, cioè gdo e retail, mentre il maggior ricorso alla vendita diretta garantisce maggiore sicurezza. I mercati di prossimità ossia i Paesi dell’Unione, migliorano le aspettative sull’export. Lo scorso anno i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un aumento del fatturato del 14,2% (+14,8% il mercato interno, +13,6% l’estero). I vini frizzanti (+21%) hanno accelerato più dei vini fermi (+12,4%) mentre le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative).

Fonte: Giornale di Vicenza.

Il vino in Italia: podio veneto e boom delle vendite online.
Mediobanca: Cantine Riunite-GIV, IWB, Botter-Mondodelvino guidano le vendite Wine-ecommerce: aumento 2021 del G0% dopo il più 132% dell’anno prima Nicola Brillo Negli ultimi 12 mesi le operazioni di MeA nel mondo del vino hanno trasformato la classifica dei principali produttori nazionali. La leadership di vendite nel 2021 resta comunque appannaggio del gruppo veronese Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 635,2 milioni (+9,7% sul 2020). Al secondo posto la Italian Wine Brands (423,6 milioni di euro) sale di cinque posizioni dopo l’acquisizione della veronese Enoitalia e della statunitense Enovation Brands Inc. Completa il podio il polo fra la veneziana Botter e Mondodelvino (Clessidra) in crescita del 19,3% sul 2020 a 415 milioni. È quanto emerge dallo studio annuale “Il settore vinicolo in Italia” redatto dall’Area studi di Mediobanca. La classifica presenta altre cinque società con ricavi superiori a 200 milioni di euro: la cooperativa romagnola Caviro (389,9 milioni di euro fatturato, +7,7%), la trentina Cavit (fatturato 271 milioni di euro, +29,2%), la toscana Antinori (265 milioni di euro, +24,6%), la veneta Santa Margherita (220,6 milioni, +28,3%) e la piemontese Fratelli Martini (+5,4%, con un fatturato di 219,4 milioni di euro). Tra maggiori incrementi di fatturato nel 2021, Tenute Piccini domina la scena con un +61% sul 2020 che la colloca davanti al gruppo Lunelli (+57,6%), a Terra Moretti (+47,6%), alla trevigiana Serena Wines 1881 (+40,1%) per chiudere con il +32,7% di Villa Sandi di Crocetta del Montello. In termini di redditività (ovvero il rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2021 vede in testa le società toscane e venete: Frescobaldi (25,6%), Santa Margherita (21,3%) e Antinori (17%). Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi quasi totalitaria: Fantini Group tocca il 97,4%, Ruffino il 94,5% e il polo Botter-Mondodelvino i191,1%. Sulle prospettive future i maggiori produttori di vino si attendono per il 2022 una crescita del 4,8%, che arriverebbe al 5,6% per la sola componente export. A spingere le vendite, il successo delle bollicine (+5,7% i ricavi complessivi, + 7,5% l’export) mentre i vini fermi si aspettano un +4,6% (+ 5,3% l’export).

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Enoturismo, in cantina vince la degustazione con il tour. Ma bisogna crescere online.
Divinea: nelle aziende italiane l’accoglienza è donna, ma nel weekend troppe chiusure. La spesa media tra 21 e 50 euro a persona. Per quanto le attività in cantina si stiano sempre più diversificando, ad oggi, la proposta nelle aziende del Belpaese, è ancora principalmente basata sulla classica degustazione tra 3 e 5 vini e comprensiva del tour della cantina che è presente in quasi tutte le aziende e corrisponde al 71% dell’offerta enoturistica complessiva, come raccontano i dati raccolti ed analizzati dall’ultimo report Divinea, il principale portale di enoturismo italiano, con oltre 350 aziende vitivinicole e 1.200 esperienze. Dietro al tour, le esperienze esclusive, ovvero quelle che vanno al di là della classica degustazione, come ad esempio, il pic-nic, il trekking tra i vigneti, la caccia al tartufo, il corso di cucina o il pranzo con degustazione che in totale corrispondono al 14% dell’offerta.

Fonte: WineNews.

30/a edizione di Cantine Aperte, sabato e domenica.
Con una nuova consapevolezza, sia dei produttori ma anche degli enoturisti, torna dopo due anni di stop a causa della pandemia Cantine Aperte in Umbria. Consapevolezza quindi, ma anche condivisione, moderazione e sostenibilità sono “le parole chiave dei nostri eventi”, come ha sottolineato Giovanni Dubini, presidente Movimento Turismo del Vino dell’Umbria, durante la presentazione della 30/a edizione a Perugia. Sono queste le “direttrici” verso cui si muoveranno le 49 cantine, “un record, con cantine storiche e realtà emergenti”, sabato 28 e domenica 29 maggio. Un’edizione che torna in presenza per puntare sempre di più all’enoturismo di qualità con degustazioni guidate, abbinamenti Food&Wine e diverse iniziative di conoscenza, divertimento e relax su prenotazione.

Fonte: ANSA.it.

Cantine Aperte 2022, in Sicilia tra degustazioni e visite in cantina.
E’ tutto pronto per uno degli appuntamenti più attesi dagli enoturisti e appassionati del vino: torna, il 28 e il 29 maggio, Cantine Aperte. L’edizione numero 30 si presenta carica di entusiasmo ed è incoraggiata, soprattutto, dal desiderio di condividere tante emozioni all’insegna del vino, tra convivialità e bellezza del territorio.

Fonte: Ragusa News.

Il futuro del vino italiano è un po’ più roseo (soprattutto grazie alle bollicine).
Il rapporto Mediobanca: il settore in crescita del 4,8% nel 2022 (+5,6% per l’export). Prosegue il boom delle piattaforme di vendita online (+60% nel 2021).

Fonte: la Repubblica.

Vino, Mediobanca: bollicine trainano, per 2022 stimata crescita 4,8%.
Nonostante la generale incertezza che si respira in questi primi mesi, per il 2022 i principali produttori di vino italiani prevedono una crescita del 4,8%, che potrebbe arrivare al 5,6% per l’export. A spingere le vendite, è soprattutto il riconfermato successo delle bollicine (+5,7% i ricavi complessivi, +7,5% l’export,) mentre per i vini fermi l’aspettativa è un po’ più contenuta (+4,6%, +5,3% l’export). Il 91,7% dei principali produttori di vino prevede un incremento dei ricavi, a due cifre nel 23,3% dei casi ma la quota cala all’87% se si guarda all’export. Le aziende più fiduciose sono quelle che puntano alla vendita diretta e ai mercati europei, mentre più scettici sul futuro sono gli operatori esposti sul canale off trade (GDO e Retail), per il rischio inflazione.

Fonte: Askanews

VINO E TURISMO: LA CLASSIFICA DELLE 10 ESPERIENZE PIÙ RICHIESTE.
Gli enoturisti scelgono la natura: passeggiate tra le vigne, degustazioni panoramiche o in un angolo all’ombra di un albero. Parola dell’impresa tecnologica Divinea che, nel “Report Enoturismo e vendite direct to consumer 2022”, ha pubblicato la classifica delle 10 esperienze più richieste del 2021 da parte di appassionati e visitatori delle cantine italiane. Oltre ai primi posti in cui si incontrano esperienze nella natura, enogastronomia, sport e pic-nic, sono in crescita nuovi trend. “Il tema degli animali, dello sport o della famiglia associati al vino – sottolinea Roberto Villa, responsabile delle analisi di mercato dell’impresa tecnologica Divinea – occupa oggi gli ultimi posti della classifica.

Fonte: Virtù Quotidiane.

Cantine aperte promuove bere e consumo consapevole del vino.
È la sintesi dell’accordo, promosso da Unione italiana vini (Uiv), tra Wine in Moderation – l’associazione europea che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile – e il Movimento turismo del vino (Mtv). L’obiettivo è attivare la partnership, già a partire dalla prossima edizione di Cantine Aperte (28-29 maggio) anche attraverso un kit informativo, distribuito a tutte le cantine aderenti, con le linee guida sul consumo responsabile nel corso di una festa del vino che coinvolgerà circa 1 milione di persone in tutta Italia.”.

Fonte: ANSA.it.

Vino bio, i trend di consumo, le prospettive di sviluppo e le possibilità di crescita sui mercati.
Il focus “Vino bio: trend & sfide”, promosso da FederBio e AssoBio (insieme a Veronafiere e Vinitaly), e curato da Nomisma-Wine Monitor. I trend del vino biologico, i cambiamenti degli ultimi due anni, le prospettive di sviluppo e le possibilità sui mercati internazionali: ecco i focus “Vino bio: trend & sfide”, webinar promosso da FederBio e AssoBio (insieme a Veronafiere e Vinitaly), e curato da Nomisma-Wine Monitor, che ha presentato i risultati dello studio “Posizionamento e prospettive di sviluppo del vino bio in Italia e sui mercati internazionali”. A fare il punto sul peso del biologico nel panorama italiano, è Roberto Zanoni, presidente AssoBio, che ricorda come “con 70.000 produttori e 10.000 imprese di trasformazione l’Italia è leader in Europa, ed è al primo posto nel mondo per export insieme agli Stati Uniti, con 2,9 miliardi di euro, pari al 6% dell’export dell’agroalimentare nazionale complessivo.

Fonte: WineNews.

Le bollicine spingono il vino tricolore, in crescita le vendite dirette.
Il Piemonte batte la Toscana così come le bollicine superano i vini fermi. E le vendite online, Tannico in testa, tallonano sempre più da vicini i canali tradizionali. In generale, comunque, il vino tricolore gode di ottima salute. Sia sul fronte del numeri che per quanto riguarda le prospettive di crescita. E’ quanto emerge dal report annuale di Mediobanca sulle 251 principali società di capitali italiane con fatturato 2020 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per a 9,3 miliardi di euro. E se i più scettici verso il futuro sono gli operatori maggiormente esposti sul canale off trade, cioè il retail e la grande distribuzione organizzata, per il altri l’aumento delle vendite dirette garantisce maggiore sicurezza.

Fonte: La Stampa.

STAMPA ESTERA

Vins de Bordeaux: le CIVB veut que l’Europe subventionne l’arrachage de la vigne.
Réduire la production de bordeaux pour mieux coller aux évolutions de la co’isommation, avec un arrachage subve1tionné de la vigne par l’Europe. c’est run des objectifs de Bernard Farges (notre photo : la Cité du vin à Bordeaux) (Crédits . REUTERS/Regis Duvignau). Le Conseil interprofessionnel du vin de Bordeaux (CIVB) est à la recherche d’un outil de régulation suffisamment rapide et efficace pour rétablir l’équilibre entre la production et les ventes de vin, a souligné Bernard Farges, président de l’interprofession lors de la dernière assemblée générale. Il s’agit de sortir d’une crise chronique qui aboutit bon an mal an chaque année à des invendus compris entre 500.000 hectos et 1 million d’hectos. Malgré le très net rebond de l’activité enregistré en 2021, qui s’est traduit pour le Conseil interprofessionnel du vin de Bordeaux (CIVB) par une hausse de ses propres recettes de +14 % sur un an, à 31,9 millions d’euros, le vignoble bordelais n’est pas au mieux de sa forme. Les sorties à la propriété sont en hausse de 430.000 hectolitres (+9 %) par rapport à 2020, à 4,2 millions d’hectolitres, mais c’est encore faible. En 2018, avec 4,7 millions d’hectos mis sur le marché, le vignoble de Bordeaux s’était retrouvé dans un état de faiblesse historique en matière de volume, pas vu depuis 1991… Ce qui donne une idée de la puissance du recul subi en 2020, où 3,9 millions d’hectos ont été vendus, contre 4,1 millions d’hectos en 2019… Une tendance nettement er recul par rapport à la moyenne historique de la production dans le vignoble bordelais, comprise entre 4,5 millions et 5 millions d’hectos. Mais ce mouvement à la baisse ne permet même pas au vignoble bordelais de retomber sur ses pieds et d’écouler sa production… *** Avec chaque année des invendus représentant entre 500.000 et un million d’hectolitres. Des paradoxes qui au bout du compte étouffent Bordeaux Si le vignoble bordelais n’est pas le seul en difficulté en France, il connaît une crise qui dure depuis des années et semble être devenue chronique.

Fonte: Tribune.

La stratégie de Distilleries et Domaines de Provence pour exporter son terroir.
Née en 1898 à Forcalquier, cette distillerie défend une production artisanale qui valorise une large palette d’essences de son territoire. Un ancrage qui ne I’empêche pas de réaliser la moitié de ses ventes à l’export. Ce qui nécessite d’être à l’afflux des habitudes de consommation et des réglementations très hétérogènes. Et de s’adapter aux grandes transformations du monde. Qu’elles soient sanitaires, géopolitiques ou économique. De longues heures d’ensoleillement couplées au souffle frais des Alpes. Propres au territoire de Forcalquier, ces caractéristiques météorologiques font pousser, de l’avis d’Alain Robert, dirigeant des Distilleries et domaines de Provence, « des végétaux aux caractéristiques aromatiques remarquables ». Au Moyen-âge, on utilise le terme de c simples » pour parler de ces plantes aux vertus tant gustatives que médicinales. Jusqu’au 1 Se siècle, des colporteurs partaient avec leurs ballots d’herbes qu’ils vendaient partout où ils le pouvaient, jusqu’à Constantinople ». Puis apparaissent les premiers alambics. • Les marchands d’Aix-en-Provence et Marseille en vendaient aux bergers qui ramassaient les herbes Ici. Ils se sont alors mis à distiller ces herbes, car ll est plus facile de colporter des distillats que de l’herbe ». Puis usages médicinaux et récréat fs se distinguent, donnant lieu au renforcement et à l’industrialisation de savoir-faire ancestraux. C’est de cette lignée que naît Distilleries et domaines de Provence, en 1898. Absinthe et pastis : produits phares à l’export Au départ centrée sur le marché local, l’entreprise s’ouvre progressivement au monde. I.es pays proches d’abord. Puis un peu plus loin, sous l’impulsion d’Alain Robert qui y entre en 1974 comme responsable de l’export. *** Parmi la gamme de boissons de la PME, il en est une qui fait particulièrement saliver au-delà des frontières.

Fonte: Tribune.

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A risentirci a domani.