Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 30 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vinitaly, l’Irpinia alla ribalta.
L’Irpinia dei vini alla ribalta alla 54esima edizione del “Vinitaly”, il Salone Internazionale dei vini e dei distillati in programma dal 10 al 13 aprile che, quest’anno, ha registrato l’adesione di oltre 4mila espositori. Sono 891e aziende vitivinicole della provincia, guidate dalla Camera di Commercio di Avellino, che parteciperanno alla quattro giorni di eventi, degustazioni tecniche, prestigiose verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati. Una vetrina dedicata al territorio e alle sue eccellenze, Una sfida nata dalla volontà di sostenere la filiera enologica irpina sui mercati internazionali, nell’attuale fase economica di ripartenza dopo la crisi pandemica da covid-19. Massiccia l’adesione da parte del mondo vitivinicolo irpino, a conferma della diffusa volontà di tornare alla normalità e, quindi, di riprendere a condividere esperienze, know-how e produzioni di eccellenza, come nella migliore tradizione della prestigiosa manifestazione internazionale.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Un progetto sulle terre del vino.
Turismo, domani la presentazione del blog per promuovere gli “itinerari di…vini”. Parte la seconda fase del progetto di promozione territoriale “Itinerari di….vini” per valorizzare progetti innovativi del turismo esperenziale. L’iniziativa, che già in autunno ha valutato e sostenuto con un finanziamento di 200mi1a euro iniziative turistiche soprattutto nei piccoli centri dell’Aquilano, della Marsica e della Valle Peligna, è stata promossa dalla Fondazione Carispaq e patrocinata dalla Camera di commercio Gran Sasso d’Italia. Il progetto e rivolto alla promozione di appuntamenti che valorizzano aspetti unici e irripetibili del territorio: le grotte, la montagna, gli altipiani, l’arte e l’antropologia, ma anche l’enogastronomia, le tradizioni, il folklore e il patrimonio culturale.
Fonte: Centro L’Aquila Avezzano Sulmona.
Caro prezzi e carenza di materie prime Per filiera del vino 1,1 miliardi di extra costi.
II boom dei prezzi e la carenza di materie prime, aggravati dalla guerra in Ucraina, mettono a rischio anche la crescita della filiera del vino. Filiera che, secondo uno studio Censis-Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, sarà aggravata quest’anno da extra costi per oltre 1,1 miliardi di euro. L’indagine parla di una “tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali”. II fatturato 2021 del comparto è stato di 13,6 miliardi. La variazione dei costi di produzione del prodotto vino fra febbraio 2021 e febbraio 2022, è stata del 10,5%, ossia 1.124 milioni di euro. Contribuiscono in modo sostanziale all’incremento dei costi di produzione le componenti dei prodotti energetici, che hanno fatto segnare tra febbraio 2021 e febbraio 2022 un +31,4% medio annuo, con un incremento dei carburanti pari al 38,3%, quello dell’energia elettrica del 16,7% e quello dei lubrificanti addirittura del 70%. Fra i fattori produttivi utilizzati nella coltivazione, fertilizzanti e concimi hanno visto crescere il livello del 32,3%.
Fonte: Conquiste del Lavoro.
Renzo Rosso sale ancora In Masi Agricola è al 10%.
Renzo Rosso (foto), attraverso la Red Circle investments, rafforza la partecipazione nell’azienda vinicola Masi Agricola, leader dell’Amarone, quotata a Piazza Affari, raggiungendo il 10%. Rosso era entrato in Masi Agricola nel maggio 2020 col 5%, per poi salire al 7,5% nel 2021.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Federico Delvai, 48 anni, trentino di Cavalese, laurea in economia a Ca’ Foscari di Venezia, è approdato alla AngeliniWines&Estates….
Realtà del gruppo Angelini, che comprende sei cantine tra Veneto, Friuli, Marche e Toscana. Delvai, che ha avuto incarichi di responsabilità prima al Gruppo Lunelli di Trento poi alla toscana Cecchi, è stato chiamato a operare nel ruolo di business development director nello staff del numero uno Ettore Nicoletto.
Fonte: Italia Oggi.
La Strada del vino e dei sapori della Piana Rotaliana in Trentino ha eletto presidente Paolo Dorigati.
Rosa Roncador è la vicepresidente. Succedono a Daniele Endrici e Luca D’Angelo. Fanno parte del direttivo Sergio Valentini, Luca Miorandi, Rosario Pilati e Vera Rossi, mentre il comitato composto anche da Elisabetta Donati, Daniele Endrici, Tatiana Moresco, Elena Pasquazzo, Martina Togn e Fabrizio Toninandel.
Fonte: Italia Oggi.
Il Prosecco traina gli spumanti.
Report dell’osservatorio Uiv-Vinitaly. Le sanzioni a Mosca pesano su vendite per 71 min Il Prosecco traina gli spumanti Usa primo mercato. In Russia crescita a due cifre ne1 2021. I1 Prosecco traina il successo degli spumanti italiani all’estero. Puntando dritto su Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Russia. Nel 2021 le bollicine tricolori hanno realizzato esportazioni per 1,82 miliardi di euro, di cui il 64% in Europa e il 26% in Nordamerica. La performance porta la firma del Prosecco, che, nelle sue varie versioni, ha realizzato 1,3 mld di euro, il 73% dell’export di sparkling. Il report dell’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly su dati Istat (che non tengono conto di eventuali triangolazioni) considera come base di riferimento il biennio 2020/21, allo scopo di depurare il dato degli ultimi 12 mesi dall’effetto «revenge spending», fenomeno che in pandemia ha determinato, a causa della diversa modulazione delle restrizioni anti-contagio, un rimbalzo (dopo la caduta del 2020) dell’export di vini e spumanti nel 2021.
Fonte: Italia Oggi.
Volano i vini premium di Pasqua cantine Oggi valgono il 53% del fatturato totale.
Volano i vini premium della cantina veronese Pasqua. Nel 2021 le vendite dei vini di fascia più alta hanno rappresentato il 53% del fatturato complessivo di Pasqua Vigneti e Cantine che ha chiuso l’esercizio con un giro d’affari consolidato di 63 mln di euro, in crescita del 14% sul 2020 e del 4% sul 2019. L’Ebitda si attestato a 8,6 min (+18%), il 14% dei ricavi. «Anche il primo trimestre dell’anno corrente è molto positivo», commenta il ceo Riccardo Pasqua, «e lo sarebbe stato di più senza i problemi connessi al boom delle materie prime. Comunque ci aspettiamo un annodi ulteriore crescita». Nel conto economico di Pasqua i vini premium sono balzati dai 25 mln del 2019 ai 32 min nel 2021. Anche i vini Rosé hanno compiuto un progresso poderoso, da 1 min del 2014 ai 9 del 2021(14% del totale giro d’affari).
Fonte, Italia Oggi.
Extra-costi sul vinicolo per 1,1 mld.
Il caro materie prime-energia provoca alla filiera del vino exta-costi di produzione per 1,1 mld di euro. A fare il calcolo sono il Censis e Alleanza cooperative agroalimentari vino con lo studio: «La febbre dei costi». In un anno l’aumento dei costi di produzione è stato del 10,5%. Il fatturato 2021 di filiera è di 13,6 mld, i consumi intermedi per la produzione hanno pesato per i178,4%; si sono avuti costi per 10,7 mid. Coi valori attuale si arriva a 11,8 mid.
Fonte, Italia Oggi.
Di vino.
II vino segna una evoluzione positiva dell’export +12,5%, e un incremento ancora maggiore si ha per acquaviti e liquori, +22,8%. Un’opportunità importante è data dall’e-commerce. È quanto emerso in un webinar di Ups e Federvini. La pandemia ha fatto crescere gli acquisti online di vino di donne e millennials oltre che dei più giovani (Generazione Z) che comprano vini dal prezzo medio più elevato. Lo rileva Wine Monitor di Nomisma. Tra i vini acquistati, le bollicine mettono tutti d’accordo, si va dal 26% dei baby boomers al 32% della Gen Z, mentre i rossi sono preferiti dai Millennials, 45%, e i bianchi dagli over 55. Approvato dal Comitato Nazionale Vini il «Modello Abruzzo» che prevede un’unica Igt (rispetto alle 8 esistenti), la menzione Superiore per tutte le doc, e le appellazioni provinciali.
Fonte, Italia Oggi.
Report di Intesa Sanpaolo: il futuro dell’agroalimentare italiano è nei distretti.
Il futuro dell’agroalimentare italiano è nel distretto. Specie se si parla di export. Secondo il monitor di Intesa Sanpaolo nel 2021 le esportazioni dei distretti agroalimentari hanno superato i 22 mld di euro: +9,2% sul 2020 (il trend di crescita va avanti dal 2010). Di più. Gli agro-distretti, al contrario di altre realtà manifatturiere, hanno realizzato un rimbalzo maggiore (+20,3%) dopo la battuta d’arresto del 2020. E il loro andamento è in linea con le performance dell’export italiano di cibi e bevande, che nel 2021 hanno superato i 50 mld di euro. A incidere, pert), è il rialzo dei prezzi alla produzione, con l’indice sul mercato estero che ha visto un +2,6%: a subire di più l’aumento dei prezzi è stato il comparto olio, +10,3%. Tra le filiere, a guidare l’export in valore è quella del vino: 6 mld di euro, +12,5% sul 2020 e +10,6% sul 2019.
Fonte, Italia Oggi.
Vino e carni, bailamme etichette.
Vignaioli indipendenti e Adiconsum chiedono più dati e meno confusione sulle bottiglie Vino e carni, bailamme etichette Ecologisti contro il Sistema di qualità del benessere animale. Una questione d’etichetta agita sia la filiera della carne sia il comparto vitivinicolo. Partiamo dalla prima: «Il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale» (SQNBA) è un’etichetta fuorviante, incapace di favorire una reale transizione verso sistemi di produzione che si allontanino dalle condizioni tipiche degli allevamenti intensivi»: lo hanno denunciato 14 associazioni aderenti alla «Coalizione contro le #BugielnEtichetta», di cui fanno parte, tra gli altri, anche Wwf e Greenpeace. Tutto nasce a seguito dell’incontro sulla certificazione su base volontaria organizzato dai ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e da Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento che, in applicazione del regolamento europeo n. 765/2008, attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura. «La proposta del governo è un vero e proprio inganno per i cittadini»: sostiene la Coalizione.
Fonte, Italia Oggi.
Vallepicciola, azienda vinicola nel cuore del Chianti Classico….
arricchisce la propria gamma di vini con il nuovo marchio di Champagne Petite Vallée, registrato al Comité Champagne (MA-4696-33-00193), organismo creato per gestire e tutelare gli interessi dei vignerons e dei négociants produttori dello Champagne. L’idea è frutto dell’amicizia tra Bruno Bolfo, proprietario di Vallepicciola, Michel Forget e Frédéric Jorez della maison Forget-Brimont, nel cuore della Montagne de Reims. Il progetto nasce per festeggiare i 35 anni di attività di Vallepicciola. Il nuovo brand vede quattro Champagne tra cui una speciale riserva destinata esclusivamente ai ristoranti della famiglia JRE – Jeunes Restaurateurs Italiani in tiratura limitata di sole 5mila bottiglie. Nel 2020 Vallepicciola ha registrato un fatturato di poco superiore a 1 milione di euro.
Fonte, Italia Oggi.
Non tutti i vini del Garda sono uguali.
La cantina Famiglia Olivini (a fianco, con tutti i componenti ) a Demesse Vecchie. Desenzano del Garda (8S). Non tutti i vini del Garda sono uguali La cantina Famiglia Olivini ha una lunga tradizione, tramandata da generazioni, che punta sulfa natura: azzeramento di pratiche invasive in campagna per preservare il più possibile territorio, sanità delle uve e bontà della produzione. uando si riavvolge il nastro delle storie legate al vino, spesso si scoprono due costanti. La prima: tutto inizia per la pura e semplice passione di un solo uomo, per una sua intima e quasi inspiegabile attrazione nei confronti della terra e di ciò che sa dare. La seconda: la medesima passione riesce a contagiare le generazioni future. È stato così anche per la Famiglia Olivini. È il 1970 quando Giuseppe Olivini, già affermato imprenditore bresciano, decide di vestire i panni di vigneron.
Fonte, Panorama.
La cantina Rosarubra presenta il primo vino con certificato Nft.
La cantina Rosarubra, con la sua linea Nft, apre le porte alla certificazione digitale. Gli Nft (non-fungible token), sono oggetti digitali che contengono l’atto di proprietà e il certificato di autenticità di un bene crittografato su una infrastruttura informatica chiamata blockchain, che ne garantisce l’unicità. In questo caso, sarà una prestigiosa bottiglia di vino Rosarubra invecchiata in tenuta. Un progetto innovativo che accompagnerà la nuova linea Vigne Lomanegra. Nove etichette a tiratura limitata: gli autoctoni abruzzesi Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Pecorino, accompagnati dagli internazionali Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Merlot, Moscato e Sauvignon, tutti da agricoltura biodinamica. Si tratta della prima linea di vini che aspira a rompere le barriere tra mondo fisico e mondo virtuale, usando la tecnologia blockchain e gli Nft.
Fonte, Centro.
Montepulciano terzo vino più venduto nel Belpaese.
È il terzo vino più amato del Belpaese, con circa 10 milioni di litri venduti. In Italia, sullo speciale podio delle bottiglie più acquistate al supermercato, c’è il Montepulciano d’Abruzzo. La Doc simbolo della regione, insieme a Chianti e Lambrusco, si riconferma il vino più ricercato sugli scaffali della grande distribuzione. A documentarlo è la ricerca IRi per Vinitaly che ha reso noti I primi dati del tradizionale studio che verrà presentato il prossimo 11 aprile a Verona in occasione del Salone internazionale dei vini e dei distillati. Presente in Abruzzo sin dalla metà del Settecento e coltivato su circa 17 mila ettari di territorio regionale, con un trend in continua crescita (negli ultimi anni oltre il 70% dei nuovi impianti sono stati realizzati con questo vitigno a testimonianza della sua ampia diffusione), il Montepulciano si colloca dunque a pieno tito- lo tra i grandi rossi italiani all’interno del panorama nazionale.
Fonte, Messaggero Abruzzo.
Sos scorte in Russia, il 30% del vino è italiano.
L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. E’ quanto emerge dallo studio di Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dai Ristoratori e Albergatori della Federazione Russa sui problemi di approvvigionamento che non riescono a ricevere i prodotti necessari a causa delle sanzioni. Sull’agroalimentare continua a pesare l’embargo deciso da Putin come risposta alle sanzioni occidentali per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni. Al danno delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione del Made in Italy.
Fonte, Cronache di Napoli.
Il lambrusco in tour per farsi apprezzare in venti enoteche.
Sono 26 ventisei le Cantine associate al Consorzio Tutela Lambrusco che partecipano all’iniziativa “Anteprima Fiere Vino — Wine Tasting MCW — Speciale Lambrusco Dop”. Si tratta di un vero e proprio giro d’Italia del Lambrusco, organizzato in collaborazione con Gambero Rosso da Enoteca Regionale Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Mediterranean Cheese and Wine. L’associazione Confcooperative Modena segnala la partecipazione delle 4 Cantine aderenti: Cantina di Carpi e Sorbara, Santa Croce di Carpi, Formigine Pedemontana e Settecani di Castelvetro. In questo giro d’Italia oltre venti enoteche italiane da Trento a Palermo, passando per Milano, Firenze, Roma e Napoli (solo per citare alcune città), ospitano assaggi e degustazioni gratuite di sedici diversi tipi di Lambrusco protagonista vino Lambrusco.
Fonte, Gazzetta di Modena.
Seimila presenze in tre giorni per Sana Slow Wine Fair.
Prossima edizione dal 26 febbraio 2023 Con oltre 6.000 appassionati, buyer e professionisti che hanno visitato le 542 cantine arrivate in presenza dall’Italia e da 18 altri paesi, chiude oggi nei padiglioni di Bologna Fiere la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, «la fiera del vino buono, pulito e giusto». Nord Europa, con prevalenza di Germania e Danimarca, e Usa sono stati i paesi più presenti in fiera tra i buyer. Nata dal connubio fra la trentennale esperienza del quartiere fieristico nel mondo del biologico, con il salone internazionale Sana, e l’impegno di Slow Food sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale, «Sana Slow Wine Fair ha risposto alle aspettative», segnalano gli organizzatori diffondendo le date della prossima edizione: dal 26 al 28 febbraio 2023.
Fonte, Corriere di Bologna.
Concorso sui Sauvignon Ripartenza con due ori per la Cantina Rauscedo.
II presidente scrive ai soci dopo i mesi dell’inchiesta e le difficoltà «Abbiamo sofferto ma vogliamo dimostrare che si può migliorare» Concorso sui Sauvignon Ripartenza con due ori per la Cantina Rauscedo. Siamo inciampati, abbiamo sofferto, vogliamo dimostrare al mondo che si può rinascere e migliorare». Nella lettera che il consiglio di amministrazione della Cantina di Rauscedo ha inviato ai suoi 370 soci c’è l’essenza di un percorso che, dopo un’indagine che ha segnato profondamente la cantina, ora porta a risultati importanti: due Sauvignon targati Rauscedo si sono aggiudicati le medaglie d’oro al Concours mondial du Sauvignon, una competizione internazionale e itinerante che ogni anno valuta i migliori vini della categoria. Le bottiglie di Cantina Rauscedo Sauvignon 2020 sono state premiate con l’oro italiano, conquistandosi anche il titolo di “Rivelazione Italia”.
Fonte, Messaggero Veneto Pordenone.
Enoteca, ma popolare riapre a Cantù lo storico spazio Arci.
Enoteca, ma popolare Riapre a Cantù lo storico spazio Arci on sarà soltanto una mescita di vino, ma un luogo di incontro fra giovani e non solo, nel segno della musica, della cultura, della politica. Uno spazio aperto». Così Danilo Lillia, presidente del circolo Arci “Terra e Libertà”: i124aprile, a Cantù, vi sarà un’anteprima parziale, con l’edizione numero l0 del Lario Critical Wine, delle attività che l’Enoteca Popolare, in fase di definizione, intende portare avanti in via Ettore Brambilla. Terra e Libertà intende infatti raccogliere, per il futuro, il testimone dal circolo Arci “Vuginio Bianchi”, chiuso nei mesi scorsi. Quindi, lo spazio di via Ettore Brambilla che va verso la riapertura. «Pronti per il nostro primo evento negli spazi dell’Enoteca Popolare? Vi aspettiamo i124aprile per lo storico evento Lario Critical Wine!
Fonte, Provincia Como.
Produttori lombardi al Vinitaly sotto un’unica bandiera.
Lombardia compatta al Vinitaly: la partecipazione all’edizione 2022 della fiera dedicata al buon bere, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona, sarà caratterizzata dalla presenza dei consorzi lombardi sotto un’unica bandiera. Protagonisti, in un padiglione da tremila metri quadrati, di un ricco cartellone congiunto di iniziative con Regione e Unioncamere a fare da guida. Tra loro il Consorzio vini mantovani, in rappresentanza di oltre 1800 ettari di vigneto, e il Garda Doc, che nel Mantovano pub contare su circa 500 ettari. Una dozzina le cantine mantovane: del gruppo Gozzi, Ricchi, Tenuta Maddalena, Lebovitz, Cantina sociale di Quistello, Bertagna, Virgili, Caftani, Cantina di Gonzaga e la Prendina.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
l ritono di Vinitaly Nuovi mercati e brindisi di qualità.
Dal 10aprile. La produzione lombarda troverà posto in un padiglione da 3mila mq con tutti i Consorzi locali Bene l’export 2021, ma pesa molto l’attuale incertezza. Con i costi e internazionale, e Vinitaly è un Mantovani, Valtènesi Riviera appuntamento imprescindibile Del Garda Classico, Garda Doc, in íbrte aumento per le nostre imprese vitivinicole Cellatica Doc, Vini Di Valtellina, il settore le». I vini lombardi saranno Docg, 21 Doc e 15 Igt, oltre alle cantine piene d’ottimismo saranno presenti in un padiglione da sue etichette proporrà ai visitatori 3mila metri quadrati in cui assaggiatori. Il Panel Unioncamere Lombardia 3mila ospitati tutti i Consorzi della kermesse.
Fonte, Provincia Sondrio.
Torna Tipicità: Marche in tavola.
Fermo, da sabato la rassegna delle eccellenze regionali con 130 espositori e 90 eventi. Vini, birra artigianale, agrichef, pasta e olio biologici: «La nostra proposta turistica veicolata attraverso l’enogastronomia». Un format tutto nuovo, 130 espositori e 90 eventi in cartellone. Al via la trentesima edizione di Tipicità Festival, in programma al Fermo Forum da sabato prossimo a lunedì 4 aprile. E stavolta si torna in presenza dopo le passate edizioni «virtuali». Cinque le aree tematiche nei 10mila mq del padiglione e tante regioni ospiti come Umbria, Toscana, Sicilia, e Paesi come Regno Unito. Dal Canada in arrivo la Console Generale d’Italia a Montreal e poi il caporedattore del TG 5 Gioacchino Bonsignore, da Radio Rai Marco Ardemagni e Tinto e il direttore di Wall Street Italia Leopoldo Gasbarro.
Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
Il Grignolino torna a splendere e piace sempre di più.
Due giorni di assaggi con gli 85 produttori dell’Astigiano, del Casalese e del Monferace. Il Grignolino, l’autoctono monferrino dal carattere un poco spigoloso, dopo anni di silenzio, torna ad avere un certo appeal su consumatori, critica enogastronomica e addetti ai lavori. Piace ai giovani e agli stranieri, interessa i giornalisti di settore ed è sempre più presente nel portfolio degli importatori stranieri. Un’inversione di tendenza sempre più evidente negli ultimi anni, che ha portato molti viticoltori a crederci di nuovo e a impiantare nuovi vigneti nell’Astigiano e nel Casalese. Ne hanno avuto la conferma nel weekend gli organizzatori di «Grignolino, il Nobile Ribelle», una due giorni ospitata a Grazzano Badoglio e dedicata alle numerose interpretazioni di questo vitigno che, con i suoi tannini vivaci, si presta a diversi tipi di vinificazione (in acciaio, in legno, in anfora) e d’invecchiamento.
Fonte, Nuova Provincia (Asti).
“Prodotto vitivinicolo come patrimonio culturale”. Il forum.
“Il prodotto alimentare vitivinicolo come patrimonio culturale. Profili giuseconomici ed imprenditoriali”. E’ il tema del convegno che si svolgerà a partire dalle 15 nella Biblioteca Comunale, il 1° aprile, col patrocinio del Comune di Martina. Docenti universitari, avvocati, esponenti istituzionali, imprenditori, operatori enogastronomici e turistici approfondiranno strumenti e tutele legali di cui gli imprenditori possono usufruire nella commercializzazione e nella valorizzazione dei propri prodotti tipici locali. Interverranno per l’Ordine degli Avvocati il presidente avvocato Antonio Vito Altamura, i consiglieri avvocati Antonella Semeraro e Luca Panarelli, il presidente Scuola Forense di Taranto avvocato Paola Donvito, il segretario dell’Anf, Lucio Tommasini di Taranto avvocato Laura Di Santo, il giudice di pace, avvocato Alessandra Di Biase, l’assessore Regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il presidente della Provincia di Taranto Giovanni Gugliotti e il sindaco di Martina Franco Ancona.
Fonte, Taranto Buonasera.
Dall’Europa arriva lo stop al vino «Bolgaré» Vittoria di Bolgheri contro il marchio bulgaro «troppo simile», che sarà ritirato.
Non potrà esistere un «Bolgheri» made in Bulgaria. L’Euipo, ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, ha riconosciuto dopo 5 anni di battaglie legali le ragioni del Consorzio Doc Bolgheri e Bolgheri Sassicaia contro il marchio «Bolgaré». Che ora dovrà essere ritirato. II Consorzio aveva dichiarato guerra a una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar che, nel 2017, aveva fatto domanda di registrare il marchio. «La decisione, emessa lo scorso 21 marzo ma pubblicata solo ieri, è fondamentale per noi e per tutto il sistema delle denominazioni, e potrà rivelarsi dirimente anche per risolvere questioni ancora in essere che vedono minacciato il Made in Italy» scrivono dal Consorzio di Bolgheri. La registrazione era già avvenuta e una prima opposizione del Consorzio era stata respinta.
Fonte, Corriere Fiorentino.
Momento d’oro per il vino: export 7,4%. Suonano la carica.
Suonano la carica 600 cantine toscane La classifica dei più venduti in Italia vede al primo posto il Chianti con +3,7% per volume e +5,4% per valore L’intero mercato del nettare di Bacco vale 700 milioni di litri per un valore di due miliardi e 269 milioni di euro. Sono 600 le cantine toscane che saranno presenti a Vinitaly a Verona (10-13 aprile), la più importante fiera del vino italiano che torna in presenza dopo il periodo pandemico. Un bel numero considerando il totale degli espositori che si attesta attorno ai 4.500. In un momento d’oro perché crescono export, con un + 7,4%, e i prezzi del Made in Tuscany, nonostante la flessione della produzione (circa -7% per il 2021 a causa di gelate e siccità). Questi i numeri rilasciati da Ismea e presentati durante le ultime anteprime del vino toscano: una cifra che colloca la produzione toscana 2021 tra le più basse rispetto agli ultimi 5 anni.
Fonte, Tirreno Toscana Economia.
La start-up del vino senza intermediari a caccia di investitori (che diventano soci).
L’azienda follonichese ispirata ad Airbnb aumenta il capitale «Obiettivo: 10 milioni di euro di transazioni entro il 2025» «Con il nostro sistema il cliente risparmia c il piccolo produttore guadagna cli più». Più di 400 produttori vinicoli iscritti nella piattaforma, 2.200 etichette a disposizione dei clienti, 35mila bottiglie consegnate fino a oggi in 45 Paesi di tutto il mondo. E adesso anche un aumento di capitale di 450mi1a euro. Sono i numeri di Air Wines, la start-up nata nel 2018 dall’intuizione dell’imprenditore follonichese Matteo Casuccio, che assieme al socio Patrizio Dini ha creato uno dei portali più innovativi nel settore della vendita del vino: una piattaforma che, senza passaggi intermedi, consente ai produttori di vendere direttamente al cliente finale. L’azienda si ispira al modello di impresa di Airbnb mettendo in pratica la disintermediazione del mercato. Il cliente finale, sul sito www.ariwns.com, può scegliere l’etichetta preferita che gli verrà recapitata a domicilio partendo direttamente dalla cantina del produttore; consentendo a chi vende di guadagnare di più e a chi compra di pagare di meno evitando tutta la catena di distribuzione, saltando grossisti e connessi ricarichi di prezzo.
Fonte, Tirreno Grosseto.
Vigorello festeggia cinquanta vendemmie.
Primo Supertuscan prodotto nel Chianti Classico, si fa riconoscere per eleganza È la massima espressione dell’enologia dell’azienda San Felice (Gruppo Allianz). Dopo la recente acquisizione di Batzella srl a Bolgheri, l’agricola San Felice, di proprietà del Gruppo Allianz, ha un anniversario importante da segnare sul calendario. Infatti con l’annata 2018, in uscita, Vigorello, il primo Supertuscan prodotto nel Chianti Classico, festeggia le 50 vendemmie. Un vino divenuto negli anni iconico e riconosciuto per la sua eleganza e longevità. La storica azienda toscana, situata nel cuore del Chianti Classico a Castelnuovo Berardenga si estende nei territori d’elezione della viticoltura della regione, come Montalcino e Bolgheri. Vigorello nasce nel 1968 come Sangiovese in purezza, quando ancora i limiti imposti dal disciplinare di produzione della Doc Chianti Classico non lo consentivano ed ha rappresentato un vero e proprio punto di rottura con i sistemi di produzione tradizionale.
Fonte, Tirreno Toscana Economia.
Bettino Ricasoli, il barone che inventò il Chianti.
Oggi Francesco, un suo discendente, guida la tenuta del Castello di Brolio e lancia un nuovo vino: Casalferro 2018, caratterizzato da un Merlot in purezza. La stazione Leopolda, una masterclass è stata dedicata alle 9 decadi di questo Sangiovese toscano così caratteristico, con un salto temporale in bottiglia che ha corso dal 1949 fino ai giorni nostri. E proprio la prima bottiglia era il 1949 di Brolio, la Riserva del Barone Ricasoli. Un vino monumento ancora vivo, caratterizzato da sentori agrumati come l’arancia sanguinella e con una fine acidità. Quella di Castello di Brolio è la tenuta tra le più antiche del Chianti Classico e la più grande per estensione conta 1.200 ettari di cui 240 vitati.
Fonte, Tirreno Toscana Economia.
La quotata Gruppo Masi Red Circle sale al 10% del capitale.
Red Circle Investments srl ha raggiunto la soglia del 10% del capitale sociale di Masi Agricola spa, società vitivinicola con sede a Gargagnago di Valpolicella (Verona), quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium. La finanziaria che fa capo a Renzo Rosso ha informato la società di avere raggiunto il 25 marzo 2022 la soglia del 10% del capitale sociale rappresentativo di azioni che conferiscono diritto di voto (dal precedente 7,5%). A seguito del cambiamento, gli azionisti che detengono una partecipazione almeno pari al 5% («azionisti significativi») nella società risultano Sandro Boscaini, presidente del Gruppo Masi, con il 24,5%; Bruno Boscaini con un altro 24,5% e Mario Boscaini con un’uguale percentuale. «Questo rappresenta un ulteriore riconoscimento per Masi», commenta il presidente Sandro Boscaini, «che ha visto nei mesi scorsi l’interesse di molti attori; ad esempio l’investimento di Enpaia.
Fonte, Arena.
Vinacce allungate con l’acqua rinasce la bevanda dei nonni.
Dopo avere ideato il sakè italiano, il giovane querese Nicola Coppe ha lanciato “Acquerello” La ricetta, opportunamente modificata va a ripescare nelle antiche tradizioni vitivinicole Vinacce allungate con l’acqua rinasce la bevanda dei nonni Prezioso il supporto dell’amico bartender Stefano Canova rientrato dall’Australia icola Coppe non si ferma più: il giovane querese, ideatore y \ del sakè italiano e dei fermentati alla frutta ha dato inizio al progetto “Acquerello”. Una sorta di bevanda che rispecchia la tradizione vinicola, ma che si arricchisce al tempo stesso di aspetti innovativi, a cominciare dagli elementi con cui viene prodotta: bucce d’uva freschissime (da vigne naturali non trattate), acqua (in egual porzione a quella delle bucce) e zucchero, il quale viene aggiunto in piccolissima parte solo per la presa di spuma finale (in quanto il minore grado alcolico che presentano questi “vinelli” viene compensato da un abbondante gasatura naturale in bottiglia).
Fonte, Corriere delle Alpi.
I distillati Cracco sbarcano in città «Un ristorante? Non è il momento».
Lo chef stellato al Marciano pub Linea bio, il sale ingrediente segreto «CON LA PANDEMIA I GIOVANI CUOCHI SI SONO SPAVENTATI È MANCATA LA VISIONE ADESSO VA CREATA UNA NOSTRA CATEGORIA». “Cracco distillati” sbarcano in laguna. Creati dallo chef vicentino di fama internazionale, tra i protagonisti del seguitissimo “Masterchef Italia”, sono stati presentati ieri al Marciano Pub di Cannaregio, dove sarà possibile degustarli non solo in loco ma anche a casa, acquistando la bottiglia in negozio. Cuzziol Beverage, azienda leader nella distribuzione di distillati, birre e bevande del Triveneto, accoglie dunque con entusiasmo – nella propria selezione – la raffinata collezione dello chef stellato, formata da gin organico composto da bacche di ginepro, salvia sclarea e bucce di limone, da limoncello.
Fonte, Gazzettino Venezia.
Distretti agroalimentari vini veronesi e Prosecco in testa per esportazioni.
Prosegue ininterrotto dal 2010 il trend di crescita dell’export italiano nell’agroalimentare, che non si ferma nemmeno durante la pandemia. Nel 2021 le esportazioni a prezzi correnti dei distretti agroalimentari italiani si chiudono con un bilancio che supera i 22 miliardi di euro (+9,2%rispetto all’anno precedente). È stato pubblicato ieri il Monitor dei distretti agroalimentari, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Quasi tutte le filiere si posizionano su livelli di esportazioni superiori al pre-pandemia. Se guardiamo al Veneto, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene nel 2019 aveva segnato un export di 746 milioni, calato a 718 nel 2020 e cresciuto a 829 milioni lo scorso anno. La crescita dalla pandemia è stata dell’11,2%. Oltre al prosecco è da segnalare l’andamento positivo dei vini del distretto veronese: l’export ha superato il miliardo, attestandosi a 1.123 milioni nel 2021.
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
In cantina la parola d’ordine è sostenibilità.
Cinquant’anni fa la parola d’ordine era massima produttività; alla fine degli anni Novanta arrivarono i giapponesi con la filosofia qualità totale. Oggi domina una frase: «Sostenibilità ambientale». Sul tema abbiamo intervistato due cantine che in tempi non sospetti hanno creduto e investito in sostenibilità a vari livelli.” Alla cooperativa Terre del Barolo di Castiglione Falletto, il direttore Stefano Pesci e l’agronoma Martina Tarditi spiegano: «Per noi la sostenibilità è totale, sia nei vigneti dei nostri associati, correlata ai nuovi trattamenti antiparassitari, condotti in relazione all’andamento climatico, sia nei vini, per primi quelli della nuova linea Arnaldo Rivera. Un gruppo di lavoro interno segue tutte le pratiche relative alle certificazioni. Sulle concimazioni diamo priorità a quelle organiche: sovesci, inerbimenti e, quando possibile, letame di stalle familiari. Sono banditi i diserbanti chimici; per gli antiparassitari attuiamo un progetto green che prevede il controllo di residui sull’uva. La cantina da alcuni anni incentiva le produzioni biologiche certificate e produce vini biologici. Il 90 per cento dei soci aderisce ai progetti di sostenibilità, ricevendone i giusti incentivi. Speriamo di arrivare al 100 per cento».
Fonte, Gazzetta d’Alba.
Regione – Vinitaly, 58 aziende vitivinicole e 6 produttori di olio dal Lazio, 8 saranno ciociare.
58 aziende vitivinicole nel Padiglione di 1800 mq del Vinitaly e 6 produttori dell’olio nei 150 mq al Sol&Agrifood con un ricco calendario di appuntamenti. E’ stato presentato questa mattina, presso THE BOX a Roma, il programma della partecipazione della Regione Lazio, in collaborazione con Arsial ed Excellence, ai prossimi Vinitaly e Sol&Agrifood in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Una importante occasione in cui Il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio e con un ricco calendario di appuntamenti, illustrato dall’Assessora Agricoltura, Promozione della filiera e della cultura del cibo, Enrica Onorati, insieme alle assessore al Turismo, Valentina Corrado, e alla Transizione Ecologica, Roberta Lombardi, e al presidente di Arsial, Mario Ciarla. A moderare l’incontro, Pietro Ciccotti, founder di Excellence, alla presenza di rappresentanti delle associazioni di categoria, istituzionali, scuole alberghiere, ristoratori e proprietari di enoteche del territorio regionale.
Fonte: TG24.info.
Finisce un’era in Borgogna: Aubert de Villaine lascia la guida di Domaine de la Romanée-Conti.
Alla co-gestione della cantina più celebrata del mondo il nipote Bertrand de Villaine, insieme a Perrine Fenal. Finisce un’era in Borgogna: Aubert de Villaine co-proprietario di una delle cantine più prestigiose del mondo, Domaine Romanée-Conti, icona della Borgogna, e protagonista dell’ultimo mezzo secolo di uno dei territori più storici ed importanti nel panorama mondiale, secondo fonti di stampa internazionale, ha lasciato il suo incarico nella tenuta, sostituito dal nipote, Bertrand de Villaine, nominato co-manager della tenuta in dicembre 2021.
Fonte: WineNews.
Vino: da energia a materie prime 1,1 mld di costi in più.
E’ salato il conto che sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana che dovrà pagare oltre 1,1 miliardi di euro a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime. Una vera tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali. È quanto emerge dallo studio Censis- Alleanza Cooperative Agroalimentari ‘Vino, La febbre dei costi’. “Un carico aggiuntivo sulla redditività delle imprese che andrà a erodere i loro margini, compromettendone anche la loro capacità competitiva sui mercati internazionali”, ha detto il Coordinatore Vino di Alleanza, Luca Rigotti, spiegando che il calcolo si basa sui 13,6 miliardi di fatturato 2021 della filiera e su una variazione del 10,5% dei costi di produzione tra febbraio 2021 e lo stesso periodo 2022.
Fonte: ANSA.it.
“Per fermare gli aumenti del vino stop alle bottiglie di vetro”.
La presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini, lancia la proposta di autorizzare materiali diversi per imbottigliare. Un aumento del prezzo dei vini sarà inevitabile. A meno che non vengano autorizzati materiali diversi nei disciplinari di produzione e non si imbottigli, ad esempio, con alcuni tipi di cartone o di plastica. A lanciare l’allarme è Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo (l’associazione che riunisce i consorzi lombardi del vino), intervistata dall’AGI. L’aumento dei prezzi e la guerra “destano grandissima preoccupazione. Dopo due anni di pandemia abbiamo una ripresa della domanda, ma in questo momento il problema è l’acquisto materiali che per mondo vino sono indispensabili, come il vetro, i cartoni”, denuncia Prandini. A bocce ferme, continua la presidente, “degli aumenti saranno inevitabili sul prezzo finale. Il vetro da marzo ad aprile aumenta del 12%. Ci è stato comunicato con un mese di preavviso, quando il mercato è già uscito con i listini del 2022. È evidente che la filiera dovrà proteggersi. Non c’è alternativa al vetro. Se il disciplinare dice che il tuo vino è Lugana doc o Garda doc solo se imbottigliato in vetro, bisogna cambiare il disciplinare e non si fa in un giorno”. Si potrebbe, suggerisce Prandini, “autorizzare delle soluzioni, utilizzando in via sperimentale materiali diversi”.
Fonte: AGI.
Energia e crisi Ucraina, per il vino italiano il conto è salato: 1,1 miliardi di euro.
Lo studio di Censis e Alleanza Cooperative Agroalimentari analizza la “febbre dei costi”: per le cantine italiane una netta riduzione dei margini. E parte degli aumenti si riverserà sui clienti. L’allarme rincari per il boom dei prezzi dell’energia e delle materie prime raggiunge anche la filiera vinicola italiana. Il rischio è di un impatto pesante che intaccherà la redditività delle imprese e la loro capacità competitiva sui mercati internazionali. Contribuiscono in modo sostanziale all’incremento dei costi di produzione le componenti dei prodotti energetici, che hanno fatto segnare tra febbraio 2021 e febbraio 2022 un +31,4% medio annuo, con un incremento dei carburanti pari al 38,3%, quello dell’energia elettrica del 16,7% e quello dei lubrificanti addirittura del 70%. Fra i fattori produttivi utilizzati nella coltivazione, fertilizzanti e concimi hanno visto crescere il livello del 32,3%. Pesa però anche l’aumento dei costi di materiali come vetro (+8,5%), sughero (+9,4%) e imballaggi (tra il +24 e il +30%).
Fonte: La Repubblica.
Vino, dai rincari per energia e materie prime extracosti per 1,1 miliardi.
Extracosti da oltre 1,1 miliardi di euro per la filiera vitivinicola italiana a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime, una constante erosione del reddito dei produttori e il rischio concreto di perdere competitività soprattutto sui mercati internazionali. A crescere è ogni singola voce di costo: imballaggi, vetro, sughero, fertilizzanti, concimi, trasporti, carburanti e soprattutto energia elettrica. E non solo i prezzi sono alle stelle, ma si registra una sempre più grave carenza e lentezza negli approvvigionamenti. Per questo, alla luce degli incrementi dei costi, la filiera vitivinicola ritiene opportuno uno spostamento nei tempi dell’applicazione delle regole europee sulla sostenibilità, a partire dal Farm to Fork e chiede decisione un intervento europeo sui costi dell’energia, metterndo un tetto condiviso al prezzo dell’energia e del gas e valutando la possibilità di svolgere il ruolo di acquirente unico sul mercato. È quanto emerso oggi dallo studio Censis-Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, “La febbre dei costi” presentato a Roma. Il fatturato 2021 della filiera è pari a 13,6 miliardi di euro. Applicando a questo dato la quota del 78,4% dei consumi intermedi necessari alla produzione, si determina il valore dei consumi intermedi della filiera in 10,7 miliardi per il 2021.
Fonte: L’Opinionista.
10 cose che la moda e il vino hanno in comune.
Il mondo vitivinicolo e quello sartoriale si sono sempre affascinati a vicenda, incuriositi, annusati (per restare in tema) ma mai si erano uniti come sta accadendo da qualche mese a questa parte. E finalmente verrebbe da dire. Questi due settori di punta del made in Italy hanno molto in comune e la loro sinergia ha tutte le carte in regola per sviluppare una vasta eco mondiale. Si guardi ad esempio al la collaborazione fra lo storico brand enologico Donnafugata e la casa di moda di Dolce&Gabbana. I due stilisti hanno recentemente disegnato quattro etichette prodotte dalla cantina con sede a Marsala (TP): il Rosa (rosato etneo da uve Nerello Mascalese e Nocera), l’Etna Bianco Isolano (Carricante in purezza), l’Etna Rosso Cuordilava (da sole uve Nerello Mascalese) e il Tancredi (storico blend di Cabernet Sauvignon, Nero d’Avola e Tannat, prodotto nella zona di Contessa Entellina).
Fonte: Agrodolce.
I soldi non fanno la felicità, ma il vino costoso sì.
I super ricchi puntano su bottiglie e etichette di valore. Tra gli investimenti nel lusso, il settore vitivinicolo ha registrato la crescita più alta. Nft e edizioni limitate fanno presagire un’ulteriore crescita della performance di questo mercato. Non c’è crisi per il vino pregiato: secondo il Knight Frank Luxury Investment Index, il settore ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 (+16%) con un boom del +137% negli ultimi 10 anni. Basti pensare che l’indice di riferimento Liv-ex 100 nel 2021 ha registrato un +23%, in crescita anche a gennaio 2022 (+1,8%). Secondo Luigi Sangermano, imprenditore del lusso e AD di Laurent-Perrier Italia: “Stiamo parlando di un mercato sicuro, poco volatile e con un grande potenziale di rendimento che non risentirà delle problematiche legate al tragico conflitto tra Russia e Ucraina”. Nuovo impulso agli investimenti anche dal mercato delle bottiglie NFT su blockchain.
Fonte: Linkiesta.
Il vino italiano alle prese con il forte aumento dei costi, tra mercato interno ed export.
A WineNews le riflessioni di Andrea Toma, direttore di ricerca del Censis, che ha analizzato il momento insieme ad Alleanza delle Cooperative. A WineNews le riflessioni di Andrea Toma, direttore di ricerca del Censis, che ha analizzato il momento insieme ad Alleanza delle Cooperative. “Questi aumenti concentrati nel tempo di energia e materie prime metteranno a rischio i margini e la sopravvivenza di molte imprese. È uno scenario inatteso. Ci saranno effetti sulla domanda interna, sui consumi e sulle esportazioni, con attese che andranno ridimensionate”.
Fonte: WineNews.
STAMPA ESTERA
Un investissement de 20 millions d’euros pour abriter les équipes Vigne et Vin à Montpellier.
Laurent Torregrosa, directeur de l’Institut des Hautes Etudes de la Vigne et du Vin (IHEV), ve.lt assembler chercheurs, enseignants, etidiants, entreprises travaillant sur les différentes structures de recherche sur la vigne et le vin dans un mène bátiment. (Crédits . J. Kändier) Michèle Trévoux pour mettre en valeur l’expertise montpelliéraine en recherche et formation sur la vigne et le vin, un nouveau bätiment verra le jour à l’horizon 2025 sur le site de l’Institut Agro. Un investissement de 20 millions d’euros. A Montpellier, la recherche et l’enseignement sur la vigne et le vin ne date pas d’hier. L’expertise des chercheurs montpelliérains s’est particulièrement illustrée à la fin du 19e siècle, lorsqu’un de ses chercheurs a trouvé la solution pour lutter cortre le phylloxera, fléau qui a ravagé le vignoble français. Aujourd’hui encore, la métropole montpelliéraine concentre une forte population de chercheurs et d’enseignants dédiés à cette filière viticole : près de 300 personnes travaillent sur les thématiques de la vigne et du vin, que ce soit à l’Institut Agro (Institut national d’enseignement supérieur pour l’agriculture, l’alimentation et l’environnement, anciennement Montpellier SupAgro), l’Inrae, l’Université de Montpellier ou l’Institut français de la vigne et du vin (IFV).
Fonte: Tribune.
Pourquoi ce viticulteur de 60 ans n’a pas encore transmis son exploitation.
Dans ce village de Charente-Maritime, l’activité est concentree autour de la viticulture pour la production du Cognac- (Crédits Maxime Giraudeau) Maxime Giraudeau, en Charente-Maritime. En Charente-Maritime, un viticulteur de 60 ans approche de la retraite, sans avoir pu transmettre ses terres comme il l’aurait voulu. Un exemple qui illustre la difficulté des agriculteurs à se séparer totalement de Ieurs exploitations. Avec la terre, vient aussi un socle de valeurs. Les ouvriers s’affairent à travers les rangs de vignes. C’est la saison de la taille dans le vignoble du Cognaçais. Sur ces plaines charentaises silencieuses, seuls résonnent les petits moteurs des sécateurs électriques. Deux tailleurs sont à la manoeuvre sous le ciel gris, pour redonner forme à la vigne avant qu’elle ne bourgeonne au printemps. ‘Philippe?* Oui on le connalt. On a entendu que ses neveux doivent reprendre’, croit savoir l’un. Dans un village de 400 habitants, pour une vingtaine de vrticulteurs, les nouvelles de clocher, on adore ça. A quelques centaines de mètres de là, une grande bâtisse en pierre surplombe les hectares de vignes alentours. Sur le portail d’entrée, les initiales du premier propriétaire de la maison, entrée dans la famille depuis quatre générations. Son actuel occupant nous renseigne : ‘%e vais vendre une partie de mes vignes à des neveux’. Cette fois, la rumeur s’accorde avec la réalité.
Fonte: Tribune.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.