News Vitivinicole e tenute agricole di mercoledì 9 febbraio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 9 febbraio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Pierluigi Guarise è il nuovo ad di Collis Veneto Ovine group….
Consorzio cooperativo della provincia di Verona. Guarise, 59 anni, arriva in Collis dopo essere stato per 23 anni direttore generale di un gruppo che ha riunito più realtà consortili del Veneto e della Lombardia per arrivare a essere l’odierno Consorzio Agrario del Nordest. Oltre ad essere ad di Collis, Guarise sarà ad della controllata Cantine Riondo, società che imbottiglia e distribuisce i vini conferiti dalle cantine socie del gruppo, Cantine dei Colli Berici e Cantina di Colognola ai Colli.

Fonte: Italia Oggi.

La Fondazione Enpaia, l’ente nazionale di previdenza e assistenza degli addetti e impiegati in agricoltura….
Ha acquistato il 4% di Masi Agricola spa, azienda vitivinicola, gestita dalla famiglia Boscaini, radicata in Valpolicella Classica, che produce e distribuisce vini di alto pregio, ancorati ai valori del territorio delle Venezia, tra cui l’iconico Amarone.

Fonte: Italia Oggi.

Intervista a Matteo Ascheri – Sua maestà Barolo alla riscossa.
Matteo Ascheri, presidente del consorzio: bene pure il Barbaresco. L’azienda familiare vince Sua maestà Barolo alla riscossa 15, 8 min di bottiglie sul mercato nel 2021. Lo sfuso a 9 € ll. Un 2021 da ricordare per Barolo, Barbaresco e vini di Langa. Anche meglio del 2020, chiuso in crescita nonostante la pandemia. Per Matteo Ascheri, presidente del consorzio, è una conferma: «Il nostro modello di azienda familiare produce vini unici che stimolano la domanda anche nei momenti difficili», dice a ItaliaOggi. Ma passiamo ai numeri: nel 2021 sono state immesse sul mercato 15,8 min di bottiglie di Barolo Docg, +22% sul 2020 e +26% sul 2019: il Barbaresco Docg con 4,6 min di bottiglie è cresciuto del 17% sul 2020 e del 7,7% sui 2019. Un colpo d’acceleratore che, secondo i produttori, ha svuotato le cantine e spinto ai massimi il prezzo dello sfaso. Secondo la Cdc di Cuneo, le quotazioni del Barolo 2018 oscillano tra 7,80 e 7,97 euro al litro (iva esclusa) mentre quelle del Barbaresco 2018 tra 4,77 e 4,90.
Fonte: Italia Oggi.
Giù i toscani dop: -38% Maremma, -33% Brunello.

Fonte: Italia Oggi.

Pessimo avvio d’anno peri vini toscani dop. A gennaio lo scivolone delle principali 14 dop toscane si misura nel -6% medio, a 21,6 min di bottiglie, ma impressionano il -38% della Maremma, il -33% del Brunello di Montalcino e il -21% del Chianti. Limita i danni il Chianti Classico con il -4% mentre l’Igt cresce del 9%. I dati sono dell’Associazione vini toscani che per il 2021 ha segnalato un imbottigliato di 282,5 min di bottiglie, +10% sul 2020 e +4% sui 2019. Con le tre maggiori denominazioni (Igt Toscana, Chianti e Chianti Classico) che si ritagliavano oltre 1’80% della torta. Secondo gli addetti ai lavori la causa della frenata è principalmente nelle restrizioni sanitarie decise dal governo a dicembre.

Fonte: Italia Oggi.

Il pianeta beve di più.
Il mercato degli spumanti e del vino ha ripreso a correre, tanto da registrare un +12% rispetto al 2020, e un +4% sul 2019, per i consumi in tutto il mondo. «Ma adesso occorrono strategie per mantenere il trend positivo all’estero, e per continuare a sostenere il mercato interno», anticipa a ItaliaOggi, Giampietro Comolli, presidente Ovse – Osservatorio Economico Vini e Spumanti. «L’elemento più interessante è dato dal fatto che i valori al consumo dei vini italiani in tutti i principali paesi importatori crescono, percentualmente, di più che i volumi. E questo riduce il gap storico di prezzo fra vini italiani e stranieri, a iniziare proprio da un bottiglia di vino spumante», sottolinea. Ma «il consumo è diventato più piacere e soddisfazione, quindi occorre molta più attenzione a contesto e contenuto, che al solo sviluppo commerciale.

Fonte: Italia Oggi.

L’inflazione in bottiglia.
È destinato ad aumentare tra l’8% e 1112% il prezzo di una bottiglia di vino in uscita da una cantina. E succederà a partire già da primavera per l’impatto dell’aumento dei costi. E quanto emerge dell’osservatorio costituito da The WineNet, rete di 7 cooperative nata nel 2017 tra le cantine Valpolicella Negrar, Pertinace, Frentana, Vignaioli Scansano, CVA Can icattì, La Guardiense e Colli del Soligo. Come detto nel webinardi presentazione dell’osservatorio, adesso c’è da capire quanto gli aumenti si ripercuoteranno sul mercato. Se per l’horeca ci sono meno problemi a comprendere la situazione di difficoltà e ad accettare le variazioni di prezzo, la gdo fa fatica a venire incontro all’incremento dei prezzi.

Fonte: Italia Oggi.

I bresciani sugli scudi.
Dopo aver oltrepassato nel 2021 1a frontiera dei 20 min di bottiglie vendute, il Franciacorta guarda con ottimismo al 2022 con la possibilità di tornare ad eventi in presenza. Il 2021 si era aperto con tassi di crescita importanti e un picco tra aprile e maggio del 200%. Anche le vendite del 2° semestre sono risultate superiori rispetto al 2020, portando ad una chiusura d’anno con una crescita in volumi del 28,3%. L’export, assestato al 10,3%, a livello di nazioni vede la Svizzera confermare il primato, rappresentando il 22,2% del totale (+22,1% sul 2020 e +28,5% sul 2019). Seguono Usa (+71,7% sul 2020 e +8,4% sul 2019, valgono il 12,4% dell’export), Giappone (11,9%), Germania (8,3%) e Belgio (5,4%).

Fonte, Italia Oggi.

Risk capital ai siciliani.
Un’associazione per investire in aziende vinicole siciliane. Mediterranean Phoenix, holding indipendente di investimenti, ha appena lanciato un club deal per investitori con capitale di rischio in aziende vinicole siciliane d’eccellenza. Alessandro Campo, responsabile finanza di Mediterranean Phoenix spiega: «Investiremo solo in aziende con ampi margini di crescita e a elevato potenziale di valorizzazione. Il nostro piano industriale si basa su 5 azioni strategiche: internazionalizzazione, management, rete d’impresa, branding, riposizionamento etichette e diversificazione dei canali distributivi. L’obiettivo è un entreprise value di almeno 3 volte il valore iniziale entro i prossimi 5-6 anni».

Fonte: Italia Oggi.

A St. Moritz si brinda prosecco italiano.
Per la prima volta in 37 anni, le bollicine italiane sono state protagoniste della Coppa del Mondo di Snow Polo a St Moritz, evento simbolo di eleganza e lusso internazionale. Un’investitura del Prosecco a simbolo di buon gusto e stile raffinato. Per celebrare l’evento è stato scelto Villa Sandi, eccellenza vitivinicola italiana guidata dalla famiglia Moretti Polegato, che ha realizzato un’esclusiva bottiglia, prodotta in serie limitata (foto). Con riflessi argentei sfumati contiene Asolo Prosecco Superiore DOCG brut. Perfetto come aperitivo, il ridotto contenuto zuccherino lo rende ottimo anche in abbinamento a primi piatti.

Fonte: Panorama.

Il vino che fa ciù ciù.
Dopo aver conquistato 210 ettari di vigneti nelle Marche, la famiglia Bartolomei ha messo radici in Sicilia, Abruzzo, Lazio e Toscana. E ora le loro bottiglie sono bevute in tutto il mondo. di Chiara Risolo alter e Massimiliano Bartolomei sono due fratelli, due signori del vino, innamorati del vino. Insieme portano avanti con rara determinazione un sogno iniziato 52 anni fa. Era il 1970 quando i loro genitori, Anna e Natalino, decisero di scommettere sulle potenzialità di un terroir, fondando a Offida, minuscolo comune in provincia di Ascoli Piceno, la loro azienda vinicola, Ciù Ciù. L’intuizione si rivelò vincente. E fruttuosa. A confermarlo è un presente luminoso: gli ettari vitati oggi sono 210, con una rendita pari a un milione e 700 mila bottiglie che, grazie a una collaudata rete commerciale, arrivano puntuali sulle tavole di tutto il mondo.

Fonte: Panorama.

Il bianco di Fontanavecchia tra i 50 migliori vini italiani.
Il mensile Gentleman ha pubblicato la classifica dei 50 migliori vini italiani bianchi e non poteva mancare il Sannio: la cantina Fontanavecchia si piazza al 20esimo posto con `Libero Falanghina del Sannio Dop Vendemmia tardiva 2015′ e al 28esimo posto con la Falanghina del Sannio Dop 2020. La rivista Gentleman ogni anno incrocia i dati dei migliori vini bianchi dando origine a questa speciale classifica, secondo le sei importanti guide maggiori e specializzate nel settore: Vini d’Italia del Gambero Rosso, Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier, I Vini di Veronelli, Guida Essenziale ai Vini d’Italia, Bibenda Fondazione Italiana Sommelier, Annuario Luca Maroni dei migliori vini d’Italia. “La mia è una soddisfazione doppia — afferma Libero Rillo, timone dell’azienda Fontanavecchia di Torrecuso — sia perché ho due vini nella top 50 dei vini bianchi italiani e sia perché è una presenza forte della Falanghina del Sannio che ormai da anni è il cavallo di battaglia del territorio sannita e lo sarà ancor di più in futuro”.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

Prezzo del vino per il 2022, i produttori lanciano l’allarme.
Gli aumenti dei costi di materie prime e servizi porterà a un inevitabile incremento dei prezzi Prezzo del vino per il 2022, i produttori lanciano l’allarme I produttori locali, prendendo in analisi di The Wine Net, rete tra sette delle più importanti cooperative italiane, sulla situazione attuale dei prezzi e le previsioni per il 2022, e lanciano l’allarme. Energia, trasporti, vetro, cartoni, tappi. Il 2022 inizia all’insegna dei pesanti rincari che il mondo del vino si sta trovando ad affrontare. Con coraggio The Wine Net, rete di 7 cooperative italiane, presenta per la prima volta i risultati dell’osservatorio costituito per analizzare la situazione di mercato. Nata nel 2017, The Wine Net unisce oggi le cantine cooperative Cantina Valpolicella Negrar (Veneto), Cantina Pertinace (Piemonte), Cantina Frentana (Abruzzo), Cantina Vignaioli Scansano (Toscana), CVA Canicattì (Sicilia), La Guardiense (Campania), Cantina Colli del Soligo (Veneto). Obiettivo: unire le forze per presentarsi in modo più efficace nel mondo. Secondo quanto emerso dall’indagine, dalla primavera, i prezzi dei vini in Gdo e Horeca sono destinati ad aumentare a causa di un rincaro medio dei listini delle aziende, calcolato tra l’8% e il 12%, dovuto agli aumenti eccezionali dei costi di materie e servizi.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

L’Emilia-Romagna si ribella: «No al bollino nero per il vino».
Il Nutriscore, l’etichetta a semaforo sulla salubrità degli alimenti, penalizza anche altri prodotti come il Parmigiano reggiano, il prosciutto e i salumi L’assessore Mammi: «Approccio semplicistico» BOLOGNA L’Emilia-Romagna torna a prendere posizione contro il Nutriscore, l’etichetta a semaforo sulla salubrità degli alimenti, sistema sviluppato in Francia che in qualche modo all’interno dell’Unione Europea qualcuno vuole valorizzare. Nel mirino dell’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi finisce il possibile inserimento del vino tra i prodotti da “etichettare” come potenzialmente pericolosi. «L’idea di un bollino nero per il vino è un attacco senza fondamento scientifico a uno dei nostri prodotti più rappresentativi», tuona Mammi. «Il vino in Italia e in Emilia-Romagna è un patrimonio economico e sociale».

Fonte: Corriere Romagna Economia&Business.

Ales, il vitigno viaggiatore Degustazione di Primitivo.
Primitivo, il vitigno viaggiatore, venerdì alle 20 fa tappa all’hotel Carlton di Ferrara (via Garibaldi) nell’ambito di una serata organizzata da Aies Ferrara e Aies Delta del Po. Si terrà infatti una degustazione che porterà gli assaggiatori del Primitivo e avrà come relatore Edoardo Duccio Armenio. Armenio, nato a Napoli da famiglia napoletana e cresciuto a Brindisi, si è laureato a Bari e oggi vive a Ravenna. Ha una grande passione per i libri (molti dei quali stranieri), per le map Edoardo Duccio Armenio pe e per gli atlanti dei vigneti di tutto il mondo. Il vino protagonista della serata, definito dal professor Attilio Scienza “il vitigno viaggiatore”, il Primitivo è ormai uno dei vitigni emblematici del Sud Italia e i vini che esprime sono riusciti a consolidare successi e immagine, tanto che alcune bottiglie sono diventate indiscusse icone enoiche.

Fonte:  Nuova Ferrara.

Nutriscore e bollino nero per il vino? Ennesima follia.
Risponde CRISTIANO BENDIN Caposervizio cronaca di Ferrara Nutriscore e bollino nero per il vino? Ennesima follia Caro Carlino, la misura è colma! Ho letto, l’ultima delirante proposta di un personaggio politico europeo per introdurre un bollino nero sulle bevande alcoliche. Una proposta che, guarda caso, andrebbe a colpire diritto al cuore uno dei settori più trainanti dell’economia italiana (ed Emiliano-Romagnola) cioè il vino! Ma dove ci vogliono portare questi burocrati europei? Davvero pensano che sia un buon bicchiere di vino a rovinarci la salute? Vorrei capire quanto è reale questa proposta e se qualcuno dei nostri politici si è mosso per rispedirla al mittente. Grazie per la pubblicazione, Gianluca L. Gentile lettore, comprendo il disappunto ma è necessario fare una premessa.

Fonte: Resto del Carlino Ferrara.

“L’Unione europea tuteli la viticoltura”.
Presidente Assoenologi: “Nel Piano anticancro si fa riferimento a vino e alcol, sarebbe una disfatta”. “L’Unione europea tuteli la viticoltura. Il Parlamento europeo tra qualche giorno sarà chiamato a pronunciarsi sul Piano anticancro di cui l’Unione intende dotarsi. Un Piano che è stato redatto da Beca, un’apposita Commissione speciale per la lotta ai tumori che ha preso in esame comportamenti e prodotti agricoli ipoteticamente dannosi alla salute. Tra questi c’è anche il vino e l’alcol in generale. Il punto della discordia sta in un preciso passaggio contenuto nella relazione della Commissione, vale a dire: “non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”. Questo significherebbe che anche un semplice calice di vino potrebbe essere causa di cancro. Un’equazione che l’Associazione degli enologi ed enotecnici italiani condanna fermamente.

Fonte: Corriere di Viterbo.

La vinaccia delle 5 Terre in laboratorio – L’uva delle 5 Terre vince il Parkinson.
Vendemmia alle Cinque Terre (immagine di archivio). Sotto, il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia L’uva delle 5 Terre vince il Parkinson Lo studio di un ricercatore monterossino dimostra gli effetti antiossidanti dell’estratto di vinaccia. II gruppo di Ciofani alla ricerca di collaboratori per testare gli elaborati Dei suoi benefici si parla da tempo: alcuni studi hanno fatto emergere la capacità di rallentare il processo di invecchiamento, e di produrre effetti positivi su ossa, cervello e sui livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia. Una ricerca tutta spezzina potrebbe però aprire nuove frontiere su una delle battaglie che la scienza medica ancora non è riuscita a vincere definitivamente: la cura del morbo di Parkinson.

Fonte: Nazione La Spezia.

Il Parkinson e l’uva delle 5 Terre: «Le sue proprietà sono curative».
Lo studio è condotto da Gianni Ciofani, 40 anni, ricercatore originario di Monterosso In un vino prodotto in zona sono state individuate cellule dall’alto potere antiossidante Patrizia Spora MONTEROSSO La ricerca parte anche dalle Cinque Terre. Tra le possibili terapie per la cura del Parkinson entra l’uva di questo piccolo territorio, le cui proprietà e caratteristiche sono studiate dal ricercatore di origini monterossine Gianni Ciofani, 40 anni, laureato alla Scuola Normale Sant’Anna di Pisa, scienziato di fama internazionale, che ha seguito esperimenti per la Nasa e oggi è impegnato in questa ricerca biomedica, applicata al territorio e al vino delle Cinque Terre. Un progetto che regala speranza a chi è affetto da questa malattia o, avendo la familiarità, teme di poterla sviluppare.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Da Ortovero a New York la Cantina Durin conquista anche gli enologi americani.
L’azienda savonese vince il premio “Winery of the year 2022” Consensi degli esperti per Lunghera, Pigato Braie e Granaccia Stissa Da Ortovero a New York la Cantina Dunn conquista anche gli enologi americani per la Cantina Durin di Ortovero è arrivato un prestigioso riconoscimento a stelle e strisce. Gli organizzatori del concorso statunitense «The New York International Wine Competition» hanno conferito all’azienda dell’entroterra ingauno il premio «Winery of the year 2022». Un traguardo prestigioso perché l’organizzazione ha riconosciuto e attestato il prodotto vinicolo di Durin tra i vini di qualità, provenienti da tutto il mondo, attraverso l’analisi «alla cieca». Un gruppo di esperti sommelier ha testato i vini senza conoscere le aziende vitivinicole e la loro provenienza. Nella stessa occasione è stata premiata la bottiglia «Durin Lunghera» del 2019, vino prodotto da uve vermentino, con la medaglia d’oro, assegnata la medaglia d’argento alla bottiglia di «Pigato Braie» annata 2019 e la medaglia di bronzo alla «Granaccia Stissa» vendemmia 2019. «Abbiamo vini di qualità, spesso premiati, e per questo siamo molto contenti. Certo non ci aspettavamo il riconoscimento all’azienda.

Fonte: Stampa Savona.

Basilico, olio e vino: ecco tre alfieri per la ripresa dell’agroalimentare.
Progetto Food Ambassador: tre consorzi liguri uniti per superare la crisi GIÒBARBERA Basilico, olio e vino. Sono i tre ambasciatori naturali liguri che fanno parte di un progetto di valorizzazione del territorio. Un’iniziativa che vede in prima la Regione, l’Agenzia In Liguria e tre consorzi (Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure, Consorzio del Basilico Genovese Dop ed Enoteca Regionale della Liguria). I consorziati sono 75 per l’olio, 71 per il vino, 61 per il basilico. Gli stakeholder coinvolti per le prime due giornate sono 200 ristoranti, 73 hotel e16 relatori, gli incontri si sono svolti a Finale Ligure, a Imperia, nel Tigullio, il prossimo è previsto il 24 febbraio alla Spezia e quindi il 28 febbraio a Genova. Ma già ora è decollato il sodalizio «Food Ambassador by Liguria».

Fonte: Stampa Savona.

“Terre d’Oltrepo” soci al voto divisi contestata la scelta dell’ex presidente.
«Sconcerta che ci riprovi anche se lo abbiamo sfiduciato» Zucchella (Cia): «Guardiamo con apprensione alle elezioni». Tramontato il sogno della lista unitaria per rappacificare gli animi all’interno della cantina Terre d’Oltrepo dopo la mozione di sfiducia nei confronti dei vertici precedenti. In occasione delle nuove elezioni per il rinnovo del consiglio, in programma il 18 febbraio, non ci sono più due gruppi contrapposti, come in passato, ma si fronteggeranno la lista che fa riferimento al “nuovo corso” della cantina e una serie di candidature autonome, svincolate dal resto, che lotteranno anche loro per ottenere consensi tra i soci e quindi un posto nel nuovo consiglio di amministrazione (che avrà da 9 a 13 posti, sarà l’assemblea a deciderlo).

Fonte: Provincia – Pavese.
Dal mercato boom di richieste per il Gavi Il Consorzio usa le riserve di vendemmia.
II ricorso alle eccedenze è consentito in caso di necessità Dal mercato boom di richieste per il Gavi Il Consorzio usa le riserve di vendemmia. LA STORIA GIAMPIERO CARBONE GAVI per far fronte alle richieste del mercato, il Consorzio tutela del Gavi farà ricorso anche alla cosiddetta riserva vendemmiale, la quantità di vino che eccede il limite massimo di produzione di uve per ettaro. Per il Gavi docg, la resa è fissata in 95 quintali e la riserva è al 20% circa. Un sistema, tecnicamente chiamato «blocage-deblocage», che consente di intervenire in caso di necessità per mantenere fette di mercato e un equilibrio nei prezzi.

Fonte: Stampa Alessandria.

Vino, difendere le etichette I produttori insorgono – «Quell’etichetta può essere la nostra rovina».
Montespertoli Vino, difendere le etichette I produttori insorgono A pagina 10 «Quell’etichetta può essere la nostra rovina» I produttori di vino insorgono contro ‘Nutriscore’: «L’intero settore rischia un grave danno, è necessario che l’Europa fermi tutto» L’APPELLO Il Chianti chiede la mobilitazione dei parlamentari a Bruxelles. Aziende agricole fiaccate da anni di crisi (finanziaria, timori per l’onda lunga del terrorismo, Covid, bollette…) e ora ecco il nuovo spettro: si chiama ‘Nutriscore’. Se ne sa quanto prima va bene, ma c’è una postilla: questo ‘Nutriscore’ vuol mettere sulle etichette delle bottiglie di vino che il vino medesimo nuoce parecchio alla salute. La faccenda adesso è al vaglio, oltre che del Consorzio Chianti ad esempio, anche dei massimi rappresentanti dei cittadini sul territorio, quindi dei sindaci a partire da quello di Montespertoli Alessio Mugnaini.

Fonte: Nazione Empoli.

Bollino “nero” sul vino «Tentativo dell’Europa di affondare un settore».
Duro l’attacco dell’associazione: «Ribalteremo i banchi per contrastare la proposta dell’etichetta a semaforo per tutte le bevande alcoliche». Dopo ilvino annacquato e le etichette allarmistiche come per le sigarette, ecco la proposta del “bollino nero” sulle bottiglie di vino per scoraggiarne il consumo introducendo un sistema di etichettatura ingannevole che mette in pericolo il sistema produttivo di qualità del Made in Tuscany. Coldiretti Toscana ribadisce la sua assoluta e totale contrarietà alla proposta di uno degli ideatori del sistema Nutriscore di aggiungere alla serie di colori e lettere una F, con cui bollare di nero tutte le bevande alcoliche indipendentemente dalla gradazione, al fine di evidenziarne la pericolosità per la salute.

Fonte: Tirreno Prato-Empoli.

Chianti dei colli fiorentini Le esportazioni crescono di quasi 90 milioni di euro.
Boom nel giro di affari in confronto al 2019 Va bene anche l’olio toscano: 31 milioni di euro in più rispetto a due anni fa. Nel terzo trimestre del 2021 le esportazioni a prezzi correnti dei distretti agroalimentari italiani proseguono su un sentiero di crescita che non si è mai arrestato, neanche in piena pandemia, e arrivano a sfiorare 5,6 miliardi (+8,9% tendenziale, +12,7% rispetto allo stesso periodo dei 2019). Il bilancio dei primi nove mesi del 2021 raggiunge quota 16,4 miliardi, cifra che non era mai stata raggiunta nei primi nove mesi dell’anno (+9,8% tendenziale, + 14,1% rispetto ai primi nove mesi del 2019). Le esportazioni agroalimentari proseguono quindi a gonfie vele verso il traguardo dei 20 miliardi di euro per fine anno. Lo certifica il monitor dei distretti agroalimentari diffuso dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. In questa crescita che accomuna tutti i prodotti del made in Italy, una parte da leone la fa il vino dei colli fiorentini e senesi: il comparto realizza 87 milioni di euro di export in più rispetto al periodo pre crisi (+23,9% tendenziale; + 17% rispetto allo stesso periodo del 2019), e arriva ai 600 milioni di euro di esportazioni nel periodo gennaio-settembre 2021, il giro di affari era stato di 513 milioni nel 2019 e di 484 ne1 2020.

Fonte: Tirreno Prato-Empoli.

Tinazzi fa shopping nel Chianti.
II Gruppo Italian Experience di Lazise acquista Pian del Gallo Tinazzi fa shopping nel Chianti •• Il gruppo l’Italian Experience, con sede a Lazise e produzioni vinicole in Veneto e Puglia, informa in una nota di aver acquisito tramite la propria controllata Campopian, società agricola in nome collettivo il podere Pian Del Gallo a Greve in Chianti, in provincia di Firenze, azienda agricola biologica di 5,5 ettari con agriturismo e vigneto nel Chianti classico. Tutte le produzioni agricole sono soggette da più di 20 anni a conduzione biologica certificata da Icea, Istituto perla certificazione etica e ambientale. «È una grande soddisfazione per il nostro gruppo annoverare una proprietà vitivinicola nella culla del vino e della cultura italiani, la Toscana, in una delle denominazioni più conosciute come il Chianti Classico Docg» afferma Gian Andrea Tinazzi, amministratore di Tinazzi, «Questa proprietà diverrà uno dei nostri fiori all’occhiello». Alla società agricola Campopian, amministrata da Francesca Tinazzi, fanno riferimento anche Poderi Campopian a Sant’Ambrogio di Valpolicella, Cascina Montelupo nel Custoza e Tenuta Valleselle a Bardolino.

Fonte: Arena.

Fondazione Enpaia nel Gruppo Masi al 4%.
Acquisizione sul mercato dell’ente previdenziale Fondazione Enpaia nel Gruppo Masi al 4% II presidente Sandro Boscaini: «Condiviso l’approccio di lungo periodo». Sottoscritto un patto parasociale. Un approccio di lungo periodo condiviso, che pone al centro il vino come messaggero del territorio veronese e veneto, oltre che dell’italianità nel mondo: così commentano i vertici di Masi Agricola, società quotata in Borsa Italiana, l’acquisizione al 4% da parte di Fondazione Enpaia (l’ente nazionale di previdenza e assistenza degli addetti e impiegati in agricoltura), avvenuta ieri. Lo stesso giorno in cui è stata annunciata la sottoscrizione di un patto parasociale tra i fratelli Boscaini riguardante il 73,5% del capitale, finalizzato a garantire continuità nelle linee strategiche e nella gestione del Gruppo Masi.

Fonte: Arena – Giornale di Vicenza.

Agricoltura trainata dal vino.
Presentato a Legnaro il report sull’andamento. Buoni risultati anche per i cereali a semina del settore: dati positivi per i Colli e il Conselvano autunnale, meno bene per quelli primaverili. Anche nel Padovano in agricoltura fanno segnare dati positivi le aziende che operano nel settore vitivinicolo, soprattutto sui Colli Euganei e nel Conselvano: è forse il dato più evidente segnalato nel rapporto regionale sull’andamento dell’agricoltura, i cui primi numeri sono stati presentati ieri a Legnaro, nella sede di Veneto Agricoltura, alla presenza dell’assessore regionale Federico Caner e del direttore dell’Agenzia, Nicola Dell’Acqua. Il valore complessivo della produzione lorda agricola veneta nel 2021 è stimato in 6,4 miliardi di euro (+4,1% rispetto al 2020).

Fonte: Gazzettino Padova.

Masi Agricola, patto triennale tra i Boscaini.
II vino Masi Agricola, patto triennale tra i Boscaini a I fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini, titolari ciascuno di una partecipazione del 24,5% nell’azienda di famiglia, Masi Agricola – produttrice di uno dei marchi storici dell’Amarone – hanno sottoscritto un patto parasociale riguardante il 73,5% del capitale della società. I fratelli-pattisti riconoscono di condividere, per perseguire la crescita del valore aziendale, le attuali linee guida strategiche del Gruppo Masi, con particolare riguardo al segmento premium; inoltre concordano su uno sviluppo sostenibile del Gruppo, tramite la crescita organica del business più tradizionale e la ricerca di opportunità per rafforzare l’azienda per linee esterne, individuando imprese con target compatibili con le linee guida di Masi.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

“Rincari del 700% così caleranno gli investimenti”.
Bottega, azienda vinicola. «Nella nostra azienda si passati da un costo mensile dell’energia elettrica del 2019 dl 12mila euro ai 69.600 del mese solo di dicembre 2021, con un aumento su base annua del 700%, pari a 600mi1a euro in più. Noi usiamo solo fonti alternative e questo ci fa aggravare la situazione». Lo dichiara il «re del Prosecco» Sandro Bottega, patron dell’omonima azienda di Bibano di Godega di Sant’Urbano, tra i principali produttori di vino e distillati italiani. La questione dei rincaro delle bollette energetiche rischia infatti di pregiudicare quanto di buono stanno facendo le aziende tricolori per ripartire dopo la crisi causata dalla pandemia da Covid-19. «Le imprese italiane sono sane ed efficienti – continua Bottega – mala visione di lungo periodo ci fa supporre che il perdurare dell’aumento dei costi vada a erodere il valore aggi unto che esse creano, con le conseguenze di riduzione degli investimenti in ricerca, necessari perla crescita e lo sviluppo.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Il vino veneto alla riscossa sui mercati internazionali.
Il mercato del vino veneto riparte dopo la crisi. Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un +6,6 per cento nel valore delle esportazioni del vino made in Veneto rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ma è ancora più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel terzo trimestre si raggiunge un +8,6 per cento di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 per un totale di quasi 1,8 miliardi di euro. Sono dati dell’Ufficio Statistica della Regione Veneto. I dati mostrano che nel 2021 il comparto vitivinicolo regionale si è dimostrato capace di resistere alle crisi. L’export di vino riprende a crescere, recuperando il terreno perso nel 2020 e tornando ai livelli pre-pandemici, se non anche a livelli superiori. Nel 2020 il valore delle esportazioni di vino è stato di 2.245 milioni di euro (-2,9%) ma nonostante tutto il Veneto è restato la prima regione in Italia con quasi il 36% delle esportazioni, alle spalle, in una virtuale classifica, di paesi come Francia, Italia e Spagna.

Fonte: Mattino Padova – Nordest Economia – Top 500.

Grappa Bonollo celebra un secolo di storia: lo scarto diventa risorsa.
Un secolo di storia e quattro generazioni al lavoro per la Grappa Bonollo, dagli alambicchi a vapore dei primi del Novecento all’evoluzione tecnologica che ha portato alla doppia distillazione per estrarre solo il meglio dalle vinacce. Il risultato è una grappa che ha conquistato nuove fasce di pubblico, anche femminile, e creato nuove abitudini di consumo. Tutto ruota intorno alla famiglia Bonollo, “dinastia della grappa” alla guida dell’azienda, articolata nella sede di Mestrino e nella distilleria di Conselve. Nel 1908 il capostipite Giuseppe firmò la prima denuncia di produzione, nel dopoguerra il figlio Umberto diede la svolta, affiancato dalla famiglia, sviluppando l’attività anche attraverso l’acquisizione di alcune distillerie locali, attive fin dall’Ottocento. A partire dagli anni Novanta anche la quarta generazione è entrata nel team aziendale, al cui vertice c’è il presidente Bruno Bonollo, nipote del capostipite e quintogenito di Umberto. Dal 1999 la produzione, che contempla grappe, acquaviti d’uva, brandy e liquori, si è arricchita con la Of Amarone Barrique, la prima grappa invecchiata in barrique.

Fonte: Mattino Padova – Nordest Economia – Top 500.

Masi, patto parasociale tra i fratelli Boscaini.
I fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini, proprietari ciascuno di una partecipazione pari al 24,5% del capitale sodale di Masi agricola, società quotata nell’Euronext Growth Milan, tra i leader italiani nella produzione di vini premium, hanno firmato un patto parasodale rappresentativo del 73,5% del capitale. Il patto, della durata di tre anni, prevede impegni di consultazione e voto per la nomina dell’organo amministrativo e diritti di prelazione e di co-vendita in caso di trasferimento delle partecipazioni sindacate. I fratelli Boscaini concordano su uno sviluppo sostenibile del Gruppo Masi tramite la crescita organica del business più tradizionale e la continua ricerca di opportunità per rafforzare la crescita per linee esterne.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Arriva San Valentino, le bottiglie consigliate per un fantastico brindisi con la dolce metà.
Per San Valentino ecco un bouquet speciale per festeggiare l’amore in tutte le sue sfumature: fiori che raccontano le peculiarità olfattive, visive e “caratteriali” dei vini da sorseggiare assieme alla dolce metà. Vivace e di innata eleganza, il Franciacorta Mosnel Brut Nature è un omaggio all’equilibrio e all’armonia della natura. Viene associato al Lisianthus bianco, che nel linguaggio dei fiori rappresenta la grazia e la delicatezza. Composto da Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, il Franciacorta Nature è una cuvée di sole uve biologiche che matura in cantina almeno 24 mesi sui lieviti, piena espressione dello stile Mosnel. Il calice cristallino dai toni oro bianco e accenni verdolini rivela un’energia vitale accesa di freschezza: il cedro e il pompelmo incontrano le note floreali di biancospino, caprifoglio e verbena. Per un San Valentino più informale, ma mai banale, Bellenda propone il Prosecco Doc Rosè, un brut millesimato nato dalle migliori uve di Glera e Pinot Nero provenienti dal territorio trevigiano.

Fonte: Voce di Rovigo.

Covid e rincari, il prosecco soffre.
L’imprenditore Sandro Bottega: la bolletta elettrica è aumentata su base annua del 700% Covid e rincari, il prosecco soffre “La qualità è il valore aggiunto del Made in Italy, non possiamo rischiare una revisione al ribasso”. “Nella nostra azienda si è passati da un costo mensile dell’energia elettrica del 2019 di 12.000 euro ai 69.600 del mese solo di dicembre 2021, con un aumento su base annua del 700%, pari a 600.000 euro in più. Noi usiamo solo fonti alternative e questo ci fa aggravare la situazione”. Lo dichiara il “re del Prosecco” Sandro Bottega, patron dell’omonima azienda di Bibano di Codega di Sant’Urbano (Treviso), tra i principali produttori di vino e distillati italiani. La questione del rincaro delle bollette energetiche rischia infatti di pregiudicare quanto di buono stanno facendo le aziende tricolori per ripartire dopo la crisi causata dalla pandemia da Covid-i9.

Fonte: Voce di Rovigo.

Vino: rincari in cantina spingono i listini fino a +12%.
Dalla primavera i prezzi dei vini negli scaffali della grande distribuzione e nella ristorazione sono destinati ad aumentare a causa di un rincaro medio dei listini delle aziende calcolato tra l’8% e il 12%, dovuto agli aumenti eccezionali dei costi di materie e servizi. Una situazione che inevitabilmente si ripercuoterà sul portafoglio del consumatore finale. A calcolarlo è The Wine Net, rete delle 7 più importanti cooperative italiane, che presenta per la prima volta i risultati dell’osservatorio nato per analizzare la situazione di mercato. Colpa di energia, trasporti, vetro, cartoni e tappi che, spiegano, fanno segnare un inizio dell’anno all’insegna dei pesanti rincari che il mondo del vino si sta trovando ad affrontare, reagendo però in due diversi modi.

Fonte: Ansa.

Enoturismo, manuale per una perfetta accoglienza in cantina.
Niente improvvisazioni quando si accoglie l’enoturista in cantina. Con questo obiettivo arriva il manuale pratico dedicato alle aziende vitivinicole che desiderano migliorare la propria offerta. Un lavoro attento e meticoloso iniziato 2 anni fa, con 14 mila km di strada percorsa e oltre 240 aziende visitate, che si rivolge ad imprenditori, tour operator enogastronomici e addetti all’ospitalità. A redigere ‘L’Enoturismo Vincente” è Wine Meridian dove il presidente e il direttore, Lavinia Furlani e Fabio Piccoli hanno fatto leva sulla lunga esperienza con l’Osservatorio sullo sviluppo del Turismo del Vino in Italia. Il manuale racchiude l’analisi di 60 aziende e un sondaggio su un campione di circa 400 enoturisti con l’obiettivo di comprendere meglio le loro aspettative e gli errori che hanno identificato nelle loro esperienze enoturistiche.

Fonte: Giornale di Sicilia.

Prime Alture, “La Cantina di Milano” in collaborazione coi grandi chef.
Il progetto coinvolge i grandi cuochi meneghini, che diventeranno coi loro ristoranti gli ambasciatori dei vini della cantina dell’Oltrepò Pavese, presentando i loro piatti abbinati alle etichette. In una seconda fase verranno pubblicate delle videoricette per rendere sempre più fruibili e conosciuti al grande pubblico i vini della cantina di Casteggio, in provincia di Pavia dove sorge il Prime Alture Wine Resort .

Fonte: italiaatavola.net.

Il 2021 è un anno d’oro per il vino italiano, e l’aumento dei costi non spaventa le aziende.
Dai bilanci delle cantine del Belpaese, arriva il segnale di un recupero completo, frutto anche degli investimenti, in vigna ed in cantina. Se i primi bilanci delle cantine del Belpaese fotografavano una prima metà di 2021 decisamente positiva (qui), l’analisi dei dati più aggiornati (alcuni a settembre 2021, altri anche a dicembre 2021) conferma il recupero del terreno perduto nel 2020, portando i fatturati a livelli in linea, se non superiori, con il 2019, l’ultimo anno di normalità prima della pandemia. Una tendenza che accomuna tutti, perché chi, con la chiusura di bar e ristoranti, in Italia e all’estero, ha sofferto di più nel 2020, ha vissuto un poderoso rimbalzo delle vendite, mentre le aziende che da sempre prediligono il canale della Gdo proseguono il loro percorso di crescita, a ritmi più blandi, ma dopo aver superato indenni l’anno più buio per i consumi.

Fonte: WineNews.

Costi in salita, per le cantine è il momento di aggregazioni e autoproduzione.
Fare vino è diventato più costoso. I prezzi di energia, vino, bottiglie, tappi ed etichette hanno visto una vera impennata nell’ultimo anno. I produttori invocano l’aiuto dello Stato, ma servono anche aggregazione della domanda e autoproduzione di energia. Nell’ultimo anno il prezzo di tutte le materie prime è volato alle stelle, con ripercussioni pesantissime lungo tutta la filiera agroalimentare. Lo sanno bene i produttori di vino, che in un evento  online organizzato da The Wine Net (rete che riunisce diverse cooperative vitivinicole, dal Veneto alla Sicilia) hanno preso la parola per lanciare l’allarme.

Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.

Gli enologi del futuro a lezione nelle cantine del territorio.
Esercitazioni presso le aziende vitivinicole con il nuovo corso di laurea su Innovazione sostenibile in viticoltura ed enologia. Università e imprese: per chi si trova a studiare viticoltura ed enologia innovativa e sostenibile è un imperativo unire il momento accademico alla formazione sul campo. Ne sa qualcosa il dipartimento di Scienze e Tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali e la Scuola di Agraria dell’Università di Firenze.

Fonte: InToscana.

In primavera prezzi vino in Gdo e Horeca aumenteranno 10%-30%.
Dalla primavera, i prezzi dei vini in Gdo e Horeca sono destinati ad aumentare dal 10% al 30% a causa di un rincaro medio dei listini delle aziende calcolato tra l’8% e il 12%, dovuto agli aumenti eccezionali dei costi di materie e servizi. Questa situazione, inevitabilmente, peserà sui prezzi finali per il consumatore. E’ quanto emerso da una indagine di The Wine Net, rete tra 7 delle più importanti cooperative italiane, sulla situazione attuale dei prezzi e le previsioni per il 2022. Nata nel 2017, The Wine Net unisce oggi le cantine cooperative Cantina Valpolicella Negrar (Veneto), Cantina Pertinace (Piemonte), Cantina Frentana (Abruzzo), Cantina Vignaioli Scansano (Toscana), CVA Canicattì (Sicilia), La Guardiense (Campania), Cantina Colli del Soligo (Veneto).

Fonte: Askanews.

Bollino nero Ue al vino, “causa il cancro”: l’allarme in Italia.
L’Unione Europea sta implementando nuove misure per contrastare l’insorgenza di tumori tra i cittadini dei Paesi membri. A causare particolare preoccupazione è il consumo d’alcol, alla base di una vera e propria emergenza sanitaria. La Commissione europea ha deciso così di impegnarsi con una campagna informativa per prevenire i danni causati dalle bevande alcoliche. Tuttavia, tra le misure previste ce n’è una che, per i produttori di vino, potrebbe essere particolarmente rischiosa. E potrebbe mettere in ginocchio il settore della viticoltura in Italia e in generale il Made in Italy.

Fonte: QuiFinanza.

Napoleone Bonaparte e il vino dell’Isola d’Elba.
Un testo di Vincenzo Mellini, 1914, dal titolo, “L’Isola d’Elba durante il governo di Napoleone I, Tipografia “Nuovo Giornale”, FI, pag.373, è in mio possesso; costatomi centocinquantamila lire, l’ho acquistato perché sono rimasto incuriosito dal personaggio di tanto prestigio e incuriosito da quel periodo che l’autore ha descritto con notevole minuziosità. Ho avuto l’impressione concreta che l’autore Mellini sia andato a rovistare negli archivi napoleonici con il risultato di descrivere gli eventi con accuratezza. Nel testo, però, credevo di trovarci menzionato, in modo ricorrente, il prodotto vino e invece è ricordato poche volte, essendo un problema per Napoleone di poca importanza rispetto ai suoi principi sociali e militari che servivano per governare le nazioni conquistate e in questo caso specifico affidatogli con esilio il governo dell’Elba.

Fonte: Valdicornia.

Vino: Wine Net, +8-12% prezzi a listino per aumento costi.
Dalla primavera i prezzi dei vini nella grande distribuzione e nel canale Horeca sono destinati ad aumentare a causa di un rincaro medio dei listini delle aziende, calcolato tra l’8% e il 12%, dovuto agli aumenti eccezionali dei costi di materie e servizi. Questa situazione, inevitabilmente, si ripercuoterà sui prezzi finali per il consumatore, con il rischio di possibili aumenti anche dal 10 al 30%. Sono le previsioni di The Wine Net, rete di sette cooperative italiane che ha costituito un osservatorio per analizzare la situazione di mercato.

Fonte: Ansa.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.