Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 26 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Preghiera.
A una bottiglia di Brunello del 1997. Vorrei dedicarti una poesia, alla maniera del Carducci che scrisse “A una bottiglia di Valtellina del 1848”, ma dovrei esser poeta e non lo sono. Ti accontenterai della prosa, bottiglia di Brunello di Montalcino Biondi-Santi riserva 1997. L’anno della tua vendemmia ascoltavo Dalla, De André, Battiato, Paco De Lucia, Dolores O’ Riordan, tutti morti, leggevo “Il complotto dell’arte” di Jean Baudrillard, “Contro l’Europa” di Ida Magli, “Metafisica tascabile” di Valentino Zeichen, tutti morti, parlavo con mia madre e le mie nonne, tutte morte. Tu invece sei viva, bottiglia che a Montalcino mi venisti personalmente regalata da Franco Biondi Santi, morto anche lui: i grandi vini durano più dei grandi uomini. Nel ’97 molti credevano alla fine della storia e ora la storia è ricominciata in pieno, al ritmo dei cingolati….
Fonte: Foglio
In cantina – Sassicaia vola in formato magnum.
Rivalutazione media del 144% perle 16 bottiglie grazie al balzo dell’annata 1985 Sassicaia vola in formato magnum di Cesare Pillon La tabella di questa settimana non si era potuta realizzare finora perché mai era successo che gli stessi millesimi di 16 magnum, di una mezza bottiglia e di una doppia magnum di Sassicaia fossero quotati per due anni consecutivi alle aste internazionali. Come mai questo singolare evento si è verificato nel 2020 e nel 2021, proprio quando il mondo era sconvolto dalla pandemia di Covid-19? La pandemia non c’entra, anche se le restrizioni imposte dal lockdown possono aver facilitato in qualche modo il fenomeno. Che però è avvenuto perché le case d’asta, e non solo quelle italiane, stimolate dal crescente successo dei Sassicaia in bottiglie standard, sono andate alla ricerca dei Sassicaia in formati speciali e ne hanno moltiplicato l’offerta.
Fonte: Milano Finanza.
Superati 120 milioni.
La realtà trevigiana produttrice divini Prosecco Doc e Docg tra Veneto e Friuli ha chiuso lo scorso esercizio con ricavi in crescita del 33%. Stati Uniti, Regno Unito e Germania sono i mercati più forti di Sandro Zanotti Ana nostra testata, nel febbraio 2020, lo disse chiaramente: «Siamo cresciuti su tutti i mercati, gettando le basi per- ché i12020 ci porti a toccare i 100 milioni di fatturato». La voce era quella di Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi, tra le prime aziende vitivinicole private in Italia, che oggi – quell’obiettivo dei 100 milioni – pub dire di averlo abbondantemente raggiunto e superato. Messo da parte lo scoppio della pandemia, con l’inevitabile shock trasversale sui mercati, la realtà trevigiana produttrice di vini Prosecco Doc e Docg tra Veneto e Friuli, ha infatti chiuso lo scorso esercizio con ricavi complessivi per 121 milioni di euro.
Fonte: Milano Finanza ed. Nord-Est.
I vini italiani di pregio conquistano spazi nelle aste internazionali.
All’ultima asta dei vini pregiati della Borgogna, lo scorso novembre, una barrique da cui si ricavano circa 300 bottiglie è stata aggiudicata per 800mila euro. Uno degli ultimi record di un mercato che dopo essere uscito dal perimetro del ricco collezionismo, diventando anche riserva di caccia di risparmiatori che scommettono sul valore economico dell’apprezzamento negli annidi un vino raro, ha un nuovo protagonista: l’Italia. I vini tricolore si stanno ritagliando a livello internazionale spazi impensabili fino a dieci anni fa quando detenevano appena l’1% di un mercato dominato a livello globale dalle etichette francesi. Ancora non hanno raggiunto la vetta di un Domaine de la Romanè e Conti (20mila euro a bottiglia), prodotto in quantità così limitate da farlo diventare un bene molto conteso.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24
Vino, a rischio 150 milioni Cia: “I prezzi saliranno”.
Non solo il rischio di blocco dei fertilizzanti indispensabili alle coltivazioni, ma anche di un embargo russo sul vino che costerebbe 150 milioni al Made in Italy. A lanciare l’allarme è la Cia-Agricoltori Italiani, che prevede un impatto diretto delle sanzioni sul carrello. Gli euro per tonnellata di fertilizzanti, in aumento rispetto ai 350 di metà autunno.
Fonte: Stampa.
Fucino, obiettivo orto d’Abruzzo.
È scattato il piano ministeriale “Il paniere dell’ortofrutta” coinvolte 43 aziende marsicane per 35 milioni di investimenti >Sono in corso di preparazione i bandi nell’ambito del Pnrr Si punta sui Distretti di qualità: prossimi due anni decisivi. Ci sono importanti novità per quanto riguarda il Fucino e i suoi prodotti alimentari esportati non solo in Italia. Saranno decisivi per il mantenimento dell’economia nazionale, ma anche in un momento nel quale i violenti cambiamenti climatici ne influenzano la produzione. C’è stato un blitz in città di Giorgio Mercuri, presidente di Fedagri pesca e dell’Alleanza delle cooperative Agroalimentari italiane, nel suo tour abruzzese, che è stato ospite del presidente di Confagricoltura L’Aquila Fabrizio Lobene e del presidente di Opoa Marsia (organizzazione dei prodotti del Fucino) Luigi D’Apice.
Fonte: Messaggero Abruzzo.
Vini campani sulla lasagna napoletana.
Benissimo quasi tutti i rossi: dal Lacryma Christi al Gragnano. Perfetti poi Aglianico e Falerno Vini campani sulla lasagna napoletana. La lasagna di Carnevale napoletana, un piatto grasso, ricchissimo, succulento, che negli ultimi anni è diventato ancora più ricco grazie alla possibilità di trovare facilmente gli ingredienti necessari. Non ci sono dubbi che i piatti italiani di tradizione preferiscono i vini di territorio. Meglio affidarsi dunque alla sapienza degli antichi, confortata dalla tecnica dei sommelier, per dirigersi verso prodotti del territorio. A Napoli c’è solo l’imbarazzo della scelta perché tutte le doc offrono una comoda e facile possibilità di abbinamento.
Fonte: Mattino Napoli.
Fumata nera per il Consorzio dei vini.
Ieri mattina la notizia inaspettata del rinvio della seduta del pomeriggio per l’elezione del Consorzio di tutela dei vini. Un rinvio salutato a tanti con delusione ma che potrebbe servire a far riflettere ed arrivare in maniera unitaria alla scelta del nuovo Cda che a sua volta eleggerà il numero i del Consorzio irpino. Un Consorzio a cui sono affidate le speranze di rilanciare il settore del vino, dopo l’emergenza pandemia. Nella mattinata si è sottolineato che la sala di Palazzo Caracciolo, che avrebbe dovuto accogliere l’assemblea, non poteva contenere il numero dei soci di circa 500. I quali hanno dato vita a due liste con i relativi rappresentanti: il professore Raffaele Coppola e Teresa Bruno.
Fonte, Quotidiano del Sud Irpinia.
I migliori vini della Romagna premiati al Palaturismo.
I protagonisti dell’evento con l’assessore Stefano Caldari Sabato 5 marzo la prima edizione dell’evento Il presidente dei sommelier: «Vogliamo valorizzarli». Le eccellenze del territorio in un bicchiere, un territorio che si allarga a Emilia, Romagna e Marche in una esperienza capace di coinvolgere e stupire appassionati e operatori del settore. È “Unione d’Eccellenza — esperienze di Vitae in Romagna, Emilia e Marche”, un nuovo grande evento dedicato al vino, organizzato dall’Associazione italiana sommelier di Romagna, insieme ad Ais Emilia e Ais Marche. Appuntamento sabato 5 marzo, al Palazzo del Turismo, con la prima edizione che prevede la premiazione dei vini e delle cantine produttrici (circa una settantina di vignaioli) insigniti delle Quattro Viti nella Guida Vitae—Edizione 2022. «Non per niente le chiamiamo “eccellenze”, vini che vanno degustati attentamente, il nostro compito è quello di valorizzarli — afferma Roberto Giorgini, presidente di Ais Romagna.
Fonte: Corriere Romagna Rimini.
Sangiovese boom nella guida dei sommelier Ais – I vini forlivesi alla ribalta: li premia l’Ais.
La guida Vitae dell’associazione dei sommelier dà il massimo voto (4 Viti) a 31 etichette romagnole: 15 sono della nostra area. VITALIANO MARCHI (AIS) «Protagonista in tutte le sue sottozone il Sangiovese. L’Albana consolida il suo ruolo» di Quinto Cappelli La Romagna del vino cresce, soprattutto in qualità, lavorazione e raffinatezza. A dirlo sono i sommelier dell’Associazione italiana sommellier nella guida ‘Vitae 2022’, che hanno assegnato le 4 Viti (punteggio massimo) ai vini al top nella produzione enologica. Le ‘eccellenze’ sono salite a 31 (14 nell’edizione scorsa), anche favorite dal nuovo formato della guida, che ha consentito di ampliare lo spazio a un numero maggiore di cantine recensite e schedate dai sommelier. Inoltre, i 31 vini della Romagna con il punteggio massimo saranno premiati e potranno essere degustati a Riccione al Palazzo del Turismo sabato 5 marzo nel nuovo format lanciato da Ais Romagna, ‘Esperienze di Vitae’, in collaborazione con Ais Emilia e Marche, dove saranno di scena i migliori vini dei tre territori abbinati ai prodotti tipici della nostra regione.
Fonte: Resto del Carlino Forlì.
«Il Sangiovese ha fatto il botto Grande attenzione al prodotto».
Berti (Terre di Predappio): «Merito dell’opera continua dei nostri viticoltori per la qualità E il mercato ci dà ragione» «Col Sangiovese di Predappio questa volta abbiamo sbancato, non solo perché la zona è da sempre altamente vocata alla viticoltura, ma sta emergendo negli ultimi anni anche la qualità dei vini e la raffinatezza dei produttori in vigna e in cantina». Stefano Berti, presidente dell’Associazione Terre di Predappio (oltre dieci produttori, fra cui la Cantina Forlì Predappio) e viticoltore a San Martino in Monte, è soddisfatto dei tanti premi assegnati dalla Guida Vitae agli imprenditori del vino della Romagna e in particolare del Forlivese, col cuore che pulsa sulle colline di Predappio.
Fonte: Resto del Carlino Forlì.
Ecco tutte le bottiglie e le cantine che hanno avuto il massimo dei voti.
Ecco le cantine romagnole che hanno ottenuto le ‘quattro viti’ nelle sottozone del Forlivese per un proprio vino, cioè ben 15 sui 31 prodotti romagnoli premiati, fra cui otto Sangiovese di Predappio. Mutiliana (Modigliana), Romagna Sangiovese Modigliana Tramazzo 2018; Stefano Berti (Forlì), Romagna Sangiovese Predappio Calisto Riserva 2018; Condé (Predappio), Romagna Sangiovese Predappio Raggio Brusa Riserva 2018; Chiara Condello (Predappio), Romagna Sangiovese Predappio le Lucciole Riserva 2018; Fattoria Nicolucci (Predappio), Romagna Sangiovese Predappio di Predappio Vigna del Generale Riserva 2018; Noelia Ricci (Predappio), Romagna Sangiovese Predappio il Sangiovese 2020; Sadivino (Predappio), Romagna Sangiovese Predappio Maestoso Riserva 2017; Tenuta Piccolo Brunelli (Galeata), Romagna Sangiovese Predappio Cesco 1938 2019; Drei Donà Tenuta La Palazza (Forlì), Romagna Sangiovese Alessandro Nicolucci con il suo sangiovese ‘Vigna del Generale’ Predappio Notturno 2019; Calonga (Forlì), Baravelli Vermouth Bianco 2020; Raffaella Bissoni (Bertinoro), Romagna Albana Passito Bissoni 2018; Celli (Bertinoro), Romagna Albana Secco I Croppi 2020; Fiorentini (Castrocaro), Romagna Albana Secco Cleonice 2019; Giovanna Madonia (Bertinoro), Romagna Sangiovese Bertinoro Ombroso Riserva 2018; Tenuta La Viola (Bertinoro), Romagna Sangiovese Bertinoro P. Honorii Riserva 2017.
Fonte: Resto del Carlino Forlì.
Nuova presidente per il Baratuciat.
Valentina Peracino dell’azienda agricola vitivinicola Prever è la nuova presidente dell’Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni Storici Sacra di San Michele, che nel corso dell’ultima assemblea ha eletto il nuovo direttivo. Al suo fianco, come vicepresidente, c’è Giuliano Bosio. Enrico Allais sarà segretario. Un nuovo ruolo per Valentina Peracino, dopo i tre anni nei quali da vicepresidente ha ben lavorato per avviare le pratiche di ottenimento della denominazione “doc” per tutti ivitigni dei comuni interessati alla produzione del Baratuciat, percorso ancora in itinere. Un iter lungo che richiede tempo, ma che la Peracino non dispera di raggiungere.
Fonte: Luna Nuova.
Giovane e brioso Un Aglianico da «Repertorio».
L’ Aglianico è senz’altro il più importante vitigno del Sud; la sua diffusione in J Campania, Puglia e Basilicata ne testimonia la capacità di adattamento a differenti situazioni geoclimatiche, pur mantenendo inalterate le caratteristiche di base. Tra le zone dove meglio si è acclimatato v’è senz’altro il Vulture. I suoi terreni di origine vulcanica sono l’habitat ideale per un’espressività molto caratterizzante. All’interno del Vulture poi le zone di coltivazione si differenziano a loro volta, oltre che per la diversa altitudine (dai 1326 metri del Monte Vulture ai Zoo metri delle colline di Lavello), anche per la struttura geomorfologica del terreno, influenzato dall’antica attività eruttiva del vulcano. Tra quelle che sono da sempre riferimento per la qualità dei vini, c’è la zona che possiamo definire «storica» che comprende i comuni di Atella, Rionero, Barile, Ripacandida, Ginestra, Rapolla e la parte alta di Melfi sulle pendici del Monte Vulture.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Forbes brinda con i vini pugliesi.
La Cantele di Guagano nella classifica delle 100 eccellenze italiane 2022 Prosegue il percorso di crescita qualitativa e di immagine dei vini pugliesi. Ad attestarne il valore, questa volta, è l’edizione italiana della prestigiosa rivista americana Forbes, che, nell’ambito della classifica delle “100 eccellenze italiane 2022′; ha premiato la salentina Cantele e due cantine della Doc Gioia del Colle, Casa Vinicola Coppi e Tenute Chiaromonte. Le 3 cantine pugliesi, su un totale di 31 etichette, inserite nella prestigiosa lista di Forbes, porta la regione nel novero dei territori di eccellenza enologici italiani, come del resto riconosciuto anche dai più importanti concorsi enologici internazionali, dal Gambero Rosso, a Wine Spectator, passando per Decanter, Wineenthusiast e James Suckling, giusto per citarne alcuni.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
L’agri/cultura e l’energia green spiegate ai ragazzi.
Viticoltura, olivicoltura, agricoltura, energia pulita, ecologia… Venerdì 25 febbraio, i ragazzi dell’Istituto comprensivo San Giuseppe da Copertino, diretto da Eleonora Giuri, parteciperanno a una giornata dedicata ai saperi dell’agricoltura, visitando il vigneto di negroamaro che la Cantina Cupertinum ha impiantato da cinque anni nel vasto parco-giardino che circonda gli stabilimenti di vinificazione. Il parco ospita anche le arnie con le api, l’apicoltura per la produzione del miele e per l’importante opera di impollinazione. Francesco Trono, presidente della Cantina e agronomo, condurrà la visita spiegando l’importanza della potatura per la buona riuscita dell’annata vitivinicola, che a settembre si concluderà con la vendemmia. Dell’ importanza delle api parleranno le rappresentanti di Bianco Apicoltura.
Fonte: Salento in tasca.
Vino, rischi sanzioni su consumi e quotazioni.
Le conseguenze del conflitto russo-ucraino sulle esportazioni veronesi ma anche sui listini: le preoccupazioni aumentano Vino, rischi sanzioni su consumi e quotazioni Chi aveva progetti in Russia ora dovrà rivederli. E la riduzione della spesa potrebbe far crollare i prezzi. Per prima cosa, la paura per le popolazioni coinvolte nel conflitto, e poi il timore per l’inasprirsi delle sanzioni commerciali che potrebbero bloccare o limitare l’export, con lo spettro di un possibile embargo russo sul vino, e per le ripercussioni del possibile calo dei consumi sui prezzi dei vini, in particolare sull’Amarone; ad esprimerle, i rappresentanti del mondo del vino veronese. Sembrava l’ultima delle opzioni, e invece l’invasione russa dell’Ucraina è realtà. Un conflitto che era in atto da anni. «Da otto anni siamo in guerra», ha raccontato un importatore ucraino di vini veronesi, «e in questi anni sono già morti 15mila dei nostri cittadini.
Fonte: Arena.
«Barolo? Ho Marzemino, ma buono» Le finte vaccinazioni pagate col vino – Vino pregiato in cambio delle iniezioni fantasma per avere il Green pass.
L’inchiesta sui Green pass «Barolo? Ho Marzemino, ma buono» Le finte vaccinazioni pagate col vino La dottoressa chiedeva Amarone e Barolo, ma poteva accontentarsi anche di Marzemino. Spuntano pure dettagli enologici trevigiani dall’inchiesta di Vicenza, che vede 5 residenti nella Marca Indagati per l’ipotesi di falso, sulle finte vaccinazioni per il Green pass. Avere i Green pass Vaccini, il caso Vino pregiato in cambio delle iniezioni fantasma per avere il Green pass. Nell’inchiesta di Vicenza il dono di un 51enne. Le richieste di una 40enne di Castelfranco di Roncade alla dottoressa finita ai domiciliari sottoposta all’obbligo vaccinale per lavoro. La dottoressa chiedeva Amarone e Barolo, ma poteva accontentarsi anche di Marzemino. Spuntano pure dettagli enologici trevigiani dall’inchiesta, condotta dalla Procura di Vicenza, che vede 5 residenti nella Marca indagati per l’ipotesi di falso, nell’ambito di un giro di presunte false vaccinazioni per ottenere il Green pass. Certificato che è stato sequestrato ai pazienti, mentre sono finiti ai domiciliari il medico di medicina generale Daniela Grillone Tecioiu, il suo compagno Andrea Giacoppo e il nefrologo Volker Erich Goepel, accusati a vario titolo anche di corruzione e peculato.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Vino: Mipaaf, più tempo per adeguamento Ue a produzione Igp.
Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha accolto la richiesta della filiera vitivinicola di avere più tempo per adeguarsi alle norme europee che riguardano la definizione di produzione per i vini Igp. Il Regolamento europeo entrato in vigore lo scorso 7 dicembre, ha confermato, infatti che anche la produzione o vinificazione del massimo 15% delle uve derivanti da vigneti ubicati al di fuori della zona di produzione delimitata di una Igp debba avvenire all’interno di tale zona. Al fine di contenere il danno economico dei numerosi produttori vitivinicoli che tradizionalmente hanno vinificato il massimo 15% delle uve fuori zona, il Ministero ha quindi accordato un periodo transitorio fino al 14 luglio 2022, data di fine dell’attuale campagna vendemmiale.
Fonte: ANSA.it.
Guerra in Ucraina, forti perdite in vista per l’export di vino in Russia.
L’Italia è il primo fornitore di vino della Russia con una quota di mercato del 30% del valore di 375 milioni di dollari. La guerra Russia-Ucraina avrà effetti pesanti sul settore del vino made in Italy. L’Italia è infatti il primo fornitore di vino della Russia (con una quota di mercato del 30% davanti a Francia e Spagna) con un giro d’affari che lo scorso anno è stato di 375 milioni di dollari e che aveva registrato un progresso sull’anno precedente dell’11% circa.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Incertezza Il retrogusto del vino.
Emanuele Bottiroli Bene il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza. È quanto emerso oggi nel corso del webinar “Vino e Bollicine nella Distribuzione Moderna: consuntivo 2001 e prospettive per il 2022”, organizzato da Veronafiere. L’evento si inquadra in una serie di webinar organizzati come tappe di avvicinamento a Vinitaly, che si terrà dal 10 al 13 aprile 2022. Il vino nella DM chiude il 2021 con un –2,2% a volume, negativo verso il 2020 ma positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico e quindi vero termine di paragone. Le bollicine, invece, hanno fatto registrare una crescita straordinaria del 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. Analizzando i dati a valore, emerge che il vino è cresciuto del 2,1% e le bollicine del 20,5%. Complessivamente un valore di 3 miliardi di euro.
Fonte: Il Giorno.
Gratis su YouTube la piattaforma di e-learning sul vino.
Grazie al successo riscontrato dal momento del lancio della piattaforma di e-learning sul vino, Tannico ha deciso di rendere gratuiti tutti i contenuti della Tannico Flying School attraverso il canale YouTube. Oltre 400 ore di video-corsi tra assaggi, interviste e degustazioni con i produttori, racconti di regioni vitivinicole e vitigni con una libreria in continuo aggiornamento per rendere il piacere del vino democratico. Inaugurata a ottobre 2019, la Tannico Flying School si è da subito posta l’obiettivo di offrire un approccio sempre fresco e lontano dai cliché per raccontare in modo semplice e completo tutto ciò che ruota attorno al mondo del vino.
Fonte: Federvini.
Luca D’Attoma: “Vino troppo spesso messo sotto accusa, va tutelato di più”.
“Politica superficiale e scienziati troppo presi dal proprio ego”: l’enologo toscano all’attacco dopo l’esclusione della biodinamica dalla legge sull’agricoltura biologica. E lancia una frecciata al mondo degli spiriti: “Spesso l’industria di birra e liquori viene ‘favorita’ rispetto al comparto agricolo”. “Il vino è uno dei prodotti più prestigiosi della nostra filiera agroalimentare, ma ultimamente è stato messo troppe volte sotto accusa”. E la politica, in particolare sul tema biodinamica, “ha dimostrato superficialità”. Parola di Luca D’Attoma, uno dei più noti e stimati consulenti enologi e produttori italiani.
Fonte: la Repubblica.
Scienza & Salute: ‘Vino e veritas’, benefici, rischi e giusta misura nel consumo di alcolici.
Vino e veritas’, benefici, rischi e giusta misura nel consumo di alcolic i’ è il titolo della nuova puntata di Bio Medical Report che, attingendo dal noto detto latino, affronta una questione delicata e di estrema attualità internazionale, che lega i proverbiali effetti salutistici di un buon bicchiere di vino al presunto rischio di assunzione quotidiana di alcolici. “Fin dall’antichità – ha spiegato l’immunologo Mauro Minelli, coordinatore scientifico della rubrica e responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata – sono note le proprietà terapeutiche del vino. Lo stesso Plinio il vecchio le ricordava, con riferimento alla capacità di questa bevanda di fornire energia e riscaldare il corpo, di stimolare l’appetito e di favorire il sonno”. Tante le storie e le tradizioni, ha ricordato Minelli, che “riportano l’uso che del vino è stato fatto nei secoli, anche dalla Medicina”.
Fonte: Adnkronos.
La famiglia Pinault investe ancora nel vino: sbarca in Champagne entrando nel capitale di Jacquesson.
Dopo Bordeaux, Borgogna, Côtes du Rhône e Napa Valley, Artémis Domaines aggiunge un altro gioiello alla propria corona. Artémis Domaines, il comparto dedicato al vino di Groupe Artémis, la holding della famiglia Pinault, dopo gli investimenti a Bordeaux (Château Latour), Borgogna (Domaine d’Eugénie e Clos de Tart), Côtes du Rhône (Château-Grillet) e Napa Valley (Eisele Vineyard), sbarca in Champagne, entrando nel capitale di Jacquesson, di proprietà della famiglia Chiquet. La maison è diventata un punto di riferimento per gli amanti dello Champagne di tutto il mondo a partire dagli anni Duemila, con la svolta del “Manifesto dei 700”, con cui la griffe ha deciso deciso di realizzare ogni anno il miglior blend possibile dai vigneti aziendali, interpretando sempre lo spirito dell’annata, per Champagne ogni anno diversi, in non più di 250.000 bottiglie.
Fonte: WineNews.
Forbes: tra le 100 eccellenze italiane ci sono i vini di Puglia. Tre le cantine premiate dalla rivista americana.
L’edizione italiana della rivista americana Forbes, nell’ambito della classifica delle “100 eccellenze italiane 2022”, ha premiato la cantina salentina Cantele e due cantine della Doc Gioia del Colle, Casa Vinicola Coppi e Tenute Chiaromonte. «È una notizia che mi rende particolarmente orgoglioso – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – perché conferma, ancora una volta, la qualità straordinaria delle nostre produzioni vitivinicole. Il novero tra le 100 eccellenze italiane è l’ennesima attestazione del riconoscimento globale per i vini pugliesi e, in particolare, per il Primitivo e il Negroamaro: un binomio ormai noto a livello mondiale che traina anche l’appeal turistico del tacco d’Italia.
Fonte: Quotidiano Di Puglia
I Signori della Cantina: Roberto Potentini. L’enologo del tartufo e dei vini in abbinamento.
Gli enologi non invecchiano con gli anni, ma con le vendemmie. Il vino è la bevanda più scientifica e più leggendaria che esista. A parlarne con Giuseppe Cristini è l’enologo Roberto Potentini. «È complicatissimo, perché il vino è passione, amore, tecnologia e chimica è microbiologia, è cultura e’ il sacro e il profano, è leggenda, è storia, è scienza, per cui il vino racchiude in sé tanto misticismo. Sono 42 vendemmie fatte: gli enologi non invecchiano con gli anni ma con le vendemmie. In questi 42 anni vitivinicoli, ciò che ho maturato nel vino è che occorre studiare tanto, applicare tanta scienza e microbiologia, tanta chimica, tanta fisica; tutto ciò che racchiude la grande scienza dell’enologia, che non è altro che un insieme di tante discipline e tutte vanno racchiuse e guidate dalla cosa più immateriale e intangibile che è l’aspetto passionale, culturale ed emotivo del vino.
Fonte: italiaatavola.net.
Alla Cantina Terre del Barolo confermata la presidenza per Paolo Boffa.
Terzo mandato consecutivo per il presidente che sarà affiancato dal vice Rosa Oberto e da un consiglio esecutivo composto da Elio Fenocchio, Luca Cogno, Livio Scavino, Graziano Gallo e Bruno Ronzini. Il lavoro paga, sempre. I Soci viticoltori della Cantina Terre del Barolo lo sanno. Per il nuovo triennio 2022-2024 sono state definite le cariche del consiglio esecutivo. Confermato alla presidenza Paolo Boffa, che inizia così il suo terzo mandato consecutivo, e che avrà al suo fianco la vice presidente Rosa Oberto, alla sua seconda esperienza di fila in questo incarico. Completano il consiglio che ha potere decisionale i confermati Elio Fenocchio, Luca Cogno e Livio Scavino, con i due nuovi consiglieri Graziano Gallo e Bruno Ronzini.
Fonte: Lavocedialba.it.
Cantina Masi a Monte Leone – lettera al sindaco di S. Ambrogio.
Pubblichiamo la lettera che il cittadino Gabriele Fedrigo ha inviato al sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella, riguardante la costruzione della cantina da parte del gruppo Masi S.p.A. in località Monte Leone. Al Sindaco del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella
Roberto Albino Zorzi. All’Ufficio tecnico del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Regione Veneto.
Signor Sindaco,
mi chiamo Gabriele Fedrigo. Sono nato a Negrar dove abito. Da molti anni sono impegnato nello studio e nella difesa di ciò che resta della bellezza della Valpolicella sempre di più messa in pericolo dagli energumeni del cemento, da scriteriati interventi di sistemazione dei fondi agricoli e da costruzioni pretenziose delle cantine del vino che nulla hanno da spartire con la storia di questa nostra terra.
Vi scrivo la presente per esprimere tutto il mio sconcerto e la mia delusione per quanto sta avvenendo in località Monte Leone con la costruzione della nuova cantina del gruppo Masi S.p.A. Mi chiedo come sia stata possibile l’approvazione di un progetto così visivamente impattante e senza alcuna relazione con la storia del territorio circostante, nella fattispecie con il borgo di Montolon, con la villa Serego- Alighieri, con le colline di Gargagnago. La costruzione orba uno degli ultimi scorci panoramici posti su quel cordone cementizio di case che si snoda lungo la Strada Provinciale 4.
Non è ora di finirla con una concezione del territorio che lo assimila, come ricordava lo scrittore Vitaliano Trevisan, al disco rigido di un pc dove si fanno girare i software che si vogliono? Mi potrebbe dire il senso di un progetto che non solo non contribuisce alla valorizzazione estetica della zona ma che la depaupera? Potrebbe dirlo ai cittadini della Valpolicella?
Fonte: Veramente.org.
STAMPA ESTERA
Cape crusaders: great value wines from South Africa.
A Covid-spooked government. Wine production in South Africa has its challenges, which makes it all the more extraordinary that there is so much optimism and energy among the Cape’s producers. Less surprising was to see the gleeful co-operative spirit that has characterised the new wave of wine producers over the past decade riding the success of a rediscovered region. Swartland, in the hot, dry interior of the Cape, has recently been recognised as a potential source of exciting wine from old vines. The Swartland Revolution, a festival that combined these emerging, often low-intervention wines with music and sheer exuberance, was held every November from 2010 to 2015. At that point it was felt that producers such as Eben Sadie and Adi Badenhorst, two of the most admired, were no longer revolutionaries but truly part of the South African wine mainstream. We fickle wine writers tend to fixate on the new. Those in the old guard of South African wine must have felt rather abandoned. But Stellenbosch, South Africa’s most important wine region, has been fighting back. The Stellenbosch Wine Routes are a clear invitation to tourists to visit the 130 wine estates in the stunning countryside around this attractive, leafy university town.
Fonte: Financial Times.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.