Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 1 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
L’Enoteca va a Vinitaly A Dozza il primo passo.
A Verona ci saranno circa 60 aziende romagnole, tra cui le oltre 20 raggruppate sotto il Consorzio. Parte da Dozza la nuova avventura di Enoteca regionale per la promozione dei vini della Via Emilia. Mancano, infatti, una decina di giorni al Vinitaly, che ritorna, dal 10 al 13 aprile, dopo due annidi stop a causa della pandemia, in terra veronese. Qui l’Emilia-Romagna, alla 54a edizione della fiera enologica più importante a livello nazionale, parteciperà prendendo casa nel tradizionale padiglione 1. Appena entrati al salone del vino italiano, infatti, il primo spazio che si potrà visitare sarà proprio quello emiliano-romagnolo. La novità dl quest’amo Non solo vino, però, sarà il racconto che Enoteca Regionale farà. Un protagonismo, quello in bottiglia, che rimarrà indiscusso. Saranno circa 120 le aziende vitivinicole presenti di cui una sessantina romagnole, comprese le oltre 20 raggruppate sotto il Consorzio Vini di Romagna. A queste sarà, in modo più organico, affiancato dalla promozione del cibo.
Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.
Eccellenze reatine a Verona per Vinitaly e Sol&Agrifood.
Ci saranno anche quelle del Reatino tra le aziende vitivinicole nel padiglione di 1.800 metri quad rati del Vinitaly e tra i produttori dell’olio nei 150 metri quadrati al SoleAgrifood, in programma a Verona. Una importante occasione in cui il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio. La Regione Lazio, in collaborazione con Arsial, sarà presente al fuorisalone “Vinitaly and The City”, allestito nel cortile del tribunale di Verona, dall’8 all’ll aprile. Un’occasione per presentare le eccellenze vitivinicole del Lazio, in un viaggio lungo le cinque province – Roma, Rieti, Frosinone, Latina, Viterbo – grazie all’enoteca collettiva di vini laziali nel cuore di Verona.
Fonte: Messaggero Rieti.
Al Vinitaly di Verona criptovalute al fianco del rosso chiantigiano.
II mondo delle criptovalute entra per la prima volta nella più importante fiera italiana sul vino, accompagnando un grande rosso chiantigiano. Italian Wine Cripto Bank sarà presente al Vinitaly di Verona per la presentazione dell’Nft di un vino come «Siepi Igt Toscana Castello di Fonterutoli», che II Gambero Rosso ha definito come «uno dei 50 che hanno cambiato lo stile del vino italiano». Gli Nft (acronimo di «non fungible token», in italiano gettone non riproducibile) sono un tipo speciale di token che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità di un bene unico e costituiscono un mezzo di promozione che permette alle aziende vinicole di fidelizzare clienti e collezionisti, contenendo una chiave digitale per riscattare una magnum del vino collegato. La parte artistica dell’Nft è firmata da Gianluca Biscalchin e sarà la prima ad essere lanciata in un Vinitaly.
Fonte: Nazione Siena.
Enoteca sarà la ‘regista’ per l’Emilia Romagna al Vinitaly di Verona.
Degustazioni, masterclass e incontri per mettere in vetrina oltre 120 aziende, il meglio della produzione regionale. Ai fornelli e in sala al padiglione 1 una quarantina di persone dello Scappi castellano. L’Enoteca Regionale sarà protagonista al Vinitaly di Verona dal 10 al 13 aprile. Non solo. Toccherà alla realtà con sede nella Rocca di Dozza la regia e l’intrattenimento dell’intero padiglione 1 del 54° sigillo della kermesse internazionale più importante dedicata al mondo del vino. Uno spazio che, per quattro giorni, si trasformerà nella casa dei consorzi, delle aziende e dei prodotti enologici del territorio. Con una novità. Spazio al coinvolgimento delle principali realtà nostrane del food a conferma di un binomio, sull’asse vino-cibo, da tempo elemento distintivo di una terra aggrappata alle sue solide tradizioni. II tutto condito da quel tocco di ospitalità, forte dell’attuale ascesa del settore enoturistico, che strizza l’occhio alle sinergie e alla ripartenza dopo il delicato biennio pandemico. Nel complesso saranno oltre 120 le aziende e i produttori presenti con un’ampia gamma di vini in degustazione in rappresentanza di tutte le 19 Doc, 2 Docg e 9 Igt che certificano il patrimonio del comparto alle latitudini regionali.
Fonte: Resto del Carlino Imola.
Il Vermentino punta sulla longevità.
Pepi Lignana e il bianco del Casalone Cliché vinosi: il Vermentino è un vitigno che sente il mare, da bere nell’ultima annata di produzione. Bisogna rompere i cliché per raggiungere nuovi traguardi. Ci stanno riuscendo Francesco Mazzei e i produttori di Vermentino della Doc Maremma da lui guidati. Che hanno deciso di esplorare una strada diversa, quella del Vermentino maremmano e longevo. Con i profumi che evolvono e il gusto che si espande. Il superamento dell’effimero è stata la chiave dell’ultimo Vermentino Grand Prix, alle Terme di Saturnia. 5o Vermentino in gara. Tra i io migliori, g sono dell’annata precedente a quella attuale. Solo un 2021 (Acquagiusta La Badiola). Gli altri del 2020: Perlaia dell’azienda Bruni; Burattini di Guido F. Fendi; Monnallegra di Argentaia; Norcias di Colle Petruccio; Audace di Cupirosso; Matan della Bagiola; Solo di Tenuta 12; Balbinvs di Terenzi.
Fonte: Corriere della Sera 7.
“Rarity” 2009 Pinot Bianco stellare Tesoro di Terlano.
“Rarity” 2009 Pinot Bianco stellare Tesoro di Terlano diffìcíle stabilire quale sia il miglior vino bianco italiano. Difficile anche perchè negli ultimi anni, la qualità media ha fatto giganteschi balzi in avanti e alcune eccellenze hanno raggiunto vertici assoluti al mondo. Tra questi c’è, sicuramente il Rarity 2009 di Terlano. La cantina altoatesina è una referenza soprattutto per i bianchi. È vem che i vigneti di Terlano godono di terreni baciati dal dio dell’uva, ma è vero anche che i soci della cantina sociale hanno affinato nel tempo una cura maniacale per il lavoro agricolo. Come è veno che la premiata coppia Rudi Kofler e Klaus Gasser completa il lavoro in cantina con altrettanta passione e cura certosina. Il risultato sono vini come Quarz, Vorberg o Nova Domus che hanno conquistato le migliori tavole del mondo.
Fonte: Gazzetta dello Sport.
Vini dell’altro mondo Dieci etichette sicure per una cantina globale.
Dalla Francia alla Nuova Zelanda, bottiglie reperibili anche da noi a prezzi convenienti. Monterey, Stellenbosch, Maule, Mosella, Mendoza Aree tutte da scoprire Oggi parliamo del vino degli altri. Dieci etichette per altrettanti Paesi stranieri, per raccontare l’enologia dell’altro mondo, da noi spesso ignorata o trascurata. Tre sole regole: i vini devono essere buoni, economici e devono trovarsi facilmente in Italia. Per questo peschiamo tra quelli nel catalogo della più importante piattaforma di commercio on line di vino. Francia. Parlare di Francia è limitativo, visto che ci sono tante «France» del vino: la Borgogna del Pinot Nero, Bordeaux, la Champagne, l’Alsazia, la Loira, la Provenza dei rosati. Scegliamo un borgognone dal grandioso rapporto qualità prezzo, il Pinot Noir Les Côtilles 2020 di Famille Roux, un vino fresco e balsamico, dalla beva facile ma non banale, ottimo per sposarsi con una pasta italiana ben condite. Il prezzo? 10,50 euro. Spagna. Altra terra ricca di identità. Scegliamo un vino che arriva dalla denominazione della capitale, Vinos de Madrid, La Maldiciòn 2020.
Fonte: Giornale.
La vite è meravigliosa – Due buone notizie da Bolgheri.
Bolgheri si dimostra ancora una volta una terra ricca di sorprese enologiche. L’ennesima controprova arriva da due tenute «sorelle», la Tenuta Campo di Sasso e la Tenuta di Biserno, entrambe nel comune di Bibbona, in alta Maremma. La prima è estesa 40 ettari, è più alta e più nell’entroterra con terreni alluvionali argillo-calcarei. La seconda è di 56 ettari ed è più vicina al mare, con un terreno sabbioso ed estati più caldi che la rendono adatta al Syrah e al Vermentino. Il terroir peculiari rende i vini riconoscibilissimi. Entrambe le tenute sono state create dai fratelli Lodovico e Piero Antinori e sono oggi gestite dal nipote Niccolò Marzichi Lenzi. » di Andrea Cuomo La vite è meravigliosa Due buone notizie da Bolgheri Due i vini che ho potuto assaggiare, uno per ciascuna tenuta, entrambi Toscana Igt rosso: il Pino di Biserno 2019 (nella foto) da uve Merlot (40 per cento), Cabernet Franc (32), Cabernet Sauvignon (18) e Petit Verdot (10) ha colore rosso rubino intenso, un naso ricco di frutta scura, note tostate e spezie come chiodi di garofano e liquirizia.
Fonte, Giornale.
Cibo e vini lG L’Ue riforma il sistema.
Procedure rapide di registrazione; maggiori tutele online; più poteri alle associazioni di produttori; più attenzione alla sostenibilità sociale, economica e ambientale delle produzioni. Sono questi i quattro pilastri su cui poggia la nuova proposta di riforma europea del sistema di indicazioni geografiche dei vini, dei prodotti agricoli e delle bevande spiritose, varata ieri dalla commissione europea. Nelle intenzioni dell’esecutivo, le nuove misure dovrebbero aumentare la diffusione delle indicazioni geografiche nell’Unione a beneficio dell’economia rurale, mantenere la qualità e gli standard alimentari elevati dell’Ue e garantire che il patrimonio culturale, gastronomico e locale italiano sia preservato e certificato come autentico in Europa e nel mondo. Andiamo per capitoli. Registrazione unica e semplificata: le diverse norme tecniche e procedurali sulle IG saranno unificate, dando luogo a un’unica procedura di registrazione delle indicazioni geografiche per i richiedenti dell’Ue e dei paesi terzi.
Fonte, Italia Oggi.
Ecco gli itinerari dell’enoturismo per scoprire il Centro Abruzzo.
A piedi, in bicicletta, a cavallo e perfino un tour in autobus: nuovo progetto voluto da Casa delle culture Sostegno da Fondazione Carispaq e Camera di commercio. Cinque le cantine che hanno aderito. Così puntiamo a una attenta valorizzazione di luoghi e tradizioni peligne? Attraversare le campagne e i vigneti del Centro Abruzzo in sella a una bici, a piedi o a cavallo facendo tappa nelle cantine per degustare un buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo alla scoperta della storia e delle tradizioni del territorio. È stato presentato ieri dalla presidente dell’associazione “Casa delle culture” di Sulmona, Rosa Giammarco, il progetto “Antiche terre di vini” con l’obiettivo di promuovere i vini locali attraverso un percorso culturale che unisca il piacere del palato alla conoscenza dei segreti della vinificazione.
Fonte, Centro L’Aquila Avezzano Sulmona.
Primo vino Dop dell’isola, patto per la produzione.
La Bcc di Napoli finanzia le imprese vitivinicole con prestiti fino a 50mila euro, Manzo: valorizziamo il territorio Primo vino Dop dell’isola, patto per la produzione. Le piccole imprese vitivinicole potranno ottenere un finanziamento a medio e lungo termine con un tasso massimo del 4% per la loro attività. La convenzione, firmata dalla Banca di Credito Cooperativo di Napoli e il “Consorzio di tutela vini dei Campi Flegrei, Ischia e Capri”, è stata effettuata in occasione del primo vino Dop dell’isola di Procida. «Abbiamo aderito a questo progetto perché crediamo nelle potenzialità delle aziende campane — afferma il presidente della Bcc Amedeo Manzo — siamo entusiasti di poter valorizzare il settore e il comparto dei vitivinicoltori erogando fino a 50.000 euro di prestiti a tutte le imprese con un fatturato fino a 500 mila euro e con un massimo di tre dipendenti, questo impegno rientra appieno nelle nostre politiche finanziarie che hanno sempre un occhio di riguardo per il territorio, questo patto sarà utile al potenziamento dei processi produttivi e all’acquisto dei terreni agrari, un trend che sembra non avere un limite».
Fonte, Roma.
Gualtieri punta al riconoscimento Doc per il vino prodotto con l’uva Fogarina.
L’area geografica interessata riguarderà non solo l’intero territorio gualtierese, ma anche parte dei Comuni di Boretto e Guastalla. La musica di una delle canzoni popolari più conosciute in Italia, “Oh com’è bella l’uva fogarina”, sta accompagnando il cammino verso un importante traguardo per Gualtieri e la sua agricoltura: il riconoscimento “Doc” del vino da uva fogarina. La coltivazione di questa uva è secolare e ha il suo cuore proprio nel nostro territorio. Per questa ragione l’area geografica interessata al riconoscimento riguarderà non solo l’intero territorio del Comune di Gualtieri, ma anche parte dei Comuni di Boretto e Guastalla. L’amministrazione comunale, la Cantina sociale e un qualificato gruppo di tecnici, in collaborazione con l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, operano da oltre un anno per questo obiettivo (già nell’ottobre scorso si svolse un convegno al teatro sociale con Mammi).
Fonte, Gazzetta di Reggio.
Vinitaly senza russi e cinesi Il Friuli punta sulla Ribolla.
Sono 77 le aziende nella collettiva dell’Ersa, ma alcuni big hanno dato forfait Maurizio Cescon. Conto alla rovescia per il Vinitaly della ripartenza. La Fiera di Verona, infatti, ospiterà il meglio del mondo del vino italiano e internazionale, dopo tre anni di assenza e due edizioni annullate, quelle del 2020 e del 2021 causa pandemia da Covid. L’inaugurazione della kermesse è in programma domenica 10 aprile, degustazioni, visite e business andranno avanti fino a mercoledì 13. Anche il Friuli Venezia Giulia, che è una delle più importanti regioni vinicole italiane, soprattutto grazie ai suoi bianchi, sta definendo gli ultimi dettagli della sua partecipazione. La conferenza stampa di presentazione si terrà il 7 aprile, a pochi giorni dall’evento. 71 AZIENDE DAL FYG Nel tradizionale padiglione 6 troveranno posto, nella collettiva dell’Ersa, 77 aziende, a fronte di 92 domande pervenute alla Regione. Sono di meno rispetto alle 104, 106 che trovavano posto prima del Covid, in quanto gli spazi tra una postazione e l’altra saranno più ampi, proprio per rispettare le misure di distanziamento.
Fonte, Messaggero Veneto.
Borderwine a Villa Manin con ottanta partecipanti.
Torna il Salone transfrontaliero del vino naturale: la sesta edizione di Borderwine dà appuntamento per domenica 19 e lunedì 20 giugno a tutti gli amanti del vino prodotto “secondo natura”. L’edizione 2022 segna un importante cambio di location: sarà il parco di Villa Manin di Passariano a ospitare le cantine, le degustazioni, le proposte food, la musica e gli altri eventi. Saranno circa 80 i produttori presenti tra Friuli Venezia Giulia, Italia, Austria e Slovenia. Borderwine entra a far parte eventi del cartellone di Villa Manin Estate 2022, grazie alla collaborazione con l’Ente regionale patrimonio culturale (Erpac). «Essere a Villa Manin, luogo eletto dei grandi eventi, è una grande soddisfazione: attesta la crescita costante di Borderwine che era partito a Cividale nel 2016 con 28 cantine – spiegano gli ideatori, Valentina Nadin e Fabrizio Mansutti.
Fonte, Messaggero Veneto.
È della cantina di Rauscedo il miglior Sauvignon d’Italia.
Ha ottenuto il punteggio più alto al Concours mondial in Portogallo Il Friuli si conferma campione assoluto con 23 produttori premiati È della cantina di Rauscedo il miglior Sauvignon d’Italia Una valanga di riconoscimenti per il vigneto Friuli all’ultima edizione del prestigioso “Concours mondial de Sauvignon”, che quest’anno si è tenuta per la prima volta in Portogallo, nella regione di Torre Vedras a una cinquantina di chilometri da Lisbona. Le aziende che hanno partecipato hanno vinto 7 medaglie d’oro, 16 d’argento e soprattutto il titolo di miglior Sauvignon d’Italia, quello dell’annata 2020 della cantina produttori di Rauscedo, che ha vinto anche un’altra medaglia d’oro grazie al suo Casa Quaranta 2020 Friuli Doc. «Complimenti a tutto il nostro staff, ai soci e a tutti coloro che hanno reso possibile questo miracolo enologico», hanno scritto i referenti della cantina sui profili social di Rauscedo.
Fonte, Messaggero Veneto.
Cantine sporche sequestrato il vino di Marino.
I Nas ai Castelli Cantine sporche sequestrato il vino di Marino Non proprio «di origine controllata». Anzi, tutt’altro. Così è finita sotto sequestro una partita del vino dei Castelli, prodotto e distribuito da una cantina che, secondo gli investigatori, partecipa anche alla storia sagra del vino di Marino. I carabinieri del Nucleo anti-sofisticazione di Roma (Nas) «in gita ai Castelli», per dirla rubando una strofa al motivo popolare che dal1926 accompagna le bevute alla festa celebrata ogni prima domenica di ottobre sulla rocca del piccolo comune a 20 chilometri da Roma, nelle scorse settimane hanno passato al setaccio le cantine del territorio. Proprio a Marino hanno sorpreso un produttore e rivenditore allergico alle regole. Sia a quelle sulla sicurezza alimentare, che alle norme del lavoro.
Fonte, Repubblica Roma.
Dai vini nel cuore a Discover Italy. Gli eventi primaverili di Sestri.
Ritornerà anche il concorso pianistico internazionale J.S. Bach Dai vini nel cuore a Discover Italy Gli eventi primaverili di Sestri. Il calendario degli eventi di Primavera a Sestri Levante. Si comincia domani, sabato 2 aprile, con il ritorno di Coramare, gran premio internazionale di canto corale, che giunge alla sua terza edizione e che porterà nella città dei due mari cori nazionali ed internazionali. Appuntamento poi con Discover Italy, evento di promozione del territorio dedicato ai professionisti del settore turismo che quest’anno, per la sua sesta edizione nel territorio del Tigullio, si amplia su due giornate per fare fronte alla grande richiesta di partecipazione da parte dei professionisti del settore. Tanti eventi per la fine di aprile: la collaborazione tra Mediaterraneo servizi e il Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Genova, porta a Sestri Atee, convegno internazionale di tre giornate rivolto ad educatori, insegnanti e dottorandi.
Fonte, Nuovo Levante.
Oltrepo al Vinitaly Più degustazioni con il Consorzio.
Dopo due anni di stop dal 10 aprile riparte il più grande appuntamento del settore vitivinicolo. L’Oltrepo si prepara per la trasferta veronese del Vinitaly dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di stop a causa del Covid. Sono 45 le aziende vitivinicole che parteciperanno alla rassegna, capitanate da Consorzio e Camera di Commercio Pavia, la maggior parte ospitate nello spazio di 3mila metri quadrati del Padiglione Lombardia-Palaexpo. «Quest’anno abbiamo voluto ampliare la gamma dei vini al nostro banco di assaggio per dare ai visitatori la possibilità di degustare più referenze», spiega il direttore del Consorzio, Carlo Veronese. Il padiglione ospiterà uno spazio di 184 metri quadrati allestito da Ascovilo, l’associazione che raggruppai 13 Consorzi di tutela dei vini lombardi, nel quale stampa e operatori possono assaggiare i vini in abbinamento a diverse stagioni Oltrepo al Vinitaly Più degustazioni con il Consorzio nature del Grana Padano.
Fonte, Provincia – Pavese.
Brachetto d’Acqui, crescono le vendite «Si può fare di più».
I dati delle vendite del Brachetto lasciano ben sperare per il futuro. Il report 2021, circa tre milioni di bottiglie vendute, ha fatto segnare una crescita di 700 mila “pezzi” rispetto al 2020 e di 200 mila bottiglie rispetto al 2019. Paolo Ricagno, presidente del Consorzio vini d’Acqui, commenta i dati con cauto ottimismo: «C’è ancora molto da fare per dare al Brachetto d’Acqui quella considerazione che merita, non solo come gradimento, ma anche come volumi e mercati. Confido che ci riusciremo anche attraverso le azioni di promozione che abbiamo intrapreso e stiamo programmando». Azioni che si intensificheranno soprattutto nel mese di aprile che, notoriamente, segna la ripresa della bella stagione turistica.
Fonte, Secolo XIX Basso Piemonte.
Sfusi o in bottiglia i vini Cavinato sono un nettare.
Il primo ad arrivare a Palmaro di Odalengo Piccolo fu Davide Cavinato, addirittura ai tempi della Seconda Guerra mondiale. Davide, all’epoca, aveva appena 16 anni. Nel Veneto, sua terra d’origine, si soffriva per la fame e per le difficili condizioni di vita: così il ragazzo, unico maschio della famiglia, emigrò come tanti verso il Piemonte, in cerca di fortuna. «Mio suocero giunse a Odalengo Piccolo e finì subito a lavorare in questa cascina, che oggi è nostra — ripercorre la storia Mariapia, moglie di Giorgio, uno dei due figli di Davide —. Lì faceva il mezzaro e, dopo alcuni annidi duro lavoro, poterono raggiungerlo i genitori e le due sorelle, così la famiglia, che per l’epoca non era molto numerosa, tornò finalmente a riunirsi.
Fonte, Stampa Alessandria.
Tra sport, degustazioni e social il Brachetto ora prova a ripartire.
In vista di Pasqua, il vino simbolo di Acqui protagonista di vari eventi. Blogger e influencer al lavoro sui social, stand per assaggi nella grande distribuzione, piattaforme per l’ e-commerce ed eventi. La macchina per promuovere il Brachetto docg si rimette in moto in attesa di Pasqua, uno dei periodi cruciali per il vino simbolo di Acqui, in lotta per invertire il declino che l’ha fiaccato dopo anni di grande successo. «C’è ancora molto da fare per dare al Brachetto la considerazione che merita sul fronte del gradimento e di volumi e mercati — dice il presidente del Consorzio di tutela Vini d’Acqui Paolo Ricagno —. Confido che ci riusciremo anche attraverso tutte le azioni di promozione che abbiamo intrapreso e che stiamo programmando». Prima sotto Natale e, ora, in vista della Pasqua.
Fonte, Stampa Alessandria.
Il salone per tutti di Langhe e Roero.
L’ultima edizione ad Alba fece registra re oltre 2000 professionisti del vino da 34 paesi del mondo, poi però arrivò l’emergenza covid a complicare le cose, imponendo uno stop forzato l’anno scorso e un nuovo rinvio inizio 2022. Ora che la situazione sul fronte sanitario sembra volgere in meglio, la sesta edizione di “Grandi Langhe”, la più importante kermesse enologica dedicata alle denominazioni di Ianghe e Roero, è pronta per il suo debutto in ci t a, Iunedi 4 e martedì 5 aprile, negli spazi post- industria li delle Officine Grandi Riparazioni, con ingresso da corso a Castelfidardo 22. Questa non è l’unica novità che interessa il primo evento di lancio delle nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre denominazioni del territorio promosso dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani in tandem con il Consorzio Tutela Roero.
Fonte, Stampa Torino Sette.
«Il Sud al top in Italia per i vini di qualità» Così può ripartire un settore strategico.
«Il Sud al top in Italia per i vini di qualità» Così può ripartire un settore strategico • Nuovi scenari post pandemici e strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano e del Sud: di questo si è parlato, ieri, nel Forum delle Economie «Vino e Turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio» organizzato da UniCredit in collaborazione con l’Università del Salento. Nel confronto tra gli esperti è emerso il quadro di un settore in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano ne12021 rispetto a12020 per un valore di oltre 7 miliardi di euro. All’incontro, nella Sala Conferenze Rettorato dell’Ateneo, sono intervenuti Michele Emiliano, governatore della Puglia (in videomessaggio); il rettore Fabio Pollice; Leandro Sansone, responsabile Territori al development per il Sud di UniCredit e Nicola Delle Donne, presidente Confindustria.
Fonte, Gazzetta del Salento.
Il Sud produce il 20% del vino italiano e la qualità pugliese al top fa da traino – Produzione vino, 20% al Sud La Puglia al top per la qualità.
I dati emersi dallo studio Unicredit-Nomisma? Esportazioni cresciute del 13 per cento e illustrati presso la sede del Rettorato a Lecce per un valore complessivo di sette miliardi Emiliano: Al Vinitaly grandi chance per dare ulteriore prestigio ai nostri prodotti». Puglia sul terzo gradino del podio nazionale h a i vigneti dedicati al biologico e prima in Italia tra le regioni esportatrici con una crescita del 46.356 nell’ultimo quinquennio. Alcuni dei dati più significativi emersi dallo studio UniCredit-Nomisma sul settore vitivinicolo sono stati approfonditi ieri pomeriggio in occasione del Forum delle Economie “Vino e turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio”, che si ë tenuto presso la sala conferenze del Rettorato in piazza Tancredi a Lecce. ll 9% della superficie viticola pugliese è bio. Una percentuale superiore rispetto alla media nazionale pari al 17%. E nel Sud si concentra il 20% della produzione nazionale di vino.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.
Dopo due anni torna” Vinitaly” Il vino siciliano protagonista.
Gli scenari indicati dall’assessore Scilla Dopo due anni torna “Vinitaly” Il vino siciliano protagonista. «Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia. Questa edizione del ritorno alla vita, quello della ripartenza, assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che oggi torna a testa alta con le sue istituzioni a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio. Lo afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, Toni Scilla in vista del Vinitaly di Verona in programma dal 10 al 13 aprile 2022, dopo due anni di fermo per l’emergenza sanitaria. Presente alla conferenza stampa, a Palermo, anche il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
Fonte, Gazzetta del Sud.
La Sicilia del vino sbarca al Vinitaly In un intero padiglione spazio alla produzione di 185 aziende – Mantovani: «I vini dell’Isola tra i più attraenti del Vinitaly».
Saranno1851eaziende in un padiglione dedicato Report Nomisma II Nero D’Avola rimane il re dei consumi sia in casa che fuori casa Cresce il biologico. La Sicilia del vino continua ad avere il suo appeal. La conferma arriva dai numeri del prossimo Vinitaly che sarà organizzato a Verona e al quale parteciperanno 185 aziende in un padiglione interamente dedicato all’Isola. Nel corso del 2021, l’87% dei siciliani ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019), dice lo studio «Gli italiani e il vino, Report Sicilia», presentato ieri a Palermo alla conferenza stampa della 54″ edizione della manifestazione in programma dal 10 al 13 aprile. Sono 4 i bicchieri consumati a settimana da ogni siciliano secondo l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. 11 dato è in controtendenza rispetto all’approccio alla birra (il 22% ha diminuito, il 16% aumentato) e soprattutto ai superalcolici (il 44% ha diminuito, 1’11% aumentato). Il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa — dove cresce dal 52% al 59% — che fuori casa
Fonte, Giornale di Sicilia.
La carica della Sicilia.
La carica della Sicilia Pronta la spedizione di 185 aziende in un padiglione dedicato. Edizione all’insegna della ripartenza. Bene i biologici mentre l’enoturismo continua ad essere una leva di sviluppo dell’intera economia. Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019). Un rapporto con il vino, quello riscontrato in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e — ancor più che nel resto d’Italia — consapevole e responsabile, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata a Palermo alla conferenza stampa della 54° edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile 2022.
Fonte, MF Sicilia.
Josè Rallo “Il jazz? È un vino rosso pregiato e io lo canto per amore”.
L’intervista all’imprenditrice-cantante che presenta il suo disco al Santa Cecilia Josè Rallo “Il jazz? È un vino rosso pregiato e io lo canto per amore” di Francesca Taormina La “Signora del vino”, Josè Rallo, ama il jazz, la musica brasiliana e i vini delle sue cantine, e stasera e domani alle 19 al Teatro Santa Cecilia ripete la serata-evento, “Donnafugata Music e Wine”, per un concerto di jazz e samba abbinato una degustazione di tre prodotti dell’azienda di famiglia. L’occasione è l’uscita del suo terzo cd, “Rebirth”, rinascita. Con lei sul palco Diego Spitaleri al piano, Fabio Lannino al contrabbasso elettrico, Vito Giordano, flicorno, Sebastiano Alioto, batteria, e Vincenzo Favara, suo marito, percussioni. Comunicare il vino attraverso la musica è forse il vertice dell’idea di marketing di donna Josè. Ma il jazz secondo lei è un bianco fruttato o un rosso corposo?
Fonte, Repubblica Palermo.
Trionfo di rossi, bianchi e rosati Il brindisi è con 300 etichette.
“MareMMMa” (terza edizione) sarà il palcoscenico ideale per i tre consorzi del vino Lunedì al Granaio della Spergolaia assaggi gratuiti su invito (e prenotazione). L’evento era stato cancellato nel 2020 her la pandemia Ora il grande ritorno Nicole Terribile GROSSETO. Si dice che «anni, amori e bicchieri di vino non si dovrebbero mai contare». E i calici saranno difficili da contare lunedì 4 aprile, giorno in cui è attesa la terza edizione di “MareMMMa, la natura del vino”. Ottanta aziende e trecento etichette «per la più grande selezione divini della Maremma» (come dicono i promotori) organizzata da Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano (con i rispettivi consorzi di tutela) nel salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia ad Alberese, a circa 15 chilometri da Grosseto. Sommelier, ristoratori, distributori ed enotecari Potranno accedere — tramite invito — alla degustazione di vini rossi, bianchi e rosati dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17.
Fonte, Tirreno Grosseto.
Nasce il Consorzio Vini.
Un passo storico per il settore Nasce il Consorzio Vini. Conferenza stampa in presentazione, martedì 29 marzo, presso l’Assessorato regionale dell’Agricoltura e Risorse naturali per la nascita del Consorzio Vini Valle d’Aosta. Consorzio formalmente costituito con atto notarile, venerdì 25 marzo presso il salone dell’Institut Agricole Régional di Aosta: “La costituzione del Consorzio è un passo storico per il settore vitivinicolo valdostano — afferma il neo presidente, Stefano Di Francesco — ci permetterà di essere protagonisti all’interno della denominazione DOC Valle d’Aosta e di sederci ai tavoli istituzionali che contano”. Di soddisfazione per il traguardo raggiunto ha parlato anche l’Assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali, Davide Sapinet nel suo intervento di apertura, ritenendolo “un punto di arrivo ma, allo stesso tempo un importante punto di partenza che rende onore al lavoro fatto nel settore dalle passate generazioni”.
Fonte, Corriere della Valle d’aosta.
Doc in Consorzio.
E’ stata costituita l’organizzazione tra i viticoltori della Valle d’Aosta Gestirà il disciplinare di produzione e valorizzerà i vini della regione. La prima Doc valdostana, il Donnas, ha festeggiato lo scorso anno i primi 50 anni di vita. La seconda, l’Enfer d’Arvier, lo farà tra due anni, perché è nata nel 1974. Finora, però, la Denominazione di origine controllata Vallée d’Aoste, che raccoglie il meglio della produzione locale divisa in sette sottozone, era «sotto tutela». Nata nel 1985, era ancora tra le poche Doc italiane senza un corrispondente consorzio dei produttori: per questo, a vigilare sul disciplinare di produzione era l’amministrazione regionale. Nei giorni scorsi, nel salone della cantina sperimentale Joseph Vaudan dell’Institut Agricole Régional, davanti al notaio Giampaolo Marcoz, 42 soci fondatori hanno dato vita al Consorzio Vini Valle d’Aosta.
Fonte, Stampa Aosta.
Fitofarmaci, la Valpolicella detta legge.
II testo unico è in via di approvazione nei Consigli comunali di Negrar, Marano, Fumane, San Pietro in Cariano e SantAmbrogio Fitofarmaci, la Valpolicella detta legge Regole uniformi all’insegna dell’ambiente: cartelli colorati con l’indicazione dei prodotti utilizzati, fasce di rispetto bio e obbligo di presidi antideriva. Meno pesticidi nelle vigne, maggior utilizzo dei presidi antideriva tecnici e naturali, spinta decisa alla coltivazione biologica, massima attenzione a coniugare le esigenze di chi lavora i campi con quelle di chi, vicino ai campi, ci vive o si muove per andare a scuola, al lavoro o al parco. Tutto a protezione della sostenibilità ambientale, a tutela del prodotto, a garanzia della salute. In Valpolicella è pronto il nuovo regolamento intercomunale sull’uso dei prodotti fitosanitari. Uno solo per tutta la zona Classica, per i territori di Negrar, Marano, Fumane, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio.
Fonte, Arena.
Torna il Palio di Pasqua con il Recioto e l’Amarone.
Fissata la convenzione con la Pro loco che si occuperà dell’organizzazione Torna il Palio di Pasqua con il Recioto e l’Amarone Confermate le degustazioni, la gara tra cantine e il concorso vetrine •• La pro loco Negrar firma la convenzione triennale con il Comune che ne regola rapporti, impegni e contributi. Si prepara così ufficialmente all’organizza7ione del Palio del Recioto e dell’Amarone, che a Pasqua torna dopo due anni di fermo. E infine, per presentare la convenzione, illustrare il bilancio 2021, aprire il tesseramento 2022 e parlare di futuro, ha svolto l’assemblea dei soci lo scorso sabato in villa Albertini. «Lo scorso anno abbiamo toccato quota 300 iscritti, tra l’entusiasmo di una nuova ripartenza e la voglia di mettersi in gioco di molti», afferma il presidente, Franco Antolini. «Mi auguro che questo entusiasmo sia ancora forte».
Fonte, Arena.
«Stoppare il Prosek come si è fatto per il Bolgaré».
«Se l’Unione Europea stoppa il falso Bolgheri prodotto in Bulgaria, altrettanto speriamo che faccia col Prosek». L’auspicio è della Coldiretti, attraverso il presidente Giorgio Polegato. L’ufficio marchi europeo (Euipo) ha accolto infatti le ragioni dell’Italia per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio `Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici. In particolare — riferisce la Coldiretti – l’Euipo evidenzia la forte somiglianza dei due nomi e il rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro, ribadendo la massima tutela delle denominazioni contro ogni tipo di evocazione. Secondo la Corte, non è necessario che il prodotto protetto dalla denominazione e il prodotto o il servizio contestati siano identici o simili, poiché l’esistenza del nesso tra il falso e l’autentico può derivare anche dall’affinità fonetica e visiva.
Fonte, Tribuna Treviso.
In Sicilia, crescono consumatori vino ma attenti e sostenibili.
Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019). Un rapporto con il vino, quello riscontrato in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata oggi a Palermo alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. All’evento hanno preso parte Toni Scilla, assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Mediterraneo della Regione Siciliana, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
Fonte, ANSA.
Nel Sud si produce il 20% del vino italiano e la Puglia al top in Italia per i vini di qualità.
Studio Unicredit Nomisma: la Puglia esprime il terzo vigneto a livello nazionale per estensione dedicata al biologico. con una percentuale del bio rispetto alla superficie viticola regionale pari al 19%, superiore alla media nazionale (17%). In crescita del +46,3% l’export di vino pugliese nell’ultimo quinquennio. Di nuovi scenari postpandemici e delle strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano e del Sud si è parlato oggi a Lecce, nell’ambito del Forum delle Economie “Vino e Turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio” organizzato da UniCredit in collaborazione con l’Università del Salento. Durante la giornata è emerso il quadro di un settore in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno – Corriere della Sera.
Vinitaly 2022, indagine Nomisma: «Nove italiani su dieci bevono vino, aumenta la platea dei giovani (responsabili)».
Nel corso dell’ultimo anno, l’89% degli italiani ha bevuto vino. Un dato in crescita rispetto alla fase precedente la pandemia da Covid-19. Om e prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. Nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha infatti bevuto vino, un dato in crescita rispetto a tre anni fa, per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, presentata a Roma in occasione della conferenza stampa della 54esima edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ha voluto confrontare il rapporto tra gli italiani e il vino con un sondaggio molto simile a quello realizzato nel 2019.
Fonte: VeronaSera.
Vino, Vinitaly design packaging competition: Marsala doc superiore riserva “genesi” 2014 della cantina Carlo Pellegrino è Etichetta dell’anno 2022.
Il Marsala Doc Superiore Riserva “Genesi” 2014 della Cantina Carlo Pellegrino & C. Spa (Marsala, Trapani) è l’”Etichetta dell’anno” della 26^ edizione di Vinitaly Design International Packaging Competition, organizzato da Veronafiere. Sono 13 le categorie e sei i premi speciali del concorso, che si è svolto il 24 marzo con l’obiettivo di premiare i migliori packaging – comprendenti dunque bottiglia, chiusura, capsula, etichetta, collarino e altre caratteristiche estetiche – del mondo dei vini, dei distillati, dei liquori, delle birre e degli oli extra vergine di oliva. In gara, 287 confezioni, che sono state valutate da una giuria presieduta da Leonardo Sonnoli e composta dalla Chief Category Officer di Conad Alessandra Corsi e dai designer Papi Frigerio, Giuseppe Mascia e Chiara Tomasi.
Per quanto riguarda le altre sezioni speciali del premio, la Cantina Carlo Pellegrino fa il bis aggiudicandosi anche il riconoscimento per l’Etichetta GDO con Terre siciliane Igt Zibibbo “Cardilla” dell’annata 2021. Il Premio speciale Packaging 2022 è andato a Genagricola S.p.a. (Loncon di Annone Veneto – VE), mentre vincitrici del Premio speciale Immagine coordinata 2022 sono state le Cantine 4 Valli s.r.l. – “Il Poggiarello” (Travo, Piacenza).
Fonte: Newsfood.
Vino, da aumenti energia e materie prime extracosti da 1,1miliardi di euro per la filiera.
Extracosti da oltre 1,1 miliardi di euro a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime: è questo il conto salato che sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana. Una vera tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali. È quanto emerge dallo studio Censis- Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, La febbre dei costi presentato in conferenza stampa a Roma. Il fatturato 2021 della filiera è pari a 13,6 miliardi di euro. Applicando a questo dato la quota del 78,4% dei consumi intermedi necessari alla produzione, si determina il valore dei consumi intermedi della filiera in 10,7 miliardi per il 2021. Utilizzando la variazione dei costi di produzione del prodotto vino fra febbraio 2021 e febbraio 2022, pari al 10,5%, il valore attuale dei consumi intermedi raggiungerebbe il livello di 11,8 miliardi di euro.
Fonte: Distribuzione Moderna.
I giovani e il vino: rapporto sempre più consapevole.
Aumentano i consumatori della Generazione Z e i Millenials. Sale l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, tra i prodotti con maggior potenziale di crescita. Come prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. Nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha infatti bevuto vino – dato in crescita rispetto a tre anni fa – per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, presentata a Roma alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ha voluto confrontare il rapporto tra gli italiani e il vino con un sondaggio molto simile a quello realizzato nel 2019.
Fonte: Teatro Naturale.
“Momento difficile per il vino, ma le problematiche sono tutte esterne al settore, le supereremo”.
A WineNews le riflessioni di Vittorio Cino, direttore generale di Federvini, tra costi delle materie prime e contesto internazionale. A WineNews le riflessioni di Vittorio Cino, direttore generale di Federvini. “Costi e scarsità delle materie prime sono un problema enorme, situazione che a volte non consente neanche di evadere gli ordini che pure arrivano, perché il mercato del vino, in fin dei conti, continua ad andare bene. Ma i margini delle imprese sono a rischio, e prima o poi la crescita dei costi, che peraltro vive anche la grande distribuzione, in parte si riverserà sui consumatori”.
Fonte: WineNews.
Il vino come brand sulla Rete: una ricerca spiega come fare.
Sulla Rete il vino può diventare un brand da proporre con successo su mercati più ampi, anche internazionali. Ma occorre scegliere lo stile di comunicazione giusto. È il messaggio che emerge dalla ricerca sulla comunicazione del vino da parte dei Consorzi dal titolo “Comunicare il vino italiano all’estero via web. Il ruolo dei consorzi di tutela”, realizzata da Astarea in collaborazione con The Round Table e presentata in occasione della premiazione dei vincitori del Premio Gavi La Buona Italia 2022. Condotta su 21 Consorzi del vino italiani, la ricerca e ha identificato quattro cluster comportamentali nel modo di comunicare, via sito web. I Promoter hanno un’anima spiccatamente commerciale, mentre i Sistemici puntano sulla narrazione e la valorizzazione delle cantine. I Funzionali promuovono il lavoro delle cantine e dei coltivatori e, infine, i Valorizzanti puntano a creare delle vere e proprie community. Da notare che, su 123 Consorzi analizzati, quasi il 30% ha ancora il sito internet istituzionale solo in lingua italiana. Tutti i website dei finalisti hanno invece almeno anche la lingua inglese, a dimostrazione del crescente impegno del settore verso l’internazionalizzazione.
Fonte: Mixer Planet.
Vino e architettura: 20 cantine in Italia dove la vendemmia è di design.
Le cantine, il vino, il design: viaggio in Italia di bicchiere in bicchiere e di architettura in architettura. Dalle Langhe alla Maremma, dalla Val d’Orcia alla Sicilia passando per la Sardegna, viaggio in Italia attraverso 20 cantine d’autore , ovvero le nuove “cattedrali del vino” dove vino e design si incontrano. Qui estetica e funzione, tecnologia e tradizione accompagnano la produzione dei migliori vini italiani. Integrandosi perfettamente con il paesaggio naturale. Anima decisamente pop quella della cantina L’Astemia Pentita, dell’imprenditrice Sandra Vezza nel territorio di Barolo. Due grandi volumi sovrapposti appoggiati sulla collina dei Cannubi evocano le forme di due casse da vino fuori scala. Il cuore produttivo è completamente interrato e la cantina è circondata solamente da filari di vite, per rispettare l’ambiente e sottolineare la forte appartenenza al paesaggio.
Fonte: Architectural Digest Italia.
Vinitaly 2022, etichetta dell’anno a cantina Carlo Pellegrino.
Il Marsala Doc Superiore Riserva “Genesi” 2014 della Cantina Carlo Pellegrino & C. Spa (Marsala, Trapani) è l’”Etichetta dell’anno” della 26^ edizione di Vinitaly Design International Packaging Competition, organizzato da Veronafiere. Sono 13 le categorie e sei i premi speciali del concorso, che si è svolto il 24 marzo con l’obiettivo di premiare i migliori packaging – comprendenti dunque bottiglia, chiusura, capsula, etichetta, collarino e altre caratteristiche estetiche – del mondo dei vini, dei distillati, dei liquori, delle birre e degli oli extra vergine di oliva. In gara, 287 confezioni, che sono state valutate da una giuria presieduta da Leonardo Sonnoli e composta dalla Chief Category Officer di Conad Alessandra Corsi e dai designer Papi Frigerio, Giuseppe Mascia e Chiara Tomasi.
Fonte: Askanews.
STAMPA ESTERA
Expanding a vocabulary for Languedoc.
While I was drinking one of the three Languedoc reds that we have been examining in Wine School over the past month, a one-word description kept running through my mind: “Rustic.” And I meant it as a compliment. Yet almost any word used to describe a wine comes with a readymade argument against it. “Crisp” is a common description of white wines with lively acidity, yet someone will invariably ask, “How can a liquid be crisp?” I can’t help but believe that’s an intentionally obtuse response, but I’ve been on the receiving end of it plenty of times. Same with “dry.” The objections are predictable pokes at wine jargon, though dry is easily defined as a wine with minimal amounts of residual sugar after fermentation. “Rustic” earned its own treatise last year on the site Punch by the writer Danny Chau, who suggested the word be retired. His objection, as I understood it, was on two counts. First, it has no fixed meaning. Rather, the meaning is derived from the context in which it is used, depending on who is speaking the word and the wine to which it is applied. Second, with the proliferation of natural wines, rustic is too imprecise, referring vaguely to flaws without specifying the nature of the problem. These are points worth thinking about. Here at Wine School, we strive for clarity in speaking about wine. Still we acknowledge that applying language to this slippery world of aromas, flavors, textures and liquid experiences can be frustrating. Writers often resort to similes and metaphors to describe a wine, likening it to a string quartet or a brass band or a ballet.
Fonte: New York Times International Edition.
Après le basket, le ski et les chevaux, Tony Parker investit dans le vin et le champagne.
Retraite des terrains de basket depuis 2019, Tany Parler continue de diversifier ses activités. Après étre devenu actionnaire puis propríétalreet président de l’ASVEL, le club de Lyon-Villeurbanne, avoir investi dans la station de ski de Villard-de-Lans et dans Collzey.laplace de manchéfrançaisedédiée aux arides de sport, l’ancien meneur de jeu des Spurs de San-Antonio jette son dévolu sur le vin. Tony Parker va s’allier ä l’homme d’affaires Michel Reybier pour devenir associé du Chil<teau La Mascaronne, en Provence, et des Champagnes Jeeper. « Notre engagement commun eu sein des domaines viticoles vanouspermetre faccflérer leur développement,notammentà l’international »,aexpliqué l’entrepreneur lyonnais. La « notoriété mondiale » de l’ancienne star de la NBA devrait aider. Le chliteau La Mascaronne, situé au Luc dans le Var, est im domaine riche de 100 hectares de terre dont 60 de vignes. Michel Reybier était déjà propriétaire de mut le domaine depuis 2020, ainsi que du domaine de Lauzade, d’environ 40 hectares, situé juste á cité, Rosés de terroir.
Fonte: Echos.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.