News Vitivinicole Wine Idea venerdì 28 gennaio 2022!

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Wine Idea presenta le news di venerdì 28 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Giuseppe e le sue pizze a Casa Sanremo.
Il titolare della pizzeria “DiPinto” tra i quaranta rappresentanti d’Italia. La qualità, la professionalità, la peculiarità e soprattutto l’attenzione ai minimi dettagli affinché possano essere esaltati tutti i prodotti in un mix di bontà e prelibatezza, sono stati gli ingredienti che hanno portato ad aprire le porte di “Casa Sanremo” a Giuseppe Pinto. E dove c’è “casa” non put, mancare la pizza, uno dei piatti più diffusi al mondo. Grande riconoscimento per il titolare della pizzeria “DiPinto” in via Costantino Caminada a Ferentino. Giuseppe Pinto, 47 anni, originario di Frosinone, sarà tra i rappresentanti della terra Ciociara che delizierà i vip, i cantanti, tutti gli artisti dell’area gusto di “Casa Sanremo” la prossima settimana nella città ligure in occasione della settantaduesima edizione del festival della canzone italiana.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Il Biserno che parla ai sensi e al cuore.
Un taglio bordolese, cremoso e profondo Il Biserno è un vino che trasforma uno svantaggio in una rampa di lancio. La cantina si trova a Bibbona, di poco fuori dalla Doc Bolgheri. Niccolò Marzichi Lenz! ha cercato una strada diversa, senza il traino della denominazione di prestigio tra grandi rossi. Il risultato è un taglio bordolese (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot) cremoso e profondo, che “parla con generosità ai tuoi sensi e al tuo cuore”, come ha scritto Monica Lamer, che gli ha assegnato un 98+ per Wine Advocate. Niccolò è figlio di Ilaria e nipote di Ludovico e Piero Antinori. Con l’aiuto del due famosi zii, ha abbandonato la carriera sportiva e si è lanciato nel mondo del vino nel 2001.

Fonte: Corriere della Sera 7.

Studio inglese: chi beve cinque bicchieri di rosso alla settimana rischia il Covid il 17 % in meno – Il vino tiene lontano il virus.
In Nutrition su mezzo mln di persone Chi invece beve vino bianco e lo champagne è meno protetto, ma può arrivare a un non trascurabile 8%. Lo stesso studio afferma che il rischio invece aumenta per chi beve birra o sidro. Che «in vino veritas» si sa da secoli. Ora però pare anche che «in vino no Covid». Per l’esattezza, pare che contro il Covid faccia bene bere vino rosso o almeno vino bianco e champagne. E che è meglio tenersi invece alla larga da birra e sidro! Lo studio di Frontiers In Nutrition condotto in Inghilterra su quasi mezzo milione di persone, per l’esattezza 473 mila 957, ha infatti dimostrato che chi beve almeno cinque bicchieri di rosso a settimana ha un rischio di infezione al Covid-19 inferiore del 17% rispetto agli astemi o a chi beve raramente.

Fonte: Italia Oggi.

Italian Wine Brands.
Fatturato 2021 di 408,9 milioni, raddoppiato rispetto al 2020.11 principale contributo alla crescita è legato all’acquisizione di Enoitalia (fatturato 2021 pari a 208,4 milioni), chiusa in luglio.

Fonte: Mf.

A 80,6 milioni i ricavi di Meregalli Vini.
Anno record in termini di fatturato il 2021 per il gruppo Meregalli, distributore di vim e liquori con sede a Monza. I ricavi si sono attestati a 80,6 milioni, +22% rispetto a due anni fa. Conseguenza della costante crescita, due società del gruppo sono state trasformate da srl a spa, senza modificarne l’organizzazione interna. Marcello Meregalli, quinta generazione alla guida dell’azienda, rimane l’unico azionista. L’ambito off trade ha ottenuto un aumento del fatturato del 38% in due anni. In questo periodo dove si predilige il consumo tra le mura domestiche, i settori privati ed e-commerce registrano la crescita gg ore sia di fatturato sia di prezzo medio, tradotto con l’aumento di qualità dei prodotti acquistati. Nel settore privati la crescita di fatturato rispetto a due anni fa è del 77%. Oltre alla quantità è aumentata l’attenzione alla qualità delle bottiglie acquistate.

Fonte: Mf.

L’ottima annata di Iwb con l’apporto di Enoitalia.
Ottima annata per i vini di Italian wine brands, che chiude il 2021 con un pro-forma consolidato da 408,9 milioni di ricavi, il doppio (+100,1%) rispetto al 2020. I1 contributo maggiore di questo exploit va ricondotto all’integrazione di Enoitalia, rilevata in luglio per 150,5 milioni (l’operazione ha anche visto l’ingresso nel capitale di Iwb del gruppo Pizzolo, socio di maggioranza di Enoitalia), che l’anno scorso ha generato un fatturato di 208,4 milioni. Ora il gruppo, maggiormente dimensionato e con un posizionamento strategico più ampio – sia per segmento che per mercati geografici, in particolare sul Nordamerica dopo l’acquisizione del distributore Enovation brands alla fine dell’anno scorso – è pronto per il salto dall’Euronext Growth Milan al mercato principale, come conferma lo stesso amministratore delegato Alessandro Mutinelli.

Fonte: Sole 24 Ore.

Terre Cevico pronta per l’acquisizione della cantina Orion Wines.
Finanziamento di 6 milioni ottenuto da Crédit Agricole Il gruppo conta più di trecento dipendenti La cooperativa Terre Cevico ha ricevuto un finanziamento di sei milioni di euro da Crédit Agricole per l’acquisizione della maggioranza della Cantina Orion Wines Sarl. Cevico, fondata nel 1963 in collaborazione con i soci viticoltori sul territorio romagnolo, è oggi un centro vinicolo tra i più importanti del panorama nazionale. La Società, che opera non solo in Emilia-Romagna ma anche, con proprie cantine, in Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Umbria, offre numerosi prodotti confezionati nei canali della Gdo e Horeca, rivolto a 67 Paesi al mondo tra cui i più importanti sono Francia, Cina, Giappone, Regno Unito, Germania, Paesi Scandinavi, Stati Uniti e Sud Est Asiatico. Tramite il finanziamento erogato, Crédit Agricole Italia consentirà a Terre Cevico di incrementare la gamma di prodotti a disposizione.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

Bertinoro non solo ‘città del vino’: largo all’olio d’oliva Tre giorni insieme ai degustatori di Slow Food.
Da oggi fino a domenica si valutano gli oli migliori, in lizza per il riconoscimento anche tre aziende locali Siamo abituati a riconoscere a Bertinoro il titolo di città del vino, ma per questo fine settimana diventerà anche la capitale italiana dell’olio extra vergine d’oliva. Da oggi fino a domenica sul balcone di Romagna arriveranno i degustatori di Slow Food per valutare gli oli migliori e decidere a quali assegnare i riconoscimenti della Guida agli Extravergini 2022. II volume è un vero e proprio vademecum per poter scegliere l’olio giusto da portare in tavola, scoprire i territori vocati e le aziende virtuose. L’edizione 2021 ha segnalato 838 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, recensito 1383 oli, assegnato 259 riconoscimenti (Grande Olio e Grande Olio Slow) e 36 chiocciole (premio per le aziende che interpretano meglio i valori di Slow Food).

Fonte, Resto del Carlino Forlì.

Rossese di Dolceacqua: la festa per i 50 anni è soltanto rimandata.
Compie 50 anni la Doc del Rossese di Dolceacqua. Esattamente 50 anni fa il 28 gennaio 1972, veniva approvato con decreto del Presidente della Repubblica il disciplinare Doc del Rossese di Dolceacqua, primo in tutta la Liguria. E il borgo di Dolceacqua, cuore del territorio dove si coltivano le viti che danno il Rossese, sta organizzando adeguati festeggiamenti per celebrare la ricorrenza. Bisognerà aspettare un paio di mesi però, visto che per adesso l’amministrazione ha preferito rimandare tutto in attesa che la pandemia migliori.

Fonte: Stampa Imperia.

Strade dei vini e Consorzi Doc per progetti condivisi.
Le Strade dei vini e dei sapori di Lombardia e i Consorzi di vini Doc lombardi insieme per piani e progetti condivisi, per partecipare a bandi e a gare, e persino per realizzare attività commerciali unitarie, temporary shop o botteghe enoteche. È questo lo scopo del protocollo siglato giovedì a Broni dalle due associazioni con l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi. Le motivazioni alla base dell’intesa le ha spiegate l’assessore Rolfi: «Serve in tutte le province una regia unica per promuovere a livello turistico i territori attraverso il vino e i prodotti tipici, puntando sulla qualità e i servizi offerti, con iniziative specifiche, studi e programmazione, coinvolgendo altri enti territoriali.

Fonte: Cittadino di Lodi.

Turismo agricolo, patto di ferro col mondo del vino.
Broni, il summit che raccoglie aziende e “strade” enogastronomiche per collaborare e attrarre più visitatori Turismo agricolo, patto di ferro col mondo del vino Fra le idee la nascita di temporary shop e botteghe «Superare la frammentazione» BRONI (Pavia) Un patto di ferro che può (per alcuni anzi deve) trasformare la Lombardia in una «corazzata» del turismo agricolo. In tutte le sue forme possibili, ma soprattutto in maniera concreta come ha sollecitato Carlo Pietrasanta, uno dei fondatori del Movimento Turismo del Vino: «Insegnare alle aziende come fare realmente enoturismo». Ieri, all’Enoteca Regionale di Broni è stato siglato e presentato il nuovo protocollo d’intesa fra Ascovilo (13 consorzi tutela vino della Lombardia) e Federazione Lombarda dell’associazione Strade del Vino e dei Sapori alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi.

Fonte: Giorno Lombardia.

Terre d’Oltrepo, ora si cambia «Chiaro segnale da rispettare».
L’assessore regionale Rolfi: «In futuro meno vino sfuso e più bottiglie» Smentite le voci di commissariamento: «Non ci sono condizioni così gravi» MUNI Meno vino sfuso dalla Cantina sociale: anche la Regione lancia il segnale. «Il voto di sfiducia al cda di Terre è un chiaro segnale di malcontento che va rispettato. Ora la nuova dirigenza sia all’altezza della sfida di valorizzare la bottiglia al posto dello sfuso»: a margine della firma dell’accordo tra Ascovilo e federazione delle strade del vino, ieri, all’Enoteca regionale di Broni, l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, non si è sottratto alle domande dei giornalisti sull’ennesimo terremoto che ha travolto il mondo del vino oltrepadano con la sfiducia ai vertici della cantina Terre d’Oltrepo.

Fonte: Provincia – Pavese.

Promuovere vino ed enoturismo Firmato un protocollo unitario.
Ieri l’accordo che vede insieme Regione, Ascovilo e la Federazione delle strade dei vini e dei sapori: «Fondamentale lavorare insieme» Promuovere vino ed enoturismo Firmato un protocollo unitario. Un protocollo di collaborazione per promuovere il territorio in ambito vitivinicolo ed enoturistico. È quello siglato ieri all’enoteca regionale di Broni dall’assessore regionale Fabio Rolfi e i presidenti di Ascovilo e federazione delle strade dei vini e dei sapori di Lombardia, Giovanna Prandini e Gianni Boselli. «Serve in tutte le province una regia unica per promuovere a livello turistico i territori attraverso il vino e i prodotti tipici, puntando sulla qualità e i servizi offerti – ha dichiarato Rolfi.

Fonte: Provincia – Pavese.

Sapore di cotto, sapore d’antico.
Dire Loro Piceno è dire vino cotto. E dire lavoro è dire campagna, viti, cantine… E dolci colline. Come quelle che scorgo scendendo da Massa Fermana e risalendo per Loro. Mi hanno consigliato una azienda locale, gestita da un giovane gagliardo, aperta a diverse novità addizionate alla specialità del luogo. Lui è Cristian Ercoli, 37 anni, ha studiato da ragioniere e programmatore. Ha scelto poi di starsene tra vitigni, uve e buon vino cotto. Una passione che viene da lontano. Ed esattamente da nonno Decimo Forti, che il «cotto» lo produceva anche quando non si poteva (incomprensibili norme, superate poi dal tempo e dall’intelligenza). Mentre il mosto bolliva, i contadini mettevano un ragazzino a controllare la strada per avvisare di sconosciuti in perlustrazione.

Fonte: Resto del Carlino Fermo.

Shopping a Bolgheri L’Agricola San Felice acquista Batzella.
L’Agricola San Felice acquista Batzella. Agricola San Felice del Gruppo Allianz ha acquisito l’azienda Batzella a Bolgheri andando a incrementare i 6 ettari di proprietà di Bell’Aja, realtà in cui, già dal 2016, produce il Bolgheri Superiore. Gli ettari interessati alla nuova acquisizione sono circa 7, 5 iscritti alla Doc Bolgheri, una Doc chiusa e per questo di grandissimo valore economico. Non ci sono state acquisizioni recenti per un metro economico preciso ma per un ettaro a Bolgheri si può benissimo sforare i 500mi1a euro. La transazione si vocifera, infatti, conclusa attorno ai 7/8 milioni di euro, comunque sotto i 10milioni, ma sono solo stime ufficiose. Il gruppo ha anche acquisito la cantina e la struttura che permetterà di realizzare un centro di accoglienza e tasting, oltre al brand.

Fonte: Tirreno.

Allianz rafforza la presenza e compra l’azienda Batzella.
A Bolgheri dal 2016 con Bell’Aja, obiettivo nuova cantina e centro d’accoglienza Cuccia: «Facciamo un salto di dimensione, grazie alle nuove superfici vitate» Divina Vitale. Il Gruppo Allianz, Agricola San Felice, realtà societaria con importanti aziende sparse per la Toscana, ha più che raddoppiato la sua presenza a Bolgheri, acquisendo l’azienda Batzella. A Bolgheri era già presente dal 2016 con l’azienda Bell’Aja da cui nasce il Bolgheri Superiore: sei ettari che si trovano in località Sondraie. Un progetto quindi ampliato e con grandi prospettive di investimento, non solo in vigna ma anche per quanto riguarda la cantina e un centro di accoglienza, wineshop e tasting rivolto al pubblico..

Fonte: Tirreno Piombino-Elba.

Bettagno tra i top manager «Ma essere giovane è un tabù».
La veronese, direttore generale di Casa Girelli, trai 10 talenti italiani Bettagno tra i top manager «Ma essere giovane è un tabù» Doso tredici anni ci esperienze all’estero ammette: «In Italia valutata più l’età rispetto alle competenze». «Sembra che essere giovani in Italia rappresenti un limite, un tabù. All’estero, dove ho lavorato per tredici anni, non è così». Giulia Bettagno, 39enne veronese di Soave, ha vinto nei giorni scorsi a Roma il premio «Giovane manager», il riconoscimento istituito da Federmanager con l’obiettivo di potenziare il ruolo e il valore delle competenze manageriali. Tra i curriculum arrivati da tutta Italia sono stati selezionati 40 finalisti, trai quali sono stati decretati i 10 vincitori. E Bettagno, direttore generale della casa vinicola trentina Casa Girelli spa, è stata l’unica manager premiata proveniente dal mondo vitivinicolo.

Fonte: Arena.

Iwb centra i 400 milioni di ricavi Nuova acquisizione negli Usa.
Risultati frenati dalla logistica. Il gruppo vinicolo investe 22 milioni sulla base a Miami VENEZIA Italian Wine Brands centra il primo traguardo, superando i 400 milioni di ricavi nel 2021. Era la traiettoria indicata a giugno, al momento della maxi-fusione che aveva portato a bordo del gruppo vinicolo quotato in Borsa, che ha il suo «motore» commerciale nella trentina Provinco guidata da Alessandro Mutinelli, presidente e ad di Iwb di cui detiene il 7,6%, 11 gruppo veneto Enoitalia della famiglia Pizzolo, attivo tra Verona e Vicenza, che in Iwb aveva reinvestito dopo la vendita, divenendone il primo azionista con il 16%. E il risultato è ora raggiunto nei fatti, dopo i conti preliminari 2021 pubblicati ieri, che hanno proiettato Iwb a 409 milioni di euro di ricavi pro-forma (considerando cioé il nuovo perimetro per tutto il 2021), con un raddoppio di fatto rispetto ai 204 del 2020.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Viticoltura sostenibile, una cantina di ghiaccio a 2.000 metri per i vini della Valcamonica.
Completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Valle Camonica all’interno di una cantina di ghiaccio costruita per l’occasione, a 2.000 metri di quota, al Corno d’Aola, nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Obiettivo: studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile. L’igloo, da utilizzare come originale cantina di affinamento, è stato realizzato dall’artista camuno Ivan Mariotti. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie: la Cantina Bignotti ha depositato i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.

Fonte: Lifestyleblog.it.

Vino: Veneto, 1,8 mld export nel terzo trimestre 2021.
Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un +6,6% nel valore delle esportazioni rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ed è più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel III trimestre si raggiunge un +8,6% di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, per un totale di quasi 1,8 miliardi di euro. Nel 2020 il valore delle esportazioni di vino dal Veneto è stato di 2.245 milioni di euro (-2,9% rispetto al 2019) ma nonostante tutto resta la prima regione in Italia, con quasi il 36% delle esportazioni nazionali, alle spalle, in una virtuale classifica, di paesi come Francia, Italia e Spagna. Il più richiesto è il vino in bottiglia (56,9% del totale dell’export di vino regionale), seguito da spumante (37,7%), vino sfuso (3,7%) e bag in box (1,8%). Le restrizioni sanitarie dovute al Covid-19, con lo stop forzato agli eventi e le chiusure del canale Ho.Re.Ca. hanno fermato vendita dei vini spumanti veneti all’estero, con un calo sia nel volume (-1,6% nel 2020 rispetto al 2019), sia nel valore (-7,6%). Di contro il lockdown nel 2020 ha fatto crescere il commercio di bag box (+25,6%).

Fonte: Ansa.

Vino rosso protegge dal Covid, l’incredibile scoperta.
Un bicchiere di buon vino rosso a tavola non può che fare bene e, secondo uno studio, protegge anche dal Covid-19. Secondo quanto emerso, infatti, ci sarebbe una correlazione tra consumo di alcolici e l’infezione da Coronavirus. Proprio questa relazione è stata studiata in modo da evidenziare i fattori che possono favorire il potere protettivo dell’alcol. È risaputo, infatti, che consumare vino o birra in quantità moderate (una o due volte la settimana) fa bene alla salute. Ora, però, agli effetti benefici del vino si aggiungerebbe quello di ridurre il rischio di esser infettati dal Coronavirus.

Fonte: Il Mattino.

Federica Suban: «Ero terrorizzata di macchiare col vino la veste bianca di Giovanni Paolo II».
La presidente Fipe di Trieste da anni affianca il padre Mario nella conduzione del rinomato ristorante di famiglia, nato nel 1865 grazie a una maxivincita. “Non mi credevo tagliata per questa professione, avevo una certa manualità, mi sarebbe piaciuto molto fare il chirurgo. Quando lo dissi a mia mamma rispose: “Cusì te taierà meio i stinchi…”. Si crede un mediano per la sua innata umiltà, in realtà è una vera regista per talento e “cabeza”. Le manca solo il numero dieci sulla maglia. Federica Suban, 55 anni, presidente provinciale della Fipe, da anni ha preso in mano le redini dell’Antica Trattoria Suban sul piccolo colle di San Giovanni in via Comici 2, affiancando papà Mario, che a 87 anni può permettersi il lusso di fare gli onori di casa e di coccolarsi i clienti girando per i tavoli con un occhio sempre attento ai dettagli, in cucina e in sala.

Fonte: Il Piccolo

Vino, tra cambiamenti climatici e nuovi consumi.
Da un lato il settore deve fare i conti con il climate change che impone la valutazione di nuove varietà e dall’altro si deve adattare ai mutevoli stili di vita accelerati dalla pandemia. Il vigneto europeo e, più in generale, il settore vitivinicolo, si apprestano a sostenere una metamorfosi piuttosto ampia e complessa, con l’Ue non sempre a guardare benevola al settore. E così, se la Commissione Europea sembra orientata a non sostenere pienamente la promozione del vino (e delle carni rosse) nei propri programmi dedicati all’agroalimentare, suscitando le proteste degli addetti ai lavori, l’Agricultural Outlook presentato a fine dicembre dagli esperti di Bruxelles tratteggia una strada alle prese con l’allarme dei cambiamenti climatici e il fenomeno dei nuovi consumi, in parte modificati dal covid-19.

Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.

Sostenibilità, la Michelin lancia Dina, Gerani e Casa del Vino della Vallagarina: tre esempi verdi, ecco perché.
Non si ferma la pressione della Michelin sui ristoranti sul tema sostenibilità. In queste ore sul sito sono apparse tre segnalazioni di ristoranti impegnati su questo tema, due al Nord e il Bib Gourmand Campano Gerani di Giovanni Sorrentino a Sud. Ne approfittiamo per lanciare un warning dal Po in giù perché ci sembra che la stella verde sia ancora sottovalutata. (Gussago, BS) è il ristorante espressione della personalità del suo chef-patron Gipponi, che ha creato ambienti di fascino dando sfogo creativo all’idea di recupero. In un edificio storico nel centro di Gussago (BS), arredi anni Cinquanta, porcellane stilose in disuso, nonché alcuni mostri sacri della miglior musica rock fine ’80 – inizio ’90 (G’N’R e Nirvana).

Fonte: Luciano Pignataro.

Vino in Cina: un mercato destinato ad una crescita sempre più lenta.
Il mercato cinese del vino rallenta. l dati registrano una decelerazione delle importazioni (già indebolite nel 2020), e inizia ad emergere qualche segnale di preoccupazione da parte dei produttori esteri che da anni puntano sul sesto più grande mercato del vino del mondo. Le case vinicole lamentano anche un progressivo aumento del fardello burocratico.
La flessione degli acquisti, secondo le previsioni di alcuni esperti riportate dal sito specializzato vino-joy.com, sembra destinata a proseguire, tra la chiusura prolungata delle frontiere, la diffusione probabile della variante omicron e le scosse di assestamento del mercato provocate dell’uscita di scena dell’Australia a seguito della “guerra dei dazi”. Gli ultimi dati hanno mostrato che le importazioni di vino del paese da gennaio a novembre sono diminuite dello 0,3% in volume a 388,6 milioni di litri ma il valore complessivo è scivolato del 13,7% a 9,87 miliardi di RMB (1,54 miliardi di dollari) rispetto allo stesso periodo del 2020.

Fonte: Beverfood.com.

STAMPA ESTERA

La discrète conversion au bio des grands crus de Bordeaux.
Dans le Bordelais, 20 % des vignes sont labellisées ou en voie de l’être. • Un mouvement qui suppose d’investir dans des moyens importants. Correspondant à Bordeaux Plus question pour les grands crus de la rive gauche bordelaise d’ignorer cette viticulture biologique, longtemps méprisée. Lan dernier, Château Saint-Pierre, CosdEstournel, Duhart-Milon, Rieussec, Bauzan-Segla et surtout Lafite-Rothschild premier grand crus classé de Pauillac sont entrés en conversion bio. En 2019, quatre autres propriétés prestigieuses, dont Yquem, le plus connu des sauternes, Gruaud Larose et Pédesclaux avaient sauté le pas. Ainsi, parmi les S8 grands crus de Bordeaux, classés en 1855, quisétendent surprèsde 5.000hectares, recense-t-on 22 propriétés labellisées et ou en conversion.

Fonte: Echos.

Intervista a Gilles De Revel -« Une meilleure qualite environnementale ».
Pour le doyen de la faculté dkenologle de Bordeaux. les vins bio ne s’avèrent pas d’une qualité supérieure mals se montrent plus écologiques. Méme si l’on n’a toujours pas trouvé d’alternative à l’utilisation du cuivre dommageable pour les sols. Le passage en viticulture bio et a fortiori en blodynamie a-t-il un effet sur fa qualité du vin? Non, [‘n’existe pas de marqueur de ce type d’orientation dans le vin. En tout cas, on ne l’observe ni lors de l’analyse chimique ni lors de l’analyse sensorielle au moment de la dégustation. Cela ne remet pas en cause leurs croyances ou leurs constatations, mais il faut sans doute les relativiser et aussi les expliquer. Notamment par des raisons économiques. On ne peut pas s’engager dans un tel processus qui implique des colits énormes, notamment dans ces grands crus et ne pas y croire et le défendre.

Fonte:  Echos.

50 millions d’euros pour verdir les ceps.
La région NouvelleAquitaine et la Banque des territoires ont confié à Demeter le soin de créer et de gérer un fonds dédié au financement des jeunes pousses innovant en faveur de la transition écologique. Changement climatique, transition écologque, nomelles exigences des consommateurs… Autant de défis auxquels fait face le mo nde d e lt vigne et du vin et auxquels l’innivation et les start up apporteront peut-etre une réponse. Cest la raison d’erre du fonds d’Investissement VitiRev Innovation le premier en Europe à se consacrer au financement des jeunes? Ousses de ce secteur. Le fonds qui sera géré par Demeter, c-báriallc t dans la transition écologique, a déjà sécurisé 33 million; d’euros avec l’ambition de porter le montant total à 50 million d’euros.

Fonte:  Echos.

Orange: A whole new horizon in wine.
Orange isn’t the new red or the new white, but the realm is well worth exploring. Wine School. To call a category of wine “orange” strikes some people as odd, as no wine is truly a shade of orange. I think orange wine is a fine term. No white wine is actually white nor red wine red, yet we accept these phrases. Alternative descriptors have been proposed for orange wines — white wines that are made using red wine techniques. Some would prefer to call them amber wines, while others like skin-contact wines, alluding to the production process rather than the color. Orange seems to have caught on a little better. So here, orange it will be. But what does it mean to label a wine orange? At Wine School we have been drinking and thinking about orange wines over the course of the last month. As several readers have pointed out, it’s an enormous and puzzling topic to try to cover in three bottles, as is our usual approach. “Greatest strength of orange wines: You have no idea what to expect,” said VSB of San Francisco. “Greatest weakness of orange wines: You have no idea what to expect.” “When you buy a Chablis, you have a pretty good idea of what you’ll get,” VSB continued.

Fonte:  New York Times International Edition.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.