rassegna stampa del vino di lunedì 3 aprile 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 3 aprile 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Sistema del vino, Verona capitale – La difesa del «Made in Italy» Ministri uniti e oggi c’è la Meloni.
Aperto il salone con cinque ministri, oggi la premier Meloni. Lollobrigida ai giovani: «Sul divano col reddito? Lavorino in agricoltura» Sistema del vino, Verona capitale Difesa del Made in Italy, identità, istituzioni: «Qui il motore del Paese». Tajani: fare sistema sulle riforme Ue 99 Vinitaly si conferma uno strumento strategico a servizio del Made in Italy, facendo di Verona la capitale del sistema-vino nazionale. Il ruolo della manifestazione è stato ribadito ieri dalle istituzioni del governo durante la cerimonia di inaugurazione. Cinque i ministri presenti. Il titolare dell’Agricoltura, Lollobrigida, è intervento sulla necessità di manodopera nelle campagne: «I giovani italiani sappino che non è svilente lavorare in agricoltura. Meglio che stare sul divano col reddito di cittadinanza». E oggi in fiera arriva la premier Meloni.

Fonte: Arena.

«Legge quadro sui prodotti nazionali».
II ministro Urso annuncia l’apertura dei lavori al dicastero delle Imprese e del Made in Italy «Legge quadro sui prodotti nazionali» Grande attenzione al vino «Ha aperto la strada culturale che ci ha portati sul podio mondiale». Biogas, neutralità tecnologica con impatto ambientale positivo, ma anche fotovoltaico e Vinitaly in the City. È un ministro delle Imprese e del Made in Italy a tutto tondo quello che incontriamo in piazza delle Erbe. Adolfo Urso, a Verona per la kermesse dedicata al vino, coglie la palla al balzo per rimarcare i successi del nostro Paese nelle ultime ore, pur concedendosi qualche momento di svago per ammirare la bellezza della nostra città dall’alto della Torre dei Lamberti.

Fonte: N Arena.

Il vigneto Italia vale 56 miliardi e quelli veneti sono tra i più cari.
Indagine: al top i 300-500mila di Trento Doc, Valpolicella, Bolgheri e Franciacorta Il vigneto Italia vale 56 miliardi e quelli veneti sono tra i più cari Pari a 84mila euro ad ettaro. II sistema genera 30 miliardi all’anno •• Il vigneto Italia vale 56,5 miliardi di euro, per un corrispettivo a ettaro di 84 mila euro, quattro volte più della media delle superfici agricole. Lo rileva l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly con una ricognizione sui valori dei 674 mila ettari del vigneto nazionale che da Nord a Sud della Penisola generano un’economia da oltre 30 miliardi di euro l’anno e rappresentano al contempo uno degli investimenti più redditizi in assoluto sul piano fondiario. Con il mercato che risponde con un boom di transazioni, dettate in particolare da fondi e family office interessate soprattutto alle regioni a maggior vocazione enologica e di conseguenza a maggior tasso valoriale, come Alto Adige, Trentino, Veneto, Toscana e Piemonte.

Fonte: Arena.

Il governo: «Stop a bugie Il vino non fa male».
Dopo il caso delle etichette irlandesi e gli attacchi al settore da parte di alcuni studiosi Il governo: «Stop a bugie Il vino non fa male» Levata di scudi di medici e ministri: fa parte della tradizione e della dieta mediterranea. Schillaci: «Contrasto all’abuso». Prandini: «Più tutela» Laura Zanoni laura.zanoni@larena.it •• Una levata di scudi parte da Verona sia contro le etichette di pericolo sulle bottiglie di vino in Irlanda, sia contro i messaggi di studiosi sui rischi rappresentati dall’alcol in qualsiasi quantità. Il mercato costituito dallo storico prodotto della viticoltura è oggetto di attacchi incrociati: a Vinitaly sono stati organizzati incontri e tavole rotonde per approfondire il concetto di «Vino e salute», che hanno avuto quale comune denominatore la distinzione tra abuso e consumo moderato, e i vantaggi che può rappresentare quest’ultimo all’interno di una dieta mediterranea, che ha fatto degli italiani uno dei popoli più longevi.

Fonte: Arena.
Il vino traina il made in Italy.
II settore è al primo posto nel saldo commerciale, con 7,4 miliardi di euro. Il vino traina il made in Italy Superati i comparti del sistema moda e della meccanica strumentale Il settore vitivinicolo italiano è cresciuto ed ha affinato la propria managerialità fino a diventare un capitale strategico del prodotto Italia. Per questo Vinitaly ha voluto quest’anno concentrarsi su un’analisi in grado di definire il reale valore del comparto. Il vino è una ricchezza straordinaria per l’Italia e la strada per l’ulteriore crescita passa necessariamente dall’export. E questo anche il traguardo di un Vinitaly che ha destinato gran parte delle proprie risorse in funzione di un allargamento globale della platea business e per il radicamento all’estero sui mercati mergenti e maturi. I numeri parlano chiaro, come spiega l’analisi dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly e Prometeia, secondo cui la wine industry del Belpaese vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530.00 aziende, con 870.000 addetti, ed è in cima alla speciale classifica relativa alla bilancia commerciale del made in Italy tradizionale, che vale ogni anno, complessivamente 200 miliardi di euro.

Fonte: Arena.

Inaugurato a Verona lo spazio Abruzzo: 50 cantine e 400 etichette – Vinitaly, Spazio Abruzzo: 50 cantine e 400 etichette.
Il primo ospite del padiglione è stato il ministro Salvini: «Apprezzo i vostri vini» II vicepresidente della Regione, Imprudente: «Noi qui con le nostre eccellenze» di Domenico Ranieri L’Abnizzo delle eccellenze enologiche protagonista a Verona. Si è aperta ieri la 55esima edizione del Vinitaly, la fiera internazionale dedicata al vino, e sono 50 le cantine presenti allo spazio Abruzzo; 400 invece le etichette messe in vetrina per acquirenti e operatori del settori nell’Enoteca regionale coordinata dal Consorzio tutela vini d’Abruzzo. [I vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Impnrdente, ha inaugurato lo stand Abruzzo (padiglione 12). «Sarà un Vinitaly straordinario», osserva Imprudente, «la nostra regione partecipa con le migliori eccellenze del settore vitivinicolo. Durante la fiera racconteremo le peculiarità e la storia del territorio abruzzese attraverso eventi e iniziative mirati a valorizzare il nostro vino.

Fonte: Centro.

Fipal mette al centro persone e innovazione.
Dopo la pandemia si è focalizzata su soluzioni per il beverage e nuove sinergie Fipal mette al centro persone e innovazione Trasformare la crisi in opportunità: è una frase ad effetto su cui tanti hanno speso parole. Per farlo veramente però ci vuole determinazione, volontà e la capacità di generare nuove idee per cambiare il corso delle cose. Fipal lo ha fatto. Nel 2020 la pandemia ha portato all’azzeramento di nuove commesse da parte dei grandi clienti dell’impiantistica, per i quali l’azienda produceva macchine per il fine linea e che rappresentavano più del 50% del suo volume d’affari. II conseguente crollo del fatturato di quell’unità di business ha indotto la realtà di Felegara a ripensare totalmente le proprie strategie.

Fonte: Gazzetta di Parma G Economia.

Vino, il governo fa quadrato – Il vino orgoglio italiano Etichette, governo pronto allo scontro con l’Irlanda.
Tajani: «Difenderemo i nostri prodotti» L’intervista Leo: «Pagella sulle tasse chi è onesto pagherà meno» Andrea Bassi tiamo pensando a un sistema articolato, che va nella direzione di cambiare verso alla fiscalità del nostro Paese. Partiamo dai soggetti più piccoli, fino a 5 milioni di ricavi/compensi, ai quali si applicano gli lsa, gli indicatori sintetici di affidabilitä fiscale che, appunto, attribuiscono ai contribuenti un voto. Immaginiamo che uno di questi soggetti abbia un buon voto Isa, pari 8: l’amministrazione gli potrà proporre (…) Continua a pagina 5 È il Vinitaly dei record: 4mila espositori da più di 30 nazioni, 100mila metri quadri di superficie per 17 stand tutti occupati, solo dall’estero 25mila presenze. Ma è anche il Vinitaly dell’orgoglio italiano. In risposta soprattutto all’Irlanda ha deciso che le bottiglie che entreranno dovranno avere un bollino per avvisare i consumatori. Il Vinitaly edizione numero 55 contrattacca. Il Governo l’ha fatto schierando i suoi uomini, mai visti così tanti ministri all’inaugurazione.

Fonte: Gazzettino.

Lollobrigida: mancano addetti, nei campi chi prende il Reddito.
Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, contro i furbetti del reddito di cittadinanza che preferiscono il sussidio dei Cinque stelle al lavoro. Intervento al Vinitaly di Verona il ministro si è soffermato sul problema della carenza di manodopera nelle campagne, dove sono a rischio le raccolte e le lavorazioni ortfofrutticole per la difficoltà riscontrata da parte delle aziende agricole nel reperire braccianti e personale con adeguate competenze. Così il ministro: «Nelle campagne c’è bisogno di manodopera e i giovani italiani devono sapere che non è svilente andare a lavorare in agricoltura.

Fonte: Gazzettino.

Le bollicine di Marca protagoniste al Vinitaly di Verona.
Marca protagonista alla 55esima edizione del Vinitaly di Verona. A partire dal rosè targato Astoria con l’esordio di Rosé Mina, blend “tranquillo” di uve a bacca rossa vinificate in bianco con breve macerazione, che porta il nome Mina, omaggio alla moglie del fondatore Vittorino Polegato. Le Manzane della famiglia Balbinot presenta le ultime novità come il nuovo Springo Gold Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Docg, la linea più prestigiosa della cantina con 5.500 bottiglie numerate. La Bottega, tra i principali produttori di vino e distillati, ha portato in fiera le nuove etichette col marchio a forma di cuore con la scritta “Vi suggeriamo un consumo massimo giornaliero di due calici”. Infatti, bruciando tutti, primi in Italia, speciali etichette sono opposte sulle bottiglie.

Fonte: Gazzettino Treviso.

L’inaugurazione dello stand della Regione.
È arrivato anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini all’inaugurazione dello stand della Regione Veneto. A fare gli onori di casa il presidente della Regione, Luca Zaffa, con il sindaco di Verona, Damiano Tommasi. Con loro l’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Salvini, invitando i più giovani a bere con moderazione, ha annunciato che è al lavoro per modificare il Codice della strada.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Vinitaly, agricoltori da tutelare.
A Verona gli esponenti di una filiera che vale 31,e miliardi di euro con 570 mila imprese Vinitaly, agricoltori da tutelare Mattia (FdI) alla rassegna: Necessario difendere le ricchezze del Paese» «Tutelare e difendere il vino italiano da aggressioni, contrastando le frodi e la concorrenza sleale, e allo stesso tempo valorizzare un patrimonio di tipicità, qualità, sicurezza alimentare, cura del territorio che tutti ci invidiano, è tra gli obiettivi del Governo». Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Ambiente, Aldo Mattia , in visita al Vinitaly di Verona. «L’Italia è leader mondiale della produzione di vino davanti a Francia e Spagna, un primato di cui dobbiamo essere orgogliosi.

Fonte: Quotidiano del Sud Basilicata.

L’attacco del ministro all’inaugurazione del Vinitaly Lollobrigida: «Lavoro nei campi non sul divano col Reddito».
Verona Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ospite nella giornata di apertura del Vinitaly, attacca il Reddito di cittadinanza e invita i giovani italiani ad andare a lavorare nei campi. «Nelle campagne c’è bisogno di manodopera, i giovani devono sapere che non è svilente. Anzi, quello che non è un modello di civiltà è non andare a lavorare, stare sul divano e gravare sulle spalle altrui col Reddito», ha affermato. E poi sui flussi per le quote di stagionali per le campagne di raccolta, ha aggiunto: «C’è la volontà di organizzarli seriamente, contrastando l’immigrazione illegale, e facendo formazione nei Paesi di provenienza dei migranti. In Italia c’è bisogno di immigrazione legale per dare supporto ad alcuni settori, e il primo nemico dell’immigrazione legale è quella clandestina.

Fonte: Tirreno.

Vino, Italia seduta su un tesoro.
I vigneti valgono 84mila euro a ettaro, 4 volte più della media delle superfici agricole Vino, Italia seduta su un tesoro Terreni considerati beni rifugio. Il Veneto in testa alla classifica generale dei valori fondiari. Il vigneto Italia vale 56,5 miliardi di euro, per un corrispettivo a ettaro di 84 mila euro, quattro volte più della media delle superfici agricole. Lo rileva l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, in occasione della 55esima edizione di Vinitaly (aperta ieri e in corso fino al 5 aprile) con una ricognizione sui valori dei 674 mila ettari del vigneto nazionale che da Nord a Sud della Penisola generano un’economia da oltre 3o miliardi di euro l’anno e rappresentano al contempo uno degli investimenti più redditizi in assoluto sul piano fondiario.

Fonte: Voce di Rovigo.

Vinitaly, tanti i politici tra gli stand Zaia: il vino fa male a chi non lo beve.
Verona, la prima giornata tra degustazioni, dibattiti e arte. Oggi arriva la premier Meloni di Luciano Ferraro 1 vino dannoso? Il vino fa male a chi non lo beve». Luca Zaia, presidente del Veneto, riassume così la nube che incombe sulla edizione 55 del Vinitaly. La preoccupazione che avanzi la richiesta irlandese di scritte minacciose sulle etichette delle bottiglie, simili a quelle sui pacchetti di sigarette. E il tema ricorrente di decine di incontri e dibattiti. «Sarebbe un danno enorme, promosso da un Paese che non produce vino, ma vedrete che non passerà, presto sarà una minaccia dimenticata», è sicuro Zaia. La tesi prevalente è quella uscita dal convegno voluto dal Consorzio Valpolicella e dalla Regione Veneto, con il medico e rettore veronese Pierfrancesco Nocini e il nutrizionista Giorgio Calabrese: «Bevuto con moderazione il vino è salutare». Al fronte veneto e ai produttori si è unito il governo, con una presenza così numerosa da far sembrare il giorno d’avvio del Vinitaly un appuntamento politico.

Fonte: Corriere della Sera.

Il vino cambia il mondo – L’illusione del prodotto naturale – Un tessuto produttivo forte ma ancora legato al “piccolo è bello”.
Il bere dolce dello spritz, un preavviso della fluidità sessuale. Il salutismo e il biologico che entrano nella bottiglia. E poi l’Europa e il commercio, i gusti che si evolvono, l’industria, il made in Italy e il trionfo del glocal. Idee foglianti per accompagnare il Vinitaly 2023 L’illusione del prodotto naturale Dalla vite alla vinificazione, un processo profondamente, violentemente innaturale, frutto del lavoro dell’uomo. I terrazzamenti che reggono mezza Italia (che in origine si chiamava “terra del vino”) Uri tessuto produttivo forte ma ancora legato al `piccolo è bello” di Camillo Langone, Paola Peduzzi e Stefano Cingolani N on so se il vino può cambiare il mondo ma so che il mondo può cambiare il vino. Perché il mondo è più forte del vino.

Fonte: Foglio.

Un’industria da 56,5 miliardi II ministro Tajani sfida i burocrati europei: «II vino non è cancerogeno».
I pericoli dell’alcol sulle etichette sarebbero un problema per l’eccellenza italiana Massimo Restelli • «Guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che de la vite cola»: l’analogia con cui Stazio, nel XXV canto del Purgatorio, spiega a Dante l’infusione dell’anima razionale nel corpo e quindi il passaggio dall’animale all’uomo, dimostra quanto la cultura del vino e la coltura della vite siano connaturati al nostro Paese. Un’industria che, dai campi alla catena distributiva, impiega 1,3 milioni di persone e che poggia su un «asset» – cioè sui vigneti – a cui si può attribuire un valore di 56,5 miliardi. Ogni ettaro a vite è insomma valutato 84 mila euro, quattro volte più della media delle superfici agricole, ha calcolato l’Osservatorio Uiv-Vinitaly dopo aver passato in rassegna le quotazioni dei 674 mila ettari di grappoli che si estendono da Nord a Sud della Penisola, generando un tesoro oltre 30 miliardi l’anno.

Fonte: Giornale.

Gambero Rosso per la prima volta nel cuore della città di Verona Il presidente Cuccia: a fianco delle eccellenze anche con l’Academy.
Gambero Rosso partecipa da protagonista alla 55esima edizione del Vinitaly, con i suoi appuntamenti, in un’ottica di qualità e di visione internazionale. L’iniziativa della rivista organizzatrice anche di eventi è finalizzata a promuovere e supportare le aziende, i territori, e a farsi portavoce del Made in Italy nel mondo. Il nuovo traguardo raggiunto nel 2022 dall’export è di 8 miliardi di euro (+12% 2021) è infatti indice che il mondo vuole sempre più bere italiano. Presso lo stand Gambero Rosso (PAD 9 Toscana — Stand C16 all’interno della Fiera) sarà inoltre possibile acquistare le pubblicazioni 2023 e partecipare ad iniziative ed incontri in collaborazione con i partner. La relazione con Vinitaly vanta una lunga tradizione. Nel 1988 Gambero Rosso presentò a Verona la 1° Guida Vini d’Italia.

Fonte: Italia Oggi Sette.

Rapporto vinitaly – I numeri record della 55° edizione di Vinitaly a Verona: mille compratori provenienti da 68 Paesi e 4mila aziende presenti.
Business, internazionalizzazione e posizionamento. Sono le tre direttaci del 55° Vinitaly che si candida come la più grande `ambasciata’ del vino, con oltre 4mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni, e un contingente record che supera i mille top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. «Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati – spiega il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo -. Una evoluzione prevista dal piano industriale con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale.

Fonte: Italia Oggi Sette.

Vinitaly in cantina un business che vale 31 miliardi.
Sono i ricavi complessivi del comparto, di cui 8 vengono dall’export Il settore è una ricchezza del made in Italy prodotta da 530 mila aziende e 870 mila addetti. Il futuro? Puntare di più sui prodotti di lusso? E l’oro nero italiano e una ricchezza straordinaria per il Paese». E’ Il vino by Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere. Che sfoggia numeri sorprendenti: l’industria vinicola nazionale vale 31,3 miliardi, coinvolge 530 mila aziende con 870 mila addetti, e ha una spiccata vocazione internazionale con ricavi all’export che lo scorso anno hanno sfiorato gli 8 miliardi. Ce n’è abbastanza perché il vino salti in testa alla classifica relativa alla bilancia commerciale dei prodotti made in Italy, facendo meglio di ben 4o settori rappresentativi delle cosiddette 4A del made in Italy ( Abbigliamento, Alimentare, Arredamento e Automazione), dalla moda, alla meccanica strumentale o alla gioielleria per portare qualche esempio concreto.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

La gara delle cantine smart dal nord al sud, le magnifiche 8.
Si chiamano Umani Ronchi e Cantine Spinelli, Feudi di San Gregorio e Ricci Curbastro, Gd Vajra e Planeta, Masi Agricola e Cavit. Sono le vincitrici dell’Unicredit Wine Award che premia competitività e innovazione. Umani Ronchi nelle Marche, Cantine Spinelli in Abruzzo, Feudi di San Gregorio in Campania, Ricci Curbastro e figli in Lombardia, GD Vajra in Piemonte, Planeta in Sicilia e Masi agricola nel Veneto: ecco le magnifiche sette cantine vincitrici dell’Unicredit Wine Award. A queste se ne aggiunge un’ottava: Cavit. Alla coop trentina è stato assegnato il premio speciale dedicato alle innovazioni tecnologiche legate alla filiera, che riguarda nel suo caso il progetto Pica, acronimo di Piattaforma integrata cartografica agriviticola, avanzata piattaforma tecnologica per l’implementazione di una viticoltura di precisione, intelligente ed eco-sostenibile. Che cosa sono questi premi? L’Unicredit Wine Award è il riconoscimento assegnato dal gruppo bancario alle cantine valutate Best Ambassador nell’ambito del progetto Agriilndex.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Intervista a Luca Zaia – Zaia: «I soldi del Pnrr? Chi non li sa usare li dia a noi» – «Date a noi i soldi del Pnrr che altri non spendono».
II governatore del Veneto: «Se ne ricevessimo anche il doppio saremmo in grado di impiegarli». «Il percorso va regolamentato con buonsenso. Incrociando domanda e offerta, portando qui dai Paesi africani dei garanti, come avviene in altri Stati. Penso che il mondo dell’impresa sia d’accordo. Siamo solidali, ma dobbiamo anche tutelare gli occupati locali». «Sono convinto che l’autonomia differenziata giovi più al Sud che al Nord: il Meridione può colmare il gap. Ogni governatore si vanta della sanità, poi però quando gli viene detto “ti do più autonomia per migliorarla” protestano “perché spacca l’Italia”». «Il Veneto si candida a essere la terra dei giovani. Lo scriva, ci tengo. Chi li lascia indietro è destinato a perdersi.

Fonte: Libero Quotidiano.

Bottiglia di alluminio e tappo di sughero Ceci punta a rivoluzionare il mercato.
Una bottiglia all’insegna della sostenibilità che rappresenta una sorta di rivoluzione nel mondo del vino, così attento al rispetto della tradizione: una 0,75 litri in alluminio, dotata di un collo progettato per ospitare il tappo in sughero, la gabbietta di metallo e la capsula. Ceci 1938, winery internazionale da oltre 80 anni e produttrice storica di Lambrusco, ha lanciato il packaging innovativo per l’etichetta Otello Nero di Lambrusco e Otello Brut. L’inedito contenitore è stato concepito da Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier a livello mondiale. Il lancio in anteprima avverrà al Vinitaly, la vetrina internazionale. «Il progetto Otello Ceci for the Future è l’esempio perfetto della potenzialità della nostra offerta innovativa di soluzioni di packaging personalizzabili, sostenibili e in linea con le ultime tendenze di mercato», dice Alessandro Tonoli, ceo Italia di Berlin Packaging.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

La Basilicata del vino al Vinitaly, taglio del nastro con 17 aziende.
Anche il governatore a Verona. Assegnato il premio Betty Benemerito a Giuseppe Avigliano di Vitis in Vulture Lavello La Basilicata del vino al Vinitaly, taglio del nastro con 17 aziende Taglio del nastro questa mattina al Vinitaly, nello stand della collettiva lucana costituita da 17 aziende, alla presenza del Presidente della Giunta regionale e assessore ad interim alle Politiche agricole, Vito Bardi. «Il comparto vitivinicolo – ha affermato il Presidente – riveste un ruolo di straordinaria importanza e siamo felici di affiancare gli operatori per la loro capacità di valorizzare la nostra antica tradizione agricola, accompagnata dalla crescente capacità di innovare.

Fonte: Le Cronache Lucane.

La Basilicata al Vinitaly.
La Basilicata si presenta all’evento più esclusivo dell’anno con un percorso che è tutto un programma. #versolabasilicata, destinazione, sonetto poetico, mescita sarà i lei motiva che accompagnerà la visita presso l’area della Regione Basilicata, estesa su 300 mq, presente nel padiglione 11 Stand E5, per promuovere il territorio della Basilicata Tipica, i vini DOP e IGP lucani. Il concept generale con cui è stato disegnato lo spazio rende omaggio al grande scrittore, poeta e politico di Tricarico, Rocco Scotellaro, in occasione delle celebrazioni del centenario della sua nascita. Suggestivo lo spazio poetico dedicato al vino che prende vita sui monitor e sulle pareti dello stand, con l’intento di promuovere la memoria e valorizzare l’attualità del suo messaggio sulle passioni del mondo contadino che emoziona attraverso il tempo e le generazioni.

Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.

Menu di Pasqua senza i capretti.
Hoak mote premature Sulla tavola di domenica evitiamo cuccioli di 15 giorni uccisi solo per soddisfare un errato senso della tradizione di Gimmo Cuomo Ancora prima di entrare nel merito, e a costo di sembrare ripetitivo, voglio riformulare l’appello che ormai da più anni rivolgo ai lettori alla vigilia di Pasqua. Per il pranzo del 9 aprile evitate agnelli e capretti di latte. Piccole creature, la cui nascita, e la più che prematura uccisione, viene programmata proprio per soddisfare un malinteso senso della tradizione. Bestioline di 15-2o giorni meriterebbero di vivere un po’ più a lungo. Peraltro non offrono particolare pregio gastronomico rispetto a esemplari più grandi. Cerchiamo tutti, nel momento in cui scegliamo il menu del giorno in cui si celebra la Resurrezione di Cristo, di rifiutare di alimentare il macabro rituale dello sterminio di massa dei cuccioli, non ancora svezzati, tanto per.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Food.

I produttori friulani a Vinitaly 2023: stop a messaggi sbagliati sul vino – Il vigneto Friuli compatto nella difesa del vino: stop a messagli sbagliati.
I produttori: la nostra cultura è antica, diciamo sì al bere consapevole II ministro Tajani: difenderemo sempre il principio che il vino non è cancerogeno Dario l:rmacora (Colli orientali): «Noi dobbiamo sempre avere alta qualità» L’export regionale del 2022 ha toccato quota 150 milioni, un record storico Maurizio Cestos campagne c’è bisogno di manodopera – ha dichiarato. AVERONA giovani italiani devono sape re che non è svilente andare a Fiumana di gente alla giorna- lavorare in agricoltura. Anzi, ta inaugurale di Vinitaly quello che non è un modello 2023. In tantissimi anche nel- di civiltà è non andare a lavolo stand del Friuli Venezia rare, stare sul divano e grava Giulia, nonostante non vi fos- re sulle spalle altrui col reddisero eventi particolari, vista todi cittadinanza».

Fonte: Messaggero Veneto.

Premio a Cà Lunae, simbolo di viticoltura eroica.
II riconoscimento intitolato a Angelo Betti assegnato al Vinitaly a Paolo Bosoni. Paolo Bosoni di Cantine Lunae, celebre azienda agricola di Castelnuovo Magra, è stato insignito del “Premio Angelo Betti” nell’ambito del 55° Vinitaly 2023, salone vitivinicolo internazionale in corso fino al 5 aprile a Veronafiere. A consegnare il riconoscimento, intitolato all’ ideatore di Vinitaly e assegnato dal 1973 ai benemeriti della viticoltura italiana, è stato l’assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Alessandro. La famiglia Bosoni, oggi alla quarta generazione, punta a proiettare il Vermentino nell’olimpo del vino mondiale. «II riconoscimento a Cantine Lunae della famiglia Bosoni – spiega il vice presidente della Regione – ne sigla il ruolo da grande interprete del mondo enologico italiano.

Fonte: Nazione La Spezia.

Il vino mantovano guarda al 2026 Beduschi: Olimpiade grande occasione.
L’assessore regionale ieri all’inaugurazione della rassegna che proseguirà fino a mercoledì con oltre 4mila espositori Le eccellenze gastronomiche e vitivinicole lombarde, e quindi anche mantovane, guardano con grande attenzione all’occasione promozionale che si presenterà nel 2026 con l’organizzazione dell’Olimpiade invernale Milano-Cortina: lo ha chiaramente sottolineato ieri l’assessore regionale all’Agricoltura, il mantovano Alessandro Beduschi, in occasione dell’inaugurazione a Verona del Vinitaly 2023. «Questa è una giornata speciale – ha dichiarato l’assessore – dove il made in Lombardia ha trionfato nell’eccellenza e nell’interesse dei visitatori.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Al Vino Esclamativo alcuni grandi italiani e la curiosità cinese.
Il vino naturale, fondamentalmente ottenuto dalla semplice fermentazione del mosto, senza aggiunta di altre sostanze, sta conquistando sempre più appassionati e la conferma si è avuta dal successo dell’iniziativa che venerdì sera al “Vino Esclamativo” di via Calvi ha portato a Mantova alcuni produttori di spicco, con la curiosità della presenza di due operatori cinesi. L’iniziativa ha associato Vi.Te, acronimo che sta per Vignaioli e Territori, una delle più importanti associazioni di vini naturali, a Wine to Asia, la fiera asiatica di Veronafiere, in collaborazione con Grape Wall of China, il media in lingua inglese più influente sui vini cinesi, e un gruppo di importatori di vini naturali in Cina, guidati da Zefiro.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Castel d’Ario è lo snodo con il suo Fuorisalone C’è anche la masterclass.
La passione per i vini naturali ha sempre avuto un suo punto di riferimento a Castel d’Ario, in particolare per merito di Marcello Travenzoli della Trattoria Stazione e di Antonio Camazzola, ora produttore a Monzambano (Vigne del Pellagroso) ma a suo tempo gestore de L’Hostaria. Non stupisce, quindi, che proprio a Castel d’Ario, venerdì, si siano dati appuntamento circa trenta produttori di vini naturali, biologici e biodinamici per il “Fuorisalone dei vini naturali” di EKWine, movimento di avanguardia enoica. la zona del Mantovano al confine col Veronese, peraltro, è divenuta strategica, perché attorno al Vinitaly, che peraltro ha un suo padiglione dedicato ai cultori di questa tipologia, si svolgono in contemporanea altre iniziative, come la fiera Vini Veri di Cerea e il Vin Natur Tasting di Gambellara.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Brunello di Montalcino Serata dei sommelier alla scoperta dei segreti.
Sempre venerdì, Ais Mantova, con il suo delegato Luigi Bortolotti, ha organizzato al Tesoro di Rivalta sul Mincio una serata dedicata al Brunello di Montalcino. A raccontare la storia di questo nobile vino, Stefano Cinelli Colombini, discendente di una delle più antiche famiglie del territorio, che seguendo le indicazioni di suo nonno Giovanni, guida l’azienda di famiglia, una delle aziende storiche di Montalcino: la “Fattoria dei Barbi”. Il Brunello non è solo un vino, ma un fenomeno che affonda le sue radici nella storia, fin dagli etruschi. Almeno fino agli inizi dell’800, tuttavia, tra tutte le varietà prodotte a Montalcino, non fu un vino rosso a essere il più apprezzato, ma un bianco dolce, il `Moscadello’.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Vinitaly, tanta folla e un po’ di ottimismo.
Oggi una giornata di eventi dedicati all’Oltrepo e ai marchi L’assessore regionale Beduschi invita già alle Olimpiadi. Boom di presenze, ieri, agli stand delle aziende oltrepadane nella prima giornata della 55esima edizione di Vinitaly. Subito oltre un migliaio di degustazioni. Clima ottimista, dopo gli ultimi tre anni segnati dallo stallo e dal rallentamento legato alla pandemia. Tornano in massa i visitatori e l’interesse per le etichette in grado di abbinare qualità e innovazione. Dopo l’inaugurazione ufficiale della rassegna, il neo assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha visitato il Padiglione Lombardia, insieme alla presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini, e anche il settore Oltrepo Pavese, accolto dalla presidente del Consorzio, Gilda Fugazza, e dal direttore Carlo Veronese. Presente tra gli stand anche il consigliere regionale pavese Claudio Mangiarotti e il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo.

Fonte: Provincia – Pavese.

Il Molise divino.
La Tintilia sul podio a Lione tra 6.256 vini da 47 Paesi È un Molise di… vino, quello presentatosi al Vinitaly di Verona con 18 aziende produttrici di vini DOC e IGT e il Consorzio di Tutela della Tintilia. Aziende di altissima qualità, molte delle quali gestite da giovani imprenditori che hanno investito in agricoltura e, in particolare, nella viticoltura. Mentre la Tintilia del Molise Doc ‘Herero’ annata 2019 ottiene la medaglia d’argento a Lioni, tra 6.256 vini provenienti da 47 Paesi.

Fonte: Il Nuovo Molise.

L’Erbaluce è il vitigno dell’anno.
“Guarda e gusta il Piemonte: un viaggio tra cibo e cinema” che si è tenuto a a Bruxelles, nella sede istituzionale della Regione Piemonte, l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa ha annunciato quello che sarà celebrato come vitigno dell’anno 2023 del Piemonte: l’Erbaluce, vitigno autoctono che ha dato il nome alla prima DOC a bacca bianca del Piemonte, Erbaluce di Caluso, istituita nel 1967. “Un’opportunità di visibilità e riconoscimento di un territorio piemontese dedito alla viticoltura che abbraccia aree incantate e forse meno conosciute del Piemonte”. Sono circa 300 gli ettari vitati a Erbaluce in Piemonte con cui vengono prodotte le denominazioni: Erbaluce di Caluso o Caluso Docg, Canavese Bianco Doc, Coste della Sesia Doc, Colline Novaresi Doc.

Fonte: Nuova Provincia di Biella.

Perché ci manca la fiera del vino?.
Il Piemonte è riconosciuto in tutto l! mondo come la terra dei grandi vini. Le Langhe, in particolar modo, portano alta la bandiera dell’Italia. L’ennesima conferma arriverà domani, alla 55esima fiera del Vinitaly di Verona, quando il Barolo Sarmassa 2018 sarà incoronato miglior vino rosso dell’anno. Un premio prestigioso, che arriva direttamente dalla più grande manifestazione Internazionale del settore. Capace, lo scorso anno, di attirare nella città dl Romeo e Giulietta ben 88 mila visitatori In soli 4 giorni. Ovvero 22mila al giorno, 2omila in più in confronto al Salone del Vino di Torino. E qui sorge spontanea una domanda. Perché la terra dei vini, per promuoversi, è costretta ad andare in trasferta? Perché il territorio sabaudo, il fiore all’occhiello d’Italia, non riesce ad organizzare una kermesse internazionale di alto calibro?.

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

L’Ovada Docg sul palco di Vinitaly Lotta alla flavescenza, aiuti in arrivo.
I produttori del Basso Piemonte protagonisti al salone di Verona L’Ovada Docg sul palco di Vinitaly Lotta alla flavescenza, aiuti in arrivo. Dopo i festeggiamenti per i115° anniversario della nascita del Consorzio dell’Ovada Docg, a Verona durante il 55° Vinitaly, il salone internazionale del vino che si svolge da ieri al 5 aprile, con il Basso Piemonte tra i maggiori protagonista, la valorizzazione dell’enologia piemontese continuerà con iniziative a favore dei vigneti storici e contributi contro la flavescenza dorata. Oggi, dalle 14 alle 15.30, nel padiglione 10 (isola 14, posizione D3) della fiera di Verona si svolgerà la masterclass con degustazione dal titolo “Ovada Docg: passato, presente e futuro”.

Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.

Dall’Erbaluce al Gavi, Piemonte al Vinitaly orfano del Consorzio Barolo e Barbaresco.
Il premio “Retti” assegnato a Chiara Soldati. La prima Doc a bacca bianca del territorio è vitigno dell’anno. «Una buona notizia al giorno», dice Matteo Salvini passeggiando tra gli stand piemontesi del Vinitaly inaugurato ieri mattina. «Quella qui a Verona è che vedo tantissimo giovani, ragazzi di 25 anni laureati in enologia che portano i nostri vini in giro per il mondo, alimentando uno dei settori più effervescenti della nostra economia, alla faccia degli irlandesi invidiosi che continuano a dire che il vino fa male». Ma anche la buona notizia che prenderà forma oggi riguarda il Piemonte: «In mattinata sarò ad Alba per un sopralluogo sull’autostrada Asti Cuneo e per dire che siamo a buon punto, sempre più determinati ad arrivare fino in fondo».

Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.

Dal 15 al 17 aprile Taste Alto Piemonte con cinquanta aziende al castello di Novara.
Più di 50 aziende vitivinicole di Novarese, Vercellese, Biellese e Vco pronte a far conoscere le loro produzioni: da sabato 15 a lunedì 17 aprile al castello di Novara torna Taste Alto Piemonte, il salone dedicato alle dieci denominazioni di origine del territorio. Per tre giorni l’antico edificio in piazza Martiri ospiterà addetti ai lavori, pubblico e media per una nuova edizione dell’evento promosso dal Consorzio di tutela nebbioli Alto Piemonte, impegnato nella tutela e nella valorizzazione delle otto doc Boca, Bramaterra, Colline novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli ossolane e delle due docg Gattinara e Ghemme.

Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.

Vino, Puglia al top Le esportazioni crescono del 10% – Il vino di Puglia? Autentica meraviglia.
Un ritorno di promozione indiretta per gli altri saloni che sono in corso Un quartiere fieristico di oltre 100mila mq netti, diciassette padigliom tra fissi e tensostrutture il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni. Questo in sintesi è Vinitaly 2023, il salone internazionale aperto ieri a Verona fino al 5 aprile, rinsalda il proprio posizionamento business e di servizio a soste no di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore e, per la 55 edizione, rafforza ulteriormente il piano di sviluppo dell’unica manifestazione che ha contribuito a segnare crescita e successo del vino italiano sui mercati internazionali. Business, quindi, ma anche comunicazione.

Fonte: L’Edicola del Sud.

Le cantine sarde puntano al mercato internazionale – Nello stand della Sardegna il cuore pulsante dell’enologia.
Vinitaly l’apertura ufficiale con i primi incontri istituzionali e i seminari I prodotti biologici di Un mare di vino e Fattorie Isola nella guida 5Star Wines Dopo l’evento dedicato al pane, oggi il formaggio di capra sarà protagonista insieme al vino. I migliori clienti dei vini sardi restano gli stessi sardi, ma i produttori isolani vogliono continuare a guadagnare piccole e grandi fette di mercato. C’è tanta Sardegna in evidenza alla 558 edizione di Vinitaly, che si è aperta ufficialmente ieri con presentazioni, conferenze stampa, incontri istituzionali, seminari e degustazioni. Soprattutto degustazioni.

Fonte: Nuova Sardegna.

A Prato c’è il Wine festival Con oltre cento etichette.
La kermesse debutta nello spazio del Garibaldi Milleventi dal 13 al 16 aprile. PRATO Quattro giorni dedicati al vino e al buon cibo. Con oltre 100 etichette provenienti da più di 20 cantine sparse in tutta Italia. E’ questa l’essenza di «Prato Wine Festival», una novità assoluta tra le manifestazioni della primavera pratese, che si terrà da giovedì 13 a domenica 16 aprile nello spazio Garibaldi Milleventi in pieno centro storico. La kermesse, che si tiene per la prima volta in assoluto a Prato e che segue la manifestazione «Vinitaly», è nata da un’idea di Alessandro Rubino ed è organizzata da Fonderia Cultart, B.O.R e II Garibaldi Milleventi. Partner dell’iniziativa Prinz Food and Beverage e Fisar, con la collaborazione dei rappresentanti di vini Lorenzo Bellucci e Luciano Bruni, entrambi originari della nostra città.

Fonte: Nazione Prato.

Un corso di avvicinamento alla degustazione del vino.
Si comincia con la presentazione giovedì 13 aprile Un corso di avvicinamento alla degustazione del vino Carrara La CAVA (Compagnia Amici del Vino Apuolunensi) recentemente protagonista con un proprio stand alla Tirreno CT di Marina di Carrara, ha organizzato un corso di avvicinamento alla degustazione del vino. Il corso partirà, con cadenza settimanale esattamente giovedì 13 aprile con una serata di presentazione prevista per martedì 11. Otto serate, otto lezioni dalle ore 20 alle 22.30 che si svolgeranno presso i locali dell’Enoteca Cordiviola in viale Galilei 126 a Marina di Carrara. Questi gli argomenti delle varie serate. Presentazione del seminario con brindisi. Il vino nella storia , nel mondo, in Italia e nel territorio Apuo-lunense. Quanto siamo sensibili al gusto.

Fonte: Tirreno Massa Carrara.

La Doc delle Venezie e il magico Pinot Grigio.
Vino bianco di origini francesi (Pinot gris) ma ormai in Italia da oltre cento anni (fece la sua comparsa verso la fine del 800), il Pinot Grigio è ormai di casa sulle tavole di mezzo mondo, soprattutto negli USA, dove – secondo una recente inchiesta – è diventato il bianco più richiesto nei ristoranti, sorpassando perfino l’eterno Sauvignon. E se ormai viene coltivato in molte regioni d’Europa (comprese quelle dell’est, come Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Moldavia) e anche negli Stati Uniti (in particolare nell’Oregon), è all’Italia che giustamente viene riconosciuto il merito di aver creato uno stile originale, con l’azienda Santa Margherita che tra gli anni ’60 e’70 fu la visionaria e innovativa creatrice di un nuovo stile capace di valorizzare il vitigno. Missione compiuta alla grande, si direbbe. Con tanto di – inevitabili – tentativi di imitazione che obbligano, ed impongono, al Consorzio una costante e attenta attività di vigilanza e tutela.

Fonte: Gazzettino.

«Dopo gli Usa conquistiamo l’Italia».
Flavio Innocenzi, veronese, classe 1970, laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, poliglotta specializzato in marketing strategico a Losanna ed in proprietà intellettuale a Ginevra, è da meno di due mesi alla guida del Consorzio Delle Venezie, dopo una lunga esperienza manageriale presso primarie industrie alimentari, nel settore fieristico (Verona) e in una prestigiosa realtà consortile perla tutela di prodotti DOP. E reduce dal Prowein di Dusseldorf, in Gemania, che definisce un’esperienza “moderatamente positiva” e spiega perché: «Ogni fiera importante porta con sé occasioni e opportunità, questo è fuori discussione, ma francamente non ho visto grandi novità né innovazioni e mi chiedo se kermesse cosl concepite siano ancora davvero efficaci.

Fonte: Gazzettino.

Se la tendenza è più rosa il Pinot Grigio va a nozze.
II mercato internazionale del vino conferma l’affermazione del trend dei rosati grazie all’irresistibile fascino di questo colore, simbolo di delicatezza e intensità, finezza e decisione, leggerezza e carattere. Dopo essere stato si può dire da sempre snobbato e considerato (erroneamente) quasi un vino di seconda scelta, il “vino rosa” è da anni in espansione, sia nella domanda sia nell’offerta. Anche in Italia dove un certo scetticismo è stato duro a morire più che altrove. Per questo, anche la DOC delle Venezie, procede in questa direzione, valorizzando l’attitudine naturale di un vitigno – il Pinot grigio-che nel rosa affonda le sue radici. Da qui, la sua lunga tradizione di vinificazione in ramato o, secondo una più recente consuetudine, in rosato.

Fonte: Gazzettino.

Sos flavescenza dorata «Monitorare i vigneti e intervenire in tempo».
«Monitorare i vigneti e intervenire in tempo». Vitigni a rischio per la “Flavescenza dorata” nel territorio del Veneto orientale. Una malattia epidemica che sta mettendo in ginocchio tanti viticoltori anche nel Sandonatese e Portogruarese. Nei giorni scorsi un incontro organizzato dal Comune di Musile, che, per esigenze di capienza, è stato trasferito al centro culturale Da Vinci di San Donà. Un incontro in cui è stato affrontato il tema con competenza e dati nuovi di settore. E i dati parlano chiaro: se non si tratta lo scaphoideus titanus (cicalina) in tempo, da un piccolo focolaio, dopo solo 4 anni si potrebbe avere il 24% di diffusione della malattia nel vigneto, arrivando inevitabilmente all’estirpo. Ci sono in media 2500/2600 piante per ogni ettaro di vigneto. E oggi l’incidenza è addirittura del 73 per cento.

Fonte: Nuova Venezia.

Vino, vetrina internazionale La Sicilia protagonista.
Da oggi al 5 aprile il Vinitaly del rilancio. Presenze da 30 nazioni, dall’Isola la Regione e 150 aziende Vino, vetrina internazionale La Sicilia protagonista Un migliaio di top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi. Ritorna la Cina. Un trampolino prezioso per gli accordi commerciali business, internazionalizzazione e posizionamento. Sono le tre direttrici del 55° Vinitaly pronto a diventare, da oggi al 5 aprile a Verona, la più grande “ambasciata” del vino, con oltre 4 mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni, e un contingente record che supera i 1.000 top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.

Fonte: Giornale di Sicilia.

Bicchieri e business va in scena al Vinitaly.
Più di 4mila espositori da 30 Paesi per un settore che fattura 31,3 miliardi. Sfilata di ministri e politici, domani arriva Meloni. Business e politica marciano di pari passo in questo Vinitaly, l’edizione numero 55 al via oggi in cartellone a Veronafiere fino al 5 aprile. Con 31,3 miliardi di euro di fatturato, quasi 8 miliardi di export, 530mi1a aziende e 870mi1a addetti, il settore vitivinicolo italiano è un asset importante dell’economia che ha in Vinitaly la sua principale piattaforma di promozione internazionale, con oltre 4mila espositori da 30 Paesi. E il governo vivrà al fianco di questa filiera strategica per il Paese, con l’arrivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni previsto lunedì quando, negli spazi del ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, interverrà anche a premiare i ragazzi vincitori del settimo Concorso enologico Istituti Agrari d’Italia, organizzato dal Crea Viticoltura ed Enologia e dalla Rete nazionale Istituti Agrari (Re.N.Is.A).

Fonte: Sicilia Catania.

Buyer esteri cercano i vini italiani top.
Oggi al via gli stand in Fiera, passerella di ministri. Domani attesa la premier Buyer esteri cercano i vini italiani top Organizzati 400 incontri con compratori provenienti dai cinque continenti. Nel Gotha mondiale anche 15 aziende veronesi Monica Sommacampagna economia`dlarena.it •• Operawine è tornata in grande stile con una dodicesima edizione speciale alle Gallerie Mercatali davanti alla Fiera, con 130 produttori italiani d’eccellenza selezionati dalla rivista americana Wine Spectator. E il pubblico selezionato è affluito in prospettiva di un 55° Vinitaly che, come ha anticipato il presidente di Veronafiere Federico Bricolo, apre oggi fino a mercoledì e «sarà una delle più grandi edizioni della manifestazione, al servizio di migliaia di operatori e con forte focalizzazione sul business».

Fonte: Arena.

Etichetta sanitaria, primo ok agli emendamenti dell’Italia.
Ciambetti: «Questione vino nella prossima plenaria» Etichetta sanitaria, primo ok agli emendamenti dell’Italia •• Tre dei quattro emendamenti proposti dalla delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni (CdR) contro la proposta dell’Irlanda sull’etichetta sanitaria su vino e alcolici sono stati approvati ieri a Bruxelles nel corso di un voto alla commissione Risorse naturali (Nat) del CdR su un parere sui sistemi alimentari sostenibili. Accanto al voto, le delegazioni di Spagna – che dal 1° luglio riceverà il testimone dalla guida semestrale dell’Ue -, Croazia, Grecia, Slovacchia, Cipro, Romania e Ungheria hanno anche fatto sapere di condividere l’iniziativa italiana per chiedere un dibattito sul tema a Bruxelles.

Fonte: Arena.

II Pinot Grigio seduce.
Nell’area del Consorzio quasi la metà della produzione planetaria di questa uva Una realtà da 245 milioni di bottiglie, 575 aziende e 6.141 viticoltori «Il segreto? Qualità, stile e unicità» di Mauro Pigozzo « i è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa nulla». Nicolas Boileau fu poeta e scrittore francese a cavallo tra il Seicento e il Settecento e coniò una di quelle frasi che divennero leggendarie. Un aforisma che oggi è perfettamente adattabile al mondo del Pinot Grigio, più specificatamente il Pinot Grigio delle Venezie Doc, una realtà che rappresenta quasi la metà di tutta la produzione mondiale di questa uva. Un prodotto chiave da sempre cercato ed apprezzato dal pubblico internazionale, in particolare quello anglosassone, anche se come spesso accade, «nemo propheta in patria»: se provaste a chiedere in un wine bar veneto o friulano quale è il vino più noto, in pochi risponderebbero il Pinot Grigi.

Fonte: Corriere del Veneto Vicenza e Bassano.

Vinitaly apre tra piazze piene aspettando la Meloni – A Vinitaly Meloni e mezzo governo.
Aprirà oggi i battenti in fiera l’edizione 2023 di Vinitaly. E domani arriverà il premier Giorgia Meloni, per «raccontare l’approccio del governo al tema del made in Italy enologico» e premiare circa 200 studenti di scuole agrarie coinvolti dal centro di ricerca del Crea. Ieri il «preludio» con OperaWine alle gallerie mercatali, in una giornata che ha visto piazza dei Signori e i cortili del Tribunale e di Mercato Vecchio presi d’assalto per «Vinitaly and the city». a pagina 9 A Vinitaly Meloni e mezzo governo Oltre al premier, domani, attesi sette ministri. Lollobrigida: «Vino, un’eccellenza da proteggere». A Vinitaly, domani, arriverà il premier Giorgia Meloni. Per «raccontare l’approccio del governo al tema del made in Italy enologico» e premiare circa 200 studenti di scuole agrarie coinvolti dal centro di ricerca del Crea.

Fonte: Corriere di Verona.

Etichette salutistiche, a OperaWine l’allarme: «Ricadute sulla filiera».
Il nodo siccità: nuovi impianti e vecchi pozzi La «vetrina» di Matteo Sorio VERONA Campagne ed etichette salutistico-allarmistiche, da queste parti, preoccupano. «In Canada, dove c’è una campagna piuttosto importante contro l’alcol, le vendite paiono rallentare. Siamo convinti si tratti di un momento. Ma un po’ di timore c’è». L’esempio canadese lo fa Maria Sabrina Tedeschi, responsabile marketing dell’omonima azienda di Pedemonte, in Valpolicella. H tema, a OperaWine, è sentito. Anche perché fra i 130 stand di brand scelti da Wine Spectator come ambasciatori del vino italiano nel mondo — mentre scriviamo — passa il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il primo a definire il 55esimo Vinitaly come «una trincea di contro-informazione positiva».

Fonte: Corriere di Verona.

Cantine veronesi in gran spolvero.
Ecco alcune «chicche» in programma a Vinitaly per le principali cantine veronesi. Le Famiglie Storiche, che raggruppa 13 grandi produttori della Valpolicella, organizza una masterclass sull’Amarone «fine and contemporary» per martedì alle u in fiera. Cantine Pasqua continua il connubio con lo studio d’arte fuse* e presenta alle Gallerie Mercatali l’installazione «Luna Somnium». Masi, reduce dai festeggiamenti per i 25o anni, lancia la «Bottiglia Masi» per Fresco di Masi: minor peso, più qualità e design. Allegrini, oltre alle degustazioni in fiera organizza cene di gala su invito a Villa della Torre, curate dallo chef stellato Guido Paternollo. La cantina Valpolicella di Negrar celebra a Vinitaly i suoi primi go anni.

Fonte: Corriere di Verona.

Vitigni resistenti, la sfida passa anche per l’ambiente.
In Fiera a Verona le novità di un comparto dinamico e attivissimo, sempre più attento alla sostenibilità e alla salute dei clienti e dei lavoratori: da Giusti a Bortolomiol nel Trevigiano, da Vitevis di Gambellara a Tinazzi I1 Veneto farà la parte del leone», ha detto nei giorni scorsi l’assessore regionale Federico Caner e, infatti, anche numericamente, sarà la solita corazzata, forte anche del vantaggio del “fattore campo”, di giocare in casa. Fra progetti nuovi, ottimismo ed entusiasmo, confortanti da numeri e buoni bilanci, ma anche con grande attenzione alle nuove problematiche, da quelle relative al clima (su tutti quello della siccità) ad una doverosa e sempre più accentuata attenzione alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente.

Fonte: Gazzettino – Cibi, vini&piaceri.

Il futuro è oggi Vitevis premiata col marchio Sqnpi.
«Col lavoro di squadra si ottengono risultati ritenuti irraggiungibili» •• Un percorso di sostenibilità che si traduce in linee guida e pratiche condivise, in grado di coinvolgere 1.350 soci su un territorio di 2.800 ettari di vigneti nelle zone più vocate del Veneto, tra Verona e Vicenza. Questa è la scelta di Vitevis, società cooperativa agricola nata nel 2015 dall’unione di tre Cantine storiche vicentine: Cantina Colli Vicentini di Montecchio Maggiore, Cantina di Garnbellara e Cantina Valleogra di Malo ed in grado di ampliarsi ancora nel 2019 grazie all’acquisizione della Cantina di Castelnuovo del Garda. Concepire la sostenibilità come un cammino, un tragitto è la chiave per affrontare nuove sfide e migliorare costantemente. Il percorso di Vitevis ha garantito il coinvolgimento di tantissime persone, con il lavoro di squadra si possono ottenere risultati eccezionali.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Il mondo del vino vicentino pronto per l’edizione record.
Oggi s’inaugura a Veronafiere la 55′ edizione, oltre 4000 espositori presenti Il mondo del vino vicentino pronto per l’edizione record Tra le importanti realtà beriche presenti la cantina Beato Bartolomeo da Breganze che ha avviato un importante progetto di rinnovamento dei vini e lancerà “Diamante” Presenti anche tutti i consorzi di promozione e tutela dal Durello a Gambellara Berici e Breganze. Il conto alla rovescia è terminato, si apre a oggi e sino al 5 aprile a Veronafiere la 55′ edizione di Vinitaly che quest’anno gioca su tre di rettrici trainanti: business, internazionalizzazione e posizionamento. La più importante e grande vetrina per il vino italiano nel mondo, con oltre 4mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni e un parterre record che supera i 1000 top buyer, (+43% sul 2022) da 68 Paesi.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Intervista a Pietro Mattioni – «Il settore può crescere solo con aggregazioni Zonin 1821 è pronta a valutare partnership».
L’analisi di Pietro Mattioni, ad del gruppo di Gambellara Nel 2022 il fatturato dell’azienda ha sfiorato i 200 milioni di euro «Il settore punta crescere solo con aggregazioni Zonin 1821 è pronta a valutare partnership» «Siamo riusciti ad assorbire l’impatto inflazionistico che per noi vale circa 10 milioni di euro». L’eno volumi e più valore. È stata la filosofia che ci ha permesso di affrontare la tempesta perfetta del 2022». Pietro Mattioni, amministratore delegato di Zonin 1821, spiega così i risultati ottenuti dal gruppo di Gambellara che l’anno scorso ha visto il fatturato sfiorare i 200 milioni di euro (in crescita rispetto al 2021) a fronte di una diminuzione di bottiglie prodotte: 50 milioni contro le 58 dell’anno precedente. Tra guerra in Ucraina e aumento dei costi per l’energia i12022 è stato un anno difficile anche per il settore del vino.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Dal gelato alla cantina modello, la nuova sfida dei ragazzi di Grom.
Il paradiso potrebbe essere più o meno così. Così come il luogo dei sogni che Guido Martinetti e Federico Grom stanno costruendo sulle colline di Costigliole d’Asti, lì dove è appena finito il Monferrato e stanno per cominciare le Langhe… Sì, sono i geniali ragazzi che all’inizio degli Anni 2000 hanno fondato una gelateria fino a farla diventare la più buona e famosa del mondo. Grom, appunto, che Guido e Federico hanno venduto a Unilever nel 2015. Parte dei ricavi è servita per acquistare la tenuta di Costigliole, il paese natale della mamma di Guido e realizzare il sogno- appunto – di sempre, nato molto prima di fare il gelato. L’hanno chiamata “Mura Mura”, che in malgascio, la lingua del Madagascar, significa piano piano. Guido e Federico hanno scelto quel nome perché la loro tenuta vuole essere uno stile di vita. Un’idea di vita.

Fonte: Gazzetta.

STAMPA ESTERA

Protos crece un 4,5% Y supera la barrera de los 50 millones.
El grupo vinícola se apoya en la hostelería y la exportación para elevar su facturación y mejorar sus márgenes. Vfctor M. Osorio. Madrid Protos cierra un año muy exitoso tanto a nivel de ventas como resultados. El grupo vinícola con sede en Peñafiel (Valladolid) finalizó el ejercicio 2022 con una cifra de negocio de 50,6 millones de euros, lo que representa un 4,5% más que un año antes. El crecimiento de las ventas se vio impulsado por las exportaciones, que avanzaron un 15,5%yyarepresentan en torno al 20% de los ingresos de la compañía. La evolución de Protos fue especialmente positiva en México, EEUU, China y los canales de duty free, principalmente aeropuertos, según explica Carlos Villar, su director general. El grupo también creció, aunque más tímidamente, en el mercado nacional gracias a un incremento del 3,4% en sus ventas de hostelería, donde vende vinos de más valor, lo que compensó la caída del 3,8% sufrida en el canal de alimentación. Las tres regiones donde tiene presencia la empresa (Ribera del Duero, Rueda y Cigales) registraron crecimientos en 2022, aunque con un mayor empuje de los vinos blancos y rosados. Por su parte, la venta directa (online, clubes de vinos, venta a empresas, tiendas en las bodegas) representó el 5% del negocio de la compañía. Protos subió los precios un 2,5% de media en 2022, por debajo de la inflación y del incremento de sus costes, aunque la empresa mejoró sus márgenes gracias a un mix de producto más positivo -vinos de más valor- y a que el precio de la uva -que representa entre el30%y40%de los costes- de los vinos que se vendieron el pasado año, sobre todo roble y crianza, se situó en 2020 por debajo de 2019. El grupo espera empezar a notar la subida de la materia prima en su cuenta de resultados en 2023 y, sobre todo, en el ejercicio 2024. Margen al alza “El margen ebitda alcanzó el 52% de las ventas el año pasado, frente a una media histórica del 46%”, explica Villar, mientras que el beneficio neto de la compañía aumentó un 12,9%, casi tres veces más que el alza de las ventas, hasta alcanzar los 15,26 millones de euros. Si la empresa vinícola mantiene su pay out en el 30%, algo que todavía tiene que ser propuesto y aprobado por su junta general de accionistas, repartirá este ejercicio un dividendo de 4,58 millones de euros.

Fonte: Expansión.

Bernard Magrez prêt á ouvrir le capital de son groupe viticole.
A 87 ans, le propriétaire le plus connu de Bordeaux envisage une association avec un partenaire financier ou industriel. Pour Bernard Magrez, la retraite n’a pasenmre sonné. A87 ans,1 entrepreneur est toujours bon pied bon cet mals une page pourrait se tourner pour son groupe viticole. Farouchement indépendant Jusqu’à présent, le propriétaire le plus connu de Bordeaux, avec quatre grands crus classés et une quarantaine de vignobles en France et dans le monde sur 1.000 hectares, se dit prétà ouvrir son capital. a Nous avons beaucoup Investi dans le marque Bernard Magrezet, je crois, encore plus qu’auparavant dans son potentleL epasstdel00% de l’entreprise et si je veux me développer, d faudrapire emrvr un partenaire d’ici d un an ou un peu plus ». expliquet-il. Son äge avancé entre aussi bien dans cette décision. admet-il: « Personne n’est éternel. beniire cette annonce, il y a donc aussi ute raison plus patrimoniale. «,lepence qu’il n’a pas desucaesseuretqu lln’en veutpas f! dort donc trouve,- une solatfon s’il veut éviter de transmettre l’intégralité à ses enfante et ne pas courir le risque qu’ils verden t n, analyse un bon connaissetr du milieu du vin. Un documentaire sur Netflix Bernard Magna, qui a eu un parcou rs d’autodidacte et des relalions très dlffiel es avec son père, a certes associé tes deux enfants à ses affaires – sen fils Philippe est ainsi chargé dela partie négoce – mais il ne les ajamals présentés comme ses successeurs possibles. L’homme d’affaires fut l’un des premiers à Bordeaux à mettre son nom sur chaque houteillealnsl désormais, que son blason aux deux clés d’or papales. Son groupe vend chaque années à 6 millions de bouteilles, dont 1,6 million de grands crus presque uniquement en primeur à travers le négoce bordelais.

Fonte: Echos.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.