rassegna stampa del vino di domenica 27 novembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 27 novembre 2022!

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In vino veritas – Effetti speciali.
La viticoltura di montagna può sorprendere per qualità a capacità imprenditoriale Viaggio alla scoperta degli `eroi’ contadini dell’Etna, monte simbolo della Sicilia `A Muntagna regala terrazze arrampicate sui suoi lunghi e scoscesi fianchi in un caleidoscopio di diversità tra rosso di annata e riserva, bianco, rosato e spumante di Paolo Pellegrini S ua Maestà ‘A Muntagna, ovvero quel mix potente, straordinario e suggestivo di terrore e di adrenalinica eccitazione che si scatena alla visione di incredibili pirotecnici effetti speciali, nei giorni e soprattutto nelle notti di forte attività. Ma non solo: l’Etna è anche vita, è crescita silenziosa ed eroica proprio su quei terreni, le sciare, antiche colate laviche di magma ormai rappreso, con scheletri di pietre o di sabbie vulcaniche.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Itinerari.

Investire nel vino può rendere il 20% Ma occhio ai falsi.
Continua la corsa all’investimento nel vino come in un bene rifugio perché quasi nessun prodotto, in particolare nel settore agroalimentare, può arrivare ad avere performance simili. Un vino di qualità e da invecchiamento, meglio se prodotto in serie limitata, si rivaluta nel tempo e nel mondo ci sono schiere di appassionati e facoltosi collezionisti pronti poi a riacquistare le referenze delle diverse annate pronte a riacquistare le referenze più iconiche rivalutatesi nel tempo. Osservando i trend degli ultimi 30 anni, il vino di alta qualità, in particolare quello con bottiglie dal costo superiore ai 100 euro, ha fatto registrare crescite in valore del 10% annuo in media, con punte di quasi 1120% in certi casi se si considerano solo gli ultimi anni.

Fonte: Libero Quotidiano.

I vini lucani alla conquista del mercato giapponese – I vini lucani alla conquista di Tokyo.
Farsi conoscere dagli operatori nipponici per sviluppare rapporti commerciali SERVIZIO IN II» TENDENZA Dal lockdown in poi c’è stato un incremento del consumo vinicolo. E si guarda ai prodotti di qualità I vini lucani alla conquista di Tokyo Prodotti in aree estreme per deliziare i giapponesi, i più grandi importatori del mondo. I «vini da Terre estreme», quei vini coltivati in aree cosiddette estreme (montagna, forti pendenze, terreni rocciosi, terrazzamenti, gradoni, sabbie, piccole isole) come le colline del Vulture e della Montagna Materana, conquistano il gusto dei giapponesi.

Fonte: Gazzetta di Basilicata.

«Vino, nessuna crisi Vendite a gonfie vele grazie alla qualità».
Non preoccupa l’allarme della Confagricoltura regionale secondo cui la domanda in vista delle feste è calata del 15% PRODUTTORI ALL’UNISONO «UN TREND CHE NON CI RIGUARDA». La Confagricoltura Emilia Romagna lancia l’allarme: «Domanda di vino in forte calo sotto le festività. Siamo a -15% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si salva solo il mercato legato all’enoturismo, male vendita diretta e canale Horeca». Ed ancora «un segnale preoccupante da non sottovalutare, bisogna rilanciare i consumi incrementando il potere d’acquisto delle famiglie». Sembrerebbe il primo campanello d’allarme quello sostenuto dall’associazione regionale che però, almeno a livello imolese, viene in gran parte smentita.

Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Per uva, nettarine ed albicocche non sarà un 2022 da cancellare.
Aziende in lotta con poca manodopera energia costosa e meno materie prime. QUINTA EDIZIONE PRESENTATI I DATI. Per la qualità dei vini si annuncia un’annata particolarmente interessante. “L’agricoltura di domani passa dalla ricerca di oggi”. Questo il tema del convegno in cui Cia-Agricoltori Italiani Romagna ha presentato i dati dell’Annata Agraria 2022. Alla sua 5a edizione, l’annata agraria fotografa l’andamento del comparto agricolo nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Sulla bilancia del 2022 hanno pesato diverse incognite: gli scenari geopolitici, la guerra russo-ucraina, la crescita dell’inflazione, i rincari delle materie prime, i costi dell’energia, i ritardi nelle consegne.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Gelate in primavera, poi caldo e siccità Dall’olio all’uva, allarme degli agricoltori.
Olive in crescita rispetto all’anno scorso, ma produzione al di sotto delle potenzialità In calo la produzione di vino in ettolitri: 94.808 nel 2022, contro i 106.660 del 2021. Oltre 10mila iscritti in Romagna 6mila imprese e 34 sedi distaccate tra Rimini Ravenna, Forlì e Cesena. Caldo torrido e siccità, unite al freddo e alle gelate primaverili, hanno compromesso il comparto agricolo romagnolo. Riducendone la capacità produttiva senza intaccare, però, la qualità dell’olio, rimasta sempre alta. È quanto emerso dal convegno “L’agricoltura di domani passa dalla ricerca di oggi”, nel corso del quale Cia-Agricoltori, 10mila iscritti in Romagna, 6mila imprese e 34 sedi distaccate tra Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena, ha fotografato l’andamento del settore.

Fonte: Corriere Romagna Rimini.

Bene l’annata delle olive nonostante il grande caldo – II clima cambia le colture Agosto mese di vendemmia.
Il rapporto di Cia su come i mutamenti influenzano le attività nei campi tra raccolta delle uve anticipata e ortaggi senza gli insetti ‘nemici’. Produzione in aumento rispetto all’anno scorso, ma molto al di sotto delle potenzialità I mutamenti climatici cambiano anche la campagna. Il vino ne giova, mentre l’olivo soffre. Bene anche gli ortaggi nella provincia riminese, ma su tutto c’è una incognita: l’acqua. Fino a quando l’approvvigionamento riuscirà a fare fronte a temperature da record anche i raccolti si salveranno, altrimenti gli agricoltori vedranno nero. A stilare il rapporto annuale per il 2022 è Cia, la confederazione degli agricoltori italiani. «L’annata agraria tra il novembre 2021 e l’ottobre 2022 ha mostrato per l’ennesima volta importanti anomalie meteo-climatiche che, come ormai accade da molti anni, hanno determinato evidenti criticità sul piano produttivo e della difesa».

Fonte: Resto del Carlino Rimini.

Intervista a Sandro Santini – «Dopo la rebola adesso puntiamo sul rosso».
Sandro Santini: «Un prodotto di qualità che abbia l’immediato riconoscimento nella bottiglia marchiata Rimini» II progetto RiminiRebola è alla sua seconda annualità, il vino sta assumendo sempre più il ruolo di ambasciatore del territorio riminese con puntate negli Stati Uniti. Le vendite sono andate bene e la produzione mira a superare le 100.000 bottiglie. Presidente Sandro Santini, tutto come da copione? «Il progetto portato avanti dai 16 produttori, che a breve possono diventare 18, è stata una novità assoluta nel mondo del vino. Ma noi produttori non abbiamo dimenticato che il progetto RiminiRebola ha il compito di alzare l’asticella di tutto il mondo vinicolo riminese, grazie a questa sollecitazione potremo avere un ruolo nella viticoltura nazionale».

Fonte: Resto del Carlino Rimini.

Dal 2021 un grande Pinot Nero al sapore di ribes e mirtillo.
Forse 112022, con il suo carico di uve sanissime e concentrate, potrà rivelarsi persino superiore. Ma già con quello del 2021 appena in commercio, Giuseppe Magni ha alzato di molto l’asticella della qualità del Pinot Nero che ha dedicato alla memoria di Francesco Arrigoni, ispiratore del vigneto impiantato una quindicina di anni fa tra i boschi del Monte Canto, a Tassodine. Potenza da vendere, frutto poderoso (profusione di ribes nero e mirtillo) ben bilanciato dall’affinamento in legno (il riposo in bottiglia potrebbe renderlo memorabile).

Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.

Vino, arte e solidarietà Parte da AgriPavia il rilancio di un’uva quasi dimenticata.
L’autoritratto di sei artisti per etichette originali del rosso di Mornasca, vitigno autoctono della zona di Mornico M. Metti un vino (l’Orione, prodotto da Domenico Cuneo di Cascina Gnocco con sola uva Mornasca di Mornico Losana), una bottega (Agripavia), sei artisti generosi che disegnano l’etichetta, un poeta (Piergiorgio De Paoli) e un duplice scopo: fare rete per promuovere i prodotti della terra pavese e generare solidarietà (a favore di Ains onlus). Con questi ingredienti verrà presentato, domenica 4 dicembre, nella bottega di via Omodeo a Pavia, il progetto ‘Vino, arte e solidarietà”. L’idea è venuta a Erika Donato, che da diversi anni gestisce con passione la bottega Agripavia, una cooperativa che vende e promuove i prodotti enogastronomici tipici del territorio.

Fonte: Provincia – Pavese.

La Barbera d’Asti e i grandi vini della Tenuta Ohm Bauda.
Questa è la storia della famiglia Bertolino che ha fermamente creduto in un territorio, in un prodotto, la Barbera d’Asti DOCG e nella rivalutazione di una storica azienda vinicola astigiana. Un’avventura che nasce nei primi anni ‘6o, quando Agostino Bertolino acquista la Tenuta. Personaggio di spicco nel mondo enoico piemontese di quegli anni, Agostino è stato tra i più importanti vinificatori di uve moscato e un influente commerciante di vini in Italia. L’azienda era in crescita, un grande impegno per Bertolino che ha sempre creduto nella Barbera d’Asti DOCG come i suoi figli negli anni a venire. Agostino viene a mancare a metà degli anni ‘8o, lasciando una vedova e tre figli non ancora adulti per occuparsi della cantina.

Fonte: Corriere Torino.

Le magnifiche dieci denominazioni protette raccontano la storia di quattro province.
Dal 1999 i vini di eccellenza delle province di quadrante (Novara, Vercelli, Biella e Vco) sono promossi e valorizzati dal Consorzio di tutela Nebbioli Alto Piemonte. Dieci le denominazioni d’origine protette: due sono Docg (Gattinara e Ghemme), le altre otto Doc (Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane). Boca doc «Rinomato sin dall’antichità», come ricorda nel 1300 il cronista locale Pietro Azario, questo rosso si produce in una zona che comprende cinque comuni novaresi: Boca, Cavallino, Maggiora, Prato Sesia e Grignasco. Riconosciuto come Doc da11969, deve le sue peculiarità a un terreno in cui dominano le rocce legate all’esplosione del supervulcano della Valsesia. Il Boca prevede una composizione a base Nebbiolo tra il 70 e 90% con la possibile aggiunta di Uva rara e Vespolina, da sole o in maniera congiunta, fino al 30%.

Fonte: Stampa Biella.

Doc dell’Isola: 95 milioni di bottiglie nel 2021.
I dati del Consorzio: sale la produzione, boom del Nero d’Avola. Vendemmia di qualità Doc dell’Isola: 95 milioni di bottiglie nel 2021 Meno quantità, ma una qualità ottima. Si sono conclusi così i cento giorni della vendemmia in Sicilia, dalla costa ai rilievi più alti. Un raccolto che riflette in pieno la diversità e la varietà della viticoltura dell’Isola da un lato un andamento molto eterogeneo della quantità prodotta a seconda delle aree (ma per lo più in calo), dall’altro la maggiore piovosità del 20-30% rispetto agli anni precedenti e le provvidenziali piogge di agosto che hanno consentito diffusamente l’ideale maturazione delle uve. «La vendemmia si attesta con un 10% di produzione in meno rispetto al 2021; -sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia – un dato che dunque fa registrare un andamento leggermente migliore rispetto al le previsioni.

Fonte: Giornale di Sicilia.

«Pradiei da tutelare, vigneti da fermare».
L’associazione “Alta val di Non- Futuro sostenibile” all’attacco di Michele Zucal che ha piantato 5.000 mq di viti nella prateria Pali e teli nel vigneto non sono permessi dal Prg: il Tar conferma, ora palla al Consiglio di Stato. La vasta distesa verde dei Pradiei che si offre alla vista dei residenti e dei turisti che scelgono l’Alta val di Non come meta per le loro vacanze può rischiare di venir compromessa nella sua bellezza da una sola persona? Secondo l’Associazione “Alta Val di Non – Futuro sostenibile”, no. Una convinzione radicata, che si esplica in una nota inviata al giornale dal presidente Giuliano Pezzini, nella quale viene fatto nome e cognome della persona nel mirino della critica.

Fonte: Adige.

«A Casteldardo non solo vigneti, ma coltivazioni bio».
ALL’INCONTRO PUBBLICO A TRICHIANA IL PROPRIETARIO HA ASSICURATO CHE NON SARANNO USATI PRODOTTI TOSSICI. Nessuna monocoltura, né vigneti a distesa. A Casteldardo, frazione di Trichiana, in Comune di Borgo Valbelluna, arriverà il biologico con terreno destinato a erbe medicinali, frutteti, varietà antiche di grano, coltivazione di piccoli frutti, graminacee. Certo, anche qualche vigneto resistente, ma su 20 ettari. Pare chiudersi così il cerchio della diatriba riguardante i 51 ettari – acquistati a settembre da Simone Perin, di Colfosco di Susegana – che aveva messo in allarme la popolazione del Trichianese, con la levata di scudi di varie associazioni: Voci dei Borghi, Le Fregole, Comitato dei cittadini per una sana agricoltura.

Fonte: Gazzettino Belluno.

Carpenè, medaglia alla creatività «Investire sulle nuove generazioni».
La cerimonia Studenti virtuosi Carpenè, medaglia alla creatività «Investire sulle nuove generazioni» IERI IL PREMIO ALLO STUDENTE DEL CERLETTI ANDREA DAVANZO; BORSA DI STUDIO A NICOLA BRUSATIN. Un omaggio all’eccellenza. E una medaglia d’oro che celebra l’impegno e la curiosità dei giovani. Dalla Carpenè Malvolti arrivano i riconoscimenti agli studenti più virtuosi dell’Istituto Cerletti e della Fondazione Its Academy, consegnati ieri mattina nell’aula magna del Cirve (il Centro Interdipartimentale perla Ricerca in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Padova che si trova al Campus Viticolo ed Enologico di Conegliano). Due premi importanti, la “Medaglia d’Oro Antonio Carpenè” e la “Borsa di Studio Internazionale Etilia Carpenè Larivera voluti dalla famiglia Carpenè per sancire lo storico rapporto con il mondo dell’istruzione e della formazione del territorio, attraverso la Scuola Enologica di Conegliano che proprio nel 1876 Antonio Carpenè aveva fondato.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Docg, i grandi vecchi: «Vigneti, terra e fatica orgogliosi delle colline».
Per i 60 anni del Consorzio premiati 15 >Maria, 76 anni: «Fiera di essere donna del viticoltori eroici: «Giovani, lavorate la terra» vino». Massimiliano, 85: «II mio cuore in vigna» «SONO EMOZIONATA, FACCIO PROSECCO DA QUANDO ERO BAMBINA». «VORREI ESSERE GIOVANE PER VENDEMMIARE ANCORA». «La terra. E’ la cosa che conta davvero. La fatica non delude mai: si è padroni di se stessi». Lorenzo Tormena ha il cappello ben calato sulla testa. Lo toglie in segno di rispetto quando sente chiamare il suo nome: si alza nel suo completo migliore, arriva sul palcoscenico e riceve la targa con lo sguardo basso. Il contadino non è mai uomo di troppe parole. Ha 92 anni, ha sempre conosciuto uno e solo lavoro: quello della vite. «Sono salito sulle colline da bambino, ed è sempre stato il mio mondo. Guardavo il cielo, osservavo i cicli della natura, il vino è il regalo più bello».

Fonte: Gazzettino Treviso.

Natale in casa Cru: dieci vini per cinque momenti delle feste.
Il calore delle lucine, i regali sotto l’albero, l’abbraccio delle persone che amiamo, le tavole imbandite di mille leccornie, il profumo della neve nell’aria: ancora poche settimane e scoccherà l’ora del Natale, un tempo scandito da momenti importanti passati assieme agli affetti più cari. Ed è proprio con loro, con le nostre famiglie e i nostri amici, che alziamo i calici e brindiamo a questi attimi. Abbiamo selezionato dieci vini per cinque momenti speciali delle Feste, accordando il tutto, come da tradizione, sulle note della playlist natalizia made in Studio Cru, disponibile qui: bit.ly/wineandchristmas_2022. Dopo un anno di gioie e fatiche condivise, corsi di aggiornamento e trasferte con partenze all’alba, festeggiamo con l’Abruzzo Pecorino Dop di Cantina Tollo e il Riviera del Garda Classico Groppello Doc di Sincette.

Fonte: Eroi del gusto.

Cantine aperte a dicembre 2022: anche a Natale torna l’evento dedicato ai winelovers.
La special edition natalizia promossa, come sempre, dal Movimento Turismo Vino Abruzzo, ha coinvolto 10 aziende pronte ad accogliere tanti winelovers con un programma ricco tour guidati e degustazioni. Dopo il grande successo delle edizioni dedicate alla vendemmia e a San Martino, torna ancora una volta l’evento Cantine Aperte. Questa volta il periodo scelto è quello delle festività natalizie e saranno davvero molti gli eventi e le date in calendario. Cantine aperte a Natale dicembre 2022 è, quindi, la nuova occasione per scoprire i produttori di vino del territorio abruzzese partecipando a giornate esclusive.

Fonte: Chieti Today.

Campionato del mondo di bollicine, Ferrari è la cantina dell’anno, Kettmeir ha il miglior spumante italiano.
Nei The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2022 le bollicine tricolore hanno conquistato ben 53 ori, consentendo all’Italia di piazzarsi seconda nel medagliere dietro alla Francia. Si chiama «The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2022» ed è il concorso – ideato dal degustatore Tom Stevenson – che premia le migliori bollicine del mondo. La rassegna prevede varie fasi di giudizio. E ogni anno la giuria, dopo numerosi assaggi, appende al collo delle bottiglie (spumanti o vini frizzanti) meritevoli le medaglie d’oro e d’argento. Chi riceve il riconoscimento più prezioso, oltre ad avere un attestato di eccellenza, concorre poi nell’ultima fase, dove vengono elette le migliori bolle di ciascuna categoria, le cosiddette «Best in class», ossia i campioni del mondo del concorso.

Fonte: Corriere.

Quanto zucchero contiene esattamente un bicchiere di vino.
Secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, un bicchiere da cinque once di vino rosso da tavola (poco più di 141 gr) contiene in genere circa 0,9 grammi di zucchero totale, mentre un bicchiere di chardonnay contiene circa 1,4 grammi. Scrive il New York Times che alcune aziende vinicole” aggiungono zucchero ai vini rossi secchi dopo la fermentazione” in modo che abbiano un sapore più “morbido” per il palato americano”, però il giornale si chiede anche: come si fa a sapere quanto zucchero c’è nella bottiglia o nel bicchiere di quello che si sta sorseggiando? La risposta, secondo il quotidiano, sta nella dichiarazione di Nancy Light, vicepresidente delle comunicazioni per il Wine Institute, la principale associazione di difesa dell’industria vinicola della California, secondo cui “il vino è per natura un po’ acido e gli aggiustamenti possono aiutare a bilanciare gli elementi di dolce e acido”, quindi i produttori di vino “sono autorizzati dalle normative governative ad apportare modifiche alla dolcezza” dopo la fermentazione per ottenere gli stili di vino desiderati.

Fonte: AGI.

In prima linea per la crescita del mondo del vino: la ricerca enologica del Crea festeggia 150 anni.
Istituita con Decreto Regio da Vittorio Emanuele II nel 1872, ha contribuito alla nascita e al progresso dell’enologia italiana. Un anniversario importante per il mondo del vino: la ricerca del Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) compie oggi 150 anni. Nasceva, ad Asti, nel 1872, il riferimento nazionale per la ricerca enologica. Istituita con Decreto Regio da Vittorio Emanuele II nel 1872, la Regia Stazione Enologica di Asti, in seguito Istituto Sperimentale per l’Enologia (1967) e Centro di Ricerca per l’Enologia (2008), ha contribuito alla nascita e al progresso dell’enologia italiana e non solo, affrontando problemi e sfide del mondo del vino, un settore moderno e dinamico, ma con radici ben salde nella tradizione. Oggi Riccardo Velasco è direttore del Crea Viticoltura ed Enologia e Stefano Vaccari, direttore generale Crea.

Fonte: WineNews.

La Ca’ Nova, il miglior produttore di vino Barbaresco di cui non avete ancora sentito parlare.
Alcuni degli esemplari più interessanti e brillanti di vino Barbaresco vengono prodotti dalla cantina La Ca’ Nova, poco conosciuta dal grande pubblico ma molto apprezzata da esperti ed appassionati. Nel cuore delle Langhe del Piemonte, adagiati sul crinale di una collina nel comune di Barbaresco, si trovano l’antica casa e i vigneti della cantina La Ca’ Nova che si estendono su una superficie di 12 ettari. Qui il vignaiolo Marco Rocca produce alcuni dei Barbaresco più intriganti oggi disponibili sul mercato. Le viti di Nebbiolo sono coltivate con competenza e amore da persone che si sentono vicine alla terra, onorando così una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. L’azienda agricola La Ca’ Nova fa vanto di essere particolarmente selettiva in quanto a metodi di coltivazione e le uve coltivate non vengono esposte ad alcun trattamento chimico.

Fonte: Oggi Cronaca.

Scuola: Progetto “D-Vino” al via in tre istituti siciliani.
C’è l’agronoma, la produttrice, ma anche l’enologa, la sommelier e la giornalista per il Progetto D-Vino, promosso e realizzato dall’ Associazione Donne del Vino, presieduta da Donatella Cinelli Colombini per raccontare agli studenti degli Istituti Turistici ed Alberghieri d’Italia il variegato mondo del vino. È questo l’obiettivo del progetto inaugurato nell’anno scolastico 2021/2022 da Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, regioni pilota, coinvolgendo almeno 500 studenti di otto istituti.

Fonte: ANSA.

Prosecco: Zaia, non c’è nessun progetto fusione dei Consorzi.
La priorità, ora, “è la certificazione ambientale, il biologico e soprattutto essere ancora una volta apripista di buone pratiche, cosa che il Prosecco ha sempre fatto”. Lo ha detto il Presidente del Veneto Luca Zaia al Castello di San Salvatore a Susegana (Treviso), a margine dell’evento di celebrazione del sessantesimo anniversario del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. “Si fanno sempre polemiche sui fitofarmaci, facendo come esempio il Prosecco, ma ci si dimentica – ha spiegato – che se c’è una realtà virtuosa nella viticoltura quella è stata quella del Prosecco che ante litteram ha saputo sospendere prodotti come il mancozeb o i glifosati, presidi che in altre viticolture si utilizzano”.

Fonte: ANSA.

Menfi Capitale Italiana del Vino 2023, si accendono i motori.
Nei locali di Palazzo Planeta, a Menfi, oggi si è tenuto un primo incontro per l’organizzazione degli eventi che comporranno il calendario di Menfi Capitale Italiana del Vino 2023. La manifestazione è stata coordinata dal sindaco di Menfi e presidente della fondazione Inycon, Marilena Mauceri, e da Gori Sparacino, direttore della fondazione Inycon. Con loro Giovanni Ruggieri, docente di Economia del turismo dell’università di Palermo ed autore del dossier che ha consentito al centro vinicolo belicino di ottenere il prestigioso riconoscimento. All’incontro hanno preso parte numerosi rappresentanti delle cantine menfitane, ristoratori, dirigenti della Pro Loco, amministratori di Comuni vicini ed operatori turistici e culturali.

Fonte: AgrigentoNotizie.

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A risentirci a domani.