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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 27 aprile 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Weekend di primavera.
Dalla visita alla villa immersa in un giardino secolare alla mostra mercato di fiori fino alle puntate enogastronomiche nelle migliori aziende agricole Le tappe imperdibili tra la pianura e le prime colline intorno a Cazzago San Martino di Emilia Mistica, illustrazione di Monica Lovati. All’interno delle antiche scuderie del castello di Bornato dove, secondo una leggenda, viveva la giovane Bianca (via Basso Castello, Bornato) 2 DOVE DORMIRE SISTERS HOUSE In una villa su due piani con venti posti letto in tutto. Un grande giardino con alberi secolari e piscina. Servizio di ristorazione su richiesta (via Vittorio Emanuele, 25, Bornato) Dal 19 al 21 maggio, Franciacorta in fiore (XXIV edizione), la mostra mercato di rose ed erbacee perenni, torna a colorare i cortili delle antiche dimore nel borgo antico di Bornato A «II Colmetto» — stalla, caseificio e ristorante una stelle verde Michelin — c’è una squadra di asine romagnole.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Alto Adige Terlano.
Doc nata nel 1972 che appartiene a una zona vinificata già nell’età del ferro: qui i grandi bianchi si affinano anche per 30 anni di Luciano Ferraro «M i fermo qui». Quando Klaus Gasser arrivò, 3o anni fa, alla Cantina Terlano, aveva già girato le capitali europee del vino, da Bordeaux alla Borgogna. Ma non aveva mai calcato un terreno così ricco di silicio, su una base vulcanica, in grado di trasmettere ai vini una forte influenza minerale. C’era ancora l’enologo Sebastian Stocker, che aveva messo a punto il metodo col suo nome:- consiste nel far riposare i vini sui lieviti anche per decenni. Nascondeva i vini, perché ai soci della cooperativa non piaceva l’idea di rinunciare a vendite veloci. Ora che Stocker, dal 2017, non c’è più, la sua memoria è racchiusa nelle bottiglie ancora conservate in cantina, 100 mila rarità dagli anni `yo. Cantina Terlano è diventata, come la definisce Gasser, ora direttore commerciale, «una macchina del tempo». Prima in botti di legno (per un anno), poi in un fusti d’acciaio, i vini di Terlano si affinano anche per 30 anni.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Daniele Piccinin.
I suoi spumanti a base Durella sono richiestissimi da enoteche e ristoranti. Allievo del pioniere Angiolino Maule, sta riscrivendo la storia -del vino naturale: «Non esiste, ciò che contagia vitalità del suolo» di Alessandra Dal Monte foto di Valentina Sommariva, styling di Giulia Taglialatela questo è uno di quei casi in cui arriva prima il vino del vignaiolo: assaggi una bottiglia di Arione, il metodo classico ottenuto da uve Durella in purezza, rigorosamente a dosaggio zero, in un ottimo ristorante stellato («Damini macelleria e affini», ad Arzignano, Vicenza) e ti chiedi «ma chi ha fatto questa chicca?». La risposta è Daniele Piccinin, classe 1980, ex cuoco, ex titolare di un ristorante a Chiampo, innamoratosi del vino per caso a vent’anni, quando dalla cucina è uscito in sala e di bottiglie non capiva niente. «Ho iniziato a studiare per servire i clienti, e mi si è aperto un mondo.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Eno-tips.
Torna l’evento dedicato al vino che unisce quattro province: Modena, Mantova, Reggio Emilia e Parma. «Lambrusco a Palazzo» — 6 e 7 maggio, nell’antica Abbazia di Polirone a San Benedetto Po, nel Mantovano — accoglierà 180 etichette di Lambrusco, per incuriosire esperti e appassionati. Una guida alla degustazione e all’acquisto, ma soprattutto un omaggio al vino: è Champágne Magnum Opus (Rizzoli International), il volume dello svedese Richard Juhlin, uno dei massimi esperti internazionali e fondatore di champagneclub.com. Qui riassume e condivide tutte le sue conoscenze. A lungo considerato fratello minore del Sangiovese, usato solo per tagli, oggi il Ciliegiolo, vitigno autoctono della Maremma, viene vinificato in purezza ed è protagonista di una Doc. Ora anche un evento lo celebra, «Ciliegiolo di Maremma e d’Italia», il 7 e 8 maggio alla fortezza Orsini di Sorano (Grosseto).
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Le Langhe alla plastica – La mia Langa ora sa di plastica.
La terra dura ma viva di Fenoglio e Pavese è stata stravolta. Dietro la retorica del patrimonio Unesco corre invece il declino demografico. E la bandiera dell’identità si ammoscia». Langhe! Quanto se ne è scritto e si continua a scriverne! Non intendo quindi intonare la solita agiografia sentimentale, aggiungendo retorica a retorica, ammantando di luccicanti orpelli una realtà che mi sembra diversa. Penso che la verità non vada nascosta, almeno dal punto di vista della mia storia di vita. Quando di anni ne avevo venti o poco più ed ero un giovane provinciale che ritornava a casa dopo l’università, trovai, a metà degli anni Settanta del secolo scorso, una campagna e un paese in discreta euforia.
Fonte: Il Fatto Quotidiano.
A scuola di buon bere così si diventa sommelier (certificato) – Olfatto, vista e gusto: intenditori in tre mosse.
La laurea in Statale per futuri enologi, i diplomi di sommelier, i percorsi che formano le guide enoturistiche. Ecco a voi gli studi del buon bere. Che differenza c’è tra un sommelier e un enologo? Domanda banale per gli addetti ai lavori, forse meno per chi approccia solo di sponda il mondo del bere. La differenza non è solo nel ruolo (semplificando: il primo si occupa a livello tecnico della produzione del vino, mentre il secondo entra in gioco al momento di degustazione e servizio) ma parte dai percorsi della formazione. E, beninteso, non sono affatto le sole due figure che intersecano il macrocosmo del vino, fatto anche di agronomi, di tecnici agrari, di responsabili foodebeverage e dell’insieme eterogeneo di quanti si occupano del servizio di sala al ristorante, sovrintendendo anche l’assortimento della cantina.
Fonte: Repubblica Milano – I piaceri del Gusto.
Le mille bolle dell’Alta Langa: 140 cuvée di 60 cantine alla conquista del mondo.
Sono tra le bolle più rinomate d’Italia, simbolo di eleganza, sempre più amate nel mondo: lunedì 8 maggio appuntamento con la Prima dell’Alta Langa. Dalle 9.30 alle 18.30, nella Galleria Grande della Reggia di Venaria, 140 diverse cuvée di 60 cantine del Consorzio Alta Langa in degustazione per professionisti.
Fonte: Stampa I piaceri del Gusto.
Elegante e potente, tra frutta rossa e note balsamiche.
A denominazione Rosso di Montalcino, come in tanti casi di «seconda» denominazione, rappresenta spesso un livello di entrata per comprendere a prezzo inferiore quella «principale». I risultati sono un po’ altalenanti e diciamo che può capitare di imbatterci in una sorta di approccio al vorrei ma non posso. Nulla di grave intendiamoci perché alla fine si parla sempre di fare un primo passo verso il livello successivo. Non accade tutto ciò nel caso del Rosso di Montalcino delle Potazzine. Siamo a Sud di Montalcino, anche se per quanto riguarda la denominazione del Brunello siamo nel quadrante Nord-Ovest. Una collocazione in compenso molto alta, sui 500 metri sul livello del mare, un tempo considerata un po’ eccessiva per il Sangiovese ma ora — i tempi cambiano — totalmente pertinente per tenere più «freschi» i vini.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Torna il Festival dei vini ambrati: due giorni al Castello di San Giusto.
In calendario il 21 e il 22 maggio. Sul posto ci sarà una quarantina di produttori da Italia, Slovenia e Croazia per degustazioni guidate Torna il Festival dei vini ambrati: due giorni al Castello di San Giusto. Nuova edizione dell’Amber wine Festival”, evento dedicato ai vini ambrati, che sarà ospitato al castello di San Giusto il 21 e il 22 maggio. Nelle due giornate di degustazioni e proposte saranno presenti una quarantina di produttori provenienti da Croazia e Slovenia oltre che dall’Italia. L’appuntamento è rivolto a un pubblico di appassionati, che intendono dialogare con i produttori. «Gli ambrati stanno tornando al centro dell’attenzione, grazie agli appassionati di questa particolare qualità — ha detto Diego Colarich, presidente di ForevenTs, l’associazione culturale promotrice e organizzatrice, assieme al Comune — che ne apprezzano il carattere, la raffinatezza, la consistenza, la storia.
Fonte: Piccolo Trieste.
Le signore del vino “Usiamo i robot ma non scordiamo la tradizione”.
Nel Lazio ci sono oltre mille aziende vinicole guidate da donne che difendono il loro legame con la terra ma investono in tecnologia di Romina Marceca vino è donna. Nel Lazio ci sono oltre mille le imprenditrici nel settore vitivinicolo, il 10 per cento del dato nazionale. Stringono tra le mani l’uva, potano le viti, seguono l’imbottigliamento e poi sono presenti alle più importanti kermesse nazionali come il Vinitaly. Le donne del vino sono grintose: studiano per trovare nuovi modi per sponsorizzare le loro etichette, imprimono una svolta innovatrice con investimenti in droni, gps, robot, software e internet senza dimenticare la tradizione e il legame con il territorio. Nel Lazio le aziende con al vertice una donna sono mille, secondo i dati di Coldiretti. A Marino, nel cuore dei Castelli Romani, a 300 metri sul livello del mare c’è la battagliera Chiara Gargano, 27 anni appena, che dirige “L’Oro delle donne”.
Fonte: Repubblica Album Roma.
Vini passiti in mostra per tre giorni.
Torna da sabato 29 aprile a lunedì 1 maggio la rassegna che riunisce i produttori di bottiglie “da meditazione” na mostra può diventare il simbolo di un paese. Così la Mostra nazionale dei vini passiti e da meditazione, per Volta Mantovana – comune nel cuore della zona di produzione vinicola dei Colli Mantovani – da anni è qualcosa di più di una rassegna di settore. Attorno a una tipologia di vini che ha attraversato periodi di splendore, ma anche momenti di oblio, Volta Mantovana ha raggruppato una serie di iniziative in grado di attrarre diverse categorie di appassionati di enogastronomia, puntando sui banchi di assaggio, sulle possibilità di abbinamento cibo-vino (ma anche vino-fumo) sulle proposte a tema dei ristoranti del territorio e sulle visite turistico-culturali.
Fonte: Gazzetta di Mantova I piaceri del Gusto.
D Rosso Piceno sposa le tipicità da chef Emilio.
Il Rosso Piceno Superiore è il protagonista di una degustazione organizzata alla Ristoranteria chef Emilio di Colli del Tronto. E in programma domani sera, a partire dalle ore 20.30, una serata dedicata al vino rosso che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio e che verrà servito e abbinato a piatti che farina parte defila tradizione picena tra cui le fritturine all’ascolana, la porchetta, la coratella di agnello, maccheroncini e vincisgrassi, il frecandò, il pollo ncip e nci ape Itconigo ai carciofi. Sono ben 14 le cantine del territorio che hanno aderito all’iniziativa; tutti colora che parteciperanno alla degustazione potranno sorseggiare tutti i vini presenti alla serata.
Fonte: Corriere Adriatico Ascoli Piceno.
Wine Tour delle Marche.
Sono sette le tappe del gusto che concluderanno il Wine Tour delle Marche, iniziativa cofinanziata dalla Regione Marche nell’ambito del progetto “Enoturismo Marche: dalla vigna alla tavola”, che ha esplorato il territorio regionale attraverso i suoi sapori, le sue espressioni culinarie e, naturalmente, gli aromi dei migliori vini del “Vigneto Marche”. Un rush finale che si aprirà il 28 aprile a Fabriano presso la Taverna da Ivo per una serata speciale nel segno delle carni di qualità alla brace. II 29 aprile e il 5 maggio due appuntamenti che avranno per protagonisti gli chef dell’Accademia di Tipicità. A Barbara Settembri con la sua Locanda dei Matteri di Sant’Elpidio a Mare, il compito di chiudere il mese di aprile con le sue “Impressioni di Settembri”, mentre il 5 maggio Davide Marchionni, dall’Etoile Bistrot di Camerino, ci accompagnerà alla scoperta del ruolo degli ingredienti di qualità.
Fonte: Resto del Carlino Ancona.
Nascono due nuovi Distretti dedicati per Langhe e Roero – Langhe con Monferrato.
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha riconosciuto ufficialmente ai sensi del Regolamento regionale n. 4 del 13 novembre 2020 “Individuazione e disciplina dei Distretti del Cibo”, il Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato e il Distretto del cibo del Roero, dandone comunicazione al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste per la loro iscrizione all’albo nazionale dei Distretti del Cibo. Soddisfatto l’assessore Marco Protopapa. Langhe con Monferrato e Roero sono «Distretti» Il riconoscimento ufficiale arriva dall2lssessorato alt 4gricoltura regionale guidato da Protopapa Eliana Puccio ¦ L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha riconosciuto ufficialmente ai sensi del Regolamento regionale n. 4 del 13 novembre 2020 «Individuazione e disciplina dei Distretti del Cibo», il Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato e il Distretto del cibo del Roero, dandone comunicazione al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste per la loro iscrizione all’albo nazionale dei Distretti del Cibo.
Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.
Subentra ad Antonino Iuculano Mamao Cantina Produttori Erbaluce, Merlo è il nuovo presidente.
Bartolomeo Merlo, presidente della locale Cantina Produttori Erbaluce, subentra a Antonino Iuculano Mamao alla presidenza del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei vini DOCG di Caluso e DOC Carema e Canavese. «Ovviamente sono molto contento di ricoprire questo incarico – commenta Bartolomeo Merlo – per promuovere i nostri vini servono impegno e collaborazione costanti e noi come Consorzio accettiamo questa sfida». Il neoeletto presidente Merlo sarà coadiuvato dai vicepresidenti Lorenzo Simone dell’azienda agricola Le Masche di Levone e Matteo Bosonetto presidente della Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema e dal direttore Gabriele Busso. Sono stati eletti come membri del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Lia Falconieri, Barbara Falconi, Chiara Massoglia, Bianca Seardo, Gian Luigi Orsolani, Lorenzo Simone, Marco Rossa, Sergio Tos, Domenico Tappero Merlo. Lattuale Consorzio, di cui fanno parte produttori, aziende agricole e vitivinicole, e cooperative, nasce come Centro di Tutela e Valorizzazione Vini DOC Caluso nel 1986 per volontà di sette viticoltori, e a oggi vanta un numero elevato di soci, sono infatti trentasette.
Fonte: Nuova Periferia di Chivasso.
Viaggi e food: la sfida dell’Alto Tavoliere.
Si punta alla promozione territoriale attraverso le eccellenze enogastronomíche e i borghi del comprensorio. Sette comuni e il Gal Daunia Rurale, insieme, per promuovere il territorio, i borghi, la cultura e le eccellenze agroalimentari del vasto territorio dell’Alto Tavoliere. Promuove il territorio attraverso due press tour e ben sette eventi che si terranno dal 29 aprile al 9 ottobre. E’ questo, in estrema sintesi, il programma di “Divini Sapori”, progetto che vede San Severo quale comune capofila, finanziato dal Gal Daunia Rurale, il cui svolgimento sarà coordinato da Doc Servizi con la piena collaborazione di tutti gli attori istituzionali. «La destagionalizzazione del turismo – sostiene il sindaco Franccco Miglio – è uno degli obiettivi del progetto. Puntiamo a realizzare un’offerta turistico-culturale di rete, che integri i nostri territori e gli ambiti plurali che rappresentano le nostre eccellenze produttive, artigianali e culinarie, le vocazioni, le tradizioni e i talenti di un’intera area».
Fonte: Gazzetta di Capitanata.
Intervista a Massimo Apollonio – Apollonio e il suo Mtv: “Un museo enologico che è tutto da vedere” – “I nostri viaggi nel buon bere”.
Gli itinerari suggeriti da Massimiliano Apollonio (Movimento turismo del vino) i apre una lunga stagione alla scoperta degli itinerari enogastronomici della regione. Il primo appuntamento è Cantine aperte, in programma per il 27 e 28 maggio, e fino alla prossima vendemmia per gli amanti della tavola e del (buon) vino comincia un tour a caccia delle tipicità della Puglia. Che è «un museo enologico a cielo aperto», ricorda il presidente regionale del Movimento turismo del vino, Massimiliano Apollonio. «Da queste parti i primi vitigni sono arrivati 3mila anni fa dalla Grecia». È bene ricordano a chi vuole fare un viaggio nei nostri sapori. «E allora la prima cosa che consiglio è visitare un vigneto nel quale si coltiva la vite con il cosiddetto alberello pugliese, È il metodo introdotto dai Greci, appunto, forse il sistema più antico: resta un unicum da valorizzare.
Fonte: epubblica Bari.
San Torpè un sorso di sacrale storicità.
Tipico delle Colline Pisane, la sua produzione risale al 100 dopo Cristo San Torpè un sorso di sacrale storicità 1 vino San Torpè è circondato da un’aureola perché effettivamente quel “San” sta proprio per “Santo”. Infatti, secondo l’agiografia martiriale, Torpé significa “di animo buono” perché deriva del greco Eutropos ed è indissolubilmente legato a Pisa. Oltre a Santo, fu anche martire e fu conosciuto anche come Torpes, Tropezio, Tropez e finanche Torpete. Il 29 aprile del 68 dopo Cristo morì per decapitazione. Da qui in poi tutto si mischia tra leggenda e leggenda. C’è chi dice che il corpo fu posto su una barca e mandato alla deriva per giungere, per alcuni, in Francia, per altri in Spagna. Altri azzardarono anche Portogallo. C’è anche chi afferma che approdò in Provenza, a Heraclea, poi ribattezzata Saint-Tropez in onore del Santo. La testa è invece custodita nella chiesa di San Torpè che si trova davanti ai “Bagni di Nerone”.
Fonte: Tirreno Toscana Tempo Libero.
Percorsi slow, disco soups e visite in cantina: è tempo di Slow Week!
Pronti per un altro weekend lungo e ricco di appuntamenti? Come ogni settimana, le nostre Condotte e Comunità Slow Food ci accompagnano con tanti consigli per vivere al meglio la Slow Week in Trentino, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo e Sicilia. Vi ricordiamo che il 19 maggio torna il Gioco del Piacere! Alle 18.30 ci collegheremo per una degustazione guidata da esperti mentre assaggiamo i formaggi selezionati per il gioco, tutti anonimi, tra i quali si nasconde uno non da prato stabile, da indovinare.
Fonte: Slow Food.
Pitigliano Underground, visita guidata alle cantine scavate nel tufo con degustazione.
Sabato 29 aprile torna l’appuntamento con Pitigliano Underground alla scoperta delle cantine monumentali scavate nel tufo, attraverso la visita guidata e la degustazione di vino e prodotti tipici del territorio. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione entro il 27 aprile inviando una mail ad associazionecantineneltufo@gmail.com oppure telefonando al 3285455002 – 327 3583559. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Cantine del Tufo di Pitigliano con il patrocinio del Comune, inizia sabato e prosegue nei prossimi mesi con altre date: sabato 20 maggio, sabato 3 giugno, sabato 16 settembre e domenica 22 ottobre, proponendo ogni volta un percorso e particolari etichette di vini in degustazione.
Fonte: Toscana News.
La perfetta conservazione del vino e il “bere bene”, da qui passa il rispetto per produttori e consumatori -parola di Flavio Carletti di Showine.
Se c’è una cosa tanto fondamentale quanto poco indagata e trattata nel mondo del vino questa è la conservazione. Cercando sul web, qualche anno fa, la possibilità di allestire nel mio piccolo scantinato una cantina dove poter conservare al meglio le poche bottiglie che riesco a non stappare, degustare e condividere, mi sono imbattuto in un sito che non solo offriva opzioni di stoccaggio casalingo (cantinette frigo e portabottiglie/espositori) ma si proponeva come in grado di progettare e allestire una cantina dalle perfette condizioni di temperatura e umidità per la conservazione delle proprie bottiglie di vino. E’ così che ho conosciuto Showine e il suo titolare Flavio Carletti, con il quale, negli anni a seguire, ho avuto modo di confrontarmi in merito a svariati argomenti legati all’ambito enoico in senso stretto e in senso lato. Anni in cui non abbiamo avuto modo di intersecare le nostre due figure, probabilmente perché entrambi attendevamo l’occasione più opportuna e coerente con le nostre reciproche professionalità.
Fonte: Wine Blog Roll.
Bere un bicchiere di vino rosso fa bene al cuore? Arriva la risposta degli esperti.
Molto spesso abbiamo sentito dire che bere del vino rosso può far bene al cuore. Ma, forse, non è proprio così. Quando si parla di vino non si può che non pensare alla lunga tradizione ed eccellenza italiana. All’interno dei confini italici, infatti, ogni anno, vengono prodotti grandi quantità di questa speciale bevanda, apprezzata da numerose persone in tutto il mondo. In effetti, il Bel Paese è il primo produttore al mondo di vino, e, l’unico vero e proprio competitor si potrebbe dire che sia la Francia. Quest’altro Paese europeo, infatti, per poco non sfiora gli ottimi risultati italiani, dato che, soltanto l’anno scorso, ha prodotto ben 46.944.000 ettolitri. Tuttavia, naturalmente, a parte le considerazioni dei grandi sommelier ed esperti del settore, il vino, è, di certo, una bevanda soggetta a opinioni del tutto personali. Per esempio, c’è chi preferisce la leggerezza e freschezza del vino bianco piuttosto che il sapore intenso del rosso.
Fonte: Wine and Food Tour.
Quando gli imperatori romani “giocavano” a fare il vino.
In un’opulenta azienda vinicola di 1.800 anni fa, la nobiltà dell’antica Roma sperimentava le gioie (ma non la fatica) della produzione del vino. Una lussuosa e poco pratica azienda vinicola fuori città forniva agli imperatori dell’antica Roma il palcoscenico perfetto per cimentarsi nell’arte della vendemmia e connettersi per qualche ora con il mondo rurale. I resti di questa speciale vineria, paragonabile a un moderno ranch per miliardari, sono stati scoperti in una recente campagna di scavi nel complesso della Villa dei Quintili, lungo la Via Appia Antica, e descritti sulla rivista di archeologia Antiquity.
Fonte: Focus.it.
Il vino ‘naturale’, un mosaico incompleto.
Nessun riconoscimento giuridico, ma un mercato dinamico, vivo e in costante crescita. Più associazioni, più filosofie, spesso con obiettivi non coincidenti, soprattutto sul fronte della certificazione e dei controlli. Da ormai più di 20 anni nel mondo del vino italiano ha trovato una sua stabile collocazione una categoria che, pur non esistendo dal punto di vista legislativo, occupa una fetta di mercato costantemente in fermento quanto a novità, presente sulle carte dei vini di ormai molti ristoranti, così come nei listini di importanti distributori nazionali e nelle sezioni di siti di e-commerce specializzati. È il cosiddetto universo del vino ‘naturale’, da non confondere con quello ‘semplicemente’ biologico, questo sì dotato di una sua legge e certificazione a livello europeo, o quello biodinamico, che non ha invece una certificazione ma svariati marchi collettivi, ognuno con un proprio disciplinare e piano di controlli.
Fonte: Wine Pambianco – Pambianconews.
La Sicilia conquista Londra con vino ed eccellenze.
Si è conclusa pochi giorni fa a Londra l’annuale edizione del Real Italian Wine & Food (RIWF) www.realitalianwinefood.co.uk evento aperto solo ad operatori commerciali del settore agroalimentare e vino a cui hanno partecipato oltre 70 produttori italiani. La manifestazione si è svolta presso la Royal Horticultural Halls, nel quartiere di Victoria, nel cuore di Londra. Oltre 70 produttori provenienti da diverse regioni italiane, come Calabria, Lombardia, Piemonte, Marche, Sicilia, Campania e Toscana hanno presentato un’ampia selezione di prodotti enogastronomici. Protagoniste all’edizione di quest’anno sono state le delegazioni della Regione Sicilia, che ha partecipato l’Assessorato regionale alle Attività Produttive, Regione Campania, della Città Metropolitana di Reggio Calabria e di Confartigianato Italia. La manifestazione è organizzata come ogni anno in collaborazione con l’agenzia ITA – ICE di Londra.
Fonte: LiveSicilia.
“Unire il meglio di moda, che è innovazione, e vino, che è tradizione, sarebbe la perfezione”.
Il futuro di Signorvino, enocatena da 55 milioni di euro (e pronta allo sbarco all’estero) per Sandro Veronesi (“mr Calzedonia”) e Federico Veronesi. La storia di un percorso partito dalla scaffale e arrivato alla produzione di vino (con La Giuva, in Valpolicella, e Tenimenti del Leone nel Lazio, ma anche in Sardegna e nel Trentodoc). “Dalla moda il vino deve prendere una ventata di novità e di freschezza nel modo di comunicare e di vendere”.
Fonte: WineNews.
Suono Di-Vino a Palazzo De Probizer Isera.
Nel mese di maggio 2023, nel contesto della mostra dell’artista Udo Rein «Nel mondo della vita», il piano nobile di palazzo de Probizer a Isera ospiterà anche quattro concerti di jazz da camera con una degustazione di vini e prodotti della terra lagarina. Un connubio tra suono, prodotti agricoli e vino di qualità offerto a un pubblico di massimo 40 persone per permettere un’ottimale immersione nella qualità del suono e dei sapori.
Andrea Dulbecco, insegnante di percussioni al conservatorio di Milano è il punto di riferimento in Italia per il suo strumento. Con l’occasione l’Azienda Agricola Tonini presenterà due assaggi di vino: il Marzemino e il Trento doc, con la degustazione del pane prodotto con farine dell’azienda agricola Tonini abbinato alle creme salate di Biodebiasi.
Fonte: L’Adigetto.
Le griffe del vino italiano in Cina, per invertire la tendenza e tornare a crescere all’export.
L’8 e 9 luglio 2023, a Shangai, è di scena “100 Great Terroir Wineries of Italy”, con la regia di Ian D’Agata. Da Tenuta San Guido a Marchesi di Barolo, da Masi a Pasqua, da Gravner a Lungarotti, da Alois Lageder a Donnafugata, da Benanti a Barone Pizzini, da Marramiero a Malvirà, da Gianni Gagliardo a Damilano, da Tedeschi a Terre del Barolo, da Domini di Castellare ad Apollonio: sono solo alcune delle cantine che saranno protagoniste a “100 Great Terroir Wineries of Italy” (con una lista ancora in via di definizione, ndr), vetrina dell’eccellenza enologica del Belpaese (8 e 9 luglio 2023, a Shangai), in quella Cina in cui il vino italiano ancora non decolla e che ha visto il 2023 partire decisamente in negativo, con l’export a Gennaio dall’Italia verso il Paese del Dragone a -45,1% sullo stesso periodo del 2023 per appena 3,7 milioni di euro, dopo un 2022 chiuso a 111 milioni di euro, in calo del -11,8% sul 2021, secondo i dati Istat analizzati da WineNews. Ad organizzare l’evento è “Terroir Sense Wine Review” del wine writer Ian D’Agata.
Fonte: WineNews.
“Anteprima di Vino al Vino”, un’occasione unica per visitare le cantine del Chianti.
Il 6 e 7 maggio 2023 torna Anteprima di Vino al Vino, un’occasione unica per sbirciare direttamente nelle nostre cantine. 23 aziende vitivinicole tra le più famose al mondo per il Chianti Classico. Un unico ticket e bicchiere degustazione. Un percorso itinerante con incantevoli viste panoramiche. Nuovi itinerari per apprezzare in brevi spazi, grandi diversità. Storie di vino, eccellenza, solidarietà e grande amicizia. Scopri Panzano in Chianti il primo weekend di maggio. Con l’acquisto del ticket di 30 euro riceverai la tracolla con bicchiere di degustazione, la mappa del territorio e quattro suggerimenti di percorso per facilitare gli spostamenti e visitare le aziende vitivinicole.
Fonte: Firenze Today.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.