rassegna stampa del vino di giovedì 28 luglio 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 28 luglio 2022!

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Intervista a Giulio Fiamberti – «Io viticoltore sott’acqua Qui il clima è cambiato».
Nel Pavese Quail danni avete *voto? «Difficile fare ora delle stime, vedremo nei prossimi giorni. Non è stata solo la grandine, ma soprattutto l’acqua e il fango che hanno danneggiato molte strutture. Il nostro centro di pigiatura e pressatura è finito sotto un metro e mezzo d’acqua, altri hanno avuto le cantine inondate, seno cadute intere autoclavi. Anche la sede del consorzio del Buttafuoco storico è allagata». Giulio Flamberti, 47 anni, rappresenta l’ultima generazione di una famiglia che da due secoli «Io viticoltore sott’acqua Qui il clima è cambiato» produce vino di qualità nell’Oltrepò Pavese. «Il nubifragio si è formato in pianura, è arrivato da nord investendo le nostre colline con tutta la sua potenza.

Fonte: Corriere della Sera.

Grandine e nubifragi «Tempesta sui vigneti» – Pioggia, grandine e venti record «Ma per la siccità benefici nulli».
Temporali e nubifragi mettono in ginocchio soprattutto il Nord Italia. Strade che sembravano fiumi, grandine che ha danneggiato auto e devastato i vigneti. Disagi anche su diverse linee della ferrovia. a pagina 21 Pioggia, grandine e venti record «Ma per la siccità benefici nulli» Dal Piemonte alla Puglia un’ondata di fenomeni violenti: raffiche fino a 130 km orari Per i i6 scout milanesi in gita sulle Alpi Orobie, per fortuna è stata solo una brutta avventura. Martedì erano sulle montagne di Sondrio, quando uno dei tanti violenti nubifragi che hanno colpito il nord Italia ha gonfiato i torrenti, inondando le passarelle e bloccandoli per ore. Dopo la Grande siccità la Grande pioggia. Della tanto desiderata acqua in alcune zone ne è arrivata fin troppa, provocando danni e peggiorando le condizioni di territori già stremati.

Fonte: Corriere della Sera.

Vini romantici.
Uno dice frizzantino e io mi innervosisco molto. Mi innervosisco facilmente, è vero, ma frizzantino non si può sentire, è degradante, ignorante, intollerabile per chi come me si è dato la missione di spezzare l’ottuso dualismo vino fermo /vino spumante con la vivacità del vino frizzante, senza diminutivo perché una diminuzione la meritano semmai il fermo (nel bicchiere e in bocca qualcosa di statico, spento) e il metodo classico, vino al quale sono stati sottratti i lieviti e dunque vino mutilato, castrato. Io sono per il metodo romantico, come ho deciso di chiamare i frizzanti rifermentati in bottiglia (anche detti “ancestrali” o “col fondo”). Perché la rifermentazione in bottiglia risale all’Ottocento, secolo romantico per eccellenza, ma soprattutto perché conduce a vini più espressivi, più artigianali, più territoriali, più poetici: pertanto romantici.

Fonte: Foglio.

“Cerasuolo a mare”: due giorni di degustazioni al porto turistico.
Sono 40 le cantine che domani e sabato, in cinque punti di degustazione, saranno al centro della tappa pescarese di “Cerasuolo a Mare”, la manifestazione intinerante di promozione e degustazione del vino cerasuolo d’Abruzzo promossa dalla Confesercenti, dalla Fondazione Italiana Sommelier, da Assoturismo e Fiba assieme ad un ampio parterre istituzionale, come le Camera di commercio, industria e artigianato di Chieti Pescara e del Gran Sasso d’Italia, i Comuni di Pescara, Mcntesilvano, Siivi, Francavilla al Mare, Casalbordino, Torino di Sangro e Giulianova, sotto l’egida del Movimento Turismo del Vino d’Abruzzo, dei Consorzio di tutela Vini d’Abruzzo, dell’associazione Terre Dei Vestivi – Montepulciano d’Abruzzo, dell’Associazione Donne del Vino – Abruzzo, del Flag Costa di Pescara e del Gal Costa dei Trabocchi.

Fonte: Centro Pescara.

Si torna ai livelli pre pandemia bene i prodotti agro-alimentari.
L’Export regionale mette la freccia per uno scatto che nel primo trimestre dell’anno registra una crescita del 17%, per un valore complessivo di 152milioni di euro. Notizia confortante che arriva dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo e che vede l’Abruzzo in linea con l’andamento nazionale del mercato delle esportazioni: +19,2%. Sul territorio. regionale il report diffuso dal gruppo Intesa segnala due distretti ai quali si deve il buon andamento dell’export nella prima parte del 2022: l’Agroalimentare, che supera addirittura i livelli pre Covid, e quelli del Mobile e Abbigliamento, dove la crescita è a doppia cifra. Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato, nonostante le incertezze legate alla crisi internazionale.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

Le oltre 300 etichette di Tramonto Divino arrivano a Cesenatico.
Accanto ai vini, ci saranno le dop e igp della Regione e i piatti gourmet dello chef stellato Gianluca Gorini. “Tramonto DiVino”: evento talmente atteso ed entrato nelle corde delle estati al mare, da essere messo dagli stessi turisti nelle date da non mancare a Cesenatico. Nel contesto sempre suggestivo di piazza Spose dei Marinai l’appuntamento di domani sera dalle 19.30, è infatti, è di quelli non perdere. I vini e la squadra “In sala” Evento principe per gli amanti del vino, quest’anno ritorna con nella formula originale: in piedi, con lo spazio scandito dai “banchi d’assaggio”. Ci saranno 300 proposte di vini regionali in libera degustazione, 50 etichette di bollicine metodo classico, assaggi di prodotti Dop e Igp, e i piatti gourmet dello chef stellato Gianluca Gorini.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Vino giallo oro, di grande personalità e ottima longevità.
Un nome ermetico: Collazzi ovvero «Colli pazzi». Così erano definite le colline, tutte contraddistinte da un susseguirsi di saliscendi, dove ha sede l’azienda toscana di stanza all’Impruneta, nella villa Santi di Tito (allievo di Michelangelo Buonarroti) con una visuale mozzafiato sulla città di Firenze. La filosofia della Tenuta è uno sguardo al passato per «avere una rotta verso il futuro»: infatti pur essendo l’uomo al centro dell’azienda, la sperimentazione non è altro che una visione del futuro. Questa è una terra particolarmente vocata alla vite: negli anni Novanta sono state impiantate vigne di varietà internazionali per sperimentare e arrivare a produrre vini di razza. Siamo in un’ampia tenuta di 400 ettari tra boschi, oliveti e vigneti con suoli ricchi di galestro (roccia tipica di questa zona) con un clima continentale che richiede in certi casi una irrigazione a goccia in quanto nei mesi più caldi necessita di inerbimento dei filari.

Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.

Sono 11 i vini doc prodotti in zona.
Savignano sul Panaro è anche terra di ottimi vini e di eccellente gastronomia. Tutte le stagioni offrono occasioni per degustare, nei locali della zona, le specialità del territorio. Un’unicità particolare è data dalla molteplicità di vini doc che si producono: ben 11! La gastronomia, invece, risente della particolare posizione geografica, tra Modena, Bologna e ai piedi della strada per l’Appennino, tanto che si possono richiedere per ‘mangiare tipico’ tigelle (o per meglio dire crescentine), gnocco fritto, borlenghi, ma anche lasagne, tortellini e altre grandi specialità.

Fonte: Resto del Carlino Modena.

Oltre trenta eventi con il vino protagonista.
11 e 35 Città del vino del Friuli Venezia Giulia moltiplicano le proprie proposte per l’estate unendo al tradizionale appuntamento di Calici di Stelle anche due nuove iniziative, Festival Vini Gusti in musica (concerti nelle cantine) e Un Calice a teatro (spettacoli abbinati a degustazioni) . La presentazione ieri in municipio a Casarsa, realtà che oltre ad avere il Comune membro delle Città del vino ha pure la Pro Loco e che ospiterà un evento per ogni rassegna, come hanno spiegato il sindaco Claudio Colussi e il presidente Antonio Tesolin. «Siamo felici — ha dichiarato il coordinatore regionale delle Città del vino Tiziano Venturini — di poter proporre un programma così ampio, degna vetrina delle eccellenze enoiche del Friuli Venezia Giulia.

Fonte: Messaggero Veneto.

Premi ai vini della Tuscia – Giro di vino, premiati i migliori bianchi e rossi.
Si è conclusa mercoledì la quinta edizione del concorso TusciAutoctona Giro di vino, premiati i migliori bianchi e rossi Primi posti per il Malandrino di CasaMecocci di Vignanello e per Aita 2019 dell’azienda Muscari Tomajoli di Tarquinia. Si è conclusa con il concorso che ha decretato il miglior autoctono tra i vini intervenuti ai banchi d’assaggio, l’appena trascorsa edizione di Giro di Vino-TusciAutoctona 2022 che si è svolta a Capranica. Cornice d’eccezione per il contest , che si è svolto all’interno dello storico casale del Garden ed Enoteca Linea Verde Nicolini. Il panel di degustazione, moderato da Raffaele Marini ha visto la partecipazione di una giuria tecnica, formata dai referenti delle maggiori associazioni di settore del territorio; sui banchi d’assaggio, al di là dei punteggi ottenuti e delle classifiche, sono arrivati vini di produttori che hanno partecipato con forza e determinazione alla quinta edizione di Giro di Vino-TusciAutoctona, in un anno economicamente non semplice per le aziende vinicole.

Fonte: Corriere di Viterbo’.

Attenti al vino. Cosi è caduto l’ultimo tabù.
Vino e gelato: accostamento suggestivo o errore da non fare? Come spesso accade, la realtà è più complessa delle divisioni manichee. «Non è un abbinamento impossibile, ma sicuramente è complicato», spiega Marco Rezzano, presidente dell’Ais Liguria e titolare del ristorante l’Agave a Framura. Partiamo dal vero problema: la temperatura. Il gelato viene servito intorno ai meno 14 gradi. Al primo assaggio, è come se la bocca si anestetizzasse, inibendo, così, ogni tipo di percezione; dettaglio, questo, che va a discapito del vino, che, invece, richiede “attenzione” da parte delle papille gustative. Solitamente, si usa accostare il gelato ai liquori perché, con la loro alta gradazione alcolica e quindi con il loro “calore”, riescono a ristabilire in bocca quell’equilibrio necessario alla degustazione.

Fonte: Repubblica Genova – I piaceri del Gusto.

Le cene-fantasia il porta e mangia e l’esperienziale – Oneglia, cena in bianco sold out. A Sarola note e vini nelle cantine.
Ora vanno di moda quelle esperienziali. Questa settimana ne abbiamo vari esempi nel Ponente. Una è il porta e mangia, l’appuntamento all’insegna della condivisione organizzato dai commercianti per valorizzare vie dell’Ospedale, oasi pedonale nel cuore di Imperia che alle 20 ritrova la Cena in bianco: i 300 partecipanti portano pietanza, posate, bicchieri e anche candele da casa, all’insegna della conviviali ta e aei colore bianco: Sempre oggi, alle 19,45 la «Cantina in scena» propone piatti nell’azienda agricola Ramoino di Sarola (Chiusavecchia), in valle Impero, con i vini della casa in primo piano, seguiti dall’esibizione di un duo. E sabato alle 19 i caruggi di Mendatica, in Valle Arroscia, accolgono una vera «cena esperienziale» all’insegna della cucina bianca di malga: anche qui, il bianco domina.

Fonte: Stampa Imperia.

Same accelera nell’elettrico Acquisita VitiBot.
Un’agricoltura smart, innovativa e sostenibile. A questo punta SDF Group di Treviglio, uno dei principali produttori mondiali di trattori, che — assistita da Stefano Zonca e Federico Piazzoli dello Studio Boies Schiller Flexner Italy — ha acquisito la maggioranza di VitiBot, azienda attiva nella progettazione e produzione di attrezzature (foto) al i00% elettriche e autonome per il mercato agricolo.

Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.

“Stappati di casa” ad Aprica Abbinamento tra cibo e vino.
“Stappati di casa” è in programma domani, venerdi 29 luglio, ad Aprica alle 20,30. Si tratta del racconto della Valtellina enologica attraverso quattro serate di incontro e approfondimento delle diverse tipologie di vini del territorio con Sara Missaglia, giornalista, sommelier, degustatore ufficiale e relatore dell’Associazione italiana sommelier. II focus di ogni serata (oltre a quella di questa settimana il 15 e il 22 luglio e l’8 agosto) è l’abbinamento cibo-vino: i vini sono infatti proposti in abbinamento degustativo ad un piatto preparato appositamente, e sono illustrate le tecniche di abbinamento con approfondimento delle sensazioni organolettiche di cibo e di vino.

Fonte: Provincia Como.

Una domenica di festa per il vino dei colli ripani Si inizia dal mattino.
Domenica si torna a festeggiare il vino dei Colli Ripani con quella che gli organizzatori hanno chiamato la «data zero»: il format dell’evento, infatti, sarà completamente rinnovato rispetto agli scorsi anni. Si inizia alle ore 10 presso il piazzale della Cantina dei Colli Ripani con la tradizionale Messa riservata ai soli soci della Cantina, celebrata dal vescovo diocesano Carlo Bresciani. Alle ore 11:15 al Teatro Luigi Mercantini un incontro, gratuito e aperto al pubblico, dedicato alla tela dello storico sipario del Teatro, dal titolo «Virginia Ripana è salva. Le tracce del passato tra attualità e restauro». A guidare le operazioni di restauro è stato il professor Giacomo Maranesi, e domenica sarà proprio lui a raccontare il lavoro accurato che c’è dietro a un’attività del genere.

Fonte: Resto del Carlino Ascoli-Fermo.

Promozione del vino, a disposizione 400mila euro: c’è tempo fino al 31 agosto.
L’assessorato regionale all’Agricoltura rende noto che sono aperti i termini per la presentazione delle domande di contributo relativamente alla misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi” dell’Organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo, per l’annualità 2022/2023. Le richieste, redatte in conformità a quanto disposto dal ministero delle Politiche agricole, dovranno essere presentate — pena l’esclusione — entro e non oltre le ore 12 di mercoledì 31 agosto 2022. Al Molise è stato assegnato un importo totale pari a 373.577 euro, mentre è stato stabilito per ogni progetto un contributo minimo ammissibile non inferiore ai 20mila euro. «L’assessorato — spiega l’assessore Nicola Cavaliere — in questo modo supporta concretamente le nostre imprese vitivinicole all’estero.

Fonte: Primo Piano Molise.

Candidatura europea.
Progetto comune per cercare di conquistare la palma di “Territorio del Vino 2024” Candidatura europea Città del Vino di Alto Piemonte e Gran Monferrato tra le nomination. Città del vino, un’associazione nazionale di assoluto prestigio fondata nel 1987, un riconoscimento importante e fortemente caratterizzante come quello di “Capitale europea del vino” e una porzione di Piemonte, in grande espansione e desiderosa di essere scoperta, che parte dell’Alto Piemonte per arrivare al Gran Monferrato. Sono questi gli ingredienti fondamentali di un percorso comune che è stato presentato sabato scorso ad Acqui Terme.

Fonte: Vita Casalese.

Siccità e temporali, allarme per i campi – Siccità e poi temporali, danni nei campi.
Caldo Le temperature alle e i timori per la crisi hanno anche la conseguenza di un crollo-dell’acquisto di carne Siccità e temporali, allarme campi i i per p L’allarme della Coldiretti: «Milioni di danni nelle campagne, ma il Po è ancora in seco~a» Non basta un temporale per risolvere la siccità. E se la sferzata d’acqua è accompagnata da trombe d’aria, grandinate e venti forti, ll rischio è che I danni siano maggiori dei benefici. È quanto accaduto in queste sere. Il maltempo ha provocato fenomeni inediti come «vende fino a 125-130 chilometri l’ora a Fossano» e «grandine fino a lo centimetri di diametro a Salurzo». Fenomeni inusuali, che hanno ridotto il deficit Idrico solo del 2% rispetto al 52% registrato a inizio anno.

Fonte: Corriere Torino.

Si avvicina la vendemmia 2022 tra pioggia che non arriva e grandine che distrugge.
La siccità non preoccupa ancora troppo i produttori di vino del Doglianese, ma la resa non sarà alta Si avvicina la vendemmia 2022 tra pioggia che non arriva e grandine che distrugge Qualcuno nella zona tra Farigliano e Dogliani ha visto la propria produzione compromessa, qualcun altro ne ha tratto giovamento. La bufera di vento, pioggia (e in diversi casi grandine) che si è abbattuta nel tardo pomeriggio di lunedì anche sulla “nostra” Langa non è stata come era prevedibile molto “democratica’: È la Coldiretti Cuneo a stimare nelle aree colpite danni anche del 75% (con punte del 90%). «La grandine – evidenzia il suo direttore Fabiano Porcu – è l’evento più temuto per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno».

Fonte: Provincia Granda.

L’altra minaccia legata alla manodopera “Assumere gli stagionali è complicato”.
L’altra minaccia legata alla manodopera “Assumere gli stagionali è complicato” C’è un’altra minaccia che rischia di zavorrare la già problematica vendemmia 2022 ed è la carenza di manodopera, che si potrebbe verificare tra i filari se non si darà un taglio alla burocrazia e alle procedure di assunzione dei lavoratori stranieri. È la Coldiretti a lanciare l’allarme: «In provincia negli anni scorsi sono stati oltre 2500 i lavoratori assunti con contratti stagionali, il 90% impiegati nei vigneti. Dall’inizio del 2022 abbiamo avuto 600 domande di contratti a tempo determinato che andranno ad aumentare a fine agosto, con l’avvicinarsi della vendemmia».

Fonte: Stampa Alessandria.

Piante in stress da caldo e maturazione bloccata La vendemmia a rischio – In ansia per la vendemmia.
Se non dovesse piovere entro i120 agosto la situazione sarà da allarme Le viti finora hanno resistito. Certo, le foglie iniziano a ripiegarsi e gli acini, in qualche caso, mostrano le prime grinze, ma il punto di non ritorno non è ancora stato attraversato. Una bella pioggia, intensa quanto basta e senza eccessi, potrebbe ancora salvare la vendemmia del 2022. «Ci restano circa due settimane – dice Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio di tutela del Gavi docg -. Un calo in termini quantitativi ci sarà comunque, è evidente, ma se dovesse piovere entro la metà di agosto il quadro potrebbe essere un po’ più confortante, almeno nella norma».

Fonte: Stampa Alessandria.

“Senza irrigazioni di soccorso minore qualità e meno vino”.
Produttore del Consorzio di tutela delle colline del Monferrato casalese Parla dei vitigni in sofferenza: “La strada è ancora lunga e spaventano eventi estremi” “Senza irrigazioni di soccorso minore qualità e meno vino” e non piove salta la vendemmia». Un allarme lanciato da agronomi e produttori, preoccupati per le alte temperature di questi giorni e per la mancanza di pioggia. L’ultimo della serie Maurizio Gily, agronomo e consulente tecnico in viticoltura che ha parlato di «situazione drammatica» per le zone del Casalese. Pietro Arditi, uno dei più rappresentativi produttori vinicoli del Consorzio di Tutela Vini delle colline del Monferrato casalese con produzione di Barbera, Grignolino e Freisa a Cascine Valpane di Ozzano Monferrato, conferma: «C’è da stare poco allegri».

Fonte: Stampa Alessandria.

Allarme vigneti senza braccianti “Così la vendemmia è a rischio” – Fuga dalle vigne.
Macedoni e rumeni emigrati nelle fabbriche svizzere: lo stipendio da operaio è più sicuro Allarme tra le aziende agricole astigiane. A breve inizia la vendemmia ma manca la manodopera. «I braccianti macedoni e rumeni che storicamente lavoravano da noi sono andati nelle aziende siderurgiche tedesche e austriache: lo stipendio è più sicuro e la pensione sarà migliore». Vendemmia a rischio, aziende in allarme : ci manca la manodopera I braccianti macedoni e rumeni emigrati nelle industrie tedesche a mano dope// ra manca perché ( le comunità macedoni e rumene preferiscono andare a lavorare nelle aziende siderurgiche tedesche e austriache: c’è richiesta di operai specializzati, lo stipendio è più sicuro e la pensione sarà migliore».

Fonte: Stampa Asti.

“Giorni decisivi per la qualità delle uve ma servono impianti di irrigazione”.
Caldo afoso e siccità quali potrebbero essere le ripercussioni sui vini astigiani? Nell’Astigiano, la vendemmia di Pinot nero e Chardonnay per la produzione di Alta Langa docg sarà la prima ad incominciare nella prima decade di agosto. Carlo Bussi, agricoltore e vicepresidente del Consorzio intravede delle buone prospettive. Come si prospetta la qualità dell’Alta Langa? «La scelta di impiantare vigneti a partire da 250 metri di altitudine offre la possibilità di vendemmiare uve di buona qualità meno stressate dalle alte temperature. Poi una valutazione sull’eventualità di una diminuzione delle quantità del raccolto.

Fonte: Stampa Asti.

Droni per combattere la popillia – Droni contro la popillia.
La Regione contro il coleottero autorizza la disinfestazione dall’alto nei campi ciel novarese Novarese all’avanguardia nella lotta contro la popillia, il coleottero che da anni sta devastando i campi di gran parte del Piemonte. La Regione ha autorizzato l’uso dei droni per la disinfestazione dopo i risultati positivi della sperimentazione nelle vigne di Briona e Ghemme con il progetto autofinanziato dal Consorzio tutela nebbioli. Sconfiggere la popillia japonica con i droni. Il progetto sperimentale autofinanziato dal Consorzio di tutela nebbioli Alto Piemonte è stato apprezzato dalla Regione, che ora si impegna a supportarlo: la promessa si tradurrà nell’invio di una richiesta di deroga ai ministeri per consentire agli apparecchi volanti di effettuare disinfestazioni mirate sui focolai e non più solo segnalare la loro presenza sgradita in vigna.

Fonte: Stampa Novara-Vco.

La V edizione del Palio delle Botti Trofeo “Città del primitivo”.
La manifestazione sostenuta dal Comune e Pro Loco ci Gioia del Colle La V edizione del Palio delle Botti Trofeo “Città del primitivo” La V edizione del Palio delle Botti Trofeo “Città del primitivo”, sostenuta dal Comune di Gioia del Colle — Assessorato alla Cultura e Turismo, patrocinato dal Consiglio Regionale della Puglia e dalla Pro Loco Gioia del Colle, quest’anno si fregia della collaborazione con la Città di Manciano e racconta la sua storia con un album di figurine prossimamente in edicola. La manifestazione si aprirà con un’anteprima la mattina del 31 luglio nell’Aula Magna dell’ex LUM dove, dalle 11:00 alle 13:00, si svolgerà la masterclass (prenotazione obbligatoria al numero 368 7137978) a cura di Vincenzo Carrasso e AIS Murgia dal titolo Terre del primitivo, l’altro volto tra tradizione e innovazione.

Fonte: Quotidiano di Bari.

Il vino alla prova dei cambiamenti climatici: al Nord allarme siccità, la Sicilia resiste meglio.
Nonostante il caldo delle ultime settimane, gli esperti dell’Isola confermano buone previsioni per la vendemmia Il vino alla prova dei cambiamenti climatici: al Nord allarme siccità, la Sicilia resiste meglio La crisi idrica allarma le regioni del Nord Italia, causa i cambiamenti climatici di cui si parla sempre più spesso e anche il recente intervento di Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi, che ha invocato l’irrigazione per salvare la vendemmia che è iniziata proprio in questi giorni. In Sicilia, nonostante il caldo delle ultime settimane, la situazione sembra meno grave con ottime aspettative per il raccolto dei frutti di un anno di lavoro..

Fonte: Quotidiano di Sicilia.

Oggi alle 15 il forum di Unicredit sugli aiuti alla filiera vitivinicola.
Oggi alle 15 il web Forum di UniCredit per un focus sugli interventi a supporto della filiera vitivinicola. Un incontro digitale dedicato ai Consorzi di tutela delle imprese del comparto di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. L’iniziativa è legata agli interventi per la filiera vitivinicola.
Fonte: Nazione.

Un’estate tra vini e birre.
I due percorsi di “Vetrina Toscana” pensati da Confesercenti alla scoperta di prodotti artigianali e dei grandi calici lucchesi Lucca Un incontro. Un incontro tra enogastronomia, cultura, ambiente, tra mare e collina. È questo il filo conduttore che unisce le iniziative messe in campo da Confesercenti Toscana Nord all’interno di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e attività che utilizzano i prodotti del territorio nonché i produttori veri e propri. Due progetti che coinvolgono la Versilia e la piana lucchese partiti in questi giorni.

Fonte: Tirreno Lucca.

La lista Ecco i nomi di tutti gli aderenti.
Una collaborazione tra ristoranti, birrifici artgianali, le aziende vinicole della strada del vino e dell’olio di Lucca, Montecarlo e Versilia” ed eccellenze del nostro territorio come il Festival Pucciniano ed Parco di San Rossore con il suo centro visite gestito da Top 5 Viaggi. Questa la squadra che Confesercenti Toscana Nord ha messo in campo per Vetrina Toscana. I ristoranti aderenti al progetto “La costa incontra la collina” sono: Nanabanana Torre del Lago, Teresa Bistrot Viareggio, Carpe Diem Pub Viareggio, Ristorante Bagno Marechiaro Viareggio, Ristorante Bagno Rossella Viareggio, Onda Marina Viareggio, Nostromo Beach Viareggio, Sakay Cocktail Ristobar Lido di Camaiore, Ristorante Marea Marina di Pietrasanta, Bar Festival Pu cci n la no Torre del Lago.

Fonte: Tirreno Lucca.

Danni per 80 milioni all’agricoltura: sarà dimezzato il raccolto del mais.
Secondo le stime di Cia Padova (Confederazione italiana agricoltura), l’impatto dell’assenza di precipitazioni ammonta almeno a 80 milioni di euro nel solo comparto agroalimentare della provincia. Le rese, inoltre, sarebbero calate di oltre il 10%. A ben poco sono valse le piogge di martedì notte, con rovesci temporaleschi a tratti violenti accompagnati da forti raffiche di vento e grandine. Anzi, sarebbero ben più gravi i danni che i benefici, a giudicare dalle tante segnalazioni pervenute dagli agricoltori. «Eventi così non aiutano di certo – dichiara l’associazione – Servono giorni di pioggia regolare e non questo genere di nubifragi.

Fonte: Gazzettino Padova.

Agricoltura in ginocchio Perdite per 80 milioni.
La terra ha sete Agricoltura in ginocchio Perdite per 80 milioni La Cia è preoccupata: «Produzioni diminuite del 40 e del 50% per mais e soia A rischio anche le viti. Servono subito la nuova diga sul Vanoi e più invasi». Ogni giorno il terreno è più arido, chiede acqua per sopravvivere alle temperature infernali provocate dall’emergenza caldo, ma ottiene solo campi bruciati dalla siccità. E le conseguenze sono drammatiche anche per l’economia agricola: la Cia parla di almeno 80 milioni di euro di danni per il comparto agroalimentare padovano e una riduzione delle rese fino al 50% per colpa delle piogge che non arrivano. Se nel 2021 irrigare un ettaro di terreno vocato a mais costava 150 euro, oggi sale addirittura a 400 euro.

Fonte: Mattino Padova.

Tra cantine e monasteri, sport e cultura, torna il “Festival Franciacorta in Cantina”.
Il 10-11 e 17-18 settembre alla scoperta del territorio in cui nasce uno degli spumanti metodo classico più amati d’Italia, con 65 cantine. Le bollicine del Franciacorta nel calice, come fossero una sorta di “bussola enoica”, esplorare il territorio fatto di monasteri, castelli e dimore storiche immerse tra i vigneti nasce un vino unico, tra le più celebrate espressioni del metodo classico italiano: è il Festival Franciacorta in Cantina n. 13, che torna in scena in due weekend (10-11 settembre e 17-18 settembre), con 65 cantine protagoniste tra visite guidate, degustazioni, tour nei vigneti, pic nic tra i filari, gite in bicicletta e altro. Una grande festa di territorio, che coinvolgerà realtà come Fratelli Berlucchi, Barone Pizzini, Bellavista, Bersi Serlini, Ca’ del Bosco, Castello Bonomi, Cavalleri, Contadi Castaldi, Corte Aura, Derbusco Cives, Ferghettina, I Barisei, La Montina, Majolini, Montenisa (Antinori), MonteRossa, Mosnel, Ricci Curbastro, Villa Crespia, Villa Franciacorta … solo per citarne alcune.

Fonte: WineNews.

Ecco il passaporto che apre le porte di oltre cinquanta cantine e birrifici.
Ecco il passaporto che apre le porte di oltre cinquanta Passaporto cantine e birrifici: il Passaporto della Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia diventa digitale e apre le porte di oltre cinquanta produttori vitivinicoli e birrifici artigianali. Il Passaporto della Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia passa al formato digitale e dà il benvenuto a nuovi aderenti, con un’offerta che abbraccia cinquanta produttori tra cantine e birrifici: un prodotto pensato per i turisti che desiderano scoprire le bellezze e il territorio del Friuli Venezia Giulia anche attraverso nuove esperienze di degustazione e conoscenza della tradizione enogastronomica regionale.

Fonte: Giro FVG.

Vino in lattina non più fantasia. Vince Sauvignon.
Il mercato dei vini in lattina è in espansione. Non solo per la sua fascia commerciale, ma anche riguardo ai contenitori con uve di maggiore pregio. A dirlo è Wine Spectator, riportando i dati della società di marketing Grand View Research: il mercato del vino in lattina nel 2021 è stato di 235,7 milioni di dollari di vendite e ci si aspetta ancora crescita globale superando i 570 milioni di dollari entro il 2028. Tra i motivi la migliore qualità dei vini proposti. Sono almeno una dozzina le cantine che stanno offrendo prodotti premium in lattina. La conferma arriva anche dagli assaggi alla cieca di quasi 60 vini in lattina con più della metà che hanno ottenuto punteggi compresi tra 85 e 89 sulla scala dei 100 punti di Wine Spectator, e da un importante crescita del livello del vino rosso che ha eguagliato i bianchi e i rosati.

Fonte: The Watcher Post.

Il vino, la vigna ed il futuro: parla Michel Rolland, l’enologo più influente dei nostri tempi.
A WineNews i pensieri, senza filtro, del maestro del taglio bordolese, e consulente per realtà top d’Italia come Ornellaia, Masseto, Biserno e Caprai. Le denominazioni? “Oggi troppe limitazioni irrigidiscono il sistema, forse vanno riviste”. Il cambiamento climatico? “È evidente in tutto il mondo. Fino ad oggi i vini ne hanno beneficiato, sono migliorati. Ma in futuro sarà un problema, che potrebbe cambiare lo scenario in tanti territori …”. Biologico e tutela dell’ambiente? “Impossibile essere contrari. Ma la prima cosa resta il fatto che il vino deve essere buono”.

Fonte: WineNews.

Il vino alla prova dei cambiamenti climatici.
Nonostante il caldo delle ultime settimane, gli esperti dell’Isola confermano buone previsioni per la vendemmia. L’enologo Nicola Colombo: “Sarà una buona annata”. La crisi idrica allarma le regioni del Nord Italia, causa i cambiamenti climatici di cui si parla sempre più spesso e anche il recente intervento di Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi, che ha invocato l’irrigazione per salvare la vendemmia che è iniziata proprio in questi giorni. In Sicilia, nonostante il caldo delle ultime settimane, la situazione sembra meno grave con ottime aspettative per il raccolto dei frutti di un anno di lavoro.

Fonte: QdS.

Tra storia e futuro, Docg e zonazione l’Etna del vino, diamante enoico di Sicilia e d’Italia.
La visione del territorio di produttori come Cottanera, Graci, Girolamo Russo, Pietradolce, Donnafugata e Planeta.
Oggi l’Etna è uno dei diamanti del vino siciliano ed italiano. Fatto di mille sfaccettature, rappresentate dalle Contrade, vicine ma tutte diverse. Raccontate nel calice da Nerello Mascalese e Carricante, con più di 130 cantine che oggi valorizzano al massimo i 1.300 ettari di vigna nelle zone più vocate (rispetto agli oltre 50.000 ettari di vigneti che ricoprivano il vulcano alla fine dell’Ottocento, dai quali si producevano vini da taglio usati in tutta Europa), espressione di una qualità che nasce dal coraggio di produttori che danno vita ad un viticoltura “super eroica”, con le vigne arrampicate su terrazze e “radure” fatte di boschi di castagni, noci, noccioleti e non solo, che raccontano una biodiversità naturale incredibile, alimentata dalla vitalità del vulcano. Parliamo di un territorio antico e giovane allo stesso tempo, ma che ha le idee chiare per il futuro: lavorare ancora di più sulla qualità, sulla longevità dei vini (anche dei bianchi, capaci di stupire nel tempo), su una zonazione approfondita e precisa, sul passaggio da Doc a Docg, sulla sostenibilità e sull’accoglienza, con un turismo sempre più internazionale e di alto livello proprio grazie al successo della produzione enoica (raccontato anche dai numeri della prima metà del 2022, che vedono crescere l’imbottigliato per tutte le tipologie, bianco, rosso, rosato e spumante), e puntando sulla crescita del valore dei vini, e non sull’aumento della produzione, anche per consolidare il valore, che è in crescita (anche nel collezionismo).

Fonte: WineNews.

Vino, fermata banda di contraffattori in Francia: vendevano finte bottiglie di Bordeaux a prezzi elevati.
Le autorità francesi stavano indagando su un giro di droga nel sud ovest del paese, quando hanno scoperto macchine per la stampa con etichette di vini sospette. Oltre centinaia di migliaia di bottiglie contraffatte e 20 persone coinvolte. In Francia è stato sventato un grosso giro di vino contraffatto: sono state scoperte centinaia di migliaia di bottiglie spacciate in maniera truffaldina per Bordeaux. Per questo nei giorni scorsi sono state arrestate e interrogate una ventina di persone provenienti da sette aree del paese. Tre di loro, tra cui il principale indiziato, un enologo e un broker, sono stati accusati di frode organizzata, contraffazione e riciclaggio di denaro. «I clienti pensavano di acquistare sul mercato bottiglie di vino Bordeaux di etichette conosciute e affidabili a prezzi convenienti— ha spiegato il pubblico ministero Frédérique Porterie —, in realtà stavano prendendo vini di fascia bassissima, provenienti da zone lontane e che nulla avevano a che fare con la regione del Médoc (una delle più conosciute del Bordolese, ndr)».

Fonte: Corriere.

La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino sbarca in Sicilia.
La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino sbarca in Sicilia. Dal 29 al 31 luglio l’Associazione che riunisce oltre 300 realtà del comparto turistico ed enogastronomico trentino, sarà protagonista dell’evento “Terre Sicane Wine Fest”. La manifestazione è promossa dalla Strada del Vino Terre Sicane, da enti e istituzioni locali ed è dedicata ai vini Sicani e ai sapori del Belice nella suggestiva cornice del Chiostro medievale dell’Abbazia Santa Maria del Bosco di Contessa Entellina, in provincia di Palermo. “Un gemellaggio – ha spiegato Sergio Valentini, Presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino – nato grazie al lavoro di network portato avanti dal nostro rappresentante Francesco Antoniolli vicepresidente della Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori d’Italia.

Fonte: Egnews.it.

Domaine Ott: storia di grandi vini di Provenza.
La storia della casa Domaine Ott, distribuita in Italia da Sagna S.P.A., e dei suoi grandi vini di Provenza. Più di un secolo di storia, iniziata con l’idea un po’ folle di produrre grandi vini in Provenza. Domaine Ott nasce nel 1896 con Marcel Ott, un giovane ingegnere agricolo nato in Alsazia, terra notoriamente vocata alla vite; ma Marcel dopo aver girato tutta la Francia del vino, sceglie il sud, il calore e i colori del Mediterraneo. Lo fa in un momento di crisi per il vino europeo, quello della devastazione operata dalla fillossera, e la sua idea è quella di reimpiantare vini nobili.

Fonte: Dissapore.

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A risentirci a domani.