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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 17 aprile 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
De Luca firma contro i cibi sintetici.
II governatore ospite di “Campania alleva” si schiera con la petizione portata avanti da tutta la Coldiretti De Luca firma contro i cibi sintetici «La zootecnia patrimonio immenso della nostra Canpania. Tutela e sostegno sono priorità». A sostegno di agricoltori e consumatori, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, su invito del vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello, ha firmato la petizione di Coldiretti a sostegno del processo legislativo aperto dal disegno di legge, approvato in Consiglio dei Ministri, che prevede il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici in mancanza di adeguate garanzie per la sicurezza alimentare e ambientale. La sottoscrizione è avvenuta a Benevento, in occasione di un convegno sul tema che si è tenuto nell’ambito di “Campanialleva Expo 2023″, la più grande fiera zootecnica del Sud.
Fonte: Roma.
Vinitaly, bilancio positivo per la Puglia.
Ufficio per le Relazioni con il Pubblico salentointasca Numero Verde 800-713.939 Puglia terra di vini pregiati, di imprese e cantine immerse in paesaggi mozzafiato, tra i filari di vitigni autoctoni, che hanno difeso, valorizzato di generazione in generazione e migliorato un prodotto oggi fortemente richiesto sui mercati europei ed internazionali. È la Puglia in mostra alla 55′ edizione del Vinitaly di Verona, che ha chiuso i battenti centrando ancora una volta l’obiettivo prefissato, ovvero di promuovere la qualità indiscussa dell’enogastronomia regionale, così come da strategia della Regione che, con il suo Dipartimento Agricoltura, in collaborazione con Unioncamere Puglia, ha sostenuto la partecipazione di 115 imprese.
Fonte: Salento in tasca.
Radici Virtuose: presentato a Verona il progetto.
Presentato a Verona in occasione del Vinitaly il progetto Radici Virtuose, il programma triennale avviato dal Distretto agroalimentare jonico salentino (Dajs) e finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) a favore dei Consorzi di tutela dell’ Olio Igp Puglia e dei vini Primitivo di Manduria Dop, Salice Salentino Dop e Brindisi Dop.”II Dajs è una realtà che mira a diventare un importante punto di riferimento sul territorio attraverso questo progetto di rigenerazione del Salento, che coinvolge ben 96 aziende e che in tre anni prevede 5 milioni di euro di investimenti in promozione, perseguendo i valori di trasparenza, salubrità, innovazione e accoglienza” ha dichiarato Leo Piccinno, presidente del Dajs.
Fonte: Salento in tasca.
Consorzio diTutela dei Vini Dop Salice Salentino: successo di critico e pubblico al Vinitaly.
Grande successo di pubblico e critica per il Consorzio di Tutela dei vini Dop Salice Salentino a Verona. 11 Salento in un calice di Negroamaro era il titolo del progetto che ha visto protagonista il Consorzio impegnato nel far apprezzare ad una platea sempre più vasta le proprietà e la riconoscibilità dei suoi vini. Per questo la struttura salentina guidata dal presidente Damiano Reale ha partecipato con un proprio stand al Salone internazionale dei vini e dei distillati di Verona per raggiungere e mantenere sempre più ampia la platea degli estimatori e degli addetti ai lavori, senza tralasciare la divulgazione a favore dei giornalisti, food/wine blogger/influencer in un’ottica più generale di informazione/formazione sulle qualità organolettiche e sulla versatilità negli abbinamenti gastronomici.
Fonte: Salento in tasca.
La scelta dei Cecchetto: sostenibili e trasparenti.
I vini e l’azienda agricola del Trevigiano La scelta dei Cecchetto: sostenibili e trasparenti. All’azienda agricola Cecchetto, la sostenibilità ha il volto giovane, la voce competente e le idee chiare di Sara Cecchetto. «Essendo la figlia dei titolari, ho sempre bazzicato in azienda», ricorda Cecchetto, che è nata nel 1992. «Nel 2015, dopo la laurea in Relazioni pubbliche e comunicazione di impresa, ho iniziato a lavorare e due anni dopo sono diventata la responsabile sostenibilità», racconta. Quella di Sara è la terza generazione di Cecchetto a produrre vino nel Trevigiano. «I miei nonni – spiega – erano mezzadri che hanno comprato la terra che coltivavano.
Fonte: Buone Notizie Corriere della Sera.
Vinitaly, buyer americani e asiatici – Vinitaly 2023, successo internazionale .
Le cantine cooperative leader del mercato del vino italiano negli Usa. Federvini critica le norme Ue a difesa dei prodotti made in Italy. La 9 edizione 2023 di Vinitaly – che si è svolta Verona dal 2 al 5 aprile – è finita già da una decina di giorni, ma è proprio questo il momento per fare qualche bilancio sullo stato di salute della fiera italiana più importante e, di conseguenza, sullo stato di salute del vino italiano. A dispetto dei gufi, Vinitaly ha raccolto 93mila presenze complessive (acquirenti e operatori del settore) di cui 29.600 straniere. Con il grande ritorno di americani e cinesi.
Fonte: Quotidiano del Sud.
Tra i buyer tornano americani e asiatici.
Verona dal 2 al 5 aprile – è finita già da una decina di giorni, ma è proprio questo il momento per fare qualche bilancio sullo stato di salute della fiera italiana più importante e, di conseguenza, sullo stato di salute del vino italiano. A dispetto dei gufi, Vinitaly ha raccolto 93mila presenze complessive (acquirenti e operatori del settore) di cui 29.600 straniere. Con il grande ritorno di americani e cinesi. L’aspetto più confortante è che la crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi: in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati.
Fonte: L’Altravoce dell’Italia.
Castelnuovo, capitale enologica. Torna Benvenuto Vermentino.
Un’edizione degli anni passati di Benvenuto Vermentino. Iniziato il conto alla rovescia verso la manifestazione del territorio della val di Magra che più di altri esalta i prodotti vitivinicoli. Svelate le date di Benvenuto Vermentino 2023, che avrà luogo nel centro storico di Castelnuovo Magra nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 giugno. Edizione numero 12 che ha l’obiettivo di migliorare il più possibile le annate passate, tornando ai fasti del periodo pre-pandemico. Iil 2022 ha fatto registrare numeri straordinari: più di 2200 bicchieri venduti, oltre 5000 presenze ad assaggiare la nuova annata di Vermentino, e tante aziende produttrici attivamente coinvolte.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Buttafuoco, in tanti alla masterclass con sette produttori.
Tutto esaurito per la degustazione di Buttafuoco, organizzata ieri dalla Pro Loco di Canneto Pavese nella Sala della Cultura e del Vino di via Roma. Una quarantina le persone che hanno partecipato alla masterdass, che aveva come protagonista il grande rosso da invecchiamento di Canneto Pavese, prodotto da sette aziende del territorio comunale: Giorgi (Vigna Casa del Corno 2018), Quaquarini Francesco (Vigna Pregana 2017), Francesco Maggi (Vigna Costera 2019), Bruno Verdi (Cavariola Riserva 2018), Fiamberti (Vigna Sacca del Prete 2017), Piovani Massimo (Vigna Bricco in Versira 2016), Picchioni (Bricco Riva Bianca 2019). Tra i presenti, la sindaca di Canneto Pavese, Francesca Panizzari, il presidente della Fondazione sviluppo Oltrepo Pavese, Riccardo Fiamberti, l’assessore stradellino alla Promozione del territorio, Andrea Frustagli.
Fonte: Provincia – Pavese.
La carica dei produttori biellesi alla vigilia di Taste «L’anima vitivinicola del territorio sta rinascendo».
Al via oggi a Novara la tre giorni dedicata alle etichette dell’Alto Piemonte, presenti oltre 50 aziende La carica dei produttori biellesi alla vigilia di Taste «L’anima vitivinicola del territorio sta rinascendo» BIELLA Ips5) Il conto alla rovescia è terminato. Oggi si dà il via alla sesta edizione di Taste Alto Piemonte, la più grande manifestazione dedicata ai nostri vini, organizzata dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte. Oltre 50 aziende vitivinicole proporranno le ultime annate delle dieci denominazioni della zona: Boca Doc, Bramaterra Doc, Colline Novaresi Doc, Coste della Sesia Doc, Fara Doc, Gattinara Docg, Ghemme Docg, Lessona Doc, Sizzano Doc, Valli Ossolane Doc. L’evento durerà tre giorni e si terrà nella prestigiosa cornice del castello di Novara.
Fonte: Nuova Provincia di Biella.
L’Alto Piemonte dei vini si incontra oggi a Novara.
Al castello l’ultima giornata della sesta edizione di “Taste” L’Alto Piemonte dei vini si incontra oggi a Novara. Si conclude oggi «Taste Alto Piemonte», la grande vetrina che per tre giorni ha fatto conoscere ad addetti ai lavori e grande pubblico i vini del Consorzio tutela dei nebbioli che comprende le quattro province di Novara, Vco, Vercelli e Biella. Un evento realizzato con il sostegno della Regione attraverso i fondi europei Fesr. E’ un mondo che si può scoprire al castello di piazza Martiri dalle 9,30 alle 17, compresa una masterclass alle 14. Il biglietto di ingresso che include il percorso ai banchi di assaggio costa 20 euro e si può acquistare sia sul posto che sul sito web di Taste.
Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.
Al via la quinta edizione di Rosso Morellino Il Consorzio anticipa un ospite prestigioso.
Dopo un ricco Vinitaly, il direttore Durazzi concentra gli sforzi sull’evento di casa Scansano Per il Consorzio Morellino di Scansano Docg la 55a edizione del Vinitaly di Verona (che si è svolta dal 2 al 5 aprile) è stata ricca di incontri professionali proficui e costruttivi, con dirette social, meeting con buyers internazionali e degustazioni. Ma è già tempo di pensare al prossimo appuntamento, una prestigiosa due giorni da giocare sul “terreno di casa”. Lo stand istituzionale è stato il teatro di molti appuntamenti e, in maniera trasversale, ha accolto professionisti del mondo del vino, stampa specializzata e consumatori mettendo in mostra il nuovo slancio produttivo. La qualità dei vini e la strategia messa a punto dal board del Consorzio, infatti, stanno consolidato un trend in continua crescita sia di valore che di immagine per la denominazione storica della Maremma.
Fonte: Tirreno Grosseto.
Torna 1’Academy di Zenato Foto che raccontano il vino.
In collaborazione con la School of Visual Arts di New York Torna l’Academy di Zenato Foto che raccontano il vino La famiglia: «L’obiettivo è diffondere la cultura dialogando con coloro che amano i nostri prodotti». La fotografia abbraccia vigna, cantina e vino con policromie e tecnologie digitali nelle venticinque opere che saranno esposte dal 15 maggio alla Tenuta Santa Cristina di Zenato a Peschiera del Garda. L’occasione sarà la nuova mostra fotografica «Vino. Oltre la fotografia» di Zenato Academy, in collaborazione con la School of Visual Arts di New York, che è stata anticipata allo scorso Vinitaly alla presenza dell’assessore alla cultura Marta Ugolini. Protagoniste saranno le realizzazioni degli studenti Kasey Baker, Xuhang Chen, Zheng Ma, Pumipat Usa pratumban, Yu – Shan Sammi Wei che costituiscono la quarta tappa del progetto artistico della cantina, patrocinato dal comune di Peschiera, dal comune di Verona e da Vinitaly.
Fonte: Arena.
Il Valpolicella Novaia conquista la Corea.
La cantina cresce con l’enoturismo Il Valpolicella Novaia conquista la Corea •• Il nuovo mercato è la Corea, il nuovo vino è un Valpolicella battezzato «Fapulito». Marcello Vaona, titolare di Novaia, azienda agricola nella vallata di Marano, Alta Valpolicella Classica, guarda al 2023 con fiducia. «La commercializzazione ha ripreso forza come l’enoturismo», racconta Vaona, «abbiamo osservato un rinnovato interesse per i vini della Valpolicella in turisti arrivati da tutti i continenti». La cantina produce 50mila bottiglie e ne esporta il 70%: tra i mercati principali Canada e Inghilterra. Novaia ospita a poche centinaia di metri dalla sede storica la tinaia e il fruttaio per l’appassimento delle uve destinate ai vini Amarone e Recioto.
Fonte: Arena.
Nel weekend pasquale consumo record di vino.
Consumo record di vino sul litorale nel weekend di Pasqua. Secondo i primi dati l’aumento dei consumi è nell’ordine del 30% rispetto allo scorso anno con fatturati nell’ordine di 1 milione e 500 mila euro nelle località balneari. Un inizio davvero con i “botti” per il consumo del vino sopra tutto a Jesolo. Tra Pasqua e pasquetta, quindi la domenica delle Palme, le spiagge si sono riempite. Anche ieri, con il sole e temperature ancora non proprio primaverili, al lido di Jesolo sono arrivati tanti pendolari e qualche turista straniero. Nei due fine settimana di festa, vale a dire da sabato santo a Pasquetta e la Domenica delle Palme, con l’aggiunta del festival degli aquiloni a Jesolo, nei circa 500 locali aperti, cento alberghi e 400 tra bar, pizzerie, ristoranti, disco-bar, è stato consumato vino per circa 1,5 milioni.
Fonte: Nuova Venezia.
Vino biodinamico, lo bevi spesso senza accorgertene: cosa cambia.
C’è una tipologia di vino, denominata biodinamico, che viene prodotto in maniera diversa dal solito. Ecco come. Il vino è sicuramente una bevanda che piace a molte persone, sia all’interno dei confini italici che all’estero. D’altra parte, si può affermare che ce ne sono anche di svariate tipologie e non tutte si possono considerare allo stesso livello e della stessa qualità. Anche solo se ci si reca al supermercato, senza, quindi, entrare in una cantina vera e propria, ci si accorge subito quanti tipi di vino vengono prodotti ogni anno e che appartengono a numerose aziende del Bel Paese e anche di altre parti del mondo. Così, sulle tavole degli italiani, in particolare, capita spesso di trovare una bottiglia di rosso o di bianco, dir si voglia.
Fonte: Wine and Food Tour.
Vino: l’inflazione affossa le vendite. Attesi nuovi aumenti sugli scaffali.
L’inflazione che ha caratterizzato tutto il 2022 sta impattando, come previsto, sulle vendite di vino nel canale della distribuzione moderna anche nella prima parte del 2023. Dopo le flessioni in quantità per le categorie del vino (-5,4%) e delle bollicine (-5%) registrate nel 2022, nelle 11 prime settimane dell’anno si registrano flessioni rispettive del 6,2% e dello 0,5%. Pertanto, anche da gennaio a marzo, si è registrato un sensibile aumento dei prezzi, secondo i dati presentati da Circana (società che analizza i comportamenti dei consumatori) per Vinitaly, durante il consueto convegno che ha visto di fronte insegne distributive e organizzazioni del comparto vitivinicolo nazionale. In particolare, il vino ha segnato un aumento dei prezzi del 7% e le bollicine del 6,6% determinando un incremento dei valori delle vendite rispettivamente dello 0,4% e del 6,1%. “Dati a valore ingannevoli per via dell’inflazione” sottolineano da Circana, ricordando l’importanza rivestita dal canale Dm per il mercato italiano, con 800 milioni di litri di vino venduti nel 2022 e un giro d’affari vicino ai 3 miliardi di euro (Gdo, discount, online).
Fonte: Gambero Rosso.
Ho sfidato Chat GPT-4 nella degustazione del vino.
L’intelligenza artificiale e la singolarità che si avvicina, il panico tra giornalisti e operatori della comunicazione, le preoccupazioni sulla privacy dei dati gestiti dall’Intelligenza Artificiale e l’uso sempre più pervasivo negli strumenti di cui ci serviamo ogni giorno (da Office alla suite Google Drive) sono stati alcuni degli argomenti che hanno animato le ultime settimane di discussione in rete. Non è estraneo il mondo del vino, in cui quotidianamente vengono prodotti centinaia di testi e descrizioni su bottiglie, territori, profumi e sapori, spesso in maniera ripetitiva e ridondante. Durante l’ultimo Vinitaly, se ne è occupato anche il Comitato Grandi Cru d’Italia con una serata un po’ cringe, dove un avatar virtuale descriveva i vini confrontando le descrizioni con quelle di Monica Larner, Antonio Galloni, Ian D’Agata e il Master of Wine Gabriele Gorelli. Contemporaneamente o quasi, nel padiglione Sicilia andava in scena il confronto sul campo tra il sottoscritto e Open AI Chat GPT-4 nella descrizione di cinque vini provenienti da altrettante DOC “minori”: Etna, Mamertino, Pantelleria, Vittoria e Monreale.
Fonte: Intravino.
Sassicaia, Ornellaia, Barbaresco: i vini italiani da investimento che valgono di più.
Cuceglio, dopo la messa in liquidazione: valore dimezzato. Attività gestita dalle Cantine Briamara: rilevato il marchio. «Prima di tutto è un piacere da condividere con amici. Poi è anche un vino su cui investire: questo è un plus di cui siamo molto felici». Renzo Cotarella è il ceo di Marchesi Antinori, griffe italiana del vino, presente con due grandi rossi, Tignanello e Solaia, nell’indice londinese Liv-Ex 100. La Borsa dei vini di pregio (o fine wines, per dirla con gli addetti ai lavori) che monitora l’andamento delle cento etichette più gettonate al mondo sul mercato secondario. Proprio come il Tignanello: esce dalle cantine Antinori a 60 euro e decolla sul mercato, con valori che oscillano tra 130-150 euro. Realizza così una delle migliori performance in questo esclusivo paniere, e resta anche alla portata di chi vuole bere il meglio e può concedersi questo e altro. Ecco a voi un vino da investimento.
Fonte: Corriere.
Rossi e bianchi: 10 vini (e cantine) speciali che raccontano la storia d’Italia.
Dieci dei migliori vini italiani delle aziende e famiglie che hanno fatto grande il Paese. La selezione presentata al Vinitaly 2023. I racconti e le caratteristiche vino per vino, da Nord a Sud. Come si può raccontare un Paese anche attraverso le sue cantine . È stato questo lo spirito che ha animato uno dei «Grand Tasting» del Vinitaly 2023 appena concluso, in un evento che «ha messo insieme alcuni dei più grandi produttori del nostro Paese», ha ricordato il relatore e organizzatore Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi e figura di riferimento per il vino a livello internazionale. La storia e l’identità, «perché queste aziende sono l’identità del vino italiano e rappresentano anche la capacità storica di fare impresa», ha spiegato Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, relatore dell’evento, esperto e autore di diverse guide sul vino. Uno spaccato d’Italia, da Nord a Sud, non esaustivo ma significativo, introdotto dal presidente di Veronafiere Federico Bricolo. Un percorso, accompagnato dai racconti dei produttori e guidato, nelle specificità dell’assaggio, vino per vino, da Cotarella e Ferraro. Ecco allora le 10 cantine e i 10 vini selezionati (5 bianchi e 5 rossi), raccontati uno per uno, che attraversano la storia d’Italia.
Fonte: Corriere.
Vino e mercato: c’è più offerta che domanda. Spagna e Francia chiedono la distillazione. L’Italia no.
Analisi WineNews: il settore, nel Belpaese, è complessivamente in buona salute. Ma qualche difficoltà, nei territori meno blasonati, si fa sentire. Ormai da qualche anno, a livello globale, nonostante l’alternarsi di annate produttive molto scarse e di altre non eccessivamente abbondanti, sulle medie degli ultimi 5-10 anni, la produzione di vino è ben più grande del consumo. Gli ultimi dati completi dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (Oiv), guidata da Luigi Moio, pubblicati nella primavera 2022 (e relativi al 2021), parlavano di una produzione a 260 milioni di ettolitri nel mondo, e di un consumo di 236 milioni di ettolitri. Con un dato alla produzione più o meno in linea con le stime per il 2022, che verranno approfondite il 20 aprile, nella presentazione del Rapporto sullo “State of the World Vine & Wine Sector” da parte della stessa Oiv.
Fonte: WineNews.
La Ribolla vien dal parco.
Un monumento al “mestiere del vino”, quello di Ronco dei Tassi. Fabio Coser, figlio d’arte, dopo avere ottenuto un brillante diploma a Conegliano negli anni ’70, si immerge anima e corpo nella consulenza enologica. Poi, nel 1989, decide, insieme alla moglie Daniela – ora supportati dai figli Matteo, per la parte agronomica, ed Enrico per la parte commerciale – di iniziare a produrre il proprio vino. Siamo nel Collio Goriziano, località Montona di Cormons, una delle destinazioni-cardine nel panorama enologico mondiale. Si inizia con 9 ettari, collocati nei dintorni del parco naturale di Plessiva, fino ai 200 metri di altitudine, di cui 4 vitati (e terrazzati), intervallati dai boschi, di cui è fiero e appassionato frequentatore (in particolare dell’uva matura!) proprio il tasso, da cui la cantina prende il nome. Ora gli ettari vitati sono 23, ma l’esperienza immersiva nella natura rimane totale.
Fonte: L’Espresso.
Come la degustazione di Parigi del 1976 ha cambiato la storia del vino.
Il mondo del vino appare monolitico. La sua storia millenaria fa pensare che le rivoluzioni avvengano alla velocità di crociera dei massi erratici. Perciò si fatica a credere che una rivoluzione poderosa sia avvenuta nell’arco di un pomeriggio. Mettetevi comodi, vi racconto la divertente storia della Degustazione di Parigi del 1976. Lunedì 24 maggio 1976, Parigi, Intercontinental Hotel. Primo pomeriggio. Undici persone, distinte ed eleganti, varcano la soglia dell’hotel per andare ad accomodarsi dietro un lungo bancone. Il loro compito sarà assaggiare venti vini, californiani e francesi, giudicarli e tornarsene a casa. La degustazione è stata organizzata da Steven Spurrier, un britannico all’epoca enotecario a Parigi e proprietario dell’Academie du Vin, dove insegnava cose vinose (un suddito di Sua Maestà che spiega il vino ai francesi è già un alto livello di ironia), e la sua collega Patricia Gastaud-Gallagher, americana del Delaware.
Fonte: Dissapore.
Tutto pronto per la Sagra del Vino di Casarsa della Delizia.
La Sagra del Vino di Casarsa della Delizia taglia il traguardo delle 75 edizioni: la tradizionale festa di primavera, dedicata alle eccellenze dell’enogastronomia e del territorio locale, si terrà dal 21 aprile al 2 maggio 2023. Saranno 12 giorni ricchi di occasioni d’incontro per tutte le età e i gusti grazie a numerosi eventi resi possibili dall’impegno di tanti volontari e associazioni, essendo la Sagra un momento importante per tutta la comunità. A presentare il programma – nella conferenza stampa del 14 aprile nella Sala Friuli della biblioteca civica – Claudio Colussi sindaco Città di Casarsa della Delizia, Antonio Tesolin Presidente Pro Casarsa della Delizia APS, vicepresidente Manuel Praturlon Vicepresidente de La Delizia Viticoltori Friulani in rappresentanza del Presidente Flavio Bellomo.
Fonte: Friuli Oggi.
Bollicine in Villa, 175 etichette in degustazione. La miglior cantina è francese.
Alla sesta edizione di “Bollicine in Villa” presenti aziende d’Italia, di Francia e del resto d’Europa: grande entusiasmo per il vasto mondo della spumantistica alla storica Villa Farsetti a Santa Maria di Sala (Venezia). Ad aprile, ricco di manifestazioni significative enogastronomiche in Italia, specialmente in Veneto, si è svolta la sesta edizione di “Bollicine in Villa”, il Festival della Cultura del Vino dedicato esclusivamente alle più grandi bollicine d’Italia, Francia e resto d’Europa presso la storica “Villa Farsetti” a Santa Maria di Sala (Venezia). L’evento ha raccolto un’ottima partecipazione e soprattutto grandi consensi, confermando una crescita notevole dell’evento: oltre 2.600 visitatori di cui il 67% oltre il Veneto, provenienti da 18 regioni d’Italia, poi Austria, Germania, Romania, Francia, Belgio, Libano e Stati Uniti d’America. Gli stessi hanno potuto degustare 2000 etichette della migliore produzione spumantistica italiana ed europea, vitigni autoctoni e alloctoni internazionali, vini biologici, biodinamici, naturali, convenzionali, di pianura, di collina, di montagna (da viticultura eroica), di mare, di vignaioli indipendenti e di piccole realtà emergenti o di quelle già affermate.
Fonte: Italia a Tavola.
Montespertoli, torna Weekend in cantina.
Nelle campagne montespertolesi torna l’iniziativa primaverile “Weekend in Cantina” per degustare i vini delle aziende del territorio direttamente nelle cantine. Dopo il grande successo dello scorso anno, l’amministrazione comunale di Montespertoli, in collaborazione con le aziende agricole del territorio, ha deciso di riproporre l’iniziativa primaverile dal titolo “Weekend in Cantina”. Le aziende del territorio aprono le porte ai visitatori per far degustare i vini direttamente nelle cantine. Degustazioni di vino abbinate ai prodotti tipici, visite in cantina, passeggiate tra le vigne. Un percorso adatto ad appassionati di tutte le età, che offre percezioni sensoriali e gustative unite al piacere dello stare insieme in scenari suggestivi nel cuore della Toscana. L’edizione 2023 è in programma nei tre weekend di primavera, 22-23 aprile, 29-30 aprile – 1 maggio, 6-7 maggio e coinvolgerà i visitatori in un ricco programma di iniziative.
Fonte: MET – Città Metropolitana di Firenze.
Un quarto di secolo per il Montecucco Doc.
Un territorio vitivinicolo che si valorizza attraverso le sfaccettature territoriali della lingua madre della Toscana in calice: il Sangiovese. In quella culla compresa, ma non compressa, tra Siena, Grosseto e il Monte Amiata, da un quarto di secolo la produzione enologica parla con la declinazione maremmano-amiantina del “Grosso”. Parliamo del Montecucco Doc e Docg.. Siamo affacciati a poca distanza dalla patria dell’aristocratico Brunello, di sua maestà la Val d’Orcia e quindi la produzione senese a nord. Ci si appoggia al più modaiolo Morellino di Scansano nella parte meridionale per essere, seppur da lontano, salutati dal Chianti Classico (ovest) e sorretti da quella parte litoranea della provincia di Grosseto che ne amplifica l’eco del e sul Tirreno.
Fonte: La Gazzetta del Gusto.
STAMPA ESTERA
Rogue goats vs. vintners.
A former Parisian allowed her herd to roam. Villagers were not at all enchanted. Valérie Corbeaux lives on a rocky hilltop in the dry southwest part of France with her herd of goats. She doesn’t butcher them, or use their milk for cheese. Instead, the former Parisian walks with them, feeds them hay and stays up all night in an ancient stone barn to comfort them when they are sick. They are living creatures, she says, no less worthy of love or freedom than humans. The problem is the goats keep breeding. And roaming farther afield, scrambling up onto regional highways and into distant vineyards, where they have been known to nibble on the leaves of vines that form the region’s economic lifeline — Corbières wine. After they munched through two hectares (five acres) of her Vermentino vines in 2020, Julie Rolland called Ms. Corbeaux and tried to resolve the issue the country way — woman to woman, agriculturalist to agriculturalist, enthusiast to enthusiast. Ms. Rolland is a former optometrist who took over her parents’ vineyard soon after her mother died. For her, the vines offer more than a vocation — they pulse with personal history. That first year, Ms. Corbeaux’s insurance paid for her goats’ damage. Since then, Ms. Corbeaux has lost her insurance and the problem has grown. “The problem. isn’t the goats; the problem is the person who doesn’t oversee them:’ said Ms. Rolland, 42, who compares her daily ritual of phoning one local authority after another to an issue of the French comic book series “Astérix” “We are trapped in a pathetic caricature of French administration;” Ms. Rolland said. “I want to scream all the time. There are laws! What are they waiting for?” Now that spring has arrived, her calls have become more urgent. If the goats eat her vineyards’ tender buds, Ms. Rolland will lose more income and more heritage. “I’m alone. I can’t patrol all the land,” she said. “Should I buy a gun and take care of it myself? You start thinking crazy things.” This is a story about French liberty and bureaucracy. It is about different visions of the countryside and nature.
Fonte: New York Times International Edition.
El resurgir de Oneca: Navarra recupera una uva casi desaparecida.
Instalaciones de la Estación de Viticultura y Enología de Navarra (Evena). en Olite. en una foto cedida por la institución. El nombre de esta variedad, que vuelve a las viñas con genética y experimentación, proviene de la madre de Iñigo Arista, primer rey de Pamplona El resurgir de Oneca: Navarra recupera una uva casi desaparecida Apareció de forma casual en un trabajo de la Estación de Viticultura En 2018 se halló una planta idéntica en un lugar de Huesca, a 200 kilómetros. Onneca fue una mujer oriunda de lo que hoy en día es Navarra que —según autores árabes— a finales del siglo VIII o principios del siglo IX, dio a luz a dos varones que luego fueron célebres en la tierra. El primero, Iñigo Arista (cuyo nombre en documentos antiguos está recogido como Eneco), primer rey de Pamplona; y el segundo, Musa Ibn Musa, el más famoso de la estirpe de los Banu Qasi. Durante los siglos, Onneca ha evolucionado hasta la actual Oneca, nombre y también apellido más arraigados en la zona media y oriental de la comunidad. Hoy, además, es el nombre oficial de la primera variedad de uva antigua recuperada y registrada por Navarra. A falta tan solo de la publicación en los boletines oficiales, Oneca podría co- menzar a cultivarse en pocos meses en la Comunidad foral y ser incluida entre las variedades autorizadas dentro de la Deno- minación de Origen Navarra. Su hallazgo se produjo por casualidad y gracias al trabajo de prospección “Cepas Singulares de Navarra”, realizado por la Estación de Viticultura y Enología de Navarra (Evena) En 2004, Evena inició un pro- yecto para recuperar, entre otras, la garnacha blanca, un cultivo en retroceso. Cuatro años después, el viticultor navarro Hipólito García Vicente contactó con Evena para que recopilara unas cepas de lo que él creía que era garnacha blanca, en una viña propiedad de su familia de más de 70 años (plantada en 1940), que se ubica en el paraje de Valdecularin, en el municipio de Bargota (comarca amparada por su producción vitivinícola en la Denominación de Origen Calificada Rioja). La recogida de cepas se realizó justo a tiempo porque la familia, que desconocía la rareza vitícola que estaba cultivando, arrancó la viña en 2010, apenas dos años después.
Fonte: Pais.
Vega Sicilia, cuatro décadas de crecimiento sin perdere las raíces del terruño.
Desde que fue adquirida por la familia Álvarez en 1982, esta bodega ha pasado de 0 producir 200.000 botellas a 1,5 millones y de exportar a cinco países a hacerlo a 140. Con motivo de su 40 aniversario, Vega Sicilia edita un libro con textos del periodista Alfonso Armada y fotografías de Luis de las Alas. Ambos recorren los viñedos de una empresa cuya filosofía es “trabajar despacio y pensar a largo plazo” Vega Sicilia, bodega fundada en 1864 y erigida en uno de los buques insignia de la imagen internacional de los vinos españoles, experimentó un punto de inflexión el 15 de abril de 1982. Ese día, David Alvarez rubricó, ante notario y en el restaurante Zalacaín, la compra de una marca asociada tanto a la excelencia como al cultivo de unas raíces bañadas a orillas del Duero. Una tradición transmitida durante generaciones de trabajadores que conocen los secretos de la vid. Pablo Alvarez Mezquiriz (Bilbao, 1954), que estudió Derecho en Madrid, comenzó a ir a la bodega una vez por semana desde 1983 hasta que en 1985, con la jubilación de Jesús Anadón, se hizo cargo de la Dirección General de Vega Sicilia. Hoy es el consejero delegado de una empresa que, tras una inversión acumulada de más de 300 millones de euros en cuatro décadas, ha pasado de facturar 1,2 millones en 1982 a superar los 60 millones el pasado ejercicio. Actualmente, alrededor de un millar de personas están en lista de espera para cpr rlipntpc rpVPaa Sjrilia *** “La clave del éxito ha sido creer en la filosofía de Eloy Lecanda cuando fundó Vega Sicilia y que, de alguna manera, se había mantenido durante todos los años”, revela Pablo Alvarez a Actualidad Económica con una voz pausada, epítome de la naturaleza que inspira a la bodega. “Mantener la filosofía no es no cambiar nada. Todo hay que mejorarlo y todo se puede mejorar, pero hay que saber evolucionar sin perder la personalidad de los vinos”. Aunque llegó al sector del vino sin experiencia previa, considera que, paradójicamente, esto fue positivo para la bodega. “Pasa en todas las profesiones: cuando estás muy metido en algo, se corre el peligro de perder la perspectiva desde fuera del negocio”.
Fonte: El Mundo AE.
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A risentirci a domani.