rassegna stampa del vino di lunedì 7 novembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 7 novembre 2022!

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Dal Barolo battuto all’asta 800mila euro in beneficenza.
Il vino? Fa bene. E non parliamo di salute. Ma di solidarietà. Un bicchiere di rosso (con moderazione, ovvio), quindi, migliora… le persone. Prova ne è l’iniziativa «Barolo en primeur», alla seconda edizione. Tecnicamente è un’asta, ma di fatto è una gara solidale. Si acquista uno dei migliori vini del mondo e con II ricavato si finan7iano progetti sociali, come «Reloaded — Scuole di quartiere» per ragazzi difficili o «Nega-so» per immigrati. Al Castello Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, sono state battute 14 barriques di Barolo: tra pubblico in sala e in collegamento (persino da New York e Hong Kong) sono stati raccolti quasi 800 mila euro.

Fonte: Corriere della Sera.

Meno vino, più caro ecco il piano anti recessione.
Taglia la produzione di 3 milioni di ettolitri è l’unti modo per fronteggiare la gelata del 2023 che farà scendere: ançhe del 15% i f tttrAti”spiega un report di Unione italiana vini-Vinitaly Nel 2022 le vendite caleranno dell’1% e i ricavi sali anno del 6%, merito dell’export che ha superato il business casalingo di Luciano Ferraro II successo del Prosecco, il boom del Brunello di Montalcino, la crescita di Amarone della Valpolicella e Barolo, il lancio di nuovi aree vinicole come quella dell’Etna, la rinascita degli autoctoni: tutto ciò che negli ultimi 3o anni ha trasformato lltalia del vino in un campione di vendite (e di qualità che si trasforma in valore), non basta più.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

La stanza dei bottoni – Cioccolata sprint.
Un dolce appuntamento per Di Silvestre a cura di Carlo C1ne01 e Federico De Rosa Appuntamento riservato stasera alla House of Bmw di via Verri nel cuore di Milano. L’occasione è l’anteprima di DiVino, il primo cioccolato al mondo prodotto con il Cabernet Franc della Cantina maremmana Podere La Pace, creato dalla Maitre Chocolatier Cecilia Tessieri Rabassi Ospiti di Massimiliano Di Silvestre, presidente e amministratore delegato di Bmw Italia, che vuol caratterizzarsi per innovazione, eccellenza e sostenibilità, 8o esponenti della comunità milanese degli affari e della moda.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Il cesellatore ciclista che ha aperto la via al nostro Pinot Nero – Il rio – Il cesellatore del Pinot Nero che pedala in salita.
Cartier voleva portarlo a Parigi, ma Paolo Cerrini scelse un rudere in Mugello (anche grazie al consiglio di Nino Manfredi…) di Emiliano Gucci Se oggi è difficile pensare al Mugello senza i suoi vigneti di pinot nero, di certo è impossibile immaginare Paolo Cerrini e Manuela Villimburgo abitare altrove, fusi e imparentati come sono con questa terra. Eppure qualche decennio fa la storia sembrava scriversi in tutt’altro modo e chissà come sarebbe andata se Paolo, quando mise piede nella campagna di Vicchio, avesse ricevuto una dritta diversa: «Mi avessero consigliato di piantare cavolini di Bruxelles lo avrei fatto, io di agricoltura non ci capivo nulla».

Fonte: L’Economia del Corriere Fiorentino.

Salaparuta Valley che ripartenza! – Sicilia, a 50 anni dal terremoto la Salaparuta Valley riparte dal vino.
L’intera zona, estesa per 40 chilometri, con i 1600 ettari di vigneti e la produzione di vino di qualità sono il punto di forza Nel cuore della parte occidentale della Sicilia, a metà strada tra Palermo e Trapani, c’è Salaparuta, uno dei paesi feriti dal tremendo terremoto che nel 1968 distrusse i centri abitati della valle del Belice. L’intera zona, estesa per 40 chilometri, vive principalmente di agricoltura, ma i 1600 ettari di vigneti e la produzione di vino di qualità sono il punto di forza. Tanto da ricevere il riconoscimento della denominazione di origine l’8 febbraio del 2006. `Da qualche tempo ho deciso di aprire i miei post su Instagram con la localizzazione `Salaparuta Valley.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Il cambio del nome e l’obiettivo della manifestazione.
Movimento turismo vino La parola ai responsabili Nato nel 1993, il Movimento del turismo del vino è un’associazione no profit impegnata a promuovere la cultura del vino attraverso visite dirette nei luoghi di produzione. “I produttori che fanno parte del nostro Movimento-spiega noi responsabili – sono uniti nella convinzione che le cantine siano una meta turistica al paridiun museo o di un monumento d’arte, e completino i percorsi in campagna prediletti da un crescendo numero di persone”.

Fonte: Latina Oggi.

Cantine aperte in vendemmia Un evento per gli enoturisti.
Dove andare Tre le aziende del Lazio che il 13 novembre apriranno le porte: Le Quinte, Cantinamena e Tenuta Pietra Pinta. Un weekend speciale Le direzioni da prendere: Monte Compatri, Campoleone e la città di Cori Novelli, vini invecchiati e mosti ancora in fermentazione. Torna domenica 13 novembre “Cantine Aperte a San Martino”, l’appuntamento autunnale organizzato dal Movimento del turismo del vino. Tre le cantine del Lazio che apriranno le porte agli enoturisti: Azienda agricola “Le Quinte” di Monte Compatri, l’Azienda agricola biologica “Cantinamena” di Campoleone e la Tenuta Pietra Pinta di Cori. In quest’ultima cantina l’evento si terrà anche sabato 12 ottobre.

Fonte: Latina Oggi.

Poco vino ma buonissimo parlano le aziende pontine – Cantine pontine, un’annata strepitosa.
Vendemmia anomala per caldo e siccità Poco vino ma buonissimo parlano le aziende pontine Meno quantità ma un’annata «strepitosa», specialmente per il bellone. Le cantine pontine stanno facendo il bilancio di una vendemmia anomala a causa del caldo e della siccità, che ha portato a un’ottima tenuta delle varietà mediterranee e dei rossi in generale. Da Ponza a Cori, passando perla pianura pontina, i produttori sono soddisfatti della qualità delle uve. Biagi a pag. 41 Cantine pontine, un’annata strepitosa› Vendemmia anomala a causa di caldo e siccità› Uva sana, grappoli perfetti, unico neo la quantità: produzione che ha portato a un’ottima tenuta delle varietà mediterranee diminuita dal 10 al 25%.

Fonte: Messaggero Latina.

Al Merano festival il vino oltrepadano ottiene consensi.
Il patron della manifestazione nello spazio Oltrepo: «Avete imparato a fare squadra». Helmuth Köcher promuove l’impegno dell’Oltrepo Pavese del vino. Il fondatore del Merano Wine Festival è stato ospite del Consorzio, ieri mattina, nello spazio Oltrepo della rassegna per una degustazione di vini, dalle bollicine al Buttafuoco, con giornalisti ed esperti del settore. Presente la presidente del Consorzio Gilda Fugazza, il direttore Carlo Veronese, il presidente di Ersaf Alessandro Fede Pellone, il direttore generale di Terre d’Oltrepo, Corrado Gallo, e l’enologo della cantina, PietroDilernia.

Fonte: Provincia – Pavese.

Intervista a Marco Lavazza – Arte, cibo e tennis «Torino è una città che si è fatta brand» – «Il grande evento è che ora Torino è diventata un brand di successo».
Marco Lavazza spiega perché puntare su eventi eccellenti è un volano per l’economia Arte, cibo e tennis «Torino è una città che si è fatta brand». «Il grande evento è che ora Torino è diventata un brand di successo» II vice presidente di Luigi Lavazza Spa spiega perché ospitare manifestazioni eccellenti ha un ritorno economico-sociale che va ben oltre l’aspetto turistico. «Il manager italiano dall’estero era motto Biffi cito. Torino era quel luogo a 140 chilometri da Milano, Flat, Juventus e poco altro. Oggi molto è cambiato perché la città, oltre all’atmosfera bella e. frizzante di questi giorni, può diventare un brand di successo, un posto dove eventi eccellenti, dall’arte allo sport al food, hanno trovato casa».

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

Ovada si accende con Vino e Tartufi «Tutto il meglio».
Non è ancora iniziata ed è già un’edizione da record quella di Vino e Tartufi, che tornerà domenica 20 novembre nelle vie e nelle piazze di Ovada. Il 13 novembre, giornata mondiale dell’enoturismo, dalle 17.30, la fiera sarà preceduta nell’Enoteca regionale dall’incontro con Bruno Gambarotta e Cinzia Montagna. In questa occasione l’atleta paralimpico ovadese Gabriele Lanza e la sua squadra saranno nominati ambasciatori del Dolcetto d’Ovada. Con il supporto dell’Enoteca e il contributo del Comune di Ovada, insieme all’Atl della provincia di Alessandria Alexalaa e consiglio regionale del Piemonte, la Pro loco di Ovada organizza la fiera, che dal 2021 prende il nome di Vi.Ta.

Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.

II nostro Chianti in tour Grande attesa a Miami – Il nostro rosso in tour Grande attesa a Miami.
Prosegue senza sosta il viaggio promozionale organizzato dal Consorzio Obiettivo: portare il vino Chianti alla definitiva conquista dell’America. Prosegue senza sosta il Chianti Lovers Americas Tour, il viaggio promozionale organizzato dal Consorzio Vino Chianti per portare la denominazione alla conquista dell’America. Oggi l’iniziativa farà tappa a Miami, la città a stelle e strisce che ospita la più ricca comunità di italiani di tutti gli Usa. E sarà come sentirsi a casa: secondo i dati del Consolato Generale d’Italia a Miami, infatti, sono circa 40mila gli italiani residenti nell’area, a cui si aggiungono, secondo le stime, circa 300mi1a persone di origine italiana.

Fonte: Nazione Empoli-Pontedera.

La prestigiosa rivista Usa “Wine Spectator” sceglie per OperaWine ben 5 cantine umbre.
Bel successo per i vini umbri. Wine Spectator, l’autorevole testata giornalistica americana che seleziona e spiega ai suoi lettori da 46 anni le tendenze mondiali del vino, ha selezionato le 130 cantine italiane che parteciperanno all’evento di apertura del Vinitaly a Verona “OperaWine”. Tra queste ben cinque sono quelle del nostro territorio. Si tratta di produttori umbri di livello eccellente: Tabarrini, Scacciadiavoli, Arnaldo Caprai Lungarotti e Antinori-Castello della Sala. Tutti in qualche modo, tranne Antinori, collegati direttamente o indirettamente alla zona di Montefalco e alla produzione del sagrantino. Per l’Umbria dunque un grade riconoscimento in una vetrina di assoluta qualità nell’olimpo del vino.

Fonte: Nazione Umbria.

I giovani in Valpolicella nuova rete per il futuro.
All’interno dell’ente di tutela si è costituito il gruppo, che presto sarà ufficializzato I giovani in Valpolicella nuova rete per il futuro Manara: «Portiamo idee per il territorio. C’è unità e collaborazione» Marchesini: «Possono dare input al cda per una visione più moderna» II supporto alla uva e vino della denomina- territorio per offrire una visostenibilità zione, usa una parola chiave: missione ai clienti finali o agli fare rete tra cantine della importatori di scelte consoli e alla candidatura doc. «Dall’anno scorso ci in- date». Negli occhi brilla l’icontriamo almeno una volta dea di una Valpolicella uniUnesco per al mese per collaborare, ta, che lega le generazioni.

Fonte: Arena.

I sindaci attori in uno spot contro l’etichetta “spumante”.
Si parla di Serprino un anno e mezzo dopo. L’ultima volta lo si era fatto addirittura con uno spot con protagonisti i sindaci del Parco Colli. Tutti uniti, come raramente s’era visto sino ad allora. La scena era questa. Il professore entra in classe e “inciampa” su una bottiglia di Serprino. La raccoglie, si incupisce, guarda l’etichetta poi si rivolge agli studenti in classe — i sindaci del Parco, appunto — tutti rigorosamente con la fascia tricolore addosso. «E questa? Di chi è questa?», chiede il prof agli alunni che si scambiano sguardi colmi di timore. Il primo a rompere gli indugi è Massimo Momolo di Battaglia Terme: «È mia!».

Fonte: Mattino Padova.

Frutto dei terreni vulcanici ricchi di minerali La produzione oggi non supera i 70 ettari.
Le caratteristiche del bianco fresco e frizzante dal colore paglierino, ideale per l’aperitivo Frutto dei terreni vulcanici ric chi di minerali La produzione oggi non supera i 70 ettari. Appena sotto sua maestà il Fior d’Arancio, unico vino dei Colli Euganei a potersi fregiare della Docg, vino di bandiera del territorio detto anche “Cavallo bianco”, tra le Doc della zona troviamo in prima posizione il Serprino, seguito dal Colli Euganei Rosso. Si tratta di un bianco leggermente frizzante, dal colore giallo paglierino, fresco, delicato, con sensazioni di fruttato. Ideale come aperitivo e per accompagnare antipasti magri e di pesce e dessert. Il vitigno di riferimento è il Glera, lo stesso del Prosecco, che dal disciplinare nell’uvaggio può raggiungere una percentuale dell’85%.

Fonte: Mattino Padova.

Prosecco al posto del Serprino doc I Colli dicono no – Prosecco nei terreni destinati al Serprino Il “no” dei Colli Euganei.
La richiesta partita dalla Marca crea una spaccatura nel Consorzio Molti produttori si dimettono dall’ente euganeo di tutela dei vini Dimissioni a raffica e linea Maginot a difesa del Serprino Doc — e dell’identità dei Colli Euganei — di fronte alle proposte del Consorzio del Prosecco Doc. L’anno del cinquantesimo del Consorzio di tutela dei Vini Doc e Docg dei Colli Euganei si chiude con un “botto” fragoroso e inatteso. Una decina di aziende — l’ultima in ordine di tempo è Vignalta, la più titolata del territorio — sono salite sull’Aventino. Non vogliono che una parte dei terreni destinati al Serprino Doc vengano dati al Consorzio del Prosecco Doc delle colline della Marca. Il presidente del Consorzio dei Colli Euganei replica: «Pronti al dialogo».

Fonte: Mattino Padova.

Consorzio pronto al dialogo «Ma nella tutela di tutti i soci».
Il presidente Calaon; «La superficie destinata a Serprino largamente sottoutilizzata Dare redditività è valorizzazione. Stop a nuove viti di Glera per evitare speculazioni». Amareggiato. Convinto di aver operato per il bene del territorio e dei produttori. Convinto che la partita è tuttora aperta e che le decisioni importanti, come l’eventuale accordo con il Consorzio Prosecco Doc, saranno frutto di un percorso lungo e che per forza andrà condiviso il più possibile. Marco Calaon, da cinque anni alla presidenza del Consorzio di tutela Vini dei Colli Euganei, si trova oggi a gestire una delle sfide più impegnative della sua lunga carriera in cariche di rappresentanza istituzionale e associativa.

Fonte: Mattino Padova.

Intervista a Gian Maria Maitan – Gian Maria, di Jesolo il miglior sommelier «Grazie al Veneto» – Il migliore sommelier d’Italia.
Maria Maitan lo ammette: «Sono stato molto fortunato a nascere in Veneto». Grazie alla cultura del vino, infatti, il 32enne jesolano è stato proclamato dalla Fisar il migliore sommelier italiano. Una carriera fulminea, visto che ha preso parte al corso solo tre anni fa. Il migliore sommelier d’Italia Gian Maria Maitan, di Desolo, è stato proclamato dalla Fisar il più bravo degustatore di vini «La mia passione è nata in Veneto, terra di eccellenze. Ma amo anche i gusti oltre confine». Gian Maria Maitan lo dice subito: «Sono stato molto fortunato a nascere in Veneto». Fortuna a parte, poi ha messo veramente del suo per raggiungere il risultato che può festeggiare ora: proclamato dalla Fisar (la Federazione italiana di sommelier, albergatori e ristoratori) migliore sommelier italiano.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Il Prosecco “Doc” punta i Colli Euganei liti e dimissioni tra i produttori padovani.
II Consorzio di tutela dei vini con sede a Vo’ diviso tra favorevoli e contrari ad un accordo con l’omologo trevigiano Il Prosecco “Doc” punta i Colli Euganei liti e dimissioni tra i produttori padovani. Demissioni a raffica e linea Maginot, nel Padovano, a difesa del Serprino Doc di fronte alle ammiccanti proposte del Consorzio del Prosecco Doc. L’anno del cinquantesimo del Consorzio di tutela dei Vini Doc e Docg dei Colli Euganei si chiude con un botto fragoroso e inatteso. Una decina di aziende — e l’ultima in ordine di tempo è nientemeno che Vignalta, la più titolata del territorio e tra quelle pioniere della qualità sui Colli Euganei — sono salite sull’Aventino per protestare contro la decisione del Consorzio di bloccare l’impianto di nuovi vigneti di uva Glera.

Fonte: Tribuna Treviso.

Prosecco Run, 9 cantine in più. E l’abbazia di Santa Bona.
Prosecco Run: aumentano le cantine attraversate dalla maratonina, quest’anno saranno 26. Ieri la misurazione ufficiale dei 21,097 km con il misuratore Stefano Bassan; il presidente di Tri Veneto Run, la società organizzatrice Francesco Sartori; lo staff di Maratona di Treviso; e il responsabile della motostaffetta Cristiano De Noni; le Lepri Strache di Vidor e gli agenti della Polizia locale diVidor. Nuovo tracciato dunque per la maratonina che domenica 4 dicembre attraverserà cantine e vigneti nelle colline del Prosecco Patrimonio Unesco, con partenza da Vidor. Le cantine (e aziende agricole) coinvolte salgono ufficialmente da 17 a 26. E per i partecipanti ci saranno ancora più emozioni e momenti da ricordare.

Fonte: Tribuna Treviso.

La cantina più bella del mondo si trova in Italia.
La cantina più bella del mondo si trova proprio in Italia, una perla di tecnologia, tradizioni e forti legami con il territorio. Un’eccellenza italiana che viene apprezzata in tutto il mondo. William Reed, la media company londinese che ha stilato la classifica delle 50 Best Vineyards, ha decretato che è proprio una cantina Italiana ad essere la più bella dal punto di vista enoturistico. Si tratta di Marchesi Antinori, una storia tenuta del Chianti Classico situata nella splendida Toscana.

Fonte: FPU Barman Academy.

“OperaWine 2023”, ecco le 130 cantine selezionate da “Wine Spectator” per “Vinitaly 2023”.
Saranno protagoniste del prestigioso tasting, firmato in Italia dal magazine Usa, con Vinitaly. 10 new entry e Toscana “regina”, con Piemonte e Veneto. Evento-simbolo che celebra il vino italiano come “wine dream” per eccellenza nel mondo e, in particolare, l’intramontabile passione degli americani per le nostre etichette che fa degli Usa il primo mercato per l’export del Belpaese, “OperaWine 2023” ha svelato dal “wine2wine” le 130 cantine, selezionate da “Wine Spectator”, per “Vinitaly 2023”, a Verona. Dove, il 1 aprile, saranno le protagoniste del più prestigioso tasting firmato in Italia dall’influente magazine americano. E che, come ormai da tradizione consolidata, rappresenta il prologo dell’evento di riferimento del vino italiano (Veronafiere, 2-5 aprile), con i vini-icona di 20 Regioni, con la Toscana “regina” con Piemonte e Veneto, e dalle quali arriveranno 10 cantine “new entry” (ma il totale è lo stesso del 2022, ndr) per raccontare, tra alta qualità, eleganza e glamour, la bellezza dell’Italia del vino.
Fonte: WineNews.

Vino: l’Ucraina è un nuovo Stato membro dell’OIV. Ufficialità da Congresso in Messico.
L’ammissione è avvenuta al 43esimo Congresso mondiale OIV che si è svolto in Messico, a Ensenada, Bassa California, dal 31 ottobre al 4 novembre. L’Ucraina è stato un membro attivo dell’OIV dal 1997 al 2008. In quanto firmataria dell’Accordo del 3 aprile 2001, lo scorso 30 settembre il paese ha chiesto il reintegro nell’OIV ratificando l’Accordo. La procedura avrà effetto dal 30º giorno successivo al deposito dello strumento da parte di questo Stato. L’Ucraina ha una superficie vitata di 41.800 ettari, che la rende il 31º paese al mondo per estensione del vigneto, e nel 2021 ha prodotto 660.000 ettolitri di vino. Il tasso di consumo ha avuto un andamento in lieve crescita fino allo scoppio della guerra nel 2022.

Fonte: Agricultura.it.

L’Italia del vino torna a scommettere sull’Estremo Oriente.
Le vendite verso questo mercato hanno segnato un incremento: da 22,6 a 28,2 milioni di litri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Riprendersi il Giappone ed estendersi in Corea del Sud”. Una metafora bellica, traslata sul vino, che indica l’importanza strategica delle due tappe inserite nel fitto calendario, appena partito, dei worldtour del Gambero Rosso nell’Oriente del Sol levante, come si legge nella nuova edizione del settimanale Tre Bicchieri. Nel mercato, quello tra Giappone e Corea del Sud, il 2022 sta segnando una netta ripresa dei consumi dopo un difficile biennio pandemico. Anche perché tra il 2018 e il 2022 il Giappone “ha perso circa 4 milioni di consumatori, a parità nel numero di abitanti” mentre considerando l’export italiano a valore, nel 2021 (secondo dati Istat elaborati da Ismea), il Paese “ha importato oltre 155 milioni di euro di vini, con un incremento dello 0,7% sul 2020, anno che, a sua volta, aveva subito un forte contraccolpo”, proprio per gli effetti della pandemia sul commercio, “perdendo circa 30 milioni di euro di giro d’affari rispetto al 2019”.

Fonte: AGI.

Vino: il Brunello vola a + 21% nei primi 9 mesi.
Prosegue la corsa del Brunello di Montalcino sui mercati mondiali, grazie a un prezzo medio in forte incremento, una buona tenuta dei volumi e un’ulteriore crescita nei mercati strategici, già protagonisti di un boom della domanda nel biennio precedente. Lo rileva, a pochi giorni da Benvenuto Brunello (11-21 novembre) il Consorzio del vino Brunello di Montalcino che ha rilasciato i dati registrati dal nuovo Osservatorio Prezzi sul venduto nei primi 9 mesi di quest’anno. Secondo il campione, le cui imprese incidono per il 28% sul venduto della denominazione, la crescita tendenziale a settembre segna in termini di valore un +21,5%, con un balzo del prezzo medio tra prodotto di “Annata” e “Riserva” – ora vicino ai 27 euro alla bottiglia franco cantina (+14%, con punte di oltre il 24% negli Usa) – ben oltre la spinta inflazionistica. In crescita, a sorpresa per un’ultima annata (2017) non così ricca, anche i volumi, saliti del 6%. La proiezione sui 12 mesi del 2022, secondo il Consorzio, porta a un valore complessivo delle vendite di Brunello vicino ai 250 milioni di euro. In crescita anche i numeri relativi al Rosso di Montalcino, con rialzi sia in valore (+20%) che in volume (+9%).

Fonte: StampToscana.

Consorzio Chianti investirà oltre 1,1 milioni di euro in promozione all’estero.
Il Consorzio Vino Chianti investirà nel 2023 oltre 1,1 milioni di euro nella promozione della denominazione all’estero, e in particolare in Vietnam, Thailandia, Brasile, Messico, Giappone, Usa e Corea del Sud. Sono stati assegnati i fondi per la promozione del vino toscano nel mondo, provenienti dalle risorse comunitarie della ‘Ocm vino’, ovvero la misura che concede finanziamenti e contributi per i produttori vitivinicoli.

Fonte: Toscana News.

Il Ministro dell’Agricoltura debutta nel mondo del vino: Francesco Lollobrigida a WineNews.
Dal Merano WineFestival, le sue riflessioni su agricoltura, sovranità alimentare, vino e sul tema, delicatissimo, “alcol e salute”. Dal Merano WineFestival, le sue riflessioni su agricoltura, sovranità alimentare, vino e sul tema, delicatissimo, “alcol e salute”. “Sovranità alimentare non è autarchia, vuol dire tutelare le eccellenze del made in Italy, come il vino, e rimettere al centro i produttori e le piccole e medie aziende italiane. Dobbiamo essere protagonisti nel contrasto ad una globalizzazione che dice “basta mangiare e bere”, a prescindere da quello che si mangia e che si beve”.

Fonte: WineNews.

Il vino italiano in Usa cavalca la ripresa della ristorazione. Parola di Bruce Sanderson.
A WineNews, da New York, la firma “italiana” di “Wine Spectator”. “Piemonte, Toscana, Veneto e Sicilia restano la forza trainante del vino italiano”. A WineNews, da New York, la firma “italiana” di “Wine Spectator”. “L’Italia si gioca con la Francia la leadership nei fine wine. Che soffrono meno i rincari, anche se quelli dei trasporti si fanno sentire. Tanti territori lavorano bene, ma Piemonte, Toscana, Veneto e Sicilia restano la forza trainante del vino italiano”. Così il senior editor della rivista americana, che oggi racconta la lista di “Opera Wine” 2023, a Verona, ed inizia il count down della sua “Top 100”, in Usa.

Fonte: WineNews.

STAMPA ESTERA

Go green with a box of red or white.
Like ghetto blasters carried on shoulders and fluorescent bum bags, wine boxes were a feature of the 1980s that seemed impervious to a revival. The import of boxes from Australia filled with cheap wine 40 years ago saddled them with a notoriety that the wine industry has struggled to shift, but now they are being rebranded as the responsible way to drink. Wine traders and critics including Jane MacQuitty of The Times and Jancis Robinson of The Sunday Times are calling for the government to offer tax breaks to wine sold in boxes, cans and cartons because of pollution caused by glass. In an open letter to James Cartlidge, exchequer secretary to the Treasury, they argue that switching from glass bottles to other containers would save up to 750 million kilograms of carbon dioxide equivalent, comparable to taking 350,000 cars off the road. It would allow the wine industry to cut its emissions by a third. They suggest that plastic, cardboard and aluminium are more sustainable than glass because of the heat required to make and recycle glass and the energy required to transport heavy bottles. “The manufacturing and recycling of glass bottles is wine’s biggest greenhouse gas contributor,” the letter states. It adds that industries should be aiming to reduce emissions by 43 per cent, in line with recommendations by the International Panel on Climate Change. “We believe that like all other sectors, wine is duty bound to achieve this target as an absolute minimum. This will not be possible without reducing our Oenophiles call for tax cuts on cartons to help consign glass bottles to the dustbin of history, Jack Malvern reports reliance on traditional glass bottles. “Viable alternative formats include boxed wine, canned wine, kegs, returnable glass bottles, paper bottles and pouches, all of which come with vastly reduced carbon footprints as well as a variety of other benefits. “Crucially, there is little or no perceivable difference in quality between these formats and wine in glass bottles for wines drunk within a few months of purchase. as most are.” Oliver Lea, managing director of Bib (bag-in-a-box) Wine and co-ordinator of the letter, admitted that there was a problem with recycling plastic materials as some local authorities did not accept them.

Fonte: Times.

Sour grapes as American swoops on leading Bordeaux château.
French vineyard owners have fanned out across the world for decades to teach wine-making in countries less well versed in the art. Now a Californian wine mogul has ruffled French feathers by announcing the purchase of a celebrated Bordeaux château and pledging to improve the quality of its wine. Gaylon Lawrence Jr, who is from a farming dynasty in Arkansas and built a wine empire in the Napa Valley, is reported to have paid between €300 million and €400 million for a controlling stake in Château Lascombes and its 120 hectares of vines in the hallowed Margaux area of Bordeaux. The French daily newspaper Le Figaro described the move as a “thunderclap”, pointing out that Lascombes was no ordinary château. Under a ranking system created on the orders of the emperor Napoleon III in I855, which places Bordeaux’s 60 finest vineyards into categories from “first growth” to “fifth growth”, it is one of 14 with second-tier status. Five are in the top category. Michel Lachat, director of the local branch of Safer, France’s agricultural land management office, said the château was a “trophy” for its new owner. “We can call it a war prize for the Americans,” Lachat said. The sense of shock is perhaps understandable. While Bordeaux has long attracted investors from around the world, its most illustrious châteaux have tended to remain in French hands. Château Lascombes is an exception, having been owned by US investors for a decade before they sold it to a French health insurance group for £200 million in 2011.

Fonte: Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.