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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 2 maggio 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Vino, oltre il 70% di chi visita le cantine poi passa all’acquisto.
L’enoturista è donna, è giovane, ha capacità e, soprattutto, intenzione di spesa, ma vuole essere coinvolta (o coinvolto) in esperienze che vadano al di là della semplice degustazione. L’enoturista è inoltre disposto a stabilire un contatto diretto con l’azienda e un rapporto che vada oltre la visita in cantina. In questa ottica l’enoturismo si conferma una grande leva per promuovere canali commerciali alternativi quali appunto le vendite dirette e l’ecommerce ma necessita di essere sviluppato in maniera professionale, con personale dedicato e con il ricorso agli strumenti digitali oltre che ad alcuni piccoli accorgimenti che non hanno nulla di tecnologico come, ad esempio, restare aperti la domenica. Solo un terzo delle cantine italiane, infatti, sono pronte ad accogliere il pubblico nel giorno preferito dai winelover per visitarle.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Donati, vignaioli dal lontano 1863: la Cantina festeggia i suoi primi 160 di attività. La storia.
L’azienda agricola Donati a Mezzocorona quest’anno raggiunge i 160 anni dalla propria fondazione. Correva infatti il 1863 quando Luigi Donati acquisì un podere di proprietà dei Conti Spaur, stabilendosi così in quello che all’epoca era ancora poco più di un borgo medioevale, ma in cui l’attività vitivinicola era già ben radicata. «Il mio antenato acquisì la tenuta comprensiva anche del casale e di un’antica torre nel mezzo. Non bisogna dimenticare che questa nasce come entità di maso con una torre franca, inserita nel sistema difensivo di Mezzocorona» rammenta Marco Donati (nella foto con la figlia), attuale titolare dell’azienda, nel mostrare l’esterno di quello che oggi è un maestoso palazzo seicentesco. È documentato che in Piana Rotaliana, oltre alla vocazione alla viticoltura, per qualche tempo si allevano anche i bachi da seta, perché danno sostegno ai pergolati.
Fonte: L’Adige.
Vino, quando il cerasuolo abruzzese incontra l’anfora.
Famiglia originaria della Bulgaria, da dove sfuggì alle persecuzioni saracene, i Ciavolich approdano a Miglianico, in Abruzzo, già nel 1500, per poi attestarsi come famiglia produttrice di vini fin dalla metà del 1800, con il capostipite, Francesco, che costruisce una – per i tempi – avveniristica cantina di vinificazione, costretta a chiudere i battenti solo a causa dell’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra Giuseppe, che si era incaricato di proseguire l’attività di famiglia, riceve in eredità 10 ettari nella zona – straordinariamente vocata – di Loreto Aprutino.
Fonte: L’Espresso.
È questa la regione che detiene il primato dove si beve più vino in assoluto.
Forse potreste avere un’idea dei posti italiani dove si beve più vino. In realtà, però, non è come pensate. Ecco la regione con più bevitori. C’è una specifica regione d’Italia in cui, a quanto pare, si apprezza molto il vino. Vediamo di quale si tratta. Il vino è sicuramente una bevanda molto diffusa in svariate parti del mondo. D’altro canto, si può certo affermare che sia molto indicata per accompagnare svariati cibi. E, peraltro, quando si è in compagnia, è piuttosto gradevole sorseggiare un buon calice di vino.
Fonte: Wine and Food Tour.
7 vini per i 7 giorni della settimana.
Per l’edizione 2023 della guida Slow Wine (che puoi acquistare cliccando qui) i vari collaboratori sparsi in tutte le regioni hanno assaggiato oltre 24.000 vini, per riuscire a comporre un racconto ricco e approfondito dell’Italia del vino. Hanno inoltre selezionato un buon numero di etichette che sono approdate alle degustazioni finali che hanno decretato, per alcune di esse, il riconoscimento di TOP WINE. All’interno di questa lista, che contempla 787 vini, sono stati poi indicati 386 VINI SLOW e 156 VINI QUOTIDIANI. Due categorie di TOP WINES che vengono così descritte: Top Wine che, oltre ad avere una qualità organolettica eccellente, riesce a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente. L’attribuzione di questo simbolo implica l’assenza di diserbo chimico nei vigneti. Il Vino Slow risponde anche al criterio del buon rapporto tra la qualità e il prezzo, tenuto conto di quando e dove è stato prodotto.
Fonte: Slow Food.
E se l’intelligenza artificiale ti dicesse che vino ti piace? Ecco come provare.
Quante volte, al bancone di un bar, chiedendo un bicchiere di vino, ci è stato chiesto: «Come ti piace?» e non abbiamo saputo rispondere, provando anche una certa ansia da prestazione? Ecco, da oggi, grazie all’intelligenza artificiale potrebbe essere più facile rispondere a domande come queste. Startup nata nel 2017 per semplificare il linguaggio del vino, e poi aprendosi anche ad altri prodotti come la birra e il caffè, Vinhood ha sviluppato alcuni test per scoprire i propri gusti, con poche domande (si può fare gratuitamente anche sul loro sito). Il test si basa su studi di neurogastronomia, condotti dal cosiddetto Sensory Team e con l’aiuto di centinaia di appassionati, che hanno individuato dei caratteri guida: audace, etnico, estroverso, alternativo, affettuoso…
Fonte: Vanity Fair.
Nella GDO salgono i prezzi e calano le vendite.
Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv-Ismea su base dei dati NielsenIQ il primo trimestre 2023 inizia con segno negativo per la GDO, dove ad un aumento dei prezzi coincide un calo generico delle vendite. Segnali positivi arrivano in particolare dagli spumanti low cost. Le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv-ismea su base NielsenIQ relative al primo trimestre di quest’anno registrano nella grande distribuzione un aumento dei prezzi che coincide con un calo dei consumi di vino. In questo inizio anno si registrano i livelli più bassi di vendite allo scaffale anche rispetto al pre-Covid (2019), con i volumi di vino acquistati in calo tendenziale del 6,1% e con i valori, spinti dall’effetto inflattivo dei prezzi, a +2% (673 milioni di euro). Una partenza negativa che si riflette in particolare nei volumi commercializzati di vino fermo (-7,3%) e ancora di più per i prodotti Dop, a -9,2% e con i rossi a -10,5%, a riprova del fatto che il rialzo dei valori non è legato a una domanda maggiormente orientata verso il segmento premium (i vini comuni perdono la metà rispetto alla media) ma a un surplus di costi produttivi che ha generato un rincaro medio dei prezzi allo scaffale del +8,7%.
Fonte: Horecanews.
Camerun: raddoppia la quota italiana nelle importazioni di vino.
Ha registrato un forte aumento, nel 2022, il valore delle importazioni di vini italiani in Camerun. Secondo il Trade Data Monitor, un’organizzazione che pubblica mensilmente statistiche commerciali in tempo reale per oltre 115 Paesi, nel corso dell’anno 2022, gli importatori camerunesi hanno acquistato vini italiani per 1,369 milioni di euro. Questo valore corrisponde a un aumento del 75,58% rispetto all’anno 2021. I dati sono rilanciati dal portale Invest in Cameroon. Grazie a questo forte aumento delle importazioni, i vini italiani hanno rappresentato poco più del 4% di quota di mercato in Camerun nel 2022, ovvero praticamente il doppio della quota del 2,48% dell’anno precedente. La Francia e la Spagna controllavano l’84,5% del mercato del vino in Camerun nel 2022.
Fonte: Africa e Affari.
“Vini di vignanoli”. Bari capitale italiana del vino artigianale.
Per il secondo anno consecutivo la rassegna nazionale sceglie Bari come tappa per il Sud. Sala piena, visitatori sorpresi dalla quantità e qualità dei vini proposti e produttori soddisfatti dalle presenze. E’ un successo questa seconda edizione dedicata al vino artigianale. Sessanta le cantine, provenienti da 15 diverse regioni. Dalla Sicilia al Piemonte. La scelta di Bari per il secondo anno consecutivo conferma la forte crescita del settore in Puglia negli ultimi quindici anni. E anche i tanti visitatori presenti apprezzano l’iniziativa.
Fonte: RaiNews.
Gattinara vuole diventare capitale europea del vino.
La città, insieme ad altri 19 Comuni, la parte della cordata Alto Piemonte-Gran Monferrato, che corre per il titolo Gattinara vuole diventare capitale europea del vino. Gattinara corre per diventare con altri 19 Comuni Capitale europea del Vino 2024. Quest’anno Recevin, la rete comunitaria delle 800 città del vino, assegnerà il riconoscimento a una città italiana. Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la candidatura per la “cordata” Alto Piemonte- Gran Monferrato, di cui fa parte anche il paese guidato da Maria Vittoria Casazza insieme a Ghemme. La Bassa Valsesia dunque si appresta a vivere un’ esperienza, che se andasse in porto, potrebbe portare una molteplicità di vantaggi sul piano turistico, economico e sociale. Il titolo di Capitale europea del vino è legata a Città del Vino.
Fonte: Notizia Oggi Borgosesia.
Il Brachetto fa lezione negli istituti alberghieri.
Il Brachetto d’Acqui come argomento didattico nelle scuole alberghiere: è la nuova iniziativa divulgativa e promozionale del Consorzio Tutela Vini d’Acqui al fine di valorizzare il prodotto in giro per l’Italia raccontandone pregi e caratteristiche, dando al contempo visibilità al territorio da cui esso proviene. Giovedì 20 e venerd121 il Brachetto è stato infatti ospite dell’Istituto Professionale alberghiero Ipsseoa ‘K.Wojtyla’ di Catania, uno degli istituti più grandi ed importanti della Sicilia. L’obiettivo delle lezioni era la creazione di abbinamenti particolari e intriganti con alcune delle specialità e delle ricette tipiche del territorio, come ad esempio il Tatald di tonno con salsa di soia e arance, la carne bianca speziata con curry e patate, la Cassata di Palermo e i formaggi sapidi come il ragusano semi stagionato.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
STAMPA ESTERA
crióle – Le vin triste.
La pause de croissance de la firme de spiritueux dégrise ses supporters. me me l’empereur des remontants donne parfois levin triste. Loin de lever lecoude pour saluer la barre du milliard douros de chiffre d’affaires annul franchie parla division Cognacde ttémyColntreau, les pronostiqueurs financiers ont rangé les verres digestif Car la perspertve d’une pause organique des ventes consolidées pour le nouvel exernce d[calé (fin mars) donne laagueule de bois fileurs attentes de croissance («6 %). Quant àla marge opérationnellecourante, elle devrait se sabiliser, etnongrappliler prés d’un demi-point supplémenfain. La moyenne du bénéfice opérationnel murant pnsjeté par les analystes financiers pourrait donc étre diluée de 1096 selon Oddo Seasriiles, ycompris reffet devises. rection a rectifie le tir (-11$ %), mais sa cote de valorisati on reste généreuse face à Pernod ticard (29 fois le bénéfice net prévisionnelcontre 22 fols). Or. deux Jours plus Mt le leader f rançsis s’était montré très confiant pour Le dernier trimestre de son exercice- celui dos !lapin -tout enconffrmant robjertif annuel de ses ventes (.40 %). Aucours des trois premiers mois de 2024 sa croissance organique (-2,2%) a pourtant déçu, à la différence de celle de Rémy Colnueau, bien en ligne (+10 %). Mais le propriétaire de Rémy Martin, bien plus petit, est aussi mains diversifié etfort dépendant du cognac (70 di tal), draine ralarinssementa surpris négativement Dégrisés, ses stpporters ont encore une vision bien floue de la normalisolon post-Covid du breuvage des rappeurs.
Fonte: Echos.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.