rassegna stampa del vino di mercoledì 11 gennaio 2023!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 11 gennaio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Damilano extra Langhe.
Per il barolista ricavi per sei min (+20%) e 430 mila bottiglie vendute Damilano extra Langhe Otto ettari nel tortonese. Caccia al Timorasso. Il barolista Damilano chiude un 2022 con ricavi in crescita di quasi i120% a 6 min di euro e 430 mila bottiglie vendute, di cui 130 mila di Barolo. In dicembre l’azienda piemontese ha perfezionato l’acquisto di 8 ettari di terreni sui Colli tortonesi, inoltre cerca un vigneto di Timorasso in affitto per avviare a breve la produzione. Una svolta per Damilano, storicamente coinvolta nei rossi delle Langhe. Guido Damilano, dg e comproprietario, si dichiara soddisfatto del 2022 nonostante «la corsa di energia e imballaggi abbia pesato sul conto economico.

Fonte: Italia Oggi.

Giù l’export di vino sfuso argentino.
Calano le esportazioni di vino sfuso argentino che diventano però sempre più mono-varietali. L’analisi della Camara Argentina de Vinos a Granel (CAVG) mostra come tra gennaio e novembre 2022, le esportazioni di sfuso siano stati pari a 647mi1a hl (-39,8%) per un fatturato di 55 min di dollari. Un calo dovuto principalmente ai vini generici (-74,3%) mentre i varietali hanno avuto una diminuzione più contenuta (-19,2%). Ma non solo. La quota dei vini varietali sul totale dello sfuso esportato è in continua crescita ed è arrivata all’84% (+21 punti percentuali). Per quanto riguarda lo specifico dei vini, ad uscire in cisterna dall’Argentina sono Malbec (74% del totale dei mono-varietali), Chardonnay (10,7%) e Torrontés Riojano (3,3%).

Fonte: Italia Oggi.

Spumanti, l’export Ue su del 29%.
Ammontano a 6,36 min di ettolitri le esportazioni divini spumanti dall’Unione europea verso paesi terzi per il 2021. Secondo i dati Eurostat diffusi il 30/12/2022, l’export 2021 è cresciuto del 29% rispetto ai 4,94 min di ettolitri del 2020. L’aumento tuttavia, arriva dopo il primo anno di pandemia quando i consumi erano stati frenati (-6% nel 2020 sul 2019) dalle chiusure di bar e ristoranti. A guidare le esportazioni 2021 è il Prosecco (43%, 273 min di litri), seguito dalle altre due principali categorie vini di spumanti europei, lo Champagne (15%, 94 min di litri) e il Cava (10%, 65 min di litri). Le due principali destinazioni di esportazione delle bollicine europee sono state gli Usa (il 31% del totale dell’export extra-Ue di spumante con198 min di litri) e il Regno Unito (28% e 177 min di litri). Gli stati Ue hanno importato 5,8 min di litri di spumante extra Ue, pari all’ 1% della quantità esportata.

Fonte: Italia Oggi.

Il futuro del vino è nei dealcolati.
L’Iwsr: consumi boom al 2026 (+30%) Ilfuturo del vino è nei dealcolati I vini a bassa gradazione o completamente senza alcol saranno il trend dei prossimi anni, tanto che sono sempre più accettati come uno stile di vita e una norma sociale. Con un mercato globale attuale pari a 11 miliardi di dollari, i vini Nolo (no or low alchol) sono cresciuti nel 2022 del 10% in volume. A dirlo è un’analisi di Iwsr Drinks Market Analysis condotta in Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Sud Africa, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, che rappresentano i dieci tra i più importanti mercati mondiali delle bevande alcoliche. Un andamento di consumi in continua salita, se si considera che nel 2018 il valore era pari a 8 miliardi di dollari: in quattro anni la crescita è stata del 37,5%.

Fonte: Italia Oggi.

Vino spagnolo Sale il valore, cala il volume.
Nei 12 mesi tra novembre 2021 e ottobre 2022 il fatturato dell’export di vino dal paese iberico ha raggiunto quota 2.983 min di euro, con un +3,8% grazie ad un aumento del prezzo medio di vendita arrivato fino a 1,42 euro/litro. Se si parla, invece, di volumi il trend continua ad avere un andamento negativo (-9,7%) con vendite che si attestano a 2.100,2 milioni di litri. È quanto ha rilevato il rapporto Exportaciones Españolas de Vino y Productos Vitivinícolas Octubre 2022, realizzato dall’Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMV), in collaborazione con l’Organización Interprofesional del Vino de España (OWE). L’osservatorio evidenzia anche come nei primi 10 mesi del 2022, invece, l’export è cresciuto in valore del 3,9% mentre in volume ha RICAVI A 3 MLD Vino spagnolo Sale il valore, cala il volume subito in calo maggiore che nei 12 mesi, -10,3 %. A trainare il fatturato dell’export vinicolo spagnolo sono stati prevalentemente ivini in cisterna con un +13% in valore, gli spumanti e l’imbottigliato fermo.

Fonte: Italia Oggi.

Se la moda sposa le bollicine.
Dalla collaborazione tra due grandi case del made in Italy, Lunelli e Missonl, è nato uno spumante in edizione limitata ed esclusiva. Buono da bere, bello da vedere. O collezionare. di Chiara Risolo Cera da aspettarselo. Dall’incontro di due veri giganti del made in Italy, la famiglia Lunelli da una parte e la famiglia Missoni dall’altra, poteva nascere soltanto qualcosa di unico, riconducibile a una definizione très chic, quella di «wine couture», che, a pensarci bene, unisce mondi apparentemente lontani tra di loro: la cultura vitivinicola e la moda per l’appunto. I maestri delle bollicine tricolore e la maison del lusso di Sumirago, in provincia di Varese, hanno unito genio e forze per creare un Trentodoc Blanc de Blancs millesimato in edizione limitata.

Fonte: Panorama.

Competizione enologica internazionale in Campania.
La Campania ospiterà, per la prima volta in Italia, la sessione dedicata ai vini effervescenti, coinvolgendo 50 operatori internazionali che dovranno valutare circa 1.200 vini prodotti in tutto il mondo. Venerdì 13 gennaio, alle ore 10.30, presso la Sala “De Sanctis” di Palazzo Santa Lucia a Napoli, si terrà la conferenza stampa promossa dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania per presentare l’edizione 2023 del Concours Mondial de Bruxelles, in programma ad Agerola dal 31 maggio al 4 giugno presso il Campus Principe di Napoli. Interverranno Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Quentin Havaux, direttore generale di Vinopres, e Karin Meriot, coordinatrice eventi del Concours Mondial de Bruxelles in Italia.

Fonte: Il Golfo.

Daniela Mastroberardino eletta presidente del club.
Irpina al vertice dell’Associazione Donne del Vino Daniela Mastroberardino eletta presidente del club. Daniela Mastroberardino è la nuova presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Produttrice campana, amministratore ed export manager dell’azienda Terredora a Montefusco (Avellino), ha ricevuto l’incarico oggi dal nuovo Consiglio direttivo. Ed è la seconda volta che la carica torna al Sud, sempre in Campania. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l’Associazione per sette anni portando le socie a oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino. “È tempo di guardare avanti – ha detto Mastroberardino appena eletta – senza dimenticare questi quasi 35 anni di eredità che ci vengono consegnati e che sono frutto del lavoro di tutte noi donne del vino, ma, in particolare, delle presidenti che mi hanno preceduto e che tanto hanno profuso, ognuna di loro con il proprio tratto distintivo.

Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.

Terremoto nel Cda di Cantina Terre – Cantina Terre, il Cda senza maggioranza Altre 4 dimissioni: ora si tornerà al voto.
Broni, altre quattro dimissioni. E per la seconda volta in un anno si dovrà tornare al voto. Cantina Terre, il Cda senza maggioranza Altre 4 dimissioni: ora si tornerà al voto Bufera sulla coop: lasciano Romanini, Cocchi, Morini e Cristina. «Andiamo alle urne per avere un Consiglio più coeso». Terremoto a Terre d’Oltrepo: decade dopo nemmeno un anno il consiglio di amministrazione della cantina. II colpo di scena è arrivato ieri con le dimissioni di quattro consiglieri che, sommate ai tre membri che avevano lasciato tra ottobre e novembre, hanno tolto la maggioranza al Cda, formato da 12 membri (più il socio sovventore) ed entrato in carica dieci mesi fa, a febbraio 2022. Una decisione che porterà ora la cantina (circa 600 soci, un fatturato di 38 milioni di euro e poco più di 270 mila quintali di uva pigiati nell’ultima vendemmia) per la seconda volta ad elezioni nel giro di dodici mesi.

Fonte: Provincia – Pavese.

Dieci mesi puntando al rilancio Poi siccità e costi in aumento.
Elezioni vinte a grande maggioranza dopo la sfiducia a Giorgi Problemi finanziari e tensioni sull’ipotesi dei contratti di solidarietà Dieci mesi puntando al rilancio Poi siccità e costi in aumento. E’ durato solo 326 giorni il consiglio di amministrazione di Terre d’Oltrepo, guidato da Enrico Bardone, che era stato eletto con una maggioranza schiacciante dai soci il 18 febbraio dello scorso anno ed è decaduto ieri dopo le dimissioni di quattro consiglieri. Per ricostruire la vicenda di questi dieci mesi, bisogna tornare indietro al 21 gennaio 2022, quando l’assemblea dei soci, con una maggioranza del 67%, aveva sfiduciato l’allora presidente Andrea Giorgi, criticando le strategie di mercato adottate dalla dirigenza.

Fonte: Provincia – Pavese.

Come si pota una vite Lo spiegano gli esperti.
Un incontro teorico e una lezione pratica L’iniziativa è curata dalla Comunità montana La Comunità montana organizza una serie di incontri sulla potatura della vite. Si terrà mercoledì 18 gennaio il primo rivolto ai viticoltori. L’appuntamento è stato fissato per le 20,15 nella sala assemblea della Cm di Morbegno, sede della Protezione civile, in via Ghislanzoni numero 17. L’ingresso è libero. Si tratta di un incontro teorico dedicato alla potatura invernale della vite. Il secondo appuntamento è stato fissato per venerdì 20 gennaio alle 9,30 nella vigna di Giordano Giumelli in località Poiac a Traona. In questo caso di farà una prova pratica di potatura. Il relatore sarà Ivano Foianini, tecnico della Fondazione Fojanini di Studi superiori di Sondrio.

Fonte: Provincia Sondrio.

Nasce il consorzio del Mamertino Doc, primo appuntamento a Verona.
A compimento di un percorso che è partito dal riconoscimento della Doc nel 2004, la nascita dell’ associazione ne12019. Quindici le realtà vitivinicole coinvolte riunitesi lo scorso 15 novembre per programmare, sotto la guida del Presidente, Flora Mondello, il futuro della DOC. Un areale ricadente nella parte nord-orientale della provincia di Messina (abbracciando ben 31 comuni) che dalla costa tirrenica risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia: i Nebrodi. Un territorio unico, aperto sul mare, ma con altezze che raggiungono anche i 500 metri s.1.m., in grado di esprimere condizioni pedoclimatiche assai peculiari e dove l’interazione di queste con le varietà autoctone impiantate, concorrono a definire l’identità enologica di un’area così differenziata, in quanto a suoli, clima ed esposizione.

Fonte: MF Sicilia.

Bra, il 13 gennaio una degustazione di vini dalla Palestina prodotti dalla cantina gestita dai Salesiani.
La degustazione sarà un’occasione per far conoscere ai braidesi il progetto di questa cantina, che permette a cristiani e musulmani di lavorare insieme, e sensibilizzare sulla situazione in Palestina. Venerdì 13 gennaio si terrà a Bra, nei locali dell’osteria “Centrostorico” di via Vittorio Emanuele 194, la seconda edizione di “Territori Di Vini”, evento organizzato dal Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo). Si tratta di una serata, che inizia alle 19, in cui si potranno degustare i vini palestinesi della cantina Cremisan di Betlemme, gestita dai Salesiani e in cui lavorano cristiani e musulmani.

Fonte: Lavocedialba.it.

L’importanza della ricerca nel vino, ed il valore di fare rete: il caso “Wine Research Team”.
L’esperienza di un progetto che mette insieme decine e decine di cantine di tutta Italia, per lavorare su innovazione, qualità e sostenibilità. Le riflessioni dei vertici del Wrt, Riccardo Cotarella, Vincenzo Tassinari e Nicola Biasi, e di alcune cantine aderenti come Monte Zovo, Tenute del Leone Alato (Genagricola), Tenute del Cerro (Unipol), Cantine Trequanda e Pucciarella (Cariplo). Voci di un gruppo di imprese che vede nella ricerca condivisa un elemento chiave per il futuro del vino, anche sul fronte della valorizzazione dell’identità e della distintività della produzione del Belpaese. Con l’innovazione che diventa elemento di competitività sui mercati del mondo.

Fonte: WineNews.

Vino: nasce consorzio Mamertino.
Dopo il riconoscimento della DOC nel 2004 e la nascita dell’Associazione nel 2019, giunge a compimento il lungo percorso di affermazione del Mamertino con la fondazione del Consorzio. Ben quindici le realtà vitivinicole coinvolte – tra aziende storiche e nuove generazioni -, riunitesi lo scorso 15 novembre per programmare, sotto la guida del Presidente, Flora Mondello, il futuro della DOC. “Il Mamertino – spiega Flora Mondello, produttrice e Presidente del Consorzio – è un piccolo gioiello della storia vitivinicola siciliana che, pur venendo da un glorioso passato, deve poter interpretare oggi una modernità enologica davvero interessante e competitiva grazie, soprattutto, al coinvolgimento delle nuove generazioni”.

Fonte: ANSA.

Daniela Mastroberardino nuova presidente “Donne del Vino”.
Daniela Mastroberardino è la nuova presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Produttrice campana, amministratore ed export manager dell’azienda Terredora a Montefusco (Avellino), ha ricevuto l’incarico oggi dal nuovo Consiglio direttivo. Ed è la seconda volta che la carica torna al Sud, sempre in Campania. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l’Associazione per sette anni portando le socie a oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino.

Fonte: ANSA.

Il marmo la nuova frontiera del Vino? Farneticare o ragionare?
Del resto essere un genio, a volte, è essere mosso da intuito e follia. Qualcuno si è limitato a definire l’operazione della quale si parla “come nuova frontiera del vino semplicemente fantasiosa”. Non posso che essere d’accordo. C’è chi, per dimostrarne una possibile conquista, ha riempito fogli e fogli di formule chimiche a dimostrazione che, poi alla fine, il Vino ci guadagnerebbe. Non più contenitori dove preservarlo da contaminazioni esterne ma, nella ricerca di “nuovi gusti”, affinarlo in recipienti che possano respirare e magari cedere del carbonato di calcio, in dosi infinitesimali, al prodotto finito. Così dicono i partecipanti a questo originale quanto bizzarro e stravagante progetto.

Fonte: Corriere del Vino.

Vino, cashmere e il lusso di una dimora d’epoca. Viaggio a Villa Spalletti Trivelli a Roma.
Una villa esclusiva dei primi del Novecento che racconta i fasti della Roma patrizia, di cenacoli culturali, di ospiti illustri, teste coronate e premi Nobel. L’eco di quegli anni pervade ancora il salone degli arazzi, la biblioteca, le camere del primo piano che dal 2004 accolgono i viaggiatori più colti e appassionati. Ancora oggi è la famiglia Spalletti Trivelli che cura l’accoglienza: la villa fa parte di Small luxury hotels ed è icona di un’ospitalità di altri tempi, raffinata, senza fronzoli, tipicamente italiana. Americani e giapponesi ne apprezzano l’autenticità, l’allure.

Fonte: Wine&Thecity.

Tra sostenibilità e cambiamenti nei consumatori, il vino in lattina è in rampa di lancio.
Il business passerà da 241 a 725 milioni di dollari (nel 2030). In Uk Waitrose lo adotterà per i piccoli formati, eliminando il vetro. E in Svezia … Ancora non conquista i puristi, ma piace sempre più ai giovani del mondo, e guadagna nuovi spazi di mercato, sull’onda della semplicità di consumo, della sostenibilità e non solo. Il vino in lattina, ancora quasi sconosciuto in Italia, è sempre più un fenomeno globale, e le conferme arrivano da più parti. Si tratta di un segmento di mercato che nel 2021 è stato stimato in 241 milioni di dollari in valore, e che nel 2030 potrebbe arrivare a superare i 725, con una crescita del 13% all’anno, secondo un recente report di “Straits Research”. Ormai tante realtà del vino mondiale ci scommettono, le grandi pubblicazioni internazionali della critica, come “Wine Spectator”, dedicano ai vini in lattina recensioni e classifiche specializzate, non mancano in concorsi internazionali ad hoc, e c’è anche chi, come il produttore specializzato inglese, Canned Wine, li ha sposati, nell’immagine, ai capolavori dell’arte custoditi dalla National Gallery.

Fonte: WineNews.

STAMPA ESTERA

Raising a Glass to a Historically Great City for Wine.
Terrific lists can be found in pubs, bars and all sorts of restaurants around London. What’s the greatest city in the world in which to drink wine? The answer is subjective, but to me it comes down to two: New York and London. Neither is associated historically with a winemaking region, which is part of what makes them so great. Without the legacy of local production, both cities were compelled to look far and wide for wine, and as port cities, they had access to wines from wherever they were made. In London, the far older city, that freedom required far-reaching discernment. Wine lovers needed to judge every sort of wine on its merits rather than specialize in what was easily accessible. Americans have Britain to thank, or to blame, for the notion of wine connoisseurship. Expertise with an open heart is an extraordinary thing. Combined with insularity and disdain, however, it gives rise to snobbery and pretentiousness, which is the bane of wine everywhere. I have always believed that New York was the best city for wine, but after 10 days in London in late November, I am rethinking that conviction. Great wine lists can be found at the most expensive restaurants with multiple Michelin stars, as well as at famous places like St. John and the Ledbury. But I skipped those and a few other restaurants with excellent reputations for wine, like Gymkhana, an Indian restaurant in Mayfair, Sager e Wilde in Bethnal Green, the 10 Cases in Covent Garden and Planque in Haggerston. London’s place as a noteworthy wine city is felt in all sorts of restaurants, from storefronts and counters to more formal dining rooms. Great wine is everywhere. Here are a dozen places to find an excellent glass. The Drapers Arms The Drapers Arms, in Islington, is the English pub of my dreams. The food is wonderful and the cask beer excellent. The wine list is astonishing and mostly French, along with terrific, well-priced choices from Germany, Spain and South Africa. And this comfortable old pub, with its bare wooden tables, pea-green bar and simple barstools, pours its bottles into expensive Zalto glasses, so you know it takes wine ultraseriously. I had simple poached leeks and a delightful venison pie with a suet crust, carrots and onions, lovely on a rainy autumn afternoon.

Fonte: New York Times Food.

Four ways to have more fun drinking wine this year.
Have you abandoned your New Year’s resolutions yet? Yeah, me too. Actually, I long ago abandoned the idea of New Year’s resolutions altogether. But I do like to take the new year as an opportunity to consider ways to juice up my wine exploration. Despite the incredible variety of wines available to us, it’s easy to become a creature of routine, locked-in preconceptions of what we like, too timid to venture into the new and unknown. So, let’s pop a cork to new adventures. Here are a few suggestions for jump-starting your wine life in 2023. These aren’t revolutionary ideas, nor are they difficult, though some may challenge your budget. Mostly, they require your attention and focus. Let your corkscrew be your passport to wine adventure in the year ahead. 1. Cultivate your retailer If you’re not on a first-name basis with a specialist at your local wine store, you should be. Your local retailer is the single best resource you have for exploring the wine available in your market. A good retailer will have tasted the wines, maybe traveled to the regions where they were made and met with the winemakers. They can also introduce you to the story that brings the wine to life. Don’t be wary that the retailer is “trying to sell you something.” Of course they are. But they also want to sell you the second bottle, and the only way to do that is to make you happy with the first one. A good retailer is a good listener. Tell them what you do and don’t like. If they seem uninterested in what you have to say, find someone else or a different store. But when you get on a first-name basis and cultivate this relationship, your personal wine curator can point you to interesting wines you might not have heard of, and away from pretty labels that may not be your style. This is where you must pay attention. It won’t work to say, “I loved that red wine with the blue label you sold me last month.” (Pro tip: A photo of the label on your phone will help.) Does your store offer monthly sampler packs? These are a great way to explore wines that may be new to you or outside your comfort zone. And if your store sponsors dinners at a local restaurant with a visiting winemaker, take the opportunity to learn about wine over a delicious meal, usually at a reasonable cost. You’re supporting two local businesses (the store and the restaurant) while getting a firsthand introduction to a winery that may become a new favorite. 2. Explore a wine region or a grape variety Do you enjoy Argentina’s malbec? Mendoza, where most of Argentina’s wine is made, is one of the most fascinating regions in the wine world. Winemakers are exploring different areas of the Uco Valley in the Andes foothills to suss out subtly different expressions of malbec, cabernet franc and other grapes. Catena and Zuccardi are two wineries with national U.S. distribution that offer wines from subregions of Mendoza’s Uco Valley such as Gualtallary, San Pablo, Tupungato and Paraje Altamira.

Fonte: Washington Post Food.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.