Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 13 luglio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
EWine.
EWine è la rubrica dedicata al mondo vitivinicolo italiano. Ogni mese vi presentiamo vini che potrete acquistare restando comodamente seduti a casa vostra, ovviamente attraverso le piattaforme di e commerce. EWine, infatti, propone recensioni esclusivamente di etichette che si trovano in vendita sul web attraverso piattaforme dedicate oppure attraverso siti aziendali. Raddoppia il mercato del vino venduto on line. Le quote di mercato sono raddoppiate e la crescita continua a dimostrazione come il lockdown ha cambiato le nostre abitudini in modo irreversibile. Oltre il 90% delle vendite on line avviene da piattaforme specializzate – emerge dalla ricerca di Mediobanca – mentre è ancora minoritario l’uso di piattaforme generaliste come Amazon. Jermann Sauvignon Venezia Giulia IGT Il vino nella Rete Comodo da acquistare Il leader è Tannico che nel 2020 ha fatto registrare ricavi per 37,1 milioni di euro, in crescita dell’83% sul 2019. Vino.com, ha superato i 30 milioni di euro di fatturato con un balzo del +218,7% sul 2019, mentre Bernabei, con 25,9 milioni, sale del 160,4%. Sopra i 10 milioni di euro anche Callmewine (12,4 milioni), in aumento del 93,3%.
Fonte: Espansione.
Gruppo Italiano Vini Siglato integrativo.
FAI: risultato positivo, migliorati ed ampliati diritti e tutele Gruppo Italiano Vini Siglato integrativo e intesa raggiunta, da Fai Hai, Uila, per il rinnovo del contratto integrativo con Gruppo Italiano Vini, valido per il quadriennio 2022/2025. “Il contratto, fortemente atteso dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo, ha migliorato ed ampliato diritti e tutele, pur in un contesto socio-economico di particolare complessità – dichiarano i sindacati di categoria, esprimendo soddisfazione per il risultato. Ciò è frutto di un sistema di relazioni sindacali costruttivo e capace di ricercare le giuste soluzioni a tutela di tutti i dipendenti del Gruppo.
Fonte: Conquiste del Lavoro.
Rosso di Montalcino.
Considerato fratello minore del celebre Brunello, inizia ora il suo riscatto (a prezzi moderati) Come? Singole cru e affinamento più lungo di Luciano Ferraro illustrazioni di Felkite Sala N ella Montalcino che ruota attorno al Brunello, l’evento del 2022 non è stato il matrimonio tra Francesca Pascale, l’ex di Silvio Berlusconi, e la cantante Paola Turci. Un mese prima che la coppia varcasse la soglia del municipio per unirsi secondo legge, nel borgo è andato in scena, al Teatro degli Astrusi, uno spettacolo molto più interessante per gli abitanti e gli estimatori del paese del Brunello. La più grande rivoluzione (comunicativa) dopo il Big Bang del successo negli Stati Uniti del grande rosso senese «ideato», lanciato e custodito dai Biondi Santi.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Il Cartizze da bere a tutto pasto.
Per tradizione abbinato ai dessert, questo Prosecco Superiore Docg proveniente da una collina di soli 107 ettari in Valdobbiadene ha cambiato pelle: tra i precursori della versione «rut», da accompagnare al salato, la cantina Villa Sandi di Alessandra Dal Monte T ulto è partito dal gusto personale, come spesso accade nel mondo del vino. Nel 2008 Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi, cantina di Crocetta del Montello (Treviso) specializzata in Prosecco Doc e Docg, corona il sogno di acquisire un piccolo vigneto sulla collina del Cartizze, terroir speciale per altitudine (fino a 35o metri), suolo, esposizione, escursione termica. Qui le uve Glera hanno una naturale acidità e freschezza, tant’è che i 107 ettari totali sono ambitissimi, e ad oggi frammentati tra 14o produttori: un «tesoro» da 1,2 milioni di bottiglie l’anno, contro i 700 milioni del Prosecco.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Eno-tips.
Prodotto solo nelle annate migliori, II Gavi Docg Ptsé 2018 de La Paia rappresenta la massima espressione del Cortese: due anni su lieviti autoctoni, struttura e freschezza. Non gode ancora di ottima salute ma si sta affacciando al mercato italiano: il fenomeno dei «Wine club», cioè i circoli di clienti che possono accedere’. a esperienza particolari creati dalle cantine, e uno strumento in crescita. Secondo il report «Enoturismo e vendite al consumatore» 2022 di Divtne8 il 17,3 per cento delle aziende ne ha uno e II 75 Intende stare. Dall’8 al 16 ottobre tema la Milano Wine Week, edizione numero cinque.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Un rosè musicale.
II vino rosato portoghese Mateus Rosé festeggia 80 anni e lo fa a suon di musica. Le 3 bottiglie limited edtion celebrano con tre artwork i generi di musica più famosi: il fado, il rock e la music dance.
Fonte: Donna Moderna.
Vino col bollino di sostenibilità.
Secondo un’indagine condotta da Altis e Opera resta tuttavia ancora moto da fare Vino col bollino di sostenibilità Cresce il numero di aziende con almeno una certificazione. Cresce il numero delle aziende vitivinicole italiane che hanno almeno una certificazione di sostenibilità, ma c’è ancora molto da fare. Secondo un’indagine condotta da Altis, Alta Scuola Impresa e Società della Cattolica, e Opera – Osservatorio Europeo agricoltura sostenibile, su un campione di 70 aziende italiane vitivinicole, due su tre sono sostenibili. «L’84% presenta almeno una certificazione nell’ambito della sostenibilità ambientale o sociale e il 53% è certificata Viva Sustainable Wine o Equalitas».
Fonte: Italia Oggi.
Zero, o quasi, alcol. È il trend del mercato del vino in Cina.
Zero, o basso, alcol. È il trend del mercato del vino in Cina, e non solo, nei prossimi anni. A rilevarlo per la Repubblica cinese è il rapporto “NoLo Trend Report 2022” realizzato da Tmall Innovation Center (Tmic) di Alibaba, e Kantar. Il report analizza le vendite di prodotti zero-basso alcol (no o low alcol) ed evidenzia come il mercato cinese di questo segmento sia destinato a triplicare e raggiungerà i 74,3 miliardi di yuan renminbi (Rmb), pari a10,5 miliardi di euro nei 2025. Nel 2021, secondo i dati di Tmic, le vendite dei prodotti NoLo avevano raggiunto i 26 miliardi di yuan Rmb con le vendite complessive dell’e-commerce aumentate del 42% nello scorso anno. Tmic ha caratterizzato le tre principali categorie che trainano la categoria dei consumatori NoLo sono le donne, i nati dopo il 2000 e i gruppi ad alto reddito e ad alta conoscenza.
Fonte: Italia Oggi.
Luca Maruffa e Laura Dassiè, entrambi con esperienza nel settore vinicolo.
sono stati nominati rispettivamente responsabile marketing e responsabile export della Cantina Produttori di Valdobbiadene, 600 soci, 1000 ettari di vigneto e in fatturato di 56 milioni di euro. Direttore generale è Alessandro Vella.
Fonte: Italia Oggi.
Il vino è una questione di famiglia.
Viaggio nell’azienda vinicola Toso, eccellenza italiana da quattro generazioni, che da Cossano Belbo in Piemonte ha conquistato il mondo con i suoi spumanti, ma anche con vini rossi tipici, vermouth, uno storico amaro dalla ricetta segreta, e liquori ricercatissimi dai bartender. Ventotto milioni di bottiglie prodotte ed esportate in tutto il mondo. Quaranta milioni di euro di fatturato, oltre cento anni di storia alle spalle, 30 ettari di proprietà e 130 conferitori di uve su cui contare. Sono soltanto alcuni dei numeri di Toso, azienda vinicola di Cossano Belbo in provincia di Cuneo, rinodi Chiara Risolo mata per essere eccellente interprete, tra gli altri, di vini Spumanti. Oggi a guidare il blasone piemontese è la quarta generazione: i fratelli Gianfranco e Pietro Toso e il cugino Massimo (anch’egli Toso di cognome). Panorama ha incontrato Gianfranco.
Fonte: Panorama.
Sueco e Turrini: tutti assolti – Sueco e Cantine Turrini, tutti assoltigli imputati.
L’indagine partita nel 2015. I capi di imputazione: frode commerciale, falso in atti e registri e contraffazione di prodotti agroalimentari. Frode commerciale, falso in atti e registri e contraffazione di prodotti agroalimentari: erano questi i capi di imputazione che coinvolgevano a vario titolo alcuni vertici della faentina Sueco e della riolese Cantine Turrini in un processo che si è concluso con l’assoluzione di tutti e quattro gli imputati da parte del collegio penale presieduto dalla giudice Antonella Guidomei (a latere Natalia Finzi e Roberta Bailetti). I quattro – il presidente del CdA di Sueco, Giuseppe Denti, il consigliere di Sueco, Giuseppe Monello (difesi dall’avvocato Ermanno Cicognani), il consulente delle Cantine Turrini, Alberto Simoni (tutelato dall’avvocato Lorenzo Valgimigli) e l’amministratore unico della pugliese Cantine Giuliano Srl, Giuliano Vitantonio (difeso dagli avvocati Leonardo Ivan De Santo e Luigi Presutto) – avevano scelto tutti il rito ordinario nella convinzione di riuscire a dimostrare la propria innocenza.
Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.
«Wine club», un’immersione nel complesso mondo del vino.
Enologia Primo corso organizzato dalla cantina «Il Poggio» «Wine club», un’immersione nel complesso mondo del vino II Poggio Un momento dell’attività del -Wine club». Si lavora già a una nuova edizione nella primavera del 2023. Si chiama «Wine club», il primo corso che la cantina «Il Poggio» ha da poco concluso offrendo ai partecipanti un nuovo metodo di avvicinamento al mondo del vino, contro ogni dogma e ogni paradigma o, meglio, come dicono Luca Gualdana e Mattia Ravanetti, «il mondo del vino davvero, perché in cantina si fa vino ogni giorno, tra botti e filari». Gli argomenti trattati sono tre: «Dalla vite al grappolo: nozioni di agronomia, la crescita dell’uva», «Dal grappolo alla bottiglia: la vinificazione» e «I 3 tipi di vinificazione: bianco, rosato e rosso» per passare, poi, sulla parte di assaggi che si lega alla teoria ma si slega come argomento di studio importante e singolare.
Fonte: Gazzetta di Parma.
Sarsina, concluso il corso per sommelier.
E’ terminato, nei giorni scorsi, nei locali dell’Ufficio Turistico di Sàrsina, il corso per il conseguimento della qualifica di Sommelier di 1° livello. Una iniziativa che ha visto la partecipazione di persone provenienti da tutta la Valle del Savio. All’incontro conclusivo presenta anche il sindaco Cangini. Dice il Comune plautino: «Ringraziamo sentitamente Ais Associazione Italiana Sommelier Romagna per aver scelto di tenere il proprio corso a Sàrsina e confidiamo di continuare una proficua collaborazione di valorizzazione del territorio».
Fonte: Resto del Carlino Cesena.
Lo sancisce il decreto ministeriale Il ‘Famoso’ nella Doc Romagna.
Mercato Saraceno brinda sempre più in alto. Diventa infatti ancor più enologica, enoturistica e più ‘famosa’ la vocazione del territorio di quel comune cesenate, che, dopo essere entrato solo alcune settimane fa a far parte dell’associazione nazionale ‘Città del Vino’, ora vedrà campeggiare il proprio nome sulle bottiglie di Sangiovese prodotte in questo aerale della valle del Savio. Il decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 6 giugno, che ha esteso le sottozone del Romagna Doc Sangiovese da 12 a 16 con l’introduzione di Imola, San Clemente, Verucchio e Coriano, ha infatti ribattezzato Mercato Saraceno’ la sottozona precedentemente indicata col nome ‘San Vicinio’, sottolineando la centralità del territorio mercatese nella produzione vitivinicola di questa zona di Romagna.
Fonte: Resto del Carlino Cesena.
Paliano – Vino in festa, convegno sull’importanza del Cesanese.
Nell’ambito della manifestazione “Vino in festa” si è svolto domenica 10 luglio presso il teatro Esperia, un interessante convegno sul tema dell’importanza del Cesanese nello sviluppo del territorio. Tema centrale l’Agricoltura sostenibile ed Enoturismo. Dopo l’introduzione del presidente della Proloco Oscar Schifalacqua, i saluti istituzionali del Vicesindaco e Assessore alla Cultura e al Turismo Valentina Adiutori e l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura Eleonora Campoli che ha moderato il convegno, è intervenuta la presidente nazionale di “Donne in Campo” Pina Terenzi : «Dall’analisi dell’ultimo censimento dell’agricoltura.
Fonte: L’Inchiesta.
Merate di Vino Degustazioni alla scoperta delle eccellenze.
Merate Sabato in piazza Prinetti coni Vini Igt Terre Lariane Stand con i prodotti tipici delle aziende agricole Visto il successo a Montevecchia, anche a Merate si è pensato di organizzare una degustazione enogastronomica. Ci ha pensato la Pro loco, che si è appoggiata, come a Montevecchia, al “Consorzio Vini Igt Terre Lariane”, che presenterà vini di produttori locali, soprattutto del Parco del Curone. La manifestazione si terrà sabato, dalle 17 alle 23 in piazza Prinetti. Le cantine aderenti al consorzio e diverse aziende agricole, faranno gustare attraverso i loro prodotti tipici, presso i loro stand, i sapori del nostro territorio, compreso l’Imbergin, il gin nato proprio a Imbersago. Sono previsti diversi percorsi enogastronomici o, in alternativa, sarà possibile acquistare singole consumazioni.
Fonte: Provincia di Lecco
«Noi, vignaioli d’autore ispirati dal Bianchello».
Nove produttori lanciano un’iniziativa che si lega alle bellezze del territorio «Non promuoviamo solo il vino, ma il territorio. Arrivano anche dall’America». Di Sante: «Prima, al di fuori delle Marche, conoscevano solo il Verdicchio» Un calice di vino, pieno anche di storia. Perché l’associazione «I vignaioli d’autore» che raggruppa nove produttori per circa 40 etichette di Bianchello del Metauro, scomoda Tacito per dire che le truppe di Asdrubale persero la battaglia del Metauro contro i romani perché inebriate dal vino che ha il suo cuore e la sua produzione in questa provincia. Una storia antica, quella del Bianchello, ma anche recente perché è da appena 50 anni che ha ottenuto il riconoscimento di vino doc.
Fonte: Resto del Carlino Pesaro.
Consorzio Barbera d’Asti e Scandinavia: ottimiriscontri.
Oltre due punti percentuali di crescita in piena pandemia. Questo nel 2022 ha significato il mercato della Svezia per i vini italiani. Uno solo dei Paesi del Nord Europa, a cui vanno sommate le potenzialità di Danimarca (che in Italia vale 152 milioni di euro come mercato vitivinicolo), Finlandia. Norvegia e lslanda. Un legame in crescita non a caso, perché i vini italiani sono apprezzati perla grande trasversalità a tavola. Anche e soprattutto con la cucina nordica, che la Guida Michelin ha premiato a Stavanger, Norvegia. Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin, ha dichiarato: «Quest’anno abbiamo riunito ospiti e chef per rendew omaggio ai nuovi ristoranti all’interno della nostra selezione nordica, ai loro chef di talento e ai loro team dedicati». Buoni propositi supportati da Filippo Mobrici.
Fonte: Nuova Provincia (Asti).
Micrometeorologia e viticoltura, progetto innovativo.
Uno strumento per contrastare i cambiamenti climatici e programmare gli interventi in vigna. Un progetto innovativo che permetterà la mappatura microclimatica di tutto il territorio comunale. È quanto stanno realizzando, insieme, il Politecnico di ‘Ibrino, il Comune di Grana e l’Associazione di Promozione Sociale “Senza Fili, Senza Confini”. 11 progetto è basato sulla piattaforma iXemWine, ideata al Politecnico e implementata dai laboratori iXem, che da 18 anni sviluppano strumenti di comunicazione per finalità social. La piattaforma, lanciata il 27 marzo 2019, ha rieditato uno strumento del passato, le capannine meteo che per circa 40 anni hanno supportato gli agronomi nella predizione delle infezioni fungine della vite, applicando i più moderni sistemi di trasmissione, le più avanzate tecniche di miniaturizzazione e facendo ampio uso di moderne tecniche di trasmissione per realizzare sensori meteo microscopici, senza rinunciare alla professionalità e verificabilità della misura.
Fonte: Nuova Provincia (Asti).
Lanati: il vino nello spazio Parte la sperimentazione.
Presentazione a Roma Con l’Agenzia Spaziale Italiana e la Fondazione Italiana Sommelier Lanati: il vino nello spazio Parte la sperimentazione L’affidamento Di tre varietà di vini e di barbatelle destinati alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Capire cosa succede nello spazio per risolvere i problemi sulla Term. È partito da questo assunta rintertiento del reno-scienziato Donato Lanati, nell’ambito del 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino della Fondazione Italiana Sommelier svoltosi ieri, lunedì4luglio, a Roma Per l’occasione, riflettori aperti su “Il vino nello spazio”, grazie al partenariato siglato tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la stessa Fondazione Italiana Sommelier, per dare il via ad una nuova sperimentazione avanzata.
Fonte: Monferrato.
Nel 2023 l’Asta del Barolo trasloca nel castello Faletti.
Dopo 17 edizioni l’evento ideato da Gianni Gagliardo cambia casa pur nel solco della continuità L’imprenditore vitivinicolo e la sua famiglia lo hanno affidato alla Barolo e Castles Foundation Nei 2023 l’Asta del Barolo trasloca nel castello Faletti. Grandi nomi, grandi annate, grandi bottiglie. Questi sono sempre stati gli ingredienti dell’Asta del Barolo, evento ideato da Gianni Gagliardo più di vent’anni fa, nel 1998, e andato in scena prima a La Morra, nella cantina di famiglia a Serra dei Turchi, poi al castello Falletti di Barolo, insieme con un selezionato gruppo di produttori legati all’Accademia Barolo. Ora, dopo diciassette edizioni e chissà quante bottiglie vendute a scopo benefico attirando l’attenzione di collezionisti, giornalisti ed esperti del settore da tutto il mondo, l’Asta cambia casa, pur nel solco della continuità.
Fonte: Stampa Cuneo.
L’export cresce fino al 24%, il vino pugliese non è in crisi «Ora si investa con il Pnrr».
La guerra in Ucraina e i rincari energetici non frenano le esportazioni di vino pugliese. Nonostante i costi di produzione e trasporto siano aumentati del 35% per le aziende vitivinicole, il settore si conferma trainante per l’economia regionale, con una crescita del 24,1% nei primi tre mesi del 2022, che registra un incremento addirittura del 46% nell’ultimo quinquennio. E quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, che ieri ha presentato a Lecce il primo rapporto di Nomisma sul vino pugliese, in cui viene fotografato lo stato di salute del settore vitivinicolo, dagli effetti del Covid alla guerra in Ucraina e con un occhio ai nuovi scenari di mercato. Nel primo trimestre dell’anno – stando al report – le esportazioni di vino «made in Puglia» hanno abbondantemente superato la media nazionale (18,6%), con performance positive nel Regno Unito (+121%), in Francia (+44%), ín Germania (+27%), in Cina (+24%) e in Svizzera (+18%), facendo registrare un calo soltanto in due Paesi: Stati Uniti (-13%) e Giappone (-29%).
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Vola l’export dei vini Ma crescono i costi.
In cinque anni +46%, la guerra però è un freno ii L’attuale quotazione di un container è pari ormai a 9.700 dollari contro i 1.400 dollari di un anno fa Vola l’export del vino pugliese con un aumento del 46% in 5 anni, il doppio che in Italia, mentre le vendite segnano una crescita del 24% nei primi 3 mesi del 2022, nonostante a causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina siano aumentati del 35% i costi per la produzione ed il trasporto del vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione del convegno a Lecce su mercati e identità territoriali del vino della Puglia, dove è stato diffuso il primo report di Nomisma sul posizionamento dei vini pugliesi alla luce dei nuovi scenari di mercato, con Denis Pantini, Responsabile agroalimentare e di Wine Monitor di Nomisma.
Fonte: L’Edicola del Sud.
La web serie pugliese conquista il Tuscany Web Fest.
A distanza di quattro anni dall’anteprima nazionale, la webserie pugliese “In Vino Veritas” diretta dal regista ruvese Michele Pinto, continua a riscuotere successo nell’ambito della cinematografia digitale indipendente. Lo scorso 9 luglio 2022, il lavoro filmico che omaggia la terra di Puglia e il culto poetico del vino, si è aggiudicata il Premio per il Miglior Montaggio, nella sezione webserie della quarta edizione del Tuscany Web Fest. La giuria del festival toscano, con l’obiettivo di valorizzare tutti quei filmakers che vogliono mettere in mostra le proprie capacità e le relative attitudini narrative, ha premiato così l’emozionante, impulsivo e schietto progetto filmico diretto e montato da Michele Pinto, fra i registi più conosciuti in Italia e all’estero nel settore, primo regista ad aver realizzato una webserie made in Puglia e attivo da oltre 20 anni nel campo della didattica dell’immagine e dello storytelling webseriale.
Fonte: L’Edicola del Sud Bari.
La sfilata dei vini della Puglia.
Quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati Il giro di Puglia alla scoperta della biodiversità vitivinicola con tutte le terre del ‘Vigneto Puglia’, passando attraverso colori e caratteristiche unici, che danno vita a vitigni pregiati. Alla prima mostra delle ‘terre’ vitivinicole della Puglia, organizzata da Coldiretti Puglia a Lecce, il percorso è tra le terre rosse, nere, argillose o calcaree del Primitivo di Manduria e quello di Gioia del Colle, del Salice Salentino, del Bombino e del Nero di Troia, della Verdeca e del Susumaniello fino alla Malvasia, da nord a sud della Puglia, su una straordinaria superfice vitata che si estende per circa 95.000 ettari, per la maggior parte in pianura. La produzione di vino annuale si aggira intorno ai 9,5 milioni di ettolitri, la seconda regione d’Italia in termini di quantità. Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati – aggiunge Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita – con il settore vitivinicolo che vale 407 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
Vino, é l’anno della Puglia: vola l’export «Ma adesso consolidiamo i risultati ottenuti» – Vino, la crisi e i rincari non fermano l’export: 46% in cinque anni.
I dati del report Nomisma sulla Puglia› Vendite in aumento: +24% in tre mesi presentati con Coldiretti e Assoenologi Le aziende: «Avanti con la sfida qualità» F la stagione più rosea del vino pugliese. Piace, soprattutto agli stranieri, ma ora è il momento di consolidare il livello qualitativo e tutelare il risultato raggiunto. L’export per il comparto vinicolo regionale registra infatti una curva in netta ascesa: in cinque anni è aumentato del 46%, valore che rappresenta il doppio della crescita media italiana. Anche le vendite segnano un incremento del 24% nei primi 3 mesi del 2022 nonostante, a causa dei rincari energetici e degli effetti della guerra in Ucraina, siano aumentati del 35% i costi perla produzione e per il trasporto del vino, con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. I dati sono stati diffusi nel primo rapporto di Nomisma sul settore vitivinicolo pugliese. L’Italia in generale non riesce ancora ad avvicinare la Francia in quanto a volumi di export delle proprie produzioni ma in questo contesto la Puglia eccelle: rispetto al 2016 si è passati da un giro d’affari di 123 milioni di curo a 174 milioni con un incremento del 46% rispetto al 26% dell’intero paese.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Enoturismo, a Roma il libro di Stefàno.
Sarà presentato oggi alle 11 nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a Roma, il libro “Viaggio nell’Italia del vino. osservatorio enoturismo: Normative, buone pratiche e nuovi trend”, scritto dal senatore Dario Stefàno e da Donatella Cinelli Colombini con le Associazioni Città del vino e Le Donne del Vino.11 volume è frutto del lavoro congiunto delle Associazioni Città del vino, Le Donne del Vino e del senatore Stefàno e contiene gli esiti dell’indagine di Nomisma-Wine Monitor su 92 comuni e 150 cantine. Oltre agli autori, saranno presenti all’evento il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e i ministri Elena Bonetti, Massimo Garavaglia e Stefano Patuanelli.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Intervista a Denis Pantini – E’ il momento giusto per un “salto”: produrre più Primitivo e Negroamaro.
La Puglia si è affermata per qualità del prodotto che ora va consolidato Il futuro è dei prodotti sostenibili: qui il 15% dei vigneti bio sul totale italiano. Vino pugliese in salute nonostante il momento congiunturale complicato e qualche correttivo necessario e utile. Questo è quanto emerge dal report di Nomisma, presentato ieri a Lecce da Denis Pantini, responsabile Agroalimentare e Wine Monitor della società bolognese di consulenza strategica e aziendale, nel corso di un convegno di Coldiretti Puglia su mercati e identità territoriali del vino di Puglia. Pantini, qual è lo stato di salute dell’impresa vitivinicola regionale? «Di certo negli ultimi anni la Puglia si è affermata per qualità del prodotto e ha conquistato fette importanti di mercato estero. Il movimento poggia su numeri importanti, si pensi per esempio che l’export dal 2016 al 2021 è aumentato del 46% complessivo, a fronte di un più 26% su base nazionale e al più 33% relativo al Sud Italia.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Vola l’export dei vini In cinque anni 46% tirano Usa e Germania.
Vola l’export del vino pugliese con un aumento del 46% in 5 anni, il doppio che in Italia, mentre le vendite segnano una crescita del 24% nei primi 3 mesi del 2022, nonostante a causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina siano aumentati del 35% i costi per la produzione ed il trasporto del vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione del convegno a Lecce su mercati e identità territoriali del vino della Puglia, dove è stato diffuso il primo report di NOMISMA sul posizionamento dei vini pugliesi alla luce dei nuovi scenari di mercato, con Denis Pantini, Responsabile agroalimentare e di Wine Monitor di Nomisma, Riccardo Cotarella, Coordinatore del comitato di supporto delle politiche del mercato del vino di Coldiretti, Massimo Tripaldi, Presidente di Assoenologi Puglia, Donato Pentassuglia, Assessore regionale Agricoltura e Francesco Ferreri, Presidente della Consulta Nazionale Vino di Coldiretti.
Fonte: Repubblica Bari.
Un turista su quattro nella Marca per visitare le Colline del Prosecco.
Nel primo quadrimestre Un turista su quattro nella Marca per visitare le Colline del Prosecco PIÙ CHE RADDOPPIATI GLI ARRIVI RISPETTO AL 2021, ANCHE SE SONO ANCORA META DI QUELLI IN EPOCA PRE-PANDEMIA. Il ritorno dei turisti. Nei primi quattro mesi di quest’anno la Marca ha contato oltre 153mi1a arrivi. Più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2021. E un quarto delle persone che hanno messo piede nel trevigiano da gennaio ad aprile, oltre 38mila, lo hanno fatto per visitare i 29 comuni dell’area Unesco delle colline del Prosecco, patrimonio dell’Umanità. Il dettaglio indica che a gennaio sono arrivati qui quasi 5.200 turisti, 7.500 a febbraio, oltre 10.200 a marzo e più di 15mila ad aprile. Dopo le restrizioni legate all’emergenza Covid, però, c’è ancora tanta strada da fare. Nonostante questi numeri, infatti, il trevigiano è il territorio che sta recuperando meno rapidamente sul fronte del turismo rispetto alle altre province del Veneto. A dirlo sono le tabelle confezionate dal sistema statistico regionale
Fonte: Gazzettino Treviso.
Vigneti “giovani” in sofferenza «Vendemmia compromessa».
Da inizio anno negli Euganei sono caduti 80 millimetri contro i 300 della media Calaon: «La stagione si può recuperare, serve una pioggia importante da subito» I viticoltori sperano nel grande progetto di irrigazione dell’Adige Euganeo VO’ La siccità si fa sentire anche nei vigneti a Doc dei Colli Euganei, in una fase della stagione piuttosto delicata. Quella dell’invaiatura degli acini, in cui la vite avrebbe bisogno di acqua per nutrire il grappolo. Acqua che invece manca. Basti pensare che dall’inizio dell’anno ad oggi sugli Euganei sono caduti 80-85 millimetri di pioggia contro i 300-350 della media del periodo. A soffrire lo stress idrico sono in questi giorni soprattutto i vigneti giovani di collina, esposti a sud, che hanno l’apparato radicale in superficie dove lo strato di terreno è poco. Tengono ancora le viti vecchie che hanno un apparato radicale profondo, dove c’è ancora umidità.
Fonte: Mattino Padova.
Pinot grigio Doc Venezia Il Consorzio Vini impone un freno alla produzione.
Programmare la produzione per evitare un eccesso di offerta. Memore della crisi di qualche anno fa, il Consorzio Vini Venezia ha deciso di porre un freno al Pinot Grigio, nonostante la richiesta sul litorale sia elevata. D’intesa con altre realtà venete, il consorzio ha predisposto un blocco triennale dei nuovi impianti di viti per la produzione di Pinot grigio Venezia Doc. Decisione già ratificata dalla Regione. Oggi, inoltre, l’assemblea dei soci del consorzio voterà per lo stoccaggio di una parte della nuova produzione. Circa 20 quintali per ettaro di tutte le produzioni idonee alla rivendicazione del Pinot grigio Doc Venezia saranno vincolate, con eccezione del biologico. Questa seconda misura andrà approvata anche dalla Regione, che dovrà pronunciarsi prima della vendemmia precoce, che inizierà il 22-23 agosto.
Fonte: Nuova Venezia.
Prosecco doc, più 13 per cento di bottiglie nel primo semestre.
Le bottiglie di Prosecco doc confezionate nel primo semestre di quest’anno sono state il 13% in più dell’anno scorso (medesimo periodo). Due punti sotto la quota prevista, una inezia. Lo ha comunicato il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, ai soci, rassicurandoli. Il mercato tira. Per evitare che aumenti il prezzo a bottiglia e che, pertanto, si possa avere un contraccolpo, il Consorzio s’è fatto concedere dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia 7.200 ettari di glera in più: da riconoscere per quest’anno come Prosecco. Glera non piantata recentemente, ma solo prima del 31 luglio 2018. Via, quindi, l’illusione che possano moltiplicarsi i vigneti di Prosecco. L’annata, intanto, si sta mettendo al meglio anche per il Prosecco Conegliano Valdobbiadene.
Fonte: Tribuna Treviso.
Cantina Italia: a giugno 2022 nelle aziende del Belpaese 47,2 milioni di ettolitri di vino.
Le scorte di vini Dop ammontano a 23,9 milioni di ettolitri (l’8,1% è Prosecco) e il Veneto detiene il 22,7% di tutte le riserve enoiche. Nelle cantine del Belpaese, al 30 giugno 2022, sono stoccati 47,2 milioni di ettolitri di vino, 4,6 milioni di ettolitri di mosti e 82.292 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Come rivelano i dati di “Cantina Italia”, il report redatto dall’Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici del vino, sul 30 giugno 2021, il valore delle giacenze è superiore sia per i vini (+3,8%) che per i i mosti (+20,7%), mentre, sul 31 maggio 2022, le giacenze sono in calo sia per i vini (-6,9%) che per i mosti (-12,8%). Il 55% del vino, come di consueto, è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 50,7% dei vini è a Dop, il 27,9% a Igp e i vini varietali costituiscono l’1,4% del totale, mentre il 20% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 57% del totale delle giacenze.
Fonte: WineNews.
Cantina Italia, le scorte di mosti e vini al 30 giugno 2020.
Il Ministero ha pubblicato i dati di Cantina Italia aggiornati al 30 giugno 2022. Le giacenze italiane di vini e mosti ammontano a 51,8 milioni di ettolitri (hl) in aumento del 5% rispetto ai 49,3 milioni di ettolitri che risultavano in cantina al 30 giugno 2021. Più precisamente, le giacenze di vini Dop sono superiori dello 2,8% rispetto allo scorso anno; i vini Igp del 7,6%; i vini varietali registrano una giacenza in linea con lo scorso anno (-0,4%), mentre i vini generici un leggero surplus (1,6%); le giacenze totali di vini sono superiori dello 3,8% rispetto al 2021; i mosti segnano un più 20,7%; il vino nuovo ancora in fermentazione meno 5,4%, ma con volumi ridotti quindi più sensibili alle variazioni percentuali. Rispetto alla precedente rilevazione (31 maggio 2022), i dati contenuti nei registri telematici segnano una riduzione delle scorte pari a 4 mln di hl circa (4,19 mln di hl) di vini e mosti su base mensile, anche se va ricordato che questi dati registrano più propriamente gli spostamenti e non necessariamente le vendite di vino.
Fonte: Federvini.
Underwater wine project: una cantina subacquea alle Maldive.
Ad arricchire la carta dei vini 378 bottiglie di Emerald Rosso Riserva 2019, Sangiovese 100% proveniente dalle colline Toscane, tenute a riposo a una profondità di 30 metri sotto il livello del mare, per una durata minima di sei mesi, condizioni che conferiscono al prodotto caratteristiche uniche: “L’invecchiamento subacqueo dei nostri vini limita l’impatto ambientale rispetto alla vinificazione puramente terrestre, limita le emissioni di CO2, riduce l’uso di risorse energetiche e, soprattutto fa si che il vino riposi e invecchi in maniera ottimale donando un risultato finale eccellente”, spiega Nash Kanyangarara, head sommelier di Emerald Maldives Resort&Spa.
Fonte: TTG Italia.
Perché le cantine scelgono l’imbottigliamento mobile?
Da qualche anno a questa parte, sempre più cantine hanno deciso di passare all’imbottigliamento mobile. Praticità o rischio? Nuova Enovit ci aiuta a capirne qualcosa in più. Tra le fasi della vinificazione, quella dell’imbottigliamento è una delle più delicate. Come chi produce vino sa bene, sono necessarie determinate condizioni di temperatura, pressione e – non meno importante – pulizia per far sì che il processo avvenga nel migliore dei modi e il prodotto sia pronto per l’affinamento o, in alcuni casi, la vendita. E’ proprio questo uno dei motivi per cui, negli ultimi anni, sempre più produttori hanno deciso di affidarsi a professionisti dell’imbottigliamento di vino e optare, dunque, non per macchinari di proprietà, ma per l’imbottigliamento mobile. Lo staff di Nuova Enovit, azienda che effettua imbottigliamento mobile in tutta Italia, ci aiuta a capire i perché di questa scelta.
Fonte: Politicamentecorretto.com.
Vini: il 2021 è da record. Ma adesso occorre sforbiciare: troppe Do rischiano di penalizzarci.
Tiene e rilancia. Così il vino italiano che, anche nel 2021, ha dato prova di grande solidità e dinamismo, con l’imbottigliato certificato Valoritalia che sfiora i 10 miliardi di euro. È quanto emerso dall’Annual Report dell’ente di certificazione presentato a Roma, secondo cui, nonostante gli anni difficili, con previsioni talvolta catastrofiche, le vendite crescono in doppia cifra: +11% rispetto al 2020 e addirittura +12% rispetto al 2019. “Un bilancio per molti versi sorprendente, che non mi sarei aspettato” è il commento del presidente Francesco Liantonio “se si tiene conto di quanto è accaduto nell’ultimo triennio. Le nostre imprese vitivinicole hanno dimostrato di saper cogliere ogni opportunità e ottimizzare ogni risorsa e relazione: questo è il vero dinamismo”.
Fonte: Gambero Rosso.
Mercato del vino in Italia: lo studio che conferma il trend positivo.
Trend in salita per il mercato del vino italiano, il quale nel 2021 ha segnato numeri più che positivi sia in ambito produttivo che per quanto riguarda il settore export; le percentuali sembrerebbero inoltre destinate a salire ulteriormente nel 2022. È questo quanto emerge dall’analisi effettuata dall’Area Studi di Mediobanca con focus sul settore vinicolo italiano. Per lo studio sono state prese in esame 251 società di capitali italiane il cui fatturato è stato superiore ai 20 milioni di euro e che nel 2019, in base ai dati forniti dall’Istat, coprivano complessivamente l’85,3% del fatturato complessivo del mercato del vino in Italia. Analizzate anche le realtà che si occupano di vendita vino online, il cui potere economico ha segnato picchi di crescita nel corso del 2020 e del 2021, registrando incassi da record.
Fonte: L’Arena.
Vino, nella Top 10 delle etichette più popolari del Regno Unito c’è solo un italiano.
Nella classifica delle dieci etichette di vino più popolari nel Regno Unito c’è un solo italiano, posizionato al gradino più basso. I colleghi di The Drinks Business hanno recentemente redatto una classifica dei dieci brand di vino di maggior successo (in termini di mera popolarità) nel Regno Unito – una Top 10 che di fatto è stata estrapolata dai più recenti indici di approvazione raccolti da YouGov. Ebbene, se da un lato è interessante notare la presenza dello Champagne in quella che altrimenti sarebbe una carrellata di etichette australiane e americane decisamente più economiche, ciò che è saltato al nostro occhio è la presenza di un solo italiano – che occupa il decimo e ultimo posto, per di più.
Fonte: Dissapore.
Cina, a maggio le importazioni di vino tornano a crescere. Ma il saldo 2022 è ancora negativo.
L’Italia, nei primi 5 mesi 2022, a 59,4 milioni di euro: terzo esportatore con una quota di mercato del 10%. Guidano Francia e Cile, male l’Australia. Il lieve recupero di maggio non basta ad invertire la rotta, e la Cina, nei primi 5 mesi 2022, segna un calo delle importazioni di vino, a valore, del -13,7%, per 592,8 milioni di dollari, come rivelano gli ultimi dati della China Association for Imports and Exports of Wine & Spirits (CAWS). Come detto, maggio 2022 segna comunque un rimbalzo importante, pari al +12,2%, a 141,8 milioni di dollari per un corrispettivo, a volume, di 38 milioni di litri di vino. È il primo mese in positivo, dopo le lunghe settimane di lockdown che hanno colpito alcuni dei centri più importanti della Cina in termini di commercio e consumi, a partire da Shanghai, dove la ripresa dei casi di Covid fa già temere possibili nuove chiusure. Non va bene neanche al segmento degli spirits, che registrano un calo delle importazioni, nei primi 5 mesi 2022, del 17,3% in volume e del 14,9% in valore a 661,1 milioni di dollari sullo stesso periodo 2021. Fa meglio la birra, che limita le perdite ad un -2,77% a valore, con le importazioni a 265,9 milioni di dollari.
Fonte: WineNews.
Vino, i produttori: “Parole fuorvianti”.
Lungi da noi entrare nella discussione politica o richiamare effetti sulla salute relativi all’uso delle droghe leggere, ma accostare il vino alla cannabis ci sembra un messaggio fuorviante. Dentro a un bicchiere di vino l’unica cosa stupefacente è il valore di un prodotto e di una manifattura italiana che dà lavoro a 1,2 milioni di persone, un simbolo made in Italy del saper fare cultura e qualità in tutto il mondo, con una bilancia commerciale attiva per 6,7 miliardi di euro l’anno”. Così l’Unione italiana vini (Uiv) in seguito alle dichiarazioni del consigliere comunale con delega alle Politiche giovanili del Comune di Bologna, Mattia Santori, che due giorni fa ha affermato come consumare marijuana sia “come bere un bicchiere di vino buono”.
Fonte: Il Resto del Carlino.
Cosa significa fare invecchiare il vino sulle fecce?
L’invecchiamento sulle fecce, noto anche come sur lie – che in francese significa per l’appunto “sulle fecce” – è il processo di maturazione e invecchiamento dei vini bianchi e spumanti sopra i lieviti esausti e altre particelle. Sottoprodotto sedimentario della fermentazione, le fecce hanno un aspetto lattiginoso e una consistenza liscia. Mentre il contatto prolungato con le fecce può avere un impatto negativo sul gusto di alcuni vini, in altri la loro presenza fornisce caratteristiche riconoscibili e apprezzate.
Fonte: Adnkronos.
Viaggio nell’Italia del vino.
È davvero un piacere portare il mio saluto in apertura di questo importante appuntamento dedicato alla presentazione del libro: “Viaggio nell’Italia del vino”. Saluto i ministri, i colleghi parlamentari, le autorità e gli ospiti in sala. Mi congratulo con i protagonisti di questa pubblicazione che, sotto il sapiente coordinamento di Dario Stefàno e Donatella Cinelli Colombini con l’Associazione nazionale città del vino e Nomisma-Wine Monitor, dà voce ad alcune delle più prestigiose realtà legate alla cultura vitivinicola italiana e alla sua millenaria tradizione. L’opera corale che avete realizzato è un emozionante viaggio in un’Italia bella, operosa, appassionata e appassionante.
Un viaggio che nel nostro Paese attraversa oltre 650 mila ettari di terreno coltivati a vigneto e coinvolge quasi trecentomila aziende agricole. Sono numeri importanti. Numeri che da soli testimoniano quanto il vino sia, tra i prodotti della terra, quello che meglio racconta nel mondo le straordinarie ricchezze naturali e le incredibili energie umane del nostro Paese. Perché il vino è prima di tutto ambiente e territorio. È il paesaggio disegnato dai vigneti che attraversano le nostre regioni: dalle Alpi alla Sicilia.
Fonte: Senato.
Il vino senza tabù: le dritte di Sommelier Coach.
Gli esperti di Sommelier Coach svelano verità e falsi miti sul consumo di vino durante la stagione estiva. Il vino non deve avere tabù: basta consumarlo nel modo giusto rispettandone le caratteristiche, anche in estate dove erroneamente si pensa che consumarlo possa appesantire o non essere la bevanda giusta per le afose temperature. Gustare un buon calice di Chianti davanti al caminetto che arde, e una birra ghiacciata (o al massimo un prosecchino frizzante) in riva al mare all’ora dell’aperitivo. Mai suggestioni furono più sbagliate e anacronistiche.
Fonte: Corriere del Vino.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.